giovedì 14 febbraio 2019

Geopolitica - Se Russia e Cina restano a metà del guado...


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Perché Russia e Cina non possono intervenire in Venezuela mentre gli USA intervengono a migliaia di chilometri di distanza? La risposta è che le Forze Armate russe e cinesi sono state costruite per la difesa mentre quelle statunitensi sono esclusivamente configurate sulla proiezione di potenza, cioè sull'aggressione. 
Per via della loro geografia, storicamente gli USA non devono difendersi da nessuno (Messico al sud separato da deserti e Canada al nord separato da steppe solitamente gelate). 

L'unica loro preoccupazione in origine è stata la difesa (dal temuto Impero Britannico) delle vie d'accesso al Midwest, cioè le coste dove sfociano il Missisipi e il Missouri. E questo è significato il controllo dei mari antistanti. Una riedizione di quello che avevano fatto gli Inglesi i quali privi di nemici di terra dovettero solo sviluppare una marina militare-commerciale che finì per dominare il mondo.

Fine della storia antica. Quella moderna ci dice che la Russia ha una sola mezza portaerei, la Admiral Kuznetsov, di epoca sovietica, costruita dopo molte polemiche perché, per l'appunto, per la pura difesa serve a poco (infatti la costruirono solo per una questione di prestigio).

Se in Siria i Russi possono intervenire anche dal Mar Caspio, come si è visto, intervenire in Venezuela per la Russia sarebbe un disastro militare ed economico annunciato con tentativo di "regime change" dietro l'angolo. Analoghe considerazioni valgono per la Cina.
 
I sistemi S-400? Non è solo business, ma l'acquisto/vendita di questi sistemi d'arma hanno un valore geopolitico. Guarda il can can nella Nato che è stato scatenato dall'annuncio turco. E i mal di pancia che ha fatto venire all'Arabia Saudita l'annuncio del Qatar (e viceversa). Questi sistemi implicano un legame con la Russia, anche tecnico (software, hardware, firmware). 

Senza contare che non credo che la Russia sia così pazza da vendere armi che possono abbattere i suoi aerei. Quindi o c'è un inghippo tecnico oppure la Russia prevede che non saranno usati contro i suoi aerei. 

Non li ha forniti alla Siria? Ma qui si gioca sempre sul filo del rasoio di una guerra aperta con Israele. La Russia se la può permettere? No, anche non tenendo conto delle lobby occidental-sioniste a Mosca.

L'unica guerra aperta che oggi la Russia si potrebbe permettere è una guerra di difesa nazionale. Oppure una guerra nucleare, ma qui la mutua distruzione, ovvero una vittoria/sconfitta reciproca, è assicurata.
 
Infine, non esiste oggi al mondo l'internazionalismo proletario, in nessuna accezione concepibile. Esistono alleanze, non solidarietà. Tutte le Potenze pensano solo a come avvantaggiarsi/non essere distrutte dalla crisi sistemica, dal cambio storico di paradigma dei rapporti internazionali. Tutte le Potenze fanno politica estera sulla base di un solo concetto: "interesse".

E grazie al cielo a volte - sempre più spesso - l'interesse vuol dire ostacolare l'arbitrio dell'Impero statunitense. E grazie al cielo Russia e Cina vedono più in là del loro naso e pensano anche al medio termine e all'aiuto della generalessa Crisi Sistemica (che vuol dire crisi del Dollaro come moneta internazionale, eccetera). A volte questo vuol dire che fanno cose che sono difficili da valutare. Senza contare che i loro confini sono smisurati, mentre quelli degli USA a tutti gli effetti pratici non esistono, perché sono una sorta di mastodontica isola bagnata da due oceani strategici sia commercialmente che militarmente.
(P.)


Commento di F.G.: 
"Le distanze geografiche qui contano poco, come dimostrano gli Usa. E furono gli stessi russi a rammaricarsi di non essere stati pronti a reagire sulla Libia. Troppe attenuanti basate sull’assunto delle debolezze economiche. E quelle statunitensi allora?
Com’è che si è arrivati a una Russia totalmente circondata dalla Nato e non agli Usa con i russi a Cuba, in Venezuela, in Bolivia, in Nicaragua, ad Haiti?
E perché aspettare centinaia di incursioni israeliane, limitandosi a borbottare, prima di concedere il sistema S300 e neanche l’S400 che invece ricevono turchi e sauditi. Realpolitik? Mica un po’ miope, per caso?
Contare sull’approfondimento della “crisi sistemica” degli Usa è come contare su un buon vento che ci porti via il riscaldamento climatico.
Anche la comunicazione dei due colossi euroasiatici sull’enormità che si sta verificando in Venezuela e sugli abusi scandalosi di Trump e Israele non è all’altezza del pericolo.
Credo che varrebbe la pena coltivare qualche dubbio sulla sagacia e coerenza delle strategie sinorusse..."

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