lunedì 27 ottobre 2014

Mediobanca, la Madonna dei Debitori e dichiarazione del U.S. President Woodrow Wilson

Data storica per gli Italiani. Ispirati dalla Madonna dei debitori un gruppo di azionisti di Mediobanca leggeranno durante l'assemblea annuale qualcosa che  aprirà la mente ai Cristiani e non, Evviva Maria ! 

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Lo scopo del mio intervento è di segnalare che il bilancio presentato per l'esercizio 2013-2014 è severamente viziato in quanto non tiene conto del MOR - Margine Operativo Reale - effettivo della banca. Già nel 1931, nella "Memoria relativa a recenti pubblicazioni sullo svolgimento del piano quinquennale dei sovieti", Enrico Cuccia scriveva: "la Russia non ha alcuna delle cosiddette entrate 'invisibili' dei paesi capitalistici" (tratto da: "Cuccia e il segreto di Mediobanca", di Giorgio La Malfa, Feltrinelli, giugno 2014, pag. 66).D'altra parte Antonino GALLONI, noto economista e sindaco revisore dell'INPS,oltreché presidente del Centro Studi Monetari, cosi scrive a proposito del bilancio bancario a pagina 14 nel suo trattato "IL FUTURO DELLA BANCA, Lineamenti di teoria bancaria e finanziaria", pubblicato nel settembre 2014: "Il margine operativo (impieghi + interessi attivi meno costi e interessi passivi) sarebbe superiore al 90% e, in assenza di sofferenze (...) sottoponibile a tassazione." Se è quindi vero che la banca crea il denaro virtuale che essa stessa usa per gli impieghi, come già è stato denunciato quest'anno in vari interventi di Marco Saba presso altre assemblee di azionisti bancari (CARIGE, INTESA SANPAOLO e UNICREDIT), è ovvio che inizialmente tale denaro deve essere messo a bilancio nella parte attiva, dando quindi, dopo le tasse, un dividendo potenziale superiore a quello prospettato. Assumendo che Mediobanca funzioni come tutte le altre banche, se ne desume che nella parte attiva dello stato patrimoniale, e di conseguenza nel conto economico e nell'eventuale rendiconto finanziario, manca l'accredito alla vocerelativa alla LIQUIDITA' GENERATA della cifra che si presume almeno equivalente agli impieghi, i crediti alla clientela, ovvero 30,6 miliardi di euro. In sostanza, quello che accade è che quando la banca presta un milione, prima lo crea a suo favore e immediatamente dopo lo presta versandolo sul conto del cliente, andando di fatto a zero. E non è vero che va sotto di un milione, come invece appare contabilmente nascondendo la proprietà del denaro virtuale appena creato. Cosicché, tutto quello che rientra del milione prestato, tra capitale e interessi, rappresenta per la banca un guadagno enorme cui va solo scontata la quota parte della spesa d'esercizio relativa. Se la banca ha avuto nell'esercizio costi per 791 milioni e ha creato 30,6 miliardi, vuol dire che il costo MEDIOBANCA di creazione del denaro virtuale per milione è di 25.849 euro (il 25,8 per mille). La differenza tra il costo di emissione MEDIOBANCA ed il valore nominale del denaro virtuale creato, si chiama SIGNORAGGIO ed è pari al 97,42%. Da notare che questo indice di redditività occulta – le entrate invisibili cui accennava Cuccia - è differente da banca a banca. Il risultato lordo d'esercizio sarebbe quindi quello oggi evidenziato in bilancio cui però vanno aggiunti i 30,6 miliardi ritrovati, ovvero un totale lordo di 31,6 miliardi. Sulla cifra di denaro ritrovata a beneficio della banca, che vorrà diligentemente rettificare il bilancio, vanto sin d'ora i diritti al premio derivanti dall'art.930 c.c. nella misura del previsto 5%, da accreditarmi sul conto corrente XXXXXXX entro e non oltre 30 giorni lavorativi. Chiedo altresì di comunicare agli azionisti il ricalcolo del nuovo dividendo aggiornato da distribuire. Salvo errori e/o omissioni,in attesa della risposta del consiglio d'amministrazione, vi ringrazio tutti per la cortese attenzione prestatami. Grazie.

Mittente:  gilberto.dibenedetto@gmail.com

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Nota integrativa:

U.S. President Woodrow Wilson, when Governor, declared in 1911: "The great monopoly in this country is the money monopoly. So long as that exists, our old variety and freedom and individual energy of development are out of the question. A great industrial nation is controlled by its system of credit. Our system of credit is concentrated. The growth of the nation, therefore, and all our activities are in the hands of a few men, who, even if their actions be honest and intended for the public interest, are necessarily concentrated upon the great undertakings in which their own money is involved and who, necessarily, by every reason of their own limitations, chill and check and destroy genuine economic freedom. This is the greatest question of all; and to this, statesmen must address themselves with an earnest determination to serve the long future and the true liberties of men."


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