Il
24 marzo 1999 Usa, UE e Nato inaugurarono, affiancati dai “pacifisti”
in pellegrinaggio a Sarajevo, l’epoca delle “guerre umanitarie”
e delle distruzioni di Stati e popoli disobbedienti.. Furono i primi
bombardamenti su Belgrado. Quel giorno abbandonai per sempre RAI e
TG3 e, presa al volo una telecamera, mi precipitai in Serbia per
offrire al pubblico una documentazione degli eventi, diversa dalle
menzogne che parlavano di “intervento
umanitario contro il dittatore Milosevic”.
Il primo documentario, realizzato sotto i raid Nato in partenza
dall’Italia, sotto il governo del premier D’Alema e del ministro
della Difesa Mattarella, demistifica il contesto propagandistico e
illustra l’eroica resistenza di coloro di cui scrissi “meglio
serbi che servi”.
Il secondo, girato l’anno dopo, racconta gli spaventosi danni
economici, sociali, ambientali inflitti dagli aggressori, la quasi
miracolosa ricostruzione, l’afflusso dei profughi dal Kosovo, la
minaccia della quinta colonna interna che portò all’arresto di
Milosevic, tre giorni dopo avermi concesso l’ultima sua intervista,
e alla sua successiva eliminazione nel carcere Usa dell’Aja.
Appena
tornato dalla conferenza internazionale di Belgrado, il mio
intervento cercherà di aggiornarci sulla Serbia di oggi, sullo
sfondo delle rinnovate minacce interne ed imperialiste.
Fulvio Grimaldi
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