Non dimentichiamo la strage degli ordigni con “Uranio impoverito”: 340 soldati italiani morti e 4mila malati. Ricordiamola proprio mentre spopola il generale Roberto Vannacci che proietta il suo libro in testa alle classifiche di vendita.
In questo libro egli nasconde di aver presentato alla Procura di Roma e alla Procura presso il Tribunale militare della Capitale un pesante esposto contro gli alti comandi militari: “I soldati in Iraq furono esposti a uranio impoverito. Dopo le mie denunce ci sono stati atteggiamenti prevaricatori e vessanti nei miei confronti”.
Nel mirino rientrava Sergio Mattarella che, quando era ministro della Difesa tra il 2000 e il 2001, ridimensionava: “I rischi non sono provati, la terra in Kosovo non è inquinata, e poi sono armi ritenute legittime dalle leggi”.
Dopo di che, la carriera del pluridecorato generale subisce una improvvisa svolta, “amoveatur ut promoveatur”: Addetto alla Difesa all’ambasciata italiana a Mosca e infine imbavagliato presso l’Istituto geografico militare di Firenze.
Ora ha riaperto la bocca, ma non sull’uranio impoverito.
Fonte: https://www.rete-ambientalista.it/2023/08/27/ha-riaperto-la-bocca-ma-non-sulluranio-impoverito/
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