In un Paese dove tutto è scandalo, e di cui l’estero purtroppo ride e gli impone scelte politiche ed economiche, si svolgono scene che la migliore penna satirica non immaginerebbe.
In questo Paese, che è diventato anche… ma va a quel paese, mentre un presidente di camera “ulu qui”, ed uno di camere da letto “ulu là”, tutto va a puttane, pardon a escort, le antiche saporose mignotte, od a culattoni, secondo tendenze, preferenze ed appartenenze politiche.
Così, per ridere della povera colonia Italia anche a Santa Lucia, (ma dove cavolo sta?) si è riunito un consesso di giornalisti internazionali che si chiedeva: “Ma di che caz… di cucina sì tratta? Si mangia bene? E poi hanno scoperto che si tratta solo di mobili che dall’inizio dell’Aurelia qualcuno se l’è portata sino a Montecarlo che non è proprio il lì di presso Montefiascone.
E allora? Allora, se sei un sudista che si è collocato al nord, quando d’estate ottenute le sudate ferie, ma a patto che già non hai perso il posto di lavoro, te ne torni al paesello calabro, pugliese, siciliano e lì, a natiche strette e bocca atteggiata a culo di gallina, quasi ti fossi fatto un lifting estremo dal dottor
“minchiachechirurgo”, ti porti appresso, insieme alle anonime cravatte anche qualcosa che dimostra la tua nuova origine ai paesanotti degli avi tuoi.
Da Novara ti porterai le rane e il gorgonzola, o “al salam dla duja” e i pavesini, da Torino prenderai i gianduiotti, da Milano “el panettun”, da Vicenza una mescola di farine per la “taragna”, da Bologna gli agnolotti o i cappelletti, da Siena il panforte, da Firenze… beh… lì ci lasci un bacione per le madonne fiorentine.
Invece, da Roma prenderai con te il pecorino romano e la mentuccia, mentre a Napoli saccheggerai la pasticceria “Scaturchio” di pastiere, purtroppo solo a pasqua, di struffoli, babà e sfogliatelle. In Calabria preleverai, oltre i salami, la favolosa “rosa di mare” che insieme alle orecchiette pugliesi e le cime di rapa potrai offrire ai tuoi compaesani che non sono ancora usciti dalla “cinta de le antiche mura”.
Però se sei bolognese, alto, e ti conoscono come Gianfurbi, o sei interessato, dopo la Di Sotto, alla carina Tulliani che forse, così afferma Gaucci, gli ha fregato i soldi di una vincita favolosa al superenalotto, non acquisti per offrire ad amici lontani prelibatezze gastronomiche, ma ti compri sull’Aurelia, e che c’è di meglio di un negozio sull’Aurelia, una cucina che ti farai portare a Montecarlo.
Oh, ci domandiamo in tanti, ma non te la potevi comprare tramite il mio caro amico Paolo che sta sull’Aurelia con il suo bell’Hotel Garden in Andorra? Paolo che è chef; dunque, di cucine se ne intende, e Paolo è anche di vini noto cultore perché valido sommellier.
O, per abbreviare ancor più il percorso che separa da Montecarlo, potevi acquistare il mobile all’americana a Ventimiglia, da dove con un furgoncino avrebbero raggiunto dopo pochi minuti la destinazione.
No! Tu ti sei comprato la cucina ad oltre 700 chilometri di distanza, e te le sei fatta portare a Montecarlo. Boh…
Dunque, ricapitolando, dato che in colonia Italia i pir… la sono tanti, milioni di milioni … e ti pareva… vuol dire che la mamma dei… è sempre incinta.
Comunque, fra te che adesso, anzi da un’estate, ulu qui, e quell’altro che da sempre ulu là, ci avete sfranto (è dialettale romanesco) i maroni, facendo fare all’estero, a noi tutti, la figura oltre che dei maccaroni d’antica nomea, anche quella dei moderni "coglioni".
E intanto, mentre le “stelle ci stanno a guardare”, tutti ridono di noi ormai solo italici, e non sanno che dovrebbero ridere solo di un “Gruppo di famiglia in un interno” per l’avvicinarsi a grandi passi della “Caduta degli dei”! Ditelo anche al consumator di viagra.
Kiriosomega
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Altro ancora su Kiriosomega
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=kiriosomega
giovedì 30 settembre 2010
martedì 28 settembre 2010
Respirare a Viterbo: "NO AL CRIMINE E ALLA FOLLIA NUCLEARE!"
Come preparazione e invito all'incontro che si svolgera' la sera del 30 settembre a Viterbo, presso il centro sociale occupato autogestito "Valle Faul" in strada Castel d'Asso snc, ci permettiamo di proporre ancora una volta alcune semplici riflessioni:
Il presidente del Consiglio dei ministri italiano insiste nel dichiarare la volonta' di realizzare centrale nucleari in Italia, condendo questo diktat con le consuete gravi mistificazioni e omissioni, e ricantando la medesima ipnotica e narcotica canzoncina di chi ci voleva imporre il crimine e la follia nucleare negli anni '70 e '80.
Sara' consentito a chi gia' negli anni Settanta ed Ottanta a quel crimine e a quella follia si oppose, di replicare brevemente sul piano della verita' effettuale.
1. La crisi energetica ed ecologica puo' essere risolta solo promuovendo la valorizzazione delle fonti rinnovabili con tecnologie pulite e sicure.
2. Le centrali nucleari sono esposte ad incidenti come tutte le opere umane; quel che fa la differenza sono le conseguenze degli eventuali incidenti: si rompe un pannello solare e non muore nessuno; c'e' un guasto in una centrale atomica e mezza Europa ne subisce le terrificanti conseguenze (come accadde dopo il disastro di Cernobyl).
3. Le centrali nucleari sono anche esposte ad attentati con effetti letali incalcolabili: il che rende necessaria una vasta militarizzazione del territorio a fini di sorveglianza, che tuttavia per quanto capillare, soffocante e preventivamente repressiva possa essere, resterebbe sempre insufficiente poiche' dopo l'11 settembre 2001 l'intera umanita' sa che la criminale follia terrorista e' in grado di colpire ovunque provocando stragi immani.
4. Il problema delle scorie e' semplicemente irrisolvibile.
5. Il legame tra nucleare civile e nucleare militare e' chiarissimo e indiscutibile (la controversia tra gli Stati Uniti d'America e l'Iran lo dimostra inconfutabilmente). Il nucleare civile favorisce il riarmo atomico, mentre l'umanita' ha tra i suoi obiettivi primari di smantellare gli arsenali e fermare la proliferazione degli armamenti nucleari.
6. Molti altri argomenti possono addursi per contestare e contrastare l'insensata, illecita e pericolosissima scelta nucleare; ma basteranno questi, elementari, evidenti, inconfutabili.
Uno dei piu' grandi pensatori morali del XX secolo, Hans Jonas, ha argomentato in modo definitivo contro il delirio nucleare, e cosi' un altro grande pensatore che e' stato maestro di rigore intellettuale ed impegno civile a molti, Guenther Anders.
Per cogliere le dimensioni etiche, politiche e finanche gnoseologiche fondamentali della questione suggeriremmo al presidente del Consiglio dei ministri di leggere di Hans Jonas, Il principio responsabilita', edito da Einaudi; e di Guenther Anders le sue Tesi sull'eta' atomica, ripubblicate in opuscolo per le cure del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo.
Se poi il capo del governo volesse anche cogliere le dimensioni umane e conoscere dalla viva voce delle vittime e dei sopravvissuti gli esiti della scelta atomica, legga il terribile reportage di Svetlana Aleksievic, Preghiera per Cernobyl, pubblicato in Italia dalle Edizioni e/o.
E mediti.
L'associazione "Respirare"
Viterbo, 28 settembre 2010
Il presidente del Consiglio dei ministri italiano insiste nel dichiarare la volonta' di realizzare centrale nucleari in Italia, condendo questo diktat con le consuete gravi mistificazioni e omissioni, e ricantando la medesima ipnotica e narcotica canzoncina di chi ci voleva imporre il crimine e la follia nucleare negli anni '70 e '80.
Sara' consentito a chi gia' negli anni Settanta ed Ottanta a quel crimine e a quella follia si oppose, di replicare brevemente sul piano della verita' effettuale.
1. La crisi energetica ed ecologica puo' essere risolta solo promuovendo la valorizzazione delle fonti rinnovabili con tecnologie pulite e sicure.
2. Le centrali nucleari sono esposte ad incidenti come tutte le opere umane; quel che fa la differenza sono le conseguenze degli eventuali incidenti: si rompe un pannello solare e non muore nessuno; c'e' un guasto in una centrale atomica e mezza Europa ne subisce le terrificanti conseguenze (come accadde dopo il disastro di Cernobyl).
3. Le centrali nucleari sono anche esposte ad attentati con effetti letali incalcolabili: il che rende necessaria una vasta militarizzazione del territorio a fini di sorveglianza, che tuttavia per quanto capillare, soffocante e preventivamente repressiva possa essere, resterebbe sempre insufficiente poiche' dopo l'11 settembre 2001 l'intera umanita' sa che la criminale follia terrorista e' in grado di colpire ovunque provocando stragi immani.
4. Il problema delle scorie e' semplicemente irrisolvibile.
5. Il legame tra nucleare civile e nucleare militare e' chiarissimo e indiscutibile (la controversia tra gli Stati Uniti d'America e l'Iran lo dimostra inconfutabilmente). Il nucleare civile favorisce il riarmo atomico, mentre l'umanita' ha tra i suoi obiettivi primari di smantellare gli arsenali e fermare la proliferazione degli armamenti nucleari.
6. Molti altri argomenti possono addursi per contestare e contrastare l'insensata, illecita e pericolosissima scelta nucleare; ma basteranno questi, elementari, evidenti, inconfutabili.
Uno dei piu' grandi pensatori morali del XX secolo, Hans Jonas, ha argomentato in modo definitivo contro il delirio nucleare, e cosi' un altro grande pensatore che e' stato maestro di rigore intellettuale ed impegno civile a molti, Guenther Anders.
Per cogliere le dimensioni etiche, politiche e finanche gnoseologiche fondamentali della questione suggeriremmo al presidente del Consiglio dei ministri di leggere di Hans Jonas, Il principio responsabilita', edito da Einaudi; e di Guenther Anders le sue Tesi sull'eta' atomica, ripubblicate in opuscolo per le cure del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo.
Se poi il capo del governo volesse anche cogliere le dimensioni umane e conoscere dalla viva voce delle vittime e dei sopravvissuti gli esiti della scelta atomica, legga il terribile reportage di Svetlana Aleksievic, Preghiera per Cernobyl, pubblicato in Italia dalle Edizioni e/o.
E mediti.
L'associazione "Respirare"
Viterbo, 28 settembre 2010
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lunedì 27 settembre 2010
Roma: "New Age benedetta da Domenico Scilipoti.." - Fondazione di un movimento olistico in attesa del 2012
"Come é bello vivere in un mondo armonico e pieno d'amore..." (Saul Arpino)
Il 22 di settembre a Roma a Palazzo Marini, alla presenza dell'On. Domenico Scilipoti si è ufficialmente costituito Movimento Olistico.
La sala era gremita da un centinaio di rappresentanti di associazioni, organi di stampa, comitati scientifici, esponenti della Nuova Medicina, studiosi e ricercatori che da decenni operano in svariati settori. L'on. Domenico Scilipoti ha dato inizio ai lavori con un'introduzione che ha fatto conoscere ai presenti il suo passato di medico che dopo quasi un ventennio dedicato alla professione e la specializzazione oltre che in medicina allopatica anche in medicine integrative, ha preso la decisione di operare dei cambiamenti sostanziali entrando a far parte dello scenario politico.
L'incontro si è mosso tra l'entusiasmo e la quasi incredulità dei tanti partecipanti. I molti relatori si sono confrontati sui temi sensibili dell'Umanità: tecniche di cura non convenzionali e libertà di scelta terapeutica, libera economia e finanza etica, pace e intercultura, consapevolezza e coscienza, spiritualità e interreligiosità. Tutto in una visione olistica, che vede l'essere umano collegato al tutto in maniera diretta.
Abbiamo assistito a un susseguirsi d’interventi, ognuno dei quali ha rafforzato l'idea iniziale di cambiamento. Studiosi, professori, ricercatori, medici, scienziati, persone di cultura, menti brillanti ed evolute hanno così concretizzato un sogno. Ciò che sembrava impossibile, e cioè il fatto di avere dei rappresentanti in Parlamento che potessero avere una voce di carattere olistico, in poche ore si è trasformato in una magica realtà. L'On. Scilipoti ha dichiarato fin dall'inizio e sottolineato, che da oggi Movimento Olistico ha il suo rappresentante ufficiale in Parlamento.
Possiamo dire quindi che la data del 22 settembre 2010 segna l'ingresso nell'ambiente della Politica del nuovo pensiero, un pensiero buono, ricco di conoscenza e coscienza, fatto di persone evolute e consapevoli. “Ognuno di noi – afferma l’On. Scilipoti - viene da ambienti diversi, ma un percorso comune unisce tutti noi, quello fatto dalle tante battaglie interiori, di profonde introspezioni, alla continua scoperta di chi siamo e degli equilibri che regolano il nostro comune vivere armonico”.
Ufficio Stampa
On. Dott. Domenico Scilipoti
Tel.: 06 67604225
Fax: 06 67608346
Il 22 di settembre a Roma a Palazzo Marini, alla presenza dell'On. Domenico Scilipoti si è ufficialmente costituito Movimento Olistico.
La sala era gremita da un centinaio di rappresentanti di associazioni, organi di stampa, comitati scientifici, esponenti della Nuova Medicina, studiosi e ricercatori che da decenni operano in svariati settori. L'on. Domenico Scilipoti ha dato inizio ai lavori con un'introduzione che ha fatto conoscere ai presenti il suo passato di medico che dopo quasi un ventennio dedicato alla professione e la specializzazione oltre che in medicina allopatica anche in medicine integrative, ha preso la decisione di operare dei cambiamenti sostanziali entrando a far parte dello scenario politico.
L'incontro si è mosso tra l'entusiasmo e la quasi incredulità dei tanti partecipanti. I molti relatori si sono confrontati sui temi sensibili dell'Umanità: tecniche di cura non convenzionali e libertà di scelta terapeutica, libera economia e finanza etica, pace e intercultura, consapevolezza e coscienza, spiritualità e interreligiosità. Tutto in una visione olistica, che vede l'essere umano collegato al tutto in maniera diretta.
Abbiamo assistito a un susseguirsi d’interventi, ognuno dei quali ha rafforzato l'idea iniziale di cambiamento. Studiosi, professori, ricercatori, medici, scienziati, persone di cultura, menti brillanti ed evolute hanno così concretizzato un sogno. Ciò che sembrava impossibile, e cioè il fatto di avere dei rappresentanti in Parlamento che potessero avere una voce di carattere olistico, in poche ore si è trasformato in una magica realtà. L'On. Scilipoti ha dichiarato fin dall'inizio e sottolineato, che da oggi Movimento Olistico ha il suo rappresentante ufficiale in Parlamento.
Possiamo dire quindi che la data del 22 settembre 2010 segna l'ingresso nell'ambiente della Politica del nuovo pensiero, un pensiero buono, ricco di conoscenza e coscienza, fatto di persone evolute e consapevoli. “Ognuno di noi – afferma l’On. Scilipoti - viene da ambienti diversi, ma un percorso comune unisce tutti noi, quello fatto dalle tante battaglie interiori, di profonde introspezioni, alla continua scoperta di chi siamo e degli equilibri che regolano il nostro comune vivere armonico”.
Ufficio Stampa
On. Dott. Domenico Scilipoti
Tel.: 06 67604225
Fax: 06 67608346
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domenica 26 settembre 2010
3 ottobre 2010 a Treia: "Zodiaco Cinese, I Ching, erboristeria e San Francesco..."
Nell'ambito della Settimana Mondiale Vegetariana, il 3 ottobre 2010, a cura del Circolo vegetariano VV.TT. si terrà a Treia, nelle Marche, (il sottoscritto presente), il secondo incontro dello stage gratuito sull’I Ching e sugli archetipi dello zodiaco cinese.
L’appunatamento è alle 10 di matttina e la sessione si protrae ininterrotta sino alla sera. Il pranzo conviviale sarà composto dal cibo vegetariano da ognuno portato. L’archetipo del mese corrente è quello del Cane e l’esagramma dell’I Ching è la Contemplazione. Questo rappresernta il momento più sacro, quello del supremo raccoglimento interiore. Così nella natura si osserva una sacra solennità nel ritmo con cui tutti gli eventi naturali procedono. La contemplazione del senso divino del divenire cosmico conferisce a colui che è chiamato a influire sugli uomini i mezzi per esercitare gli stessi effetti. Per farlo, è necessario un intenso raccoglimento, quale lo produce la contemplazione religiosa in uomini grandi e saldi nella fede.
Particolarmente cara mi è la celebrazione della Vigilia di San Francesco, patrono d’Italia e vegetariano antesignano, in memoria del quale nel pomeriggio del 3 ottobre sempre a Treia, si terrà una recita di brani edificanti tratti dai Fioretti di San Francesco.
Programma della giornata del 3 ottobre 2010:
Dalle h. 10.00 alle h. 15.00 – Seconda sessione del seminario sull’I Ching e sul sistema zodiacale cinese. Pranzo con il cibo vegetariano da ognuno portato
Dalle h. 15.00 alle h. 17.00 – Escursione erboristica con Sonia Baldoni di Vivere con Gioia
Dalle h. 17.00 alle h. 19.00 – Lettura di brani francescani e di detti vegetariani nella cripta della Cattedrale di Treia, ingresso da via Vallesacco. Partecipano alcuni membri dell'Associazione Vegetariani Cattolici
Info e prenotazioni: circolo.vegetariano@libero.it – Tel 0733/216293
Un esempio di narrazione: “Il devotissimo Francesco per il tanto pregare era divenuto quasi cieco e sentì il bisogno di confidarsi con il frate Bernardo, suo primo discepolo, così egli si recò nel suo eremitaggio. Ma il frate era raccolto in meditazione nella boscaglia e non udì il richiamo di Francesco che per tre volte consecutive l’aveva chiamato: “Vieni e parla a questo cieco!”. Visto che non otteneva risposta alcuna Francesco se ne partì alquanto sconsolato e dubbioso e si rivolse a Dio per sapere la ragione del silenzio con cui era stato accolto. Merntre così contemplava ecco che udì la voce dell’Altissimo: “Oh omicciolo, di cosa sei turbato? Deve l’uomo lasciare Dio per la creatura? Frate Bernardo quando tu lo chiamasti era congiunto meco e non poteva rispondere né venire a te”.
Avuta questa rivelazione immediatamente Francesco tornò all’eremo di Bernardo e trovatolo per strada gli raccontò i fatti e poi gli disse: “Io ti ordino per santa obbedienza che tu faccia querl che io ti comanderò”. Al che Bernardo, che conosceva l’umiltà di Francesco temendo che troppo si sottomettesse a sua volta gli disse.”Io sono pronto a rispettare la tua obbedienza se mi prometti di fare altrettanto”.
Così averndo entrambi promesso ecco che Francesco si gettò a terra ed ordinò a Bernardo: “Poggia un piede sulla mia testa ed uno sul mio collo ed apostrofami in questo modo ‘giaci, villano, figlio di Pietro Bernardone, da dove viene a te tanta superbia che sei una vilissima creatura…”. Bernardo soddisfece la richiesta con la maggiore gentilezza possibile e poi a sua volta chiese a Francesco: “Ed ora per santa obbedienza domando che tu ogni volta che stiamo insieme mi riprenda per tutti miei difetti…” (continua)….
Paolo D'Arpini
Gli aspiranti partecipanti sono pregati di contattare: circolo.vegetariano@libero.it – Tel. 0733/216293
L’appunatamento è alle 10 di matttina e la sessione si protrae ininterrotta sino alla sera. Il pranzo conviviale sarà composto dal cibo vegetariano da ognuno portato. L’archetipo del mese corrente è quello del Cane e l’esagramma dell’I Ching è la Contemplazione. Questo rappresernta il momento più sacro, quello del supremo raccoglimento interiore. Così nella natura si osserva una sacra solennità nel ritmo con cui tutti gli eventi naturali procedono. La contemplazione del senso divino del divenire cosmico conferisce a colui che è chiamato a influire sugli uomini i mezzi per esercitare gli stessi effetti. Per farlo, è necessario un intenso raccoglimento, quale lo produce la contemplazione religiosa in uomini grandi e saldi nella fede.
Particolarmente cara mi è la celebrazione della Vigilia di San Francesco, patrono d’Italia e vegetariano antesignano, in memoria del quale nel pomeriggio del 3 ottobre sempre a Treia, si terrà una recita di brani edificanti tratti dai Fioretti di San Francesco.
Programma della giornata del 3 ottobre 2010:
Dalle h. 10.00 alle h. 15.00 – Seconda sessione del seminario sull’I Ching e sul sistema zodiacale cinese. Pranzo con il cibo vegetariano da ognuno portato
Dalle h. 15.00 alle h. 17.00 – Escursione erboristica con Sonia Baldoni di Vivere con Gioia
Dalle h. 17.00 alle h. 19.00 – Lettura di brani francescani e di detti vegetariani nella cripta della Cattedrale di Treia, ingresso da via Vallesacco. Partecipano alcuni membri dell'Associazione Vegetariani Cattolici
Info e prenotazioni: circolo.vegetariano@libero.it – Tel 0733/216293
Un esempio di narrazione: “Il devotissimo Francesco per il tanto pregare era divenuto quasi cieco e sentì il bisogno di confidarsi con il frate Bernardo, suo primo discepolo, così egli si recò nel suo eremitaggio. Ma il frate era raccolto in meditazione nella boscaglia e non udì il richiamo di Francesco che per tre volte consecutive l’aveva chiamato: “Vieni e parla a questo cieco!”. Visto che non otteneva risposta alcuna Francesco se ne partì alquanto sconsolato e dubbioso e si rivolse a Dio per sapere la ragione del silenzio con cui era stato accolto. Merntre così contemplava ecco che udì la voce dell’Altissimo: “Oh omicciolo, di cosa sei turbato? Deve l’uomo lasciare Dio per la creatura? Frate Bernardo quando tu lo chiamasti era congiunto meco e non poteva rispondere né venire a te”.
Avuta questa rivelazione immediatamente Francesco tornò all’eremo di Bernardo e trovatolo per strada gli raccontò i fatti e poi gli disse: “Io ti ordino per santa obbedienza che tu faccia querl che io ti comanderò”. Al che Bernardo, che conosceva l’umiltà di Francesco temendo che troppo si sottomettesse a sua volta gli disse.”Io sono pronto a rispettare la tua obbedienza se mi prometti di fare altrettanto”.
Così averndo entrambi promesso ecco che Francesco si gettò a terra ed ordinò a Bernardo: “Poggia un piede sulla mia testa ed uno sul mio collo ed apostrofami in questo modo ‘giaci, villano, figlio di Pietro Bernardone, da dove viene a te tanta superbia che sei una vilissima creatura…”. Bernardo soddisfece la richiesta con la maggiore gentilezza possibile e poi a sua volta chiese a Francesco: “Ed ora per santa obbedienza domando che tu ogni volta che stiamo insieme mi riprenda per tutti miei difetti…” (continua)….
Paolo D'Arpini
Gli aspiranti partecipanti sono pregati di contattare: circolo.vegetariano@libero.it – Tel. 0733/216293
mercoledì 22 settembre 2010
Appuntamenti ottobrini con MICHEL ODENT in Abruzzo e in Basilicata!
Mi meraviglio come ancora ci siano posti disponibili. Ehi, svegliatevi, e
leggete l'invito che segue!!! Personalmente ho partecipato ad un seminario con
Michel Odent e vi garantisco che vale di gran lunga di più di quello che può
costare partecipare. Francesco D'Ingiullo
Carissimi,
last minute per due iniziative importanti in ottobre con michel odent!
si tratta del seminario residenziale a Pescara dal 7 ottobre sera a domenica
10 pomeriggio, in collaborazione con il melograno pe, e della giornata
studio di lunedì 11 ottobre a Melfi, in collaborazione con ass. artemide.
passate parola per sfatare il mito che al "sud" non c'è interesse....ci sono
ancora molti posti disponibili e si tratta di occasioni uniche.
per comprendere meglio cos'è la nascita, come interpretare l'attuale
medicalizzazione e i luoghi comuni, come e perchè imboccare nuove vie.
incontrare michel odent significa toccare con mano una persona che, forse,
diventerà famosa in futuro come uno degli scienziati più significativi degli
ultimi cent'anni. che lui sia accompagnato da clara scropetta, che lo
traduce con agio, mettendoci passione e la sua esperienza di "custode della
nascita", non è un caso: in fondo, lui ne sa tanto quanto ogni donna che
partorisce con i proprio ormoni!)
Grazie mille della vostra collaborazione nel passaparola un abbraccio,
Clara Scropetta
leggete l'invito che segue!!! Personalmente ho partecipato ad un seminario con
Michel Odent e vi garantisco che vale di gran lunga di più di quello che può
costare partecipare. Francesco D'Ingiullo
Carissimi,
last minute per due iniziative importanti in ottobre con michel odent!
si tratta del seminario residenziale a Pescara dal 7 ottobre sera a domenica
10 pomeriggio, in collaborazione con il melograno pe, e della giornata
studio di lunedì 11 ottobre a Melfi, in collaborazione con ass. artemide.
passate parola per sfatare il mito che al "sud" non c'è interesse....ci sono
ancora molti posti disponibili e si tratta di occasioni uniche.
per comprendere meglio cos'è la nascita, come interpretare l'attuale
medicalizzazione e i luoghi comuni, come e perchè imboccare nuove vie.
incontrare michel odent significa toccare con mano una persona che, forse,
diventerà famosa in futuro come uno degli scienziati più significativi degli
ultimi cent'anni. che lui sia accompagnato da clara scropetta, che lo
traduce con agio, mettendoci passione e la sua esperienza di "custode della
nascita", non è un caso: in fondo, lui ne sa tanto quanto ogni donna che
partorisce con i proprio ormoni!)
Grazie mille della vostra collaborazione nel passaparola un abbraccio,
Clara Scropetta
martedì 21 settembre 2010
Dal Senato, per salvarsi l’anima, 400 mila euro al ricovero cristiano "Padre Semeria” di Sanremo e come “Morire Altrimenti” a Viareggio
Nel Paese di Pulcinella e Arlecchino è giunta, la si attendeva con ansia, la buona novella.
L’istituto “Padre Semeria”, gestito dalle suore dalla “Sacra Famiglia” di Sanremo avrà una nuova palestra progettata dall’Architetto E. D. C..
La struttura del costo di circa un milione di euro sarà finanziata anche con 400 mila euro provenienti da fondi del senato della repubblica italiana.
All'annuncio, moltissime le autorità presenti all’interno dell’istituto di suore.
Tra i tanti il Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, quello che guida... bé lasciamo perdere, il senatore Luigi Lusi del rissoso, tanto per cambiare, Partito Depresso, il sindaco sanremese Maurizio Zoccarato, i consiglieri regionali Massimo Donzella e Marco Scajola del Partito Dei ladroni, parente di quell'altro? Boh!
Non si facevano mancare all'appello il consigliere provinciale Andrea Artioli, il presidente provinciale del CONI Ivo Benza... oltre varie eminenze grige dell’amministrazione comunale sanremese.
Ovviamente c'era anche la direttrice dell’istituto suor Rosa Elvira Econimo che ha ringraziato tutti i presenti, il Senato della Repubblica, non è di tutti i giorni ricevere 400 mila euro, ed ovviamente da suora qual è non ha dimenticato di ringraziare il suo più caro falegname, tale Giuseppe, che si è adopererà con il braccio armato di sega a seguire i lavori ed a far sì che si faccia la cresta sulle spese per la maggior gloria della chiesa che sempre ha la mano tesa per ... benedire,… macché! Per arraffare!
Intanto gli operai senza seghe, non potranno più adoprarle, ma anche, purtroppo, senza pane e latte per i bambini stanno sui tetti delle fabbriche, sulle gru, nei cantieri fermi e davanti alle porte degli stabilimenti; e tutti i politicanti ed industriali parenti della "finanza", ma non la GdF, stanno a blaterare che il futuro non è roseo, che si deve fare economia, che si dovrà vivere in maniera dismessa... ma è chiaro che si riferiscono agli altri.
E senza dignità nessuno di loro ha il coraggio di ricordare che anche in "carestia", creata dai finanzieri della globalizzazione, e dai loro scherani, in Europa lo stipendio medio di un lavoratore di qualsiasi industria è circa il doppio di quello italico che ancora sopporta, mentre i sindacati, tutti al momento meno uno, sostengono il massacro voluto da confindustria, dalle banche, dai politicanti nostrani sempre appoggiati dall'abominevole e ruffiana chiesa romana.
Kiriosomega
E, sempre in Liguria, ecco come Morire Altrimenti senza genuflettersi al vaticano:
Ammesso e non concesso che ciascuno di noi debba morire – generalizzazione “induttiva” che secondo rigore logico è provocatoriamente relativizzabile –, in ogni caso si può cercare di morire in maniera differente: al di qua delle prospettive d’immortalità dell’anima e di resurrezione (o reincarnazione) dogmatizzate dalle religioni, e al di là della certezza del nulla postumo manifestata da un diffuso razionalismo. Per tentare di “morire altrimenti” bisogna accogliere la morte come intrinsecamente inaccertabile e inesauribile, dato che si situa oltre il confine delle facoltà di verifica naturale. Ma a questa sospensione di giudizio la cultura odierna anche laica si mostra sempre più refrattaria, riducendo l’essere all’esistere, fondando tutto sulla tecnica dell’uomo artefice e controllore, quindi tendendo a rimuovere quell’evento di annientamento assoluto che su tali premesse la morte rappresenta. Intessuta in particolare delle riflessioni di Heidegger, Sartre, Jankélévitch, Foucault e soffermandosi pure sul suicidio, la configurazione che si profila in questo libro accetta l’ignoto della morte. Ecco perché né si rassegna all’idea che dopo sia necessariamente il nulla, né si adagia sull’idea di un sicuro aldilà ancora a immagine e somiglianza dell’uomo naturale.
Gianluca Corrado, autore di “Morire Altrimenti”
Riflessioni filosofiche
Collana "Micromegas"
Edizioni Solfanelli
L’istituto “Padre Semeria”, gestito dalle suore dalla “Sacra Famiglia” di Sanremo avrà una nuova palestra progettata dall’Architetto E. D. C..
La struttura del costo di circa un milione di euro sarà finanziata anche con 400 mila euro provenienti da fondi del senato della repubblica italiana.
All'annuncio, moltissime le autorità presenti all’interno dell’istituto di suore.
Tra i tanti il Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, quello che guida... bé lasciamo perdere, il senatore Luigi Lusi del rissoso, tanto per cambiare, Partito Depresso, il sindaco sanremese Maurizio Zoccarato, i consiglieri regionali Massimo Donzella e Marco Scajola del Partito Dei ladroni, parente di quell'altro? Boh!
Non si facevano mancare all'appello il consigliere provinciale Andrea Artioli, il presidente provinciale del CONI Ivo Benza... oltre varie eminenze grige dell’amministrazione comunale sanremese.
Ovviamente c'era anche la direttrice dell’istituto suor Rosa Elvira Econimo che ha ringraziato tutti i presenti, il Senato della Repubblica, non è di tutti i giorni ricevere 400 mila euro, ed ovviamente da suora qual è non ha dimenticato di ringraziare il suo più caro falegname, tale Giuseppe, che si è adopererà con il braccio armato di sega a seguire i lavori ed a far sì che si faccia la cresta sulle spese per la maggior gloria della chiesa che sempre ha la mano tesa per ... benedire,… macché! Per arraffare!
Intanto gli operai senza seghe, non potranno più adoprarle, ma anche, purtroppo, senza pane e latte per i bambini stanno sui tetti delle fabbriche, sulle gru, nei cantieri fermi e davanti alle porte degli stabilimenti; e tutti i politicanti ed industriali parenti della "finanza", ma non la GdF, stanno a blaterare che il futuro non è roseo, che si deve fare economia, che si dovrà vivere in maniera dismessa... ma è chiaro che si riferiscono agli altri.
E senza dignità nessuno di loro ha il coraggio di ricordare che anche in "carestia", creata dai finanzieri della globalizzazione, e dai loro scherani, in Europa lo stipendio medio di un lavoratore di qualsiasi industria è circa il doppio di quello italico che ancora sopporta, mentre i sindacati, tutti al momento meno uno, sostengono il massacro voluto da confindustria, dalle banche, dai politicanti nostrani sempre appoggiati dall'abominevole e ruffiana chiesa romana.
Kiriosomega
E, sempre in Liguria, ecco come Morire Altrimenti senza genuflettersi al vaticano:
Ammesso e non concesso che ciascuno di noi debba morire – generalizzazione “induttiva” che secondo rigore logico è provocatoriamente relativizzabile –, in ogni caso si può cercare di morire in maniera differente: al di qua delle prospettive d’immortalità dell’anima e di resurrezione (o reincarnazione) dogmatizzate dalle religioni, e al di là della certezza del nulla postumo manifestata da un diffuso razionalismo. Per tentare di “morire altrimenti” bisogna accogliere la morte come intrinsecamente inaccertabile e inesauribile, dato che si situa oltre il confine delle facoltà di verifica naturale. Ma a questa sospensione di giudizio la cultura odierna anche laica si mostra sempre più refrattaria, riducendo l’essere all’esistere, fondando tutto sulla tecnica dell’uomo artefice e controllore, quindi tendendo a rimuovere quell’evento di annientamento assoluto che su tali premesse la morte rappresenta. Intessuta in particolare delle riflessioni di Heidegger, Sartre, Jankélévitch, Foucault e soffermandosi pure sul suicidio, la configurazione che si profila in questo libro accetta l’ignoto della morte. Ecco perché né si rassegna all’idea che dopo sia necessariamente il nulla, né si adagia sull’idea di un sicuro aldilà ancora a immagine e somiglianza dell’uomo naturale.
Gianluca Corrado, autore di “Morire Altrimenti”
Riflessioni filosofiche
Collana "Micromegas"
Edizioni Solfanelli
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lunedì 20 settembre 2010
Libro dei Mutamenti - Zodiaco Cinese - Zodiaco Indiano - Studio e Comparazione – Seconda relazione dell’incontro del 12 settembre 2010 a Treia
Testi di riferimento:
Il Potere del Serpente (The Serpent Power) di Arthur Avalon (pseudonimo di Sir Jhon Woodrof)
“I Ching” edizione Adelphi o quella tradotta da Richard Wilhelm con introduzione di C.G.Jung.
Questi testi contengono un bagaglio accumulato dal tempo nel nostro inconscio collettivo; useremo questo modello per poi trascenderlo.
Introduzione e Primi Elementi
I dodici esagrammi-seme del Libro dei Mutamenti o I Ching corrispondono ai dodici mesi dell'anno; in realtà il sistema zodiacale cinese è la traduzione “volgare” dei dodici esagrammi-seme.
I dodici animali corrispondono alle propensioni innate descritte dalle caratteristiche dell'animale stesso.
Il calendario cinese si basa su tredici lune ed ha inizio per convenzione nel 2637 a.c. ma si suppone essere pre-esistente.
L'intero ciclo si svolge in un periodo di sessanta anni e la data sopra menzionata si riferisce al sessantunesimo anno di età dell'imperatore cinese allora in carica.
I sessanta anni sono la base, esistono poi cicli superiori ed inferiori. Ricordiamo che per i Cinesi e gli Indiani il tempo è concettualmente ciclico, come dimostrato in seguito da Einstein e dalla fisica quantistica.
Potremmo definirlo un modello a spirale simile alla struttura del DNA od al simbolo dell'otto come infinito.
Confucio e Lao Tse sono due filosofi del 600 a.c. che hanno commentato il Libro dei Mutamenti; si tratta di due quasi contemporanei di Buddha. In realtà il Libro dei Mutamenti si è formato nel periodo proto-storico della Cina, nel momento comune a tutte le culture in cui si cerca di dare ordine e significato ai mutamenti; questo periodo rappresenta lo sviluppo naturale della fase sciamanica.
Il pensiero dei filosofi greci deriva dal pensiero indiano rielaborato in chiave occidentale (vedi Socrate).
Il sistema filosofico indiano si ritiene esistente come tradizione orale già 10.000 anni prima di Cristo.
La radice comune dei due sistemi si rinviene nel fatto che in entrambi i casi non si parla di un dio ed il dualismo viene considerato come una forma dello spirito.
Ricordiamo che l'assoluto non duale non è un concetto ma un qualche cosa che viene adombrato come consapevolezza priva di ogni attributo; come esempio portiamo la consapevolezza di quando si è appena svegli: l'Io non è ancora entrato nella coscienza.
La pura consapevolezza è l'essere. “Io sono” è nell'esistere.
“Essere” è immutabile ed “esistere” è mutevole. Da qui il Libro dei Mutamenti.
Vogliamo ricordare che l'interpretazione è sempre fallace e che ci sono tre fasi distinte: oracolare, intuitiva ed esperienziale del Sé. Quest'ultima non è descrivibile né trasmissibile e per giungere ad essa dovremo “uccidere” gli archetipi, riconoscendo l'Ego con l'acquisizione del distacco: lo scopo di questo percorso è quello di creare una tensione verso l'autocoscienza.
Tutto ciò che possiamo comprendere con la mente è falso ma dobbiamo conoscere tutto ciò che sta nella mente per non esserne “imbrogliati”: si tratta di interiorizzare la mente attraverso l'analisi per poterla
avvicinare alla “sorgente” o, come dicono gli Indiani, di usare la “spina” dell'autocoscienza per togliere la “spina” della coscienza empirica.
La nostra tendenza proiettiva ci porta a considerare ciò che è fuori come oggettivo (nome-forma) quindi per ottenere il nostro scopo dobbiamo spostare la consapevolezza verso l'interno.
La mente (Ego) tende ad appropriarsi delle esperienze vissute; naturalmente non dobbiamo rinunciare alla nostra identità fisiologica (nome-forma) ma dobbiamo integrarla con il Tutto, anche perché ne facciamo parte ed il Tutto è inscindibile.
Vedi il concetto di “ologramma”, in cui ogni parte che compone l'immagine è costituita dalla totalità dell'immagine stessa.
Illudersi di essere separati dal Tutto significa cadere nel dualismo.
L'aspetto del Due è un aspetto speculare; il nome-forma è come un'onda che sorge sul mare dell'Assoluto, il quale è appunto il substrato necessario all'esistenza dell'Io.
L'Om o Big Bang rappresentano il momento della nascita del concetto di spazio-tempo, io e l'Altro, il soggetto e l'oggetto; ciò si manifesta come specularità tra il Sé e l'io.
L'illusione della creazione dell'Altro è il passaggio dall'Io al Tu.
La Tenebra è lo Yin, lo Spazio, la Shakti o Energia, l'espressione della Forma.
La Luce è lo Yang, il Tempo, Shiva o l'espressione della Coscienza.
Gli elementi di questa coppia in realtà sono uniti ma assumono una sembianza divisa.
Come risposta oracolare lo Yin rappresenta il Sì, la linea spezzata e lo Yang il No, la linea intera.
Il Sì ed il No sono alla radice della formazione del Libro dei Mutamenti.
L'Uno, il Due ed il Tre rappresentano i tre modi espressivi della coscienza nello spazio-tempo e nel sistema indiano corrispondono a Sattva o Coscienza, Rajas o Azione, Tamas o Inerzia.
La Coscienza è la capacità di percepire, l'Azione è il movimento, l'Inerzia è la tendenza a fermare le cose.
I CINQUE ELEMENTI NEL SISTEMA INDIANO
I cinque elementi del sistema indiano sono discendenti e vanno dallo stato rarefatto verso la materia.
Essi sono: Etere, Aria, Fuoco, Acqua, Terra. Ovviamente si tratta di elementi simbolici.
Etere = stato di coscienza in cui l'Io Sono è sorto e funge da substrato; è pensiero privo di considerazioni, un vuoto mentale. Corrisponde allo stato di sogno.
Aria = formazione del pensiero allo stato “gassoso”
Fuoco = capacità di creare delle immagini, la visione; assume una sembianza ma la sostanzialità non è ancora totalmente cristallizzata.
Terra = stato fisico. corrisponde allo stato di veglia.
ETERE = Sattva
ARIA = Sattva + Rajas
FUOCO = Rajas
ACQUA = Rajas + Tamas
TERRA = Tamas ( o formazione dell'ego, identificazione con il nome-forma)
Terra = primo chakra
Acqua = secondo chakra
Fuoco = terzo chakra
Aria = quarto chakra
Etere = quinto chakra
In questo sistema tutto ciò che esiste è concettualmente una combinazione dei cinque elementi più le tre
qualità più il maschile ed il femminile (o spazio-tempo).
Queste energie risultano quindi avere un aspetto decuplo.
I CINQUE ELEMENTI NEL SISTEMA CINESE
Nel sistema cinese il movimento è circolare; comincia dalla Terra-Matrice che insieme con il Cielo produce
tutte le cose e nello specifico i cinque elementi.
L'elemento terra è come una sorta di Gesù, produce il metallo che produce l'acqua, che a sua volta produce il legno, che produce il fuoco il quale produce la terra (circolarità del sistema).
TERRA = olfatto, pancreas e milza, (praticità, obiettività, concretezza) colore giallo
METALLO (o ETERE) = udito (pulizia, etica, decisione, costanza, volontà, malleabilità) colore bianco
ACQUA = gusto (purificazione, corrosione, passaggio dell'informazione, memoria) colore nero
LEGNO (o VENTO) = tatto (emozioni, creatività, socialità, avidità, attaccamento) colore verde
FUOCO = vista (la visione, lo spirito, carisma, irradiazione, distacco attraverso la consapevolezza, egoismo, impulsività) colore rosso
Metallo e Legno così come Terra ed Acqua sono elementi antitetici ma la loro frizione è necessaria.
Il Legno comprende due qualità, il legno verde ed il legno maturo, da cui nasce il fuoco.
Noi stessi siamo un'espressione dei cinque elementi.
La formazione delle linee ed il loro sviluppo in esagrammi comporta due possibilità, una nel pensiero (concettualizzazione) ed una nel concreto (rispettare le sembianze) le quali corrispondono al Cielo Anteriore (nel pensiero) ed al Cielo Posteriore (nelle forme).
TERRA = pollice (perché opponibile)
METALLO = indice (indirizzo,proiezione)
ACQUA = medio (comunicazione)
LEGNO = anulare (emozioni)
FUOCO = mignolo (spirito)
Formazione delle linee e degli esagrammi
NORD = inverno
EST = primavera
SUD = estate
OVEST = autunno
CIELO ANTERIORE
Gli archetipi primordiali primi corrispondono alle divinità.
CHEN = il creatore, non come divinità ma come modo formativo, primo figlio (DRAVYA, afferrare)
KUN = la madre
LI = il sole che sorge (PUNYE, il virtuoso)
TUI = figlia (NIDRA, sognare, la pigrizia)
KIEN = pienezza dell'estate, liberazione (KRURA MATI, potenza, affermazione di sé)
SUN = prima figlia, invito (PAPE, trasgressione secondo la visione maschilista, vedi Eva)
KAN = secondo figlio, autunno, l'abissale, il tramonto (KRYDA, il calcolo, la bellezza)
KEN = terzo figlio, il monte (GAMANADAU BUDDHI, meditazione, predisporre l'azione)
CIELO POSTERIORE
( riposizionamento degli archetipi)
In questa fase l'elemento terra è “scomparso” e si è ritirato al centro.
KAN = Nord (secondo figlio) acqua
KEN = NE (terzo figlio) terra, stasi, fine dell'anno
CHEN = Est (primo figlio) rinascita, legno che germoglia
SUN = SE (prima figlia) legno maturo
LI = Sud (seconda figlia) fuoco, sole, luce
KUN = SO (madre) terra, nascita, vegetazione
TUI = Ovest metallo dolce
KIEN = NO (padre) conservazione dei semi, metallo
Le ulteriori posizioni intermedie più le altre sono le seguenti, come nella Rosa dei Venti, per un totale di 12:
Nord NNE ENE
Est ESE SSE
Sud SSO OSO
Ovest ONO NNO
Acqua = NNO - novembre
Nord - dicembre
NNE - gennaio
Legno = ENE - febbraio
Est - marzo
ESE - aprile
....................
Relazione di Renata - reneedrinkw@libero.it
Il Potere del Serpente (The Serpent Power) di Arthur Avalon (pseudonimo di Sir Jhon Woodrof)
“I Ching” edizione Adelphi o quella tradotta da Richard Wilhelm con introduzione di C.G.Jung.
Questi testi contengono un bagaglio accumulato dal tempo nel nostro inconscio collettivo; useremo questo modello per poi trascenderlo.
Introduzione e Primi Elementi
I dodici esagrammi-seme del Libro dei Mutamenti o I Ching corrispondono ai dodici mesi dell'anno; in realtà il sistema zodiacale cinese è la traduzione “volgare” dei dodici esagrammi-seme.
I dodici animali corrispondono alle propensioni innate descritte dalle caratteristiche dell'animale stesso.
Il calendario cinese si basa su tredici lune ed ha inizio per convenzione nel 2637 a.c. ma si suppone essere pre-esistente.
L'intero ciclo si svolge in un periodo di sessanta anni e la data sopra menzionata si riferisce al sessantunesimo anno di età dell'imperatore cinese allora in carica.
I sessanta anni sono la base, esistono poi cicli superiori ed inferiori. Ricordiamo che per i Cinesi e gli Indiani il tempo è concettualmente ciclico, come dimostrato in seguito da Einstein e dalla fisica quantistica.
Potremmo definirlo un modello a spirale simile alla struttura del DNA od al simbolo dell'otto come infinito.
Confucio e Lao Tse sono due filosofi del 600 a.c. che hanno commentato il Libro dei Mutamenti; si tratta di due quasi contemporanei di Buddha. In realtà il Libro dei Mutamenti si è formato nel periodo proto-storico della Cina, nel momento comune a tutte le culture in cui si cerca di dare ordine e significato ai mutamenti; questo periodo rappresenta lo sviluppo naturale della fase sciamanica.
Il pensiero dei filosofi greci deriva dal pensiero indiano rielaborato in chiave occidentale (vedi Socrate).
Il sistema filosofico indiano si ritiene esistente come tradizione orale già 10.000 anni prima di Cristo.
La radice comune dei due sistemi si rinviene nel fatto che in entrambi i casi non si parla di un dio ed il dualismo viene considerato come una forma dello spirito.
Ricordiamo che l'assoluto non duale non è un concetto ma un qualche cosa che viene adombrato come consapevolezza priva di ogni attributo; come esempio portiamo la consapevolezza di quando si è appena svegli: l'Io non è ancora entrato nella coscienza.
La pura consapevolezza è l'essere. “Io sono” è nell'esistere.
“Essere” è immutabile ed “esistere” è mutevole. Da qui il Libro dei Mutamenti.
Vogliamo ricordare che l'interpretazione è sempre fallace e che ci sono tre fasi distinte: oracolare, intuitiva ed esperienziale del Sé. Quest'ultima non è descrivibile né trasmissibile e per giungere ad essa dovremo “uccidere” gli archetipi, riconoscendo l'Ego con l'acquisizione del distacco: lo scopo di questo percorso è quello di creare una tensione verso l'autocoscienza.
Tutto ciò che possiamo comprendere con la mente è falso ma dobbiamo conoscere tutto ciò che sta nella mente per non esserne “imbrogliati”: si tratta di interiorizzare la mente attraverso l'analisi per poterla
avvicinare alla “sorgente” o, come dicono gli Indiani, di usare la “spina” dell'autocoscienza per togliere la “spina” della coscienza empirica.
La nostra tendenza proiettiva ci porta a considerare ciò che è fuori come oggettivo (nome-forma) quindi per ottenere il nostro scopo dobbiamo spostare la consapevolezza verso l'interno.
La mente (Ego) tende ad appropriarsi delle esperienze vissute; naturalmente non dobbiamo rinunciare alla nostra identità fisiologica (nome-forma) ma dobbiamo integrarla con il Tutto, anche perché ne facciamo parte ed il Tutto è inscindibile.
Vedi il concetto di “ologramma”, in cui ogni parte che compone l'immagine è costituita dalla totalità dell'immagine stessa.
Illudersi di essere separati dal Tutto significa cadere nel dualismo.
L'aspetto del Due è un aspetto speculare; il nome-forma è come un'onda che sorge sul mare dell'Assoluto, il quale è appunto il substrato necessario all'esistenza dell'Io.
L'Om o Big Bang rappresentano il momento della nascita del concetto di spazio-tempo, io e l'Altro, il soggetto e l'oggetto; ciò si manifesta come specularità tra il Sé e l'io.
L'illusione della creazione dell'Altro è il passaggio dall'Io al Tu.
La Tenebra è lo Yin, lo Spazio, la Shakti o Energia, l'espressione della Forma.
La Luce è lo Yang, il Tempo, Shiva o l'espressione della Coscienza.
Gli elementi di questa coppia in realtà sono uniti ma assumono una sembianza divisa.
Come risposta oracolare lo Yin rappresenta il Sì, la linea spezzata e lo Yang il No, la linea intera.
Il Sì ed il No sono alla radice della formazione del Libro dei Mutamenti.
L'Uno, il Due ed il Tre rappresentano i tre modi espressivi della coscienza nello spazio-tempo e nel sistema indiano corrispondono a Sattva o Coscienza, Rajas o Azione, Tamas o Inerzia.
La Coscienza è la capacità di percepire, l'Azione è il movimento, l'Inerzia è la tendenza a fermare le cose.
I CINQUE ELEMENTI NEL SISTEMA INDIANO
I cinque elementi del sistema indiano sono discendenti e vanno dallo stato rarefatto verso la materia.
Essi sono: Etere, Aria, Fuoco, Acqua, Terra. Ovviamente si tratta di elementi simbolici.
Etere = stato di coscienza in cui l'Io Sono è sorto e funge da substrato; è pensiero privo di considerazioni, un vuoto mentale. Corrisponde allo stato di sogno.
Aria = formazione del pensiero allo stato “gassoso”
Fuoco = capacità di creare delle immagini, la visione; assume una sembianza ma la sostanzialità non è ancora totalmente cristallizzata.
Terra = stato fisico. corrisponde allo stato di veglia.
ETERE = Sattva
ARIA = Sattva + Rajas
FUOCO = Rajas
ACQUA = Rajas + Tamas
TERRA = Tamas ( o formazione dell'ego, identificazione con il nome-forma)
Terra = primo chakra
Acqua = secondo chakra
Fuoco = terzo chakra
Aria = quarto chakra
Etere = quinto chakra
In questo sistema tutto ciò che esiste è concettualmente una combinazione dei cinque elementi più le tre
qualità più il maschile ed il femminile (o spazio-tempo).
Queste energie risultano quindi avere un aspetto decuplo.
I CINQUE ELEMENTI NEL SISTEMA CINESE
Nel sistema cinese il movimento è circolare; comincia dalla Terra-Matrice che insieme con il Cielo produce
tutte le cose e nello specifico i cinque elementi.
L'elemento terra è come una sorta di Gesù, produce il metallo che produce l'acqua, che a sua volta produce il legno, che produce il fuoco il quale produce la terra (circolarità del sistema).
TERRA = olfatto, pancreas e milza, (praticità, obiettività, concretezza) colore giallo
METALLO (o ETERE) = udito (pulizia, etica, decisione, costanza, volontà, malleabilità) colore bianco
ACQUA = gusto (purificazione, corrosione, passaggio dell'informazione, memoria) colore nero
LEGNO (o VENTO) = tatto (emozioni, creatività, socialità, avidità, attaccamento) colore verde
FUOCO = vista (la visione, lo spirito, carisma, irradiazione, distacco attraverso la consapevolezza, egoismo, impulsività) colore rosso
Metallo e Legno così come Terra ed Acqua sono elementi antitetici ma la loro frizione è necessaria.
Il Legno comprende due qualità, il legno verde ed il legno maturo, da cui nasce il fuoco.
Noi stessi siamo un'espressione dei cinque elementi.
La formazione delle linee ed il loro sviluppo in esagrammi comporta due possibilità, una nel pensiero (concettualizzazione) ed una nel concreto (rispettare le sembianze) le quali corrispondono al Cielo Anteriore (nel pensiero) ed al Cielo Posteriore (nelle forme).
TERRA = pollice (perché opponibile)
METALLO = indice (indirizzo,proiezione)
ACQUA = medio (comunicazione)
LEGNO = anulare (emozioni)
FUOCO = mignolo (spirito)
Formazione delle linee e degli esagrammi
NORD = inverno
EST = primavera
SUD = estate
OVEST = autunno
CIELO ANTERIORE
Gli archetipi primordiali primi corrispondono alle divinità.
CHEN = il creatore, non come divinità ma come modo formativo, primo figlio (DRAVYA, afferrare)
KUN = la madre
LI = il sole che sorge (PUNYE, il virtuoso)
TUI = figlia (NIDRA, sognare, la pigrizia)
KIEN = pienezza dell'estate, liberazione (KRURA MATI, potenza, affermazione di sé)
SUN = prima figlia, invito (PAPE, trasgressione secondo la visione maschilista, vedi Eva)
KAN = secondo figlio, autunno, l'abissale, il tramonto (KRYDA, il calcolo, la bellezza)
KEN = terzo figlio, il monte (GAMANADAU BUDDHI, meditazione, predisporre l'azione)
CIELO POSTERIORE
( riposizionamento degli archetipi)
In questa fase l'elemento terra è “scomparso” e si è ritirato al centro.
KAN = Nord (secondo figlio) acqua
KEN = NE (terzo figlio) terra, stasi, fine dell'anno
CHEN = Est (primo figlio) rinascita, legno che germoglia
SUN = SE (prima figlia) legno maturo
LI = Sud (seconda figlia) fuoco, sole, luce
KUN = SO (madre) terra, nascita, vegetazione
TUI = Ovest metallo dolce
KIEN = NO (padre) conservazione dei semi, metallo
Le ulteriori posizioni intermedie più le altre sono le seguenti, come nella Rosa dei Venti, per un totale di 12:
Nord NNE ENE
Est ESE SSE
Sud SSO OSO
Ovest ONO NNO
Acqua = NNO - novembre
Nord - dicembre
NNE - gennaio
Legno = ENE - febbraio
Est - marzo
ESE - aprile
....................
Relazione di Renata - reneedrinkw@libero.it
domenica 19 settembre 2010
Rizhao, la città del sole splendente: “La Cina diventa verde con i pannelli solari..”
Parliamo di Rizhao, una metropoli di circa 3 milioni di abitanti, situata nella penisola dello Shandong, sulla costa settentrionale cinese. Come primo impatto leggendo, sembra così lontana dalla città più inquinata del mondo, per contrasto Pechino. Sono invece molto attuali gli impegni garantiti dal governo cinese che entro il 2010 garantirà che il 10% del consumo energetico del paese dovrà derivare da fonti rinnovabili. In questa città Rizhao, che in cinese quel dire letteralmente “la città del sole splendente”, il 99% degli edifici sono dotati di pannelli fotovoltaici e solari termici per il riscaldamento. Anche l’illuminazione delle strade, così come il funzionamento dei semafori viene assicurato dal sole. Circa 6 mila abitazioni utilizzano il solare per cucinare, e più di 60 mila fattorie sparse nelle campagne, vanno avanti con la loro produzione rurale grazie al sole.
La città del sole splendente non ha caso, ha ottenuto un enorme successo, e viene definita la “città del futuro”. Per quanto riguarda l’ inquinamento del nostro Pianeta, si considera Rizhao, una delle migliori 13 città del mondo in merito ai progetti innovativi per la tutela dell’ambiente. Tutto questo ci fa sperare in maniera positiva, se si pensa che la Cina è posta tra le maggiore potenze industriali altamente inquinanti. Rizhao viene quindi posta al fianco di città quali Malmo e Melbourne, tradizionalmente considerate capitali ecologiche per eccellenza. La Cina e Rizhao hanno così scommesso su l’ energia pulita con il marchio di alcuni investitori, uno per tutte la Daewoo, successivamente sono arrivati i soldi per le nuove acciaierie e per il porto.
L’esempio è stato dato dalla classe politica e la pubblica amministrazione che si è “convertita al solare”. Hanno fatto seguito anche notevoli incentivi dati ai privati, e facilitazioni per le imprese. Il prezzo di un impianto fotovoltaico è sceso così tanto da eguagliare un impianto tradizionale, consentendo di risparmiare mediamente per ogni famiglia cinese 120 dollari, l’equivalente di una volta e mezza del salario medio di un operaio cinese. Non ci resta che prenderne atto e dire che forse se anche in Italia si fossero adottati i pannelli solari in tempi di crisi economica, per le famiglie sarebbe stato meno dura, pensando anche ti mantenere pulito l' ambiente ed il Pianeta.
Rita De Angelis.
La città del sole splendente non ha caso, ha ottenuto un enorme successo, e viene definita la “città del futuro”. Per quanto riguarda l’ inquinamento del nostro Pianeta, si considera Rizhao, una delle migliori 13 città del mondo in merito ai progetti innovativi per la tutela dell’ambiente. Tutto questo ci fa sperare in maniera positiva, se si pensa che la Cina è posta tra le maggiore potenze industriali altamente inquinanti. Rizhao viene quindi posta al fianco di città quali Malmo e Melbourne, tradizionalmente considerate capitali ecologiche per eccellenza. La Cina e Rizhao hanno così scommesso su l’ energia pulita con il marchio di alcuni investitori, uno per tutte la Daewoo, successivamente sono arrivati i soldi per le nuove acciaierie e per il porto.
L’esempio è stato dato dalla classe politica e la pubblica amministrazione che si è “convertita al solare”. Hanno fatto seguito anche notevoli incentivi dati ai privati, e facilitazioni per le imprese. Il prezzo di un impianto fotovoltaico è sceso così tanto da eguagliare un impianto tradizionale, consentendo di risparmiare mediamente per ogni famiglia cinese 120 dollari, l’equivalente di una volta e mezza del salario medio di un operaio cinese. Non ci resta che prenderne atto e dire che forse se anche in Italia si fossero adottati i pannelli solari in tempi di crisi economica, per le famiglie sarebbe stato meno dura, pensando anche ti mantenere pulito l' ambiente ed il Pianeta.
Rita De Angelis.
venerdì 17 settembre 2010
Ecologia agricola: "La grande truffa ai danni dell’agricoltura italiana: produrre energia con le biomasse, in particolar modo con il mais"
Un conto è autorizzare piccoli impianti di biogas ad uso aziendale, per convertire i liquami zootecnici in energia, e rendere autosufficienti le aziende agricole, altro conto è autorizzare grandi impianti privati che usano il mais per produrre energia, specie in pianura padana, sottraendo terra e cereali agli usi zootecnici. Solo a Cremona quest’anno sono stati autorizzati 50 impianti, 32 a Brescia, 16 a Lodi. Questi impianti, ben finanziati dalle banche in base ai certificati verdi e di proprietà industriale, sfruttano le agevolazioni fiscali dell’agricoltura, ma di agricolo non hanno un bel niente, producendo infatti energia per fini industriali.
Tali impianti hanno già innalzato considerevolmente il prezzo dei cereali e degli affitti delle terre, e stanno mettendo in ginocchio il comparto zootecnico, bovino e suino, già provato dai bassi prezzi del latte e della carne.
Inoltre la scellerata pratica di usare biomasse per uso energetico, con coltivazioni in monocoltura intensiva, come il mais, vanno ad impoverire sempre più la struttura del terreno e le sue riserve in sostanza organica, per il fatto che non vengono rimpiazzati da reflui zootecnici ma solo da concimi chimici. Questa pratica ci porterà ben presto alla desertificazione dei nostri terreni, il tutto in nome del profitto e dei bisogni energetici dell’industria.
La coltivazione intensiva in monocoltura, che ci ha dato enormi rese ettaro ma la perdita dei gusti e dei sapori , già prevede l’uso di enormi quantità di veleni per il controllo dei parassiti e delle malerbe. Ora le multinazionali propongono l’uso degli Ogm che, pur essendo meno dannosi dei veleni , perseguono comunque sulla via di una agricoltura intensiva monoculturale, a danno della biodiversità, e della lotta biologica tradizionale, che prevedeva il controllo delle malerbe e dei parassiti con la rotazione di varie colture sullo stesso terreno. Pratica antica che prevedeva la salvaguardia della fertilità del terreno, con le sue migliaia di specie viventi, e logicamente il ritorno ad essa di sostanza organica che verrà poi trasformata dai batteri in humus.
Lega della Terra, Compraitaliano e Forza Nuova Piemonte chiedono una politica nazionale a favore dell’agricoltura, della ruralità e della salvaguardia della tipicità delle nostre produzioni. Chiedono maggiore attenzioni verso il mondo agricolo, salvandolo dalle facili speculazioni e dal consumo di terra coltivabile.
Comunicato stampa congiunto - Lega della Terra, Compraitaliano, F.N. Piemonte
Tali impianti hanno già innalzato considerevolmente il prezzo dei cereali e degli affitti delle terre, e stanno mettendo in ginocchio il comparto zootecnico, bovino e suino, già provato dai bassi prezzi del latte e della carne.
Inoltre la scellerata pratica di usare biomasse per uso energetico, con coltivazioni in monocoltura intensiva, come il mais, vanno ad impoverire sempre più la struttura del terreno e le sue riserve in sostanza organica, per il fatto che non vengono rimpiazzati da reflui zootecnici ma solo da concimi chimici. Questa pratica ci porterà ben presto alla desertificazione dei nostri terreni, il tutto in nome del profitto e dei bisogni energetici dell’industria.
La coltivazione intensiva in monocoltura, che ci ha dato enormi rese ettaro ma la perdita dei gusti e dei sapori , già prevede l’uso di enormi quantità di veleni per il controllo dei parassiti e delle malerbe. Ora le multinazionali propongono l’uso degli Ogm che, pur essendo meno dannosi dei veleni , perseguono comunque sulla via di una agricoltura intensiva monoculturale, a danno della biodiversità, e della lotta biologica tradizionale, che prevedeva il controllo delle malerbe e dei parassiti con la rotazione di varie colture sullo stesso terreno. Pratica antica che prevedeva la salvaguardia della fertilità del terreno, con le sue migliaia di specie viventi, e logicamente il ritorno ad essa di sostanza organica che verrà poi trasformata dai batteri in humus.
Lega della Terra, Compraitaliano e Forza Nuova Piemonte chiedono una politica nazionale a favore dell’agricoltura, della ruralità e della salvaguardia della tipicità delle nostre produzioni. Chiedono maggiore attenzioni verso il mondo agricolo, salvandolo dalle facili speculazioni e dal consumo di terra coltivabile.
Comunicato stampa congiunto - Lega della Terra, Compraitaliano, F.N. Piemonte
giovedì 16 settembre 2010
Rete Bioregionale Italiana: “Ultime corrispondenze parziali... fra alcuni membri ed ex membri..”
Ante scriptum
Siamo in pieno giallo, dopo le dimissioni di alcuni membri dalla Rete Bioregionale, si scopre che gli stessi stanno brigando al fine di far nascere un nuovo movimento “bioregionale” epurato da scomodi partecipanti... Una rete a “numero chiuso” insomma, aperta solo a chi la pensa come la pensano loro (i congiurati dimissionari). Divertente se non fosse completamente privo di senso e aldifuori di ogni logica ecologica. La terra sulla quale viviamo é la stessa, l'aria che respiriamo é la stessa, l'acqua che beviamo pure e così l'akasha dei pensieri e delle emozioni... Come può esserci separazione nella vita in cui tutti siamo immersi? Siamo tutti parte di un sistema vitale di cui ognuno di noi é parte integrante ed inscindibilmente interconnesso con gli altri viventi e non viventi. Infatti - come disse Nisargadatta Maharaj - noi non possiamo essere altro che una parte integrante della manifestazione totale e del totale funzionamento ed in nessuna maniera possiamo esserne separati. Eppure qualche “bioregionalista” ritiene di potersi separare e di poter separare quel che gli piace da qual che non gli piace... Mi pare che lo stesso esperimento lo avesse tentato un certo Lucifero... ma non so se gli andò bene!
Comunque andiamo avanti... e rinnovo l'invito a partecipare all'incontro che si terrà il 30 e 31 settembre 2010 a San Severino Marche, aperto a tutti coloro che si riconoscono nella unitarietà della vita.
Paolo D'Arpini
http://paolodarpini.blogspot.com/2010/09/programma-di-massima-per-lincontro.html
….........
Alcune delle ultime lettere ricevute:
Paolo, non comincio con il "caro" perché darebbe la sensazione di una intesa con te che non ho.... .
La trasparenza per la quale mi ringrazi è stata prodotta da un mio errore, un errore che ha tratto in inganno anche te.
Non mi resta che spiegarmi a te, che mandi a me la risposta scritta sotto, e all'elenco di persone comprese in quel "nessuno" di cui al messaggio successivo che invii nel quale "inoltri" la tua risposta a me. Mi scuso di questo errore con te e con tutti coloro a cui è arrivata questa corrispondenza.
Vincenzo
............ Risposta di Stefano:
Caro Vincenzo,
io non capisco bene di cosa ti scusi (ma magari Paolo lo capisce...) comunque quello che hai scritto precedentemente era molto bello in assoluto (specialmente su Ghandi e rifletteva uno spirito pacifico portato all'unione, e non alla divisione...
Ora tramite te vengo a sapere che alcune persone si vogliono riunire una settimana prima dell'incontro proposto da Paolo che giustamente (secondo me) vuole dare continuità alla Rete Bioregionale italiana ( e ne ha tutto il diritto essendo anche tra i fondatori della Rete).
Io personalmente ho detto a Paolo che non parteciperò all'incontro con il preciso intendimento di mandare un messaggio chiaro sul fatto che tutto quello che è successo non derivava dalla mia volontà di distruggere la Rete o di prenderne il comando (!) come qualcuno ha pensato (era solo per stimolarla ad andare avanti...).
Forse in questo momento va anche bene fare due incontri così magari alcune persone potranno venire a tutti e due e chiarirsi le idee su quanto è successo (una specie di tour bioregionale in bei posti... (e comunque la mia lettera di scuse e altro è pubblica sul blog della Rete e attende commenti da chi vuole).
Spero che qualcuno in futuro voglia organizzare un incontro dove tutti possano e vogliano intervenire per un chiarimento e una pacificazione che mi sembra il miglior sentiero praticabile (a meno che non si voglia creare una seconda Rete Bioregionale con il "numero chiuso"...
Un saluto, Stefano
PS - io se qualcuno continua ad usare l'indirizzario completo mi adeguo sia per la speranza che serva ancora, sia perché non ci siano segreti...
.........................
Altri articoli su Rete Bioregionale Italiana:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=rete+bioregionale+italiana
Siamo in pieno giallo, dopo le dimissioni di alcuni membri dalla Rete Bioregionale, si scopre che gli stessi stanno brigando al fine di far nascere un nuovo movimento “bioregionale” epurato da scomodi partecipanti... Una rete a “numero chiuso” insomma, aperta solo a chi la pensa come la pensano loro (i congiurati dimissionari). Divertente se non fosse completamente privo di senso e aldifuori di ogni logica ecologica. La terra sulla quale viviamo é la stessa, l'aria che respiriamo é la stessa, l'acqua che beviamo pure e così l'akasha dei pensieri e delle emozioni... Come può esserci separazione nella vita in cui tutti siamo immersi? Siamo tutti parte di un sistema vitale di cui ognuno di noi é parte integrante ed inscindibilmente interconnesso con gli altri viventi e non viventi. Infatti - come disse Nisargadatta Maharaj - noi non possiamo essere altro che una parte integrante della manifestazione totale e del totale funzionamento ed in nessuna maniera possiamo esserne separati. Eppure qualche “bioregionalista” ritiene di potersi separare e di poter separare quel che gli piace da qual che non gli piace... Mi pare che lo stesso esperimento lo avesse tentato un certo Lucifero... ma non so se gli andò bene!
Comunque andiamo avanti... e rinnovo l'invito a partecipare all'incontro che si terrà il 30 e 31 settembre 2010 a San Severino Marche, aperto a tutti coloro che si riconoscono nella unitarietà della vita.
Paolo D'Arpini
http://paolodarpini.blogspot.com/2010/09/programma-di-massima-per-lincontro.html
….........
Alcune delle ultime lettere ricevute:
Paolo, non comincio con il "caro" perché darebbe la sensazione di una intesa con te che non ho.... .
La trasparenza per la quale mi ringrazi è stata prodotta da un mio errore, un errore che ha tratto in inganno anche te.
Non mi resta che spiegarmi a te, che mandi a me la risposta scritta sotto, e all'elenco di persone comprese in quel "nessuno" di cui al messaggio successivo che invii nel quale "inoltri" la tua risposta a me. Mi scuso di questo errore con te e con tutti coloro a cui è arrivata questa corrispondenza.
Vincenzo
............ Risposta di Stefano:
Caro Vincenzo,
io non capisco bene di cosa ti scusi (ma magari Paolo lo capisce...) comunque quello che hai scritto precedentemente era molto bello in assoluto (specialmente su Ghandi e rifletteva uno spirito pacifico portato all'unione, e non alla divisione...
Ora tramite te vengo a sapere che alcune persone si vogliono riunire una settimana prima dell'incontro proposto da Paolo che giustamente (secondo me) vuole dare continuità alla Rete Bioregionale italiana ( e ne ha tutto il diritto essendo anche tra i fondatori della Rete).
Io personalmente ho detto a Paolo che non parteciperò all'incontro con il preciso intendimento di mandare un messaggio chiaro sul fatto che tutto quello che è successo non derivava dalla mia volontà di distruggere la Rete o di prenderne il comando (!) come qualcuno ha pensato (era solo per stimolarla ad andare avanti...).
Forse in questo momento va anche bene fare due incontri così magari alcune persone potranno venire a tutti e due e chiarirsi le idee su quanto è successo (una specie di tour bioregionale in bei posti... (e comunque la mia lettera di scuse e altro è pubblica sul blog della Rete e attende commenti da chi vuole).
Spero che qualcuno in futuro voglia organizzare un incontro dove tutti possano e vogliano intervenire per un chiarimento e una pacificazione che mi sembra il miglior sentiero praticabile (a meno che non si voglia creare una seconda Rete Bioregionale con il "numero chiuso"...
Un saluto, Stefano
PS - io se qualcuno continua ad usare l'indirizzario completo mi adeguo sia per la speranza che serva ancora, sia perché non ci siano segreti...
.........................
Altri articoli su Rete Bioregionale Italiana:
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martedì 14 settembre 2010
Programma di massima per l'incontro annuale della Rete Bioregionale Italiana - San Severino Marche 30 e 31 ottobre 2010
Comunichiamo che l'incontro annuale della Rete Bioregionale Italiana
si tiene quest'anno a San Severino Marche il 30 e 31 ottobre 2010.
Si farà nel podere di Lucilla Pavoni, su una bellissima collina isolata,
si può campeggiare con tenda gratuitamente, altre sistemazioni
possibili in pensioncine vicine. Ognuno porta il cibo bioregionale
dal suo luogo di provenienza e si fa la cucina e vesseille assieme.
Nel programma é compresa una passeggiata per conoscere le erbe locali
a cura di Sonia Baldoni di Vivere con Gioia.
L'argomento trattato, a giro con il bastone, é l'esperienza
quotidiana di ognuno nella pratica bioregionale ed ecologista e
proposte per la continuazione e rilancio della Rete Bioregionale
Italiana. Interventi di 10 minuti ciascuno. Sono benvenuti anche
interventi musicali e poetici. Informazioni scrivendo a
saul.arpino@gmail.com - tel. 0733/216293 - Oppure Sonia 333.7843462 -
Lucilla 338.7073867
L'incontro é aperto a tutti coloro che si riconoscono nella Carta degli intenti della Rete Bioregionale Italiana:
Bentornati a Casa!
Una bioregione è un luogo geografico riconoscibile per varie
caratteristiche: clima, suoli omogenei, specie vegetali e animali,
bacini idrografici nella loro integrità, versanti montani, eccetera,
ma anche le culture umane, considerando in particolare quelle prodotte
da popoli che da tempo immemorabile hanno saputo convivere in armonia
con tutto questo.
Per bioregionalismo si intende la volontà di ri-diventare nativi
del proprio luogo, della propria bioregione. Possiamo fare tutte le
scoperte possibili, usare la tecnica, la scienza; possiamo andare
sulla luna e comunicare via satellite, ma alla base della nostra
sopravvivenza fisica, psichica e spirituale ci sono questi alberi,
queste erbe, questi animali, queste acque, questo suolo del luogo dove
viviamo. L’evoluzione sociale e tecnologica è ecologicamente
compatibile solo su “piccola scala”, localmente e ancorata ad una
visione olistica del sapere.
L’idea bioregionale consiste essenzialmente nel riprendere il
proprio ruolo all’interno della più ampia comunità di viventi e
nell’agire come parte e non a parte di essa, correggendo i
comportamenti indotti dall’affermarsi di un sistema economico e
politico globale, che si è posto al di fuori delle leggi della natura
e sta devastando, ad un tempo, la natura stessa e l’essere umano.
Il bioregionalismo si rifà ai principi ecocentrici , riconoscendo
che l’equilibrio ecologico esige una profonda trasformazione nella
percezione che abbiamo come esseri umani riguardo al nostro ruolo
nell’ecosistema planetario. Questa consapevolezza non è qualcosa di
completamente nuovo, ma affonda le sue radici negli antichi saperi dei
popoli nativi in ogni parte del mondo e nelle grandi tradizioni
spirituali occidentali e orientali.
Il modo più appropriato per iniziare a ri-abitare non è
attraverso leggi o regolamenti imposti, ma ponendosi in prima persona
in relazione al luogo in cui si vive: scoprendone i significati, gli
scambi, individuandone i contorni, dedicandosi ad attività sostenibili
con la propria bioregione.
L’idea bioregionale, punta ad inserirsi nelle pieghe della
società; per riuscirci diverse possono essere le modalità, i linguaggi
e le forme, ma, al di là delle differenze, ciò che accomuna i
bioregionalisti è la consapevolezza di essere parte di un insieme
senziente.
L’idea bioregionale è ispirata dai sistemi naturali e selvatici;
per sua natura, pertanto, si esprime attraverso la forma decentrata.
Nell’introdurre questo concetto, si richiede la sensibilità di
esporlo in modo che ogni persona, gruppo o realtà sociale lo senta
proprio e nel proprio luogo si organizzi per radicarlo.
...........
Ciao a tutti e grazie del passaparola...
Paolo D'Arpini
.............................
Articoli vari sulla Rete Bioregionale Italiana:
http://www.google.com/search?hl=it&client=gmail&rls=gm&q=rete+bioregionale+Italiana+&btnG=Cerca&aq=f&aqi=&aql=&oq=&gs_rfai=
si tiene quest'anno a San Severino Marche il 30 e 31 ottobre 2010.
Si farà nel podere di Lucilla Pavoni, su una bellissima collina isolata,
si può campeggiare con tenda gratuitamente, altre sistemazioni
possibili in pensioncine vicine. Ognuno porta il cibo bioregionale
dal suo luogo di provenienza e si fa la cucina e vesseille assieme.
Nel programma é compresa una passeggiata per conoscere le erbe locali
a cura di Sonia Baldoni di Vivere con Gioia.
L'argomento trattato, a giro con il bastone, é l'esperienza
quotidiana di ognuno nella pratica bioregionale ed ecologista e
proposte per la continuazione e rilancio della Rete Bioregionale
Italiana. Interventi di 10 minuti ciascuno. Sono benvenuti anche
interventi musicali e poetici. Informazioni scrivendo a
saul.arpino@gmail.com - tel. 0733/216293 - Oppure Sonia 333.7843462 -
Lucilla 338.7073867
L'incontro é aperto a tutti coloro che si riconoscono nella Carta degli intenti della Rete Bioregionale Italiana:
Bentornati a Casa!
Una bioregione è un luogo geografico riconoscibile per varie
caratteristiche: clima, suoli omogenei, specie vegetali e animali,
bacini idrografici nella loro integrità, versanti montani, eccetera,
ma anche le culture umane, considerando in particolare quelle prodotte
da popoli che da tempo immemorabile hanno saputo convivere in armonia
con tutto questo.
Per bioregionalismo si intende la volontà di ri-diventare nativi
del proprio luogo, della propria bioregione. Possiamo fare tutte le
scoperte possibili, usare la tecnica, la scienza; possiamo andare
sulla luna e comunicare via satellite, ma alla base della nostra
sopravvivenza fisica, psichica e spirituale ci sono questi alberi,
queste erbe, questi animali, queste acque, questo suolo del luogo dove
viviamo. L’evoluzione sociale e tecnologica è ecologicamente
compatibile solo su “piccola scala”, localmente e ancorata ad una
visione olistica del sapere.
L’idea bioregionale consiste essenzialmente nel riprendere il
proprio ruolo all’interno della più ampia comunità di viventi e
nell’agire come parte e non a parte di essa, correggendo i
comportamenti indotti dall’affermarsi di un sistema economico e
politico globale, che si è posto al di fuori delle leggi della natura
e sta devastando, ad un tempo, la natura stessa e l’essere umano.
Il bioregionalismo si rifà ai principi ecocentrici , riconoscendo
che l’equilibrio ecologico esige una profonda trasformazione nella
percezione che abbiamo come esseri umani riguardo al nostro ruolo
nell’ecosistema planetario. Questa consapevolezza non è qualcosa di
completamente nuovo, ma affonda le sue radici negli antichi saperi dei
popoli nativi in ogni parte del mondo e nelle grandi tradizioni
spirituali occidentali e orientali.
Il modo più appropriato per iniziare a ri-abitare non è
attraverso leggi o regolamenti imposti, ma ponendosi in prima persona
in relazione al luogo in cui si vive: scoprendone i significati, gli
scambi, individuandone i contorni, dedicandosi ad attività sostenibili
con la propria bioregione.
L’idea bioregionale, punta ad inserirsi nelle pieghe della
società; per riuscirci diverse possono essere le modalità, i linguaggi
e le forme, ma, al di là delle differenze, ciò che accomuna i
bioregionalisti è la consapevolezza di essere parte di un insieme
senziente.
L’idea bioregionale è ispirata dai sistemi naturali e selvatici;
per sua natura, pertanto, si esprime attraverso la forma decentrata.
Nell’introdurre questo concetto, si richiede la sensibilità di
esporlo in modo che ogni persona, gruppo o realtà sociale lo senta
proprio e nel proprio luogo si organizzi per radicarlo.
...........
Ciao a tutti e grazie del passaparola...
Paolo D'Arpini
.............................
Articoli vari sulla Rete Bioregionale Italiana:
http://www.google.com/search?hl=it&client=gmail&rls=gm&q=rete+bioregionale+Italiana+&btnG=Cerca&aq=f&aqi=&aql=&oq=&gs_rfai=
lunedì 13 settembre 2010
Resoconto del primo incontro sull'I Ching e Zodiaco Cinese tenuto a Treia il 12 settembre 2010 – Riassunto a cura di Ilaria Gaddini
Ciao Paolo,
Grazie per il bellissimo fine settimana e soprattutto per la giornata del 12 settembre.... Ti mando la bozza dei miei appunti che spero potranno essere utili.. Un abbraccio e grazie ancora.
L’I Ching e uno studio integrato tra i modelli degli archetipi Cinesi ed Indiani.
Treia, 12/09/2010 condotto da Paolo D’Arpini, annotazioni trascritte da Ilaria Gaddini.
Prima Parte:
Il sistema indiano studia la comprensione dei 5 elementi. Come si sono formati. Una sintesi del sistema analogico intuitivo. Viene consigliata la lettura del libro ”The serpent Power” di Sir John Woodroffe.
Il sistema cinese é un metodo di autoconoscenza legato alle immagini. Viene consigliato lo studio del testo “I Ching” , il libro dei mutamenti, a cura di Richard Wilhelm con la prefazione di Jung.
Il sistema zodiacale cinese si basa su un calendario di matrice lunare. 12 esagrammi animali. Quindi 12 ARCHETIPI X 5 ELEMENTI – Un ciclo di 60 anni. Nel sistema indiano gli elementi sono discendenti ossia dall’alto verso il basso. Il sistema cinese é una spirale di cerchi concentrici senza inizio e senza fine dal basso verso l’alto. (Come il DNA o il numero 8) Indicando una continua trasformazione. La vita si manifesta attraverso i cambiamenti. L’I King é pre-esistente alla filosofia di Confucio e del Tao.
L’Assoluto, Tao per i Cinesi, si avvicina a quello che viene chiamato Atman (lo spirito) in India. Dimensione non duale, consapevolezza priva di ogni attributo. Lo stato in cui ci troviamo per esempio, la mattina appena svegliati in cui ci troviamo in uno stato di coscienza di consapevolezza o quando viviamo un momento di intensa gioia o profondo dolore ed entriamo in contatto con il tutto. La pura coscienza della consapevolezza – essere.
Perché studiare i mutamenti se non sono la vera realtà? Tutto ciò che possiamo conoscere con la mente é falso, per questo dobbiamo imparare a riconoscerlo. Dobbiamo imparare ad interiorizzare la mente. Ciò che può essere descritto non é mai il SE, la mente ha bisogno di essere portata all’attenzione.
Noi siamo il soggetto, tutto il resto compreso il corpo é oggetto. (mente, ego, etc) Non dobbiamo rinunciare alla nostra identità fisiologica ma dobbiamo integrarla con il tutto. Non possiamo esserne separati. Il tutto é inscindibile. Come il concetto dell’ologramma – immagine in cui ogni piccola parte contiene il tutto. Possiamo solo illuderci di essere separati.
Come l’assoluto si trasforma nel dualismo?
L’uno – io sono. L’uno – privo del senso della continuazione e quindi privo della coscienza dell’uno. L’onda non é altra cosa dall’oceano. Noi non possiamo mai essere separati. Questa separazione sembra reale quando ci guardiamo allo specchio della mente. Il momento della separazione in termini scientifici occidentali si può definire il Il Big Bang – la nascita del concetto spazio – tempo. Io e l’altro, concettualizzazione speculare dell’io.
Quando ci guardiamo allo specchio vediamo che c’é un io. Sorge l’aspetto di differenza. Formazione dell’ego, della separazione. Altro esempio: Una persona che facendo il ventriloquo fa parlare le sue marionette si scinde in se stesso. La proiezione dell’io che diventa il tu.
Si parla quindi di YIN (femminile, lo spazio, esperienza della forma) e YANG (maschile, il tempo, la coscienza della durata) come modi descrittivi di queste due energie. In India Shiva e Shakti (coscienza/energia)
Il tempo con la durata permette la visione della manifestazione che avviene nello spazio.
Quindi il Maschile = la luce / il Femminile = la Tenebra
Nessuno é più importante dell’altro. Senza tenebre la luce non ha senso. Tutta la dualità viene espressa attraverso lo Yin (la terra) e lo Yang (il cielo).
Nel sistema Cinese antico, la domanda che veniva fatta allo sciamano otteneva risposta attraverso un “si”, linea intera – Yang, l’entrata, l’affermazione, maschile o un “no” – linea spezzata, Yin. Questa é la radice della formazione del libro dei mutamenti.
Poi ci sono i 3 modi espressivi della coscienza o qualità, in India definiti: Satva (coscienza), Rajas (azione) e Tamas (inerzia).
I 5 elementi indiani si formano attraverso un processo di commistione di queste 3 qualità che sono il motore di ciò che é l’aspetto manifesto:
Gli elementi indiani sono discendenti – (stati psichici)
ETERE
ARIA
FUOCO
ACQUA
TERRA
ETERE: stato di coscienza in cui l’”Io sono” é sorto ma ancora in una fase di latenza. Il vuoto in cui si manifesta tutto ciò che segue. Pensiero privo di considerazioni.
ARIA: Formazione nebulosa di una sorta di pensiero che assume una sembianza non definita.
FUOCO: Da la capacità di creare delle immagini – la visione.
ACQUA: L’immagine assume una sembianza che diventa propria. Come in un sogno diventa anche sensoriale.
TERRA: Forma cristallizzata esteriore per inerzia. Stato di veglia. Lo stato fisico.
SATVA RAJAS TAMAS
Etere: Rappresentato da Satva allo stato puro
Aria: Rappresenta Satva e Rajas insieme
Fuoco: Rajas allo satao puro
Acqua: Rajas e Tamas insieme
Terra : Tamas allo stato puro
Corrispondono ai primi 5 chakra – la parte più grossolana (sistema indiano)
Terra – Coccige
Acqua – Organi sessuali
Fuoco – Ombelico
Aria – Cuore
Etere – Gola (Pomo d’Adamo)
Il sistema elementale Indiano é di discesa mentre quello cinese é circolare e si comincia dalla Terra che viene considerata la matrice che insieme al Cielo produce tutte le cose.
I 5 elementi cinesi tengono la base formativa nella terra posta sotto la fecondazione del cielo.
L’elemento TERRA produce l’elemento METALLO. Il METALLO produce l’ACQUA. L’ACQUA produce il LEGNO, il LEGNO produce il FUOCO. Il FUOCO produce la TERRA.
Corrispondenza indiano – cinese. I sensi collegati agli elementi.
La TERRA : formazione primordiale si manifesta attraverso il primo senso – L’olfatto. (Pancreas e Milza) Corrisponde al colore giallo – praticità, metodicità, concretezza etc.
Attraverso l’alchimia interna dalla Terra si produce il METALLO.
Il METALLO: raffinatezza della capacità materiale più pura. Il 2° senso – L’Udito – L’etere, quello che definisce la qualità del tempo – spazio. Colore Bianco della purezza. Assenza di colore. Qualità morale: giustizia, etica, costanza, ostinazione, volontà, senso decisionale, malleabilità. Organo: Polmoni.
Quando c’é umidità sul metallo si formano le goccioline. Funge da contenitore impermeabile. Se si scalda il metallo diventa liquido. Quindi dal METALLO nasce l’ACQUA. L’ACQUA: La profondità, insondabilità. Senso: Il Gusto. In bocca abbiamo sempre l’acqua che ci consente di percepire il sapore. La comunicazione, l’influenzare. Goccia su goccia l’acqua corrode la pietra. L’acqua purifica. Significa: Trasmissione, Comunicazione, Memoria. Organo: Reni.
Attraverso l’acqua sorge il Legno. (Che corrisponde all’Aria indiana)
IL LEGNO: Colore verde. Rappresenta l’emozione. Senso: il Tatto. Noi trasmettiamo l’emozione attraverso il tocco. Avidità, attaccamento nei sentimenti, identificazione dell’amore con l’oggetto. Organo: Fegato.
Quando il legno é maturo per l’autocombustione, produce il Fuoco.
IL FUOCO: Colore rosso. Senso: la vista. Adora consumare. Carisma, insensibilità verso gli altri – egoismo, impulsività, distacco, visione. Organo: Cuore.
Bisogna comprendere gli elementi nella loro circolarità. Noi stessi siamo un’insieme dei 5 elementi. Il sistema dei 5 elementi insieme alle 3 qualità Satva, Rajas e Tamas insieme al “maschile e femminile” (Yin e Yang) sono alla base del sistema formativo. Tutto ciò che esiste ne é una combinazione. 5 elementi, 3 qualità e lo spazio-tempo. Motore formante della manifestazione. Ogni forma é la risultanza della combinazione di queste energie.
Definizioni simboliche: Yang – si – luce – il giorno – il caldo – l’estate.
Yin – no – tenebre – la notte – il freddo – l’inverno.
Il corpo/mente é un oggetto nella coscienza in esso ci stiamo identificando scambiandolo per il “soggetto” che in verità é la coscienza stessa.
Ci sono tre modi di vedere il significato del sistema Cinese della conoscenza attraverso le immagini dell’I King:
Modalità dell’indovino: Interpretazione in maniera strutturale, attraverso lo studio.
Modalità del Veggente: Vedere le cose intuitivamente al di là dell'interpretazione.
Modalità del Saggio: Trascendere l’empirico e raggiunge lo stato di pura consapevolezza. Cielo e Terra sono due facce della stessa medaglia.
Lo scopo é di realizzare la visione del Saggio giungendo all’autoconoscenza.
Nella simbologia del I KING esiste un cielo anteriore e un cielo posteriore:
Cielo anteriore: Quello nella logica del pensiero, nell'immagine primordiale:
Parallelo “cinese/indiano” dei trigrammi e loro posizione e qualità:
Est: Li L'Aderente – Punye, il virtuoso, esprime luce e coscienza. Il sole che sorge
Sud est: Tui Il Sereno– Nidra, la tranquillità del sogno
Sud: Kien Il Creativo – Krura mati, la prepotenza. Affermazione di sé.
Sud ovest: Sun Il Penetrante – Pape, la trasgressione
Ovest: Kan l'Abissale – Krida, il calcolo.
Nord ovest: Ken Il Monte – Gamanandau Buddhi, predisporre l’azione
Nord: Kun Il Ricettivo – Rati Priti, attaccamento, la terra in inverno si compatta.
Il Cielo Posteriore, quello della manifestazione nel concreto, corrisponde ai modi della vita.
Nord: Kan - Acqua
Nord est: Ken - Terra
Est: Cen - Legno giovane
Sud est: Sun - Legno maturo
Sud: Li - Fuoco
Sud ovest: Kun - Terra
Ovest: Tui - Metallo
Nord ovest: Kien - Metallo
Ilaria Gaddini
Mia nota:
Cara Ilaria, hai fatto un lavoro enorme... brava!
Avevo detto che per i cinesi le posizioni nord sud sono invertite e di conseguenza anche l'est e l'ovest... Per questo consigliavo di non tener conto dei grafici cinesi che altrimenti nella nostra mente abituata a posizionare il nord sopra non é chiaro poi il discorso del posizionamento dei trigrammi e conseguentemente degli archetipi zodiacali....
Per cui non usiamo i disegni cinesi che tra l'altro non posso nemmeno pubblicare...
...................
Presentazione generale del corso:
http://paolodarpini.blogspot.com/2010/07/i-ching-e-zodiaco-cinese-integrato-dal.html
Grazie per il bellissimo fine settimana e soprattutto per la giornata del 12 settembre.... Ti mando la bozza dei miei appunti che spero potranno essere utili.. Un abbraccio e grazie ancora.
L’I Ching e uno studio integrato tra i modelli degli archetipi Cinesi ed Indiani.
Treia, 12/09/2010 condotto da Paolo D’Arpini, annotazioni trascritte da Ilaria Gaddini.
Prima Parte:
Il sistema indiano studia la comprensione dei 5 elementi. Come si sono formati. Una sintesi del sistema analogico intuitivo. Viene consigliata la lettura del libro ”The serpent Power” di Sir John Woodroffe.
Il sistema cinese é un metodo di autoconoscenza legato alle immagini. Viene consigliato lo studio del testo “I Ching” , il libro dei mutamenti, a cura di Richard Wilhelm con la prefazione di Jung.
Il sistema zodiacale cinese si basa su un calendario di matrice lunare. 12 esagrammi animali. Quindi 12 ARCHETIPI X 5 ELEMENTI – Un ciclo di 60 anni. Nel sistema indiano gli elementi sono discendenti ossia dall’alto verso il basso. Il sistema cinese é una spirale di cerchi concentrici senza inizio e senza fine dal basso verso l’alto. (Come il DNA o il numero 8) Indicando una continua trasformazione. La vita si manifesta attraverso i cambiamenti. L’I King é pre-esistente alla filosofia di Confucio e del Tao.
L’Assoluto, Tao per i Cinesi, si avvicina a quello che viene chiamato Atman (lo spirito) in India. Dimensione non duale, consapevolezza priva di ogni attributo. Lo stato in cui ci troviamo per esempio, la mattina appena svegliati in cui ci troviamo in uno stato di coscienza di consapevolezza o quando viviamo un momento di intensa gioia o profondo dolore ed entriamo in contatto con il tutto. La pura coscienza della consapevolezza – essere.
Perché studiare i mutamenti se non sono la vera realtà? Tutto ciò che possiamo conoscere con la mente é falso, per questo dobbiamo imparare a riconoscerlo. Dobbiamo imparare ad interiorizzare la mente. Ciò che può essere descritto non é mai il SE, la mente ha bisogno di essere portata all’attenzione.
Noi siamo il soggetto, tutto il resto compreso il corpo é oggetto. (mente, ego, etc) Non dobbiamo rinunciare alla nostra identità fisiologica ma dobbiamo integrarla con il tutto. Non possiamo esserne separati. Il tutto é inscindibile. Come il concetto dell’ologramma – immagine in cui ogni piccola parte contiene il tutto. Possiamo solo illuderci di essere separati.
Come l’assoluto si trasforma nel dualismo?
L’uno – io sono. L’uno – privo del senso della continuazione e quindi privo della coscienza dell’uno. L’onda non é altra cosa dall’oceano. Noi non possiamo mai essere separati. Questa separazione sembra reale quando ci guardiamo allo specchio della mente. Il momento della separazione in termini scientifici occidentali si può definire il Il Big Bang – la nascita del concetto spazio – tempo. Io e l’altro, concettualizzazione speculare dell’io.
Quando ci guardiamo allo specchio vediamo che c’é un io. Sorge l’aspetto di differenza. Formazione dell’ego, della separazione. Altro esempio: Una persona che facendo il ventriloquo fa parlare le sue marionette si scinde in se stesso. La proiezione dell’io che diventa il tu.
Si parla quindi di YIN (femminile, lo spazio, esperienza della forma) e YANG (maschile, il tempo, la coscienza della durata) come modi descrittivi di queste due energie. In India Shiva e Shakti (coscienza/energia)
Il tempo con la durata permette la visione della manifestazione che avviene nello spazio.
Quindi il Maschile = la luce / il Femminile = la Tenebra
Nessuno é più importante dell’altro. Senza tenebre la luce non ha senso. Tutta la dualità viene espressa attraverso lo Yin (la terra) e lo Yang (il cielo).
Nel sistema Cinese antico, la domanda che veniva fatta allo sciamano otteneva risposta attraverso un “si”, linea intera – Yang, l’entrata, l’affermazione, maschile o un “no” – linea spezzata, Yin. Questa é la radice della formazione del libro dei mutamenti.
Poi ci sono i 3 modi espressivi della coscienza o qualità, in India definiti: Satva (coscienza), Rajas (azione) e Tamas (inerzia).
I 5 elementi indiani si formano attraverso un processo di commistione di queste 3 qualità che sono il motore di ciò che é l’aspetto manifesto:
Gli elementi indiani sono discendenti – (stati psichici)
ETERE
ARIA
FUOCO
ACQUA
TERRA
ETERE: stato di coscienza in cui l’”Io sono” é sorto ma ancora in una fase di latenza. Il vuoto in cui si manifesta tutto ciò che segue. Pensiero privo di considerazioni.
ARIA: Formazione nebulosa di una sorta di pensiero che assume una sembianza non definita.
FUOCO: Da la capacità di creare delle immagini – la visione.
ACQUA: L’immagine assume una sembianza che diventa propria. Come in un sogno diventa anche sensoriale.
TERRA: Forma cristallizzata esteriore per inerzia. Stato di veglia. Lo stato fisico.
SATVA RAJAS TAMAS
Etere: Rappresentato da Satva allo stato puro
Aria: Rappresenta Satva e Rajas insieme
Fuoco: Rajas allo satao puro
Acqua: Rajas e Tamas insieme
Terra : Tamas allo stato puro
Corrispondono ai primi 5 chakra – la parte più grossolana (sistema indiano)
Terra – Coccige
Acqua – Organi sessuali
Fuoco – Ombelico
Aria – Cuore
Etere – Gola (Pomo d’Adamo)
Il sistema elementale Indiano é di discesa mentre quello cinese é circolare e si comincia dalla Terra che viene considerata la matrice che insieme al Cielo produce tutte le cose.
I 5 elementi cinesi tengono la base formativa nella terra posta sotto la fecondazione del cielo.
L’elemento TERRA produce l’elemento METALLO. Il METALLO produce l’ACQUA. L’ACQUA produce il LEGNO, il LEGNO produce il FUOCO. Il FUOCO produce la TERRA.
Corrispondenza indiano – cinese. I sensi collegati agli elementi.
La TERRA : formazione primordiale si manifesta attraverso il primo senso – L’olfatto. (Pancreas e Milza) Corrisponde al colore giallo – praticità, metodicità, concretezza etc.
Attraverso l’alchimia interna dalla Terra si produce il METALLO.
Il METALLO: raffinatezza della capacità materiale più pura. Il 2° senso – L’Udito – L’etere, quello che definisce la qualità del tempo – spazio. Colore Bianco della purezza. Assenza di colore. Qualità morale: giustizia, etica, costanza, ostinazione, volontà, senso decisionale, malleabilità. Organo: Polmoni.
Quando c’é umidità sul metallo si formano le goccioline. Funge da contenitore impermeabile. Se si scalda il metallo diventa liquido. Quindi dal METALLO nasce l’ACQUA. L’ACQUA: La profondità, insondabilità. Senso: Il Gusto. In bocca abbiamo sempre l’acqua che ci consente di percepire il sapore. La comunicazione, l’influenzare. Goccia su goccia l’acqua corrode la pietra. L’acqua purifica. Significa: Trasmissione, Comunicazione, Memoria. Organo: Reni.
Attraverso l’acqua sorge il Legno. (Che corrisponde all’Aria indiana)
IL LEGNO: Colore verde. Rappresenta l’emozione. Senso: il Tatto. Noi trasmettiamo l’emozione attraverso il tocco. Avidità, attaccamento nei sentimenti, identificazione dell’amore con l’oggetto. Organo: Fegato.
Quando il legno é maturo per l’autocombustione, produce il Fuoco.
IL FUOCO: Colore rosso. Senso: la vista. Adora consumare. Carisma, insensibilità verso gli altri – egoismo, impulsività, distacco, visione. Organo: Cuore.
Bisogna comprendere gli elementi nella loro circolarità. Noi stessi siamo un’insieme dei 5 elementi. Il sistema dei 5 elementi insieme alle 3 qualità Satva, Rajas e Tamas insieme al “maschile e femminile” (Yin e Yang) sono alla base del sistema formativo. Tutto ciò che esiste ne é una combinazione. 5 elementi, 3 qualità e lo spazio-tempo. Motore formante della manifestazione. Ogni forma é la risultanza della combinazione di queste energie.
Definizioni simboliche: Yang – si – luce – il giorno – il caldo – l’estate.
Yin – no – tenebre – la notte – il freddo – l’inverno.
Il corpo/mente é un oggetto nella coscienza in esso ci stiamo identificando scambiandolo per il “soggetto” che in verità é la coscienza stessa.
Ci sono tre modi di vedere il significato del sistema Cinese della conoscenza attraverso le immagini dell’I King:
Modalità dell’indovino: Interpretazione in maniera strutturale, attraverso lo studio.
Modalità del Veggente: Vedere le cose intuitivamente al di là dell'interpretazione.
Modalità del Saggio: Trascendere l’empirico e raggiunge lo stato di pura consapevolezza. Cielo e Terra sono due facce della stessa medaglia.
Lo scopo é di realizzare la visione del Saggio giungendo all’autoconoscenza.
Nella simbologia del I KING esiste un cielo anteriore e un cielo posteriore:
Cielo anteriore: Quello nella logica del pensiero, nell'immagine primordiale:
Parallelo “cinese/indiano” dei trigrammi e loro posizione e qualità:
Est: Li L'Aderente – Punye, il virtuoso, esprime luce e coscienza. Il sole che sorge
Sud est: Tui Il Sereno– Nidra, la tranquillità del sogno
Sud: Kien Il Creativo – Krura mati, la prepotenza. Affermazione di sé.
Sud ovest: Sun Il Penetrante – Pape, la trasgressione
Ovest: Kan l'Abissale – Krida, il calcolo.
Nord ovest: Ken Il Monte – Gamanandau Buddhi, predisporre l’azione
Nord: Kun Il Ricettivo – Rati Priti, attaccamento, la terra in inverno si compatta.
Il Cielo Posteriore, quello della manifestazione nel concreto, corrisponde ai modi della vita.
Nord: Kan - Acqua
Nord est: Ken - Terra
Est: Cen - Legno giovane
Sud est: Sun - Legno maturo
Sud: Li - Fuoco
Sud ovest: Kun - Terra
Ovest: Tui - Metallo
Nord ovest: Kien - Metallo
Ilaria Gaddini
Mia nota:
Cara Ilaria, hai fatto un lavoro enorme... brava!
Avevo detto che per i cinesi le posizioni nord sud sono invertite e di conseguenza anche l'est e l'ovest... Per questo consigliavo di non tener conto dei grafici cinesi che altrimenti nella nostra mente abituata a posizionare il nord sopra non é chiaro poi il discorso del posizionamento dei trigrammi e conseguentemente degli archetipi zodiacali....
Per cui non usiamo i disegni cinesi che tra l'altro non posso nemmeno pubblicare...
...................
Presentazione generale del corso:
http://paolodarpini.blogspot.com/2010/07/i-ching-e-zodiaco-cinese-integrato-dal.html
sabato 11 settembre 2010
Eudemonia: "Amministrando con saggezza si ottiene la concordia nel popolo..."
Lettera aperta ai "gestori del territorio" ed amministratori in genere
Certe volte ci si stupisce di come in così tanti si ribellino alla società, in particolare al potere costituito, da ampie fasce di giovani e centrifughi gruppi politici fino all'estremo di una criminalità organizzata che a volte giunge a divenire un piccolo Stato fuorilegge che si oppone al più grande Stato legale. Ci si stupisce e regolarmente si piangono le vittime che, in certi periodi più in altri meno, cadono per essersi trovate nel mezzo di uno scontro di forze ostili tra loro.
Eppure questo triste stato di cose, che si verifica regolarmente in ogni società antidemocratica retta da caste e classi che impediscono la partecipazione, che regna basandosi sull'emarginazione di persone ed idee e sulla privazione dei diritti degli individui di modo che altri ne approfittino, potrebbe all'improvviso dissolversi nel nulla, lasciando posto ad una felice condizione sociale priva di contrasti di alcun tipo.
L'Armonica Rotazione Sociale, messa in moto dalla periodica redistribuzione dei ruoli esecutivi e funzionali pubblici, è atta proprio a far sì che le persone, fluendo all'interno delle pubbliche strutture, prendano ed apportino materiale per un continuo scambio di idee e percezioni, per un divenire collettivo in grado di essere modificato e sanato da tutti e quindi da tutti apprezzato. Così facendo inevitabilmente influenzando beneficamente anche l'ambito personale e privato.
***
Oggi vi sono amministratori che, focalizzatisi su una cieca difesa dell'ambiente, pensano di avere TUTTE le ragioni e con questa convizione intraprendono politiche che non di rado sono osteggiate dalla popolazione stessa. Tali amministratori purtroppo non hanno tutte le ragioni ma solo alcune e su quelle soltanto non possono basare una politica, pena il suo essere inadeguata ed incapace di trovare il pieno accordo e sostegno della collettività.
Per decenni si è trascurato di diffondere una consapevolezza demografica e di svilupparne un relativo senso e cultura. Ed oggi codesti altri, diversi, grandi amministratori pieni di ogni qualità e virtù si risvegliano di colpo accorgendosi che l'ambiente naturale è finito. Certo che è finito! Siamo cresciuti in numero più velocemente di quanto avremmo dovuto, non solo localmente ma anche globalmente, e la relativa iper-rapida crescita economica, conseguente ad ogni iper-rapida crescita demografica, sta avendo un suo naturale corso.
Pensate: nel 1953, cinquantasette anni fa, una illuminata mente fondò l'Aied, l'Associazione Italiana per l'Educazione Demografica, mentre ancora oggi questo importante elemento d'evoluzione umana e sociale viene generalmente bloccato. Proibire, vietare, imporre: questa continua ad essere la politica preferita anche dai nuovi amministratori i quali, avendo appena scoperto l'ambiente, pensano di avere appreso tutto quanto c'è da sapere e così tutto continuano ad ignorare, nella lunga tradizione degli amministratori autoritari.
***
Sarebbe ora che i nuovi amministratori prendessero finalmente coscienza del blocco imposto per decenni alla cultura da coloro che si sono impossessati delle Scuole ed Università Pubbliche. Troppe sono ancora le cose che non si sanno per responsabilità di coloro che ancora occupano a vita ruoli che appartengono all'intero popolo italiano. Tra quanto tutti avremmo dovuto sapere c'è il fatto che l'Italia non è semplicemente una Repubblica, come si crede e suole dire, bensì è una società che gode tanto di una Res Publica quanto di una Res Privata. Di conseguenza il Governo centrale e le amministrazioni locali hanno da occuparsi innanzitutto della Res Publica, rispettando quanto più possibile la Res Privata.
Gli amministratori fin dal primo giorno della Repubblica avrebbero dovuto proporre l'ACQUISTO PUBBLICO delle aree sulle quali intraprendere legittime politiche di sfruttamento o preservazione naturale. Al contrario, incapaci di amministrare saggiamente la proprietà collettiva, hanno preteso affermare il loro potere su aree di proprietà privata, giungendo a cancellare il sacro diritto di ognuno di vivere sulla terra. Guaio è che senza rispettare le proprietà altrui nemmeno le proprietà collettive vengono più rispettate ed un generale astio e contrasto si sviluppa verso il potere. L'intera società va a gambe all'aria quando gli amministratori infrangono le regole che i comuni cittadini sono invece tenuti a rispettare.
***
Ecco perché oggi il primo impegno di un Amministratore che desideri farsi stimare da ogni cittadino e creare insieme una società felice e funzionale, è quello di diffondere i finora nascostici due principi della Democrazia:
1) quanto di pertinenza e proprietà della Collettività va condiviso,
2) quanto di pertinenza e proprietà della Persona va rispettato.
Il primo principio porta ad esempio alla luce l'inappropriata assegnazione a vita dei ruoli pubblici i quali vanno invece periodicamente restituiti al popolo, come già avviene per i ruoli di governo. Il secondo principio aiuta tra l'altro a prendere coscienza del fatto che l'essere umano ha necessità fondamentali, che non possono essere fatte oggetto di proibizione. Il diritto di vivere sulla terra è uno di questi.
Entrambi i principi fanno sì che, con la effettiva partecipazione dei cittadini alla Cosa Pubblica ed il rispetto da parte del potere per ognuno di essi, si costruisca una comunità contro cui è impossibile trovare il minimo appiglio e quindi apprezzata e difesa da ogni suo componente.
Affermando tali principi e conservandoli non vi saranno più eserciti di giovani contestatori, di politici rivoltosi, di criminali contro tutto e tutti. I due principi della Democrazia sono un riferimento che ogni società dovrebbe custodire come uno dei suoi tesori più preziosi.
Hyper Linker - D'Antonio Danilo - 339.5014947
http://Armonica-Rotazione-Sociale.hyperlinker.org
Certe volte ci si stupisce di come in così tanti si ribellino alla società, in particolare al potere costituito, da ampie fasce di giovani e centrifughi gruppi politici fino all'estremo di una criminalità organizzata che a volte giunge a divenire un piccolo Stato fuorilegge che si oppone al più grande Stato legale. Ci si stupisce e regolarmente si piangono le vittime che, in certi periodi più in altri meno, cadono per essersi trovate nel mezzo di uno scontro di forze ostili tra loro.
Eppure questo triste stato di cose, che si verifica regolarmente in ogni società antidemocratica retta da caste e classi che impediscono la partecipazione, che regna basandosi sull'emarginazione di persone ed idee e sulla privazione dei diritti degli individui di modo che altri ne approfittino, potrebbe all'improvviso dissolversi nel nulla, lasciando posto ad una felice condizione sociale priva di contrasti di alcun tipo.
L'Armonica Rotazione Sociale, messa in moto dalla periodica redistribuzione dei ruoli esecutivi e funzionali pubblici, è atta proprio a far sì che le persone, fluendo all'interno delle pubbliche strutture, prendano ed apportino materiale per un continuo scambio di idee e percezioni, per un divenire collettivo in grado di essere modificato e sanato da tutti e quindi da tutti apprezzato. Così facendo inevitabilmente influenzando beneficamente anche l'ambito personale e privato.
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Oggi vi sono amministratori che, focalizzatisi su una cieca difesa dell'ambiente, pensano di avere TUTTE le ragioni e con questa convizione intraprendono politiche che non di rado sono osteggiate dalla popolazione stessa. Tali amministratori purtroppo non hanno tutte le ragioni ma solo alcune e su quelle soltanto non possono basare una politica, pena il suo essere inadeguata ed incapace di trovare il pieno accordo e sostegno della collettività.
Per decenni si è trascurato di diffondere una consapevolezza demografica e di svilupparne un relativo senso e cultura. Ed oggi codesti altri, diversi, grandi amministratori pieni di ogni qualità e virtù si risvegliano di colpo accorgendosi che l'ambiente naturale è finito. Certo che è finito! Siamo cresciuti in numero più velocemente di quanto avremmo dovuto, non solo localmente ma anche globalmente, e la relativa iper-rapida crescita economica, conseguente ad ogni iper-rapida crescita demografica, sta avendo un suo naturale corso.
Pensate: nel 1953, cinquantasette anni fa, una illuminata mente fondò l'Aied, l'Associazione Italiana per l'Educazione Demografica, mentre ancora oggi questo importante elemento d'evoluzione umana e sociale viene generalmente bloccato. Proibire, vietare, imporre: questa continua ad essere la politica preferita anche dai nuovi amministratori i quali, avendo appena scoperto l'ambiente, pensano di avere appreso tutto quanto c'è da sapere e così tutto continuano ad ignorare, nella lunga tradizione degli amministratori autoritari.
***
Sarebbe ora che i nuovi amministratori prendessero finalmente coscienza del blocco imposto per decenni alla cultura da coloro che si sono impossessati delle Scuole ed Università Pubbliche. Troppe sono ancora le cose che non si sanno per responsabilità di coloro che ancora occupano a vita ruoli che appartengono all'intero popolo italiano. Tra quanto tutti avremmo dovuto sapere c'è il fatto che l'Italia non è semplicemente una Repubblica, come si crede e suole dire, bensì è una società che gode tanto di una Res Publica quanto di una Res Privata. Di conseguenza il Governo centrale e le amministrazioni locali hanno da occuparsi innanzitutto della Res Publica, rispettando quanto più possibile la Res Privata.
Gli amministratori fin dal primo giorno della Repubblica avrebbero dovuto proporre l'ACQUISTO PUBBLICO delle aree sulle quali intraprendere legittime politiche di sfruttamento o preservazione naturale. Al contrario, incapaci di amministrare saggiamente la proprietà collettiva, hanno preteso affermare il loro potere su aree di proprietà privata, giungendo a cancellare il sacro diritto di ognuno di vivere sulla terra. Guaio è che senza rispettare le proprietà altrui nemmeno le proprietà collettive vengono più rispettate ed un generale astio e contrasto si sviluppa verso il potere. L'intera società va a gambe all'aria quando gli amministratori infrangono le regole che i comuni cittadini sono invece tenuti a rispettare.
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Ecco perché oggi il primo impegno di un Amministratore che desideri farsi stimare da ogni cittadino e creare insieme una società felice e funzionale, è quello di diffondere i finora nascostici due principi della Democrazia:
1) quanto di pertinenza e proprietà della Collettività va condiviso,
2) quanto di pertinenza e proprietà della Persona va rispettato.
Il primo principio porta ad esempio alla luce l'inappropriata assegnazione a vita dei ruoli pubblici i quali vanno invece periodicamente restituiti al popolo, come già avviene per i ruoli di governo. Il secondo principio aiuta tra l'altro a prendere coscienza del fatto che l'essere umano ha necessità fondamentali, che non possono essere fatte oggetto di proibizione. Il diritto di vivere sulla terra è uno di questi.
Entrambi i principi fanno sì che, con la effettiva partecipazione dei cittadini alla Cosa Pubblica ed il rispetto da parte del potere per ognuno di essi, si costruisca una comunità contro cui è impossibile trovare il minimo appiglio e quindi apprezzata e difesa da ogni suo componente.
Affermando tali principi e conservandoli non vi saranno più eserciti di giovani contestatori, di politici rivoltosi, di criminali contro tutto e tutti. I due principi della Democrazia sono un riferimento che ogni società dovrebbe custodire come uno dei suoi tesori più preziosi.
Hyper Linker - D'Antonio Danilo - 339.5014947
http://Armonica-Rotazione-Sociale.hyperlinker.org
venerdì 10 settembre 2010
Spiritualità nella materia - Le pietre: il loro fascino ed il loro mistero - Vestiamoci di colore secondo l’umore...
Le pietre semi-prezione, definite per convenienza anche “dure” fanno un effetto sorprendente se montate per adornare i gioielli delle donne, ma anche libere, sono ornamentali e seducenti con i loro colori e bagliori.
Non sono soltanto belle da vedere, ma ogni pietra ha una propria oscillazione naturale, quindi non vi è nulla di strano se, tenendone una o più di una nelle mani, si riceve di volta in volta una sensazione di ricarica, di euforia, o di tranquillità. Un esempio primitivo che risale ad epoche remote. Ognuno di noi può ricevere più o meno benessere dal semplice contatto con questi cristalli come l’ametista, il topazio, l’occhio di tigre ed altre.
Non a caso trai popoli antichi, si usava portare al collo monili o pietre polverizzate preparate appositamente. L’effetto non era quindi solo ornamentale, ma ognuno ne ricavava la formula per il proprio benessere.
Le prime testimonianze di scrittura e cura con le pietre, ci giunge dall’Antico Egitto, in cui non si parlava del loro nome, ma bensì venivano citate con il colore. Per questo popolo di elevata cultura,erano molto più importanti le pietre dure tipo l'ametista, piuttosto che quelle preziose come il diamante. Adornavano con le pietre dure gioielli armature, nonché venivano poste nelle piramidi come reali per i defunti.
La storia è piena di testimonianze di come venivano utilizzate le pietre, dai Romani, sino al Medioevo, quando gli alchimisti, affascinati dalle pietre, le utilizzavano nei loro esperimenti di trasformazione della materia.
C’è infine una stretta correlazione tra le pietre ed il colore, rosso con effetto stimolante e rinvigorente, il rosa porta al rilassamento e concilia lo spirito, l’arancione rappresenta il colore delle vesti dei monaci tibetani e proprio per questo infonde amore verso il prossimo e felicità interiore. Il giallo rappresenta conoscenza e saggezza, stimolando le capacità mentali, il verde rappresenta l’ armonia e l’equilibrio dello spirito. Il blu ha un effetto calmante sul sistema nervoso, favorisce fiducia. L' indaco con la sua alta frequenza di colore, agisce a livello mentale, il violetto migliora e rafforza la modestia, il marrone da forza e stabilità fisica, il nero rappresenta l’insieme di tutti i colori ed ha un effetto rinforzante, infine il bianco, un colore neutro, stimola la conoscenza e la chiarezza. Inoltre i colori cangianti iridescenti, favoriscono la memoria ma anche la disattenzione.
Respingono anche la negatività rasserenando l’animo e danno gioia di vivere. Quindi in vista dell’approssimarsi dell’autunno, con i suoi colori meno intensi e più tenui, vestiamoci di colore per rallegrare il nostro umore e mantenere così elevata l’ energia del corpo e dello spirito anche se fuori piove, utilizzando un ombrello colorato.
Rita De Angelis
Non sono soltanto belle da vedere, ma ogni pietra ha una propria oscillazione naturale, quindi non vi è nulla di strano se, tenendone una o più di una nelle mani, si riceve di volta in volta una sensazione di ricarica, di euforia, o di tranquillità. Un esempio primitivo che risale ad epoche remote. Ognuno di noi può ricevere più o meno benessere dal semplice contatto con questi cristalli come l’ametista, il topazio, l’occhio di tigre ed altre.
Non a caso trai popoli antichi, si usava portare al collo monili o pietre polverizzate preparate appositamente. L’effetto non era quindi solo ornamentale, ma ognuno ne ricavava la formula per il proprio benessere.
Le prime testimonianze di scrittura e cura con le pietre, ci giunge dall’Antico Egitto, in cui non si parlava del loro nome, ma bensì venivano citate con il colore. Per questo popolo di elevata cultura,erano molto più importanti le pietre dure tipo l'ametista, piuttosto che quelle preziose come il diamante. Adornavano con le pietre dure gioielli armature, nonché venivano poste nelle piramidi come reali per i defunti.
La storia è piena di testimonianze di come venivano utilizzate le pietre, dai Romani, sino al Medioevo, quando gli alchimisti, affascinati dalle pietre, le utilizzavano nei loro esperimenti di trasformazione della materia.
C’è infine una stretta correlazione tra le pietre ed il colore, rosso con effetto stimolante e rinvigorente, il rosa porta al rilassamento e concilia lo spirito, l’arancione rappresenta il colore delle vesti dei monaci tibetani e proprio per questo infonde amore verso il prossimo e felicità interiore. Il giallo rappresenta conoscenza e saggezza, stimolando le capacità mentali, il verde rappresenta l’ armonia e l’equilibrio dello spirito. Il blu ha un effetto calmante sul sistema nervoso, favorisce fiducia. L' indaco con la sua alta frequenza di colore, agisce a livello mentale, il violetto migliora e rafforza la modestia, il marrone da forza e stabilità fisica, il nero rappresenta l’insieme di tutti i colori ed ha un effetto rinforzante, infine il bianco, un colore neutro, stimola la conoscenza e la chiarezza. Inoltre i colori cangianti iridescenti, favoriscono la memoria ma anche la disattenzione.
Respingono anche la negatività rasserenando l’animo e danno gioia di vivere. Quindi in vista dell’approssimarsi dell’autunno, con i suoi colori meno intensi e più tenui, vestiamoci di colore per rallegrare il nostro umore e mantenere così elevata l’ energia del corpo e dello spirito anche se fuori piove, utilizzando un ombrello colorato.
Rita De Angelis
giovedì 9 settembre 2010
"HISTORICA" DI STRABONE DI TESSALONICA (detto Yperione.) e note sul gallismo e sull'esibizionismo femminile a fini maritali
DE BENEDICTINO CRAXIO QUADRUMVIRO.
...”Admodum adulescens, Craxius operam reipublicae navat et factioni socialistae, cui Nennius et Saragatus praeerant, libenter favet.
Factionis principes iam provecta aetate autuntur et factio ipsa diversitatum aemulationumque causa paulatim labitur.
Denique Nennius et Saragatus in dua partes dividunt factionem, tempus est Craxii, viri acerrimo ingenio et praeter modum ambitiosi.
Brevi tempore, comitum auxilio, alterae dimidiatae factioni praest eiusque imaginem omnino mutat secundum speciem et substantiam.
Factionis progressus ante omnia praeponitur et quoque in comitiis suffragia crescunt”
Francesco Bacone: La lettura rende l'uomo completo, il dialogo lo rende pronto, la scrittura preciso.
NOTA di Georgius Romandiolicus: il fatto che gli italiani siano il popolo che legge di meno al mondo si riverbera nei comportamenti del medesimo, che quando scrive scrive solo poesiole che nasconde nel cassetto.
Giorgio Mecheri (da "Il Gentileo", Dizionario del buongusto, Roma, 1981):
"Gallismo": neologismo che senza alcun riferimento ai francesi, ma piuttoso al gallo, indica quello spregievole e volgare comportamento del "mezzacalza" italiano nei confronti di certe deformità anatomiche per eccesso, del corpo di una donna che passa. Egli non solo offende la categoria degli uomini, oltre la malcapitata passante, ma persino quella dei galli, i quali è noto sono animali fierissimi che si lasciano corteggiare dalle galline con aria assente e sofisticata.
NOTA di Georgius Romandiolicus. L'uomo ammira la donna molto di più di quanto la donna ammiri l'uomo. Ovviamente la donna lo fa di sottecchi mentre il "mezzecalze" esibisce la sua ammirazione. Ma mentre la donna si esibisce, e non potrebbe fare diversamente, dallo "struscio" cittadino ai concorsi "di bellezza", dovendosi "mostrare" per essere "acquistata", l'uomo è corteggiato soltanto se è un "gallo nel pollaio". Come dimostrano le disavventure "galanti" di tanti, anzi di tutti gli uomini di "potere". Si tratta peraltro di un comportamento che nasce con la vita. Come dimostra il fatto che in qualsiasi specie vivente, il capobranco è circondato dalle femmine, almeno fino a quando non è soppiantato, dopo lotta spesso cruenta, dal pretendente più forte. (Ed anche questa è solo... selezione naturale.)
D'altro canto, da studi scientifici molto sofisticati, sappiamo che l'uomo ammira, delle donne, soprattutto le gambe ed il bacino. Il seno in second'ordine. Le gambe dritte confermano che la femmina non soffre di rachitismo. Malattia tanto frequente in passato, dovuta alla poca illuminazione delle abitazioni (ma a noi è rimasto l'interesse....), poi i fianchi larghi, da associare al vitino di vespa che, per contrasto, ne aumenta l'impressione, mentre il seno è destinato a crescere naturalmente durante la gravidanza.
Con l'aumentare della popolazione vedente (Homo vidiotus) è ovvio che aumenta il numero dei voyeurs e quindi aumenta il bisogno delle femmine in età da marito di esibirsi ad un numero sempre maggiore di possibili "aquirenti". Cosa che nelle piccole comunità di campagna, peraltro sopraffatte dall'autorità, spesso isterica o, peggio, sadica, del "prevosto", non era possibile.
Il Gossip, oggi diventata un'industria miliardaria, ha sostituito le chiacchiere da sagrestia e da confessionale delle beghine, ma se visto sempre in ottica darwiniana costituisce elemento sostanziale della conservazione della specie. L'amore "eterno" di ottocentesca memoria, ma anche in questo caso esistevano problemi legati al ritardo medio della maturazione sessuale delle donne, è quindi una chiara sovrastruttura che accompagna moralismo, rampogna catechistica e, senti senti, civetteria femminile. fermo restando che la donna disprezza abitaulmente il "gallista" perchè ne intravede, e giustamente, la natura di lenone, di esibizionista, di souteneur.
Georgius Vitalicus (alias Giorgio Vitali)
...”Admodum adulescens, Craxius operam reipublicae navat et factioni socialistae, cui Nennius et Saragatus praeerant, libenter favet.
Factionis principes iam provecta aetate autuntur et factio ipsa diversitatum aemulationumque causa paulatim labitur.
Denique Nennius et Saragatus in dua partes dividunt factionem, tempus est Craxii, viri acerrimo ingenio et praeter modum ambitiosi.
Brevi tempore, comitum auxilio, alterae dimidiatae factioni praest eiusque imaginem omnino mutat secundum speciem et substantiam.
Factionis progressus ante omnia praeponitur et quoque in comitiis suffragia crescunt”
Francesco Bacone: La lettura rende l'uomo completo, il dialogo lo rende pronto, la scrittura preciso.
NOTA di Georgius Romandiolicus: il fatto che gli italiani siano il popolo che legge di meno al mondo si riverbera nei comportamenti del medesimo, che quando scrive scrive solo poesiole che nasconde nel cassetto.
Giorgio Mecheri (da "Il Gentileo", Dizionario del buongusto, Roma, 1981):
"Gallismo": neologismo che senza alcun riferimento ai francesi, ma piuttoso al gallo, indica quello spregievole e volgare comportamento del "mezzacalza" italiano nei confronti di certe deformità anatomiche per eccesso, del corpo di una donna che passa. Egli non solo offende la categoria degli uomini, oltre la malcapitata passante, ma persino quella dei galli, i quali è noto sono animali fierissimi che si lasciano corteggiare dalle galline con aria assente e sofisticata.
NOTA di Georgius Romandiolicus. L'uomo ammira la donna molto di più di quanto la donna ammiri l'uomo. Ovviamente la donna lo fa di sottecchi mentre il "mezzecalze" esibisce la sua ammirazione. Ma mentre la donna si esibisce, e non potrebbe fare diversamente, dallo "struscio" cittadino ai concorsi "di bellezza", dovendosi "mostrare" per essere "acquistata", l'uomo è corteggiato soltanto se è un "gallo nel pollaio". Come dimostrano le disavventure "galanti" di tanti, anzi di tutti gli uomini di "potere". Si tratta peraltro di un comportamento che nasce con la vita. Come dimostra il fatto che in qualsiasi specie vivente, il capobranco è circondato dalle femmine, almeno fino a quando non è soppiantato, dopo lotta spesso cruenta, dal pretendente più forte. (Ed anche questa è solo... selezione naturale.)
D'altro canto, da studi scientifici molto sofisticati, sappiamo che l'uomo ammira, delle donne, soprattutto le gambe ed il bacino. Il seno in second'ordine. Le gambe dritte confermano che la femmina non soffre di rachitismo. Malattia tanto frequente in passato, dovuta alla poca illuminazione delle abitazioni (ma a noi è rimasto l'interesse....), poi i fianchi larghi, da associare al vitino di vespa che, per contrasto, ne aumenta l'impressione, mentre il seno è destinato a crescere naturalmente durante la gravidanza.
Con l'aumentare della popolazione vedente (Homo vidiotus) è ovvio che aumenta il numero dei voyeurs e quindi aumenta il bisogno delle femmine in età da marito di esibirsi ad un numero sempre maggiore di possibili "aquirenti". Cosa che nelle piccole comunità di campagna, peraltro sopraffatte dall'autorità, spesso isterica o, peggio, sadica, del "prevosto", non era possibile.
Il Gossip, oggi diventata un'industria miliardaria, ha sostituito le chiacchiere da sagrestia e da confessionale delle beghine, ma se visto sempre in ottica darwiniana costituisce elemento sostanziale della conservazione della specie. L'amore "eterno" di ottocentesca memoria, ma anche in questo caso esistevano problemi legati al ritardo medio della maturazione sessuale delle donne, è quindi una chiara sovrastruttura che accompagna moralismo, rampogna catechistica e, senti senti, civetteria femminile. fermo restando che la donna disprezza abitaulmente il "gallista" perchè ne intravede, e giustamente, la natura di lenone, di esibizionista, di souteneur.
Georgius Vitalicus (alias Giorgio Vitali)
mercoledì 8 settembre 2010
Alpinismo, spiragli di storia, Macrobio... e l'armonia delle sfere!
QUEST'ANNO E' STATO UNA TRAGEDIA PER GLI ALPINISTI. NON SI RIESCE A CONVINCERE GLI SCRITERIATI AD ESSERE PIù RIFLESSIVI. E D'ALTRONDE LE ESIGENZE TURISTICHE SONO QUEL CHE SONO. AGLI ALPINISTI SERI E SOPRATTUTTO PREPARATI è INDIRIZZATA QUESTA POESIA.
Monte Bianco.
Del monte Bianco il vertice
che con le nubi cozza
raggiunto spesso vedesi
in sua sublime altozza
Sembrò che un dì quel culmine
delle nostr'Alpi Onore
per cause ancora incognite
dovesse, ohimè, cadore
così che l'altitudine
della sua cima algente
e la fama d'altissimo
dovesse andare a mente.
Invece ancor rifulgere
la guglia di cristallo
può, a chi da giù guardandola,
venir fa il torcicallo
Cadono a frotte gli uomini
che voglion cimentare
salendo sul ghiacciaio
il proprio loro valare
salgono per le crode
scavalcano le selle
scivolando sul ghiaccio
arrivan fino a velle
MA TU, alpinista intrepido,
sull'ORLO del crepaccio
getta lo sguardo rapido
al fondo del burraccio
poi torna indietro,
o saggio,
chè meglio è la Ragione
di 100 atti di coraggio
Mentr'io non mi preoccupo
se ben o male razzolo
tanto oramai non restami
che guardare il...cocazzolo!
Georgius Vitalicus Aulicus
SPIRAGLI DI HISTORICA
(del grandissimo storico Sofrone di Tessalonica)
“Confecto bello, DEGASPER, artis reipublicae administrandae peritissimus, cunctas italica gente ad urnas vocaverat, ut confirmarent aut abrogarent regnum Humberti Secundi regis, quem omnes accusabant de nostri exercitus clade.
Urnarum responsum Reipublicae favit atque Humbertus Secundus rex, in Lusitaniam se contulit in exilium.
DEGASPER autem, usque ad annum millesimum nongentesimum quinquagesimum et secundum semper in administratorum Collegio fuit.
Tanto nomine protectus, Iulius Andreotus ipse in Collegium reipublicae administratorum ingressus est.
Ex tunc igitur initium cepit eius honorum cursus, quem magis felicem quam ancipitem Nos putare audemus”
Piccola nota su... MACROBIO.
Macrobio è stato uno dei maggiori neoplatonici pagani di lingua latina, assieme a Calcidio ed a Marziano Capella. Il suo "Commento al Sogno di Scipione" è la sua opera più famosa ed è quella che ha avuto maggiori influssi nell'Occidente.
Il brano che tratta del sogno del condottiero romano è tratto dal VI ed ultimo libro della "repubblica" di Cicerone, ed il commento presenta, in forma di annotazioni al testo ciceroniano, le più importanti dottrine della religione-filosofica tardo antica: l'esistenza del mondo intellegibile, l'immortalità dell'anima ed i suoi destini ultraterreni, i paradigmi della "vita buona" per l'uomo di quaggiù, insieme ad altre digressioni sull'interpretazione dei sogni, sulle loro capacità profetiche, la scienza dei numeri pitagorici, la cosmologia, la geografia, i cicli del tempo, l'armonia delle sfere.
INSOMMA, COMMENTA GEORGIUS ROMANDIOLICUS, è tutto lì.
Una buonissima parte di quanto venuto dopo e presentato ai villici come grandi invenzioni successive, è tutto dentro la classicità, che va sicuramente riscoperta sbugiardando i falsi profeti, distruttori di civiltà, sopraffattori e soprattutto FALSARI.
Monte Bianco.
Del monte Bianco il vertice
che con le nubi cozza
raggiunto spesso vedesi
in sua sublime altozza
Sembrò che un dì quel culmine
delle nostr'Alpi Onore
per cause ancora incognite
dovesse, ohimè, cadore
così che l'altitudine
della sua cima algente
e la fama d'altissimo
dovesse andare a mente.
Invece ancor rifulgere
la guglia di cristallo
può, a chi da giù guardandola,
venir fa il torcicallo
Cadono a frotte gli uomini
che voglion cimentare
salendo sul ghiacciaio
il proprio loro valare
salgono per le crode
scavalcano le selle
scivolando sul ghiaccio
arrivan fino a velle
MA TU, alpinista intrepido,
sull'ORLO del crepaccio
getta lo sguardo rapido
al fondo del burraccio
poi torna indietro,
o saggio,
chè meglio è la Ragione
di 100 atti di coraggio
Mentr'io non mi preoccupo
se ben o male razzolo
tanto oramai non restami
che guardare il...cocazzolo!
Georgius Vitalicus Aulicus
SPIRAGLI DI HISTORICA
(del grandissimo storico Sofrone di Tessalonica)
“Confecto bello, DEGASPER, artis reipublicae administrandae peritissimus, cunctas italica gente ad urnas vocaverat, ut confirmarent aut abrogarent regnum Humberti Secundi regis, quem omnes accusabant de nostri exercitus clade.
Urnarum responsum Reipublicae favit atque Humbertus Secundus rex, in Lusitaniam se contulit in exilium.
DEGASPER autem, usque ad annum millesimum nongentesimum quinquagesimum et secundum semper in administratorum Collegio fuit.
Tanto nomine protectus, Iulius Andreotus ipse in Collegium reipublicae administratorum ingressus est.
Ex tunc igitur initium cepit eius honorum cursus, quem magis felicem quam ancipitem Nos putare audemus”
Piccola nota su... MACROBIO.
Macrobio è stato uno dei maggiori neoplatonici pagani di lingua latina, assieme a Calcidio ed a Marziano Capella. Il suo "Commento al Sogno di Scipione" è la sua opera più famosa ed è quella che ha avuto maggiori influssi nell'Occidente.
Il brano che tratta del sogno del condottiero romano è tratto dal VI ed ultimo libro della "repubblica" di Cicerone, ed il commento presenta, in forma di annotazioni al testo ciceroniano, le più importanti dottrine della religione-filosofica tardo antica: l'esistenza del mondo intellegibile, l'immortalità dell'anima ed i suoi destini ultraterreni, i paradigmi della "vita buona" per l'uomo di quaggiù, insieme ad altre digressioni sull'interpretazione dei sogni, sulle loro capacità profetiche, la scienza dei numeri pitagorici, la cosmologia, la geografia, i cicli del tempo, l'armonia delle sfere.
INSOMMA, COMMENTA GEORGIUS ROMANDIOLICUS, è tutto lì.
Una buonissima parte di quanto venuto dopo e presentato ai villici come grandi invenzioni successive, è tutto dentro la classicità, che va sicuramente riscoperta sbugiardando i falsi profeti, distruttori di civiltà, sopraffattori e soprattutto FALSARI.
martedì 7 settembre 2010
Storie strane e incredibili e citazioni
CITAZIONI CITABILI
Maurizio Valenzi (per lungo tempo sindaco di Napoli):
[Dal libro: Confesso che mi sono divertito. Pironti ed.]
Consiglio comunale. L'aula è invasa da disocccupati di tutte le sigle. Urla, slogan, minacce di morte, tentativi di assalto, seduta sospesa. Un'ora dopo, ancora caos.
All'improviso un mormorìo, sorrisi, abbracci: l'aula si svuota. Si è diffusa la falsa notizia che l'Olanda è stata squalificata e l'Italia del calcio ha vinto. L'ha messa in giro qualche timoroso? Mi affaccio al balcone: la piazza è in festa, tutti i clacson strombazzano.
LA STORIA CLASSICIZZATA: (Remo Scurria):
In Vaticano Andreotus cognovit DEGASPEREM, cui Ecclesia ufficium bibliotecari commmiserat, et brevi, inter eos, magna familiaritas oritur.
George Orwell (1984)
Se tutti i documenti raccontavano la stessa vicenda, dunque la menzogna era passata alla storia ed era divenuta verità. "Chi controlla il passato, proclama lo slogan del Partito, controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato."
GEORGIUS (dall'autobiogramia): Nullius Addictus Iurare in Verba Magistri = Mai disposto a giurare sulle parole di alcun maestro.
Giorgio Vitali dixit
Maurizio Valenzi (per lungo tempo sindaco di Napoli):
[Dal libro: Confesso che mi sono divertito. Pironti ed.]
Consiglio comunale. L'aula è invasa da disocccupati di tutte le sigle. Urla, slogan, minacce di morte, tentativi di assalto, seduta sospesa. Un'ora dopo, ancora caos.
All'improviso un mormorìo, sorrisi, abbracci: l'aula si svuota. Si è diffusa la falsa notizia che l'Olanda è stata squalificata e l'Italia del calcio ha vinto. L'ha messa in giro qualche timoroso? Mi affaccio al balcone: la piazza è in festa, tutti i clacson strombazzano.
LA STORIA CLASSICIZZATA: (Remo Scurria):
In Vaticano Andreotus cognovit DEGASPEREM, cui Ecclesia ufficium bibliotecari commmiserat, et brevi, inter eos, magna familiaritas oritur.
George Orwell (1984)
Se tutti i documenti raccontavano la stessa vicenda, dunque la menzogna era passata alla storia ed era divenuta verità. "Chi controlla il passato, proclama lo slogan del Partito, controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato."
GEORGIUS (dall'autobiogramia): Nullius Addictus Iurare in Verba Magistri = Mai disposto a giurare sulle parole di alcun maestro.
Giorgio Vitali dixit
lunedì 6 settembre 2010
Petizione per una riforma elettorale a favore dei cittadini - Italia: "Dalla democratura alla democrazia"
Cari amici di tutta Italia,
La democrazia in Italia sta soffocando sotto i continui scandali e il cattivo governo. Le elezioni anticipate sono una possibilità concreta, ma il cambiamento reale potrà finalmente avere luogo se ci riprendiamo il potere che ora è nelle stanze dei partiti politici e lo restituiamo nelle mani dei cittadini.
La legge elettorale vigente conferisce un potere assoluto alle segreterie di partito. Nelle stanze segrete, i leader di partito decidono chi piazzare nelle liste bloccate di candidati, riempiendo il Parlamento di amici e signorsì. Finalmente una coalizione crescente e composta da politici, giornalisti e esponenti della società civile sta proponendo una riforma della legge elettorale, che restituirebbe agli italiani il diritto di scegliere i nostri rappresentanti politici e il governo.
Il dibattito sta prendendo piede proprio ora. Con un enorme supporto popolare, potremmo spazzare via il nostro sistema elettorale clientelare e corrotto e costruire una democrazia in cui sono i cittadini, e non i partiti, a comandare. Firma subito la petizione per la riforma elettorale e inoltrala alla tua famiglia e ai tuoi amici: sarà consegnata direttamente ai principali esponenti di tutti i gruppi parlamentari e attraverso i media quando il Parlamento riaprirà fra una settimana.
I cittadini italiani vinsero nel 1993 un'importante battaglia referendaria, che tracciava la giusta direzione per un nuovo sistema elettorale che attribuiva agli elettori il potere di scegliere i loro parlamentari, ma nel 2005 la coalizione Berlusconi-Bossi l'affossò e la rimpiazzò con una nuova legge.
La legge elettorale varata da Berlusconi toglie ai cittadini il diritto di scegliere i Parlamentari e lo trasferisce alle oligarchie dei partiti, attraverso lo strumento delle liste bloccate. Il risultato è un Parlamento composto da signorsì, la cui rielezione dipende non dalla volontà dei cittadini, bensì da interessi organizzati che hanno il potere di alterare le regole democratiche a proprio beneficio. Non sorprende che la legge sia stata definita una "porcata" subito dopo che era stata varata dal suo stesso ideatore, il ministro Calderoli.
Proprio in un momento così delicato come quello della crisi economica, che necessiterebbe di un'azione politica decisa, l'agenda parlamentare è riempita da misure volte a garantire l'immunità del Presidente del Consiglio, mentre il suo partito prova a bloccare ogni tentativo di discussione sulla legge elettorale.
Mobilitiamoci ora che è stata formata una forte coalizione per cambiare la legge elettorale, altrimenti il rischio è di andare nuovamente alle elezioni con la "legge porcata" e di ritrovarci altri 5 anni di governo Berlusconi, mettendo così definitivamente in pericolo la nostra democrazia. Insieme abbiamo affossato la "legge bavaglio", che era stata dichiarata prioritaria per Berlusconi e quindi immodificabile. Ma grazie a una mobilitazione on-line senza precedenti e alla costanza dei cittadini presenti sulle piazze italiane, abbiamo vinto. Il potere dei cittadini può avere la meglio anche in questa battaglia per una legge elettorale veramente democratica, ma solo se saremo uniti e determinati: insieme possiamo farcela!
Con speranza e determinazione,
Giulia, Ricken, Luis, Alice, Emma, Mia, Pascal, Benjamin e tutto il team di Avaaz.
www.avaaz.org
La democrazia in Italia sta soffocando sotto i continui scandali e il cattivo governo. Le elezioni anticipate sono una possibilità concreta, ma il cambiamento reale potrà finalmente avere luogo se ci riprendiamo il potere che ora è nelle stanze dei partiti politici e lo restituiamo nelle mani dei cittadini.
La legge elettorale vigente conferisce un potere assoluto alle segreterie di partito. Nelle stanze segrete, i leader di partito decidono chi piazzare nelle liste bloccate di candidati, riempiendo il Parlamento di amici e signorsì. Finalmente una coalizione crescente e composta da politici, giornalisti e esponenti della società civile sta proponendo una riforma della legge elettorale, che restituirebbe agli italiani il diritto di scegliere i nostri rappresentanti politici e il governo.
Il dibattito sta prendendo piede proprio ora. Con un enorme supporto popolare, potremmo spazzare via il nostro sistema elettorale clientelare e corrotto e costruire una democrazia in cui sono i cittadini, e non i partiti, a comandare. Firma subito la petizione per la riforma elettorale e inoltrala alla tua famiglia e ai tuoi amici: sarà consegnata direttamente ai principali esponenti di tutti i gruppi parlamentari e attraverso i media quando il Parlamento riaprirà fra una settimana.
I cittadini italiani vinsero nel 1993 un'importante battaglia referendaria, che tracciava la giusta direzione per un nuovo sistema elettorale che attribuiva agli elettori il potere di scegliere i loro parlamentari, ma nel 2005 la coalizione Berlusconi-Bossi l'affossò e la rimpiazzò con una nuova legge.
La legge elettorale varata da Berlusconi toglie ai cittadini il diritto di scegliere i Parlamentari e lo trasferisce alle oligarchie dei partiti, attraverso lo strumento delle liste bloccate. Il risultato è un Parlamento composto da signorsì, la cui rielezione dipende non dalla volontà dei cittadini, bensì da interessi organizzati che hanno il potere di alterare le regole democratiche a proprio beneficio. Non sorprende che la legge sia stata definita una "porcata" subito dopo che era stata varata dal suo stesso ideatore, il ministro Calderoli.
Proprio in un momento così delicato come quello della crisi economica, che necessiterebbe di un'azione politica decisa, l'agenda parlamentare è riempita da misure volte a garantire l'immunità del Presidente del Consiglio, mentre il suo partito prova a bloccare ogni tentativo di discussione sulla legge elettorale.
Mobilitiamoci ora che è stata formata una forte coalizione per cambiare la legge elettorale, altrimenti il rischio è di andare nuovamente alle elezioni con la "legge porcata" e di ritrovarci altri 5 anni di governo Berlusconi, mettendo così definitivamente in pericolo la nostra democrazia. Insieme abbiamo affossato la "legge bavaglio", che era stata dichiarata prioritaria per Berlusconi e quindi immodificabile. Ma grazie a una mobilitazione on-line senza precedenti e alla costanza dei cittadini presenti sulle piazze italiane, abbiamo vinto. Il potere dei cittadini può avere la meglio anche in questa battaglia per una legge elettorale veramente democratica, ma solo se saremo uniti e determinati: insieme possiamo farcela!
Con speranza e determinazione,
Giulia, Ricken, Luis, Alice, Emma, Mia, Pascal, Benjamin e tutto il team di Avaaz.
www.avaaz.org
domenica 5 settembre 2010
Guardie ecologiche in difesa dei cacciatori? Strane informazioni di prima mano da una guardia provinciale di Modena
Caro Paolo,
stamattina, dopo aver sbrigato alcune faccende domestiche, mi sono armata di guinzaglio e mi sono avviata verso il percorso natura, con la dolce Kira.
Lungo lo stradellino privato, in mezzo a quelli che erano fino a poco tempo fa due bellissimi campi di grano, abbiamo incontrato un passante con un cucciolone di Labrador, maschio, ma già di stazza considerevole, che si è messo ad infastidire un po' Kira, ma lei è stata capace di farlo stare al suo posto digrignando i denti appena un paio di volte.
Il proprietario poi ha accelerato il passo e ci ha sorpassato. I due cani erano entrambi sciolti (in questo modo i reciproci comportamenti sono più liberi e spontanei) , ma mentre avanzavamo, ci siamo voltati indietro e abbiamo visto che sopraggiungeva una guardia provinciale (divisa verde).
Avevo già fatto un incontro simile alcuni anni fa, allora ero sul Percorso Natura ed ero stata redarguita perché non tenevo il cane al guinzaglio. Allora avevo chiesto: "Ma, allora, questi poveri (si fa per dire) cani, dove possiamo liberarli?" E lui mi aveva risposto che si potevano tenere liberi solo nei terreni privati.
Io e l'altro "canaro" eravamo ancora su terreno privato, ma, mentre lui ha lasciato il suo cane libero dicendo "Tanto qui è privato, non può farci la multa!", io ho subito legato la mia. Poco più avanti mi sono fermata ad osservare la pozza d'acqua che stamattina era stranamente quasi completamente sgombra di uccelli, forse saranno stati gli innumerevoli spari che si sono sentiti stamattina presto, a disturbare le gallinelle d'acqua.
Aspettavo che la guardia fosse alla mia portata e gli ho chiesto:
"Buongiorno! Cosa fa di bello?"
E lui: "Controllo!
Io: "E cosa controlla?"
Lui: "Vede, quel signore più avanti, ha lasciato il suo cane senza guinzaglio, non si può!"
Io: "Ma come? Qui è un terreno privato!"
Lui: "Si, ma è zona di ripopolamento e hanno appena liberato i selvatici. In questa zona ed in questo periodo (si avvicina il periodo dell'apertura della caccia, anzi, oggi c'era la preapertura, con la caccia dal capanno, n.d.r.) possono liberare i loro cani solo i cacciatori per provarli e fare loro un po' di addestramento!"
Io: "Beh, ed io perché allora non posso liberare la mia?"
Lui: " Perché potrebbe disturbare i selvatici e infastidire il loro lavoro!"
Capito? Il cacciatore ha il diritto di "infastidire" i selvatici, io no! A parte che Kira non ha mai corso dietro a nessuno, né a una volpe, né a una lepre, nè a un fagiano, non ha proprio la caccia nel sangue, al massimo potrebbe correre dietro a qualche gatto, esclusi quelli di casa.
Ho ripetuto la domanda classica, tale e quale quella dell'altra volta: "E allora questi poveri cani dove si possono liberare?"
Risposta: "Guardi, non lo so, qui no e neanche sul Percorso Natura, perché se lì il suo cane fa cadere un ciclista quello la rovina!"
Uffa!
Ho lasciato perdere questa sterile discussione ed ho continuato a rimuginare e fare ipotesi fra me e me: e se un ciclista andando forte, non si accorge che c'è un pedone e cade e si fa male, si può rivalere sul pedone? E se si fa male il pedone? E se si fanno male tutti e due? Chi decide di chi è la colpa? Si chiamano i vigili urbani? E se un ciclista non vede il mio cane, che è tenuto al guinzaglio e lo investe e gli fa male, paga lui le cure? E se uno che corre sul percorso, inciampa su un ramo spezzato posto di traverso, cade e si fa male, chi è responsabile?
Conclusione: Come al solito è questione di attenzione e rispetto, due parole semplici semplici e piene di significato e di utilità......
Paola Bergonzini
stamattina, dopo aver sbrigato alcune faccende domestiche, mi sono armata di guinzaglio e mi sono avviata verso il percorso natura, con la dolce Kira.
Lungo lo stradellino privato, in mezzo a quelli che erano fino a poco tempo fa due bellissimi campi di grano, abbiamo incontrato un passante con un cucciolone di Labrador, maschio, ma già di stazza considerevole, che si è messo ad infastidire un po' Kira, ma lei è stata capace di farlo stare al suo posto digrignando i denti appena un paio di volte.
Il proprietario poi ha accelerato il passo e ci ha sorpassato. I due cani erano entrambi sciolti (in questo modo i reciproci comportamenti sono più liberi e spontanei) , ma mentre avanzavamo, ci siamo voltati indietro e abbiamo visto che sopraggiungeva una guardia provinciale (divisa verde).
Avevo già fatto un incontro simile alcuni anni fa, allora ero sul Percorso Natura ed ero stata redarguita perché non tenevo il cane al guinzaglio. Allora avevo chiesto: "Ma, allora, questi poveri (si fa per dire) cani, dove possiamo liberarli?" E lui mi aveva risposto che si potevano tenere liberi solo nei terreni privati.
Io e l'altro "canaro" eravamo ancora su terreno privato, ma, mentre lui ha lasciato il suo cane libero dicendo "Tanto qui è privato, non può farci la multa!", io ho subito legato la mia. Poco più avanti mi sono fermata ad osservare la pozza d'acqua che stamattina era stranamente quasi completamente sgombra di uccelli, forse saranno stati gli innumerevoli spari che si sono sentiti stamattina presto, a disturbare le gallinelle d'acqua.
Aspettavo che la guardia fosse alla mia portata e gli ho chiesto:
"Buongiorno! Cosa fa di bello?"
E lui: "Controllo!
Io: "E cosa controlla?"
Lui: "Vede, quel signore più avanti, ha lasciato il suo cane senza guinzaglio, non si può!"
Io: "Ma come? Qui è un terreno privato!"
Lui: "Si, ma è zona di ripopolamento e hanno appena liberato i selvatici. In questa zona ed in questo periodo (si avvicina il periodo dell'apertura della caccia, anzi, oggi c'era la preapertura, con la caccia dal capanno, n.d.r.) possono liberare i loro cani solo i cacciatori per provarli e fare loro un po' di addestramento!"
Io: "Beh, ed io perché allora non posso liberare la mia?"
Lui: " Perché potrebbe disturbare i selvatici e infastidire il loro lavoro!"
Capito? Il cacciatore ha il diritto di "infastidire" i selvatici, io no! A parte che Kira non ha mai corso dietro a nessuno, né a una volpe, né a una lepre, nè a un fagiano, non ha proprio la caccia nel sangue, al massimo potrebbe correre dietro a qualche gatto, esclusi quelli di casa.
Ho ripetuto la domanda classica, tale e quale quella dell'altra volta: "E allora questi poveri cani dove si possono liberare?"
Risposta: "Guardi, non lo so, qui no e neanche sul Percorso Natura, perché se lì il suo cane fa cadere un ciclista quello la rovina!"
Uffa!
Ho lasciato perdere questa sterile discussione ed ho continuato a rimuginare e fare ipotesi fra me e me: e se un ciclista andando forte, non si accorge che c'è un pedone e cade e si fa male, si può rivalere sul pedone? E se si fa male il pedone? E se si fanno male tutti e due? Chi decide di chi è la colpa? Si chiamano i vigili urbani? E se un ciclista non vede il mio cane, che è tenuto al guinzaglio e lo investe e gli fa male, paga lui le cure? E se uno che corre sul percorso, inciampa su un ramo spezzato posto di traverso, cade e si fa male, chi è responsabile?
Conclusione: Come al solito è questione di attenzione e rispetto, due parole semplici semplici e piene di significato e di utilità......
Paola Bergonzini
sabato 4 settembre 2010
Ecologia alimentare e mistificazioni della carne....
“Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei” (Anthelme Brillatt-Svarin)
Nella stragrande maggioranza dei casi la gente usa consumare carne e prodotti di derivazione animale (salumi, prosciutti, mortadella ecc.) convinta che quando si ha fame, poco tempo e poca voglia di mettersi a preparare qualcosa di più elaborato, mangiare un panino con dell’affettato, o farsi la classica fettina ai ferri, è molto più sbrigativo, sufficiente a placare la fame e ad essere apposto con le necessità nutrizionali dell’organismo, tantoché, ritiene, che avendo ingerito proteine di origine animale sia sufficiente ad avere i nutrienti necessari.
Se consideriamo che un alimento è conforme alle esigenze chimico-biologiche del nostro organismo quando sono presenti tutti i componenti nutrizionali, cioè carboidrati, minerali, vitamine, proteine, grassi, fibra, acqua ed oligoelementi, si può facilmente capire quanto sia lontano un panino con prosciutto, qualunque altro affettato, la coscia di un pollo arrosto o una scatoletta di tonno, dall’alimentazione ideale presa come riferimento: la frutta e la verdura. Senza qui menzionare gli effetti collaterali e tutte le patologie direttamente correlate al consumo di questi prodotti, privi di carboidrati, zuccheri, fibra, vitamina C, enzimi e micronutrienti (tutte le sostanze che mancano all’alimento ingerito vengono sottratte all’organismo), mangiare alla maniera sbrigativa è da suicidio. Basta pensare che bistecche, hamburger, wurstel e simili arrivano ad avere milioni di microrganismi cadaverico-putrefattivi per grammo. Se l’umanità consumasse solo prodotti di tipo McDonald credo che si estinguerebbe nel giro di due mesi. Tutto ciò che ci protegge viene dal mondo vegetale e tutto ciò che ci danneggia dai prodotti del mondo animale.
Anche i cereali raffinati, pane, pizza, pasta e prodotti da forno, risultano anch’essi privi si sostanze vitali antiossidanti distrutte con la lavorazione, la raffinazione e la cottura.
Sarà pure più facile e veloce farsi una fettina in padella, duo uova al tegamino, o mangiare un pezzo di formaggio ma è altrettanto vero che se ne pagano le conseguenze perché ci si sazia ma non ci si nutre e le cellule restano affamate di veri nutrienti.
Basta un minino di buona volontà, di organizzazione e buon senso per preparare ottimo cibo nutriente, ricco di tutti quei componenti necessari al nostro organismo e alla nostra buona salute. I vantaggi sono molteplici primi tra questi la certezza dell’igiene, la sicurezza dei componenti alimentari utilizzati e soprattutto l’amore con cui preparare in proprio una pietanza che nella catena industriale viene sicuramente a mancare. Se poi si adotta un’alimentazione cruda bastano la metà dei cibi per nutrirsi. Con il cibo crudo si risparmia tempo, denaro e lavoro. Non solo, la cottura rende inorganici gli alimenti e un alimento inorganico non è un cibo. Va altrettanto bene un’alimentazione naturale fatta prevalentemente di frutta, verdura, cereali integrali, legumi e semi oleaginosi, che con un pò di organizzazione può diventare non solo salutare ma facile e veloce da preparare: un panino integrale al pomodoro o della frutta fresca o seccata dovrebbero sostituire le micidiali merendine incellofanate, vero e proprio cibo spazzatura.
E’ necessario entrare nella logica che alimentarsi in modo appropriato è una delle cose più importanti della vita; la vita infatti dipende dal cibo e la qualità della vita dipende dalla qualità del cibo. Se il cibo è senza valore nutritivo l’organismo è destinato a deperire. Ciò che ingeriamo costituisce ogni cellula del nostro organismo e dagli alimenti ingeriti dipende non solo la nostra salute fisica e quindi la nostra felicità, ma quella mentale, quella emozionale, energetica e spirituale.
Franco Libero Manco
..................
Altri articoli sul vegetarsimo:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/category/alimentazione-vegetariana/
Nella stragrande maggioranza dei casi la gente usa consumare carne e prodotti di derivazione animale (salumi, prosciutti, mortadella ecc.) convinta che quando si ha fame, poco tempo e poca voglia di mettersi a preparare qualcosa di più elaborato, mangiare un panino con dell’affettato, o farsi la classica fettina ai ferri, è molto più sbrigativo, sufficiente a placare la fame e ad essere apposto con le necessità nutrizionali dell’organismo, tantoché, ritiene, che avendo ingerito proteine di origine animale sia sufficiente ad avere i nutrienti necessari.
Se consideriamo che un alimento è conforme alle esigenze chimico-biologiche del nostro organismo quando sono presenti tutti i componenti nutrizionali, cioè carboidrati, minerali, vitamine, proteine, grassi, fibra, acqua ed oligoelementi, si può facilmente capire quanto sia lontano un panino con prosciutto, qualunque altro affettato, la coscia di un pollo arrosto o una scatoletta di tonno, dall’alimentazione ideale presa come riferimento: la frutta e la verdura. Senza qui menzionare gli effetti collaterali e tutte le patologie direttamente correlate al consumo di questi prodotti, privi di carboidrati, zuccheri, fibra, vitamina C, enzimi e micronutrienti (tutte le sostanze che mancano all’alimento ingerito vengono sottratte all’organismo), mangiare alla maniera sbrigativa è da suicidio. Basta pensare che bistecche, hamburger, wurstel e simili arrivano ad avere milioni di microrganismi cadaverico-putrefattivi per grammo. Se l’umanità consumasse solo prodotti di tipo McDonald credo che si estinguerebbe nel giro di due mesi. Tutto ciò che ci protegge viene dal mondo vegetale e tutto ciò che ci danneggia dai prodotti del mondo animale.
Anche i cereali raffinati, pane, pizza, pasta e prodotti da forno, risultano anch’essi privi si sostanze vitali antiossidanti distrutte con la lavorazione, la raffinazione e la cottura.
Sarà pure più facile e veloce farsi una fettina in padella, duo uova al tegamino, o mangiare un pezzo di formaggio ma è altrettanto vero che se ne pagano le conseguenze perché ci si sazia ma non ci si nutre e le cellule restano affamate di veri nutrienti.
Basta un minino di buona volontà, di organizzazione e buon senso per preparare ottimo cibo nutriente, ricco di tutti quei componenti necessari al nostro organismo e alla nostra buona salute. I vantaggi sono molteplici primi tra questi la certezza dell’igiene, la sicurezza dei componenti alimentari utilizzati e soprattutto l’amore con cui preparare in proprio una pietanza che nella catena industriale viene sicuramente a mancare. Se poi si adotta un’alimentazione cruda bastano la metà dei cibi per nutrirsi. Con il cibo crudo si risparmia tempo, denaro e lavoro. Non solo, la cottura rende inorganici gli alimenti e un alimento inorganico non è un cibo. Va altrettanto bene un’alimentazione naturale fatta prevalentemente di frutta, verdura, cereali integrali, legumi e semi oleaginosi, che con un pò di organizzazione può diventare non solo salutare ma facile e veloce da preparare: un panino integrale al pomodoro o della frutta fresca o seccata dovrebbero sostituire le micidiali merendine incellofanate, vero e proprio cibo spazzatura.
E’ necessario entrare nella logica che alimentarsi in modo appropriato è una delle cose più importanti della vita; la vita infatti dipende dal cibo e la qualità della vita dipende dalla qualità del cibo. Se il cibo è senza valore nutritivo l’organismo è destinato a deperire. Ciò che ingeriamo costituisce ogni cellula del nostro organismo e dagli alimenti ingeriti dipende non solo la nostra salute fisica e quindi la nostra felicità, ma quella mentale, quella emozionale, energetica e spirituale.
Franco Libero Manco
..................
Altri articoli sul vegetarsimo:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/category/alimentazione-vegetariana/
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vegetarismo
venerdì 3 settembre 2010
A QUANDO LA METRO B1 CHE DOVEVA FUNZIONARE ENTRO AGOSTO 2010 ?
Abbiamo pensato di inviare questo comunicato con i nostri nomi (come semplici cittadini - senza sigle di associazioni) Se hai imparato che il tuo problema è uguale al mio, sappi che sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è l'avarizia. (Lo ripeteva Don Milani)
Vuoi sortirne insieme? Aggiungi la tua firma (priva di sigle) ed invia il comunicato ai tuoi corrispondenti. E, forse, ci daranno più retta.
"PROMESSE, PROMESSE ELETTORALI" A QUANDO LA METRO B1 CHE DOVEVA FUNZIONARE ENTRO AGOSTO 2010 ?
Nelle assemblee pubbliche con i cittadini tenute prima dell'inizio dei lavori nel IV Municipio (il più interessato) per la Metro B1 da piazza Bologna a piazza Conca D'oro, con n. 4 stazioni, gli amministratori ed i responsabili tecnici del progetto e dei cantieri assunsero l'impegno di metterla in esercizio ENTRO AGOSTO 2010 (dopo 5 anni di lavori). Con l'annullamento di una stazione ("Nomentana") speravamo nell'apertura anticipata. Invece il Tempo è scaduto; nei cantieri continua il lavoro; i cittadini imbrogliati.
Il Comune e Roma Metropolitane ci informino oggi a quando l'apertura ed il perchè dell'assurdo ritardo.
Abbiamo il diritto di essere informati. I costi sono a carico nostro.
Seguono firme :
Vito De Russis
Mirella Belvisi
Luigi Cherubini
Paolo D'Arpini
Vuoi sortirne insieme? Aggiungi la tua firma (priva di sigle) ed invia il comunicato ai tuoi corrispondenti. E, forse, ci daranno più retta.
"PROMESSE, PROMESSE ELETTORALI" A QUANDO LA METRO B1 CHE DOVEVA FUNZIONARE ENTRO AGOSTO 2010 ?
Nelle assemblee pubbliche con i cittadini tenute prima dell'inizio dei lavori nel IV Municipio (il più interessato) per la Metro B1 da piazza Bologna a piazza Conca D'oro, con n. 4 stazioni, gli amministratori ed i responsabili tecnici del progetto e dei cantieri assunsero l'impegno di metterla in esercizio ENTRO AGOSTO 2010 (dopo 5 anni di lavori). Con l'annullamento di una stazione ("Nomentana") speravamo nell'apertura anticipata. Invece il Tempo è scaduto; nei cantieri continua il lavoro; i cittadini imbrogliati.
Il Comune e Roma Metropolitane ci informino oggi a quando l'apertura ed il perchè dell'assurdo ritardo.
Abbiamo il diritto di essere informati. I costi sono a carico nostro.
Seguono firme :
Vito De Russis
Mirella Belvisi
Luigi Cherubini
Paolo D'Arpini
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Vito De Russis
giovedì 2 settembre 2010
Morbo di Crohn: "Curare lo stomaco con il vegetarismo, mangiando banane e broccoli...."
Banane e broccoli il nuovo rimedio naturale contro le infezioni dello stomaco e il morbo di Crohn.
Questo colpisce in media una persona su 1000 ed è una malattia che provoca l’infiammazione del tratto gastrointestinale o digerente. Il ricercatori dell’Università di Liverpool hanno condotto uno studio esaminando alcune cellule coltivate in laboratorio, o prelevate da pazienti che si sono sottoposti ad intervento chirurgico.
In particolare la ricerca si è concentrata su alcune cellule presenti nella superficie dei tessuti intestinale (chiamate cellule M), che hanno l’importante funzione di proteggere l’intestino dai batteri. Gli scenziati hanno quindi analizzato alcuni tipi di frutta e verdura bolliti in acqua, per realizzare un estratto di fibra solubile, proprio per testare le patologie relative all’infiammazione dello stomaco. Hanno così potuto constatare, che le fibre presenti nelle banane e nei broccoli, sono particolarmente utili ed importanti, in quanto risultano essere le uniche a bloccare i batteri, impedendo così di arrivare alle cellule intestinali.
L’autore di questa importantissima ed utile ricerca, Jonathan Rhodes, dichiara che lo studio è estremamente interessante, in quanto per la prima volta mostra quanto la fibra solubile, in questo caso banane e broccoli può impedire di penetrane nell’intestino nella misura che varia dal 45 al 82%.
Occorre però che si tratti di prodotti rigorosamente naturali e biologici, al contrario, se lavorati industrialmente si potrebbero ridurre di molto le proprietà benefiche e provocare effetti opposti. La ricerca che è stata resa nota sulla rivista scientifica Gut, potrebbe spiegare il motivo per cui in
Continenti quali India ed America, dove l’alimentazione è molto ricca di
"piantaggine" (plantain, un frutto molto vicino alla banana), il morto di Crohn, è molto raro, anzi quasi del tutto assente. Diamo quindi spazio alle fibre naturali che preservano il nostro organismo da malattie e danno benefici naturali e gratuiti in un mondo dove a far la padrone è ormai lo stress.
Rita De Angelis
Questo colpisce in media una persona su 1000 ed è una malattia che provoca l’infiammazione del tratto gastrointestinale o digerente. Il ricercatori dell’Università di Liverpool hanno condotto uno studio esaminando alcune cellule coltivate in laboratorio, o prelevate da pazienti che si sono sottoposti ad intervento chirurgico.
In particolare la ricerca si è concentrata su alcune cellule presenti nella superficie dei tessuti intestinale (chiamate cellule M), che hanno l’importante funzione di proteggere l’intestino dai batteri. Gli scenziati hanno quindi analizzato alcuni tipi di frutta e verdura bolliti in acqua, per realizzare un estratto di fibra solubile, proprio per testare le patologie relative all’infiammazione dello stomaco. Hanno così potuto constatare, che le fibre presenti nelle banane e nei broccoli, sono particolarmente utili ed importanti, in quanto risultano essere le uniche a bloccare i batteri, impedendo così di arrivare alle cellule intestinali.
L’autore di questa importantissima ed utile ricerca, Jonathan Rhodes, dichiara che lo studio è estremamente interessante, in quanto per la prima volta mostra quanto la fibra solubile, in questo caso banane e broccoli può impedire di penetrane nell’intestino nella misura che varia dal 45 al 82%.
Occorre però che si tratti di prodotti rigorosamente naturali e biologici, al contrario, se lavorati industrialmente si potrebbero ridurre di molto le proprietà benefiche e provocare effetti opposti. La ricerca che è stata resa nota sulla rivista scientifica Gut, potrebbe spiegare il motivo per cui in
Continenti quali India ed America, dove l’alimentazione è molto ricca di
"piantaggine" (plantain, un frutto molto vicino alla banana), il morto di Crohn, è molto raro, anzi quasi del tutto assente. Diamo quindi spazio alle fibre naturali che preservano il nostro organismo da malattie e danno benefici naturali e gratuiti in un mondo dove a far la padrone è ormai lo stress.
Rita De Angelis
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mercoledì 1 settembre 2010
Barack Obama scrive: "...la guerra in Iraq deve finire...!"
Paolo D'Arpini--
Tonight marks the end of the American combat mission in Iraq.
As a candidate for this office, I pledged to end this war responsibly. And, as President, that is what I am doing.
Since I became Commander-in-Chief, we've brought home nearly 100,000 U.S. troops. We've closed or turned over to Iraq hundreds of our bases.
As Operation Iraqi Freedom ends, our commitment to a sovereign, stable, and self-reliant Iraq continues. Under Operation New Dawn, a transitional force of U.S. troops will remain to advise and assist Iraqi forces, protect our civilians on the ground, and pursue targeted counterterrorism efforts.
By the end of next year, consistent with our agreement with the Iraqi government, these men and women, too, will come home.
Ending this war is not only in Iraq's interest -- it is in our own. Our nation has paid a huge price to put Iraq's future in the hands of its people. We have sent our men and women in uniform to make enormous sacrifices. We have spent vast resources abroad in the face of several years of recession at home.
We have met our responsibility through the courage and resolve of our women and men in uniform.
In seven years, they confronted a mission as challenging and as complex as any our military has ever been asked to face.
Nearly 1.5 million Americans put their lives on the line. Many returned for multiple tours of duty, far from their loved ones who bore a heroic burden of their own. And most painfully, more than 4,400 Americans have given their lives, fighting for people they never knew, for values that have defined our people for more than two centuries.
What their country asked of them was not small. And what they sacrificed was not easy.
For that, each and every American owes them our heartfelt thanks.
Our promise to them -- to each woman or man who has donned our colors -- is that our country will serve them as faithfully as they have served us. We have already made the largest increase in funding for veterans in decades. So long as I am President, I will do whatever it takes to fulfill that sacred trust.
Tonight, we mark a milestone in our nation's history. Even at a time of great uncertainty for so many Americans, this day and our brave troops remind us that our future is in our own hands and that our best days lie ahead.
Thank you,
President Barack Obama
info@barackobama.com
Tonight marks the end of the American combat mission in Iraq.
As a candidate for this office, I pledged to end this war responsibly. And, as President, that is what I am doing.
Since I became Commander-in-Chief, we've brought home nearly 100,000 U.S. troops. We've closed or turned over to Iraq hundreds of our bases.
As Operation Iraqi Freedom ends, our commitment to a sovereign, stable, and self-reliant Iraq continues. Under Operation New Dawn, a transitional force of U.S. troops will remain to advise and assist Iraqi forces, protect our civilians on the ground, and pursue targeted counterterrorism efforts.
By the end of next year, consistent with our agreement with the Iraqi government, these men and women, too, will come home.
Ending this war is not only in Iraq's interest -- it is in our own. Our nation has paid a huge price to put Iraq's future in the hands of its people. We have sent our men and women in uniform to make enormous sacrifices. We have spent vast resources abroad in the face of several years of recession at home.
We have met our responsibility through the courage and resolve of our women and men in uniform.
In seven years, they confronted a mission as challenging and as complex as any our military has ever been asked to face.
Nearly 1.5 million Americans put their lives on the line. Many returned for multiple tours of duty, far from their loved ones who bore a heroic burden of their own. And most painfully, more than 4,400 Americans have given their lives, fighting for people they never knew, for values that have defined our people for more than two centuries.
What their country asked of them was not small. And what they sacrificed was not easy.
For that, each and every American owes them our heartfelt thanks.
Our promise to them -- to each woman or man who has donned our colors -- is that our country will serve them as faithfully as they have served us. We have already made the largest increase in funding for veterans in decades. So long as I am President, I will do whatever it takes to fulfill that sacred trust.
Tonight, we mark a milestone in our nation's history. Even at a time of great uncertainty for so many Americans, this day and our brave troops remind us that our future is in our own hands and that our best days lie ahead.
Thank you,
President Barack Obama
info@barackobama.com
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