sabato 17 febbraio 2024

Alexei Navalny.... santo subito!



Se c'è una persona alla quale la morte di Navalny non conviene è proprio Putin. Ora, a un mese dalle elezioni, a una settimana di distanza dall'intervista di Carlson, ad Avdiivka sostanzialmente conquistata, nel momento in cui cerca di accreditarsi a Occidente come un leader con cui si può parlare e col quale trovare una soluzione diplomatica. Tutto ciò mentre in Russia c'è una campagna elettorale in corso (in cui Putin non ricava alcun vantaggio dal dimostrarsi un emulo dell'NKVD) e con la Conferenza sulla sicurezza a Monaco appena iniziata ed alla quale, guarda la casualità, partecipa la moglie del "martire" liberista.

Al contrario il decesso di Navalny ha ricompattato immediatamente i media mainstream ed i capataz occidentali, messi in crisi dagli ultimi eventi, che hanno subito riproposto l'idea di un Putin, despota sanguinario, che decide, senza una sola ragione plausibile, di eliminare fisicamente un oppositore già neutralizzato politicamente e che comunque in Russia non ha mai raccolto consensi, sicuramente meno di quanti ne raccolga oggi dalle nostre parti. La conclusione del "democratico" Occidente, quindi, è che con Putin non si può assolutamente discutere, men che meno negoziare.

Ma come è morto Navalny? Penso (ma è ovviamente la mia opinione personale) che si tratti di una "normale" morte in carcere, per quanto si possano considerare "normali" le morti in carcere. Un uomo detenuto da tempo, in una struttura che non mette al primo posto il benessere del detenuto né è dotata di un valido presidio medico e di un controllo sulla sicurezza dei detenuti (e dove magari le inimicizie interne possono portare a "regolamenti di conti" fra gli internati ndr). Tutto ciò è grave, gravissimo, come è grave che un detenuto muoia, indipendentemente dal reato commesso, ma che qualcuno abbia telefonato da Mosca per farlo ammazzare mi pare molto improbabile. Non perché a Mosca siano buoni ma perché non sono stupidi.

Stralcio di un post di Francesco Dall'Aglio

















Dietro il sipario:   Pochi giorni dopo la bombastica intervista di Tucker Carlson a Vladimir Putin e pochi giorni prima la decisiva udienza sul caso Assange, arriva come un fulmine la notizia della morte di Navalny, considerato dall'Occidente il "principale oppositore di Putin". La stampa atlantista- scatenata- punta il dito contro il Presidente russo già condannato come "sicuro responsabile" del delitto. Proprio nelle ore in cui l'esercito ucraino crolla perdendo la roccaforte di Avdiivka Zelensky accusa Putin di essere un "assassino". Cosa è accaduto davvero? Ne parliamo in compagnia di Nikolai Lilin, David Colantoni e Giacomo Gabellini: https://www.youtube.com/watch?v=CSTxLWQyzFY

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