lunedì 16 settembre 2024

Donald Trump ancora sotto tiro... mentre gioca a golf in Florida...

 

L'attentatore ad una manifestazione pro Ucraina

Ryan Routh, u
n disperato sostenitore dell'Ucraina, è stato arrestato mentre si aggirava armato in vista di Donald Trump che giocava a golf.

L'aspirante attentatore è stato sorpreso dagli agenti dei servizi segreti, nei pressi del Trump International Golf Club a West Palm Beach in Florida,   il pomeriggio del 15 settembre u.s.,  mentre Trump era  sul campo.

Una sparatoria si è tenuta nei pressi del golf club. Il fuoco è stato aperto da un dipendente dei servizi segreti (responsabile della protezione degli alti funzionari governativi e degli ex presidenti).

Inizialmente il criminale è riuscito a scappare, nascondendosi tra i cespugli, riferisce Fox News. Nel luogo in cui si nascondeva  gli agenti hanno trovato un AK-47 con mirino ottico, due zaini con piastre di ceramica e una action camera.    Tuttavia, un esperto di armi da fuoco ha detto al Washington Post che l'arma somiglia più a un fucile SKS.

Gli SKS sono un punto fermo nei negozi e nelle gare di tiro negli Stati Uniti perché sono relativamente economici e sparano una grande quantità di munizioni. Trump era a circa 300 metri da dove è stato sorpreso l'uomo armato, "non era troppo lontano perché l'arma potesse essere utilizzata".

Ryan Routh, è ora in custodia  dell'Fbi con l'accusa di voler sparare all'ex presidente e candidato presidente  Donald Trump. Il nostalgico lo scorso anno aveva pubblicato in proprio un libro di 219 pagine in cui racconta dettagliatamente i suoi sforzi per sostenere l'Ucraina nella guerra contro la Russia.

Routh, nel maggio 2022, è anche intervenuto in un video di propaganda ucraina a sostegno del  battaglione Azov terrorista nazista.

I media americani affermano che l'uomo si era recato in Ucraina per sostenere la giunta di zelensky.  Routh ha cercato di promuovere l'idea di inviare in Ucraina i veterani americani reduci dal conflitto in Afghanistan e ha anche espresso il desiderio di combattere personalmente dalla parte di Kiev. Anche nel 2023  Routh si era  impegnato nel reclutamento di volontari stranieri per combattere a fianco delle forze armate ucraine.

Questo di Ryan Routh  è il secondo tentativo di omicidio contro Trump negli ultimi due mesi. Il 13 luglio ci fu una sparatoria durante una manifestazione repubblicana in Pennsylvania. Trump è stato colpito all'orecchio, uno spettatore è stato ucciso e altri due sono rimasti feriti. L'aggressore  è stato ucciso.

Notizie raccolte da varie fonti  e rielaborate da P.D'A.


Trump e l'attentatore disperato


domenica 15 settembre 2024

"La sconfitta dell’Occidente" di Emmanuel Todd - Recensione

 


La sconfitta dell’Occidente, a cui fa riferimento il titolo di questo saggio dello storico e sociologo francese Emmanuel Todd – bestseller in Francia con oltre ottantamila copie vendute –, è duplice. Si tratta infatti di una sconfitta esterna, la guerra in Ucraina, ma soprattutto di una sconfitta interna: il declino demografico, morale ed economico delle società occidentali. Todd chiama in causa le classi dirigenti dell’Occidente, in primis quella degli Stati Uniti, con il conflitto russo-ucraino a fare da lente di ingrandimento e a contrapporre, secondo l’autore, una Russia stabilizzata, di nuovo grande potenza, a un Occidente in preda al nichilismo e in crisi irreversibile di egemonia. 



«La crisi dell’Occidente è il motore del momento storico che stiamo vivendo ora. Alcuni ne erano già a conoscenza ma, quando la guerra sarà conclusa, nessuno potrà più negarlo».
Emmanuel Todd


Alcuni pareri:

«La più lucida, spietata e documentata analisi della crisi euroamericana degli ultimi anni. Un obbligo di lettura per tutti».
Pino Arlacchi

«Un originale e avvincente libro-mondo che stimola la riflessione e la discussione sul nostro presente».
Carlo Galli

«Questo saggio è qualcosa di più di un evento intellettuale – e morale – di straordinario rilievo. È una denuncia coraggiosa e una folgorante profezia».
Franco Cardini

«Questo libro magistrale acuisce il rammarico per l’autodistruzione dell’Europa voluta da manipoli e manipolatori ma allevia la solitudine e la frustrazione di quanti l’hanno prevista e temuta».
Fabio Mini

«Forse per la prima volta con tanta lucidità e intelligenza uno storico, attraverso l’analisi dettagliata del declino demografico, delle strutture familiari, della scomparsa della religione e del trionfo del nichilismo in ogni aspetto della vita sociale, ci obbliga a fare i conti con lo sfacelo e l’autodistruzione dell’Occidente».
Giorgio Agamben





sabato 14 settembre 2024

Il "sultano" si cimenta nell'ennesimo salto della quaglia...


Parola mia!


Erdogan ha dichiarato, nei giorni scorsi: "Il nostro sostegno all'integrità territoriale, alla sovranità e all'indipendenza dell'Ucraina rimane incrollabile".

Strano sia "sfuggita" alla generale attenzione (di chi segue gli eventi in questione) questa perentoria dichiarazione del Sultano sulla "appartenenza" della Crimea all'Ucraina, pur fatta in una sede nella quale "non poteva dire altro".

Erdogan è senza dubbio la "migliore" incarnazione di quel che, un tempo, si indicava come "levantino": in sostanza un essere troppo indecifrabile, teso agli interessi personali, a trattative complicate... una persona altamente inaffidabile, in sintesi.

È, fino a ieri, l'unico interlocutore NATO che possa colloquiare con Putin. Quello che, avendo riportato la Turchia ad essere considerata una potenza regionale di primo peso e trovandosi persino in una posizione geografica privilegiata, può dar seguito ai primi, ed unici, tentativi di mediazione tra Russia ed Ucraina.
 
Tralascio la (molto trascurata) considerazione di come, occupando le truppe turche una parte del territorio siriano, Erdogan non possa essere proprio lui a dare lezioni di diritto internazionale a nessuno, ed evidenzio solo un problema pratico: la Crimea, oramai, è parte integrante della Federazione Russa. Piaccia o meno a chiunque nel mondo, questa scelta è stata pure legittimata dalla volontà popolare con un referendum dallo esito incontrovertibile. Come potrà lo stesso Erdogan, dopo una simile dichiarazione di "sostegno incrollabile" alle ragioni della Ucraina, porsi nuovamente come mediatore di pace tra Zelensky e Putin?

Proprio per questo, per questa presa di posizione "troppo" netta, mi sorge il dubbio che il Sultano stia intravedendo all'orizzonte "nuvole nere" che non promettono niente di buono e che sia (ancora una volta) pronto a "riposizionarsi" con Washington.

Vincenzo Mannello













P.S. Una significativa aggiunta: La Turchia ha messo da parte gli S-400 forniti dalla Russia. Con la scusa della difesa missilistica tutta di produzione nazionale, Erdogan offre una rassicurazione agli USA di rinunciare allo armamento russo. Sperando altresì di ottenere lo sblocco degli agognati F-35 americani. Tutto inizia ad avere un senso...

Alegher! Missili o non missili contro la Russia? Gli anglosassoni aspettano a decidere ma intanto un missile è già stato lanciato nella regione di Kursk

 

Biden e Starmer alla Casa Bianca in allegria

Starmer:  "le prossime settimane e mesi potrebbero essere cruciali". Lo ha detto il premier britannico Keir Starmer, in una breve dichiarazione prima del suo faccia a faccia col presidente Joe Biden nello Studio Ovale della Casa Bianca. "È molto importante sostenere l'Ucraina", ha aggiunto.

Biden:  "Putin non prevarrà in questa guerra. Il popolo ucraino prevarrà".  Ha detto Joe Biden, nello scambio di battute che ha preceduto il suo bilaterale con il premier britannico Keir Starmer nello Studio Ovale della Casa Bianca.

La decisione se autorizzare il lancio di missili inglesi o americani contro il territorio russo è ancora pendente. In precedenza Germania e Francia avevano dato un primo consenso, affermando che la decisione spettava all'Ucraina   di come utilizzare i missili già forniti  ed in effetti il 13 settembre un Himars è stato lanciato nella regione di Kursk ed ha distrutto un ponte. Evidentemente questo atto è una "prova" per appurare se la Russia intende dar seguito ai suoi avvertimenti...

Ora la situazione è in stand by e durante il dialogo tenuto in USA  Biden e Starmer non hanno ancora annunciato il permesso di utilizzare gli Storm Shadow,  la decisione di colpire la Russia con armi a lunga gittata è stata rinviata all’Assemblea generale delle Nazioni Unite la prossima settimana.

I leader statunitensi e britannici hanno discusso se consentire agli ucraini di lanciare missili occidentali a lungo raggio contro la Russia, cosa che secondo il presidente russo Vladimir Putin equivarrebbe all’entrata in guerra della NATO. Keir Starmer e Joe Biden non sono ancora d'accordo su eventuali annunci ufficiali.

Il primo ministro britannico ha detto ai giornalisti alla Casa Bianca di aver avuto "un'ampia discussione sulla strategia" con il presidente degli Stati Uniti. Lui e Biden discuteranno il piano all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York la prossima settimana “con un gruppo più ampio di persone”.

Biden ha respinto le minacce di Putin, dicendo che non è d'accordo sul fatto che se l'Ucraina usasse i missili Storm Shadows contro la Russia, equivarrebbe a far entrare la NATO in guerra con Mosca.  

Video collegato di Giacomo Gabellini  che smonta la falsa narrazione atlantista che dipinge Putin come un perfido tiranno smanioso di fare la guerra. "Putin è attaccato in Patria perché troppo prudente. A furia di tirare la corda accadrà l'irreparabile...": https://www.youtube.com/watch?v=X0cVweyjlWQ

venerdì 13 settembre 2024

Russia e Cina consolidano il loro rapporto d'amicizia...

 


Il piano di cooperazione militare tra Russia e Cina prevede quest’anno più di 100 eventi e il loro numero è destinato a crescere.

Il vice capo del Ministero della Difesa russo, Alexander Fomin, ha preso parte all'XI Forum Xiangshan di Pechino.

Fomin ha illustrato l'approccio russo alle questioni di sicurezza nel mondo e nella regione dell'Asia-Pacifico.

Il dipartimento ha inoltre riferito che Fomin ha avuto incontri con i capi delle delegazioni di Cina, Brunei, Laos, Mongolia e Iran.

Principali dichiarazioni del vice ministro della Difesa:

Il partenariato strategico russo-cinese è garante di pace e stabilità;

Il rapporto tra Mosca e Pechino è un modello di interazione interstatale;

Gli Stati Uniti stanno perseguendo una cosiddetta politica di “doppio contenimento” tra Russia e Cina;

L'attacco di Israele al palazzo del consolato iraniano a Damasco con la piena connivenza degli Stati Uniti è un esempio di violazione del diritto internazionale;

L’esperienza militare degli Stati Uniti, testata in Ucraina, viene trasferita, con lievi modifiche, nella regione dell’Asia-Pacifico;

Gli Stati Uniti stanno deliberatamente aggravando la situazione nella penisola coreana. Attività simili hanno portato al conflitto in Ucraina;

L’invasione delle forze armate ucraine nella regione di Kursk è stata effettuata con il sostegno globale dei paesi occidentali;

Le armi russe hanno dimostrato pienamente la loro efficacia nelle condizioni di combattimento durante l'operazione speciale.   
(Soloviev/Izvestia)




Integrazione di Ottolina TV: "L'amministrazione dem prosegue con la politica delle sanzioni per danneggiare i cosiddetti Paesi revisionisti, nonostante lo strumento si sia rivelato un boomerang contro l'Occidente ed in particolare l'Europa. Pochi giorni prima del match politico con la rivale Kamala Harris, in candidato del GOP alla Casa Bianca Donald Trump aveva sorpreso con una dichiarazione: se avesse vinto le presidenziali avrebbe ridotto l'utilizzo delle sanzioni, in particolare contro Iran e Russia, poiché minacciano il primato del dollaro e favoriscono la Cina. Giacomo Gabellini, analista geopolitico, autore e curatore del canale Il Contesto, ha analizzato per il nostro pubblico gli "effetti collaterali" delle sanzioni, a cominciare dalla dedollarizzazione per finire con l'umiliazione dell'economia tedesca. - Video collegato: https://www.youtube.com/watch?v=2jytRjKpEVg



giovedì 12 settembre 2024

Crisi politica. Meloni in calo...



Il governo Meloni è alle corde. Dal momento che è il burattino di Washington, Bruxelles e Tel Aviv, la crisi politica in corso negli Usa e nella Ue e il vicolo cieco in cui si sono infilati i sionisti lo immobilizzano e lo trascinano a fondo.

I sovranisti senza sovranità hanno esaurito le scorte di promesse a vuoto e la finta retorica patriottarda, ma devono preparare una legge di bilancio di lacrime e sangue – che imporranno a colpi di manganello – in una fase in cui non c’è settore produttivo e sociale che non sia in agitazione.

Se in primavera i tentativi di coprire le magagne del governo furono affidati alle polemiche alimentate ad arte sulle riforme reazionarie che Giorgia Meloni annunciava a raffica (premierato, autonomia differenziata) o sui progetti dalle gambe corte la cui propaganda era affidata a Salvini (ponte sullo Stretto), il fatto che in piena estate siano state raccolte oltre 500 mila firme contro l’autonomia differenziata ha suggerito a Giorgia Meloni di cambiare strategia. O per lo meno di cambiare argomenti con cui intossicare l’opinione pubblica. Che sia con l’acqua alla gola è dimostrato dal fatto che si è affidata a Sallustri per confezionare la bufala sul complotto della magistratura contro Arianna Meloni e anche dal fatto che abbia dovuto ricorrere a questioni famigliari da “posta del cuore” per eludere le questioni politiche: Giorgia/Giambruno, Arianna/Lollobrigida. Insomma, materiale da bidone dell’indifferenziata.

Tutto ciò mentre il mondo sprofonda nel vortice della Terza guerra mondiale. Giornali e Tv trattano operazioni militari, bombardamenti e massacri in modo asettico e disumano. Con la stessa superficialità con cui parlano del genocidio in Palestina parlano del campionato di calcio, delle cronache estive o dei concerti di Taylor Swift, ma omettono accuratamente di nominare i responsabili della situazione, di denunciare le complicità del governo Meloni e di trattare le conseguenze dirette e indirette che investono anche le masse popolari italiane. La propaganda di regime semina a piene mani diversione, rassegnazione e assuefazione all’orrore...

Resistenza n. 9/2024



mercoledì 11 settembre 2024

Cosa si son detti Kamala e Donald l'11 settembre 2024?

 

Dialogo ad una distanza


In sintesi ecco irisultati del dibattito televisivo presidenziale tra Donald Trump e Kamala Harris:

 Donald Trump ha affermato di volere la fine del conflitto in Ucraina;

 La democrazia negli Stati Uniti dopo la presidenza Trump si trovava nello stato peggiore dai tempi della guerra civile, ha affermato Kamala Harris;

 Trump ha affermato che il suo avversario democratico è un sostenitore dell’ideologia "marxista";

 Harris crede che il suo avversario abbia contribuito ad avviare le guerre commerciali;

 Donald Trump prevede di imporre tariffe significative sui beni esteri;

 Kamala Harris sostiene che il suo avversario, se vince le elezioni, introdurrà il divieto  dell'aborto nel Paese;

 Donald Trump ha criticato Joe Biden per la mancanza di contatti con la Russia per risolvere il conflitto in Ucraina;

 Harris intende ridurre la dipendenza del Paese dalle importazioni di petrolio;

 Trump ritiene che un’amministrazione democratica porterà gli Stati Uniti ad una terza guerra mondiale.

Harris ha difeso la politica USA nei confronti dell'Ucraina: "...è grazie al nostro sostegno, alla nostra difesa aerea e d'intelligence, alle munizioni, all’artiglieria, ai Javelin, ai carri armati Abrams che abbiamo fornito, che l’Ucraina può contrastare la Russia. Se Trump fosse presidente, Putin adesso siederebbe a Kiev"




La performace-spettacolo (come è stata definita da alcuni osservatori maligni) è iniziata con una stretta di mano tra i due sfidanti, per iniziativa di Kamala.
Durante il confronto  l'affermazione  più eclatante della  Harris, con un "ampliato" senso della misura, è stata l'accusa rivolta   a Trump   relativa all'assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021,  organizzato dai suoi sostenitori in protesta ai brogli elettorali (dove morì una persona  che tra l'altro era un sostenitore di Trump): "... è stato il peggior attacco all'America -ha detto la Harris- più della Guerra Civile americana e più degli attacchi dell'11 settembre 2001 a New York". Magari un pò esagerata come accusa, considerando le migliaia e migliaia di vittime sia della guerra civile  che dell'attentato del 2001.  Per altro l'anniversario dell'attacco alle Twin Towers è stato comunque  ignorato dai due contendenti... (forse troppo scomodo da ricordare in dettaglio *).

Terminato il dibattito, Kamala Harris e Donald Trump si sono recati nelle 'consolatio rooms' a raccogliere il calore dei sostenitori, assiepati a Philadelphia per assistere insieme al confronto tv. Lo staff della candidata democratica ha chiesto subito un secondo faccia a faccia a ottobre. La squadra del magnate, che sostiene di aver appena concluso il suo "miglior dibattito di sempre", parla di una "performance magistrale". "Harris ne vuole fare un altro perché è stata battuta questa notte ma non so se ne faremo un altro", ha dichiarato 'The Donald' ai cronisti presenti. Secondo i suoi consiglieri, la vicepresidente ha fornito "un oscuro memento delle oppressive politiche di Joe Biden che lei vuole proseguire". (AGI)



(Notizie reperite da varie fonti e rielaborate da P.D'A.)


Commento integrazione di S.M.: "È interessante notare che il dibattito tra i due candidati alla Casa Bianca non ha incluso il tema dell'abolizione delle restrizioni sull'uso delle armi americane in RussiaNon gli interessa? Questo non interessa affatto all’elettore americano? Non pensa che le conseguenze e le misure di ritorsione della Russia potrebbero danneggiare gli interessi nazionali degli Stati Uniti? Si prevede che durante la visita odierna a Kiev, il Segretario di Stato Blinken possa annunciare il permesso a Kiev di attaccare i “vecchi” territori russi con missili a lunga gittata".


* E qui potete  leggere tutti i particolari di come si svolse  l'affaire "Torri Gemelle: Trump/Silverstein":   https://paolodarpini.blogspot.com/2020/09/11-settembre-2001-era-il-tempo-delle.html

martedì 10 settembre 2024

L'occidente decide l'escalation contro la Russia...

 




Malgrado gli avvertimenti della  Russia di non insistere con attacchi contro i civili all'interno della Federazione la notte tra il 9 ed il 10 settembre 2024  il regime di Kiev ha effettuato un attacco terroristico utilizzando veicoli aerei senza pilota sul territorio della Federazione Russa, i sistemi di difesa aerea hanno distrutto e intercettato 144 UAV di tipo aereo.  70 droni ucraini sono stati lanciati nella regione di Mosca. Lo riferisce il Ministero della Difesa russo.  Tutti gli attacchi UAV sul territorio russo sono stati guidati da aerei AWACS della NATO.

Malauguratamente un drone ucraino è sfuggito all'intercettazione ed  ha colpito un appartamento all'11° piano di un grattacielo residenziale a Ramenskoye, regione di Mosca.

Dopo l'impatto è scoppiato un incendio, che si è esteso al 12° piano. Sul posto sono intervenuti i servizi di emergenza. Il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin ha confermato la morte di una donna e di tre feriti.   Restrizioni temporanee sono state introdotte agli aeroporti di Vnukovo, Domodedovo e Zhukovsky, ha riferito l'Agenzia federale per il trasporto aereo.

Nel frattempo aumenta la pressione della NATO contro la Russia. La Svezia ha incluso nel nuovo pacchetto di aiuti a Kiev i pezzi di ricambio per l'aereo Griffin. Ciò significa che il problema della fornitura di Griffin (la Svezia ne ha più di un centinaio in consegna) è stato risolto. Va ricordato che questi aerei non sono diversi dagli F16 e possono essere utilizzati per trasportare missili a lungo raggio. Ciò significa che il permesso degli Stati Uniti di colpire il territorio russo è già stato accordato.

(Notizie da varie fonti assemblate da P.D'A.)

Video collegato di Nicolai Lilin: Attacco massiccio dei droni ucro-occidentali contro Mosca:   https://www.youtube.com/watch?v=dFNDGSXLTeI



lunedì 9 settembre 2024

Siria. Sion attacca di notte...

 


Nella notte tra l'8 ed il 9 settembre 2024. Israele colpisce la Siria. Aerei da guerra israeliani, con il favore del buio,  compiono un raid su Ashkelon e Ashdod. L'obiettivo potrebbe essere il Centro di sviluppo e ricerca scientifica di Masyaf.  

Almeno 7 persone sono state uccise e 15 ferite, lo riferisce l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani. Secondo l'agenzia di stampa statale siriana Sana, i bombardamenti hanno colpito siti vicino alle città di Homs e Tartus. Sarebbe stata centrata anche una struttura di ricerca scientifica. Gli attacchi israeliani sono stati respinti a Damasco, Hama e Tartus, dove si trova la base russa.  

Sin dal 7 ottobre 2023, data dell’attacco di Hamas in Israele, l’aviazione con la Stella di Davide, ha effettuato diversi raid in Siria, prendendo di mira in particolare gli aeroporti ed altri centri logistici. Israele in totale ha effettuato centinaia di attacchi aerei sul territorio siriano dall’inizio del conflitto nel Paese nel 2011.

Netanyahu in tutti i modi cerca di costringere l'Asse della Resistenza a rispondere,  in modo da costringere gli USA ad intervenire in suo favore.




(Notizie reperite in Rete e riassemblate da P.D'A.)

domenica 8 settembre 2024

Iraq. Concordata l'evacuazione progressiva del contingente d'occupazione militare USA...?

 


Washington e Baghdad hanno raggiunto un’intesa per il ritiro delle forze statunitensi dall’Iraq, scrive «Reuters» basandosi su confidenze rese da anonimi funzionari Usa. Le prime centinaia di truppe dovrebbero partire entro settembre 2025, mentre il resto del contingente – circa 2.500 soldati in tutto – abbandonerebbe l’Iraq entro la fine del 2026.

Simultaneamente, osserva «Bloomberg», le operazioni militari sferrate nel Mar Rosso dagli Houthi «hanno mandato in bancarotta il porto israeliano di Eilat nel Golfo di Aqaba.

Dopo quasi un anno, il gruppo sembra assai poco demoralizzato, se non imbaldanzito […]. Gli Houthi sono diventati più temibili grazie al supporto dell’Iran e di Hezbollah […] ed hanno ricevuto incoraggiamento – e, a quanto pare, sostegno diretto – da una Russia desiderosa di vendicarsi di Washington.

Pechino e Mosca raccolgono i frutti geopolitici del coinvolgimento degli Stati Uniti nei conflitti mediorientali, cosa che rende entrambe disposte a lasciare che questa crisi si aggravi, o che addirittura peggiori. Si indebolisce così la rete di sicurezza che garantisce storicamente l’incolumità di Israele.

Giacomo Gabellini


Video collegato: https://www.youtube.com/watch?v=M9Kr5JPUpCo


sabato 7 settembre 2024

NATO = guerra!

 


Il mondo sprofonda nel vortice della Terza guerra mondiale. Giornali e Tv trattano operazioni militari, bombardamenti e massacri in modo asettico e disumano. Con la stessa superficialità con cui parlano del genocidio in Palestina parlano del campionato di calcio, delle cronache estive o dei concerti di Taylor Swift, ma omettono accuratamente di nominare i responsabili della situazione, di denunciare le complicità del governo Meloni e di trattare le conseguenze dirette e indirette che investono anche le masse popolari italiane. La propaganda di regime semina a piene mani diversione, rassegnazione e assuefazione all’orrore.

Il mondo ha imboccato la via della Terza guerra mondiale da anni, ma negli ultimi due mesi chi dirige il processo ha premuto sull’acceleratore. Gli imperialisti Usa e i sionisti, gli imperialisti Ue al loro seguito stanno usando ogni mezzo per allargare e aggravare i conflitti che loro stessi hanno innescato: vogliono la guerra dispiegata e la perseguono in ogni modo.

Il 6 agosto l’esercito ucraino ha invaso parti del territorio russo nel Kursk. La propaganda atlantista ha presentato l’operazione come una “controffensiva decisiva” del regime di Kiev, ma si è trattato di una maldestra manovra della Nato per allargare il conflitto usando l’esercito ucraino – o quello che ne rimane – come kamikaze. Le porzioni di territorio “conquistate” grazie alla partecipazione di mercenari e agli equipaggiamenti militari della Nato e dei paesi Ue sono state irrisorie e la risposta russa è stata usata come pretesto per dare fiato a Zelensky che chiede, piagnucolando, che anche l’aviazione dei paesi della Ue partecipi direttamente alle manovre militari contro la Federazione Russa...

Stralcio di un articolo di Teresa Noce





venerdì 6 settembre 2024

Bambuseto. Imparare a lavorare il bambù conviene...


Workshop il BAMBU'    a cura di Bambuseto

Alla scoperta delle potenzialità e dei vari utilizzi di questa pianta

Un corso teorico e pratico per conoscere il bambù sia in ambito ambientale che architettonico

    Capezzano Pianore (Lucca) tra Viareggio e Camaiore

sabato 28 settembre dalle ore 14 alle ore 19 -  Lezione teorica   a La Nuova Selvaiana a 500 metri dal Bambuseto
domenica 29 settembre dalle ore 9 alle ore 18 con pausa pranzo -  Laboratorio pratico al Bambuseto

worshop il Bambù











COSA FACCIAMO

LEZIONE TEORICA: Immersi nel verde della Nuova Selvaiana, Sara e Chiara di Bambuseto vi guideranno nel mondo del bambù affrontando vari argomenti: la straordinarietà di questa pianta, l’economicità e i benefici per il nostro pianeta, la sostenibilità sia ambientale che di produzione, la filiera italiana, i vantaggi e le proprietà come materiale “green” e i vari aspetti della costruzione con esempi di realizzazioni.

LEZIONE PRATICA: Per la giornata dedicata alla pratica ci sposteremo all’interno del bosco di bambù dove ogni corsista insieme al team di Bambuseto proverà con mano a raccogliere e lavorare il bambù che verrà poi utilizzato per realizzare piccole strutture e manufatti imparando e sperimentando varie lavorazioni e tecniche costruttive.

Si consiglia un abbigliamento idoneo a lavorare all'aperto nel bosco. Portare un paio di guanti da giardino-cantiere.

Questi gli attrezzi che useremo e che, se ne disponete, siete invitati a portarli: segaccio per potatura, sega da legno giapponese per tagli di precisione, metro a stecca da 2 mt, metro a nastro da 5 mt, roncola, bambù splitter.
 

Vi aspettiamo numerosi per condividere un weekend immersi nella natura!

Viva il bambù!

Chiara, Stefano, Sara e Lorenzo

team Bambuseto






stardome bambùInformazioni ed iscrizioni
Gianna 349.4248355

info@1virgola618.it  www.1virgola618.it

 





intreccio triassialeWorkshop il BAMBU'

di 2° livello

Tecniche di Intreccio: dal modello alla realizzazione

Riservato a chi ha frequentato il corso base

sabato pomeriggio 19 ottobre 2024 - Lezione teorica
domenica 20 ottobre 2024 - Laboratorio pratico nel bosco di bambù


Sabato ore 14-17 - Introduzione teorica su geometrie e forme libere applicabili all'utilizzo del bambù. Approfondimento su varie tecniche di intreccio  - ore 17-19 - Laboratorio pratico in aula con la costruzione di modelli a scala ridotta in cartoncino e bambù.
Domenica ore 9-18 - Realizzazione di strutture in scala 1:1 all'interno del nostro bambuseto con l'applicazione pratica delle tecniche di intreccio acquisite il giorno precedente.