“Nei propri bilanci le banche segnano i depositi ed i conti correnti al passivo. Ciò non avrebbe alcun senso (come se il gestore di un garage iscrivesse al passivo le automobili parcheggiate!) se non fosse fondamentale per occultare il reale funzionamento delle banche stesse: solo mettendo al passivo i depositi nello stato patrimoniale si nasconde la voragine di attivo (determinato nel tempo da un impressionante margine operativo lordo tra gli impieghi con i loro interessi –da una parte- ed i soli costi di funzionamento con gli interessi sui depositi, dall’altra). Il margine operativo (impieghi più interessi attivi meno costi e interessi passivi, sarebbe superiore al 90% e, in assenza di sofferenze (crediti divenuti definitivamente inesigibili o che non rientrano come previsto durante l’esercizio), sottoponibile a tassazione.”
Pag. 71: “Storicamente, i banchieri (e chi per loro) hanno sempre evitato più della peste che si capisse come funzionano le banche. Il motivo è molto semplice: mantenendo nel bilancio solo interessi e altri costi, ma non le somme depositate dai clienti (a qualsiasi titolo), tutto il margine operativo di queste istituzioni creditizie emergerebbe in piena evidenza; conseguentemente dovrebbero pagare tasse elevate e, soprattutto, risulterebbe troppo chiaro come il credito potrebbe venir gestito con tassi di interessi negativi senza dar luogo a “sofferenze” (perdite), ma solo a mancati arricchimenti....” (1)
“On their financial statements, banks enroll deposits and current accounts on the liabilities side. This would not make any sense (as if the operator of a garage would enroll cars parked on the liabilities side!) if it was not essential to conceal the actual operations of the banks themselves: just by putting deposits on the liabilities side of the balance sheet is it possible to hide the abyss of the assets (determined over time by an impressive gross operating margin between loans and related interests –on the one hand- and the only operating costs with interests on deposits, on the other). The operating margin (loans + interest income less interest expense and costs) would be higher than 90% and, in the absence of uncollectables (credits which are either definitively non receivables or which do not fall as expected during the year), liable to taxation. “
Page 181: “Historically, bankers (and anyone acting on their behalf) have always been overly keen to make sure that no one actually understood how a bank works, or rather how banks work. The reason is very simple: by including only interests and other costs, but none of the sums deposited by clients(for whatever reason) in the financial statements, the entire operating margin these credit institutions would be fully evident: consequently, they would be required to pay high taxes and, above all, it would be even too obvious that loans could be managed with negative interest rates without giving rise to “losses”, but only reduced revenue growth. “
Antonino Galloni, nato a Roma il 17 marzo 1953. si è laureato a 22 anni ed ha proseguito i suoi studi a Berkeley e, successivamente, sotto la guida del maestro Federico Caffè. Funzionario di ruolo al Ministero del Bilancio e della Programmazione Economica dal marzo del 1979, ha sempre svolto attività didattica e di ricerca presso varie università italiane; nel 1986 ha lasciato la pubblica amministrazione ed ha svolto esperienze di dirigenza industriale in Italia e negli USA. Richiamato dalla sua amministrazione nel 1989 ha poi assunto numerosi incarichi da Direttore Generale al Ministero del Lavoro: attualmente è membro effettivo del Collegio dei Sindaci dell’INPS. Ha pubblicato numerosissimi articoli scientifici e testi di macroeconomia e di politica economica.
Antonino Galloni, born in Rome, March 17. 1953. Graduated at he age 22, continued his studies at Berkeley and, later, under the guidance of maestro Federico Caffè. He was an officer of the Ministry of Budget and Economic Planning from March 1979 and a lecturer and researcher at various italian universities. In 1986 he left the Government and, since then, has been a leading manager in italian and american enterprises. Recalled by the Ministry in 1989, he then became General Director of the Ministry of Labour. He is currently member of the Board of Auditors in INPS. He has published numerous scientific articles and books on macroeconomics and economic policy.
Scrive Galloni: “risulterebbe troppo chiaro come il credito potrebbe venire gestito con tassi di interesse negativi senza dar luogo a “sofferenze...”
Dall’intervista del 1971 a Howard Zikto, presidente della World University di Tucson-Arizona: “Alla radice di questa débacle economica in continuo peggioramento c’è il sistema degli interessi, e non solo si dovrebbe ridurre il tasso d’interesse a proporzioni governabili, ma lo si dovrebbe abolire del tutto. L’interesse è qualcosa come il tempo: tutti amano parlarne, ma nessuno sembra far niente. “
(Recensione a cura di Paola Botta Beltramo)
(Fonte: http://www.teosofia-bernardino-del-boca.it/categorie/scienze-finanziarie-economiche/)
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