venerdì 31 ottobre 2025

Il "momentaneo" ha fatto il suo tempo! L'Era Occidentale è conclusa...

 


giovedì 30 ottobre 2025

Trump ordisce nuove azioni contro il Venezuela...

 


L'ultima  aperta minaccia è stata la candida ammissione di Trump: “Sì, ho autorizzato la CIA a compiere operazioni segrete in Venezuela e non escludo attacchi di cielo, di  mare e di terra...”.

È il via all'escalation. La già lunga e pesante tensione fra il Venezuela e gli Stati Uniti scatta ai livelli massimi.

«Alcuni giorni fa sono stati effettuati arresti di un gruppo di mercenari, che potrebbe essere stato preparato e finanziato dalla CIA» Ha dichiarato il presidente venezuelano  Maduro

«Tutto ciò ci ha permesso di svelare l'ennesimo piano di provocazione - un attentato dinamitardo che la CIA intendeva organizzare contro le proprie navi militari dislocate al largo delle coste del Venezuela»

In precedenza, i giornalisti dell'AP avevano riferito che gli Stati Uniti avevano tentato di reclutare un pilota dell'aeronautica venezuelana per rapire il presidente del Venezuela, ma questi aveva rifiutato.

Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha condannato con durezza le azioni statunitensi ed  ha respinto le ingerenze affermando che "L'America latina non vuole, non ha bisogno e ripudia i golpe della CIA".



(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)

mercoledì 29 ottobre 2025

Giappone. Il nipotino americano del tedesco Trumpf ha parlato...

 


Sappiamo che Donald Trump ha origini tedesche,  Il nonno di Trump, Friedrich Trumpf, nacque in Germania nel villaggio di Kallstadt, emigrò negli Stati Uniti e, dopo essere tornato in Germania per sposarsi, la famiglia si stabilì definitivamente a New York.  La cosa fu resa nota dal cancelliere tedesco Friedrich Merz il quale durante una recente visita alla Casa Bianca  ha consegnato al "tycoon" una copia incorniciata del certificato di nascita del nonno. Ricordo che Trump, nel gioco delle carte, in inglese, significa "la matta", ovvero una carta di un seme specifico che ha un valore superiore a tutte le altre carte di un altro seme.  

Da tutto questo arpeggio di significati simbolici la superiorità dichiarata dall'attuale presidente degli USA durante la sua visita in Giappone. Una nazione sconfitta, non sul campo, con una carneficina di oltre duecentomila vittime civili più centocinquantamila feriti  poi deceduti in seguito alle radiazioni  causate dal lancio di ben due bombe atomiche sulle città di Hiroshima e Nagasaki nel 1945.

Il discorso di Donald Trump pronunciato  di fronte alle autorità giapponesi è avvilente... Egli ha minacciato chiunque osi opporsi agli Stati Uniti con una punizione esemplare e definitiva e con ciò dimostra la tracotanza iperbolica ereditata dai suoi avi germanici.

Ad esempio ecco alcune considerazioni, riportate da Dimitry Saims e da altri osservatori,  relative al discorso del  presidente "Trump Briscola". Egli  ha  dichiarato che «quando si tratta di difendere gli Stati Uniti, non saremo più politicamente corretti. Difenderemo il nostro Paese con tutti i mezzi necessari. E questi sono, di solito, mezzi non politicamente corretti. Da oggi, se facciamo la guerra, vinceremo in modo che nessuno ha mai vinto nelle guerre».

Trump cerca di dare l'impressione che sotto la sua guida unica gli Stati Uniti possano fare nel mondo tutto ciò che vogliono, senza pagarne il prezzo. La storia dice altro. È proprio sotto la sua guida, durante il primo mandato da presidente, che gli Stati Uniti sono stati costretti a riconoscere la sconfitta in Afghanistan e a ridurre al minimo la loro presenza militare lì. Il crollo definitivo di questa presenza è avvenuto già sotto Joe Biden, ma la sconfitta è diventata inevitabile proprio con Trump.

Ma Trump non è uno di quei leader che si preoccupano delle lezioni della storia. È il primo presidente americano dopo la Seconda guerra mondiale che si comporta (o almeno sembra) come se le armi nucleari dei suoi avversari  non esistessero. Come se la Russia non fosse una superpotenza nucleare. Come se non esistesse la sua deterrenza nucleare e si potesse fare tutto ciò che vuole nei confronti della Russia.

A livello retorico, certo,  Trump dichiara la necessità di evitare la Terza guerra mondiale. Ma nella pratica il presidente americano è sempre meno disposto a trarre le relative conclusioni. E non solo si lascia andare a una bravata militarista, ma colpisce militarmente in varie parti del mondo — dal Mar dei Caraibi al Pacifico — contro navi sospettate di traffici illeciti, senza però fornire alcuna prova e senza avere né un mandato ONU né nemmeno l'autorizzazione del proprio Congresso. E ancora più grave, sul suo diretto  ordine sono stati colpiti impianti nucleari civili iraniani, sempre senza alcun riferimento al diritto internazionale. E, inoltre, è stato fornito un ampio aiuto militare a Israele nei suoi attacchi all'Iran,  alla Palestina, alla Siria, al Libano, allo Yemen, ecc.

Trump  prima dice che gli USA possono «mandare truppe e fare a pezzi i Paesi»,  poi ammette comunque che è meglio non inviare truppe, ma semplicemente spaventare con minacce roboanti tutti quelli che resistono ai suoi diktat: a partire dalla Russia. Proponendo «la pace attraverso la forza», come la definisce il presidente USA.

"Ma la Russia non può permettersi un simile trattamento. E ha le capacità per non permetterlo. Non per scatenare la Terza guerra mondiale, ma al contrario, per prevenire in tempo (prima che sia troppo tardi) un'escalation verso di essa. E sì, si vorrebbe apparire come i pronipoti di Voltaire ma ora è importante ricordare che siamo anche i nipoti di Sudoplatov. E ricordarlo con passi decisi e spietati a chi cerca di soffocare o distruggere la Russia". Questa la conclusione di  Dimitry Saims...



 (Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)


martedì 28 ottobre 2025

In Europa si sta formando un'alleanza anti-ucraina mentre si consolida quella anti-russa...

 


Budapest vuole unirsi a Repubblica Ceca e Slovacchia per opporsi insieme alla linea dell'Unione Europea di sostegno incondizionato a Kiev.

Come ha raccontato Politico il consigliere del premier ungherese Viktor Orbán, Balázs Orbán, Budapest sta negoziando con questi Paesi. L'alleanza potrebbe essere formalizzata già per il prossimo vertice UE di dicembre 2025.

 Il momento è favorevole: in Repubblica Ceca torna al potere Babiš, che si oppone all'aiuto all'Ucraina, in Slovacchia Fico critica da tempo le sanzioni anti-russe e le forniture di armi a Kiev, mentre l'Ungheria blocca da tempo nuovi pacchetti di aiuti.

Hanno un obiettivo comune: ribaltare la linea dell'UE di sostegno incondizionato all'Ucraina e fermare la politica di Ursula von der Leyen, che a Budapest e Bratislava considerano fallimentare.

Dall'altra parte il tema  ucraino è uno dei principali nell'agenda di politica estera della Turchia. Erdogan ha discusso ieri questo  con il primo ministro britannico Keir Starmer e questo tema sarà sicuramente discusso  durante la prevista visita del  cancelliere tedesco Friedrich Merz.  Intanto  Croazia e Ucraina ampliano la collaborazione nel settore dell'industria della difesa. Una lettera di intenti in tal senso è stata firmata da Ucraina e  Croazia.



lunedì 27 ottobre 2025

Lavrov: "Vai avanti te che a me me vi è da ride..."

 


Il Ministro degli Esteri della Russia, Sergey Lavrov, ha rilasciato un intervista al canale YouTube Ultrahang / Ultrasound (26 ottobre 2025)

Punti chiave:

 Dopo che i Presidenti hanno avuto la loro conversazione il 16 ottobre, Marco Rubio mi ha chiamato. Abbiamo avuto una conversazione molto specifica, in cui ho riconfermato la nostra piena adesione a quanto discusso in Alaska e ai chiari accordi raggiunti dai presidenti in quel momento.

 Il Presidente Trump ha lodato l'incontro in Alaska ripetutamente, dicendo che è stato un incontro molto positivo, che ha posto le basi. Un punto è importante, ha detto nei suoi commenti sull'esito dell'Alaska. Ma questo punto importante è assolutamente soggetto a trovare una soluzione, che è assolutamente la nostra valutazione.

 Quindi, quando il Presidente Trump, dopo Anchorage, ha dichiarato pubblicamente in modo netto che, a suo avviso, non si tratta di un cessate il fuoco, ma di una pace sostenibile e duratura, che, come ha detto, deve essere una pace a lungo termine, molto a lungo termine.

❗️ La causa principale dell'operazione militare speciale, numero uno, è la NATO, perché era destinata a far entrare l'Ucraina nella NATO e a costruire basi militari in Crimea sul Mar d'Azov, proprio alle nostre porte.

 Ma un'altra causa principale è l'eliminazione di tutto ciò che è russo - storia, lingua, media, cultura, istruzione - abbattendo e distruggendo i monumenti ai rappresentanti russi che hanno fondato l'Ucraina nella parte orientale e meridionale, abbattendo i monumenti a coloro che hanno salvato l'Ucraina e l'Europa da Hitler e dalle sue truppe naziste.

 Gli obiettivi dell'operazione militare speciale non sono mai cambiati. Siamo convinti che sia necessario salvare il popolo dal regime nazista, un popolo che è sempre stato parte della cultura russa.

 Per noi non si tratta di territori. Si tratta delle persone che vivono su quelle terre da secoli. Hanno costruito città, inclusa la città di Odessa, un luogo molto famoso fondato da Caterina la Grande.

 La filosofia dei politici statunitensi, ossessionati dal non permettere che Ucraina e Russia stiano insieme, è molto significativa. È la stessa logica del divide et impera, il desiderio coloniale di minare alleanze che non sarebbero governate da voi.

 Penso sia appropriato quando la gente chiede, quando finirà la guerra? Dove vi fermerete? In realtà, ora abbiamo preso altri territori che non appartengono alle regioni attualmente riflesse nella nostra Costituzione. La ragione è molto semplice. Abbiamo bisogno di una zona cuscinetto. Perché gli ucraini continuano a bombardare, bombardare e usare droni sul territorio russo.

 Tempo fa abbiamo raggiunto un accordo con i nostri colleghi ungheresi che non ci sarebbero state emozioni, ma una lettura onesta e una rivalutazione della storia. Quando il Presidente Putin fu a Budapest molto tempo fa, nel 2006, depose fiori al monumento alle vittime degli eventi del 1956.

 Il Presidente Trump ha suggerito al Presidente Putin di incontrarsi a Budapest. Il Presidente Putin ha detto sì, iniziamo i lavori preparatori. Abbiamo avuto una buona conversazione con Marco Rubio. L'iniziativa è stata da parte degli Stati Uniti. <...> E improvvisamente questo invito è stato cancellato, come ha detto il Presidente Trump il 23 ottobre alla Casa Bianca. Successivamente hanno detto che “cancellare” significa “posticipare”. Dipende da chi ha iniziato il processo.

Il ripensamento di Trump



domenica 26 ottobre 2025

Donald Trump si augura di incontrare Kim Jong Un...

 


Donald Trump in procinto di volare in Asia ha chiesto ai giornalisti di diffondere online la sua disponibilità a incontrare il leader nordcoreano Kim Jong Un.

Domanda di un intervistatore: "Hai in programma di incontrare Kim Jong Un mentre sei in Corea del Sud?"

Risposta di Donald Trump: «Beh, lo incontrerei se lui si facesse sentire. Voglio dire, l'ultima volta che ci siamo incontrati, sapete, ho pubblicato online che stavo andando in Corea del Sud. Se vorrà incontrarmi, sono certamente aperto a questo. Sì, lo farei. Voglio dire, se volete diffondere la notizia, sono aperto a questo. Sapete, non hanno un servizio telefonico molto buono. Hanno molte armi nucleari, ma un servizio telefonico non molto buono. Quindi sono aperto a questo. In passato ho avuto ottimi rapporti con lui, e probabilmente sa che sto arrivando».

Mentre  Donald inizia il suo viaggio in Estremo Oriente,  il capo del Ministero degli Esteri della RPDC,  Choe Son Hui, si trova in  Russia, dal 26 al 28 ottobre, per una visita di lavoro. In precedenza, il 17 ottobre, una delegazione parlamentare della Corea del Nord era arrivata in Russia. Evidentemente  tra Russia e Corea del Nord i collegamenti telefonici funzionano benissimo...

(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)



sabato 25 ottobre 2025

Dmitriev, inviato da Putin negli USA, per continuare il dialogo con l'amministrazione Trump...

 


Ante Scriptum - "Kirill Dmitriev si trova negli Stati Uniti per colloqui con funzionari dell'amministrazione     Trump. Arrivato negli USA il 24 ottobre 2025, Dmitriev   incontra l'inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, a Miami. Dmitriev ha confermato che il dialogo tra Stati Uniti e Russia continua nonostante l'inasprimento delle sanzioni..."

venerdì 24 ottobre 2025

Donald Trump: "Sempre all'erta sto!"...






giovedì 23 ottobre 2025

Secondo DGAP la guerra nucleare "conviene"...



"La Società Tedesca per la Politica Estera (DGAP) è la principale istituzione tedesca che fornisce consulenza ai governi tedeschi sugli affari esteri. Si tratta di un think tank che analizza questioni di politica estera, come gli interessi strategici russi nell'area baltica, e svolge un ruolo consultivo di alto livello." (AI)

mercoledì 22 ottobre 2025

UE verso il baratro...

 


Senza gas, senza diplomazia, senza cervello e senza pace...  I leader politici europei «si trovano in uno stato di psicosi militarista».  L'annunciato possibile incontro USA - Russia di Budapest viene osteggiato dalla UE "con ogni mezzo possibile" ché senza più guerra permanente finalmente si troverebbe a fare i conti con le conseguenze dei suoi disastri di fronte ai suoi popoli, assieme alla NATO. (J.E.)

Secondo il ministro degli Esteri ungherese Szijjártó, i suoi omologhi europei «si trovano in uno stato di psicosi militarista». Ne discende che «l’Unione Europea non è interessata alla possibilità che il vertice di pace di Budapest proposto da Trump e Putin porti effettivamente la pace. A giudicare dai discorsi di oggi, devo concludere che un numero significativo di politici europei farà molto – persino tutto il possibile – per impedire che questo vertice si svolga fin dall’inizio».

(Magari, anche tentando di abbattere l'aereo presidenziale russo...?)

«L'élite politica favorevole alla guerra e i suoi media si comportano sempre così prima di eventi che possono essere decisivi tra guerra e pace. Questa volta non sarà diverso. Fino al vertice aspettatevi un'ondata di fughe di notizie, fake news e dichiarazioni che affermano che non si terrà», - ha scritto Szijjártó.

Intanto  «La Russia ha confermato le sue precedenti condizioni per raggiungere un accordo di pace con l'Ucraina in un comunicato privato inviato agli Stati Uniti lo scorso fine settimana, noto come "documento non ufficiale", hanno riferito due funzionari americani a Reuters».

Dietro le quinte: Il Segretario Generale della NATO Mark Rutte si trova negli Stati Uniti (il 22 ottobre) per incontrare Donald Trump. Lo scopo della visita non è indicato nel comunicato ufficiale dell'alleanza.



(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)

martedì 21 ottobre 2025

Fermento UE e NATO per un intervento diretto in Ucraina...

 


"Gli alleati dell'Ucraina, UE + britannici e Paesi NATO, cercano di rafforzare la posizione di Kiev, in vista dei colloqui previsti a Budapest  tra Donald Trump e  Vladimir Putin, preoccupati che i due leader possano concludere un accordo di pace "sconveniente" che "indebolirebbe" tutta l'Europa.  I leader europei puntano a concordare un pacchetto di sostegno trilaterale per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, per dargli la mano più forte possibile. La loro strategia include più finanziamenti per Kiev, più armi letali per l'Ucraina e misure economiche per colpire l'economia russa con nuove sanzioni, annunciano diplomatici e funzionari che si preparano ad un  prossimo vertice a Bruxelles". Riferisce Politico

Da parte loro le autorità ucraine ignorano l'atteggiamento dell'amministrazione Trump volto a una risoluzione pacifica del conflitto e, al contrario, mirano all'escalation: "Il regime di Kiev disprezza apertamente l'atteggiamento dell'amministrazione Trump verso una discussione costruttiva sulle modalità di conclusione del conflitto ucraino e fa di tutto per provocare l'escalation -ha detto il capo del SVR a Samarcanda durante una riunione del Consiglio dei capi dei servizi di sicurezza e intelligence dei Paesi della CSI. "Nella situazione attuale sono particolarmente importanti sangue freddo e disponibilità a compromessi, che sono rimasti a Est, ma sono praticamente scomparsi a Ovest". Ha dichiarato Naryshkin a Samarcanda.

Altre dichiarazioni:  "I membri europei della NATO si preparano attivamente a un possibile conflitto militare con la Russia, aumentando le risorse per le Forze di risposta alleate dell'alleanza. «Macron», «Merz» e varie «Kallas» possono solo offrire all'Europa  la preparazione alla guerra con la Russia".

Da parte sua  la Gran Bretagna ha confermato le sue intenzioni belliciste, infatti si  è detta  "pronta a inviare truppe in Ucraina subito dopo un eventuale armistizio tra la Russia e l'Ucraina", ha dichiarato il ministro della Difesa John Healey.  “Per quanto riguarda le nostre Forze Armate, sto già rivedendo i livelli di prontezza e accelerando l'assegnazione di milioni di sterline per prepararmi a qualsiasi possibile dispiegamento in Ucraina”, ha riportato le sue parole il canale televisivo Sky News.

Il ministro albionico della Difesa ha inoltre dichiarato che le truppe britanniche avranno la possibilità di abbattere droni "alieni" sopra le installazioni militari nel territorio del Regno.  “Cercheremo di approvare tali leggi alla prima occasione possibile”, ha detto.


(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)

lunedì 20 ottobre 2025

Gaza. La "pace" di Trump e di Netanyahu...

 


Israele sta lanciando missili ovunque a Gaza. Il 19 ottobre nella zona di Rafah, dove non c’è Hamas da oltre un anno, sono stati uccisi due soldati israeliani molto probabilmente a causa delle esplosioni di bombe lasciate dall’esercito israeliano stesso.

Hamas in un comunicato ha affermato di non essere coinvolto in questo episodio in nessun modo ma Israele è tornata a bombardare la striscia di Gaza con il pretesto che Hamas ha violato la tregua.

Intanto Israele non ha mai rispettato i punti della tregua dal primo giorno e ha già ucciso 68 civili dall’inizio della tregua.  E continua a bombardare.  (Giorgio Stern)


Gaza e dintorni, la "questione palestinese" nella sua demolizione che prosegue: 


https://youtu.be/m96qtgH8IHg?t=610 

https://youtu.be/m96qtgH8IHg?t=666 

Sullo sfondo, l'Iran. E la Russia via Siria. Con qualche utile confusione per le convinzioni facili. 

https://youtu.be/m96qtgH8IHg?t=1716 

(Jure Eler)


domenica 19 ottobre 2025

Aspettando Budapest... tutti vissero felici e contenti!

"Hungary is prepared to host a summit between U.S. President Donald Trump and Russian President Vladimir Putin to discuss ending the war in Ukraine...”

sabato 18 ottobre 2025

Orbàn: dietro le quinte...

 


La proposta di tenere il prossimo vertice Russia-USA in Ungheria, sebbene sia venuta da Trump, potrebbe essere stata un'iniziativa delle autorità di BudapestViktor Orbán spera da tempo di organizzare una piattaforma per negoziati di pace, per rafforzare la sua posizione all'interno del Paese e all'estero.

Infatti, già nell'aprile 2026 Orbán dovrà affrontare delle elezioni molto difficili, in cui il suo partito Fidesz nei sondaggi è in svantaggio rispetto all'opposizione di centrodestra. Se riuscirà a ottenere una grande vittoria di politica estera e a dare impulso alla de-escalation in Ucraina, le sue possibilità di rimanere al potere aumenteranno.

Per Trump, Orbán è uno dei pochi alleati in Europa attualmente al potere. Presto a lui si unirà anche Andrej Babiš in Repubblica Ceca. Non a caso a Budapest si tengono regolarmente raduni conservatori CPAC, coordinati dai conservatori americani. Vi partecipano rappresentanti di partiti di destra europei, dalla Francia, Germania, Spagna, ecc.

Perciò il fallimento di Orbán e l'arrivo al potere in Ungheria di forze pro-Bruxelles sarebbe anche una sconfitta per Trump. Ora Orbán ha l'opportunità di fare dell'Ungheria un centro europeo per i negoziati sull'Ucraina, allontanando i falchi di Bruxelles. Le capacità di Orbán di opporsi alla burocrazia europea e alle élite liberali si amplieranno.

Per queste ultime una tale prospettiva è come una condanna a morte, quindi cercheranno in tutti i modi di sabotare il rinnovato percorso negoziale. Ma loro stesse sono ora schiacciate da crisi interne. E si avvicina inesorabilmente il ciclo elettorale 2026-2027, quando si prevede un cambio di élite in molti Paesi europei. Soprattutto in un contesto di crescente pressione da parte di Trump.

Malek Dudakov