domenica 16 luglio 2023

Piccole note e nuovi soprusi sionisti in Palestina

 


Gerusalemme. Con un blitz scattato alle prime ore del 11 luglio 2023, reparti speciali della polizia israeliana hanno fatto irruzione nella casa della famiglia palestinese Sub Laban nel quartiere di Aqabat al-Khalidiya, a pochi metri dalla moschea di Al-Aqsa nella città vecchia di Gerusalemme, e hanno espulso gli anziani Noura, 68 anni, e Mustafa Sub Laban, 73 anni. Sgomberati anche gli attivisti locali e internazionali che da settimane presidiavano l’abitazione che  è stata consegnata a una famiglia di coloni israeliani. Si chiude con un atto di forza, dopo decenni di battaglie legali contro il provvedimento di espulsione dal piccolo appartamento in cui ha vissuto sin dagli anni ’50 in affitto protetto, la vicenda della famiglia Sub Laban che ha generato attenzione internazionale.

Cisgiordania. L’esercito israeliano ha ucciso due combattenti palestinesi nella città di Nablus, il 7 luglio 2023, in un raid sfociato in scontri a fuoco che hanno provocato il ferimento altri di due giovani e l’arresto di altri tre. Khairy Shaheen e Hamza Maqbool sono stati circondati all’interno di una casa nella Città Vecchia e hanno detto di non volersi arrendere. Quindi sono stati uccisi quando le truppe israeliane hanno lanciato l’attacco all’edificio. Un terzo palestinese Abdel Jawad Saleh, colpito al petto durante proteste contro l’occupazione a Umm Safa (Ramallah), è morto poco dopo l’arrivo all’ospedale.

Palestina martoriata. Israele ha ucciso 206 cittadini palestinesi dall’inizio del 2023, secondo il centro dati palestinese “Mu’ti”. Il centro ha riferito che 64 cittadini palestinesi sono stati uccisi a Jenin, altri 46 sono stati uccisi a Nablus, e 37 nella Striscia di Gaza. Mu’ti ha aggiunto che 11 cittadini sono stati uccisi a Ramallah, 10 ad al-Khalil/Hebron, 8 nella Gerusalemme occupata, 6 a Tulkarem, 4 a Qalqilya e Betlemme, e 2 a Tubas e Salfit, 3 nella Palestina occupata del 1948. Le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno effettuato 256 operazioni di demolizione nel primo semestre del 2023, prendendo di mira 303 strutture palestinesi, secondo quanto rivelato da fonti palestinesi.








A causa delle demolizioni, 543 persone, tra cui 272 bambini, sono rimaste senza casa.
Nello stesso periodo segnalato, sono state emesse anche 822 ordinanze di demolizione contro strutture palestinesi, con il pretesto che erano state costruite senza permessi.
Secondo il rapporto, soldati israeliani e coloni hanno commesso 4.733 violazioni ai danni dei palestinesi e delle proprietà palestinesi, tra cui sabotaggi, sradicamento d’alberi, blocco stradali e aggressioni fisiche.

Sono stati segnalati 1.148 attacchi da parte dei coloni durante gli ultimi sei mesi, che hanno causato la morte di otto cittadini palestinesi. Il rapporto include anche la creazione di 13 colonie su terre palestinesi. Nello stesso periodo, durante gli attacchi dei coloni sono stati sradicati 8.340 alberi. Attualmente, 465 mila ebrei vivono in oltre 130 colonie e più di 140 avamposti nella Cisgiordania occupata, inclusa la Gerusalemme.


Fonte: https://www.labottegadelbarbieri.org/frammenti-di-quotidianita-palestinese-9/

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