Tante sono le “innovazioni” che sono subentrate nelle legislazioni degli Stati nazionali, ultime delle quali quelle della Istituzione di una superpolizia o Gendarmeria Europea, l’obbligo per i governi di ottemperare ai debiti di bilancio sancito dal MES, ecc., ecc., e senza dimenticare i vari indirizzi di carattere etico e morale contro forme di revisionismo storico, società mutlietnica, divergenze dai comportamenti omosessualii, ecc.
Tutto questo, tradotto in soldoni, si sostanzia in una perdita totale delle singole sovranità nazionali e nella dissoluzione di ogni tradizione, cultura o peculiarità locale. Aggiunto alle sottomissioni verso i santuari dei banksters, quali il Fmi, la Banca Mondiale e la BCE, senza dimenticare il CFR che pianifica strategie e prepara uomini per il dominio mondiale, possiamo dire che ci troviamo ad un punto molto avanzato per la costituzione di una Repubblica Universale, sogno massonico del mondialismo.
Alcuni dicono che il governo mondiale, globalizzato in una Repubblica Universale, sarà impossibile a conseguirsi soprattutto per via della famosa teoria della eterogenesi dei fini che, oltretutto, certe naturali esigenze “geopolitiche”, faranno saltare tutto.
Sarà, ma ditemi voi, come potrà essere possibile, per chiunque, singolo o Nazione che sia, sottrarsi ad obblighi, catene e ricatti tali da impedirgli ogni sprazzo di indipendenza....?
Maurizio Barozzi
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Libro collegato, forse...
Servilmente, l’Italia si adatta a vivere per pagare gli interessi ai creditori, a tempo indeterminato. Sin dagli anni Settanta, è una storia di incompetenze ed errori clamorosi oppure di tradimenti e strategie verticistiche, che producono danni per l’Italia con paralleli vantaggi economici e politici per Germania, Francia e, in generale, i capitali dominanti.
Ma erano davvero errori?
E chi dobbiamo ringraziare?
Lo schema si ripete: un provvedimento, una riforma, un trattato “sbagliato”, preparato da un abile battage ideologico, genera, alla lunga, effetti destabilizzanti, che causano una crisi, alla quale si rimedia con nuovi interventi (comprese le cessioni di sovranità), che coprono i sintomi nel breve, aggravando al contempo i mali strutturali, fino a causare la successiva emergenza, finché tutte le decisioni divengono obbligate, “senza alternativa”.
Le tappe più salienti: il serpente monetario degli anni Settanta, il divorzio di Bankitalia dal Tesoro nel 1983, lo SME e la folle gestione della sua crisi nel 1992, con la privatizzazione delle imprese statali e delle Banche di Diritto Pubblico incluso il controllo privato della Banca d’Italia, e poi Maastricht e i suoi vincoli recessivi, l’Euro prematuro e la sua pseudo banca centrale, il “fiscal compact”, il MES (meccanismo Europeo di Stabilità) ... ogni volta si dà qualcosa di più e, contrariamente alle promesse, si rimane meno liberi, più instabili, più dipendenti.
Analizzando la situazione, troviamo che all’Italia, dietro la facciata europea, viene applicato il medesimo schema, basato sull’indebitamento guidato e la perdita di sovranità, che il capitalismo USA ha sempre applicato per assicurarsi, a basso costo, le risorse naturali e umane, nonché il controllo politico, di molti Paesi della sua area di influenza, sotto la bandiera della libertà e di un molto asimmetrico liberismo commerciale.
Ma erano davvero errori?
E chi dobbiamo ringraziare?
Lo schema si ripete: un provvedimento, una riforma, un trattato “sbagliato”, preparato da un abile battage ideologico, genera, alla lunga, effetti destabilizzanti, che causano una crisi, alla quale si rimedia con nuovi interventi (comprese le cessioni di sovranità), che coprono i sintomi nel breve, aggravando al contempo i mali strutturali, fino a causare la successiva emergenza, finché tutte le decisioni divengono obbligate, “senza alternativa”.
Le tappe più salienti: il serpente monetario degli anni Settanta, il divorzio di Bankitalia dal Tesoro nel 1983, lo SME e la folle gestione della sua crisi nel 1992, con la privatizzazione delle imprese statali e delle Banche di Diritto Pubblico incluso il controllo privato della Banca d’Italia, e poi Maastricht e i suoi vincoli recessivi, l’Euro prematuro e la sua pseudo banca centrale, il “fiscal compact”, il MES (meccanismo Europeo di Stabilità) ... ogni volta si dà qualcosa di più e, contrariamente alle promesse, si rimane meno liberi, più instabili, più dipendenti.
Analizzando la situazione, troviamo che all’Italia, dietro la facciata europea, viene applicato il medesimo schema, basato sull’indebitamento guidato e la perdita di sovranità, che il capitalismo USA ha sempre applicato per assicurarsi, a basso costo, le risorse naturali e umane, nonché il controllo politico, di molti Paesi della sua area di influenza, sotto la bandiera della libertà e di un molto asimmetrico liberismo commerciale.
Marco Della Luna *
* autore di: Traditori al Governo. Artefici, complici e strategie della nostra rovina
(Arianna Editrice)
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