sabato 12 marzo 2022

Le ragioni di Manlio Dinucci censurato da Il Manifesto...



Il giornalista Manlio Dinucci ha interrotto dopo 20 anni la sua collaborazione con il quotidiano Il Manifesto, dove da oltre dieci teneva la rubrica “L’arte della guerra”. 

“L’8 marzo, dopo averla per breve tempo pubblicata online, la redazione del Manifesto ha fatto sparire nottetempo la mia rubrica anche dall’edizione cartacea, poiché mi ero rifiutato di uniformarmi alla direttiva del Ministero della Verità e avevo chiesto di aprire un dibattito sulla crisi ucraina. Termina così la mia lunga collaborazione con questo giornale, su cui per oltre dieci anni ho pubblicato la rubrica” ha dichiarato il noto giornalista.

Dinucci aveva scritto un pezzo dal titolo: “Ucraina era tutto scritto nel piano della Rand Corp“. In quell’articolo veniva illustrato il piano strategico degli Stati Uniti contro la Russia, elaborato tre anni fa dalla Rand Corporation, una società finanziata dal Pentagono.

“Nella società ci sono idee diverse, ci sono scontri, bisogna poi vedere quali sono le divergenze che possiamo portare in modo amichevole su un tavolo e risolvere e quelle che non possiamo accettare” dice Dinucci, “io sostenevo che la Russia abbia reagito ad una politica aggressiva innescando un processo pericoloso,  e ho proposto di aprire un confronto di idee sul Manifesto”.  

Una volta consegnato il pezzo alla redazione, Dinucci aveva subito pressioni per modificarne i contenuti per supposte ragioni di opportunità. Il giornalista si era rifiutato, “non mi sono uniformato alla comunicazione del Ministero della Verità” ha scritto nella sua newsletter.

In un primo tempo il pezzo è andato lo stesso in stampa, salvo poi essere rimosso sia dall’edizione online che da quella cartacea senza avvisare il giornalista.

A quel punto Dinucci ha preso la decisione di terminare la lunga collaborazione con il quotidiano.

Il clima di avversione e fobia che si respira dallo scoppio del conflitto in Ucraina, non risparmia ormai niente e nessuno. Vengono sacrificate competenze di alto livello se di nazionalità russa, banditi prodotti se russofoni, cancellata l’arte e la cultura russa e sacrificate collaborazioni e amicizie di lunga data. 

Dividere i popoli e il pensiero in fazioni e categorie è “un’operazione pericolosissima” e anche Sun Tzu, autore del testo millenario “Arte della guerra” ci insegna come lavori il conformismo, “quando hai conquistato le menti dell’avversario puoi anche fare a meno di combattere”  conclude Dinucci.


Articolo collegato: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2022/03/08/manlio-dinucci-ucraina-era-tutto-scritto-nel-piano-della-rand-corp/


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