sabato 29 dicembre 2018

L'altra faccia di "Mani Pulite"



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“Mani Pulite” continua ad essere agiograficamente celebrato come un evento decisivo, come una liberazione, vuoi anche come il trionfo della democrazia sulla corrottissima “Prima Repubblica”. Ma siamo davvero sicuri che sia questo il corretto modo di intendere quanto accaduto?

Mi permetto di dubitarne, sollevando il dubbio metodico di marca
cartesiana. Il compito della filosofia, forse, risiede proprio nel
problematizzare l’ovvio o, come diceva Heidegger, nel fare emergere come
“in ogni cosa risaputa si celi ancora qualcosa degno di essere pensato”.

Sarò telegrafico, esponendo in forma apodittica (per mezzo del puro
ragionamento) la mia tesi, che ho meglio argomentato nello studio “Il
futuro è nostro. Filosofia dell’azione” (Bompiani 2014, cap. VI). “Mani
Pulite”, con buona pace delle retoriche edificanti e della “pappa del
cuore” per anime belle, fu un vero e proprio colpo di Stato che rese
possibile l’abbandono del welfare State e di quelle forme politiche che,
pur corrottissime, ancora ponevano in primo piano la comunità umana e i
suoi bisogni concreti, l’istruzione e la sanità garantite, non certo il
mercato sovrano e assoluto.

La logica dialettica di sviluppo del capitalismo, è quella della
progressiva estensione della forma merce a ogni ambito e, insieme, della
distruzione di ogni limite che a tale movimento si opponga: “ogni limite è
per il capitale un ostacolo”, sapeva già Marx. Il capitale procede allora
al superamento degli ostacoli, per imporre la forma merce ovunque, di modo
da rispecchiarsi in ogni cellula della realtà integralmente reificata.

Ora, con la “prima repubblica” vi era certo la corruzione (che non mi sogno
di negare o anche solo di ridimensionare!), ma vi era pur sempre un governo
ispirato a valori non coincidenti con quelli del mercato e, anzi,
potenzialmente in grado di prendere posizione contro di essi. DC e PCI, pur
diversissimi, erano accomunati da un’attenzione per il sociale, che oggi è
scomparsa su tutto il giro d’orizzonte, a destra come a sinistra. Il
fanatismo dell’economia doveva abbattere esattamente tutto questo, per
sostituirlo con una politica che non fosse altro che la continuazione
dell’economia con altri mezzi.

Fu ciò che, appunto, “Mani Pulite” rese possibile. Non era possibile farlo
tramite un aperto colpo di Stato militare, proprio come gli USA non possono
bombardare i popoli esibendo l’autentica ragione, cioè la criminale brama
di dominio imperialistico sul mondo. E proprio come gli USA, dal 1989 ad
oggi (in quella che, con Costanzo Preve, ho definito la “quarta guerra
mondiale”), bombardano sempre in nome dei diritti umani e della libertà,
della democrazia e dell’umanità, analogamente “Mani Pulite” distrusse i
diritti sociali e una politica non ancora subordinata integralmente
all’economia, e lo fece in nome della lotta alla corruzione e della
giustizia, dell’onestà e della questione morale.

Lo fece, cioè, trovando l’appoggio di un’opinione pubblica artatamente
pilotata e, di più, rincretinita ad opera del circo mediatico e dal clero
giornalistico, tramite parole d’ordine come “lotta alla corruzione” e
“onestà”; parole d’ordine che, trovando subito il consenso universale,
fecero sì che gli italiani acconsentissero e, di più, volessero la
distruzione dell’Italia stessa come Paese sovrano e non ancora
integralmente sottomesso al fanatismo economico.


Il grado di ipocrisia fu, grosso modo, lo stesso che riscontriamo
abitualmente nelle politiche estere statunitensi: la lotta contro la
corruzione divenne il casus belli per distruggere lo Stato, la politica e i
diritti sociali conquistati,e dunque per aprire l’esiziale ciclo delle
privatizzazioni in nome del sacro dogma – sempre ripetuto ancora oggi nelle
omelie neoliberali – della competitività in assenza di lacci e lacciuoli
dello Stato.

Non diversamente, gli USA continuano a usare barbuti dittatori come
pretesto per massacrare i popoli (Iraq, Libia, ecc.), sempre in nome –
citando Preve – dell’intervenitismo umanitario, del bombardamento etico e
dell’embargo terapeutico. Questo è il punto. Occorreva attuare la
cosiddetta “rivoluzione liberista”, ossia la privatizzazione neoliberale
dell’intera società, con aziendalizzazione del sociale, rimozione del
diritti sociali (sostituiti dai diritti civili, innalzati a soli diritti
esistenti), distruzione della politica, sostituzione dei politici con
maggiordomi della finanza e del vecchio capitalismo europeo dotato di
welfare state, con il capitalismo selvaggio americano senza diritti e
garanzie.

Questo fece Mani Pulite, con buona pace delle grandi narrazioni ripetute
urbi et orbi dalla propaganda ufficiale. Mani Pulite fu un colpo di Stato
giudiziario ed extraparlamentare con cui, in coerenza con la nuova politica
globale, si era precocemente iniziato a distruggere il lascito di uno Stato
sociale di stampo keynesiano, sia pure in preda alla corruzione.

Si aprì, così, nel consenso generale, e nel trionfo di scene patetiche come
quella del lancio delle monetine a Bettino Craxi, il ciclo irresistibile di
politiche interscambiabili di centro-destra e di centro-sinistra, in
un’alternanza senza alternativa, in cui a vincere era sempre e solo il
mercato, sempre e solo il nesso di forza capitalistico, sempre e solo il
fanatismo dell’economia. Da qui occorre tornare a riflettere, per
comprendere le vicende degli ultimi vent’anni, il piano inclinato che ci ha
portati dove attualmente siamo.

Articolo di Diego Fusaro


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Fonte: https://altrarealta.blogspot.com/2018/12/ecco-perche-mani-pulite-fu-un-vero-e.html

mercoledì 26 dicembre 2018

Attuare l'articolo 11 della Costituzione - Uscire dal sistema delle guerre, uscire dalla NATO...


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L’Italia, facendo parte della Nato, deve destinare alla spesa militare in media 52 milioni di euro al giorno secondo i dati ufficiali della stessa Nato, cifra in realtà superiore che l’Istituto Internazionale di Stoccolma per la Ricerca sulla Pace quantifica in 72 milioni di euro al giorno. 
Secondo gli impegni assunti dal governo nel quadro dell’Alleanza, la spesa militare italiana dovrà essere portata a oltre 100 milioni di euro al giorno. 
È un colossale esborso di denaro pubblico, sottratto alle spese sociali, per un’alleanza la cui strategia non è difensiva, come essa proclama, ma offensiva. 
Già il 7 novembre del 1991, subito dopo la prima guerra del Golfo (cui la NATO aveva partecipato non ufficialmente, ma con sue forze e strutture) il Consiglio Atlantico approvò il Nuovo Concetto Strategico, ribadito ed ufficializzato nel vertice dell’aprile 1999 a Washington, che impegna i paesi membri a condurre operazioni militari in “risposta alle crisi non previste dall’articolo 5, al di fuori del territorio dell’Alleanza”,  per ragioni di sicurezza globale, economica, energetica, e migratoria. Da alleanza  che impegna i paesi membri ad assistere anche con la forza armata il paese membro che sia attaccato nell’area nord-atlantica, la Nato viene trasformata in alleanza che prevede l’aggressione militare. 
La nuova strategia è stata messa in atto con le guerre in Jugoslavia (1994-1995 e 1999), in Afghanistan (2001-2015), in Libia (2011) e le azioni di destabilizzazione in Ucraina, in alleanza con forze fasciste locali, ed in Siria. Il Nuovo concetto strategico viola i principi della Carta delle Nazioni unite.
Uscendo dalla Nato, l’Italia si sgancerebbe da questa strategia di guerra permanente, che viola  la nostra Costituzione,  in particolare    l’articolo 11, e danneggia i nostri reali interessi nazionali. 
L’appartenenza alla Nato priva la Repubblica italiana della capacità di effettuare scelte autonome di politica estera e militare, decise democraticamente dal Parlamento sulla base dei principi costituzionali. 
La più alta carica militare della Nato, quella di Comandante supremo alleato in Europa, spetta sempre a un generale statunitense nominato dal presidente degli Stati uniti. E anche gli altri comandi chiave della Nato sono affidati ad alti ufficiali statunitensi. La Nato è perciò, di fatto, sotto il comando degli Stati uniti che la usano per i loro fini militari, politici ed economici. 
L’appartenenza alla Nato rafforza quindi la sudditanza dell’Italia agli Stati Uniti,esemplificata dalla rete di basi militari Usa/Nato sul nostro territorio che ha trasformato il nostro paese in una sorta di portaerei statunitense nel Mediterraneo. 
Particolarmente grave è il fatto che, in alcune di queste basi, vi sono bombe nucleari statunitensi e che anche piloti italiani vengono addestrati al loro uso. L’Italia viola in tal modo il Trattato di non-proliferazione nucleare, che ha sottoscritto e ratificato.
L’Italia, uscendo dalla Nato e diventando neutrale, riacquisterebbe una parte sostanziale della propria sovranità: sarebbe così in grado di svolgere la funzione di ponte di pace sia verso Sud che verso Est.
         Sostieni la campagna per l'uscita dell'Italia dalla Nato


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lunedì 24 dicembre 2018

Il Natale di un buon cavallo pazzo... Friedrich Wilhelm Nietzsche.


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Non è un caso se l'uomo che fu in grado di smascherare tutte le fasullità e le ipocrisie della cultura occidentale, che ci ha insegnato a ridere di noi stessi e di ogni verità oggettiva e universale, fino ad uccidere Dio, decretando la fine di ogni morale certa (soprattutto quella cristiana)... fu il medesimo che finì per ballare nudo in casa di ospiti, urlare a squarciagola per la strada apostrofando i passanti, gettare le braccia al collo ad un cavallo perché maltrattato dal carrettiere.

Non è un caso se l'uomo che volle ergersi come superuomo tra gli uomini, che concepì la sete di verità al pari degli istinti biologici, a tal punto da violare profondità inaccessibili dell'animo umano e scovando segreti che i più non potrebbero sopportare... fu lo stesso che finì rinchiuso in un manicomio e che voleva farsi chiamare Dioniso, Guglielmo III, il Cristo. Lo stesso che in quel manicomio scambiò il proprio medico nel cancelliere Bismark, chiedendogli di eseguire le proprie orride composizioni musicali, mentre si cospargeva il corpo di escrementi e beveva la propria urina da uno stivale.
Come se bisognasse diventare folli (perché pazzo lo era davvero per una sifilide trascurata da anni), per raggiungere le vette più alte del pensiero, e abbandonare i limiti imposti dall'intelletto per poter scorgere con lucidità la miseria - e la bellezza - della condizione umana. Come se solo abbandonando arditamente la ragione, si potesse squarciare la "realtà", discostare il Velo di Maya (come lo chiamano alcuni), e da quella feritoia poterne intravedere tesori d'inestimabile valore. Ma a caro prezzo. Come chi, non resistendo alla propria morbosa curiosità, ha voluto vedere in faccia la tremenda irresistibile Medusa.
Quell'uomo, emarginato, totalmente solo, megalomane, rivoluzionario, dissacratore, estremamente cagionevole e instabile mentalmente... quel misero uomo "dinamite", si chiamava Friedrich Wilhelm Nietzsche.

Stefano Andreoli

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domenica 23 dicembre 2018

Riace. Chi è Domenico Lucano?


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In merito ai fatti di Riace e del sindaco  Domenico Lucano.  Innanzitutto ci sono moltissime pagine in rete che hanno affrontato l'argomento e come spesso accade le informazioni sono variegate... anche se restano comunque ferme le verbalizzazioni delle telefonate intercettate e che facilmente possono essere lette   su internet.  Ma, a mio parere non è questo il punto. Non sono certo scandalizzato per i matrimoni combinati o gli scambi di favori sessuali che fanno da triste contorno a questa vicenda oltretutto perpetuati da un sindaco nell'esercizio delle sue funzioni pubbliche. La questione andrebbe considerata su ben altri piani.

Come al solito ci troviamo di fronte ai due schieramenti dove i buoni tirano una riga verticale sulla lavagna della scuola e scrivono le liste dei buoni e dei cattivi in cui ovviamente i buoni sono tutti coloro che senza alcuna considerazione delle azioni che i poteri forti di cui la finanza internazionale è una classica espressione stanno perpetuando nei confronti della nostra civiltà e degli africani. Questi "buoni" restano ovviamente scandalizzati da qualsiasi argomento che sostenga che aprire le porte ad una immigrazione incontrollata sia un grave errore e chi la pensa in questo modo diventa regolarmente il mostro di turno. Ma certo, se uno non indossa una maglietta rossa e non va a protestare per i più elementari diritti umani non può che essere un cattivo, un razzista xenofobo, etc... ma... 


"Non tutto quel ch'è oro brilla..."

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Prima di schierasi su questi temi sarebbe doveroso approfondire diversi argomenti e spaziare e anche su temi più generali che in questo momento consentono di leggere i piani di larga portata diretti a conseguire un riassetto politico, economico e culturale del mondo intero.

Per tornare al discorso immigrazione, questa massa di povera gente che viene costantemente "deportata" in europa è chiaramente funzionale a precisi disegni che non hanno certo scopi umanitari.


Il discorso è estremamente lungo e complesso, esistono diversi  punti di vista sul tema in oggetto ma da queste equazioni trovo sempre alquanto difficile semplificare il ruolo principale che hanno i peggiori poteri che più stanno arrecando danni e disagi all'intero genere umano. 


Bisogna avere la zucca vuota per credere che ci siano scopi umanitari da parte di Soros e delle elite che chiaramente rappresenta e che stanno sommergendo il nostro continente con deportazioni di massa. Gli scopi di queste politiche sono evidentemente diretti in ben altre direzioni e i danni enormi che ne deriveranno sia per noi europei che per la stessa Africa saranno enormi.

Ho svariati amici che hanno scelto di non interessarsi a questi temi, il rifiuto della politica è cosa quasi scontata tra tutte le "persone di cuore" (non lo dico in senso ironico), ma poi cosa succede... succede che queste stesse persone che non si documentano minimamente su nulla... alla fine prendono comunque posizione... e non si rendono minimamente conto che sia il loro rifiuto per questi argomenti che la posizione comunque  scelta con anima e cuore è perfettamente funzionale a quel sistema da cui tanto hanno sempre voluto prendere le distanze. Quel sistema che per perseguire i suoi scopi ha anche bisogno del loro consenso.

Per fare un altro esempio Assad è un mostro anche se ormai è stato dimostrato che gli attacchi con i gas nervini non sono stati opera sua ma le immagini che le televisioni hanno montato con i bambini intossicati restano e toccano troppo il cuore di tutti, non importa più se sono vere o false e poi... ci sono milioni di persone che capano dalle guerre (in realtà scappano solo il 4% di migranti... ma chiamiamoli "deportati" per compredere meglio il fenomeno) e non lasciar entrare qui 1 miliardo di africani è ovviamente un crimine dato che... siamo noi la causa di tutti i loro mali...  Giusto ? in fondo siamo NOI i buoni !

Ecco, io di questi falsi luoghi comuni non ne posso proprio più!

Sarebbe meglio iniziare seriamente a riflettere un po' e anche se non si ha la voglia di dedicare tempo a questi argomenti non ha nessuna importanza dato che non è così necessario essere documentati su tutti i fatti... Una persona con i neuroni funzionanti dovrebbe sempre domandarsi perché certe cose accadono... e questa semplice domanda porterebbe chiunque, indipendentemente dal grado di cultura e istruzione, a non cadere nei soliti banali tranelli tesi dai media o dal contesto di appartenenza.

Un caro saluto a tutti voi.

Emanuele... arcoiris@inwind.it





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Post Scriptum: 

Qualcuno di voi segue Byoblu 
https://www.youtube.com/user/byoblu
Ecco questo è un canale dove si possono trovare spunti interessanti su questo e su molti altri temi. 

Anche Pandora TV può essere un punto di partenza interessante.
https://www.pandoratv.it/

E qui altre info sulle telefonate intercorse: https://www.tpi.it/2018/10/02/sindaco-riace-intercettazioni/

sabato 22 dicembre 2018

”Il gioco cosmico dell’uomo” di Giuliana Conforto - Recensione


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Giuliana Conforto - Astrofisica

Pochi sono consapevoli dei tempi eccezionali che stiamo vivendo: pochi ma sufficienti per aiutare se stessi e l’intera umanità; sono quelli che Vangeli e film come ”Matrix” chiamano gli ”eletti”, quelli che cercano la verità. Gli eletti si sentono diversi fin dalla nascita, non si adeguano alla ”realtà” di questo mondo vorrebbero cambiarlo ma non sanno come fare.

Imboccare la via dell’ evoluzione è un ”cambiare” che è in realtà diventare se stessi; è ESSERE, ovvero: RIFLETTERE NEL MONDO IL PROPRIO MESSAGGIO GENETICO IN TUTTA LA SUA INTEGRITA’.


L’incontro fatale con un professionista, che ristabilisce il contatto con il vero sé, è il passo necessario per chi cerca la via. E’ un evento che imprime una svolta all’ esistenza del potenziale ”eletto”; l’evidenza che TUTTO CIO’ CHE HA SEMPRE SAPUTO E SENTITO E’ VERO e non solo sogno o vaga fantascienza.


Tuttavia ”per imboccare la via” dice Morpheus (il professionista di ”Matrix”), ”sapere non basta”. Bisogna aprire la porta interna, sciogliere quella barriera che è la paura di essere diversi e quindi non accettati dagli altri.


Gli ”eletti” sono pochi, ma non pochissimi: forse alcuni milioni o decine di milioni. Sparsi come il sale ovunque nel pianeta, immersi in ”realtà” familiari e sociali che negano tutto ciò che gli ”eletti” sentono. La sfida è CREDERE IN SE STESSI, OSARE ESSERE DIVERSI, RISPETTARE LE PROPRIE ABILITA’, SVILUPPARE I PROPRI TALENTI;    NON ADATTARSI quindi al sistema che organizza ogni attimo della così detta ”vita”. Gli ”eletti” sono ”enzimi” di una trasformazione planetaria che consentirà a tutti LIBERTA’, PROSPERITA’, UNITA’ e COMUNIONE CON LA NATURA.

Dal libro: ”Il gioco cosmico dell’uomo” di Giuliana Conforto



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Fonte: http://compressamente.blogspot.it/2014/03/gli-eletti-sono-sparsi-in-tutto-il.html

martedì 18 dicembre 2018

La democrazia USA avanza nel mondo... con le armi!




La domanda, il piccolo dubbio, che dovremmo porci è molto, molto semplice. Ormai tutti, anche i giornalisti liberi ma uguali, hanno detto e scritto che il jihadismo che ha devastato, crocifisso e sgozzato in Medioriente, Asia e Africa, è stato inventato dagli Usa (Hillary Clinton in prima fila), addestrato in Giordania e Turchia dai marines, pagato dai turchi, che ne hanno smerciato il petrolio rubato, dai sauditi e altri del Golfo. Tra loro molti foreign fighters. Ora costoro fanno casino in Europa. Mutazione genetica, inversione ideologica, o nuovo mandato?

(....) Osservo, en passant, come da parte dei media mainstream si possa scrivere male, sciatto, con disinvolta mancanza, o ambiguità, di verifiche e fonti partendo da un’obbedienza, o da un pregiudizio e conseguente accanimento politico-culturale colonialista da far sembrare il famigerato “orientalismo”, bollato di eurorazzismo dal grande storico e analista Edward Said, un innocuo culto del folklore.

Procedendo lungo i binari della degenerazione  delle rivoluzioni democratiche della Nato e dell’Isis saudita contro Siria, Iraq e Libia, sino al Colpo di Stato Usa a Kiev, stavolta usando nazisti al posto di jihadisti, rifiuto del nazismo di popolazioni russe nell’Est e quindi guerra di sterminio a tali popolazioni. Con la Nato che si schiera lungo tutto il perimetro della Russia e la Russia che non vanta neanche un pedalò nel Golfo del Messico, o un aquilone vicino alle Hawai.

Stralcio di un articolo di Fulvio Grimaldi

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sabato 15 dicembre 2018

USA pronti alla guerra preventiva contro Russia e Cina (ed altri)


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A prima vista sembra la sceneggiatura di un film catastrofico di Hollywood. È invece uno degli scenari prospettati nel rapporto ufficiale 2018 dalla Commissione incaricata dal Congresso degli Stati uniti di vagliare la strategia di difesa nazionale:
«Nel 2019, in base a false notizie su atrocità contro le popolazioni russe in Lettonia, Lituania ed Estonia, la Russia invade questi paesi. Mentre le forze Usa e Nato si preparano a rispondere, la Russia dichiara che un attacco alle sue forze in questi paesi sarà considerato un attacco alla Russia stessa, prospettando una risposta nucleare. Sottomarini russi attaccano i cavi transatlantici in fibra ottica e hackers russi interrompono le reti elettriche negli Usa, mentre le forze militari russe distruggono i satelliti militari e commerciali Usa. Le maggiori città statunitensi vengono paralizzate, mettendo fuori uso Internet e cellulari».
La Commissione bipartisan, composta da sei repubblicani e sei democratici, prospetta uno scenario analogo in Asia: nel 2024 la Cina effettua un attacco di sorpresa contro Taiwan, occupandola, e gli Stati uniti non sono in grado di intervenire a un costo accettabile perché le capacità militari cinesi hanno continuato a crescere, mentre quelle statunitensi sono stagnanti a causa della insufficiente spesa militare.
Tali scenari – chiarisce la Commissione – esemplificano il fatto che «la sicurezza e il benessere degli Stati uniti sono a rischio più di quanto lo siano stati negli scorsi decenni».
Dalla Seconda guerra mondiale gli «Stati uniti hanno guidato la costruzione di un mondo di inusuale prosperità, libertà e sicurezza. Tale realizzazione, di cui essi hanno enormemente beneficiato, è stata resa possibile dalla ineguagliata potenza militare Usa».
Ora però la loro potenza militare – «spina dorsale della influenza globale e sicurezza nazionale Usa» – si è erosa a un livello pericoloso. Ciò è dovuto al fatto che «competitori autoritari – specialmente Cina e Russia – stanno cercando l’egemonia regionale e i mezzi per proiettare potenza su scala globale».
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Sarà una tragedia di imprevedibile ma forse tremenda dimensione – avverte la Commissione – se gli Stati uniti permettono che i propri interessi nazionali siano compromessi per mancanza di volontà di fare «scelte dure e necessari investimenti».
Propone quindi un ulteriore aumento della spesa militare statunitense (già oggi equivalente a un quarto del bilancio federale) nella misura netta del 3-5 per cento annuo, soprattutto per accrescere il dispiegamento di forze statunitensi (sottomarini, bombardieri strategici, missili a lungo raggio) nella Regione Indo-Pacifica dove «sono attivi quattro dei nostri cinque avversari (il quinto è l’Iran): Cina, Nord Corea, Russia e gruppi terroristi».
La visione strategica che emerge dal rapporto congressuale – ancora più preoccupante se si pensa che la Commissione è formata pariteticamente da repubblicani e democratici – non lascia dubbi.
Gli Stati uniti – che dal 1945 hanno provocato con le loro guerre 20-30 milioni di morti (più centinaia di milioni causati dagli effetti indiretti delle guerre) per «costruire un mondo di inusuale prosperità, libertà e sicurezza, di cui essi hanno enormemente beneficiato» – sono disposti a tutto pur di conservare la «ineguagliata potenza militare» su cui basano il loro impero, che si sta sgretolando con l’emergere di un mondo multipolare.
La Commissione congressuale prospetta a tal fine scenari di aggressione agli Stati uniti, i quali altro non sono che l’immagine speculare della strategia aggressiva, quella degli Usa, che rischia di portare il mondo alla catastrofe.
Manlio Dinucci 
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 Comitato promotore della campagna #NO GUERRA #NO NATO via Change.org <change@e.change.org>

giovedì 13 dicembre 2018

UE di Oz. A Parigi si perdona lo sforamento del 3.5% all'Italia si censura il 2,4.... (ma la colpa è di Putin)


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Gilet gialli a pugno chiuso

Mentre da noi la sfrontata disponibilità dei Torquemada UE, di affiancare alla punizione di un governo che, col misero 2,4 di deficit, cerca di fare qualcosa anche per i poveri e per la giustizia, quindi nemico, la benevolenza al governo che, per l’ennesima volta con l’oltre 3%, cerca di tenere a bada i disperati mantenendo i benefit ai ricchi, quindi amico, dovrebbe aver acuito la vista a coloro che avevano individuato nel Berlaymont, palazzo della Commissione, nient’altro che il castello di carta del fraudolento Mago di Oz.

Ti esorcizzo come populista e sto a posto...  Dunque per l’inconfutabile saggio della montagna Wu Ming1, che non differenzia tra giallo e verde e perciò viene glorificato dal “manifesto”, soffriamo il gioco del governo più di destra della nostra storia. Ma, dal momento che il Movimento Cinque Stelle, nel suo insieme, è schierato a sostegno dei Gilet Gialli, insieme a Melenchon e alla Wagenknecht (diversamente dal suo partito, Die Linke, che condivide con il “manifesto” l’orrore per lo spontaneismo apartitico e a-ideologico e la violenza dei Gilet) e che sulle stesse parole d’ordine dei Gilet è stato votato dal 32,3% degli elettori, ne consegue che per Wu Ming1 anche l’insurrezione francese è di estrema destra. Agli esorcisti di autentica sebbene mascherata destra che, come costui, cercano di azzerare quanto sta sorgendo e minaccia di diffondersi in varie forme, comunque “populiste”, in tutta Europa, non resta che l’anatema.

Mentre tacciono, proprio come Macron, sulla sollevazione degli studenti, unitisi ai Gilet Gialli con l’occupazione di centinaia di scuole e decine di università. Tacciono, mentre Macron, con gli studenti inginocchiati, faccia al muro, mani dietro la testa, nell’irrisione dei robocop all’americana nei ghetti neri, o all’israeliana nei ghetti palestinesi, inaugura quella che molti vaticinano come la soluzione finale al Giallo dei tempi: lo Stato di polizia. L’incredibile violenza di una polizia di regime, pretoriana della créme de la crème, di un Macron che, peggio di Maria Antonietta e delle sue presunte brioches, insieme a Brigitte, indossa un gilet giallo milionario confezionatogli da Vuitton, mentre i suoi sbirri sparano ad altezza d’uomo gas tossici e granate assordanti, fino a uccidere una vecchietta alla finestra.


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Ha stato Putin - Ecco la prova provata  fornita dalla Press:  

C'è il sospetto che Mosca sia dietro la rivolta dei gilet gialli

Boom di condivisioni. Account misteriosi anti-Macron  creati in poche settimane. Fake news diffuse ad hoc. La protesta che sta infiammando la Francia potrebbe nascondere una regia russa... - Continua:  https://www.lettera43.it/it/articoli/mondo/2018/12/11/gilet-gialli-social-russia-troll/227205/ 

mercoledì 12 dicembre 2018

Salvini, il salvatore d'israele, rimprovera i "terroristi" palestinesi e libanesi per eccesso di difesa


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Notizia d'Agenzia:  Roma, 12 dic. 2018 - (AdnKronos) - "Costruttori di pace: chi governa deve metterci l'anima per provare a riportare pace, convivenza, integrazione e serenità". Cosi il ministro dell'Interno Matteo Salvini, parlando coi giornalisti dell'attentato di Strasburgo. "Israele è un modello da questo e altri punti di vista nella difesa del territorio e dei suoi cittadini. Un modello che va difeso e sostenuto". "Ho fatto l'europarlamentare per nove anni - ricorda - Strasburgo era casa mia, quei mercatini erano casa mia. La preghiera da sola non basta più occorre individuare ricercare bloccare arrestare con ogni mezzo possibile immaginabile per verificare chi entra e chi esce da un Paese: questo non è un diritto ma un dovere". "Io guardo in casa mia. Noi dobbiamo lavorare ancora meglio le forze di sicurezza e di intelligence italiane sono fra le migliori al mondo, rinsaldare l'asse con Israele significa avere ancora più sicurezza di questo ho parlato ieri e parlerò oggi con Netanyahu: siamo in totale sintonia", ha assicurato...

Nota aggiunta del Salvini: "Chi vuole la pace, sostiene il diritto all'esistenza ed alla sicurezza di Israele. Sono appena stato ai confini nord col Libano, dove i terroristi islamici di Hezbollah scavano tunnel e armano missili per attaccare il baluardo della democrazia in questa regione"


Commenti ricevuti: 

"Salvini va in Israele e visita i presunti tunnel scavati dagli Hezbollah al confine libanese, spuntati fuori miracolosamente nel momento in cui Netanyhau è accusato di corruzione e ha bisogno di distrarre l'opinione pubblica interna ed esterna.
Dice che gli Hezbollah (i patrioti libanesi che costrinsero l'esercito israeliano a sgombrare nel 2000 il Libano meridionale che Israele occupava da 20 anni e respinsero la successiva invasione israeliana del 2006) sono dei "terroristi". Ribadisce il "diritto" di Israele (i cui aerei militari violano in continuazione lo spazio aereo del Libano e bombardano sistematicamente la Siria) a "difendersi".
Una manifestazione di ignoranza  che il "furbo" Salvini poteva risparmiarsi."(V.B.)


"Pierino ripete quel che gli han fatto imparare a memoria i maestri, quelli che l'han messo a fare la guardia al 'governo del cambiamento', per farlo stare in linea con Washington-Tel Aviv all'estero e con Confindustria-Banche-Vaticano all'interno. Si è dimenticato che pure gli avevano detto che in pubblico certe cose non si dicono, ché se si fa i bravi i voti da quella parte arrivano comunque. Altro guaio è che i co-governanti super-pivelli M5S fanno finta di non capire o non ci arrivano proprio, cascando da una trappola all'altra, vedi Fico. Per non parlare di Rifo che porta in tribunale Cremaschi so' pazzo. La solita Italia.
Ma nemmeno in Francia stanno meglio: appena qualcuno alza la testa ecco arrivare l'opportuno terrorista di Natale. Lo stabilizzatore colpisce ancora, ovunque serva. Da noi non serve: ormai ci hanno abituati a stabilizzarci da soli, vedi la 'sinistra' istituzionale e non, come già detto. Ma nemmeno la destra fa meglio per intendere: la Mussolini dal suo rifugio di Strasburgo stasera piagnucolava sincera, convinta di essere sotto 'attacco islamico'. Beata innocenza: non si ricorda di Piazza della Loggia e del resto, era piccina.
Il 12 u.s.  fiaccolata contro il terrorismo (Hezbollah? Battisti? Fidel? Colotti?), e ci saranno tutti, in prima fila, come l'altra volta, col popolo altrove, a ravanare nei cassonetti ma con la parabola sul tetto e il crocefisso in classe." (J.E.) 

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domenica 9 dicembre 2018

"Liberati" mille visoni a Noceto in provincia di Parma


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Blitz nell'allevamento:  Liberati 1000 visoni prigionieri

1000 Vite innocenti strappate a una fine orribile.
1000 Vite innocenti che hanno assaporato per la prima volta l’odore dell’erba.
1000 Vite innocenti che avranno trovato anche l’acqua dove poter liberare i propri naturali istinti.
1000 Vite innocenti che assaporano per la prima volta il profumo della LIBERTÀ .
2000 occhi innocenti che vedono per la prima volta il cielo senza il reticolo delle luride sbarre.

Deploriamo e schifiamo totalmente l’associazione pseudo animalista che ha CONDANNATO IL GESTO DELLA LIBERAZIONE sostenendo che i visoni, in quanto nati in cattività, non avranno grandi probabilità di sopravvivenza.

Ma secondo questi signori è meglio morire LIBERI o SCUOIATI ANCORA COSCIENTI ?
Ma cosa avete al posto del cuore?
E voi dovreste difendere i diritti degli Animali?

Il “sistema” specista va abbattuto con azioni dure e determinate.

È la storia che lo insegna.
Quando la legge è ingiusta la disobbedienza è un dovere.



Link articolo di cronaca:

venerdì 7 dicembre 2018

Decreto "sicurezza" ma non per le vittime della caccia...


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A chi, come Salvini, fa della sicurezza degli italiani il problema dei problemi, i cittadini si sentono a buon diritto di chiedere perché quella minacciata dai   cacciatori non lo tocchi.

A fronte del Bollettino di Guerra dall'Associazione Vittime della caccia monitorato dal 1 settembre al 30 novembre e nonostante due successive richieste di incontro inviate dall'Associazione al Ministro dell'Interno, lo Stesso continua a non rispondere, eludendo qualsiasi confronto.

Qui di seguito, i numeri delle vittime per armi da caccia e per mano di cacciatori della stagione in corso. Inviamo per Pec ai Ministri dell'Interno edell'Ambiente e pubblichiamo sul nostro sito anche tutta la cronologia da cui sono stati estratti gli allarmanti dati, in modo che non si possa non sapere.

Nel solo Ambito Venatorio sono 10 i morti e 30 i feriti, tra cui 2 bambini. Due morti e nove feriti non sono cacciatori.

"Eludere le richieste dell'Associazione Vittime della caccia significa non ascoltare le tante, tantissime persone indifese che ogni giorno ci contattano con i loro Sos in cui chiedono come difendersi dalle armi da caccia e da personaggi che sparano ad ogni costo." dichiara Maurizio Giulianelli, che aggiunge "basterebbe leggere con attenzione e senso di responsabilità quanto scaturisce dalle quotidiane rassegne stampa per capire l'entità dell'allarme sociale prodotto dalla caccia, ma l'Illustre Ministro tira dritto e difende a spada tratta il mondo venatorio.

Morti e feriti durante la stagione venatoria e oltre, sempre per mano di chi esercita la caccia, non sono tragiche fatalità, signor Ministro!Sono solo gli effetti di una caccia sempre più devastante e permissiva a cui il suo partito - vedasi i recenti voti in Regione Lombardia - da' una buona mano, approvando la caccia alla volpe tutto l'anno e concedendo ai 17enni di ottenere la licenza di caccia, comporterà la drastica riduzione di questo predatore, ultimo rimasto insieme al lupo, e la conseguente grave alterazione degli equilibri di specie, già ampiamente compromessi.

Il Ministro dell'Ambiente Costa purtroppo sinora ha ben poco inciso nella politica ambientale e faunistica di questo governo, adducendo limiti delle competenze del Suo Dicastero, anche di fronte alla devastazione ambientale del Veneto e al pronunciamento dell'ISPRA, che ha ribadito la necessità di chiudere la caccia per tutta la stagione venatoria in questa regione.

Il Ministro Costa non può altresì ignorare che la Legge 157 del 1992 all'art.Art. 10., dispone che la pianificazione venatoria del territorio tenga conto "...per quanto attiene alle specie carnivore, alla conservazione delle effettive capacità riproduttive e al contenimento naturale di altre specie...".

Infatti, ci chiediamo come mai il Minsitro Costa esiti ad impugnare la legge della Lombardia, appurato il grave danno che una guerra vera e propria contro le Volpi comporterà ai già compromessi equilibri di specie, visto che il cacciatore, da anni, si è sostituito a tutti i predatori naturali, altro che ambientalista!

Infine al Ministro Salvini si chiede, ancora una volta, cosa intenda per sicurezza se, negli effetti, non vi è distinzione alcuna, quando un normale cittadino resta colpito dall'arma di uno sconosciuto o da quella di un cacciatore (sconosciuto!).

ASSOCIAZIONE VITTIME DELLA CACCIA

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