Washington e Baghdad hanno raggiunto un’intesa per il ritiro delle forze statunitensi dall’Iraq, scrive «Reuters» basandosi su confidenze rese da anonimi funzionari Usa. Le prime centinaia di truppe dovrebbero partire entro settembre 2025, mentre il resto del contingente – circa 2.500 soldati in tutto – abbandonerebbe l’Iraq entro la fine del 2026.
Simultaneamente, osserva «Bloomberg», le operazioni militari sferrate nel Mar Rosso dagli Houthi «hanno mandato in bancarotta il porto israeliano di Eilat nel Golfo di Aqaba.
Dopo quasi un anno, il gruppo sembra assai poco demoralizzato, se non imbaldanzito […]. Gli Houthi sono diventati più temibili grazie al supporto dell’Iran e di Hezbollah […] ed hanno ricevuto incoraggiamento – e, a quanto pare, sostegno diretto – da una Russia desiderosa di vendicarsi di Washington.
Pechino e Mosca raccolgono i frutti geopolitici del coinvolgimento degli Stati Uniti nei conflitti mediorientali, cosa che rende entrambe disposte a lasciare che questa crisi si aggravi, o che addirittura peggiori. Si indebolisce così la rete di sicurezza che garantisce storicamente l’incolumità di Israele.
Giacomo Gabellini
Video collegato: https://www.youtube.com/watch?v=M9Kr5JPUpCo
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