mercoledì 9 gennaio 2019

Immigrazione o sostituzione? - Buio pesto e squarci di luce...


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Nel buio pesto di una sinistra sinistrata oltre ogni limite di immaginazione, tenuta in vita solo grazie a un giornalismo schierato e settario, sempre più rancorosamente “alla bava”,

·         il “filosofo” Massimo Cacciari – lo stesso signore per nulla turbato quando Renzi violentava la Costituzione con l’introduzione del “jobs act” e addirittura si professava supporter del referendum promosso dallo medesimo saltimbanco fiorentino, per abolire a modo suo (ossia facendone rifugio per politici condannati) il Senato della Repubblica - lancia il grido di allarme ”, per condannare il (mai condannato, in decine di casi dei precedenti governi) voto di fiducia del governo giallo-verde, delirando “salviamo la democrazia” perché - testuali parole - “mai si era giunti a un tale livello di nefandezza,
·         i sindaci delle metropoli del sud d’Italia che si dichiarano pronti a disobbedire alla legge, per motivi umanitari, pur di adempiere ai doveri dell’accoglienza dei migranti, mentre, nella capitale del nord, il primo cittadino, non esita, addirittura a lanciare l’allarme: “senza immigrati Milano si ferma

Non mancano però, per fortuna, squarci di luce e bagliori di verità

“La prima cosa che dobbiamo comprendere è che questo fenomeno della cosiddetta immigrazione non è, in realtà, una migrazione. I fatti dimostrano che questi che chiamiamo migranti sono il frutto di una politica dei poteri globali, una immigrazione artificiale fatta per trasportare una grande quantità di mussulmani, specialmente mussulmani, nei paesi cristiani d’Europa.

E’ evidente per coloro che usano ancora la propria ragione e vedono con realismo questo fenomeno, che si tratta di una azione politica regionale e globale fatta dai poteri mondiali per una ulteriore tappa di scristianizzazione dell’Europa. Si tratta di mischiare le razze perché l’Europa perda la sua identità, che non è altro che l’identità cristiana.
Questa guerra in medio oriente, per esempio, è stata fatta principalmente con il cosiddetto stato islamico che è stato finanziato e appoggiato dagli Stati Uniti e l’Unione Europea, tramite altri paesi arabi.
Se è vero che si è prodotto questo fenomeno di migrazione, la prima cosa più naturale sarebbe stata che i migranti venissero accolti dai vicini paesi mussulmani che sono ricchi: Arabia Saudita ed altri, per esempio. Questo sarebbe più logico e più umano, perché dal punto di vista morale si deve sempre evitare di sradicare dal proprio ambiente naturale, dalla sua cultura, dalla sua storia. E questo è un grande errore che i politici stanno facendo, evidentemente con un piano preciso e un programma.
Certamente tra questi migranti ci sono anche persone innocenti che devono soffrire e che sono usate come strumento, ma la maggioranza e una gran parte sono uomini giovani che hanno lasciato le loro famiglie. Quale rifugiato fugge dal suo paese, lasciano la moglie e i suoi bambini? Nessun uomo farebbe questo.
L’uomo deve restare là dove è la sua famiglia per difenderla. E questo anche è un ulteriore dimostrazione del fatto che tutto questo fenomeno degli immigrati è un‘azione politica programmata”. 

Monsignor Athanasiu Schneider - Vescovo ausiliare di Maria Santissima in Astana


 “Il primo passo per distruggere la libertà di un popolo è distruggerne l’identità. Per abbattere un albero, tagliare le radici. Occorre ridicolizzare la religione di quel popolo, con uno stillicidio continuo di minuscoli gnomi, sedicenti intellettuali, cantanti, presentatori, attori, registi, fotografi, pubblicitari, artisti postmoderni, giornalisti, scrittori, eccetera con uno stillicidio continuo di odio e sarcasmo. La storia di quella religione e la storia di quel popolo viene ridotta ai suoi episodi peggiori, ovviamente enfatizzati e i fiumi di gloria vengono cancellati. Questa Europa ogni istante più ridicola nega il cristianesimo e si apre all’islam più radicale, di cui cela la realtà. La generazione Bataclan colora i marciapiedi con i gessetti e canta Imagine.
La nostra storia è infangata, ridotta al suo peggio, perché la generazione fiocco di neve, l’ultima, possa credere che è meglio vergognarsi della propria storia. Per abbattere un albero occorre sradicarlo. Dopo aver abbattuto la sua religione e infangato la sua storia, occorre recidere il legame con la terra. La terra non deve più essere coltivata: le quote latte hanno ammazzato le nostre vacche, buttiamo le arance perché quelle straniere costano meno, il 60% dei nostri pelati è made in Cina, gli agricoltori si suicidano. La terra non deve essere più amata. Churchill ha fermato Hitler per l’Inghilterra, De Gaulle per la Francia. Ora il legame deve essere spezzato. Erasmus, scambi culturali, il mito del migrante come elemento sempre positivo, mentre chi resta a combattere per la propria terra e a farla fiorire non raccoglie simpatie, servono a creare l’apolide, lo sradicato, il fiocchetto di neve che non combatterà mai per nulla.
L’annientamento dell’identità territoriale, dell’identità storica e dell’identità religiosa sono venduti
come apertura al mondo, in realtà servono a creare un’umanità intercambiabile, incapace di
combattere, manipolabile, un mondo di consumatori che riempiranno con lo smartphone e la
cannabis legale la lunga fila di giorni che li separa dalla tomba. Quanto un popolo è in ginocchio lo
si deduce dal tasso i natalità basso e dal tasso di suicidio alto. Ritorniamo alla terra. Noi siamo noi,
noi siamo la nostra storia, noi siamo la nostra fede. Noi siamo noi, e questo non vuol dire che siamo
migliori degli altri, esattamente come amare la propria famiglia ed esserne fieri non vuol dire voler
schiacciare gli altri, ma noi siamo noi. Ogni popolo ha diritto alla sua storia, alla sua religione e alla
sua terra. Questo vale anche per noi. Alla prossima catastrofe non aspetteremo più il suono della campane: saremo soli
.”

La grande inquietudine è che l’Europa non vede più e ha perso il senso delle sue origini. Ha perso le sue radici. Ma un albero senza radici muore. L’occidente morirà. Ci sono molti segni. Non più natalità. Invasione di altre culture di altri popoli. Progressivamente ti dominano con il loro numero e cambiano completamente la tua cultura, le tue convinzioni, i tuoi valori”.
  
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