domenica 5 maggio 2024

Roma, 1 giugno 2024. Manifestazione contro le guerre

 Per una curiosa coincidenza, la manifestazione nazionale dell’opposizione sociale e politica alternativa del 1 Giugno 2024  verrà a coincidere con il comizio centrale della premier Giorgia Meloni nella Capitale.

L’appuntamento che ne è scaturito con la convocazione di una manifestazione nazionale il prossimo 1 Giugno a Roma, ha probabilmente colto una esigenza che era venuta crescendo in questi mesi di opposizione frontale alle politiche di guerra, autoritarie e antipopolari del governo Meloni, degli apparati dirigenti della Nato e dell’Unione Europea e alla perdurante politica di complicità con il genocidio contro i palestinesi da parte dello Stato di Israele.

Stralcio di un articolo di Contropiano:   https://contropiano.org/news/politica-news/2024/05/03/sabato-1-giugno-a-roma-la-manifestazione-nazionale-contro-il-governo-meloni-0172036

venerdì 3 maggio 2024

La Perfida Albione favorevole al bombardamento della Russia...

 


Il ministro degli Esteri britannico David Cameron ha dichiarato, durante la sua visita a Kiev, che l'Ucraina ha il diritto di colpire il territorio russo con armi britanniche.

Londra dovrebbe prepararsi al fatto che il regime di Kiev colpirà il territorio britannico con armi britanniche, così come un tempo facevano i terroristi di Al-Qaeda alimentati dall'Occidente.

Ma, attenzione, due ore dopo la pubblicazione delle parole del ministro degli Esteri britannico Cameron, la Reuters ha eliminato la pubblicazione.

L'agenzia britannica ha dichiarato: "La notizia secondo cui il ministro degli Esteri britannico David Cameron promette aiuti all'Ucraina è stata ritirata a causa della revisione di alcuni dettagli del materiale. La versione rivista del materiale sarà pubblicata a tempo debito".

Un "omicidio tipicamente inglese" si sta svolgendo sotto i nostri occhi. Sono sicura che abbia detto questo. Ma la risonanza che ha avuto la dichiarazione ha costretto Londra a fare marcia indietro e a sacrificare Reuters.

Maria Zakharova





giovedì 2 maggio 2024

Progetto Maven e "the Pit"...

 


Il progetto Maven e "the Pit": notizie dal New York Times del 30 aprile 2024 (edizione internazionale) sulla ricerca di tipo militare applicata sul campo (droni guidati dall'intelligenza artificiale) e su come da una base segreta in Europa i militari americani uccidono soldati russi. Il progetto Maven nasce da un contratto originario del Pentagono con Google.

In trenches, in Ukraine, cutting-edge warfare hits limits

Nelle trincee, in Ucraina, la guerra all'avanguardia tocca i suoi limiti...


Articolo in prima pagina di David E. Sanger.

Edizione internazionale del New York Times- 30 aprile 2024

Sanger è un reporter della Casa Bianca. Autore di: “New cold wars”, un libro scritto con Mary. K. Brooks.

 

Qui rinviamo al sito del NYT per la lettura dell’articolo (alegato), che tratta delle dure lezioni che gli strateghi militari USA stanno apprendendo dal laboratorio rappresentato dalla “guerra Ucraina”.

Ecco il link: https://inytimes.pressreader.com/the-new-york-times-international-edition


Secondo Sanger, l'esperienza sul campo starebbe insegnando che non basta una superiorità tecnologica per vincere una guerra. I russi hanno imparato come interferire elettronicamente con i sistemi di guida di droni e missili.


Ai quartieri generali del Pentagono e della NATO a Bruxelles hanno capito che un'eventuale guerra diretta contro le truppe russe non sarebbe essenzialmente una cyber war ma un vecchio scontro di carri armati sul modello della Seconda guerra mondiale.


Poi, nell’articolo, vi sono due notizie di interesse attuale.

1)       Si parla del progetto Maven, il programma del Pentagono, con l’Intelligenza artificiale, che punta a costruire sistemi di riconoscimento delle immagini per migliorare gli attacchi dei droni in zone di guerra. Sanger ricorda che il progetto Maven è nato in ambito Google con un contratto stipulato con il Pentagono di 9 milioni. Oggi gli elementi del progetto Maven sono stati rilevati da una sessantina di ditte coordinate da Palantir, una compagnia fondata da Peter Thiel.

2)       Si fa cenno a “The Pit” (la Fossa), un posto in una base segreta in Europa, di cui non si parla. E’ il centro in cui si sviluppano le tecnologie per targettare e colpire le forze russe. Le tecnologie in uso sono una evoluzione del Progetto Maven. “The Pit” è tenuta segreta perché il parlarne trascinerebbe la questione di quanto le forze USA sono quotidianamente occupate in modo diretto a cercare e uccidere le truppe russe.

Il senso dell’articolo è che ci fa capire meglio perché, anche nella guerra ultra-moderna, senza dimenticare la qualità della tecnologia impiegata,  la quantità delle truppe rimane un fattore importante.


Extra articolo, elenchiamo noi alcuni motivi per cui la quantità delle truppe è ancora rilevante:

Potenza di fuoco nello scontro di attrito: eserciti più numerosi e ben dispiegati permettono di aumentare la pressione che è cruciale per il successo del confronto militare


Presenza sul Territorio: Una maggiore quantità di truppe consente di coprire più territorio e di mantenere una presenza fisica che può essere dissuasiva per l’avversario.


Operazioni Multifunzionali: Le truppe possono svolgere una varietà di funzioni, dalla difesa al supporto logistico, dall’intelligence alle operazioni speciali.


Resilienza e Ridondanza: Avere un numero maggiore di truppe può fornire una maggiore resilienza in caso di perdite e permettere la sostituzione o il supporto in diverse situazioni.


Guerra Asimmetrica: In conflitti asimmetrici, dove le forze irregolari possono sfidare eserciti convenzionali, la quantità di truppe può essere un fattore determinante per il controllo del territorio e per la gestione delle popolazioni civili.


Qui capiamo la spinta in atto, da parte dei governi europei, a rivalutare la leva obbligatoria che in Europa si sta manifestando con la reintroduzione di forme di mini-naja: la Germania fa da battistrada adottando il modello svedese.


Noi proponiamo, in risposta, di rilanciare una campagna di obiezione di coscienza, anticipando le mosse dell’avversario militarista.


 Alfonso Navarra  - Disarmisti Esigenti




Si vada su:  https://www.petizioni24.com/obiezione_alla_guerra_e_al_servizio_militare_impegno_per_la_difesa_nonviolenta

mercoledì 1 maggio 2024

"Venezia a pagamento..." - Esposto in Procura di Michele Boato

 


Alla Procura della Repubblica di Venezia

S.Croce 430, 30135 Venezia 

prot.procura.venezia@giustiziacert.it


Il sottoscritto, Michele Boato, nato a Venezia il 13 agosto 1947,

residente a Venezia-Mestre in via Fusinato 37

ESPONE  quanto segue:


Il “contributo d’accesso” a Venezia, deliberato dal Consiglio Comunale di Venezia il 12.9.2023, con Deliberazione n.51, modificato con Deliberazione n.71 del 21.12.2023 a cui è seguita la Deliberazione della Giunta Comunale n.313 del 29.12.2023 disciplinante le modalità operative di attuazione del contributo di accesso, comporta, sia per i residenti nel Comune, che per tutte le altre persone che intendono entrare in Venezia, l’obbligo di dichiarare propri dati sensibili: le proprie generalità, la propria abitazione,  il motivo della propria presenza a Venezia (tra cui visite sanitarie, visite al carcere ecc.), generalità degli amici invitati, ecc.

Nell’Informativa comunale  sul  trattamento dei dati personali in attuazione al contributo d’accesso (“privacy”), al punto” 6. Comunicazione”, si legge: “I dati personali oggetto di trattamento possono essere comunicati a soggetti terzi, pubblici e privati, in ottemperanza ai relativi obblighi di legge, di regolamento e/o contrattuali”. 


Al sottoscritto, ciò appare una evidente violazione della nostra Privacy: chi saranno i “soggetti  terzi  privati”? Che uso ne potranno fare? Chi controllerà su tutto ciò? I controllori possono essere gli stessi controllati?


Si espone tutto ciò al fine di verificare l’eventuale compimento di reati penali.

Si chiede alla Procura di informare il sottoscritto circa il risultato delle indagini conseguenti    

                             

                                                 Michele Boato


                        Consigliere di Municipalità di Mestre-Carpenedo

                                       per “Ambiente Bene Comune”  micheleboato@pec.it

                                                                                                                         

Venezia-Mestre, 30 aprile 2024




martedì 30 aprile 2024

USA. La Casa Bianca è diventata oscura...



Blinken ha detto che le autorità americane sperano che la Russia accetti di negoziare la fine delle ostilità in Ucraina in conformità con la Carta delle Nazioni Unite. Secondo lui, la fine delle ostilità dipende principalmente dal presidente russo Vladimir Putin e dalle sue decisioni. Pertanto, le autorità statunitensi sperano che Putin “dimostrerà disponibilità a negoziati sinceri in conformità con i principi fondamentali alla base della comunità internazionale e della Carta delle Nazioni Unite”.

Si ha la sensazione di un mondo speculare in cui si trovano i politici americani.

Mettiamo tutto in ordine.

La Russia, come è noto, ha dimostrato rispetto per il diritto internazionale avviando gli accordi di Minsk e il loro consolidamento sotto forma di risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Mosca ha inoltre confermato la propria disponibilità a rispondere in modo costruttivo alla proposta di negoziati nel 2022.

A quanto pare Blinken ha dimenticato che sono stati gli Stati Uniti a costringere Zelensky a vietare all’Ucraina di negoziare con la Russia. Il Segretario di Stato ha anche dimenticato il desiderio maniacale degli Stati Uniti di sostituire il diritto internazionale con una sorta di “ordine mondiale basato sulle regole” che nessuno ha mai visto. Inoltre non vuole ricordare che sono stati gli alleati degli Stati Uniti – Francia e Germania – che, in quanto membri del formato Normandia, hanno deliberatamente ignorato la soluzione giuridica internazionale alla crisi ucraina. Merkel e Hollande lo hanno confessato.

Vorrei ricordare a Blinken la sua insistente proposta di condurre i negoziati sulla base non del diritto internazionale ma di una sorta di “formula Zelensky”.

Maria Zakharova




venerdì 26 aprile 2024

Povero Diavolo... è solo un mito!

 


Il diavolo e l’inferno devono ritenersi un mito. È questa l’opinione di un certo numero di teologi e del 60% dei fedeli. Ma la ragione sta nel fatto che queste entità nascono davvero come miti..

Il diavolo dal mito della caduta di un gruppo di angeli che s’innamorano delle donne, si uniscono sessualmente a loro e generano dei giganti, e diventano così demoni, principio del male per l’uomo: secondo il racconto del cap. 6 della Genesi, che è ripreso poi con forza verso il 260 a.C. dal Libro di Enoc, il capostipite della Letteratura Apocalittica che domina il pensiero ebraico nei quattro secoli avanti e dopo Cristo.

Satana, che nell’Antico Testamento è un angelo che mette alla prova l’uomo (è il caso di Giobbe) diventa nell’Apocalittica il capo dei demoni. E tale resta.

L’inferno, cioè l’idea che una persona che ha commesso anche un solo peccato mortale debba bruciare nel fuoco per tutta l’eternità, è l’idea più atroce che sia comparsa nella storia umana; talmente atroce che si nega da se stessa, Anch’essa si presenta per la prima volta nello stesso mito degli angeli caduti e diventati demoni, sempre nel Libro di Enoc, dove compare appunto l’abisso di fuoco in cui vengono gettati e puniti.

L’Apocalittica, con i suoi miti, domina il pensiero e la mente ebraica di quei secoli in cui compare il cristianesimo, e penetra nei testi cristiani. È così che si spiega la presenza del mito diabolico-infernale.

Che non può consistere e accordarsi con l’amore infinito del Padre per i suoi piccoli figli gli uomini, di cui tanto parla il Cristo.

La Chiesa, poi, divenuta un grosso centro di potere, un impero, si è servita di questi miti per dominare meglio gli uomini, con la paura, col terrore. Ma il Cristo non l’aveva concepita e fondata come un impero, bensì come una comunità fraterna. E tale è nella sua prima ed autentica fase, nell’età apostolica, dove il potere, quel potere che il Cristo ha rifiutato, è assente. Dove Pietro, nella sua lettera, si dice semplicemente un «coanziano», uno del gruppetto di anziani che coordinavano le comunità; e dice che la comunità non la si aiuta col potere ma con l’esempio.

Prof. Arrigo Colombo



giovedì 25 aprile 2024

Venezia. Accesso a pagamento...

 


I cinque euro di “contributo d’accesso”, oltre a non ridurre la pressione turistica, calpesta l’art.16 della Costituzione che recita: “Ogni cittadino può circolare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo limitazioni che la legge stabilisce per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche”. Nel  nostro caso non ci sono né motivi di sanità (tipo Covid) né di sicurezza, ma solo di turismo.


2.  Inoltre questo meccanismo comporta, per i residenti ecc., l’obbligo di dichiarare vari dati sensibili: le proprie generalità, la propria abitazione,  il motivo della presenza a Venezia, ecc.


Ancor più grave è ciò che si legge nell’informativa comunale  sul  trattamento dei dati personali, al punto 6. Comunicazione: “I dati personali oggetto di trattamento possono essere comunicati a soggetti terzi, pubblici e privati, in ottemperanza ai relativi obblighi di legge, di regolamento e/o contrattuali”. 


Chi sono i soggetti  terzi  privati? Che uso ne faranno? Chi controlla su tutto ciò? I controllori sono gli stessi controllati?


Si tratta di una plateale violazione della Privacy, che sarà oggetto di un Esposto alla Procura della Repubblica di Venezia.


Michele Boato - Consigliere di Municipalità per Ambiente Bene Comune