La religiosa francese Lucile Randon, soeur Andrée, nata nel febbraio 1904, è la persona che ha più anni in tutta Europa. Ne ha passate: la Spagnola, due guerre mondiali... Già insegnante, poi infermiera, vive attualmente in una casa di riposo nei pressi di Tolone. In gennaio le è stato fatto il tampone nasofaringeo per individuare la presenza del virus Sars-CoV-2. Risultata positiva come quasi tutti i residenti, è stata isolata nella sua stanza.
Ma ha sofferto solo di solitudine e di non poter scendere a messa. Non ha avuto alcun sintomo. Al giornale Var-Matin ha dichiarato di non essersi «nemmeno accorta» della presenza del virus. Relegata, non chiedeva notizie sulla sua salute e alla televisione francese ha dichiarato di non aver avuto alcun timore anche perché da anni vorrebbe ormai essere altrove.
Ma ecco come i media internazionali, riferendo della sua piccola avventura, certo di lieve entità in una lunghissima vita, hanno mostrato di continuare a confondere il virus (Sars-CoV-2) e la malattia (Covid-19): chiamando infatti sopravvissuti i positivi asintomatici. Tutti ha commesso l’errore, dal New York Times a Malaysianow al Guardian. Ecco il titolo tipo: «La persona più vecchia d’Europa sopravvive a Covid-19»; alcuni poi precisavano l’asintomaticità nel stesso sottotitolo - «positiva, ma non ha avuto sintomi» https://www.theguardian.com/ world/2021/feb/09/europe- oldest-person-sister-andre- survives-covid-celebrate- 117th-birthday; gli altri si sono limitati a spiegarlo nel testo.
Perché questo lapsus? E' la confusione del momento storico? La trasandatezza?
O si pensa che il titolo «107 anni, positiva al Sars-CoV-2 ma asintomatica» non sarebbe accattivante?
Marinella Correggia
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