giovedì 3 marzo 2016

Human Market - Il mercato dei pezzi di ricambio e dei corpi interi



In un Paese in cui una imponente popolazione di anziani emarginati - titolari di pensioni sociali che li costringono all’indigenza perché non possono permettersi né lussi alimentari, né, tantomeno, se ne hanno bisogno, l’acquisto di un semplice dente (per non parlare di intere dentiere) per masticare c’è chi può permettersi di comperare persino un bambino intero, sano-sano con tutti gli accessori ed eventuali optional possibili, provette permettendo - colore occhi/capelli, tonalità carnagione e persino lentiggini, per i più esigenti - commissionandone il manufatto in uteri di terzi (mondi).

E’ lecito, è normale e non lo fanno solo i Vip,  tipo Elton John che, ormai stanco della sua collezione di ville e Ferrari, si è regalato, per sé e per suo marito, un bambino “sfornato” fresco-fresco da un utero affittato all’uopo! Nooo!... lo può fare chiunque! Bastano appena 100mila/max170mila euro, tra acconto, rata intermedia e saldo.

Il prezzo varia probabilmente dal tipo di paese del terzo mondo dove sono stati aperti – per il bene dell’umanità tutta – modernissimi “children market” per tutte le tasche: più costoso l’esotico sud est asiatico, prezzi da hard discount per l’Africa subsahariana e, a metà strada, i paesi dell’America Centrale! Prima o poi, verosimilmente, in arrivo imperdibili offerte specialipaghi uno e ti porti casa due gemelli!

Sembra uno scherzo grottesco, ma è la pura realtà. Legittimato dall’esempio del lungimirante Nichi nazionale - modello esaltante del progressismo illuminato che sta facendo di tutto per affossare (speriamo in modo definitivo) una sinistra inqualificabile e riscattare, al tempo stesso, talenti della politica, vecchi e nuovi, del calibro della Santanchè e di Salvini – il mercato dell’infanzia, assimilabile per difetto, quanto a perversione, al modello Erodiano della mattanza degli innocenti, è ormai una realtà di fatto e del tutto lecita.

Anzi necessaria! Parola di

Chiara Surrogale e Chiara Saraceno
ospiti, de Il mattedì …di Giovanni Floris

“Questo è – tralasciata ogni altra considerazione – sfruttamento della povertà. Anzi peggio, della miseria del Terzo Mondo su cui una volta era “di sinistra” commuoversi e indignarsi”.   



Adriano Colafrancesco 


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