martedì 19 marzo 2019

Israele, tempo di elezioni: "Gaza delenda est..!"



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Le elezioni del 9 aprile 2019 in Israele, per Benjamin Netanyahu, non sono certo prive di rischi. Sul consenso al suo governo pesano cause per frode e corruzione e gli avversari del premier alzano i toni sulle ossessioni di sempre: le presunte trame contro la sicurezza dello Stato ebraico. 

È dunque il tempo di farla finita con le minacce terroristiche che covano nel rancore di Gaza e di riprendere (come se non si uccidesse ogni giorno) alla scala opportuna le punizioni esemplari nei confronti di chi resiste attentando, con la sua sola esistenza, alla tranquillità del solo Stato “democratico” del Medioriente. I due razzi lanciati (senza conseguenze) giovedì scorso su Tel Aviv sono a dir poco provvidenziali, tanto puntuali quanto stranamente non rivendicati. 

Impossibile non nutrire seri dubbi su chi abbia deciso di lanciarli proprio ora, ma il premier del Likud non ha dubbi: i responsabili sono i nemici di sempre, l’Iran e l’islam. Un’intera notte (per ora) di bombardamenti sulla Striscia s’imponeva, le postazioni nemiche (cioè tutto il territorio) vanno debellate. Un bombardamento molto “elettorale” che difficilmente si fermerà...

Patrizia Cecconi

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