sabato 14 settembre 2024

Il "sultano" si cimenta nell'ennesimo salto della quaglia...


Parola mia!


Erdogan ha dichiarato, nei giorni scorsi: "Il nostro sostegno all'integrità territoriale, alla sovranità e all'indipendenza dell'Ucraina rimane incrollabile".

Strano sia "sfuggita" alla generale attenzione (di chi segue gli eventi in questione) questa perentoria dichiarazione del Sultano sulla "appartenenza" della Crimea all'Ucraina, pur fatta in una sede nella quale "non poteva dire altro".

Erdogan è senza dubbio la "migliore" incarnazione di quel che, un tempo, si indicava come "levantino": in sostanza un essere troppo indecifrabile, teso agli interessi personali, a trattative complicate... una persona altamente inaffidabile, in sintesi.

È, fino a ieri, l'unico interlocutore NATO che possa colloquiare con Putin. Quello che, avendo riportato la Turchia ad essere considerata una potenza regionale di primo peso e trovandosi persino in una posizione geografica privilegiata, può dar seguito ai primi, ed unici, tentativi di mediazione tra Russia ed Ucraina.
 
Tralascio la (molto trascurata) considerazione di come, occupando le truppe turche una parte del territorio siriano, Erdogan non possa essere proprio lui a dare lezioni di diritto internazionale a nessuno, ed evidenzio solo un problema pratico: la Crimea, oramai, è parte integrante della Federazione Russa. Piaccia o meno a chiunque nel mondo, questa scelta è stata pure legittimata dalla volontà popolare con un referendum dallo esito incontrovertibile. Come potrà lo stesso Erdogan, dopo una simile dichiarazione di "sostegno incrollabile" alle ragioni della Ucraina, porsi nuovamente come mediatore di pace tra Zelensky e Putin?

Proprio per questo, per questa presa di posizione "troppo" netta, mi sorge il dubbio che il Sultano stia intravedendo all'orizzonte "nuvole nere" che non promettono niente di buono e che sia (ancora una volta) pronto a "riposizionarsi" con Washington.

Vincenzo Mannello













P.S. Una significativa aggiunta: La Turchia ha messo da parte gli S-400 forniti dalla Russia. Con la scusa della difesa missilistica tutta di produzione nazionale, Erdogan offre una rassicurazione agli USA di rinunciare allo armamento russo. Sperando altresì di ottenere lo sblocco degli agognati F-35 americani. Tutto inizia ad avere un senso...

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