Voglio
fare un appello, vediamo che succede. Tra i migranti sudanesi si
moltiplicano anche quelli del Niger. Tra sindaci, governatori e altre
voces
clamantes in moltitudine,
ci siamo chiesti come potesse essere che sant’uomini come
Zanotelli, Ciotti, Revelli, Noury, Bergoglio, Strada, non si fossero
accorti che quel paese è stato rubato ai suoi abitanti.
Eredi di
antichissima civiltà, i nigerini si dissanguano nella resistenza a
bande armate Nato, Usa, con la gigantesca base di droni, 500 italiani
a fare da caporali di giornata, francesi in capo alla vecchia
colonia, tedeschi, britannici, tutti a guardia di un colossale bidone
zeppo di uranio, coltan, litio e altri beni utili alle bombe e
all’elettronica delle democrazie occidentali.
Ebbene, carissimi
clericosinistri, non vogliamo allargare le nostre braccia, estendere
le nostre grida, far tracimare le nostre lacrime anche sulle vittime
e sui carnefici di questo episodietto della globalizzazione
colonialista? Dai, su, facciamo in modo che possano restare a casa
loro!
Ascolteranno
l’appello i buoni? Accetto scommesse: il “SI” è dato a 97 a 1.
Dovuto a una coda di paglia lunga da qui a Niamey.
Fulvio Grimaldi
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