sabato 19 marzo 2016

Geopolitica - L'intempestivo stato federale curdo in Siria ed i sassolini nella scarpa di Obama



Cosa dire dell'autoproclamato stato federale curdo in Siria?
La cosa che più mi colpisce di primo acchito è l'intempestività. E' mia convinzione che Damasco avrebbe assicurato ai Curdi uno stato autonomo federato. Il fatto che il Rojava abbia aperto la sua prima "ambasciata" a Mosca mi fa anche pensare che i Curdi puntassero sulla Russia per "convincere" Assad in questa direzione, perché ovviamente gli USA non hanno nessuna influenza su di lui.


In sé, non è un disastro una soluzione federale, ma in questo momento la dichiarazione del Rojava mi sembra fuori luogo. Da dove nasce questa fretta?

L'ipotesi pessimista è che questa dichiarazione faccia parte del vociferato Piano B di Kerry per frantumare la Siria. Questa ipotesi quadrerebbe con la concessione di qualche tempo fa da parte del Rojava di una piccola base aerea agli USA. Aggiungo che quadrerebbe anche con la grossolanamente bugiarda insistenza del mainstream a presentare l'YPG come "unica" forza contro l'ISIS sul terreno. Che è una bugia, che è un insulto eticamente inaccettabile, prima ancora che politicamente, alle decine e decine di migliaia di Siriani che hanno perso la vita nella lotta contro l'ISIS e contro gli altri tagliagole fuori di testa, ma che in quanto idiozia è stata gioiosamente fatta propria da Ferrero, cosa che dimostra che non c'è niente da fare: la sinistra deve bruciare totalmente prima che possa risorgere dalle proprie ceneri. E' un peccato, uno spreco di risorse, di passione militante e di storia, ma non riesco a vedere altra soluzione.
Ma ritorniamo alla Siria.

Qualcuno mi considera un ottimista - cosa che purtroppo non sono per le faccende internazionali - ma io non la ritengo la spiegazione più plausibile.


Un Rojava indipendente da Damasco è un nonsense. A parte che è scarsamente popolato, tutti sanno che non ha nessuna possibilità di sostentarsi autonomamente. Inoltre a Nord ha la Turchia. Poi, anche se nessuno si fida un gran che della lealtà degli USA, c'è una questione di diritto internazionale, che io formulo così: perché gli USA avrebbero approvato in Consiglio di Sicurezza l'inviolabilità dell'integrità territoriale siriana per poi rimangiarsela pochi giorni dopo? Cosa è successo nel frattempo?


Se è vero che stando alle dichiarazioni la decisione del Rojava ha indispettito, ma non so se veramente allarmato, Damasco, mi immagino invece che Ankara sia furente. 


Per ora la dichiarazione ha portato sul terreno a screzi molto contenuti tra YPG e autorità siriane (un arresto incrociato di loro funzionari). Speriamo che non si vada oltre a questi atti tutto sommato simbolici.


Quindi per ora propendo a pensare a un doppio motivo: a) un consolidamento della situazione politica interna al Rojava (l'idea di uno stato indipendente permette di accordare le varie forze e componenti); b) una forzatura per la partecipazione curda al secondo round di negoziati iniziato tre giorni fa a Ginevra. Ricordo che la Russia da sempre insiste per la loro partecipazione. Ma questo significa che si dà per scontato che gli interessi curdi non possano essere rappresentati esclusivamente da Damasco. Il che a sua volta suggerisce che una soluzione federata sia da tempo data per implicita (anche da Damasco).


Ad ogni modo, anche se questo motivo è meno grave di un Piano B, la mossa sembra mettere in imbarazzo il governo siriano. Ma è verosimile che per contro indebolisca minacciosamente ancora di più fratello Erdogan, altro che imbarazzo.

Adesso faccio l'ottimista per davvero. Mi sembra che la liberazione di Palmira sia più vicina di quanto sembrasse solo l'altro giorno. La conquista della montagna più alta che sovrasta la città, oltre a permettere un'avanzata più veloce e sicura all'esercito siriano, dimostra la sua nuova capacità operativa (con copertura aerea russa!), perché conquistare quelle montagne trinceratissime non è uno scherzo.

Ultima sui "sassolini" di Obama (e non credo indipendente dal ritiro parziale dei Russi dalla Siria - ma vi ricordo che gli S-400 rimangono tutti, quindi la Turchia e i Saud non possono gongolare!). 


Obama pochissimi giorni fa ha nominato come N. 2 della NATO, Rose Gottemoeller. Allora, non aspettiamoci che questa Rose sia una "compagna". Ma di sicuro è un argine ai neocons. Bloomerg inserisce questa nomina nella nuova politica di "reset" con la Russia di Obama. I guerrafondai repubblicani, con in testa Rubio, l'hanno capito e sono già passati all'attacco contro di lei. 


Dato che rimarrà in carica 4 anni, è anche un'ipoteca sulle mene guerresche della Clinton. 


Ma a proposito di questo mostro di cinismo e arroganza, anche lei parla di "reset con la Russia". Le mosse di Pechino nel Mare Cinese Meridionale (e quelle nordcoreane più a Nord) stanno sortendo effetti dirompenti. Questo "pivot to Asia" (e, diciamo così, re-pivot nel cortile di casa sudamericano) deve entrare nel vivo e pur con tutto il suo livore antirusso anche la Clinton mi sa che se ne sta rendendo conto. 


Perché sbattere la testa contro un nemico che si è dimostrato molto più coriaceo di quanto si pensasse? E parlo non solo della Russia, ma anche della Siria, perché se un Paese regge 5 anni di sanguinosa guerra contro una gang criminale di una trentina di potenze, tra cui alcune delle maggiori del mondo, vuol dire che son cazzi. 


La Siria è un nuovo Vietnam, a tutti gli effetti. Non riesco proprio a capacitarmi che la sinistra cosiddetta "radicale" non lo abbia capito. La cosa
veramente mi sconcerta.


Ma parlo anche del Donbass che ha eroicamente fatto vedere i sorci verdi agli ucronazisti, che adesso vengono abbandonati al loro destino, almeno stando alle dichiarazioni di Obama e di Junker. Perché infatti continuare a sbattere il muso mentre l'altra metà del mondo ne approfitta?


L'Europa è importante, il MO anche, l'Africa pure, ma anche l'Oriente asiatico e il Sudamerica lo sono e lo stanno diventando sempre di più. 


Ma qui si inizia a vedere in concreto quello che gli studiosi chiamano "sovradimensionamento strategico degli imperi".


Shatsu amaru per l'impero USA. Speriamo che non voglia crepare con tutti i Filistei.

Piotr

1 commento:

  1. “La frantumazione della Siria, come quella dell'Iraq, è perfettamente in sintonia con il piano sionista di parcellizzare il territorio arabo che circonda israele”

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