giovedì 17 agosto 2023

"Bellum in talpas"

 


Mi viene in mente quella affermazione di Albert Einstein “L'uomo ha inventato la bomba atomica, ma nessun topo al mondo costruirebbe una trappola per topi.”. E’ quindi deprimente pensare come l’industria bellica ha arsenali incredibili con una varietà di armi per uccidere uomini che conta più titoli di un elenco telefonico e con tecnologia che va dalla “pala” ai droni e dai missili ipersonici alle costellazioni satellitari mentre per i reali competitori del genere umano: roditori ed insetti abbiamo dal quasi nulla a pochissimo. (N.B. in Italia è stimata la presenza di 500 milioni di topi)

Le quattro carabattole acquistata contro i ratti mi danno la soddisfazione di segnare un punto: un ratto distratto si è impantanato su una tavoletta di colla. Gli altri hanno preso appunti al riguardo e hanno prontamente segnalato il pericolo al resto della popolazione. La tagliola di plastica con “cibo irresistibile per topi” invece era così banale che non l’hanno mai neppure presa in considerazione. E’ più di un mese che rimane a bocca spalancata mentre, per sfregio, gli lasciano un po’ di sterco in giro tanto per far capire che loro ci sono sia fisicamente che con la testa e non ci cascano.

Il boccone avvelenato nuova formula e con dispenser “professional” è stato bollato subito dalla comunità dei topi così obsoleto e banale da non degnarlo minimamente ed è così diventato “Maison Poison” di un grosso ragno in attesa di mosche e api. “L’operazione speciale” di derattizzazione è già bella che impantanata e rassegnato mi fermo qui.

Il fuoco alle micce viene però riacceso dai ghiri.
Il ghiro pomicione aveva ingravidato due fanciulle. Una aveva preso possesso dell’armadio, magione storica e presidio avito della stirpe dei ghiri. Nell’edificazione del nido fa danni contenuti e tollerabili, però incrementa il boom demografico come se fossimo negli anni ’50. L’altra, quasi sicuramente, è cognata della prima: prende possesso del nuovo attico ben distante dall’armadio.

La maternità sviluppa doti artistiche nelle ghire. Quella nell’attico appena sistemato sminuzza i panelli coibenti in polipan con quello di altre plastiche colorate messe a protezione. E poi pisciate e sterco ovunque (ma che ha mangiato?) foglie, coriandoli di plastica di sacchi condominiali e quelli colorati della differenziata. Tutta una parte rimessa a nuovo completamente devastata!!! Arrabbiato per i danni metto una tavoletta con la colla.

Dopo pochi giorni la tavoletta è sparita.
Rimango sconcertato perché non trovo spiegazioni razionali se non il dubbio di un segno premonitore di demenza senile. Cautamente ne parlo con un amico che però mi guarda con sospetto e ciò mi crea un brivido lungo la schiena.

Lo scalpiccio di zampette sul soffitto mi porta a ricontrollare l’attico devastato. Lo scempio è ancor maggiore e tutte le protezioni poste in essere saltate od imbrattate. In angolo c’è un’area di scavo nel polipan. La carta-asciuga di cucina richiama la mia attenzione: ne hanno srotolato un bel po’ e portata qui da sotto in un lungo pezzo intero, va a coprire la colla della tavoletta che è stata trascinata ben lontano da dove l’avevo posta. La carta asciugante non solo rende inoffensiva la colla ma la trasforma in un morbido strato inoffensivo, un materasso sul quale ci si può accomodare.

E’ troppo.
Decido l’espulsione dei ghiri. Neppure le grandi esercitazioni le mettono in allarme poiché troppo abituati ad essere oggetto di osservazioni e dei vezzeggiamenti da parte dei miei amici. Ignara della mia risoluzione mamma ghira e famiglia viene catturata nell’armadio e trasferita nella ridente località di Faedo Valtellino ai piedi di un noce. Sono pochi Km di distanza ma deve attraversare il torrente Venina e il fiume Adda per tornare a casa e avendo con se la prole è più probabile che si adatti alla nuova situazione abitativa.

A proposito di scelte immobiliari: la cognata che aveva devastato l’attico non si è lasciata sfuggire l’occasione di occupare la magione della deportata. Triste da dire ma in guerra spesso succede: un’operazione comunque non esente da rischi.

Infatti così si era posta a portata di cattura con tecnica ormai affinata. Anche lei e il suo cucciolo sono state “accompagnate” nella medesima amena località ed indirizzo, ma indispettita ha preso il cucciolo in bocca ed ha scelto un'altra pianta. “Io con quella lì non ci stò”.

Cognate, 16 agosto 2023 - G. P. da Facebook






PS Francesco Dall'Aglio è il mio mentore sulle "Operazioni Speciali" e a cui dedico quindi questo mio "Bellum in talpas"

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