mercoledì 8 ottobre 2014

Retroscena sulle mosse ISIS, Siria, IRAQ e governi occidentali ed invito al boicottaggio fiscale



C'è stato un cambiamento di fronte quando il governo centrale di Al Makili denunciò l'Isis per furto di petrolio nei pozzi delle regioni del nord.

Le compagnie americane acquistavano fino ad allora il petrolio rubato dai guerriglieri loro creazioni e alleati (prevalentemente a Kirkuk),ma, dopo la denuncia, Chevron, Hess e Total si sono ritirate, non volendo rimanere implicate.


A quel punto l'Isis ha riaperto i vecchi oleodotti vendendo il petrolio non più piazzabile agli Usa, e lo hanno venduto alla Siria (vedasi, ad esempio, i resoconti di Thierry Meissan su "Voltaire Diplomatique", 23 giungno 2014).


Nazione cui gli Usa sono unilateralmente ostili per motivi economici, trattandosi di uno stato che dispone di una moneta sovrana indipendente dal circuito delle banche centrali che fanno capo all'Fmi e Banca Mondiale, per cui anche indifferente ai tentativi di prestiti forzosi della Casa Bianca, strumento con cui gli yankee si assicurano una costante rendita parassitaria coloniale.


Si tratta della stessa causa di guerra contro l'Iraq di Saddam Hussein e la Libia di Geddafi, i quali ambo rifiutavano i prestiti internazionali, in favore di una politica finanziaria autonoma.


Quindi i tagliagole della Casa Binìanca (rossa di sanue) si sono trasformati da alleati a nemici della loro stessa creazione Isis, per motivi di interesse e denaro, come nella migliore tradizione delle bande di rapinatori.


E questi orrendi ributtanti delitti sono inevitabilmente oggetto di processo penale da parte dei Tribunali del Popolo Sovrano. tagliagola yankee assieme ai loro alleati bombardano terroristicamente le terre occupate dai tagliagole irakeni che loro stessi hanno armato finanziato e addestrato a suo tempo per motivo di interesse, conseguente la realizzazione del piano di spartizione dell'Irak in tre stati minori, il piano "Grande Medio Oriente", elaborato dal pericoloso criminale internazionale di guerra George Bush nel 2001, e successivamente approvato dai suoi complici al Congresso nel 2007.
Solo che c'è stato un cambiamento di fronte quando il governo centrale di Al Makili denunciò l'Isis per furto di petrolio nei pozzi delle regioni del nord.
Le compagnie americane acquistavano fino ad allora il petrolio rubato dai guerriglieri loro creazioni e alleati (prevalentemente a Kirkuk),ma, dopo la denuncia, Chevron, Hess e Total si sono ritirate, non volendo rimanere implicate.


A quel punto l'Isis ha riaperto i vecchi oleodotti vendendo il petrolio non più piazzabile agli Usa, e lo hanno venduto alla Siria (vedasi, ad esempio, i resoconti di Thierry Meissan su "Voltaire Diplomatique", 23 giungno 2014).


Nazione cui gli Usa sono unilateralmente ostili per motivi economici, trattandosi di uno stato che dispone di una moneta sovrana indipendente dal circuito delle banche centrali che fanno capo all'Fmi e Banca Mondiale, per cui anche indifferente ai tentativi di prestiti forzosi della Casa Bianca, strumento con cui gli yankee si assicurano una costante rendita parassitaria coloniale.


Si tratta della stessa causa di guerra contro l'Iraq di Saddam Hussein e la Libia di GHeddafi, i quali ambo rifiutavano i prestiti internazionali, in favore di una politica finanziaria autonoma.
Quindi i tagliagole della Casa Bianca (rossa di sangue) si sono trasformati da alleati a nemici della loro stessa creazione tagliagole Isis (tagliagole quanto i creatori, anzi un po' meno, visto che non dispongono di aviazione militare capace di tagliare corpi a pezzi con metodi industriali dei criminali governi Usa, Gb e altri necrofili alleati), per motivi di interesse e denaro, come nella migliore tradizione delle bande di rapinatori.


E questi orrendi ributtanti delitti sono inevitabilmente oggetto di processo penale da parte dei Tribunali del Popolo Sovrano, che siamo tutti noi, in azione quotidiana ovunque sia possibile continuamente diffusa.


Nella condanna dei colpevoli governi appare necessario inserire il boicottaggio fiscale, onde non rendersi, per quanto sia possibile, oggettivamente complici (benché dissenzienti) dei ministri e dirigenti assassini (oltre che ladri) di Washington, Bruxelles, Londra, Roma, e tutti i loro complici.
La tecnica non va certo disprezzata, essendosi liberati, gli indiani, dell'impero britannico proprio adottando la proposta gandhiana di boicottaggio commerciale e fiscale contro la classe dirigente. D'altro canto, in questa epoca, Giacinto Auriti ha aggiunto come motivazione forte alla lotta contro il militarismo di guerra anche un'altra validissima causa, la lotta contro l'oppressione fraudolenta della moneta debito, una invenzione tirannica come metodo di governo che schiaccia la libertà dei popoli.
Nessuna iniziativa utile deve essere tralasciata nella fondamentale opera di ricostruzione di un mondo di pace, coesistenza e cooperazione tra gli individui e tra i popoli, che ponga fine alla barbarie di stato sostituendovi una organizzazione sociale degna di essere vissuta.


Tale barbarie, non nel nostro nome, e nemmeno con i nostri mezzi, dunque.


Di fronte a omicidio, distruzione, devastazione, furto, terrorismo e rapina di stato ogni forma di non collaborazione è essenziale.
Tashi Delek,
Sarvamangalam.

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