Come trasferire la maggior parte della ricchezza prodotta direttamente nelle tasche dell’1% Come evitare che i profitti siano suddivisi equamente tra lavoratori e datori di lavoro? Come distruggere le PMI e le botteghe artigiane per avvantaggiare le grandi multinazionali? Come togliere potere alle contrattazioni collettive dei lavoratori? Come rivolgere le armi economico-finanziarie di cui dispone solo uno Stato contro l’interesse comune?
Queste sono le domande a cui le classi dominanti hanno dovuto trovare risposta per ribaltare un sistema che aveva garantito crescita e diminuzione delle disuguaglianze a partire dagli anni 30 e, ancora di più, dopo la fine delle due Guerre Mondiali.
Lungi dall’essere stato un errore, quella della UE dell’euro è una storia di successo. Del più grande successo dell’1%.
Quello che deve essere chiaro, è che non si è trattato di un errore, di un malfunzionamento di sistema, di un esperimento andato storto.
I milioni di poveri in più, di disoccupati, di sottoccupati, di sfruttati, le decine di migliaia di aziende chiuse, i suicidi per la crisi, le centinaia di migliaia di giovani laureati costretti a scappare da un Paese in lenta agonia da oltre un ventennio, la distruzione sistematica dei risparmi, del valore degli immobili e l’abbattimento progressivo dello Stato sociale, sono tutti figli di una granitica volontà politica.
Morena Oro
Commento di Maurizio Angeletti: "...ormai, tutto è in chiaro; ci hanno tolto persino l'illusione della temporalità (parziale) della casualità. E le 'scrofe' dell'umanità, senza remora alcuna, si stanno mangiando i propri figli. L'umanità, nella sua crudele storia, non è mai scesa tanto in basso come questi efferati 'criminali sociali'..." (M.A.)
Mio commentino: “...se il tran tran sistemico prosegue l'unico modo di poter influire sulla gestione pubblica è quello di votare per un partito o lista anti-sistema, almeno per mandare qualcuno in parlamento che possa addolcire lo strapotere dello "stato profondo", nella dittatura chiamata "repubblica Italiana". Diciamo un piccolo granello di sabbia nel meccanismo dello strapotere oligarchico e finanziario...” (P.D'A.)
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