I
nostri acuti e astuti analisti di geopolitica, all’evento di Aachen
(Aquisgrana) poche righe hanno dedicato. Perlopiù lo vedevano come
uno zoppicante valzerino nel quale due governanti vacillanti si
abbracciano per non finire in terra: uno con il fiato dei Gilet sul
collo; l’altra a fine di un mandato morsicchiato da populisti di
ogni risma. Un qualche sorriso lo suscitavano quei francesi ai quali
bruciava la mano tedesca di nuovo su Alsazia e Lorena. Terre del
resto popolate da genti germaniche da sempre. ma sottratte a
Versailles, come, dall’altra parte, Prussia Orientale e Slesia un
quarto di secolo dopo. Sono cose che si pagano.
Invece
quel trattato suona a campana a morte per l’Unione Europea,
sostituita da un direttorato tra i due paesi più grossi e forti del
consorzio fabbricato con i soldi e le cattive intenzioni degli Usa.
Hai voglia di puntare il dito sulla fragilità dei due firmatari.
Fragili loro, ma puntellati dai ponteggi d’acciaio della grande
industria e della grande finanza, loro e dei satelliti nord-europei.
Con la Grecia già in discarica, restano da spolpare e poi buttare le
appendici mediterranee. Per prima l’Italia, che nonostante questi
abbiano fatto shopping industriale da noi, grazie a Prodi, per 70
miliardi, resta il concorrente produttore ed esportatore
particolarmente fastidioso, alla faccia del surplus tedesco, il più
cospicuo del mondo.
Ordine
pubblico e ordine internazionale
Ciò
che è sfuggito ai nostri occhiuti geopolitici sono alcune clausole
che alle due figurine del ballo sono state fatte firmare da chi ne
muoveva i fili: organi e meccanismi inediti per coordinare e il più
possibile unificare il militare, il controllo sociale, il
neoliberismo, il neocolonialismo, l’industria bellica (Francia con
l’atomica, Germania con gli U-Boot e molto altro; quello che ha
mandato in rovina la Grecia), i posti all’ONU e le politiche
europee e visavis gli Stati Uniti. Pezzo forte, l’Africa, dove la
Francia, con la Legione e il CFA, è piazzata bene, ma solo nel Sahel
e Subsahara e dove alla Germania toccherà rincorrere Israele, Usa e
Cina. A questo punto, l’UE va tenuta in piedi a fare da cornice, ma
il quadro lo occupa un apparato di controllo che la rende del tutto
obsoleta. Con l’accelerato sviluppo delle rigogliose industrie
militari dei due paesi, per un po’ ancora ancorate alla Nato, ma
poi chissà, il militare diventa la politica dell’egemonia
continentale e della proiezione esterna. Con l’occhio fisso
sull’Africa, serbatoio di tutto quello che gli serve, tranne la
gente. Che se la prendano Italia e Grecia, quelli nella gabbia.
Tutto
questo va in direzione ostinata e contraria a quanto si augurava
Washington, cioè la Lockheed, la Boeing, la Ratheon e altre, quando
esigevano che il contributo degli europei alla Nato salisse perlomeno
al 2%. Forse lo gradirà l’Oggetto Misterioso Trump, che della Nato
diceva di averne sopra i capelli. E forse vanno visti alla luce
dell’incombente, prepotente nuovo sacro impero il flirt tra
Trump-Bannon e Di Maio-Salvini e l’uno due dei 5 Stelle al Macron
colonialista e il loro ingresso nei Gilet Gialli. Altro che
invenzioni elettorali, come, non sapendo a che altro attaccarsi
(oltreché ai migranti), le declassificano i gufi. Uccelli che vivono
nel buio, tale da non far filtrare neanche un po’ della fioca luce
delle stelle. Cinque.
Si
congiungono una potenzia economica e un nano militare, con una
potenza militare e un colosso nucleare. L’esercito europeo sarà
franco-tedesco, con atomiche finalmente condivise dai tedeschi. Gli
altri faranno da riserva. L’ordine pubblico, nelle cui tecnologie
di controllo e repressione i due sono maestri, sarà assicurato da
interventi diretti delle rispettive polizie contro insubordinati, non
solo nei due paesi ma, eredi di Eurogendfor, si occuperanno anche
degli altri, sotto copertura residuale UE. Ricordate il tentativo di
Fincantieri di prendersi la francese STX, andato in vacca? Succederà
all’industria militare italiana, prima concorrente europea di
quella francese. Avete visto le CRS contro i Gilet Gialli? Roba da
fare apparire boy scout i nostri di Genova 2001.
Ad
Aquisgrana muore l’UE e nasce un imperuccio non da poco. Gli altri
diverranno marche imperiali, dove si va a passare le vacanze e a
mettere resort cosmopolitici al posto delle città e dei territori
d’arte, anche approfittando dei terremoti e, a lontananza visiva di
sicurezza, discariche operose di migranti scampati a “tortura,
stupro, assassinio” nei campi libici.
Sarà
vero? Lo giurano i più fertili produttori di fake news della storia
giornalistica europea. Vi si torturerebbe, stuprerebbe, ucciderebbe
da otto anni, senza che nessun casco blù, bombardiere Usa, corpo
speciale francese abbia mai trovato il tempo per porre fine a queste
nequizie, a fotografare i segni della tortura, o un bambino bianco
nato da una madre nera (i libici sono bianchi). Abbiamo visto una
presunta vendita di presunti schiavi e un sacco di giovani maschi che
affollano cortili. Tempo trovato in un battibaleno quando si trattò
di cancellare dalla faccia della Terra il paese più felice e ricco
dell’Africa. Sarà vero?. Come camperebbero le Ong senza quei
campi?)
Fulvio Grimaldi - www.fulviogrimaldicontroblog.
Commento di Giorgio Mauri: "Personalmente sono stufo di una classe dirigente priva di nerbo come la nostra. Un Salvini che perde tempo a ribadire un concetto che quasi tutti gli italiani hanno "votato" (regolarizzare 'immigrazione) anzi che sentire il governo dire, con fermezza identica a quella di uno Schauble qualsiasi: "L'Olanda impiega una ONG per una operazione che noi consideriamo illegale, per cui deve immediatamente richiamare la nave all'ordine pena essere denunciata al tribunale (non so quale, ma ne esiste uno europeo). Quanto all'accordo bilaterale di Aquisgrana lo riteniamo totalmente contrario allo spirito europeo, per cui ne chiediamo l'immediata revoca, pena l'apertura di una crisi di tutti gli accordi europei."
RispondiEliminaFarebbe piacere anche una denuncia al FMI (Troika compresa) per le politiche monetarie applicate alla Grecia.
Quello che sfugge ai più è che la mission europea deve essere la creazione di opportunità di business per tutti i paesi europei, e non un sistema di colonie a tutto vantaggio della Germania !