domenica 7 luglio 2024

Palestina. L'esercito israeliano è favorevole ad un cessate il fuoco...

 


Nei giorni scorsi, il «New York Times» ha rivelato, basandosi sulle confidenze rese da alcuni funzionari di Tel Aviv, che i vertici dell’esercito israeliano sarebbero inclini ad attuare un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza per facilitare il rilascio dei circa 120 ostaggi ancora in mano ad Hamas, allargando la frattura con il primo ministro Benjamin Netanyahu che si è ripetutamente opposto a qualsiasi prospettiva di tregua perché destinata a suo avviso a favorire la sopravvivenza del movimento islamico.

Il quotidiano statunitense riporta inoltre che «i generali sono convinti che le truppe, sottoequipaggiate per sostenere una delle guerre più lunghe che Israele abbia mai combattuto nel corso degli ultimi decenni, necessitino di riposo nel caso in cui scatti un’operazione di terra contro Hezbollah, la forza libanese che sin da ottobre conduce una guerra a bassa intensità contro Israele». Le fonti raggiunte dal «New York Times» hanno aggiunto che «una tregua con Hamas potrebbe anche agevolare il raggiungimento di un accordo con Hezbollah», che come assicurato da Nasrallah continuerà a colpire il nord di Israele fino a quando Israele non smetterà di combattere nella Striscia di Gaza.

La reazione di Netanyahu a queste rivelazioni è stata furente. «Fonti anonime – ha dichiarato il primo ministro israeliano – affermano che Israele sarebbe pronto a porre fine alla guerra prima di raggiungere tutti i suoi obiettivi. Non so chi siano queste fonti, ma posso assicurare che non porremo fine alla guerra fino a quando non avremo raggiunto tutti i nostri obiettivi, tra cui l’eliminazione di Hamas e il rilascio degli ostaggi. La leadership politica ha fissato gli obiettivi che l’esercito è chiamato a conseguire».

Sembra insomma inasprirsi il conflitto interno alla classe dirigente israeliana, mentre l’Israeli Defense Force rimane impantanata nella Striscia di Gaza e Hezbollah intensifica le sue operazioni nell’alta Galilea. Parliamo di tutto questo assieme a Jacques Baud, saggista ed ex colonnello dell’intelligence svizzera specializzato in questioni russe ed europee, con impieghi presso la Nato e le Nazioni Unite.

Giacomo Gabellini



Video collegato: https://www.youtube.com/watch?v=C6iEO84Mf18 

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