Dopo il carnevale - Dipinto di Franco Farina
Ci sono due modi per conquistare e schiavizzare una nazione. Uno è con le spade, l’altro è con il debito” John Adams, 2° Presidente Usa. Partiamo da questa frase per vedere per un attimo il mondo con un altra prospettiva Siamo dentro la terza (o quarta se ci mettiamo dentroquella fredda ) mondiale in atto e non ce n’è accorgiamo. Ci aspettavamo una guerra alla vecchia maniera, ecco perché non riusciamo a vederla.
Infatti oggi la spada non viene più usata in maniera plateale e planetaria, ma su singole sovranità che ancora resistono al potere mondiale. Per sottomettere un popolo ci sono diversi modi ma certamente il più raffinato e quello di indebitarlo. Un popolo indebitato, automaticamente è un popolo insicuro, depresso e demoralizzato e finisce per fare il servo. La guerra in atto non è comprensibile perché viene combattuta con armi a noi sconosciute (per la grande maggioranza). Questa guerra, per noi italiani, passa per tante tappe, la prima fatalmente, almeno dall’ultima guerra, è la “liberazione dell’Italia da parte degli alleati” e la prima domanda è la seguente: quanto ci sta costando questa liberazione? Quanti conoscono i vincoli del “trattato di pace”?
Purtroppo ancora stiamo pagando il conto e questo conto è sempre più salato. Sarà il caso di “liberarsi dei liberatori”. Non è diventata troppo pesante questa libertà per essere ancora chiamata libertà? Pian piano con diverse tappe ne ricordiamo solo quattro: 1981/82 divorzio di Bankitalia dal Ministero del tesoro, 1992 completamento della privatizzazione di Bankitalia, 2000 abolizione della abolizione del Glass-Steagall, 2001/2 entrata nella moneta strozzina dell’Euro attraverso i trattati, siamo diventati completamente schiavi, e se non fermiamo il treno con il pareggio di bilancio e il MES sarà un sacrificio umano continuo (tra suicidi e morti per povertà e mala sanità).
Una volta prima si dava mangiare ai figli poi si pensava a tutto il resto, oggi prima si deve riconoscere l’usura al banchiere, poi viene tutto il resto. Ogni cosa che si faccia in Europa, il 5% va al banchiere (e senza contare il resto sui crediti bancari delle commerciali). Ogni bicchiere d’acqua che si beve, ogni malato che si guarisce, o muore, ogni strada che viene fatta (se viene fatta) ogni caffè che si beve, ogni cosa che usi l’euro, paghiamo il 5% al banchiere senza arte ne parte (dalle mie parti si chiama pizzo). Se non è uno stato di schiavitù non so come altro definirlo.
Il pareggio di bilancio poi di fatto sarà l’ennesima dimostrazione, di schiavitù, in cui una regola economia (tra l’altro impostaci dai signori tedeschi) sopprime ogni necessità umana, si antepone il tecnicismo all’umanesimo. Una follia di questo sistema economico, ma sopratutto monetario, che ci hanno imposto. Il sistema monetario va riformato urgentemente prima che succeda il peggio. Il problema è che il banchiere non è disposto ad accettare una riforma che gli toglie il potere (e che potere), quindi preferisce la guerra che resetta gli stati, brucia i libri contabili, elimina un po’ di poveri (inutili), e sopratutto crea nuove condizione di ripresa e ricostruzione.
Se l’uomo è immagine di Dio, ci sarebbero diverse considerazioni da fare ma sorvoliamo. Poiché il sistema è saltato, la FED praticamente oramai stampa illimitatamente, contro un Euro che invece ancora vuole perseguire una politica antiflattiva, ma che porterà a scenari catastrofici (distruzione dello stato sociale, aumento della povertà, perdita della produzione, perdita di lavoro, perdita della cultura, perdita di ricchezza, perdita di industrie ecc). “Non si può morire di euro”. Quante bugie sono state dette (Prodi e company) ai popoli che hanno recepito l’euro. Il problema è sempre lo stesso l’ignoranza totale della popolazione, sull’emissione monetaria.
In una ipotetica riforma monetaria non basta che lo stato si riappropri della sovranità monetaria, sono necessarie altre attività che ne difendano tale diritto. La sovranità monetaria è strettamente correlata all’autodeterminazione dei popoli, una popolo senza sovranità monetaria è costretto a mendicare ed umiliarsi. Quindi se non si vuole perdere tempo e soprattutto no si vuole prendere i i giro il popolo contemporaneamente è necessario cambiare la costituzione aggiungendo il quarto potere “non delegabile” (appunto quello dell’emissione monetaria), con un ulteriore articolo di protezione, che suoni più o meno cosi: “Chiunque modifichi questo articolo è da considerarsi traditore della patria e va arrestato immediatamente”.
Non basta ancora è necessaria una campagna di istruzione in tutte le scuole di ogni ordine e grado e specializzazione, sulla tecnica di emissione monetaria si badi bene non di economia ma di “tecnica di emissione monetaria” ossia come nasce il denaro come si crea, non come si usa ma come viene emesso. Tale materia dovrebbe essere obbligatoria in tutte le scuole. Completano una campagna di informazione attraverso i media a tutti gli altri. Il diritto deve essere anche sorretto da una consapevolezza popolare, spesso infatti si hanno delle leggi ingiuste proprio perché non sono sorrette da una conoscenza e da una comprensione del popolo.
Anche Silvio Berlusconi comincia a parlare di moneta sovrana, ma sta pian piano testando il consenso popolare, oltre che interferenze varie, non dimentichiamo che anche lui se pur piccolo è un banchiere. Conosce perfettamente la dinamica della moneta debito, e certamente lo si può accusare di non essersi accorto prima dello scempio dell’euro, ma come si sa in politica è sempre tutto un gioco di compromessi. Ora la butades di Berlusconi sulla “moneta sovrana” è da interpretarsi in varie maniere, certamente vista la crisi come argomento è un buon cavallo di battaglia. Lo stesso Tremonti più di una volta ha fatto delle esternazioni in cui se vogliamo preparava il terreno, ma la massa popolare, per intenderci quella che non ragiona ma aspetta sempre che qualcuno ragiona per lei, potrebbe seguirlo in questa nuova avventura, non certo come prima, e comunque con molti dubbi dopo quasi oltre quindi anni di governo. La situazione internazionale peggiora di giorno in giorno qualcuno vedendo il sistema monetario (a debito) agli sgoccioli (come e peggio del 1929) sta spingendo verso la soluzione più vecchia che si conosca, la guerra.
Non è bastato la distruzione dell’Irak e della Libia (stati sovrani) adesso vogliono distruggere anche la Siria, si spera solo che la Russia non faccia lo stesso errore che ha fatto con la Libia e ponga il suo veto. C’è già una nuova guerra fredda dove si tanno misurando le forze, gli equilibri, le alleanze (Cina, India, Brasile) e speriamo bene.
Il voto in Grecia è francamente incomprensibile, si sono praticamente dati l’eutanasia, ma del resto i padroni del mondo attraverso i media e i polarizzatori di consenso sono abili plagiatori delle masse, sempre che non ci siano stati brogli, non ci è dato sapere, questa condizione, quindi, non fa altro che allungare di poco il tempo di strozzinaggio ed incameramento di beni da parte “loro” attraverso le svendite dei beni pubblici degli stati più deboli tra cui l’Italia.
Un ultima nota sulle guerre democratiche dei padroni del mondo; Ron Paul un parlamentare americano ha fatto presente nel suo discorso il 19 giugno scorso che gli usa da troppo tempo (1950) attaccano stati “sovrani” con le più svariate scuse senza il consenso del congresso americano il che è tutto dire per un paese che esporta democrazia.
Giuseppe Turrisi
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