venerdì 31 dicembre 2021

Governissimo: "Liberi di contagiare..."

 


In apparenza, se l'obiettivo dichiarato rimane l'eliminazione del virus, o anche solo il suo contenimento, quanto deciso è una scelta che cozza con ogni qualsiasi dato e studio scientifico oggi pubblicato sui "vaccini che non vaccinano" analizzato da The Lancet, Nature, Università varie giù fino all'ultimo medico e ricercatore serio e non venduto. Parlo di dati scientifici, non di strategie e piani sanitari che da tali dati dovrebbero seguire in modo logico, trasparente, democratico mentre oggi sguazziamo nell'arbitrio pro privatizzazione. Ma qui sto ora nei binari delle 'linee guida' dichiarate del governo.

Di conseguenza, è una scelta che cozza pure contro i dati ISS e OMS e del sindaco di New York, le peggio 'bestie' sanitarie del pianeta dopo Fauci e Bill. Evidenza logica praticabile quindi da ogni ultimo cretino che abbia finora accettato le verità di stato e cui rimanga un lumino in testa, oltre da quelli che subito hanno capito, e dai comandanti in capo e le loro truppe.
 
Ci fanno o ci sono?
A meno che non si stia cercando di cambiare strategia per passare a ben altro.
Quel che non si capisce, è chi stia guidando la baracca...

"Ormai la scienza sta dando sempre più ragione a chi non si è voluto vaccinare, non solo gli ultimi 2 studi Nature e The Lancet fanno crollare tutta la propaganda Covid di 2 anni, ma anche l'università dell'Insubria ha dimostrato che i "VACCINATI" con poltiglia bordolese con due dosi si contagiano più (in numero) che i non sierati. E visto che i non sierati hanno infinite limitazioni di accessi, contatti e movimenti, specie in Italia, rispetto ai benedetti, un paragone in percentuale tra i due "gruppi di controllo" in vivo dell'esperimento italiano è improprio, e casomai andrebbe esteso a livello mondiale, scoprendo che in altri continenti la pandemia non esiste nè mai è esistita. E qui, magari, se gli italiani si svegliassero un attimo si potrebbe fare una bella azione legale contro lo stato italiano e la UE.
    L'imposizione della concessione pseudo-sanitaria denominata Green Pass (solo in Italia viene imposto tale nome fuorviante) nelle sue mille varianti Ascari è talmente stupida sotto il profilo sanitario e criminale per quello politico, che solo i mentecatti possono ancora sostenerla, a meno che non abbiano interessi specifici. Basta guardare ai fatti, agli studi e ai dati, quelli reali.
   
    78.313 casi e 202 morti: il dato più alto della cosiddetta quarta ondata è avvenuto nella giornata di ieri, 29 dicembre 2021. Oggi nuovo 'record': siamo a 100.000 su oltre un milione di test. Perchè più scavi e più trovi merda.
    Anche questa volta non è andato tutto bene, e le previsioni ottimistiche del governo dei "migliori" si sono rivelate il più grave fallimento da quando è stata dichiarata (mai ufficialmente dall'OMS) la pretesa Pandemia, pretesa ché oltre mezzo mondo mai l'ha vissuta.
    Tra disdette, voli cancellati e locali pubblici e privati chiusi per mancanza di personale (positivo o in quarantena per contatto), file interminabili per tamponi (ormai fuori controllo ogni possibilità di prenotazione, oltre l'inverosimile speculazione sui prezzi dei tamponi, miliardi di euro buttati per fare tamponare i ligi plurivaccinati...), vaccinati positivi con terza dose costretti fino a ieri a casa ma da oggi totalmente liberi di contagiare, quindi con pena sospesa fino a scadenza GP "se non sintomatici" (una pura follia sanitaria secondo i dati reali oramai a disposizione di tutti), la situazione è fuori controllo. Se a Palazzo Chigi non ci fosse Draghi si chiederebbero le dimissioni per incompetenza del primo ministro in carica.

    Non potendo più dare la colpa ai soli "no vax", sta letteralmente crollando tutto l'impianto di menzogne su cui si è retto il regime liberticida "d'emergenza" dell'ultimo anno. Con le Regioni che chiedono al CTS (è la "scienza"?) di modificare le norme della quarantena e con gli estremisti della quarantena che si lamentano della "prigione" in cui sono ridotti, ci sarebbe da ridere se non fosse tutto così tragico.
    E l'impianto di propaganda sta veramente venendo giù tutto.
    Con il Corriere della Sera che riporta come Pfizer abbia annunciato che il "vaccino contro Omicron" (la variante che sta presto diventando quella dominante) sarà pronto... si ma a fine primavera (giugno)! Quindi, senza scomodare Aristotele, ma la logica di base, se ancora non avete tratto da soli la conclusione, vuole che le "terze dosi" con Pfizer che oggi centinaia di migliaia di italiani sono chiamati a fare servono praticamente a nulla.
    Ma non è finita qui. Sempre ieri su EBioMedicine, rivista del prestigioso gruppo editoriale The Lancet, scopriamo la notizia di uno studio tutto italiano ripreso anche dall'Huffington Post. Ebbene, quello che emerge dallo studio condotto dall’Università dell’Insubria e dall’Asst dei Sette Laghi sulla risposta immunitaria a livello di mucose evocata dalla vaccinazione anti-Covid19 con Pfizer-BioNTech è molto chiaro, e spiega il fallimento tragico che stiamo vivendo in Europa con questa nuova ondata.

    «Mucosal immune response in BNT162b2 COVID-19 vaccine recipients» si basa su un’indagine che ha coinvolto 60 operatori sanitari dell’ospedale varesino. Lo studio dimostra che, dopo il completamento del primo ciclo di due dosi di vaccino Mrna, tutti i soggetti immunizzati presentano anticorpi neutralizzanti anti-Spike nel sangue ma non nella saliva, nella quale, invece, sviluppano anticorpi neutralizzanti solo gli individui precedentemente esposti all’infezione naturale e le cui mucose orali sono state a contatto con gli antigeni virali

    Quindi gli individui vaccinati mRNA sono potenzialmente più esposti al contagio, rispetto alle persone non vaccinate.
    Lo studio e’ stato coordinato dal punto di vista clinico da Lorenzo Azzi, ricercatore odontoiatra e patologo orale, mentre il disegno sperimentale dalla professoressa Greta Forlani, direttrice del Laboratorio di Patologia generale e immunologia Govanna Tosi:
“Oggi il riacutizzarsi della pandemia - spiegano Lorenzo Azzi e Greta Forlani - fa emergere sempre con maggiore urgenza la necessita’ di indurre un’immunita’ sterilizzante per bloccare la diffusione del virus. A nostro parere per raggiungere questo obiettivo occorre rafforzare le difese immunitarie a livello delle vie aeree, sviluppando ad esempio preparazioni vaccinali somministrate nel cavo orale o nelle vie nasali, che rappresentano la prima barriera all’ingresso del virus nell’organismo. Sulla base delle evidenze sperimentali ottenute da questo primo studio, stiamo valutando l’andamento della risposta immunitaria umorale nel siero e nelle mucose negli stessi soggetti a circa sei mesi dal termine del ciclo vaccinale e dopo il terzo boost antigenico”.

    Questo studio potrebbe spiegare il moltiplicarsi dei contagi tra vaccinati, anche con terza dose, che comunque sono i soli, grazie al mega-super-grincazz, che entrano e stazionano nei luoghi chiusi, e da oggi unici frequentatori di mezzi pubblici, alberghi e strutture ricettive in genere, oramai preclusi ai non sierati con almeno due dosi. E soprattutto dimostra come i vaccini che Big Pharma ha imposto all'Europa - chiusa per servilismo geopolitico agli Stati Uniti a quelli prodotti da stati sovrani come Russia, Cuba e Cina - sono i meno efficaci. Il caso di San Marino, del resto, lo dimostra senza possibilità di smentita alcuna.

    Il castello di carte sta crollando quindi ed è proprio questo il momento più pericoloso perché chi muove le fila del potere oggi non può più tornare indietro, non sa come dire alla popolazione, senza scatenare reazioni incontrollabili, che tutto l'impianto che ha di fatto annullato la democrazia parlamentare e i diritti costituzionali basilari, imponendo uno "stato d'emergenza" infinito fuori da ogni limite costituzionale, fosse costruito su menzogne ormai palesi. Proprio per questo è il momento più pericoloso dallo scoppio della "Pandemia".
    Scrive, infine, ANSA Canale Scienza e Tecnica, riportando un nuovissimo accreditato studio pubblicato da Nature:
"I vaccini anti-Covid potrebbero perdere parte della loro efficacia di fronte alla variante Omicron: lo suggeriscono cinque lavori appena usciti sulla rivista Nature e condotti da David Ho della Columbia University di New York su tutti i vaccini in uso, nonche' sugli anticorpi monoclonali approvati come terapia anti-Covid. Da una serie di test di laboratorio, infatti, e' emerso che l'effetto neutralizzante degli anticorpi indotti dai vaccini in 54 soggetti - tra cui anche 15 sottoposti alla terza dose booster - e' basso contro Omicron. È risultata bassa anche l'efficacia degli anticorpi monoclonali sviluppati contro altre varianti di virus."
    Amen.

Una novella di Pirandello è rimasta talmente limpida nella mia memoria di ragazzina siciliana da ritornare spesso a consolarmi nei momenti in cui vorrei uscire da questa sceneggiatura malata di "Circle". Il protagonista, Belluca, un contabile mansueto, metodico e paziente è succube di pressioni sia in famiglia sia al lavoro, dove è vittima imbelle e incapace di ribellarsi. Ma il fischio di un treno, cui non aveva mai fatto caso prima, lo sveglia.
    E si ribella.
    Naturalmente viene considerato pazzo.
    Ma un pazzo isolato è funzionale al mantenimento del conformismo "

    Agata Iacono


(Nota di Jure Eler: pezzo lievemente rivisitato/aggiornato dell'articolo di Agata ricevuto via e-mail)

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Foto e links da controcanto:  chi vax no quarantena.
Mica contagiano: lo afferma ad esempio Fedriga, altro che The Lancet e Nature.
Pur se i dati dicono l'opposto, i tracciamenti sono saltati, panico e paura - ancora.

   

Quel che rimane importante, è accusare di tutto i "Ne Vax", stringendo il cappio:

 
 (Corsera 30 dic 2021)

Ed ecco i dati.
Il più interessante, pur se qui non evidenziato ma facilmente ricavabile, è il variare del rapporto tra i due gruppi, vax e no vax, negli ultimi cinque mesi. Si passa per la prima tabella dal 27% circa di agosto a quasi il 50% a dicembre della quota di infettati e malati tra i sierati (diagnosi, non mera positività), con un trend in costante aumento. Nella seconda, gli ospedalizzati, altrettanto e peggio: dal 25% ca. a oltre il 50%. Per decessi e T.I. il dato è simile. Da notare che qui ci si ferma al 7 dicembre, senza quindi contemplare gli ultimi venti giorni e l'impennata dichiarata dei contagi, stimabile vista la curva (matematicamente esponenziale) del trend nei mesi precedenti. I numeri dicono pure che da giugno ad oggi i decessi imputati al covid hanno riguardato per il 47% i completamente (??) sierati, detti anche "immunizzati". Ma comunque morti in 2.600, alla faccia del siero magico, e alla faccia de "l'epidemia dei non vaccinati". Checchè ne dicano i media universali in prima pagina, megafoni governativi e null'altro. La Verità, a firma Antonio Grizzuti, bontà sua, invece pubblica e denuncia:

   
    (su https://youtu.be/8RGgdd_t1O0?t=243 una sintesi di lettura dell'articolo)
 
Ma come detto, qualcuno che conta (i bonifici?) ne sa di più dei dati ISS:

  
   (Corsera - 29 dic)

  Bravo Fedriga, noto virologo. Altro che Speranza l'urbanista.
  Ecco fatto, ecco qui la "ricetta" del Cenone:


Quarantena breve per i vaccinati, nulla per le 'terze dosi':
Omicron circolerà per disposizione governativa
Giulia Burgazzi
https://visionetv.it/quarantena-breve-per-i-vaccinati-omicron-circolera-per-disposizione-governativa/


(La Verità, oggi 30 dicembre)

La scienza proprio. Di fronte all’esplosione dei positivi al Covid guidata dalla variante Omicron, le Regioni chiedono di abolire o almeno ridurre la quarantena per chi ha fatto tre dosi di vaccino. Quasi contemporaneamente la rivista Nature – una sorta di Bibbia per gli studiosi –  pubblica in anteprima la ricerca secondo la quale la variante Omicron è in grado di sfuggire facilmente ai vaccini: perfino alla terza dose. Del resto, numerose evidenze scientifiche vanno in questa direzione.

Significa, evidentemente, che i vaccinati con tre dosi possono prendersi Omicron. E altrettanto possono diffonderla. Perché allora concedere una vistosa corsia preferenziale in caso di contatto con un infetto? Perché premiare chi ha completato il ciclo vaccinale con una quarantena breve può convincere gli altri a fare altrettanto, osserva il Corriere della Sera.

Il Governo e i grandi media considerano il vaccino un bene in sé, a prescindere dall’efficacia. Vediamo tutti il disastro in cui è sfociata la gestione di un’epidemia basata sui vaccini che funzionicchiano. Niente potenziamento della medicina territoriale, niente cure domiciliari precoci (precoci è il termine chiave) che, quelle sì, funzionano ed evitano i ricoveri.

Un esposto presentato poco prima di Natale invita le Procure di Bergamo e di Roma a far luce sul modo in cui il Governo ha affrontato il Covid e sul mancato coinvolgimento dei medici delle terapie domiciliari nella revisione dei protocolli di cura.

E non è l’unica grana giudiziaria in vista a proposito dell’epidemia. Dopo quell’infondato “Non ti vaccini, ti ammali, muori” scandito in estate, Draghi ha detto recentemente una cosa non vera“Dei decessi, tre quarti non sono vaccinati”. Per questo il Codacons gli promette una denuncia per procurato allarme. A meno che non rettifichi, ovviamente.

Draghi potrà mai rettificare un anno intero di bombardante narrazione a senso unico? Magari non con le parole ma forse coi fatti. Lasciare a piede libero, o quasi, i vaccinati potenzialmente contagiosi grazie alla quarantena breve sarebbe in ultima analisi un modo per diffondere la variante Omicron. Pare proprio che sia poco più di un raffreddore.

Con la variante Omicron circolante alle stelle per disposizione governativa, tutti o quasi prenderemmo il Covid. E così potremmo finalmente chiudere, nevvero?, il capitolo peggio scritto della recente storia italiana.

GIULIA BURGAZZI


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Un po' di gossip, sempre Corsera: FOTTUTO DOPO LA TERZA DOSE

   

Questa qua sotto invece la denunciamo. Si chiama Mara Maffeis.
 
  


        Infine, Nonno Mario

                    

giovedì 30 dicembre 2021

Friuli Venezia Giulia - Mediocredito FVG. Il marcio viene da lontano.

I panni sporchi, lavati in casa, erano già noti nel 2015.

Per la precisione dati alla stampa il 27 aprile con una lettera aperta di Paolo Rumiz.

La Serracchiani ha risposto? Quando le domande le abbiamo fatte noi si è ben guardata dal mormorare qualcosa, ha preferito farsi intervistare da Vanity Fair. È più chic, ma si sa, noblesse oblige.

 Va detto peraltro che nessuno ha mai risposto ai nostri interrogativi, CGIL inclusa. (Giorgio Stern)

 

Banche e potere, ecco la lettera di Rumiz: dodici domande alla Regione sulla “bomba” Mediocredito

 

Il giornalista scrive a Serracchiani: fate capire ai cittadini qual è la vera situazione. «Da

stabilire l’entità del passivo, che potrebbe essere vicino al miliardo di euro»

 

di Paolo Rumiz

 

Gentile presidente della Regione Debora Serracchiani qualche giorno fa mi sono trovato a una cena in Veneto e al tavolo vicino al mio c’erano degli industriali, per l’appunto veneti, i quali ridevano del Mediocredito del Friuli Venezia Giulia, il nostro gioiello. Ho allungato l’orecchio e tra un ghigno e l’altro ho carpito un’informazione.

 

A fronte di un miliardo e mezzo di impieghi, avremmo non cinquecento milioni, come è emerso dalla stampa, ma un miliardo di "incagli", come dire soldi che assai difficilmente tornano indietro. «Una bomba a orologeria», così la definivano i commensali, parlando grossolanamente - e qui mi sono infastidito assai - di Lei come “Frangetta nera”, del direttore Narciso Gaspardo come “Cavallo pazzo” e del presidente Crt Paniccia come del “puparo”, e la loro ilarità trasudava - mi è parso di capire - la soddisfazione di aver messo nel sacco la Regione, intrappolata in Veneto da una «politica di grandezza».





Continua: https://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/04/26/news/dodici-domande-alla-regione-sulla-bomba-mediocredito-1.11309331

mercoledì 29 dicembre 2021

Verso Eurasia unita - Dal passato il futuro...



Oggi, di fronte a due potenze, Russia e Cina,  commentabili e criticabili a seconda dei punti di vista, ma sicuramente non impegnate in aggressioni o minacce militari (il che già depone a loro favore di fronte ai 50 milioni di morti dal 1945, alle apocalittiche distruzioni che l’umanità deve alle guerre d’aggressione, ai colpi di Stato, alle sanzioni, alle rivoluzioni colorate di USA e NATO), si rinnova il pericolo di guerra, minacciata ripetutamente addirittura in termini di olocausto nucleare.

 Un insieme euroasiatico assediato lungo tutti i suoi confini da una gigantesco armamento che si definisce nemico, ha bisogno che venga esaminato con gli strumenti della verità e della professionalità di una storiografia e di un’informazione non asservite. In questo confronto su Byoblu cerchiamo di delineare attori, responsabili, vittime e carnefici. Pur nelle sue contraddizioni geopolitiche, non possiamo non riconoscere in Vladimir Putin una specie di incredibile taumaturgo che, in pochissimi anni, ha saputo sottrarre il suo paese al disfacimento, alla svendita dei suoi beni, alla distruzione della sua già saldissima convivenza umana. 

Alle continue minacce di guerra che vengono fatte alla Russia, con il pretesto che sarebbe essa, circondata da trenta paesi NATO, di cui uno, un partner, a controllo di milizie naziste, l’aggressore, Putin ha risposto con un trattato di pace, basato sui principi ONU, del diritto internazionale, inteso alla pacifica convivenza e al reciproco rispetto. Ma forse è proprio un’offerta del genere, ciò che l’Occidente considera la minaccia più grave.

Esiste oggi, grazie anche a grandi potenze non omologate al Nuovo Ordine Mondiale, almeno l’opportunità di sottrarre l’umanità intera a una scelta imposta come unica che una sua infima parte vorrebbe riservargli, oggi addirittura in termini bio-psico-tecno-totalitari...

Fulvio Grimaldi - https://fulviogrimaldi.blogspot.com/



martedì 28 dicembre 2021

Uscire dall'illusione dell'informazione mainstream...



Nel valutare la presente crisi credo sia giunto il momento di abbandonare l’approfondimento degli aspetti sanitari. Ciò che è necessario sapere per farsi un’idea è oramai disponibile per chiunque voglia ricercarlo, al di là della fabbrica di menzogne rappresentata dall’informazione mainstream. Esistono gruppi e siti che hanno pubblicato documentazione ufficiale e studi scientifici più che sufficienti per districare i punti più controversi. Chi non abbia ritenuto di cercarli e di riflettervi sopra ha fatto una scelta politica, anche se crede di essersi “affidato alla scienza”. Chi di fronte alle infinite giravolte e contraddizioni di questi mesi, ha deciso comunque di fidarsi degli esperti filogovernativi promossi da TV e giornali, ha preso una decisione di carattere politico, non scientifico: ha scelto che delegare il proprio giudizio al potere costituito sia di per sé una cosa buona, raccomandabile.

Cercare di convincere queste persone sul piano dell’argomentazione scientifica è inutile, perché è all’opera un bias cognitivo che assume la voce ufficiale come comunque maggiormente accreditata, quale che sia il contenuto. E questo, di nuovo, è qualcosa che non c’entra nulla con la scienza o con la ragione, ma con una preliminare delega all’autorità costituita.

È perciò giunto il momento di uscire dall’illusione che ci troviamo in una condizione di “vincolo sanitario”, perché la centralità del problema sanitario è oramai manifestamente solo un pretesto e una copertura.

Chi ha retto l’attuale narrativa lo ha fatto assumendo che la situazione sanitaria giustificava, anzi obbligava, certe soluzioni politiche. Ragionando in questi termini si è finito per immaginare che la politica qui fosse assente, e che tra la descrizione dei “fatti sanitari” e le scelte politiche non ci fosse nessun passaggio rilevante: i primi dettavano le seconde, senza alternative possibili.

Il primo passo fatto in questa direzione – il “peccato originale” per così dire – è stato quello di giustificare il paternalismo autoritario implicito nella proposta iniziale della certificazione verde. Si è accettata senza colpo ferire l’idea che per ottenere un certo risultato come copertura vaccinale (risultato indefinito, vago e mutevole) l’unica strada fosse quella del ricatto, della pressione punitiva e non della spiegazione o della persuasione. Nonostante la risposta spontanea della popolazione all’opportunità di vaccinarsi fosse stata ampia nella prima metà dell’anno, si è deciso che era necessario abbandonare la persuasione e passare alla coazione. Nessuno si è preso la briga di considerare la possibilità di convincere con ragioni e argomenti chi fosse dubbioso. Si è data per scontata la visione elitista e antipopolare – che i media alimentano e le istituzioni sottoscrivono (si veda l’ultimo rapporto Censis) – per cui la gente sarebbe “irredimibilmente irrazionale”, “irrecuperabile al buon senso” e che per indurla a fare la “cosa giusta” bisognasse sottoporla ad un ricatto.

Così, le stesse istituzioni politiche che per anni hanno demolito la pubblica istruzione, e le stesse televisioni che per anni hanno addormentato le coscienze, si sono sentite in obbligo di concludere che il gregge umano poteva essere condotto alla “cosa giusta” solo con spintoni e intimidazioni.

È un’ironia beffarda che quest’opera coercitiva sia stata promossa nel nome della scienza, laddove la “scienza” sarebbe rappresentata non dal confronto con altri scienziati dissenzienti, ma dal principio d’autorità, di cui sono stati investiti personaggi politicamente lottizzati, o in clamoroso conflitto di interesse. La “scienza” cui ci si richiama è quella cosa che usa l’autorità per mettere a tacere le voci altrui, che rifiuta il confronto, e che sostiene la censura e la coercizione (un po’ come se Galileo manovrasse i supplizi della Santa Inquisizione).

Gli “scienziati” governativi hanno avuto semplicemente il compito di rassicurare il gregge e spingere per l’implementazione di un progetto predeciso a livello europeo, e che implicava da un lato la vaccinazione di massa come unica arma risolutiva, e dall’altro nessun rafforzamento significativo del servizio sanitario nazionale. Sul piano argomentativo e critico non si è mai davvero scesi, semplicemente perché gli argomenti scientifici a favore di quella scelta unilaterale non ci sono mai stati. L’unica vera certezza era che non si sapeva pressoché nulla né dell’efficacia nel tempo, né della sicurezza di quei preparati. E che perciò non si poteva né doveva discutere sul piano propriamente scientifico con i critici, ma li si doveva semplicemente travolgere con la pressione propagandistica.

E così è stato.

Questo è il quadro iniziale, quadro eminentemente politico, che è stato accettato e glorificato da milioni di “sinceri democratici”.

Così, si è messo in campo il ricatto della certificazione verde con l’intento ufficiale, di “mettere in sicurezza” gli ambienti (lavoro, svago, sport, trasporti, insegnamento, ecc.) e con il secondo intento (dichiarato, anche se spurio dal punto di vista giustificativo), di spingere i diffidenti a vaccinarsi.

Quanto alla pressione a vaccinarsi, il ricatto si è esercitato in modo efficace nei confronti di quei gruppi che non c’era alcun interesse sanitario a far vaccinare, ovvero le fasce più giovani. E in effetti era impossibile ricattare con le minacce messe in campo dal Green Pass le fasce più anziane, prevalentemente fuori dal circuito del lavoro, le uniche per cui la raccomandazione a vaccinarsi era ben motivata.

Un primo brillante risultato è stato dunque di spingere a vaccinarsi adolescenti (ed ora bambini) – nonostante il profilo di scarsa sicurezza dei preparati attualmente in uso – senza riuscire, se non marginalmente, a smuovere le fasce più anziane – irrigidite nei propri dubbi dal comportamento pressorio del governo.

Quanto alla giustificazione ufficiale, di “mettere in sicurezza” gli ambienti, chiunque si fosse informato sapeva dall’inizio che si trattava di un’operazione impossibile, perché non avevamo a disposizione prodotti immunizzanti rispetto al contagio. Ma per vendere la propria propaganda il governo, le istituzioni, i media e gli “esperti” hanno dovuto spacciare per mesi la menzogna che i vaccinati non contagiavano, per passare infine alla versione morbida, e parimenti falsa, che “contagiavano un pochino, ma niente di che”.

Questa menzogna era necessaria per giustificare l’idea che tra vaccinati e non si potesse tracciare una chiara separazione in termini di pericolosità per gli altri. Intorno a questa separazione si gioca infatti tutta la costruzione giustificativa del GP e tutta la sua retorica in termini sociali. L’aver alimentato questa tesi ha prodotto nei vaccinati una falsa sicurezza, che unita alla maggiore libertà di movimento, ha fatto del Green Pass a tutti gli effetti una licenza di contagio. E questo, sempre per la ragione di spingere alle inoculazioni, si è unito alla creazione di ostacoli verso il ricorso ai controlli attraverso i tamponi.

In tutto questo contesto, l’univocità dello sforzo concentrato sulla sola inoculazione vaccinale ha lasciato sguarnita la componente terapeutica, sia relativa al Covid, sia relativa ad altre patologie (spesso assai più gravi). Gli ospedali, che andavano in grave affanno in era pre-Covid durante i picchi influenzali, sono in grave affanno anche oggi. La lentezza della macchina sanitaria fa sì che spesso i pazienti vengano ospedalizzati prima di riuscire ad avere una conferma della propria positività. (E purtroppo ciò accade in sempre maggior misura anche per soggetti vaccinati).

In sintesi, sul piano sanitario la certificazione verde ha:

1) spinto a vaccinarsi i gruppi più giovani e ricattabili, irrigidendo invece nella diffidenza i gruppi più anziani e meno ricattabili;

2) creato le condizioni per una circolazione accresciuta del virus, allentando le cautele tra i soggetti “certificati” e riducendo l’accessibilità generale ai test (tamponi).

3) sospeso l’attenzione al servizio sanitario nel suo complesso, e alla capacità di intervento terapeutico precoce nello specifico.

Sul piano sociale il disastro è, se possibile, assai superiore. La certificazione verde ha infatti:

1) creato una davastante spaccatura sociale tra presunti “buoni” e presunti “reprobi”, “altruisti” ed “egoisti”, spaccatura del tutto immotivata sul piano scientifico, ma funzionale all’obiettivo di implementare una politica sanitaria predecisa.

2) sospeso libertà e diritti primari in una parte della popolazione, istituendo una sorta di cittadinanza di serie B;

3) Introdotto un micidiale precedente nella storia giuridica del paese, per cui il cittadino ha ora l’onere della prova di dimostrare di poter accedere ai diritti comuni.

Fin qui arriva l’analisi teorica, l’unica che ci compete.

Ora, in quanto potere autonomo come da dettato costituzionale, da qui in avanti credo dovrebbe essere compito della magistratura. 

Andrea Zhok 









Fonte: https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/21878-andrea-zhok-uscire-dall-illusione.html

domenica 26 dicembre 2021

Scioglimento dell'Unione Sovietica... trent'anni dopo!



Il 26 DICEMBRE 2022, SONO TRASCORSI ESATTAMENTE TRENT’ANNI DA QUANDO L’UNIONE SOVIETICA SI E’ AUTO-ED ETERO-DISSOLTA.

 

Cari amici, proviamo a uscire pere qualche ora dalla distopia che ci costringe dalla mattina a notte inoltrata in un incubo demenziale tipo Alice nel Manicomio Criminale, e torniamo nella realtà e nella Storia che nessun satanico Mago Merlino ci può sottrarre.


Ciò che mi è sembrato dover sottolineare è quanto l’umanità avesse beneficiato, al di là della qualità dei regimi e sistemi in causa, dell’esistenza, per tutto il dopoguerra, della presenza dell’URSS in quanto polo alternativo all’impero anglosassone, sistematicamente in opposizione all’imperialismo, alle guerre, alla società del consumo, a sostegno dei popoli in lotta di liberazione dalle secolari catene dell’imperialismo,  della salvaguardia e promozione dei diritti sociali: sanità, istruzione, casa, alimentazione.

 

In virtù della contrapposizione tra i due blocchi di alleanze, il capitalismo del consumo e di una democrazia di facciata a copertura della dittatura del denaro, da un lato, e un sistema a partito unico, con forti tratti autoritari, specie con Stalin, ma garante dei bisogni fondamentali degli strati lavoratori, abbiamo vissuto un’era di alternativa dialettica, di (parziale) libera scelta ideologica, senza i tratti dispotici che oggi vengono inflitti a gran parte del mondo nel falso nome di una salvezza che si volge nel suo contrario.

 

Oggi, di fronte a due potenze, Russia e Cina,  commentabili e criticabili a seconda dei punti di vista, ma sicuramente non impegnate in aggressioni o minacce militari (il che già depone a loro favore di fronte ai 50 milioni di morti dal 1945, alle apocalittiche distruzioni che l’umanità deve alle guerre d’aggressione, ai colpi di Stato, alle sanzioni, alle rivoluzioni colorate di USA e NATO), si rinnova il pericolo di guerra, minacciata ripetutamente addirittura in termini di olocausto nucleare.

 

Un insieme euroasiatico assediato lungo tutti i suoi confini da una gigantesco armamento che si definisce nemico, ha bisogno che venga esaminato con gli strumenti della verità e della professionalità di una storiografia e di un’informazione non asservite. In questo confronto su Byoblu cerchiamo di delineare attori, responsabili, vittime e carnefici. Pur nelle sue contraddizioni geopolitiche non possiamo non riconoscere in Vladimir Putin una specie di incredibile taumaturgo che, in pochissimi anni, ha saputo sottrarre il suo paese al disfacimento, alla svendita dei suoi beni, alla distruzione della sua già saldissima convivenza umana. Alle continue minacce di guerra che vengono fatte alla Russia, con il pretesto che sarebbe essa, circondata da trenta paesi NATO, di cui uno, un partner, a controllo di milizie naziste, l’aggressore, Putin ha risposto con un trattato di pace, basato sui principi ONU, del diritto internazionale, inteso alla pacifica convivenza e al reciproco rispetto. Ma forse è proprio un’offerta del genere, ciò che l’Occidente considera la minaccia più grave.

 

Esiste oggi, grazie anche a grandi potenze non omologate al Nuovo Ordine Mondiale, almeno l’opportunità di sottrarre l’umanità intera a una scelta imposta come unica che una sua infima parte vorrebbe riservargli, oggi in termini bio-psico-tecno-totalitari

 

Capire cos’è successo, chi ha manovrato, chi ha fornito complicità, chi si è opposto, chi ha salvato, dove siamo oggi, dovrebbe permetterci di capire e agire a occhi aperti, fuori dalle strumentali mistificazioni e manipolazioni propagandistiche che vorrebbero renderci passivi spettatori di un gioco riservato a minuscole élites dal tasso criminale senza precedenti nella storia del mondo.


Fulvio Grimaldi




giovedì 23 dicembre 2021

COPIA INTEGRALE EMENDAMENTO N. 157.04 RELATIVO AGLI ANIMALI DA PELLICCIA...

 


Di seguito copia integrale dell'emendamento n. 157.04 alla legge di bilancio 2022 relativo al divieto di allevamento, riproduzione e uccisione dei così detti 'animali da pelliccia', con le firme dei relativi proponenti.



DA:

https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Emendc&leg=18&id=1325684&idoggetto=1324002



Proposta di modifica n. 157.0.4 al DDL n. 2448



https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/18/Emendc/1324002/1325684/index.html



157.0.4

De PetrisPerilliMaiorinoGiammancoUnterbergerBuccarellaLaforgiaGrassoRuotoloNugnesLa Mura

Dopo l'articolo, inserire il seguente:

«Art. 157-bis.

(Misure di sostegno alla riconversione degli allevamenti di animali per la produzione di pellicce)

        1. Sono vietati l'allevamento, la riproduzione in cattività, la cattura e l'uccisione di visoni (Mustela vison o Neovison vison), di volpi (Vulpes vulpesVulpes Lagopus o Alopex Lagopus), di cani procione (Nyctereutes procyonoides), di cincillà (Chinchilla laniger) e di animali di qualsiasi specie per la finalità di ricavarne pelliccia.

        2. In deroga al divieto di cui al comma 1 gli allevamenti autorizzati alla data in vigore della presente legge possono continuare a detenere gli animali già presenti nelle strutture per il periodo necessario alla dismissione delle stesse e comunque non oltre il 30 giugno 2022 fermo restando il divieto di riproduzione e l'obbligo per gli allevamenti di visoni di monitoraggio secondo le procedure indicate nell'ordinanza del Ministro della Salute pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 23 novembre 2020, n. 291 o ulteriori procedure indicate dal Ministro della Salute per la prevenzione della diffusione di zoonosi.

        3. Al fine di favorire la riconversione ecologica degli allevamenti di animali da pelliccia che alla  data di entrata in vigore della presente legge dispongono ancora di un codice attività anche se non detengono animali si applicano le seguenti misure:

            a) un indennizzo per ogni capo presente alla data di entrata in vigore della presente legge;

            b) un contributo a fondo perduto corrispondente al 30 per cento del fatturato registrato nell'ultimo ciclo produttivo;

            c) un contributo a fondo perduto, sino ad un massimo di 10.000 euro, per la copertura delle spese sostenute per la demolizione dei fabbricati e degli impianti oppure di quelle sostenute per la ristrutturazione e riconversione in attività agricola diversa dall'allevamento di animali, dei fabbricati adibiti all'allevamento professionale di animali da pelliccia.

        4. L'ammontare complessivo dei benefici è determinato con decreto del Ministero della Transizione Ecologica di concerto con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e con il Ministero della Salute, sentite le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, da adottarsi entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Con il medesimo decreto si provvede altresì ad individuare modalità di erogazione tali da garantire il pagamento entro i successivi trenta giorni.

        5. Il decreto di cui al comma 4 regola l'eventuale cessione degli animali e detenzione, con obbligo di sterilizzazione, nel rispetto del decreto legislativo n. 146 del 2001 e delle procedure indicate dal Ministro della Salute per la prevenzione della diffusione di zoonosi presso gli allevamenti, a strutture autorizzate, accordando preferenza a quelle gestite direttamente o in collaborazione con associazioni animaliste riconosciute.

        6. Al fine della diffusione degli impianti agrivoltaici per ottenere un'agricoltura sostenibile e una produzione energetica da fonti rinnovabili in attuazione della missione M2C2, investimento 1.1 (sviluppo agro-voltaico), e per la riduzione degli alti consumi energetici del settore agroalimentare tramite riqualificazione delle strutture produttive e utilizzo dei tetti degli edifici per l'istallazione dei pannelli fotovoltaici in attuazione della missione M2C1, investimento 2.2 (Parco agrisolare), del Piano nazionale di ripresa e resilienza, in sede di definizione delle procedure di attuazione di tali investimenti è riconosciuta precedenza nell'assegnazione di contributi nel limite complessivo di 5 milioni di euro e 500.000 euro per singolo intervento alle aziende di allevamento di animali da pelliccia.

        7. Agli oneri derivanti dal comma 6 si provvede a valere sul Fondo di rotazione per l'attuazione del Next Generation EU-Italia di cui all'articolo 1, comma 1037, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, secondo le modalità di cui ai commi da 1038 a 1050 del medesimo articolo 1.».

        Conseguentemente all'articolo 194 sostituire le parole: «di 600 milioni di euro per l'anno 2022» con le seguenti: «di 599 milioni di euro per l'anno 2022».

Cordiali saluti

Segreteria Movimento Antispecista   ma@movimentoantispecista.org