Ciao Paolo, sono passati 25 anni da quando gli agenti dei servizi segreti francesi affondarono la nostra Rainbow Warrior. Il 10 luglio del 1985, quando mancavano dieci minuti alla mezzanotte, due esplosioni squarciarono lo scafo della nave ormeggiata nel porto di Auckland, in attesa di fare rotta per Moruroa. La "Rainbow Warrior" affondò e il nostro fotografo - Fernando Pereira - rimase ucciso. Per commemorare questo tragico evento, abbiamo avviato la costruzione della Rainbow Warrior III, posando la sua chiglia nel corso di una cerimonia presso il cantiere navale di Maritim a Danzica.
La nuova Rainbow svolgerà un ruolo fondamentale nella nostra campagna per evitare gli effetti catastrofici dei cambiamenti climatici. Progettata per essere all’avanguardia, soddisfa i più elevati standard ambientali. Navigherà principalmente a vela, ma in condizioni climatiche sfavorevoli potrà usare il motore a propulsione diesel-elettrica, riducendo in modo significativo l’uso del carburante. Il telaio e il posizionamento delle vele sono stati ottimizzati per migliorare l’efficienza, mentre il calore creato dal generatore verrà riutilizzato per riscaldare l’acqua a bordo.
Trasporterà anche un elicottero e sarà dotata di una piattaforma di atterraggio. Greenpeace Italia destina ogni anno una quota dei fondi raccolti a Greenpeace International anche per la Rainbow Warrior III. Dobbiamo riuscire a costruirla e abbiamo bisogno del tuo sostegno. Perché oggi - 25 anni dopo le bombe sulla Rainbow Warrior - il messaggio è chiaro: non si può affondare un arcobaleno! Grazie!
Andrea Pinchera - Greenpeace Italia
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