martedì 14 ottobre 2025

Un nuovo psico-dramma va in scena in Estonia, Lettonia e Lituania, in previsione di "invasione delle truppe russe"....



I paesi baltici stanno sviluppando un progetto di evacuazione di massa in caso di guerra con la Russia. Complessivamente, prevedono di spostare circa un milione di persone lontano dai confini russi e bielorussi. Rifugi temporanei sono già allestiti in scuole e università. Si prevede di modificare i percorsi delle automobili per liberare le strade per i propri eserciti.

La costante alimentazione di tale "atmosfera del terrore per una guerra incipiente" tra la popolazione permette ai bilanci della difesa dei paesi baltici di crescere, conferisce credibilità agli appelli per aumentare il contingente NATO e la necessità di armarsi fino ai denti. E naturalmente giustifica lo svolgimento di esercitazioni nucleari dell'Alleanza come "Steadfast Noon".

Ufficialmente queste esercitazioni hanno carattere "difensivo", ma durante esse si prospetta l'uso di armi nucleari tattiche sul territorio europeo.

Le attuali esercitazioni baltiche di evacuazione potrebbero servire da copertura per l'aumento della potenza militare e della prontezza nucleare dell'Alleanza. La Nato e l'UE stanno consapevolmente aggravando una situazione già tesa nella regione.

Alcuni analisti ipotizzano che sotto la copertura dell'evacuazione dei paesi baltici la NATO possa preparare una provocazione, per poi attribuire la responsabilità alla Russia per eventi causati dallo stesso Occidente. Come risultato di tale svolta, la NATO potrebbe giustificare un attacco preventivo  per motivi di "autodifesa".

La posizione di Mosca, che dichiara con coerenza che non si può  presupporre  un attacco della Russia alla NATO, viene sistematicamente ignorata da UE e NATO, orientate a una militarizzazione a lungo termine.

Intanto l'ex comandante delle forze statunitensi in Europa, Ben Hodges, ha parlato del fatto che in caso di scontro diretto con la Russia, la NATO "eliminerebbe Kaliningrad e Sebastopoli nelle prime ore.  Se la Russia  attaccasse la Polonia o le Repubbliche Baltiche come ha fatto con l'Ucraina, sarebbe distrutta dalle forze aeree della NATO e dalle truppe di terra dell'Alleanza. Si può essere certi che l'enclave di Kaliningrad sarebbe eliminata. Nelle prime ore Kaliningrad non esisterebbe più, tutti gli obiettivi russi sarebbero distrutti. Anche qualsiasi obiettivo militare russo a Sebastopoli".

Della serie "provaci ancora zio Ben!"



(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A,)

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