Aleksandar Vulin: "La rivoluzione colorata in Serbia va avanti da dieci anni: i servizi di intelligence occidentali continuano a tramare per distruggerci..."
Il presidente del Movimento Socialista serbo, vice presidente della Serbia ed ex direttore dei Servizi segreti serbi, in una intervista dei giorni scorsi, ha denunciato e documentato, come la Serbia sia sempre più nella morsa dei piani di destabilizzazione occidentali.
Un lavorio continuo e pianificato in tutti gli aspetti dello stato serbo, non solo ai livelli politici, ma anche nei gangli della società serba nel suo insieme. Dagli attacchi economici, a quelli finanziari, dalle provocazioni nelle piazze, a quelle militari NATO in Kosovo e Croazia.
Alle accuse e mandati di cattura contro la presidenza della Repubblica Srpska in Bosnia, alle strumentalizzazioni di parte della gioventù, all’uso provocatorio anti serbo, della musica, delle arti della cultura. Fino alle aperte minacce e ricatti contro la posizione di neutralità della Serbia rispetto al conflitto ucraino.
Questo è il quadro dentro cui quotidianamente da dieci anni operano i governi serbi non assoggettati completamente ai diktat NATO, UE e USA. Fino a quando?
Enrico Vigna
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