Giovanni Maria Bellu racconta la vita di Angelo Di Carlo, attraverso un reportage-ricerca–ricordo-romanzo molto partecipato.
Il titolo, "I bambini della Luna", rimanda a un momento storico, quando milioni di bambini, in tutto il mondo, furono testimoni dell’allunaggio, da noi con le parole di Tito Stagno e Ruggero Orlando (che nel libro riappare come direttore di un giornale locale).
Erano anni in cui tutto sembrava possibile, per esempio il vaccino contro la poliomielite si diffuse in tutto il mondo in quegli anni, fu scoperto da “Albert Sabin, che rifiutò di brevettare il vaccino, diceva: Non volevo che il mio contributo al benessere dell’umanità fosse pagato con della moneta, (da qui, erano proprio altri tempi).
Bellu cita Angela Zucconi (che aveva conosciuto Angelo) in un suo libro: Nelle ultime pagine, una riflessione amara e profetica, una sorta di premessa al manifesto del movimento ambientalista del Terzo Millennio: “Il progresso sociale non c’è. Solo il progresso tecnologico irreversibile e inarrestabile divora giorno per giorno i beni della terra, per il maggior benessere dei pochi che stanno bene…”(p.100)
Angelo Di Carlo è stato un militante ambientalista, sempre presente, senza stancarsi mai, pur avendo difficoltà nella vita lavorativa e familiare, anche per una maledetta divisione ereditaria (i parenti serpenti). Alla fine si è trovato sempre più solo, senza speranze...
Francesco Masala
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