mercoledì 27 giugno 2012

Diarietto di Caterina Regazzi, il karma, Aprilia e l'accontentarsi di quel che viene



Scrive Caterina Regazzi:

“Caro Paolo. Stamattina ho incontrato Cristina, quella donna biondina di Spilamberto che ti ho presentato qualche giorno fa. L'ho vista da lontano che arrivava in bicicletta, mi sono fermata e quando mi è stata vicino le ho detto, forte: "Ti sto aspettando!" Lei allora si é fermata ed abbiamo un po' parlato, le avevo scritto su FB che ero stata alla mostra ed avevo visto i suoi quadri e che mi erano piaciuti.

Mi ha raccontato che ci sono un po' di difficoltà nel portare fuori il lavoro che fanno, che ci sono diverse persone "anziane" che non hanno voglia di aprirsi, parlando di scambi e mostre itineranti, ma anche semplicemente di lavorare un po' con i bambini delle scuole, visto che ci sono anche maestre che se ne occuperebbero volentieri. I bambini sono andati a volte e ne sono entusiasti e poi è un modo come un altro per far vivere di più ai paesani il loro paese. Poi mi ha raccontato che lei ama molto la montagna che c'è qua e che è una montagna bella, dolce e facilmente vivibile, mi ha fatto venire un po' voglia di andarci.

E ricordavamo quando i bambini della scuola ci venivano portati, magari accompagnati da qualche genitore volenteroso, come Germano. E come per stare bene non c'è bisogno di andare chissà dove. Oggi pomeriggio sono andata dalla sarta e vicino casa sua c'è un giardinetto e lì ho visto una bella scenetta: due cerchi di persone, uno di soli uomini ed uno di tutte donne ed un uomo, seduti su delle sedie, probabilmente prese o dal bar o da casa, che parlavano fitto fitto, sembravano i giri di condivisione del vostro incontro ad Aprilia, mancava il bastone della parola... (vedi anche: http://paolodarpini.blogspot.it/2012/06/diarietto-sullassenza-presenza-lettera.html - e: http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2012/06/non-resoconto-dellincontro-collettivo.html)

Anche qui è caldo ora accendo il ventilatore, ho la mia mela gialla come la camicetta che mi aspetta per la merenda ed anche dei semi di zucca che ho preso da una contadina in fiera (in attesa forse di quelli delle nostre zucche).
Non farti vedere nudo dalla finestra mi raccomando! Ecco ho condiviso con te il "mio" bioregionalismo... Peccato si, non esserci stati assieme ad Aprilia...”


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Mia rispostina: “Amore Caterina, hai visto con i tuoi occhi come si manifesta il karma... Quando talvolta ti lamenti perché ti racconto le mie avventure di viaggio del passato, in Africa in India..., avventure che tu non hai vissuto, e forse ne sei un po' invidiosa. Ma vedi come succede? Io mi sono visto costretto ad affrontare tutte quelle difficoltà per andare e tornare da Aprilia, non volendo, ho dovuto farlo! E tu sei dovuta restare a Spilamberto. Tutto lì, ognuno vive il suo karma. Inutile poi dire questo o quello sarebbe stato meglio, Il meglio non esiste, esiste solo ciò che è....”


Replica di Caterina: “Lo so, ma il karma comprende anche il dispiacere per non essere stata ad Aprilia (e sarebbe assurdo che non fosse così), il piacere per essere stata a fianco di Viola in questo frangente (se fossi venuta ad Aprilia avrei avuto il dispiacere di non essere stata con lei), non ho detto che sarebbe stato meglio venire, sono contenta che sia andata così, quel passaggio di Daniele, inaspettato è stato un "miracolo", anche se io credo di più al caso, non ho nessun rimpianto, certo che l'incontro sarà stato bellissimo e sarebbe stato bellissimo anche per me, anche per la mia formazione ecologica e di vita, ma la vita comunque io la vivo già ogni giorno, per quel che mi compete e mi va bene così. Sono felice per te e per tutti quelli che hanno vissuto l'esperienza, ma io sono felice per come è andata e non è solo una questione di senso del dovere, come è sempre stato per me, ma il piacere di avere avuto momenti di "intimità" con mia figlia”

Mio commentino: “Ecco questo è il giusto atteggiamento”

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Annotazione di Caterina Regazzi:

Sempre a proposito del "piacere" e "dispiacere" mi fa piacere che
anche un'anima nobile come Lucilla si sia dispiaciuta di non esserci
stata, ad Aprilia.
Lo so che il "piacere" ed il "dispiacere" sono sintomi di non
realizzazione, di non completa accettazione del proprio karma, ma io,
scusa, continuo a credere che le nostre azioni o non azioni, i nostri
pensieri o non pensieri, la nostra attenzione o non attenzione per se
stessi o gli altri abbiano delle conseguenze. Se poi vogliamo dire e
credere che tutto questo rientri in un disegno karmico, diciamolo
pure... e crediamoci anche (me compresa)... chissà questo karma dove ci porterà!?
(to be continued...)


Mia rispostina: "Ci porterà, Amore, a vivere quel che dobbiamo vivere... compresi i nostri sforzi per viverlo o per non viverlo..."

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Ultimo inciso di Caterina: "..e mi sovviene proprio ora... non ti é balzato in mente (o meglio, dal cuore) neanche lontanamente di dire (e non voglio dire quel che tu dovresti o non dovresti dire) senza stare a tirare fuori sempre 'sto karma, semplicemente: "E' stato un peccato anche per me che tu non ci fossi". Eheheh!!!

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