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lunedì 10 settembre 2012

Signoraggio, moneta di stato e moneta "privata" (a debito pubblico)

Comode bugie


Psicologia del signoraggista e la sindrome di Dio

Il signoraggista (erroneamente) è quel tipo che si interessa e combatte coloro che privatamente guadagnano emettendo "moneta debito" prestandola agli stati. Già la prima riflessione che bisogna fare è la seguente che forse è meglio dire anti-signoraggisti, ossia essere contro questo sistema, ma poiché non c'è stata chiarezza fin da subito, succede che per la stampa di regime (ma anche quella non di regime) i signoraggisti di fatto sono gli anti-signoraggisti.

Sfatiamo un'altro blocco sopratutti per dei poveri sprovveduti se non ignoranti in materia, in quanto continuano a tacciale di "fascista" chi si occupa di signoraggio, il sol perché sono venuti alla ribalta alcuni autori di ""destra"", uno per tutti Ezra Pound, che ne hanno parlato con un certa "potenza". In oltre la storia recente vuole che la terza internazionale (sinistra!!) prese posizione per non dire fece una "alleanza" a favore degli ebrei, e siccome alcuni banchieri (non tutti) erano ebrei, è stato facile chiudere il cerchio, e fare il sillogismo più stupido del mondo; se parli male dei banchieri privati che emettono moneta (poiché alcuni banchieri sono ebrei e siccome il fascismo ha perseguitato gli ebrei) tu sei fascista a prescindere senza possibilità di difesa!!!!.

Ci sarebbe, in oltre, da dire che la sinistra europea, ma sopratutto quella italiana, in virtù di quella lontana "alleanza" a difesa degli ebrei si è trovata nel tempo di fatto a rinnegare il proprio carisma (difendere il proletariato) e stare dalla parte del "capitalista", ma in questo caso stranamente non è stato fatto nessun sillogismo. La realtà del signoraggio è molto più complessa che non solo la differenza tra "valore intrinseco" e "valore facciale"; l'aggio del signore, purtroppo non conosce limiti e storia (altro che fascismo), già i romani coniavano monete che valevano meno di quanto era indicato sul conio, poi le città stato, le repubbliche marinare, "il 1694 (prima banca), il 1944 (bretton - FMI e BM), il 1971 (fine golden standard), 1981 ( in casa nostra divorzio tra la banca di Italia e ministero del tesoro, il tasso diventava scelta autonoma), 1992 ( in casa nostra la banca d'Italia è privatizzata al 95%) , 1999 (abolizione della Glass-Steagall), l'esperienza Argentina sotto Menem, 2002 la massima "creazione assassina" dell'euro-truffa, in mano agli speculatori, che alla faccia dei principi di uguaglianza ha un costo diverso per le varie nazioni che la vogliono utilizzare (la Grecia 100 euro li compra a 6/7 euro (in aumento), l'Italia a 4/5 euro e la Germania a 1/2 euro); ( fine 2013 crak finale e ritorno alla neolira!!!!).

Tornando alla stupida connotazione "politica" del fenomeno "moneta debito" c'è una lunga schiera di intellettuali e politici che hanno affrontato l'argomento, di ogni estrazione politica, sociale e provenienza a comunicare da Thomas Sankara, Abraham Lincoln, James Garfield (giusto per non citare sempre Kennedy) Luis Even, Clifford Hurt Douglas, John Barnes, Karl Marx, Silvio Gesell, Barone Giuseppe Corvaja, John Kennet Galbrigth, Sella di Monte luce, John Perkins, Ferdinando Galliani, Hayek, alcuni Papi tra cui Pio XI, Chavez, ecc, ecc l'elenco è lunghissimo, chiudo l'elenco, con una frase tratta dal libro di Lev Tolstj "l'unico mezzo" (sicuramente un fascista!!! sic) " La terra gli è tolta e viene considerata proprietà di coloro che non la lavorano; in modo che per procurarsi da questa il nutrimento, il contadino deve fare tutto ciò che da lui esigono i proprietari della terra. E se abbandona la terra e si colloca al lavoro nelle officine, nelle fabbriche, allora cade in servitù dei ricchi, deve lavorare per tutta la sua vita, dieci, dodici, quattordici ore al giorno e più, fare per altri un lavoro monotono, noioso e spesso pericoloso per la sua stessa vita. Può egli mettersi a coltivare la terra o a lavorare in proprio, in modo da nutrirsi senza miseria; ma allora non lo si lascia tranquillo, gli si chiedono le imposte e inoltre lo si costringe per tre, quattro, cinque anni a servire nell'esercito, o gli si fanno pagare imposte speciali per l'organizzazione militare. E s'egli vuole trar profitto dalla terra senza pagare per essa, o se si mette in sciopero e vuole impedire agli altri operai di prendere il suo posto, o se rifiuta di pagare le imposte, allora si mandano le truppe contro di lui, viene ferito o ucciso, e colla forza lo si costringe a lavorare e a pagare come prima.

"Così vivono i contadini e gli operai del mondo intero, non come uomini, ma come bestie da soma, che sono forzati durante tutta la loro vita a fare non quel ch'è utile a loro, ma ciò che serve ai loro oppressori, e perciò si dà loro quel tanto di nutrimento, di vestiario e di riposo appena necessario, perché essi possano lavorare senza tregua. La minoranza degli uomini, quella che domina il popolo lavoratore, approfittando di tutto quel che questo produce, vive nell'ozio e nel lusso sfrenato, sprecando inutilmente, in modo immorale, il prodotto del lavoro di milioni di operai." Ora basterebbe cambiare qualche parola tipo "terra" con "moneta" e si comprenderebbe la profondità di tale scritto risalente al 1901, dove cambiano i contesti ma non i meccanismi dei "padroni", questo per dire che l'argomento è stato trattato veramente da tutti. Stiamo infatti parlando di "sovranità monetaria" anche se poi le sfaccettature ("moneta debito"- "moneta privata" - "signoraggio" - "moneta sovrana" - "moneta giusta"- "moneta sociale"- "moneta di stato", ecc) portano sempre allo stesso problema di fatto questo è un argomento che non ha colore politico ma interessa l'intero popolo che usa una moneta. Immaginate una impresa che tagli le tavole su misura ma ogni volta che usa il metro per misurare ed il taccuino per "conservare" il "valore della misura", lo deve prendere in affitto e pagare interessi, alla fine chiunque concorderà che forse è meglio avere un metro ed un taccuino di proprietà.

Ora una nota con la professione dell'anti-signoraggista, stranamente quando si scopre questa frode che equivale a riconoscersi schiavo, si innesca come una perversione che invade anima e corpo fino ad arrivare alla sindrome di Dio e si pretende di salvare il mondo da soli, senza neanche volere l'aiuto dell'altro. Il personaggio ha acquisito la sindrome dell'anti-signoraggisita con i seguenti sintomi: presuntuoso, anarchico per definizione, vede nemici da per tutto sopratutto in quelli che dicono le stesse sue cose parlandogli addosso. Soprattutto l'ultimo arrivato è il più pericoloso e il più ambizioso, che dopo aver letto un articolo e mezzo,o poco più, decide di fondare la sua "nuova (ennesima ed inutile) associazione" sotto uno slogan più o meno carino e ad effetto, pensa di salvare l'Italia da solo, disconoscendo ed ignorando chi quell'argomento lo tratta da anni e con molta più consapevolezza.

Fa analisi su analisi e pretende che la sua analisi sia migliore dell'altro, per questo o quest'altro motivo e poi non ha la minima capacità di organizzare una rete di convergenza e di realizzare una azione collettiva mobilizzante, per il semplice fatto che la "mia" (sua) idea ed il mio "slogan" e più "bello" più "intelligente" e più "profondo". Ma la cosa più grave è che non comprende che c'è un intero sistema globale e mondiale, intrecciato di culture, paradigmi, strutture, interessi, servizi, sistemi che se solo lo volessero cancellerebbero anche i registri su cui è scritta la data di nascita e la memoria di chi lo ha conosciuto. La presunzione di darsi troppa importanza e dimenticarsi in fondo di essere sempre un/settemiliardesimo, con tendenza al ribasso.

Il sistema lo creiamo noi ogni giorno con il nostro pensiero ed il sintema prende forza dalle nostre energie, cosi come il potere lo concediamo noi ogni giorno. Basterebbe fare lo sciopero fiscale seriemente oppure che tutti ritirassimo i soldi dalle banche per far saltare il sistema ( ci sarà un motivo per cui vogliono controllare tutto il "loro" denaro imponendo sempre di più la moneta elettronica). Tutto è informazione, la realtà è costruita dall'informazione che noi ci ostiniamo a diluire mentre andrebbe ristretta e sintetizzata. Chi ha capito come funziona il mondo ha l'informazione in mano, quella che plagia e fa convergere, mentre internet, quella che noi "crediamo" di avere in mano, segue il secondo principio della termo dinamica, ossia genera sempre più informazione degradata e va verso la dispersione.

La convergenza se arriverà non potrà essere basata su elementi culturali o di informazione (se non per piccoli gruppi che a voler essere ottimisti potranno raggiungere il 10%), ma sarà solo su elementi emozionali (mi pare si chiami Rivolta popolare), in cui colui che strillerà più forte al momento giusto e nel posto giusto guiderà i montoni ormai ridotti alla fame, per poi ricominciare di nuovo l'esperienza della "democrazia sociale" con una "moneta sociale", per sei o sette anni andrà tutto bene fin quando cominceranno le prime infiltrazioni dei parassiti, ed il film sarà proiettato di nuovo per le prossime genrazioni. La nostra limitata ragione essendo costretta a rilevare la realtà nella rappresentazione dello spazio-tempo vede tutto come "lineare" e come "causa ed effetto", ma quel "segmento" benché apparentemente "retto" nello spazio, di fatto fa parte di una grande circolarità del tempo che viene e va da e verso l'infinto dove anche due rette parallele potrebbero in fondo incontrarsi.

Giuseppe Turrisi

domenica 12 agosto 2012

Gli ebrei sono più intelligenti? Stando alla concessione di Premi Nobel, sì....



A tutti è nota l’impressionante quantità di Premi Nobel ebrei rispetto a tutti gli altri paesi del mondo. Così comè noto che molto spesso le più grandi scoperte scientifiche in campo dell’astrofisica, dell’informatica e della ricerca medica le dobbiamo a scienziati israeliani.

…chi odia Israele, quando si trova ad affondare cure mediche, dovrebbe accertarsi se la composizione chimica del medicinale che sta usando non sia il risultato della faticosa ricerca di qualche scienziato israeliano!

Con sole sette università e diversi centri di ricerca, Israele vanta una media di 10.000 dottorati all’anno: con una percentuale di ben 145 scienziati ogni 10.000 abitanti, Israele ha conquistato il primato mondiale per la quantità di scienziati e di tecnici in proporzione alla popolazione totale (seguito da USA 85 e dal Giappone 70).

Secondo le statistiche, l’Università ebraica di Gerusalemme detiene il primato assoluto fra tutte le istituzioni di ricerca scientifica al mondo nel campo dell’astronomia e l’astrofisica;
La ricerca scientifica israeliana detiene ancora il primo posto al mondo nel campo nelle scienze dei materiali e nella nanotecnologia, e il secondo nel settore dell’informatica.

Recentemente, su 200 borse di studio stanziate dal Consiglio Europeo per la ricerca in favore di candidati provenienti da 32 nazioni, ben 12 sono state assegnate a scienziati israeliani.

Secondo l’ufficio-statistiche israeliano, sulla popolazione di mondiale di 6 miliardi di esseri umani, il popolo ebraico, composto di 13 milioni di anime (di cui solo 6 milioni vivono in Israele), costituisce una piccola minorità che occupa lo 0,002 per cento (2/1000) della popolazione globale. Tuttavia, su 740 Premi Nobel, ben 164 sono ebrei; dunque il popolo ebraico vanta ben il 22% dei Premi Nobel su scala mondiale:

53% dei Premi Nobel in economia sono ebrei

38% dei Premi Nobel in fisica sono ebrei

29% dei Premi Nobel in medicina sono ebrei

28% dei Premi Nobel in chimica sono ebrei

27% dei Premi Nobel in letteratura sono ebrei

11% dei Premi Nobel per la pace sono ebrei

Come è possibile una cosa del genere?

Questa è la cultura che a noi piace ma c’è qualcuno, anche tra di noi che li vuole cancellare dalla faccia della terra. Adesso vogliamo parlare dell’islam?

In Europa è meglio Israele o la Turchia o tutto il nord Africa o l’Asia minore? O vanno bene tutti basta che non sia Israele?


Biscui Ospitalieri (http://diavolineri.net/ospitalieri/9

(Fonte: http://neo-machiavelli.ilcannocchiale.it/)

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Nota Aggiunta

Queste cose non sono io che le dico, sono i fatti.
Scienziati hanno stilato delle classifiche in base all’apporto dato dalle diverse etnie alla scienza. Partendo dalla conoscenza più remota della storia fino ad oggi ed in proporzione alla popolazione i medio orientali (Ebrei), gli asiatici (Cinesi ed Indiani) e gli Occidentali (Greci ed europei che sono quelli che hanno effettuato le maggiori scoperte moderne cambiando completamente la cultura a livello mondiale) sono quelli che hanno mostrato delle attitudini che altri non hanno.
Diciamo che i 2/3 della popolazione mondiale sono al traino
Non voglio dire chi sono gli ultimi ^^ ma scorrettamente, dal punto di vista politico, devo dire che esiste una differenza nel quoziente intellettivo medio tra le diverse popolazioni.
In parole povere, non siamo tutti uguali come qualcuno ancora va cianciando in giro! E guarda caso i migliori sono coloro che hanno una religione o filosofia di vita che induce alla riflessione, all’introspezione, alla ricerca dell’essenza della vita, alla critica costruttiva con riflessi positivi alla capacità di pensiero.
Altri, che sono imbrigliati da rigide regole da seguire pedissequamente e acriticamente … stanno al palo e ci resteranno ancora per tantissimo.
(Biscui)

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Mio commentino: "Probabilmente nel tempo anche i palestinesi svilupperanno quella forma di intelligenza.. è l'intelligenza del perseguitato cher si sbatte per la propria sopravvivenza... Questa è la mia esperienza (a tutt'oggi)!"

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Commento di Raffaella: "...per quanto capisco della mia anima (perdona se mi avvalgo di un sostantivo tanto retrò) provo per quel paese sconosciuto, la Palestina, ...un sentimento di preoccupazione, di rispetto, di dolore. Di tutto quello che ti pare....tranne che di derisione. Defraudati di tutto. Perfino di quella merda di nobel. Perché se ti sparano addosso... presumo che non sia quello il momento per sfogliare libri. Un signore ha scritto "Bisogna davvero essere dotati di una intelligenza fuori dal comune (combinata ad una straordinaria faccia tosta) per far digerire a tutto il mondo (occidentale) la colossale panzana che dipinge i Palestinesi come dei terroristi spietati e sanguinari e gli Israeliani come delle vittime di una aggressione ingiusta e immotivata. Non si spiegherebbe altrimenti la circostanza – rilevata qualche giorno addietro da John Dugard con particolare riferimento alla situazione di Gaza – che vede i Palestinesi come l’unico caso al mondo di popolazione che vive sotto occupazione militare e che, tuttavia, viene sottoposta ad un incredibile boicottaggio politico ed economico". Ne condivido ogni singola parola"

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Commento di Giuseppe Turrisi: "Ci sarà un motivo per cui poi anche a non voler parlare di loro si finisce sempre per parlare di loro.
Mantenere il popolo ignorante tassandolo e come reprimerlo con le armi e non facendolo istruire
rendendo l'istruzione solo per ricchi (solo loro e chi li serve) si fa in modo che la cultura sia solo loro
al popolo uguale con persone pezzi di ricambio si da in pasto la cultura (apputno quella dell'uguaglianza)
che vogliono loro solo quella che elemosinano, poi c'è tutto il discorso di chi gestisce i Nobel ma tutta un'altra storia...
uno dei motti di accademia è
SOLO SE CONOSCI PUOI CAMABIERE (SCENTIAM EST POTENTIAM)"

martedì 7 febbraio 2012

Dittature, ebrei, nazismo, poteri economici, chiarezza, pareri di vari lettori del Giornaletto di Saul



Intervento del 5 febbraio 2012:

Onda lunga – Scrive Marco Bracci: “Ieri sera ho visto un film ILLUMINANTE. Parla di un insegnante che, durante la settimana ad argomento libero (scelto dagli studenti - la dittatura) decide di far loro sperimentare che le dittature possono nascere in qualunque momento, mentre gli studenti dicevano che, causa la recente e disastrosa avventura Hitleriana, in Germania un'altra dittatura non avrebbe mai più potuto essere instaurata. Ma quello che è il nocciolo, secondo me, lo si sente dire all'inizio, quando, a domanda su cos'è che favorisce le dittature in un Paese, i ragazzi rispondono: ingiustizia sociale, immoralità, impoverimento, politica allo sbando, incertezza del futuro, ecc., che sono tutte quelle cose che abbiamo oggi. E allora verrebbe da dire "se continuiamo così verrà una dittatura". Invece io dico: il fine del "potere" è giungere a una dittatura, perciò provoca tutto ciò che porta alla richiesta del popolo di porvi fine, così che reclami e accetti qualcuno che metta a posto tutto, legittimando la dittatura". E così, dopo averci causato lacrime e sangue, ci diranno anche che la dittatura l'abbiamo voluta noi...”

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Continua il 6 febbraio:

Pareri diversi – Stralcio di una mail di Fabrizio Belloni: “Rispondendo al sig. Marco Bracci. Il Nazional Socialismo non fu e non è quello che i vincitori alleati ci hanno dipinto. In estrema sintesi, fu la lotta... contro il moloc, il vitello d'oro. 54 stati contro 3. Ma non è finita. La paura del sempre maggior riaffermarsi delle idee dei due "Innominabili" spinge i democratici adoratori del denaro a prendersela anche con una tomba, quella del Rudolf Hess "suicidatosi" a 92 anni. Il giorno prima della ritrovata libertà. E comunque furono Inghilterra e Francia a dichiarare guerra al "Diavolo", non viceversa. Coincidenza: due mesi dopo che Hitler aveva nazionalizzato la Bundesbank, estromettendone i.... parassiti. Curioso, vero?”

Mio commento - “A scanso di equivoci vorrei solo dire che quest'ipotesi della guerra fomentata dai potentati economici in seguito alla nazionalizzazione del Banco di Germania è un'ipotesi che oggigiorno alcuni storici prendono in considerazione. Comunque che la Germania hitleriana avesse tirato la corda all'inverosimile, sollecitando una “reazione” da parte di Francia e Inghilterra, è un altro dato di fatto... Evidentemente erano due mondi che non potevano andare d'accordo, la guerra era inevitabile.... Trattandosi di uno scontro fra due estremismi”

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Continua il 7 febbraio:

Germania nazista gesuita – A commento di quanto espresso da F. Belloni scrive Marco Bracci: “... per arrivare a una dittatura, occorrono certi pre-requisiti, e questi pre-requisiti ci sono anche oggi e, soprattutto, secondo me, vengono creati ad hoc per poter giungere alla dittatura. Per quanto riguarda il Terzo Reich, so benissimo che Hitler è stato "pompato" dagli americani, che hanno favorito a suon di miliardi di $$$ la ripresa economica accelerata della Germania, che il Mein Kampf è stato scritto da un gesuita (sempre loro di mezzo), ma ciò non toglie che, pur avendo fatto certamente anche cose buone, come fanno tutte le dittature, quella di Hitler era, appunto, una dittatura...”

Matrismo dimenticato - Scrive Stefano Panzarasa: “Rimango veramente addolorato del fatto che pochi vogliano riconoscere o conoscere la storia (europea) e del matrismo originario. Non so ma a volte penso che dare spazio a tutti sul Giornaletto sia anche dare spazio alla disinformazione... Pensa che ho saputo che gli USA nel rispetto della massima tolleranza delle opinioni hanno autorizzato (non mi ricordo la città) un corteo di neonazisti inneggianti a Hitler e al Nazismo all'interno di un quartiere ebreo...! Certo è che sul giornaletto ti ci impegni tantissimo e leggerlo tutto (anche se interessante) non è facile... Io scorro le notizie e poi mi soffermo qua e là... Ti avevo appena parlato dei neonazisti americani e tu pubblichi una lettera di un neonazista (italiano)? E la commenti così quasi fosse una cosa normale difendere il nazismo? Boh...”

Mia rispostina: “Caro Stefano.. è vero che cerco di lasciare spazio a tutti, ma entro certi limiti, come avrai visto.. Ed inoltre non perdo mai di vista le nostre principali cause: il bioregionalismo, l'ecologia profonda, la nonviolenza, la solidarietà fra umani ed altre specie, etc. Queste sono sempre presenti e mai oscurate... Insomma faccio del mio meglio per restare nel "giusto", capisco però che non sempre ci riesco... la via di mezzo è impervia!”

Successivamente

Ebrei – Scrive Stefano Panzarasa: “Caro Paolo, certo è difficile stare nella via di mezzo e infatti anche oggi qualcosa è andato storto... Pubblichi le parole di Mmarco Bracci che dice che la dittatura di Hitler ha fatto cose buone...? Avevo uno zio ebreo, ho avuto e ho tutt'ora amici ebrei, chissà Hitler quante cose buone avrà fatto per i loro parenti, magari gli mandava gli auguri di Natale ad Auschivitz... Buona giornata, così a me comincia male...”

Mia rispostina: “Tranquillo Stefano.. non dobbiamo farci travolgere da motivazioni personali... Quel che diceva Bracci, vegano ed animalista e pacifista, è riferito ai vantaggi sociali per il popolo tedesco, ovviamente in una politica egoista che non teneva conto della controparte, gli altri che erano stati assoggettati e svantaggiati.. ma questo è un altro discorso... Comunque siccome forse hai dimenticato che io stesso sono di origine ebrea.. oggi o domani scriverò qualcosa in merito...”

Replica di Stefano: “...avevo dimenticato la tua origine ebrea, c'è quindi ancora una cosa che ci accomuna, bello! Però come ha fatto a fuggirti allora la pesantezza (se non l'orrore) di una tale affermazione (qualunque sia il contesto...). “La dittatura fa anche cose buone”? Certo, lo dicevano pure gli schiavisti, anche le guerre si fanno per fare cose buone... devo continuare l'elenco (mettici pure le buone intenzioni dell'inquisizione quando mandava al rogo le streghe...)...”

Mio commento: “Caro Stefano, nel senso antico "dittatura" non è una gestione pubblica totalmente negativa.. di solito serviva a metter ordine dopo un periodo di anarchia o per fronteggiare un pericolo incombente esterno, che doveva essere affrontato con decisione... Insomma possiamo anche dire, nei tempi lunghi, che la dittatura è parte della democrazia. Ora ad esempio viviamo in una dittatura finanziaria imposta all'Italia dai potentati economici.. (espressione del paese democratico per antonomasia..) -e questa è persino più dannosa delle dittature nazionali..- ma forse tu non te ne sei ancora accorto perché guardi alle dittature del passato... Per capire come si svolgono le diverse vicende, i cicli storici, i ritorni, nella società umana occorre avere una visione a tutto campo, sempre.... Ti riporto qui il significativo inizio di un articolo di Dario Lodi, uscito nell'ultimo numero di Lucidamente: Le società odierne e i governi, anche quelli “democratico-occidentali”, sono strutturati secondo gerarchie di tipo oligarchico che tutelano gli interessi di pochi individui. «Ogni popolo ha il governo che si merita»: la tesi possiede una logica, ma in senso assoluto, cioè ideale, e in fondo decreta la pochezza dell’uomo, in quanto spesso i governi hanno ben poco di esaltante. Ha una logica inferiore, la tesi, se applicata alla realtà. I governi, anche quelli democratico-occidentali, sono espressione di una élite, cioè costituiscono una forma di potere di tipo oligarchico..."

Commenti di Andras Kocsis, in risposta a Stefano Panzarasa: “Mi cascano le braghe! Questo uomo va scovare i neo-nazisti in un angolo sperduto in America, mentre il mondo brucia d'avanti la porta? I comunisti fanno cotto crudo altrove (ad esempio in Italia) di questo non accorge nulla? E ha la faccia tosta rimproverarti, quando fai un Giornaletto d'avvero equilibrato? Persino i Tuoi (rari) commenti sono saggi e molto ponderati. Allora caro Panzarasa! Usa il maus e vai leggere i "Fatti Quotidiani", L'Unità.. Ma purtroppo (per Te) la "Pravda" è ormai solo un ricordo lontano...” - E in risposta a Marco Bracci: “Caro Marco, questi elucubrazioni sul Nazismo= Dittatura sono assai fuorivianti. Il “Buon” Adolf era ancora nella sua cella a Landsberg, per stendere il suo Mein Kampf secondo Te con ausilio dei Gesuiti?. Quando un certo Valdimir Iljic Uljanov meglio conosciuto come LENIN,,,già massacrava alla grande il suo proprio popolo! 1933 quando Hitler arriva al potere in U.S.S.R. il terrore ROSSO ha fatto già milioni di morti. Non parlando del GULAG al quale in confronto Auschwitz era un "Kinder Garten" (leggi il libro Un giorno di Ivan Deniseievic) torturava con ausilio del freddo glaciale e bontà d'animo comunista milioni di disgraziati senza colpa. Se un giorno si sciogliesse la neve e il giaccio anche nel GULAG,,,decine di milioni di morti congelati, nuoteranno verso questa stupida "civiltà" occidentale DEMOCRATICA,,,che è assolutamente "mono-corda"!”

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Interventi del 8 febbraio 2012:

Scrive Stefano Panzarasa: "Caro Paolo, non divagare, nella lettera si parlava di dittature come il nazismo e si faceva capire chiaramente che il nazismo qualcosa di buono l'aveva fatto... Devo continuare a spiegarti che certe affermazioni mi fanno venire i brividi... Su tutto il resto di cui tu parli potremmo anche discutere ma esula dal contesto a cui era riferita la lettera. O rimango dalla parte dei miei parenti e amici ebrei che a leggere certe cose si sono indignati. Buonanotte"

Replica di Fabrizio Belloni: "Io ho amici ebrei. Ma nessuno sa giustificare alcune cose. Il fatto che la Federal Reserve è di proprietà di dieci banche private. Nove sono ebree. Le parole del Talmud "solo gli ebrei sono uomini, i goim sono bestie"; "l'ordinanza" del 1934 pubblicata dal Guardian, nella quale si annunciava che tutte le comunità giudaiche del mondo si consideravano in guerra co Terzo Reich; la dichiarazione di guerra da parte dell'Inghilterra dopo tre mesi che Adolf Hitler aveva, con l'ebreo Shacht, Governatore della Reichsbank, dichiarato che i soldi dei tedeschi erano dei Tedeschi e non dei parassiti internazionali. E potrei continuare per ore. Gli ebrei non sanno dare risposte. A questo e a tanto altro. pechè?"

Parere di Marina: "Caro Paolo, rimango un pò confusa dalla discussione sul nazismo. Ho capito bene? C'è ancora chi mette in dubbio gli orrori perpetrati durante il lugubre, drammatico periodo del nazismo?. Sono parecchi i giovani che continuano a subire la fascinazione di esseri spregevoli come Hitler. Questo non è un fatto da minimizzare, non può passare in secondo piano rispetto agli sconvolgimenti attuali. La dittatura, tutte le dittature sono figlie della rinuncia dei popoli alla libertà
(consiglio a questo proposito l'illuminante libro di Wilhelm Reich 'Psicologia di massa del fascismo' e 'Fuga dalla libertà' di Erich Fromm). Se non cerchiamo di capire perchè questo accade, perchè si subisce in modo così forte il fascino delle dittature, sarà difficile sottrarsi ad ogni forma di totalitarismo. In difesa della libertà, comunque, quello che intanto possiamo fare è prendere una posizione chiara e netta contro ogni forma di razzismo, di violenza che giustifichi la sopraffazione tra esseri umani, soprattuto se perpetrati nelle forme orribili che hanno contraddistinto il nazismo e il fascismo, e che sono un fatto storico certo, indi-scu-ti-bile e in-giu-sti-fi-ca-bi-le. Chi mette in discussione o tenta di giustificare questi accadimenti malgrado l'evidenza dei fatti, non contribuisce a ricostruire la verità, ma intende convalidare teorie odiose e sprezzanti contro i propri simili. Ecco, questo aspetto è il discrimine e quindi il limite ad ogni possibile apertura su tale argomento, perchè il rispetto dell'uomo non è negoziabile e l'odio razziale ne è la negazione. Chi si richiama ad altre dittature, come quella comunista o quella finanziaria, o comunque adduce l'esistenza di altre circostanze storiche concomitanti col periodo del nazismo, lo faccia onestamente e in buona fede, senza prospettare irresponsabili e offensive forme di negazionismo della realtà. Ti saluto caramente, Marina"

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Intervento del 9 febbraio 2012:

Scrive Stefano Panzarasa: "Il rispetto dell'uomo non è negoziabile e l'odio razziale ne è la negazione" (Marina) - Caro Paolo, ho letto la bella lettera di Marina e certo che ci voleva una donna per mettere fine alla discussione fra uomini... Però tu ora che fai? nel giornaletto di oggi ribadisci la tua posizione intermedia di moderatore...! Ma allora la lettera non l'hai capita per niente... E infatti mentre sul giornaletto ti dilunghi sulla tua posizione mediana delle parole di Marina non metti nulla in evidenza, rimandando solo alla lettura dal link (che come forse si è capito non molti hanno il tempo di fare...). Mi sembra chiaro che l'hai fatto apposta, le sue parole erano chiare, belle, dure e inequivocabili. - sul nazismo, le dittature in genere e sul negazionismo non c'è nessuna posizione mediana da prendere. BRAVA MARINA! Un saluto"

Bis di Stefano Panzarasa: "Te lo ridico chiaro: Marina ti ha chiesto una posizione che sul nazismo, dittature in genere (comunismo, banche, ecc.), negazionismo, non può essere mediana. Su certi orribili argomenti bisogna urlare forte il proprio rifiuto, che mediazione ci può essere con chi esalta il nazismo, i negazionisti, e quant'altri? Ovviamente il Giornaletto è il tuo giardino e puoi farci crescere le piante che credi, io non posso aspettarmi che tu la pensi esattamente come me, però anche nelle coltivazioni bisogna stare attenti alle associazioni di piante... E poi a nutrirsi bene..."

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Interventi del 10 febbraio 2012

Scrive Stefano Panzarasa: "Caro Fratello paolo. La società civile (in primis una donna) ti chiede di pronunciarti chiaramente contro il nazismo, le dittature in genere e il negazionismo. A questo punto sono curioso di vedere come ti tiri fuori (se ci riesci) da questo impiccio... Saluti"

Secondo commento di Stefano Panzarasa, dopo aver letto il link: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2012/02/09/pareri-su-sionismo-ebraismo-cristianesimo-olocausto-palestina-israele-e-karma-collettivo/ -
"Caro Paolo, grazie per la fotografia (sul Giornaletto di Saul odierno) che rappresenta una "posizione", ovviamente la mia, non-mediana. Infatti non ho accanto una bandiera che inneggi alla guerra... La tua "posizione mediana" invece è orribile, dovrebbero venire tutti i morti dell'olocausto e di qualsiasi dittatura a dirti di notte nel sogno : Paolo sei impazzito? E magari poi al risveglio troverai un negazionista che ti porta la colazione a letto... Nel bellissimo film del regista giapponese Akira Kurosawa, "Sogni", c'è un episodio che narra di un plotone di soldati che segue il suo comandante alla fine della guerra, lo segue per molto tempo e alla fine il comandante si gira e chiede agli uomini del plotone cosa vogliono da lui, loro dovrebbero sapere che sono tutti morti... Ma loro non lo hanno ancora capito e continuano a seguirlo... Ecco, la tua così tanto descritta posizione mediana mi ha fatto venire in mente solo immagini di morte... Buona giornata (si fa per dire...)"

Scrive Joe Fallisi: "Vorrei ci si soffermasse un attimo sulle cifre riportate nell'ultimo messaggio (cfr. http://it.groups.yahoo.com/group/libertari/message/68554). ATTENENDOCI ALLE STIME PIU' BASSE e senza considerare i MILIONI di tedeschi che subirono, ad opera degli Alleati - Stati Uniti e Gran Bretagna in testa -, un destino fatale di pulizia etnica dal 1945 al 1950 e le centinaia di migliaia di afghani e pakistani sinora uccisi, quello che segue è il computo minimo dei cadaveri prodotti dai vari governi di hamburgerlandia (ovvero USA, Paese esportatore, per antonomasia, del "progresso", della "democrazia" e dei "diritti umani") al di fuori dei due megamacelli mondiali:
* Nativi americani: 13.778.000
* Corea: 2.854.000
* Vietnam: 2.058.000 + 224.000 + 900.000 = 3.182.000
* Cambogia: 500.000
* Laos: 70.000
* Indonesia: 300.000
* Timor Est: 150.000
* America Latina: 200.000
* Iraq: 1.400.000 e, nella carneficina in corso, sinora almeno 1.000.000... = 2.400.000
(Lista incompleta, mancano Afganistan ed altri luoghi)
TOTALE: 23.434.000 (VENTITREMILIONIQUATTROCENTOTRENTAQUATTROMILA)...
E queste orridi genocidari all'arpione razzista (e tutti i loro servi miserabili) hanno il coraggio di farci la lezione e imporre per legge la commemorazione unica, obbligatoria, DOC????????!!!..."

Nota ulteriore di Stefano Panzarasa: "Un appunto per fare chiarezza da parte mia come co-fondatore della Rete Bioregionale Italiana: con il movimento ecopacifista, ecologisti, bioregionalismo ed ecologia profonda, gli amanti delle dittature e degli dei patriarcali e i negazionisti non c'entrano niente. Per loro non c'è spazio in movimenti che inneggiano alla vita e non alla morte”

Mia rispostina: “Fratello Umano Stefano, chiediti se nell'ecologia profonda ci possono stare i lupi, le iene, gli avvoltoi, i bianchi, i neri, i gialli, i Moretti, le Etain, i Paoli.. o solo gli Stefano Panzarasa? Fratello Stefano, quanto devi ancora penare... pazienza e pazienza... Accettare nel novero dei viventi non significa condividere le forme specifiche.. Siamo qui sulla Terra tutti insieme per compiere un'opera alchemica.. solve e coagula.. altrimenti che differenza c'è tra un nazista e te? E poi, ricapitolando, estrapola dai miei scritti pubblicati dove ho inneggiato a nazisti e razzisti vari.. se trovi una sola parola a favore ti offro una cena... altrimenti taci e medita!"

Scrive Marina: "Caro Paolo, apprezzo il tuo sforzo di equanimità su temi così delicati e che ti costano schiaffi da una parte e dall'altra. Sono anche sicura della
tua limpida ricerca di verità. E' vero che spesso puntualizzazioni eccessive esasperano futilmente le reciproche posizioni a discapito della verità dei fatti, quindi comprendo la tua impostazione. E' anche vero che la storia dell'olocausto è una pagina aperta con tante verità da svelare e su cui bisogna far luce. Ad esempio ci si può chiedere perchè ancora oggi si racconta che il fascismo non era razzista malgrado le leggi razziali. In questi casi la ricerca della verità può, anzi, deve essere spietata e si deve indagare su questi dispositivi autoassolutori (confermati dai fatti e dalla storia), che contribuiscono, con un maquillage spesso dalle tinte poetiche, a sdoganare ideologie di stampo razzista, cioè fascista, che oggi molti
tentano di riaffermare in nome di una presunta libertà di pensiero e di agire che si rivendica per sè ma che ci si guarda bene dal riconoscere ad altri! Così come è interessante capire se l'antigiudaismo cattolico era solo religioso e non anche razziale (chi si è espresso in tal senso è stato ovviamente fortemente criticato).
La mia presa di posizione non mi impedisce di criticare l'attuale politica israeliana responsabile del dramma palestinese, politica non condivisa dai tanti israeliani pacifisti che non si riconoscono nelle scelte del proprio governo e che insieme ai palestinesi cercano di costruire una realtà diversa. Ma questa è un'altra storia. Equiparare situazioni differenti che richiedono analisi diverse crea confusione e impedisce di essere equanimi nelle valutazioni. Non è con la mistificazione della realtà storica che si aiuta a capire la questione palestinese.
Concludo con una frase di Anna Frank: "Oh è triste, molto triste, che per l'ennesima volta si confermi il vecchio principio: 'Se un cristiamo compie una cattiva azione la responsabilità è soltanto sua; se un ebreo compie una cattiva azione la colpa ricade su tutti gli ebrei'... " Un abbraccio e saluti a Stefano!"

Mia rispostina: "Il tuo riferimento ad Anna Frank, cara Marina, mi ha commosso... Devi sapere che quando lessi quel suo diario versai lacrime.. e pensai "avrei potuto essere al suo posto...". Ed è verissimo quel che dice.. Tra l'altro dovresti leggere tutti gli scritti di ebrei religiosi che dicono esattamente la stessa cosa, riferendosi ai sionisti ed agli israeliani che con il loro comportamento coinvolgono e danneggiano tutti gli ebrei, ovunque essi siano.... Come è difficile essere giusti ed allo stesso tempo rispettare ogni essere umano.. come è difficile essere se stessi e non sentirsi esclusi dalla società.. per una ragione o per l'altra... Ti ringrazio infinitamente per la tua bontà d'animo e comprensione.. Da parte mia cerco di restare equanime con tutti, umani e non umani. Certo, mantenendo fede alla mia natura tendenzialmente vegetariana, non-violenta e sincretica.... Un abbraccio forte forte"

Scrive Caterina Regazzi: “Penso che si potrebbe dire semplicemente, che tutti i genocidi sono ugualmente orribili e, come si é preso spunto per ricordare con la
Festa della Donna (anche se ormai ha assunto un significato solo commerciale) dall'evento del 1908, quando un gruppo di operaie di una industria tessile di New York scioperò come forma di protesta contro le terribili condizioni in cui si trovavano a lavorare e 129 operaie morirono in un incendio, che si era sviluppato nella fabbrica, non potendo scappare perché la proprietà aveva bloccato le uscite, così si potrebbe inglobare, nella Giornata della Memoria, il ricordo di tutti i massacri che sono stati perpetrati dal genere umano nei confronti dei propri simili. Ovvio che la cosa potrebbe essere non bene accetta da popoli che avrebbero solo da vergognarsi, ma non credo siano solo i tedeschi che debbano vergognarsi per ciò che é successo con gli ebrei. Inoltre, il passato è passato, e bisognerebbe guardare di più e contrastare e protestare contro i massacri che stanno accadendo oggi, con una scusa o l'altra, come quella di portare la democrazia in giro per il mondo. Dovrebbe essere l'occasione per fare chiarezza su fatti avvenuti e non sempre adeguatamente conosciuti. Molti popoli dovrebbero chiedere scusa ad altri popoli che sono stati sfruttati, vilipesi e massacrati. E questo dovrebbe essere lo spunto, senza paraocchi, perché queste cose non debbano più accadere...”

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Intervento del 11 febbraio 2012:

Negazionismo collaterale - Scrive Andras Kocsis, a commento degli articoli di ieri sull'olocausto, questo è un commento finale poiché ritengo che ormai l'argomento sia stato sviscerato abbondantemente e non vorrei che diventasse una fissa, per cui con questo ultimo commento chiudiamo il discorso: “Caro Paolo, Grazie prima di tutto per la bellissima fotografia che ti rasserena, e ti da fiducia per il futuro. Ti prego fai di "queste" foto una lunga seria, nel nostro mondo cupo e terribile, per avere speranza. Inoltre congratulazioni per la Tua risposta pacata ma ferma all'essere umano, mono-cromo, polemico e strabico, che non vede altro che ebrei in pericolo, "dappertutto". Non provo nemmeno consigliare ormai, leggere qui sopra ciò che scritto LENIN,,,! Tanto lui queste cose non vede. Un "NEGAZIONISTA" nato. Nel partito bolscevista, un nutrito gruppo di ebrei hanno fatto con i Russi, decenni prima, ciò che Panzarasa rimprovera ai nazisti,i quali imitavano i comunisti 15 anni più tardi. Lo so che adesso mi scriverà che sono "negazionista", ma allora lui è un mio Fratello, perchè "NEGA"!!! Quando vede solo un unico lato! (TROCKIJ, FELIX DZERZINSKIJ, BERIJA) per citare solo i più conosciuti e zelanti, fra i suoi beniamini sono persone da quale Hitler, Himmler, Heydrich, probabilmente possono invidiare il "MESTIERE". Il mondo è vario e Tu sei molto equilibrato, saggio e pacato. Grazie ancora!"

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Commenti del 13 e 14 febbraio 2012

Scrive Ultima Spes: "....volevo muovere i primi passi nello studio della Cabala... ma quello che ho letto mi ha sconvolto, in effetti la Cabala, insieme con la Torah, è ancora più impregnata di razzismo dello stesso Talmud... in più la sua originalità NON esiste... l'impianto emanatista è tutto tratto dal neoplatonismo... di suo ha la pazzissima idea che ogni lettera del "sacro" alfabeto ebraico sia una gemma segreta dalla potenza infinita e che ogni parola dei litolibri racchiuda un significato esoterico - anche questo fa parte della loro volontà suprematista... e delle loro chimere..."

Ultimo commento di Stefano Panzarasa: “In relazione alla scommessa... Che bello Paolo! Mi devi una cena! Dunque se la metti su questo simpatico tono di critica e di sfida, ti rispondo che la tua posizione mediana e il lasciare spazio a chiunque, quindi anche a nazisti e razzisti, equivale ad approvare chi inneggia a dittature, razzismi e negazionismi vari, è quello che cerco di farti capire da giorni...
Scherzi a parte tu non hai mai pronunciato parole filonaziste, ecc. quindi diciamo che mi devi solo una merenda... Per quanto riguarda chi può stare nell'ecologia profonda, ecco la risposta (sulla base dei principi dell'ecologia profonda, Arne Naess e George Session ne hanno dichiarati 8 -  il principale riguarda la parità dei diritti di tutti gli esseri viventi), ma i buddisti ne hanno uno chiarissimo: Non procurare dolore non necessario.
1) lupi, iene e avvoltoi nell'ecologia profonda ci stanno per loro diritto naturale.
2) bianchi, neri, gialli, Etain, Moretti, Paoli, ci stanno pure se vogliono basta che dicano esattamente in cosa credono, senza buttarla in caciara e con parole semplici dettate dal cuore e dalla consapevolezza ecologica (non servono i trattati).
3) Nell'ecologia profonda (sorpresa!) non ci sta Stefano Panzarasa, diciamo che ci prova con limiti e difetti, percorre un sentiero che porta all'ecologia profonda, a ritrovare quel senso di connessione fra mondo umano e mondo non-umano attualmente perduto, come sai Thomas Berry diceva che questo è il sogno della terra"


Il parere laterale di Claudio Moffa: "D'Arpino, please rifletti: tu stai argomentando in vari modi che non si deve parlare della Shoah e nello stesso tempo vanti qua e là origini ebree, io ne parlo e scrivo quanto cazzo mi pare, anche se non pretendo che altri facciano altrettanto. Mi pare però che un po' di coerenza ci voglia. Il dogma dell'Olocausto è un arma terribile nelle mani di Israele e del sionismo internazionale, e va costantemente constrastata non per pregiudizio ideologico, ma perché alla verifica dei fatti non regge ed è una enorme menzogna. Affermi di stare sull'orlo dell'abisso? Sull'orlo dell'abisso non ci stai tu, ma l'Iran: ed è in Iran che è stato riinvitato Faurisson nella recentissima conferenza sull'hollywoodismo, proprio nei giorni di maggiore paura per un attacco americano o israeliano. Il parlare solo di "pacifismo" -come vorresti tu- (al di là del termine un po' consunto) è veramente limitativo rispetto ai problemi posti.
PS. Alla conferenza di Teheran c'erano diversi ebrei, tra cui l'italiano Mario Moncada, autore di Israele, Stato razzista. C'erano Tarpley e altri studiosi americani di origie ebraica, eppure lì si è potuto parlare liberamente. Cerchiamo di fare altrettanto anche in Italia.."

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Intervento del 15 febbraio 2012

Ultimo commento di Andras Kocsis: "Paolo! caro Amico (anche se non ci siamo mai incontrati) lascia perdere. Tu sei un Giusto,,, e loro sono "fanatici". Con argomenti,ragionamenti,non convincerai loro; mai. Ma se vuoi combattere la loro cieco e sordo stupidità, chiedi fare un reso conto,,, di che cosa è l'IRGUN e HAGANAH,, chi erano all'nizio nella loro carriera RABIN, BEGIN, GOLDA MEIR, DAYAN,ma sopratutto,,, SHARON e cosa hanno da dire di Sabra e Chatila? Come nato lo stato di ISRELE in un fiume di sangue opera di Terroristi? Vedrai che di colpo diventeranno "NEGAZIONISTI" anche loro! Quante volte Lo Stato Ebraico non ha rispettato le risoluzioni dell'ONU? In quale DEMOCRAZIE hanno costruito un MURO dopo la "DEUTSCHE (?) DEMOKRATISCHE REUBLIK"??? Cosa è la MOSSAD e come lavora? Vedrai che rimangono ZITTI! Tu sei GIUSTO,,, e devi seguire solo la TUA COSCIENZA!!!"


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Pensiero forse collegato:

Quando poniamo molta fiducia o aspettative in una persona, il rischio di una delusione è grande.
Le persone non esistono in questo mondo per soddisfare le nostre aspettative cosi come noi non siamo qui per soddisfare le loro.
Dobbiamo bastare ...dobbiamo bastare a noi stessi sempre, e quando vogliamo stare con qualcuno dobbiamo essere coscienti che stiamo insieme perché ci piace, lo vogliamo e stiamo bene, giammai perché abbiamo bisogno di qualcuno.
Una persona non ha bisogno dell'altra, esse si completano... non per essere due metà, ma per essere un intero, disposte a condividere obiettivi comuni, gioia e vita.
Nel corso del tempo, ti rendi conto che per essere felice con un'altra persona, è necessario, in primo luogo, che tu non abbia bisogno di questa persona.
Comprendi anche che la persona che ami (o pensi di amare) e che non vuole condividere niente con te, sicuramente, non è l'uomo o la donna della tua vita.
Impari a volerti bene, a prenderti cura di te stesso, e principalmente a voler bene a chi ti vuole bene.
Il segreto non è prendersi cura delle farfalle, ma prendersi cura del giardino, affinché le farfalle vengano da te.
Alla fine troverai non chi stavi cercando, ma chi stava cercando te.

(Mario Quintana)




Aggiunta "tecnica" di Joe Fallisi: "Il termine "semita" ha ormai assunto carattere magico-incantatorio, ideologico al massimo grado. La (pretesa) connotazione unitaria di etnia a esso relativa fu stabilita tre secoli fa. Nel 1781 A. L. Schlötzer designò col nome di "semitiche" le lingue parlate da ebrei, aramei, arabi e assiri, in riferimento al passo della Genesi - 10, 21-31 - dove gli eponimi delle suddetti popolazioni risultano come figli di Sem, da cui poi il nome di "semiti" esteso a tutte quelle affini. Ma gli studi linguistici, storici e antropologici contemporanei, anche e soprattutto dopo la scoperta della civiltà di Ebla (1964), mettono seriamente in forse l'ipotesi di una "razza" semitica originaria. Quel che è certo è che semiti si possono definire in modo proprio solo i popoli stanziati in origine prevalentemente nell'Asia anteriore parlanti lingue, dette semitiche, che presentano un numero assai elevato di caratteristiche comuni. Quali sono le grandi partizioni di tali lingue? Il semitico orientale (accadico - con due varianti: assiro e babilonese, quest'ultimo poi sostituito, nella sua forma ultima, neobabilonese, dall'aramaico), che rappresenta la prosecuzione e lo sviluppo del semitico arcaico parlato in Siria ai tempi di Ebla (III millennio a. C.); il semitico nordoccidentale (amorreo, ugaritico e, più tardi, fenicio, ebraico, aramaico antico, yaudico, medio aramaico occidentale - nabateo, palmireno, aramaico giudaico palestinese, aramaico cristiano palestinese, samaritano -, medio aramaico orientale - hatreno, siriaco, aramaico giudaico babilonese, mandaico(1) - moabitico e ammonitico); il semitico sudoccidentale o meridionale (arabo - l'arabo preclassico, coi dialetti taymanitico, dedanitico, lihyanitico, thadudeno e safaitico, l'arabo classico e il sudarabico - sabeo, mineo, qatabanico, awsanico, hadramutico, con dialetti come il mehri, il socotri, lo sheri o gibali - e lingue semitiche di Etiopia o etiosemitiche - settentrionali: ge'ez, tigré, tigrino o tigrigna, meridionali: amarico, harari, guraghé, argobba, gafat). E' chiaro che gli ebrei (o meglio i cosiddetti ebrei parlanti l'ebraico - minoranza nella minoranza), tra le genti del mondo definibili semite, rappresentano una parte molto esigua. E tuttavia, follemente, il Kosherbig Brother vuole obbligarci all'identificazione unica: ebrei = semiti, semiti = ebrei. Dunque, chi critica e combatte il comportamento di costoro (e innanzi tutto dell'entità sionista) non può che venir definito, tout court, "antisemita".

NOTE
(1) Lingue aramaiche ancora oggi parlate sono il neoaramaico occidentale, il neoaramaico centrale o turoyo e il neoaramaico orientale o suret.

lunedì 9 gennaio 2012

La chiesa cristiana e cattolica si fonda su menzogne ed artifici

Rappresentante di chi....?


La Chiesa cristiana e cattolica è per l’appunto la Chiesa del Cristo Gesù, morto in croce per la nostra salvezza. Ma chi era “Gesù Cristo”? I Vangeli ci parlano di un mite pacifista, figlio unigenito di Dio capace di compiere incredibili miracoli, accondiscendente verso il potere politico (“date a Cesare quel che è di Cesare”), contrario ad ogni forma di violenza, portatore di un messaggio di amore, fratellanza e solidarietà.

Esistono le prove storiche che dimostrano come tutto questo sia una menzogna! “Gesù il Nazareno” era in realtà un guerriero Nazoreo, un ribelle insurrezionalista, uno Zelota di Gàmala (non Nazareth) che voleva liberare con le armi la Palestina dall’invasore romano.

Il vero “Gesù” era dunque un Cristo, cioè un Unto, colui che è stato dichiarato Re di Israele per mezzo di una cerimonia di unzione. Era colui che, come un tempo fece Re David, doveva liberare lo stato di Israele.

Il vero “Gesù” era anche un sacerdote esseno, faceva cioè parte di quella casta sacerdotale che predisse l’avvento del Cristo che avrebbe scacciato i romani e fondato il “Regno dei Cieli”, cioè lo stato di Israele.

Tra il 30 e il 40 d.C., “Gesù Cristo” capeggio una rivolta a Gerusalemme al termine della quale fu catturato e crocifisso dai romani che lo accusavano giustamente di lesa maestà. La rivolta di “Gesù” fallì probabilmente anche per il mancato appoggio finale del popolo ebreo, sfinito dalle carestie di quegli anni.

Nel 70 e 135 d.C. Gerusalemme venne distrutta per ben due volte, ponendo definitivamente fine alle speranze indipendentiste del popolo ebreo.

Fu così in quel periodo che il popolo ebreo accusò gli Esseni di avere profetizzato una “falsa profezia” in merito all’avvento del Cristo, liberatore e Re di Israele.

Per difendersi da queste accuse, gli Esseni risposero al popolo ebreo che la profezia era giusta: il “Cristo Salvatore” era stato “Gesù” che però aveva fallito per colpa del popolo ebreo che non gli aveva dato l’appoggio necessario nel momento cruciale.

Nasce così il mito di “Gesù Cristo”, il Salvatore già sceso in terra che non era stato riconosciuto: il Cristo tradito e abbandonato dal popolo ebreo (che in seguito verrà simboleggiato anche dalla figura dell’apostolo traditore Giuda).

È questo il primo passo che porterà la religione Essena a trasformarsi nella religione cristiana.

Nel corso del II e III secolo, le varie chiese essene sparse per tutto l’impero (finanziate e divenute prospere grazie agli ebrei zeloti emigrati nel corso del I secolo, ai quali gli esseni avevano dato ospitalità in cambio del loro lavoro e del loro denaro) incominciarono a fondere la propria religione con quella dei popoli indigeni.

Le religioni misteriche orientali ed ellenistiche erano piene di uomini-dio, figli di vergini, resuscitati dopo tre giorni, che devono tornare alla fine dei tempi per combattere l’ultima battaglia tra Bene e Male, ecc…

In queste religioni, gli adepti bevono il sangue delle “ostie” (cioè il sangue degli animali sacrificati) che nel momento rituale diveniva “sangue di dio”.

Gli Esseni revisionisti sostituirono questo rito costoso e complesso, con quello ben più economico e facile di bere semplice vino, “sangue di Dio”.
Questo però impose agli Esseni di trasformare il loro “Gesù Nazoreo” (ordine sacerdotale a cui era vietato bere vino) in “Gesù Nazareno”, proveniente da Nazareth.

La fase finale della trasformazione di Gesù in quello attuale, e la definitiva trasformazione della religione Essena nella attuale Chiesa Cristiana, fu quando nel IV secolo l’imperatore Costantino scelse di imporre una religione a tutto l’impero. Costantino voleva una religione pacifista e scelse quella cristiana perché basata su un economico rito (bere il vino) che ne permetteva l’accesso a tutta la popolazione.

L’alleanza tra i “Padri della Chiesa” e Costantino prevedeva che quest’ultimo avrebbe concesso enormi poteri ai primi, in cambio però la religione cristiana doveva assumere definitivamente i connotati di una religione accondiscendente verso il potere politico: ecco che il guerriero Zelota di Gàmala (che avrebbe volentieri ucciso Cesare con le sue stesse mani) diventa il mite pacifista di Nazareth che dice “date a Cesare quel che è di Cesare”.

Affinché la religione potesse diffondersi presso i romani ed i pagani, il “Gesù terrorista Nemico di Roma” doveva trasformarsi nell’“agnello di Dio”, amico dei gentili, figlio di Dio morto in croce per la salvezza di tutta l’umanità.
Era anche necessario discolpare i romani della morte di Gesù e dunque viene inventata la favola di “Pilato che si lava le mani”.

È questa l’origine della più grande menzogna di tutti i tempi, sulla quale da secoli si regge il potere dalla Chiesa cristiana.


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LA VERA PATRIA DI “GESU’”


Nei Vangeli viene detto che Gesù fu soprannominato “Nazareno” e ciò viene giustificato per via della sua provenienza da Nazareth. Essa è descritta nelle Sacre Scritture come una città con sinagoga (in Luca 4: 16 è scritto: “Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere”). Eppure le ricerche degli storici e archeologi moderni hanno dimostrato che gli unici resti di Nazareth risalenti al I secolo d.C. sono degli antichi sepolcri tombali. La legge ebraica di quei tempi vietava l’edificazione di centri abitati nei pressi di cimiteri e zone sepolcrali poiché vigeva la superstizione che tali luoghi portassero sfortuna.
Nessun reperto archeologico e nessuno storico del I sec. d.C. riferisce di una città di nome Nazareth. Neppure Giuseppe Flavio (che nelle sue opere ha nominato e descritto migliaia di città e villaggi della Palestina, finanche i più piccoli e sperduti) sembra conoscere la città di Nazareth.
Se per assurdo Nazareth fosse davvero esistita ai tempi del Cristo, essa sarebbe stata un piccolissimo villaggio e non certo il fiorente centro commerciale, protetto dalle imponenti mura fortificate, che necessariamente avrebbe dovuto essere una città con sinagoga (e relativa casta sacerdotale da mantenere!).
Ma la prova decisiva che la “Nazareth del Nuovo Testamento” non è la vera Nazareth ci viene fornita dagli stessi Vangeli, i quali così descrivono la città di Gesù: “All’udire queste cose, tutti nella sinagoga furon pieni di sdegno; si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era costruita, per gettarlo giù dal precipizio.” (Luca 4: 28,30). Ma Nazareth non è affatto costruita sulla cima di un monte né sulla cima di un precipizio: Nazareth è in pianura, 35 Km. a sud del lago di Tiberiade.
Esiste una città (che al tempo di Gesù era un fiorente centro commerciale, munito di mura fortificate e di una sinagoga) posizionata a 10 Km. dal lago, rispetto al quale si collocava ad est dello stesso. Questa città si ergeva sulla cima di un monte, questa città era sul ciglio di un precipizio: questa città è Gàmala nel Golan ed è la “vera identità” della “finta Nazareth” dei Vangeli. Infatti nel Vangelo di Luca (4: 31) è scritto: “Poi discese a Cafarnao, una città della Galilea, e il sabato ammaestrava la gente.”
“Poi discese a Cafarnao” ha senso solo se Gesù partì da Gàmala la quale si trova su un monte 15 Km a nord di Cafarnao (situata in pianura). Nazareth invece si trova in pianura ed è situata 32 Km a sud di Cafarnao.
Da Gàmala (su un monte) a Cafarnao (in pianura, 15 Km a sud di Gàmala) l’espressione “discese” avrebbe avuto senso sia dall’alto in basso (sul livello del mare) che da nord a sud.
Da Nazareth (in pianura) a Cafarnao (in pianura, 32 Km a nord di Nazareth) l’espressione “discese” non avrebbe avuto alcun senso sia inteso dall’alto in basso (sul livello del mare) che inteso da nord a sud.
Inoltre dall’espressione usata nel Vangelo, si evince che Nazareth sarebbe situata nei pressi di Cafarnao e pertanto nei pressi del lago di Tiberiade. Invece Nazareth dista ben 35 Km. dal lago di Tiberiade.
Infine l’evangelista Matteo ci dice (19: 1): “Terminati questi discorsi, Gesù partì dalla Galilea e andò nel territorio della Giudea, al di là del Giordano.”
In questo brano si dice che la Giudea è, rispetto alla Galilea, al di là del Giordano. Cosa non vera perché la Galilea e la Giudea sono entrambe ad occidente del Giordano. Le ipotesi sono due:
1) I Vangeli hanno fatto un clamoroso errore geografico (collocando Giudea e Galilea sulle rive opposte del Giordano).
2) Gesù ha davvero attraversato il Giordano, e i Vangeli hanno riportato un falso punto di partenza e/o un falso punto di arrivo finale nello spostamento di Gesù.
Se Gesù da Cafarnao (in Galilea) si fosse diretto a Gàmala (invece che in Giudea) avrebbe dovuto per forza attraversare il Giordano. Una delle due ipotesi è per forza vera e pertanto non risulta difficile credere che i Vangeli abbiano mentito anche quando riferiscono che la città patria di Gesù era situata in Galilea e non in Gaulanitide (dove era Gàmala).
Perché Gàmala si è trasformata in “Nazareth” nella finzione delle Sacre Scritture cristiane? Per scoprirlo bisogna indagare le origini del cristianesimo!


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LA STORIA DEI VERI CRISTI


Nell’anno 6 d.C. l’imperatore incaricò Quirino di effettuare il censimento dei beni della Palestina. Ciò fu la causa scatenante di moti e ribellioni capeggiate da un gruppo di farisei integralisti nazionalisti: gli Zeloti. Gli Zeloti videro nel censimento un insopportabile atto di prepotenza degli invasori pagani che volevano spremere con le tasse e ridurre in schiavitù il popolo di Israele il quale doveva avere un solo padrone: Dio.
Il capo e fondatore del movimento zelota fu Giuda di Gàmala detto il Galileo (non perché fosse davvero Galileo ma per via del fatto che la Galilea era in quel tempo il centro nevralgico delle ribellioni). Giuda il Galileo era figlio di Ezechia di Gàmala, discendente della ex-famiglia regnante degli Asmonei, che venne ucciso da Erode il Grande.
Giuda fu l’iniziatore di quel movimento che avrebbe in seguito generato il cristianesimo: il messianismo. In virtù della sua discendenza Asmonea, Giuda il Galileo divenne il messia davidico, il pretendente al trono che (come un tempo fece re David) doveva liberare la Palestina dall’invasore romano e fondare il “Regno di Dio”, cioè lo Stato di Israele.
Lo storico ebreo Giuseppe Flavio ci racconta che, alla morte di Giuda, i suoi figli divennero anche loro messia davidici, capeggiando a loro volta ribellioni e battaglie violente e sanguinarie con lo scopo di annientare i romani e divenire i nuovi re della Giudea prima, e di tutta la Palestina dopo. Per questa ragione i figli di Giuda vennero tutti uccisi dai soldati romani: Theudas venne catturato e decapitato intorno al 45 d.C., Giacomo e Giuseppe vennero crocifissi tra il 46 e il 48 d.C., mentre il figlio più piccolo, Menahem, venne ucciso al termine della guerra iniziatasi nel 66 e che si concluse nel 70. d.C. con la distruzione di Gerusalemme e del suo tempio.
L’ultimo discendente di Giuda di Gàmala fu Eleazar figlio di Giairo del quale Giuseppe Flavio ci dice che aveva legami di stretta parentela con Menahem. Eleazar (al termine della guerra del 70 d.C.) si rifugiò con un migliaio di Zeloti nella fortezza di Masada dove resistette ai romani per circa 3 anni. Alla fine, quando non c’erano più speranze di salvezza, Eleazar convinse tutti i suoi uomini a suicidarsi gettandosi nel vuoto, piuttosto che cadere nella mani dei romani: fu così che un migliaio di persone si suicidarono in massa, dopo avere bruciato tutti i viveri e i beni affinché non potessero impossessarsene i nemici.
L’ultimo messia davidico fu Simon bar Kochba (il “figlio della stella”) che nel 135 d.C. capeggiò una guerra contro i romani che si concluse con un’ulteriore distruzione di Gerusalemme e del tempio e con la fine definitiva del messianismo.

Cosa c’entra tutto questo con Gesù e con le origini del cristianesimo? Per prima cosa c’entra Gàmala, che oltre ad essere la “vera Nazareth dei Vangeli” è stata anche la patria di Giuda il Galileo e dei suoi figli. Gesù è stato crocifisso, punizione che i romani riservavano solo per coloro che avevano minacciato la stabilità dell’impero romano. È forse una pura coincidenza che Gesù, la cui vera città era Gamala patria degli Zeloti, sia stato crocifisso, pena riservata dai romani proprio agli Zeloti? Per coloro che non fossero ancora convinti che Gesù è stato uno Zelota crocefisso dai romani per lesa maestà, è il momento di analizzare un’ulteriore prova che porta in tale direzione: i rotoli di Qumran.


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LA VERITA’ DEI ROTOLI DI QUMRAN

I rotoli di Qumran sono antichi rotoli di pelle ritrovati, nel 1947, all’interno di antiche giare nascosta in alcune grotte che si trovavano in una zona desertica a circa 30 Km. dalle rive desertiche del mar Morto. Alcuni di questi rotoli sono dei veri è propri documenti che descrivono il culto, i rituali e la vita degli abitatori di quelle grotte: gli Esseni.
Gli Esseni erano dei sacerdoti che vivevano in condizioni di estrema povertà e privazione, considerando che solo liberandosi dai bisogni del corpo (la materia era per loro solo un’ingannevole illusione e prigione dell’anima) era possibile entrare in contatto con il proprio spirito e con Dio. I rotoli del mar Morto hanno evidenziato straordinarie somiglianze ma anche profonde differenze con il culto cristiano.
Le somiglianze consistono in un’impressionante coincidenza tra il linguaggio dei Rotoli e quello dei Vangeli, in merito ad espressioni (sono solo alcuni esempi) quali “figli della luce” e “figli delle tenebre”, le “acque vive”, ecc… Inoltre i tratti essenziali del pensiero esseno hanno incredibili comunanze con quello di Giovanni Battista e di Gesù: i toni apocalittici ed escatologici espressi dall’idea dell’imminenza dell’avvento del Regno (Stato di Israele), l’obbligo di non giurare e l’elogio della povertà, ecc… Esistono, inoltre, incredibili somiglianza tra i riti esseni e quelli cristiani: gli Esseni praticavano battesimi immergendo il capo in vasche battesimali in un modo estremamente simile a quello praticato da Giovanni Battista; gli Esseni praticavano dei riti eucaristici nel corso dei quali il Sacerdote spezzava il pane e beveva il vino per primo, seguito dopo dagli adepti, ecc…
Abbiamo detto, però, che esistevano anche profonde differenze tra gli Esseni ed i cristiani: gli Esseni credevano che il contatto con Dio potesse essere ricercato solo tramite una personale indagine interiore volta a liberarsi dagli inganni del corpo. Per gli Esseni, l’idea di un sacerdote che fa da tramite tra credenti e Dio (principio fondante del cristianesimo) era un concetto assurdo. Così come era assurda (e blasfema) l’idea di un dio-uomo poiché la carne è illusione, peccato, mentre Dio è puro spirito. L’idea di un Dio che si fa corpo era per loro una mostruosità ed era per loro raccapricciante l’idea di “mangiare Dio” attraverso il pane o di berne il sangue attraverso il vino.

Ma torniamo a Gesù ed al cristianesimo. Gli Esseni, come gli Zeloti, credevano nell’avvento di un messia davidico che doveva scacciare, con le armi, il nemico romano e fondare lo Stato di Israele. Per questa ragione, nel I sec. d.C. gli Esseni aiutarono gli Zeloti e il loro aiuto fu fondamentale: essi profetizzarono l’avvento del messia liberatore incoraggiando così il popolo a sostenere la lotta del movimento zelota.
Insomma, non solo Gesù visse a Gamala, patria degli Zeloti, non solo fu crocifisso (pena riservata dai romani a chi si macchiava di lesa maestà, come facevano gli Zeloti)… ma Gesù fu anche discepolo di quel Giovanni Battista che predicò e visse in quella stessa piccola zona geografica desertica dove predicarono e vissero gli Esseni, alleati degli Zeloti. Esseni con i quali Gesù e Giovanni Battista condividevano un gran numero di principi etici e religiosi, con i quali condividevano le stesse attese, lo stesso linguaggio e la stessa terminologia!
Sembra un po’ troppo per essere una semplice “coincidenza”! Ma se Gesù fu uno Esseno-Zelota ribelle, come ha fatto a trasformarsi nel mite uomo-dio che dice “Date a Cesare quel che è di Cesare”? La risposta va ricercata nell’essenismo “revisionista” che nacque in seguito al fallimento del messianismo. Gli “Esseni revisionisti” furono sacerdoti che, per ragioni di opportunità, tradirono e gradualmente stravolsero i principi religiosi esseni.


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COME NASCE IL MITO DI GESU’


Durante il I secolo d.C. ci furono numerose battaglie tra Zeloti e romani che si concludevano spesso con la crocifissione di migliaia di ebrei. I pochi che riuscirono a salvarsi, furono costretti ad emigrare all’estero e un po’ in tutto l’impero. Gli Esseni fornirono anche qui un grande aiuto agli Zeloti: piccoli gruppi esseni, infatti, erano emigrati e sparsi un po’ in tutto l’Impero. I sacerdoti vivevano di preghiera e duro lavoro nei campi. Gli emigrati Zeloti venivano ospitati dagli Esseni che trovavano loro un lavoro per vivere. Gli Zeloti potevano così organizzare gruppi di ribellione anche all’estero. Gli Esseni pretendevano in cambio, però, che i loro ospiti divenissero adepti del movimento esseno. Ciò comportava che tutti i loro averi (anche il denaro) finisse nelle casse degli Esseni per il bene e ad uso di tutta la comunità. Il numero crescente di Zeloti emigrati, e la vita estremamente povera condotta dagli Esseni, fece sì che le comunità essene sparse per il mondo divenissero sempre più ricche e potenti.
Quando alla fine del 70 d.C. Gerusalemme e il suo tempio furono distrutte (a ancor peggio quando vennero distrutti una seconda volta, nel 135 d.C., alla fine della guerra dell’ultimo messia davidico: il “figlio della stella”) gli Esseni dovettero difendersi da un’accusa infamante che gli veniva rivolta dal popolo ebraico: quella di avere fatto una profezia sbagliata poiché non era giunto nessun messia a salvarli e liberarli (come invece gli Esseni avevano profetizzato).
Per difendersi gli Esseni ribaltarono l’accusa: la profezia era giusta, il messia era già passato (inosservato) ed aveva fallito per colpa del popolo ebraico che non riconoscendolo non gli aveva dato l’appoggio necessario!

Nasce così il “mito di Gesù”, il messia che non era stato riconosciuto dagli ebrei che lo avevano abbandonato nelle mani dei romani. A creare questo mito furono gli “Esseni revisionisti” i quali avevano sparse in tutto l’impero (grazie ai soldi dei fuggiaschi Zeloti) le prime potenti Chiese “pre-Cristiane”.
Nel corso del II e III secolo d.C. per tutto l’impero avvenne una grande diffusione orale in merito alle gesta di “Gesù”. I vari gruppi “Esseni revisionisti” modificarono la loro religione in una costante trasformazione. Al fine di facilitare la diffusione della religione presso i popoli pagani ed ellenistici, i primi “esseno-cristiani” fusero il messia davidico con i miti delle religioni ellenistiche, misteriche e pagane preesistenti le quali erano piene di uomini-dio nati da Vergini, scesi in Terra per salvarci, morti e resuscitati dopo tre giorni.
Queste religioni elleniche-orientali prevedevano riti durante i quali gli adepti bevevano il sangue delle “ostie”, cioè degli animali sacrificati sull’altare. Questi riti erano molto costosi. Gli Esseni revisionisti ebbero un lampo di genio: trasformare il costosissimo rito in un economico rito consistente nel bere il vino, “sangue di Dio”. Con questa strategia (–1: trasformare la propria religione in una religione simile a quelle elleniche-orientali – 2: trasformare il costoso rito di bere il sangue animale in un economico rito di bere il vino) gli Esseni revisionisti attirarono un gigantesco numero di fedeli. Per fare questo, però, gli Esseni dovettero trasformare il “Gesù Nazoreo” in “Gesù di Nazareth” poiché ai Nazorei era vietato bere il vino. Fu allora che la religione Essena divenne definitivamente la Religione Cristiana (ciò avvenne tra la seconda metà del II secolo e il III) .
Fu così che nel IV secolo l’imperatore Costantino (il quale decise di unificare tutte le religioni misteriche degli uomini-dio, Salvatori dell’umanità, in un’unica religione per farne la religione dell’Impero) scelse la religione Cristiana per una ragione fondamentale: diversamente dalle altre religioni che prevedevano costosissimi riti di sacrificio animale (durante i quali i fedeli bevevano davvero il sangue degli animali sacrificati pensando così di bere il sangue del Dio a cui tale animale veniva sacrificato), la religione Cristiana si basava su un economico rito di pane e vino che facilitava la diffusione presso tutto il popolo.
In compenso, i “Padri della Chiesa Cristiana” dovettero definitivamente trasformare il “messia davidico” (il rivoluzionario che doveva liberare con la spada e con il sangue la Palestina dall’oppressore pagano) nel mite uomo-dio che dice “Date a Cesare quel che è di Cesare”. Diversamente un “Nemico di Roma” non avrebbe potuto essere accettato e poi diffuso presso i romani ed i pagani (bisognava anche discolpare i romani dalla morte di Gesù, e allora viene inventata la favola di “Pilato che si lava le mani” e dei giudei “carnefici di Gesù”).
Costantino ci guadagnò la diffusione di una religione che rendeva il popolo più succube e accondiscendente al potere imperiale, i “Padri della Chiesa Cristiana” ci guadagnarono 1700 anni di dominio sulle coscienze di miliardi di uomini.


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IL VERO “GESU’"

Il vero “Gesù Cristo” non si chiamava “Gesù”. Era probabilmente un Cristo rivoluzionario che tra il 30 e il 40 d.C. capeggiò una rivolta a Gerusalemme al termine della quale il popolo ebreo non gli diede l’appoggio necessario per vincere contro i romani: è questo il vero “tradimento” degli ebrei (simboleggiato anche dalla figura simbolica dell’apostolo traditore Giuda!) che fa da sfondo alla favola degli ebrei che abbandonano Gesù nelle mani di Pilato.
Il vero “Gesù” era probabilmente il primogenito di Giuda il Galileo che i “Padri della Chiesa” (i quali hanno custodito per secoli gli scritti storici di Giuseppe Flavio, il principale testimone di quegli anni, e di molti altri importanti storici dell’epoca) hanno fatto sparire dalla Storia, censurando, modificando e aggiungendo falsità apocrife nei documenti storici. È anche possibile che “Gesù” (la cui morte, in tal caso, sarebbe stata postdatata dai “falsari cristiani”) sia stato lo stesso Giuda di Gàmala. Tuttavia il soprannome di “Nazareno” dato a Gesù fa pensare che il vero Cristo sia stato davvero il figlio primogenito di Giuda, il quale aveva fatto voto di nazireato (ecco la vera origine del termine “Nazareno”), una prestigiosissima carica sacerdotale essena che si raggiungeva solo dopo aver dato prova di grandi capacità di superiorità dello spirito sul corpo. È per dimostrare tale capacità che “Gesù” affrontò i “40 giorni nel deserto”, per divenire un Nazareno, cioè un Nazireo o Nazoreo o Nazri. Ma i Nazirei avevano degli obblighi, tra i quali non tagliarsi mai i capelli e non bere mai vino. Per questo gli “Esseni revisionisti” dovettero eliminare tale titolo (e trasformarlo in una falsa provenienza geografica da Nazareth): il loro “Gesù” doveva bere il vino affinché la loro religione potesse, nel processo di radicale trasformazione (al fine di facilitare la diffusione presso i popoli ellenici-orientali e quelli pagani), inglobare i preesistenti culti misteri ellenistico-orientali i quali prevedevano che i fedeli bevessero il sangue (che nel momento rituale diveniva sangue di Dio) delle vittime animali sacrificate (questo era il significato originale della parola “Ostia”, che in seguito diverrà un pezzo di pane). Per facilitare la diffusione presso un maggior numero di persone, gli “Esseni revisionisti” pensarono bene di trasformare il “sangue di Dio” in vino, molto più economico, facilmente reperibile e “psicologicamente accettabile” da parte dei credenti che dovevano berlo (non tutti accetterebbero facilmente di bere il sangue sgorgante dal corpo maciullato di un animale, mentre bere il vino o masticare un pezzo di pane è molto più semplice).
In seguito, all’epoca di Costantino, i “Padri della Chiesa” furono ben felici di fare sparire una volta per tutte Gàmala e il suo Nazireo.

È anche possibile che gli uomini realmente esistiti ispiratori del mito di Gesù siano stati in realtà due: da un lato il Nazireo figlio di Giuda (cioè il Cristo: l’Unto, colui che è dichiarato Re di Israele per mezzo di una cerimonia di unzione) e dall’altro una figura più spiccatamente sacerdotale, il cui compito non era di combattere con la Spada ma di diffondere la Parola.
Tale teoria è avallati dagli scritti esseni, i quali riferiscono che i messia erano due: il messia davidico (Re di Israele) e il messia sacerdotale, discendente di Aronne.




Fonte: http://www.focus.it/

sabato 12 novembre 2011

U.S.A.: "Costumi sociali e morali dei Sefarditi..." - Celebrazione di "funerali per il vivo ripudiato dalla comunità"

"Fiori neri per funerali del vivo (ripudiato)" - Foto di Milo Sommaripa

Scrive Joe Fallisi, sui costumi sociali e morali dei Sefarditi:

Kosherpredatori scoperti negli USA appartengono alla minoranza sefardita dell'ebraismo mondiale - e sono solo gli ultimi di una lunga serie, che tutto fa pensare continuerà. E' ovvio che, essendo molto più numerosi gli ashkenaziti, è soprattutto fra questi che si registrano casi simili. Ma non c'è sostanziale differenza tra le due accolite, né nell'ideologia, né nella prassi.

Tutti hanno la stessa "cultura", sono imbevuti del medesimo humus lovecraftiano.

E' effettivamente in purissimo spirito talmudico che Rabbi Israel Dwek, capo religioso sefardita di Deal negli USA, celebra i funerali per il viglio vivo, da lui ripudiato perché aveva informato la polizia su traffici illeciti compiuti da suoi correligionari.

"Rabbi Israel Dwek, the religious leader of the Sephardic Jewish community in the wealthy Monmouth County suburb of Deal, took to his pulpit on Saturday to cite the Talmudic Law of Moser that prohibits a Jew from informing on another Jew to a non-Jew. Rabbi Dwek then renounced his son, Solomon Dwek, the failed real estate developer whose 2006 indictment on bank fraud charges motivated him to cooperate with federal prosecutors in a sting operation that led to the arrests of 44 individuals on Thursday. (...) As explained to PolitickerNJ.com, Rabbi Dwek will sit Shiva for Solomon Dwek, observing the Jewish custom of mourning for an immediate family member who has died" (http://ww3zionism.blogspot.com/2009/07/rabbi-will-sit-shiva-for-son-who.html - http://it.groups.yahoo.com/group/libertari/message/62129).

Il figlio del rabbino, colpevole di aver "informato un non ebreo a proposito di un altro ebreo", non solo è stato "ripudiato", ma il padre eseguirà presto in sua memoria il rito funebre dello "Shiva" (cfr. http://en.wikipedia.org/wiki/Shiva_(Judaism)), come si fa "per un membro della famiglia che è morto".

Joe Fallisi - flespa@tiscali.it

P.S. lo "Shas", partito di ebrei ortodossi sefarditi, oggi al governo dell'entità sionista nella coalizione di Netanyahu (dopo aver conquistato 11 seggi nelle elezioni del 2009)