venerdì 6 agosto 2021

Mafia? Zitto, l'amico ti ascolta...

Avendo anticipato l'attuale sacco d'Italia, militarmente condotto tramite morbo e relativo letale rimedio, quando negli anni '90 diede il meglio di sè uccidendone l'industria manufatturiera e, poi, questo drago sputafiele al plurale non poteva non inserirsi nella lunga scia del modello stragista mafio-Nato-massonico che oggi costituisce il non plus ultra della democrazia occidentale. Alla mafia, sul piano pubblicistico il massimo carcinoma del paese, non ha dedicato nè parola, nè sguardo. Il consorzio pubblico-cosa nostra deve crescere e moltiplicarsi. 

Dunque basta blocchi di ogni tipo, licenziamenti a gogò  a perfezionamento del milione di nuovi poveri. Ai milioni di precari ci penserà, forse,  la mafia. Quella con coppola e quella che va a Davos. Dunque Grandi Opere che squarceranno lande i cui trasporti fanno rimpiangere carrozze e muli, dunque Ponte di 6 km su aree ribollenti di scosse sismiche, dunque abolizione di vincoli, controlli, valutazioni costi-benefici per ogni appalto, dunque tubi per fossili in forma di gas a maglie strette su tutto il territorio, dunque Seveso come se piovesse.

Ecatombe da controcoso? Vai col porta a porta!

Arriva il momento, storico, dell'incazzatura popolare? Non cambia niente. Ci pensa la paura del "coso"  e il lavoro sugli organi compiuti dal "controcoso". Gli enti ufficiali USA e UE ammettono che si muore o ci si danneggia a vita, a forza di pere di misture sperimentali...

Fulvio Grimaldi - https://fulviogrimaldi.blogspot.com/



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