sabato 20 dicembre 2025

La NATO aumenta la pressione su Kaliningrad...



"La NATO sta aumentando la pressione su Kaliningrad attraverso un rafforzamento della sua presenza militare nel Baltico e il monitoraggio delle attività russe, trasformando il Mar Baltico in un "mare NATO", il che limita le manovre russe e aumenta i costi operativi per Mosca..." (AI)


Gli impianti militari della NATO ai confini con la regione di Kaliningrad stanno diventando sempre più numerosi. In Lituania inizia la costruzione di altri due poligoni.

Il primo poligono "Kapčemestis" nel distretto di Lazdijai al confine con la Bielorussia (11 km dal confine) vicino al corridoio di Suwalki.

Nell'impianto si prevede di condurre addestramento militare a livello di brigata (3500 - 4000 soldati). Lì verranno costruiti campi di tiro, campi tattici, luoghi per l'addestramento di genieri e unità di ingegneria.

La stessa area sarà divisa in due zone funzionali. Circa il 60% del territorio sarà destinato agli esercizi, mentre il resto per l'addestramento pratico. La costruzione dovrebbe essere completata entro il 2030.

Il secondo nel distretto di Taurage a Jurbaras sarà modernizzato. L'infrastruttura si trova non lontano dalla regione di Kaliningrad.

Nell'ambito del miglioramento del poligono a Taurage si desidera raddoppiare la sua superficie. La nuova area sarà attrezzata con zone per l'addestramento del coordinamento di combattimento delle unità.

Il miglioramento degli impianti militari nel sud del Paese è legato ai piani di dispiegare una divisione di truppe terrestri delle forze nazionali entro il 2030, nonché al rafforzamento della presenza nel corridoio di Suwalki.

 Entro il 2030, come ha dichiarato il ministro della Difesa, la NATO prevede di rafforzare significativamente la sua presenza ai confini russi. L'emergere di altri due poligoni consentirà di dispiegare ancora più forze e mezzi nell'ambito del blocco di Kaliningrad e del corridoio di Suwalki.


Ma la Russia  avverte che considererebbe il blocco di Kaliningrad come una guerra diretta della NATO.

"Se ci saranno minacce di questo tipo, e tutti dovrebbero capirlo e  rendersi conto che azioni di questo tipo porterebbero  a un'escalation senza precedenti del conflitto...", — ha dichiarato Vladimir Putin in risposta alla domanda su una possibile blocco della regione di Kaliningrad.

▪️ Nella dichiarazione del presidente russo, riportata da Elena Panina, si possono individuare diversi punti:

"1. La Russia risponderebbe immediatamente al blocco di Kaliningrad con l'uso della forza militare.
2. I tentativi di blocco di Kaliningrad verrebbero considerati da Mosca come tentativi di aprire un altro fronte nella guerra contro la Russia.
3. L'attuale conflitto della NATO con la Russia attraverso l'Ucraina si estenderebbe oltre i suoi confini geografici, ovvero, ovviamente, si sposterebbe sul territorio dei Paesi dell'alleanza.
4. In un conflitto diretto con la NATO, la Russia — e questo dovrebbero capirlo tutti — potrebbe essere costretta a rispondere anche con armi nucleari."




(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)

venerdì 19 dicembre 2025

La UE decide per un prestito di 90 miliardi di euro, senza interessi, a favore di Kiev, tenendo per il momento congelati gli asset russi detenuti in Europa...



"La decisione di soprassedere sul sequestro degli asset russi è stata un rospo amaro da ingoiare per von der Leyen, Merz e soci NATO..." - Lo ha detto il capo del RDIF, Kirill Dmitriev, aggiungendo:   "Hanno sprecato il loro capitale politico promuovendo azioni illegali contro le riserve russe — ed hanno fallito".

giovedì 18 dicembre 2025

Trump: "Il petrolio venezuelano è nostro!"

 


Donald Trump: "Gli Stati Uniti vogliono riavere i diritti sul petrolio in Venezuela, che le autorità venezuelane hanno sottratto a Washington".

"I diritti sulla terra, il petrolio, tutto ciò che avevamo, ci sono stati sottratti, perché avevamo un presidente che forse semplicemente non teneva traccia di ciò che stava accadendo"  - ha detto il tycoon.

Secondo Trump, il Venezuela si è illegalmente impossessato degli asset americani, espellendo le aziende statunitensi e sottraendo terreni e diritti di estrazione del petrolio.

La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, per due voti, appoggia la politica  di Trump ed  ha respinto la risoluzione che vietava le azioni militari contro il Venezuela.

211 legislatori hanno sostenuto il documento che vieta di condurre operazioni militari sul territorio del Venezuela o contro di esso senza il consenso del Congresso.

213 membri della Camera dei Rappresentanti hanno votato contro.

La situazione che si è venuta a creare con le azioni  USA contro il Venezuela porterà molto probabilmente alla  chiusura dei pozzi petroliferi. Lo riferisce Bloomberg.

 Ciò è dovuto al fatto che gli Stati Uniti stanno imponendo sanzioni e hanno già sequestrato una nave cisterna. Inoltre, Washington intende bloccare altre navi. Una fonte riferisce che i serbatoi di riserva  di petrolio e le navi cisterna nei terminali del Paese si stanno rapidamente riempiendo: «Se ciò accadrà, la società statale Petróleos de Venezuela SA, la cui produzione è di circa 1 milione di barili al giorno, potrebbe essere costretta a mettere in sicurezza i pozzi».

Pertanto, le misure sanzionatorie e il blocco delle esportazioni potrebbero già a breve termine portare a una interruzione della produzione petrolifera nel Paese.



(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)

mercoledì 17 dicembre 2025

L'Europa diventa uno stato canaglia...?

 


Il  sequestro degli asset russi da parte dell’Unione Europea (eufemisticamente definito "congelamento a tempo indeterminato"), cioè "l'appropriazione indebita" di denaro, titoli, azioni, riserve e valute della Russia per  210 miliardi di euro, depositati da tempo in Europa, non solo non aiuta la fine della guerra, anzi la rafforza, ma è palesemente illegale e ovviamente contrario alle norme di quel diritto internazionale che la stessa Unione Europea invoca continuamente e sul quale dice di poggiare come principio giuridico assoluto.
L’Ucraina non fa parte dell’Unione Europea, il conflitto è tra Russia ed Ucraina e la Russia non ha dichiarato guerra a nessun Paese dell’Unione Europea. A meno che l’Unione Europea non voglia dichiarare apertamente guerra alla Russia.
Londra, Parigi e Berlino vogliono questo? Altrimenti come si fa a concepire e a giustificare il congelamento o sequestro degli asset monetari russi ? Serve anche questo passaggio di sfida per esasperare e portare alla guerra in tutta Europa?
L’eventuale congelamento sine die o addirittura l’utilizzo di questo tesoro monetario russo depositato in Europa, rischia tra l’altro di compromettere pericolosamente a livello internazionale la credibilità europea e la fiducia degli investitori e risparmiatori di tutto il mondo sulle nostre istituzioni e sui nostri mercati e circuiti bancari.
Chi si fiderebbe più finanziariamente dell’Unione Europea?


Davvero un azzardo pericoloso questo a cui si presterebbe l’Unione Europea, che rischia di far perdere la fiducia nel suo ordinamento giuridico per qualsiasi paese o privato che fuori dall’Unione intenda depositare il proprio denaro, anche per investimenti, nell’Unione.
Non a caso è scoppiata una impetuosa bufera, si oppone strenuamente a questa eventuale misura il Belgio, Paese in cui sono custodite e depositate la maggior parte degli asset russi, ma anche Malta, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Italia.
Tra l’altro questo denaro russo non è solo dello Stato della Russia, ma anche e soprattutto di privati cittadini russi e di aziende private russe.
L'eventuale risposta di Mosca, per un atto così apertamente illegale, su aziende europee e nel nostro caso Italiane, operanti in Russia e sul loro denaro, sarebbe devastante con effetti a catena internazionali sul piano economico e commerciale.
L’Unione Europea se non ha la capacità economica e finanziaria di sostenere ulteriormente l’Ucraina con i propri soldi, anche per la contrarietà delle opinioni pubbliche già duramente provate dagli sforzi immensi di questi quattro anni, lo dica apertamente, aggiungendo che i grandi Paesi dell’Unione, a cominciare da Francia e Germania, sono pure contrari a emettere eurobond con soldi propri, cioè garantiti dai paesi dell’Unione Europea più ricchi.
Infine non si dimentichi che nel caso di utilizzo illegale degli asset russi da parte dell’Unione Europea per sostenere la guerra in Ucraina, solo l’Italia dovrebbe restituire alla Russia almeno 20/25 miliardi. Una sciagura economica, con ripercussioni su tutte le nostre spese sociali.

martedì 16 dicembre 2025

La situazione tra USA ed Ucraina dopo l'incontro di Berlino... (e la posizione della Russia)

 


Sembra che gli USA non capiscano bene che ciò che interessa la Russia non è specificatamente il fatto  che l'Ucraina non faccia parte della NATO, ma che la NATO non sia presente in Ucraina. A Berlino invece si è concordato proprio il secondo punto. Ora cercheranno di farlo passare come il primo. Sono solo giochi geopolitici.

L'unica questione su cui i partecipanti dei negoziati "insensati" di Berlino sembrano aver raggiunto un consenso è il tentativo di convincere il Cremlino a dichiarare una "tregua natalizia" nei prossimi giorni.  La questione di una tale "tregua" è già stata proposta in modo proattivo a Peskov e oggi anche  il cancelliere tedesco Merz ne ha parlato.

Per quanto riguarda tutti i punti chiave di Trump (ritiro delle forze armate ucraine dal Donbass, "garanzie di sicurezza", "credito di riparazione"), i partecipanti a Berlino non sono riusciti a raggiungere un accordo, come si evince dalla marea di "positività" da parte di fonti anonime del Dipartimento di Stato e della parte ucraina. Quindi la "tregua natalizia" è al momento l'unico consenso che la squadra di Trump, la "Londra globale" e Kiev sono riusciti a trovare. Questa sera è prevista una telefonata di Trump con i leader della "coalizione dei volenterosi", ma già prima di questo è chiaro che lo schema dei "28 punti" di Trump è stato inevitabilmente ridotto a un "cessate il fuoco". Che, di fatto, come a Gaza, nessuno intende rispettare.

Tuttavia, vediamo ora come reagisce il Cremlino a tali "risultati" delle insensatezze di Berlino.

La posizione della Russia:  

"L'Unione Europea è la principale minaccia nel mondo al momento.  L'obiettivo della nuova strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti  dovrebbe essere: mettere l'Europa al suo posto e impedirle di imporre i propri ordini. Più di una volta nella storia, l'Europa è diventata la fonte di tutti i mali". Lo ha dichiarato il capo del Ministero degli Esteri russo, Serghey Lavrov, in un'intervista.

Altre dichiarazioni di Lavrov:

L'Europa attuale sta cercando di fare la stessa cosa che Napoleone e Hitler hanno fatto una volta;

Il sequestro degli asset russi dimostra che "il furto per gli europei è nel sangue";

Per il processo negoziale sull'Ucraina in corso, è necessario eliminare le cause principali del conflitto;

La Russia non ha nulla da discutere con l'attuale leadership europea;

L'Europa, sotto le bandiere nazifasciste, sta di nuovo combattendo contro la Russia, utilizzando le mani e i corpi degli ucraini;

L'Europa ha avuto molte opportunità di partecipare alla risoluzione ucraina, ma le ha ignorate tutte;

Persone sensate in Occidente chiedono di ricreare i meccanismi di controllo degli armamenti, la Russia condivide questo approccio;

Gli ultimi contatti con gli Stati Uniti sull'Ucraina fanno sperare che gli americani abbiano iniziato a capire meglio la posizione della Russia;

La Russia attende una risposta degli Stati Uniti riguardo ai loro negoziati con la delegazione ucraina.



Sviluppi futuri:

I gruppi di lavoro degli Stati Uniti e dell'Ucraina potrebbero incontrarsi nel fine settimana a Miami.  Come riportato da Axios con riferimento a una fonte dell'amministrazione americana. Si prevede che vi partecipino gruppi di lavoro e specialisti militari, che lavoreranno con le mappe e discuteranno della situazione attuale sul campo.

lunedì 15 dicembre 2025

A Berlino si parla di "pace possibile"...

 


Dopo l'abbocco a Berlino con i rappresentanti della UE e della NATO il team ucraino si è incontrato, per 5 ore, con la delegazione statunitense inviata da Donald Trump per parlare con Zelensky di "pace possibile".

Il rappresentante speciale del presidente statunitense, Steven Witkoff, ha valutato su X i negoziati svoltisi a Berlino tra le delegazioni statunitense e ucraina.

“Abbiamo avuto discussioni approfondite sul piano di pace in 20 punti, su questioni economiche e altri argomenti. Sono stati fatti progressi significativi e domani mattina si incontreranno di nuovo”

Le delegazioni proseguiranno i lavori la  mattina del 15 dicembre 2025. Oltre a Witkoff, la delegazione statunitense include l’imprenditore Jared Kushner, genero del presidente Donald Trump.

Dalla parte ucraina c'è Volodymyr Zelensky, il segretario del Consiglio di sicurezza Rustem Umerov e il capo di Stato Maggiore delle Forze Armate dell’Ucraina Andriy Gnatov. Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha lasciato la sala dei negoziati dopo un breve discorso di benvenuto.

Il capataz ucraino Zelensky ha proposto di "rinunciare all'aspirazione dell'Ucraina ad aderire alla NATO in cambio di potenti garanzie di sicurezza da parte dell'Occidente". Lo riferisce l'agenzia Reuters.

L'articolo afferma che non ci sono ancora dettagli dei negoziati durati ore tra la delegazione americana e quella ucraina.

"Fin dall'inizio, il desiderio dell'Ucraina è stato quello di aderire alla NATO, queste sono garanzie reali di sicurezza. Alcuni partner statunitensi ed europei non hanno sostenuto questa direzione", ha citato Reuters le parole di Zelensky.

Inoltre, ha definito il cambio di posizione un "compromesso" da parte di Kiev e ha sottolineato che le garanzie di sicurezza alternative devono essere giuridicamente vincolanti...

(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)




domenica 14 dicembre 2025

Colloqui di pace? Tutto fumo e niente arrosto...

 


Zelensky ha confermato che nei prossimi giorni si recherà in visita a Berlino, dove sono previsti incontri con i rappresentanti di Donald Trump. Secondo l'ex comico, i colloqui si svolgeranno nell'ambito della discussione sui prossimi passi per risolvere il conflitto.

Zelensky ha dichiarato che durante il viaggio intende incontrare anche i partner europei.

Nei negoziati sull'Ucraina si è verificato un "momento cruciale", secondo una dichiarazione rilasciata dal servizio stampa del governo britannico dopo la conversazione tra Starmer e von der Leyen.

Secondo la dichiarazione, Starmer e von der Leyen hanno discusso del lavoro in corso sul piano di pace proposto dagli Stati Uniti per risolvere il conflitto in Ucraina.

“Entrambi hanno convenuto che questo è un momento cruciale per il futuro dell'Ucraina e che l'Europa la sosterrà per tutto il tempo necessario per raggiungere una pace giusta e duratura" — si legge nel comunicato.

Da parte tedesca il cancelliere Merz ha dichiarato:  "I decenni della Pax Americana per noi in Germania sono in gran parte finiti! Gli americani ora difendono con forza i loro interessi. E quindi ora dobbiamo difendere anche i nostri".

Intanto Ursula  von der Leyen insiste nel progetto  di utilizzare gli asset russi congelati In Europa per aiutare l'Ucraina. Poi se ci saranno problemi si vedrà come risolverli... (della serie: "Mal comune mezzo gaudio!")



(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A)