"Dall'anno 2000 al 2014 la temperatura media terrestre non è aumentata, è diminuita, di 0.2 gradi. Ciò è accaduto nonostante il continuo aumento di emissioni di CO2. Siamo sul pianerottolo del picco superiore delle oscillazioni periodiche naturali della temperatura terrestre (misurate attraverso l'analisi dei carotaggi sulle nevi eterne). Picchi superiori precedenti: anno zero ed anno 1000, in assenza di effetti antropici industriali." (Carlo Rubbia)
Anche il Nobel (per la fisica, come Rubbia) Ivar Giaever ha contestato la tesi del global warming antropico. Anche Antonino Zichichi contesta la tesi del riscaldamento, però rimane sul generico, limitandosi a dire che i modelli matematici climatici sono molto incerti, il che è vero, ma non dice molto.
Quelle presentate da Rubbia invece sono misure, cioè dati concreti.
Va aggiunto il fatto che la calotta artica varia annualmente in estensione di un fattore e: dal minimo di settembre (5500 mln di km^2) al massimo di marzo-aprile (15000 mln di km^2), dati verificabili su wikipedia.
Anche le stime del suo volume oscillano regolarmente, riproducendo ogni anno gli stessi picchi e andamento, secondo i dati del Danish Metereological Insitute, e la variazione volumica annuale corrisponde ad un massimo di circa 5 volte il minimo.
Va aggiunto il fatto che la calotta artica varia annualmente in estensione di un fattore e: dal minimo di settembre (5500 mln di km^2) al massimo di marzo-aprile (15000 mln di km^2), dati verificabili su wikipedia.
Anche le stime del suo volume oscillano regolarmente, riproducendo ogni anno gli stessi picchi e andamento, secondo i dati del Danish Metereological Insitute, e la variazione volumica annuale corrisponde ad un massimo di circa 5 volte il minimo.
Qualcuno ha forse osservato variazioni annuali sensibili nel livello delle acque marine terrestri ?
In base a questi dati, un ipotetico scioglimento totale della calotta artica estiva dovrebbe produrre una variazione di livello delle acque pari a un quarto di quella osservabile (ammesso che qualcuno la abbia mai osservata) nell'intervallo inverno-estate.
Quindi non esiste in prospettiva alcuna possibilità di terre "invase dai mari" a causa di un ipotetico scioglimento dell' Artico.
In base a quanto visto, è sufficiente riferire dati, rilievi e filmati sempre del periodo primavera-estate per far credere che i ghiacci terrestri siano in perenne regressione.
Mentre fornendo dati sempre relativi al periodo autunno-inverno sarebbe possibile far credere l'esatto opposto.
Ricordiamo anche che dal un punto di vista termico il pianeta è un sistema aperto, non chiuso.
Mentre la gravità trattiene ogni molecola artificiale inquinante prodotta non lo può con il calore, essendo la superficie dell'atmosfera terrestre in contatto diretto con un ambiente più freddo.
L'escursione termica superficiale tra il dì e la notte è dell'ordine di una decina di gradi: può una emissione termica antropica superare la perdita notturna di calore che si verifica quotidianamente ?
Vincenzo Zamboni
Fonte del grafico: http://ocean.dmi.dk/arctic/ icethickness/thk.uk.php
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