Sono due gli autori della tragedia in Ucraina: l'oligarchia del paese, che ha instaurato la sua dittatura, e l'imperialismo occidentale, che aspira alla dominazione del mondo. La storia insegna: quando il grande capitale ha bisogno di consolidare il suo potere, nutre volentieri le falangi degli autori di pogrom nazisti. I magnati ucraini hanno imparato a trasformare il potere in denaro, e il denaro in potere. E' con la loro benedizione che contro i civili sono usate armi proibite. E mentre raccolgono la loro sanguinosa mietitura, Washington e Bruxelles si fregano le mani.
Si continua a dividere l'Ucraina. Una guerra feroce è scatenata nei mezzi di informazione di massa. Sono definite terroriste le persone che difendono le proprie case, il proprio diritto a vivere secondo i costumi degli antenati e a parlare nella lingua madre. Con il denaro sottratto ai cittadini, vengono costruite bugie mostruose e vili indirizzate contro i fratelli slavi. Poiché incontra una strenua resistenza in Novorossya, la giunta di Kiev cerca di dividere i popoli della Russia e dell'Ucraina con fossati anticarro e filo spinato.
In questo contesto, i giovinastri fascisti sono in prima fila nelle aggressioni ai comunisti. I nostri compagni del Partito Comunista di Ucraina e del Komsomol sono attaccati e perseguitati per le loro convinzioni. Il 2 maggio tra i morti nella Khatyn di Odessa c'erano i nostri compagni. Sul partito incombe la minaccia della messa al bando. Il feroce anticomunismo è il segno distintivo dell'isteria delle forze di ultradestra.
La crisi in Ucraina è un'enorme tragedia per il suo popolo. Per il suo superamento la posizione della Russia dovrebbe distinguersi per coerenza e determinazione. Il PCFR è convinto della necessità di riconoscere le repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, di stabilire con esse relazioni tra stati.
Il Donbass ha bisogno di aiuto immediato e massiccio. Ma i convogli di aiuti umanitari di carattere governativo sono ancora insufficienti. Il ritardo sull'accordo per il loro passaggio alla frontiera mette in pericolo la salute e persino la vita di molte persone. Il PCFR, da parte sua, conduce un lavoro sistematico per la spedizione in Novorossya di carichi con generi di prima necessità.
Questo ci impongono il dovere di essere solidali, i principi di umanesimo e la convinzione che la vittoria sugli eredi di Bandera è possibile e necessaria. I veri patrioti dell'Ucraina sono sostenitori della sua unità con la Bielorussia e la Russia. Essi devono poter contare su un sostegno quotidiano.
Il nostro partito esprime la convinzione che al primo posto della politica estera della Russia debbano stare gli interessi dell'avvicinamento tra i popoli che facevano parte dell'Unione Sovietica. E' arrivato il momento di correggere gli errori compiuti, di rafforzare con determinazione i legami con gli amici, ristabilire quelli del passato e acquisirne di nuovi.
Il PCFR dichiara: gli eredi prepotenti dell'UPA e dell'UNA-UNSO vanno fermati senza indugio! Facciamo appello a tutte le forze progressiste del mondo alla mobilitazione per lottare contro la guerra, il nazismo e l'imperialismo. Il capitale continua a seminare odio e inimicizia tra le persone.
I crimini dei barbari devono essere fermati!
Giù le mani dal Partito Comunista di Ucraina!
Pace al Donbass!
Per la fratellanza tra i popoli slavi!
Il Comitato Centrale del Partito Comunista della Federazione Russa
Traduzione dal russo di Mauro Gemma
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