Pochi giorni fa è morto Billy Graham, grande cristiano evangelista, amico e consigliere di presidenti USA. Nel descrivere quanto segue mi vengono in mente le parole di Kenneth O’Keefe, un ex-marine che ha rinunciato alla nazionalità americana per disgusto. Il quale O’Keefe ha detto in una recente intervista che se il prezzo per dire la verità è di essere insultato come antisemita, lui se ne frega.
Ebbene, è nota la famosa registrazione tra Graham e Nixon. Quando Graham dice a Nixon, “Se non riusciamo a togliere ai giudei il monopolio completo dei media, gli USA finiranno nel cesso. E’ d’accordo?” - chiede a Nixon. Il quale risponde, “Si, ma non potrei mai dirlo.”
Vista la documentazione e vista l’etnia degli agenti, è chiaro da molto tempo che sono stati i giudei a volere la rimozione di Nixon ed a organizzarne la demonizzazione. Del resto non hanno fatto altro che applicare le “regole” del nipote di Freud, Edward Bernays, per la sterilizzazione del cervello delle masse.
La parte successiva del dialogo Graham-Nixon è forse anche più significativa. Dice Graham, “L’unico modo perché possa succedere (i.e. la rimozione del monopolio giudaico sui mezzi di informazione), è se qualcuno in posizione di potere ha il coraggio di dichiararlo e dirlo apertamente.”
Curiosa affermazione perché proprio lui, Graham, era nella posizione ideale per essere l’eroe della resistenza di stampo cristiano, all’attacco globale giudaico.
Invece.... fu proprio Graham, insieme a quell’altro tordo ambulante, il “pastore” Jerry Falwell, che hanno letteralmente inventato di sana pianta il movimento dei “Cristiani per Israele.” Movimento di cui non mi rammento i particolari perché non mi interessano. Ma sono palle al cui confronto persino lo scioglimento del sangue di San Gennaro, appare meno ridicolo.
Le palle di Graham a proposito si fondano sul “Book of Revelation,” uno dei tanti testi di autore sconosciuto, del secondo o terzo secolo. In base al quale, quando i giudei avranno conquistato il mondo, arriverà l’Anticristo che provocherà l’Armagheddon, accoppando tutti meno circa 150.000 eletti, un misto di giudei convertiti e cristiani. A quel punto pace e felicità regneranno sulla terra.
Peraltro Graham aveva anche previsto varie volte la fine del mondo. Ogni volta non era capitato niente, ma ha sempre riempito i famosi stadi-chiese del Sud, e milioni di allocchi hanno continuato a mandare soldi, prima a lui e adesso ad altri simili poltroni-impostori. Come questo "Pastor Hagee"
Il prevalere dell’interesse personale sull’interesse collettivo e’ dimostrato dal fatto che proprio lui, Graham, era in posizione ideale per smascherare le mire dell’egemonia totale giudaica sull’America e non solo. Invece scelse la via più facile, che è quella di sbrodolarsi e baciare il culo a Israele, dove si recava frequentemente.
A conferma di quanto sopra il giornale giudeo “Chicago Now” ha pubblicato un articolo dal titolo, “Billy Graham ha provato che si può sostenere Israele ed essere al contempo antisemiti.” http://www.chicagonow.com/poli tics-now/2018/02/billy-graham- proved-that-one-can-support- israel-and-still-be-an-anti- semite/
L’articolo e’ istruttivo non solo per il titolo.
E i seguenti due brevi video mostrano rabbini che dichiarano apertamente che l’Islamizzazione dell’Europa va bene per i giudei, a punizione della pretesa superiorità europea e anti-semitismo.
Qui negli Stati Uniti di Israele, la casa di Disney, sotto completa padronanza giudaica, ha messo fuori un film “The Black Panther” che racconta la storia di un mitico paese africano avanzatissimo, con scienziati (negri) di intelligenza superiore, e tecnologie da fantascienza. Paese distrutto dai malvagi colonizzatori bianchi.
La campagna pubblicitaria e’ in corso e senza limite di investimenti. Ma l’idea, neanche camuffata, e’ di “ridare la dignità tolta ai negri.” Cioè di convincere i negri che sono un popolo superiore, e che hanno perso la loro superiorità per colpa dei bianchi.
Peraltro negli annali del Congresso del 1957 si ritrova questo documento, redatto da un Israel Cohen nei primi del 1900 – all’epoca quando i giudei fondarono la NAAPC (National Association for the Advancement of People of Color), che traduco: “Dobbiamo renderci conto che la nostra arma più potente è la tensione razziale. Inculcando l' idea, nella coscienza delle razze nere, che per secoli sono state oppresse dai bianchi, possiamo convertirle alle nostre idee. Il nostro obiettivo in America è una vittoria ottenuta con l'astuzia. Mentre infiammiamo i negri contro i bianchi, faremo di tutto per instillare nei bianchi un complesso di colpa per il loro sfruttamento dei neri. Aiuteremo i negri a salire in prominenza in ogni sfera della vita, nelle professioni e nel mondo dello sport e del divertimento. Con tale prestigio, il negro sarà in grado di sposarsi con i bianchi e iniziare un processo che consegnerà l'America alla nostra causa (e potere).”
Infine, il padre di Beniamino Netadiavolo, morto nel 2012, ha scritto un libro di 1400 pagine intitolato “The Origins of the Inquisition in the 15th century.”
Lo sto leggendo anche se non potrò finirlo, vista la mole. Ma già la lunga introduzione è interessante, basata su scritti di autori giudei che non conoscevo per niente. Dove si scopre che l’antisemitismo precede di parecchi secoli il Cristianesimo, risalendo agli assiri, agli egizi e soprattutto ai greci - e la documentazione è logicamente convincente. Ammetto l'ignoranza, ma, in base a quanto si può notare, credo che statisticamente pochi si rendano conto dell'enorme superiorità giudaica in fatto di manipolazione e determinazione - c'e' tanto da togliersi il cappello, anzi tutti i cappelli rimasti di quello che era la Borsalino.
Jimmie Moglia
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