domenica 5 maggio 2024

Roma, 1 giugno 2024. Manifestazione contro le guerre

 Per una curiosa coincidenza, la manifestazione nazionale dell’opposizione sociale e politica alternativa del 1 Giugno 2024  verrà a coincidere con il comizio centrale della premier Giorgia Meloni nella Capitale.

L’appuntamento che ne è scaturito con la convocazione di una manifestazione nazionale il prossimo 1 Giugno a Roma, ha probabilmente colto una esigenza che era venuta crescendo in questi mesi di opposizione frontale alle politiche di guerra, autoritarie e antipopolari del governo Meloni, degli apparati dirigenti della Nato e dell’Unione Europea e alla perdurante politica di complicità con il genocidio contro i palestinesi da parte dello Stato di Israele.

Stralcio di un articolo di Contropiano:   https://contropiano.org/news/politica-news/2024/05/03/sabato-1-giugno-a-roma-la-manifestazione-nazionale-contro-il-governo-meloni-0172036

venerdì 3 maggio 2024

La Perfida Albione favorevole al bombardamento della Russia...

 


Il ministro degli Esteri britannico David Cameron ha dichiarato, durante la sua visita a Kiev, che l'Ucraina ha il diritto di colpire il territorio russo con armi britanniche.

Londra dovrebbe prepararsi al fatto che il regime di Kiev colpirà il territorio britannico con armi britanniche, così come un tempo facevano i terroristi di Al-Qaeda alimentati dall'Occidente.

Ma, attenzione, due ore dopo la pubblicazione delle parole del ministro degli Esteri britannico Cameron, la Reuters ha eliminato la pubblicazione.

L'agenzia britannica ha dichiarato: "La notizia secondo cui il ministro degli Esteri britannico David Cameron promette aiuti all'Ucraina è stata ritirata a causa della revisione di alcuni dettagli del materiale. La versione rivista del materiale sarà pubblicata a tempo debito".

Un "omicidio tipicamente inglese" si sta svolgendo sotto i nostri occhi. Sono sicura che abbia detto questo. Ma la risonanza che ha avuto la dichiarazione ha costretto Londra a fare marcia indietro e a sacrificare Reuters.

Maria Zakharova





giovedì 2 maggio 2024

Progetto Maven e "the Pit"...

 


Il progetto Maven e "the Pit": notizie dal New York Times del 30 aprile 2024 (edizione internazionale) sulla ricerca di tipo militare applicata sul campo (droni guidati dall'intelligenza artificiale) e su come da una base segreta in Europa i militari americani uccidono soldati russi. Il progetto Maven nasce da un contratto originario del Pentagono con Google.

In trenches, in Ukraine, cutting-edge warfare hits limits

Nelle trincee, in Ucraina, la guerra all'avanguardia tocca i suoi limiti...


Articolo in prima pagina di David E. Sanger.

Edizione internazionale del New York Times- 30 aprile 2024

Sanger è un reporter della Casa Bianca. Autore di: “New cold wars”, un libro scritto con Mary. K. Brooks.

 

Qui rinviamo al sito del NYT per la lettura dell’articolo (alegato), che tratta delle dure lezioni che gli strateghi militari USA stanno apprendendo dal laboratorio rappresentato dalla “guerra Ucraina”.

Ecco il link: https://inytimes.pressreader.com/the-new-york-times-international-edition


Secondo Sanger, l'esperienza sul campo starebbe insegnando che non basta una superiorità tecnologica per vincere una guerra. I russi hanno imparato come interferire elettronicamente con i sistemi di guida di droni e missili.


Ai quartieri generali del Pentagono e della NATO a Bruxelles hanno capito che un'eventuale guerra diretta contro le truppe russe non sarebbe essenzialmente una cyber war ma un vecchio scontro di carri armati sul modello della Seconda guerra mondiale.


Poi, nell’articolo, vi sono due notizie di interesse attuale.

1)       Si parla del progetto Maven, il programma del Pentagono, con l’Intelligenza artificiale, che punta a costruire sistemi di riconoscimento delle immagini per migliorare gli attacchi dei droni in zone di guerra. Sanger ricorda che il progetto Maven è nato in ambito Google con un contratto stipulato con il Pentagono di 9 milioni. Oggi gli elementi del progetto Maven sono stati rilevati da una sessantina di ditte coordinate da Palantir, una compagnia fondata da Peter Thiel.

2)       Si fa cenno a “The Pit” (la Fossa), un posto in una base segreta in Europa, di cui non si parla. E’ il centro in cui si sviluppano le tecnologie per targettare e colpire le forze russe. Le tecnologie in uso sono una evoluzione del Progetto Maven. “The Pit” è tenuta segreta perché il parlarne trascinerebbe la questione di quanto le forze USA sono quotidianamente occupate in modo diretto a cercare e uccidere le truppe russe.

Il senso dell’articolo è che ci fa capire meglio perché, anche nella guerra ultra-moderna, senza dimenticare la qualità della tecnologia impiegata,  la quantità delle truppe rimane un fattore importante.


Extra articolo, elenchiamo noi alcuni motivi per cui la quantità delle truppe è ancora rilevante:

Potenza di fuoco nello scontro di attrito: eserciti più numerosi e ben dispiegati permettono di aumentare la pressione che è cruciale per il successo del confronto militare


Presenza sul Territorio: Una maggiore quantità di truppe consente di coprire più territorio e di mantenere una presenza fisica che può essere dissuasiva per l’avversario.


Operazioni Multifunzionali: Le truppe possono svolgere una varietà di funzioni, dalla difesa al supporto logistico, dall’intelligence alle operazioni speciali.


Resilienza e Ridondanza: Avere un numero maggiore di truppe può fornire una maggiore resilienza in caso di perdite e permettere la sostituzione o il supporto in diverse situazioni.


Guerra Asimmetrica: In conflitti asimmetrici, dove le forze irregolari possono sfidare eserciti convenzionali, la quantità di truppe può essere un fattore determinante per il controllo del territorio e per la gestione delle popolazioni civili.


Qui capiamo la spinta in atto, da parte dei governi europei, a rivalutare la leva obbligatoria che in Europa si sta manifestando con la reintroduzione di forme di mini-naja: la Germania fa da battistrada adottando il modello svedese.


Noi proponiamo, in risposta, di rilanciare una campagna di obiezione di coscienza, anticipando le mosse dell’avversario militarista.


 Alfonso Navarra  - Disarmisti Esigenti




Si vada su:  https://www.petizioni24.com/obiezione_alla_guerra_e_al_servizio_militare_impegno_per_la_difesa_nonviolenta

mercoledì 1 maggio 2024

"Venezia a pagamento..." - Esposto in Procura di Michele Boato

 


Alla Procura della Repubblica di Venezia

S.Croce 430, 30135 Venezia 

prot.procura.venezia@giustiziacert.it


Il sottoscritto, Michele Boato, nato a Venezia il 13 agosto 1947,

residente a Venezia-Mestre in via Fusinato 37

ESPONE  quanto segue:


Il “contributo d’accesso” a Venezia, deliberato dal Consiglio Comunale di Venezia il 12.9.2023, con Deliberazione n.51, modificato con Deliberazione n.71 del 21.12.2023 a cui è seguita la Deliberazione della Giunta Comunale n.313 del 29.12.2023 disciplinante le modalità operative di attuazione del contributo di accesso, comporta, sia per i residenti nel Comune, che per tutte le altre persone che intendono entrare in Venezia, l’obbligo di dichiarare propri dati sensibili: le proprie generalità, la propria abitazione,  il motivo della propria presenza a Venezia (tra cui visite sanitarie, visite al carcere ecc.), generalità degli amici invitati, ecc.

Nell’Informativa comunale  sul  trattamento dei dati personali in attuazione al contributo d’accesso (“privacy”), al punto” 6. Comunicazione”, si legge: “I dati personali oggetto di trattamento possono essere comunicati a soggetti terzi, pubblici e privati, in ottemperanza ai relativi obblighi di legge, di regolamento e/o contrattuali”. 


Al sottoscritto, ciò appare una evidente violazione della nostra Privacy: chi saranno i “soggetti  terzi  privati”? Che uso ne potranno fare? Chi controllerà su tutto ciò? I controllori possono essere gli stessi controllati?


Si espone tutto ciò al fine di verificare l’eventuale compimento di reati penali.

Si chiede alla Procura di informare il sottoscritto circa il risultato delle indagini conseguenti    

                             

                                                 Michele Boato


                        Consigliere di Municipalità di Mestre-Carpenedo

                                       per “Ambiente Bene Comune”  micheleboato@pec.it

                                                                                                                         

Venezia-Mestre, 30 aprile 2024




martedì 30 aprile 2024

USA. La Casa Bianca è diventata oscura...



Blinken ha detto che le autorità americane sperano che la Russia accetti di negoziare la fine delle ostilità in Ucraina in conformità con la Carta delle Nazioni Unite. Secondo lui, la fine delle ostilità dipende principalmente dal presidente russo Vladimir Putin e dalle sue decisioni. Pertanto, le autorità statunitensi sperano che Putin “dimostrerà disponibilità a negoziati sinceri in conformità con i principi fondamentali alla base della comunità internazionale e della Carta delle Nazioni Unite”.

Si ha la sensazione di un mondo speculare in cui si trovano i politici americani.

Mettiamo tutto in ordine.

La Russia, come è noto, ha dimostrato rispetto per il diritto internazionale avviando gli accordi di Minsk e il loro consolidamento sotto forma di risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Mosca ha inoltre confermato la propria disponibilità a rispondere in modo costruttivo alla proposta di negoziati nel 2022.

A quanto pare Blinken ha dimenticato che sono stati gli Stati Uniti a costringere Zelensky a vietare all’Ucraina di negoziare con la Russia. Il Segretario di Stato ha anche dimenticato il desiderio maniacale degli Stati Uniti di sostituire il diritto internazionale con una sorta di “ordine mondiale basato sulle regole” che nessuno ha mai visto. Inoltre non vuole ricordare che sono stati gli alleati degli Stati Uniti – Francia e Germania – che, in quanto membri del formato Normandia, hanno deliberatamente ignorato la soluzione giuridica internazionale alla crisi ucraina. Merkel e Hollande lo hanno confessato.

Vorrei ricordare a Blinken la sua insistente proposta di condurre i negoziati sulla base non del diritto internazionale ma di una sorta di “formula Zelensky”.

Maria Zakharova




venerdì 26 aprile 2024

Povero Diavolo... è solo un mito!

 


Il diavolo e l’inferno devono ritenersi un mito. È questa l’opinione di un certo numero di teologi e del 60% dei fedeli. Ma la ragione sta nel fatto che queste entità nascono davvero come miti..

Il diavolo dal mito della caduta di un gruppo di angeli che s’innamorano delle donne, si uniscono sessualmente a loro e generano dei giganti, e diventano così demoni, principio del male per l’uomo: secondo il racconto del cap. 6 della Genesi, che è ripreso poi con forza verso il 260 a.C. dal Libro di Enoc, il capostipite della Letteratura Apocalittica che domina il pensiero ebraico nei quattro secoli avanti e dopo Cristo.

Satana, che nell’Antico Testamento è un angelo che mette alla prova l’uomo (è il caso di Giobbe) diventa nell’Apocalittica il capo dei demoni. E tale resta.

L’inferno, cioè l’idea che una persona che ha commesso anche un solo peccato mortale debba bruciare nel fuoco per tutta l’eternità, è l’idea più atroce che sia comparsa nella storia umana; talmente atroce che si nega da se stessa, Anch’essa si presenta per la prima volta nello stesso mito degli angeli caduti e diventati demoni, sempre nel Libro di Enoc, dove compare appunto l’abisso di fuoco in cui vengono gettati e puniti.

L’Apocalittica, con i suoi miti, domina il pensiero e la mente ebraica di quei secoli in cui compare il cristianesimo, e penetra nei testi cristiani. È così che si spiega la presenza del mito diabolico-infernale.

Che non può consistere e accordarsi con l’amore infinito del Padre per i suoi piccoli figli gli uomini, di cui tanto parla il Cristo.

La Chiesa, poi, divenuta un grosso centro di potere, un impero, si è servita di questi miti per dominare meglio gli uomini, con la paura, col terrore. Ma il Cristo non l’aveva concepita e fondata come un impero, bensì come una comunità fraterna. E tale è nella sua prima ed autentica fase, nell’età apostolica, dove il potere, quel potere che il Cristo ha rifiutato, è assente. Dove Pietro, nella sua lettera, si dice semplicemente un «coanziano», uno del gruppetto di anziani che coordinavano le comunità; e dice che la comunità non la si aiuta col potere ma con l’esempio.

Prof. Arrigo Colombo



giovedì 25 aprile 2024

Venezia. Accesso a pagamento...

 


I cinque euro di “contributo d’accesso”, oltre a non ridurre la pressione turistica, calpesta l’art.16 della Costituzione che recita: “Ogni cittadino può circolare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo limitazioni che la legge stabilisce per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche”. Nel  nostro caso non ci sono né motivi di sanità (tipo Covid) né di sicurezza, ma solo di turismo.


2.  Inoltre questo meccanismo comporta, per i residenti ecc., l’obbligo di dichiarare vari dati sensibili: le proprie generalità, la propria abitazione,  il motivo della presenza a Venezia, ecc.


Ancor più grave è ciò che si legge nell’informativa comunale  sul  trattamento dei dati personali, al punto 6. Comunicazione: “I dati personali oggetto di trattamento possono essere comunicati a soggetti terzi, pubblici e privati, in ottemperanza ai relativi obblighi di legge, di regolamento e/o contrattuali”. 


Chi sono i soggetti  terzi  privati? Che uso ne faranno? Chi controlla su tutto ciò? I controllori sono gli stessi controllati?


Si tratta di una plateale violazione della Privacy, che sarà oggetto di un Esposto alla Procura della Repubblica di Venezia.


Michele Boato - Consigliere di Municipalità per Ambiente Bene Comune




mercoledì 24 aprile 2024

Resistenza non è terrorismo...



La Festa della Liberazione è un importante evento nazionale, fondamentale per ricordare la liberazione dell'Italia dal nazifascismo, la fine dell'occupazione nazista e la caduta del regime fascista. Attualizzare il valore della lotta antifascista significa oggi schierarsi dalla  parte del popolo palestinese e della sua resistenza, contro un'occupazione militare e coloniale che per metodi e ferocia sanguinaria ricorda quella patita dai popoli europei sotto il giogo del nazifascismo.

Per questo saremo presenti al corteo dietro allo striscione "Resistenza non è terrorismo" e invitiamo tutti e tutte a portare bandiere palestinesi e messaggi di solidarietà per questo
popolo tanto martoriato quanto eroico.

La libertà, conquistata a duro prezzo dai partigiani, consiste anche nella garanzia dei propri diritti, fra i quali il diritto a
manifestare pubblicamente.

L'articolo 17 della Costituzione dice che: "I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz'armi". Sotto il regime fascista occorreva invece il permesso dell'autorità pubblica:
l’esercizio dei diritti era allora subordinato al beneplacito del governo. La nostra Costituzione non prevede alcuna autorizzazione: delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato soltanto un preavviso alle autorità. Il preavviso non è la richiesta di un'autorizzazione. Il principio è il diritto, il divieto è l'eccezione, ma da noi l'eccezione si trasforma in regola, al punto di interdire tutte le principali piazze cittadine.

Oggi come non mai: ora e sempre Resistenza!

TRIESTE 25 APRILE 2024 ORE 9.00 CAMPO S. GIACOMO - Oggi come non mai: ora e sempre Resistenza!


Coordinamento No Green Pass e oltre e  Coordinamento per la
Palestina di Trieste



lunedì 22 aprile 2024

No all’autonomia regionale differenziata...


23 aprile 2024, alle ore 15.00, a Roma, nella sala Capitolare del Senato in Piazza della Minerva 38, presso il Chiostro del Convento di S. Maria sopra Minerva, si svolgerà il convegno “No all’elezione diretta del Presidente del Consiglio, No all’autonomia regionale differenziata di Calderoli”.

Apertura lavori ore 15: Domenico Gallo, Presidenza Coordinamento Democrazia Costituzionale

Ore 15.10 Tavola rotonda sul tema: “L’Italia è una Repubblica, una e indivisibile, fondata sul lavoro”

Coordina Massimo Villone, emerito Diritto Costituzionale, partecipano: Rosy Bindi, già Ministra; Enzo Cheli, emerito Corte Costituzionale; Giovanna De Minico, docente diritto costituzionale; Giovanni Maria Flick, Presidente emerito Corte Costituzionale; Francesco Pallante, docente Diritto Costituzionale.

Ore 16,40, interventi di Pietro Adami, Giuristi Democratici; Silvia Albano, Presidente Magistratura Democratica; Vera Buonomo, segreteria confederale Uil; Maria Agostina Cabiddu, docente Diritto Costituzionale;  Roberta Calvano, docente Diritto Costituzionale; Marina Calamo Specchia, docente Diritto Costituzionale comparato,  senatore Giuseppe De Cristofaro; Marco Esposito, giornalista e saggista; Avv. Anna Falcone; Adriano Giannola, Presidente Svimez; senatore Andrea Giorgis; Betti Leone, Presidenza nazionale Anpi; senatrice Alessandra Maiorino; Giulio Marcon, presidente Sbilanciamoci e Coordinamento La Via Maestra; Eugenio Mazzarella, emerito Filosofia teoretica; Daniela Padoan, Presidente Libertà e Giustizia; Gianfranco Viesti, Docente Economia applicata; Mauro Volpi, emerito Diritto Costituzionale.

Ore19,15 conclusioni di Alfiero Grandi, vice Presidente Coordinamento democrazia Costituzionale

Le opinioni e i contenuti espressi nell’ambito dell’iniziativa sono nell’esclusiva responsabilità dei proponenti e dei relatori, e non sono riconducibili in alcun modo al Senato della Repubblica o ad organi del Senato medesimo.

L’accesso alla sala è consentito fino al raggiungimento della capienza massima.

Ai presenti è richiesto un abbigliamento consono, per gli uomini obbligo di giacca e cravatta.

Al fine di consentire un ordinato svolgimento dei lavori, i giornalisti e gli ospiti devono accreditarsi scrivendo a organizzazione.com.referendum@gmail.com

I lavori saranno trasmessi in streaming da un canale della Tv web del Senato.

Andreina Albano - Tel.348.3419402 



domenica 21 aprile 2024

I dieci giorni che sconvolsero il mondo... - Commemorazione

 


Il 22 aprile è l'anniversario della nascita di Lenin; ed anche l'Earth Day; nonché il compleanno (70 anni) di chi vi indirizza il presente invito (Alfonso Navarra). 

Ci vediamo in LOC, chi può, per pranzare insieme alle 13:00, e guardare poi insieme, su un grande schermo, un film sul pacifismo della rivoluzione di ottobre.
La LOC - Lega obiettori di coscienza - ha la sede a Milano, in via Mario Pichi, 1, che è una traversa di via Gola.  Info: 02-5810.1226.

Il film proposto alla visione è intitolato "I dieci giorni che sconvolsero il mondo", la regia è del russo Sergey Bondarchuk. E' stato girato nel 1982. E' tratto dal libro del giornalista americano John Reed ed è una ricostruzione degli ultimi dieci giorni della Rivoluzione d'ottobre, vista attraverso gli occhi del reporter (interpretato da Franco Nero) e della sua compagna (Sidney Rome).

Non è certamente un capolavoro, ma è significativa la cronaca che fa dell'assalto al Palazzo d'Inverno e come illustra ruolo di Lenin e dei bolscevichi nel guidarlo, trascinando con sé il composito mondo dei delegati sovietici (armati di fucile nella sala della conferenza!).

Significativa perché può permetterci una riflessione sull'importanza del considerare la pace una priorità costitutiva della costruzione di un nuovo ordine sociale; e sulla differenza esistente tra una visione antimilitarista e una visione pacifista, con possibilità o meno di contatto.

Lenin, da capo dei commissari del popolo, si batté per una pace unilaterale, immediata e separata rispetto agli accordi con la Francia e l'Impero britannico, accettando a Brest-Litovsk, il 3 marzo 1918, la perdita di un quarto dei territori europei in favore della Germania. Ma già il 15 dicembre 1917 era stato concluso, con la Germania e l'Austria, l'armistizio. La possibilità di avere respiro per costruire il primo Stato comunista della storia del mondo e la speranza di una rivoluzione mondiale proletaria valevano bene le consistenti rinunce territoriali!

Alfonso Navarra -  Cell. 340-0736871




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Si ricorda la dichiarazione di impegno da firmare al seguente link: 

TESTO DELLA DICHIARAZIONE DI IMPEGNO CHE SOTTOSCRIVIAMO, APPOGGIAMO, DIFFONDIAMO

PER L'OBIEZIONE ALLA GUERRA

PER L'OBIEZIONE (ANCHE PREVENTIVA) AL SERVIZIO MILITARE CHE LA PREPARA

PER ATTUARE E COSTRUIRE LA DIFESA NONVIOLENTA  

PER IMPLEMENTARE L'ALBO PUBBLICO DEGLI OBIETTORI

sabato 20 aprile 2024

"Target Iran" di Fulvio Grimaldi





"Target Iran" è il docufilm che ho girato in Iran. In esso si racconta chi è questo popolo antico e giovanissimo, fa parlare giovani, donne, combattenti, dirigenti. Smantella il menzognificio in cui hanno hanno cercato di rinchiudere l’opinione pubblica per prepararla all’aggressione che Israele da sempre sollecita e che altri vedono come propedeutica all’armageddon finale. E’ a disposizione per presentazioni e ordini: fulvio.grimaldi@gmail.com

In questo video  https://www.youtube.com/watch?v=gvyrvE8Q1U4  faccio un’analisi di quanto successo prima, durante e dopo la “notte dei fuochi” iraniana che ha colpito Israele nella sua giugulare, la superiorità militare: una base del Mossad e le due basi dell’aeronautica da cui era partito l’attacco al territorio iraniano nella sede diplomatica di Damasco con relativo assassinio di 14 persone. Nessun civile, nessuna infrastruttura civile. Quello che si è verificato è stato uno scontro tra terrorismo di uno Stato fuorilegge e un’azione militare con il sigillo del diritto internazionale.

Con la fine di una supremazia militare di cartone, già demolita nei sei mesi di fallimenti a Gaza, con il crollo definitivo e irrimediabile dell’immagine e del ruolo dello Stato sionista costruito sul presupposto ossomorico della coppia vittimismo-invincibilità, cambia il Medioriente e cambia il mondo di cui quella regione è l’ombelico.

L’Impero e i suoi vacillanti presidi nelle marche incamerano l’ennesimo rovescio. 

Fulvio Grimaldi -  www.fulviogrimaldicontroblog.info:



mercoledì 17 aprile 2024

Presenza virtuale di Julian Assange al Festival del Giornalismo di Perugia

 


Escluso dal programma ufficiale del Festival internazionale del Giornalismo di Perugia (17-21 aprile), l’editore australiano Julian Assange rientrerà dalla porta.  Due eventi “off program”, organizzati da attivisti pro-Assange provenienti da tutta l’Italia, solleciteranno gli esponenti dei mass media presenti al Festival a riconoscere il co-fondatore di WikiLeaks come uno di loro e la sua persecuzione giuridica come un pesante attacco alla stampa indipendente, una vera e propria “guerra al giornalismo”.
 
“Fermate la guerra al giornalismo: liberate Julian Assange” è, infatti, il titolo dell’incontro che gli attivisti terranno sabato, 20 aprile 2024 alle ore 17.30, presso la sede ANPI Bonfigli Tomovic di via del Cortone 19, a Perugia.  Parleranno Vincenzo Vita, giornalista de Il Manifesto e Articolo 21; Sara Chessa, giornalista indipendente, autrice del libro “Distruggere Assange – Per farla finita con la libertà d’informazione”, Ed. Castelvecchi; Tina Marinari, Coordinatrice delle campagne di Amnesty International Italia per una stampa libera e indipendente; Mauro Volpi, Costituzionalista ed esperto del caso Assange. Modererà Gianni Magini di AllertaMedia.  Si chiederanno cosa significa essere giornalista e, quindi, se Assange corrisponde ai criteri individuati.
 
Durante l’incontro verrà proiettato il filmato del Ted Talk del 2010 in cui Julian spiega il senso della propria missione.  Seguirà un video saluto da Stella Moris Assange, moglie di Julian, e un brano tratto dal discorso da lei tenuto all’Università di Perugia il mese scorso in occasione del conferimento al marito del Premio Federico Caffè per il suo Giornalismo al servizio delle persone.
 
Invece, il giorno prima, venerdì’ 19 aprile alle ore 11, si terrà una conferenza stampa presso l’iconica edicola di giornali a Porta Pesa. Durante la conferenza ci sarà un happening artistico-editoriale, a cura di Liberi Edizioni, per celebrare Julian Assange come il massimo giornalista investigativo di tutti i tempi.
 
Durante le giornate del Festival, gli Attivisti per Assange a #ijf24 distribuiranno il volantino che è possibile leggere qui: www.freeassangeroma.it/6
 
Aderiscono all’iniziativa: sezione ANPI di Perugia, Amnesty International Italia, Turba, AllertaMedia, Liberi Edizioni e Perugia per Assange.



 

martedì 16 aprile 2024

Schiume in Bormida... Solvay costretta a fermare un reattore dell’impianto PFAS

 


…Incidenti dell’ultima ora. Schiume in Bormida. Un film già visto. Anche le immagini sono quelle che ho girato in una intervista venti anni fa dello scarico della Solvay nel fiume. Anche questa volta i titoli giornalistici si rincorrono dopo lo scarno comunicato dell’Arpa: “Attivati dal numero unico per le emergenze a causa della presenza di schiume sulla Bormida in corrispondenza dello scarico del Polo chimico di Spinetta Marengo (AL),  tecnici Arpa si sono recati nel pomeriggio di oggi, 13 aprile 2024, al punto indicato per le verifiche del caso riscontrando in due campionamenti la presenza delle schiume segnalate in uscita dallo stabilimento.

Contemporaneamente altri tecnici dell’Agenzia si sono recati all’interno dello stabilimento riscontrando in cinque campionamenti schiuma nella Vasca 101b che raccoglie le acque tecnologiche e le acque provenienti dal trattamento chimico-fisico-biologico e sono stati prelevati altri campioni”.

Il sindaco di Alessandria, Giorgio Abonante, il 13 aprile 2024 finge allarmata sorpresa. Invece, era già stato messo a conoscenza  da parte di Solvay  di “concentrazioni estremamente elevate del parametro cC6O4 in area interna allo stabilimento, rilevate nel corso della sessione di monitoraggio delle acque sotterranee di marzo”Non solo, il 10 aprile aveva conosciuto dalla Provincia un documento con oggetto “anomalie concentrazioni cC6O4”, ovvero le criticità riscontrate in merito alle concentrazioni di cC6O4 negli scarichi P1 e P4 e nei pozzi PzIN96 e PzIN 115”, anomalie che dovrebbero ri-mettere in discussione la contestata (da noi) valutazione di impatto ambientale VIATant’è che  la Solvay è stata costretta a fermare il reattore e la linea E dell’impianto Tecnoflon, il più importante dello stabilimento, limitrofa ai due pozzi implicati.

lunedì 15 aprile 2024

UNAC conference against genocide in Gaza...



Over 400 antiwar/anti-imperialist and Palestine solidarity activists convened in St. Paul, MN, April 5, 6, and 7, in the first major conference of the US antiwar movement since before the Pandemic of 2020 and 2021. Geographical representation ranged from Maine and New York to California and the Pacific Northwest, and from Minnesota to New Orleans and Florida, as well as Canada. There were international representatives from a number of countries.

More than 50 national and local groups participated – most notably the Black Alliance for Peace, the US Palestinian Community Network, American Muslims for Palestine, Veterans For Peace, CodePink, US Peace Council, Green Party Action Committee, BAYAN USA and International League for People’s Struggle, Bolivarian Circle, Just Peace Advocates from Canada, Sanctions Kill Campaign, Task Force on the Americas, China-US Solidarity Network, Freedom Road Socialist Organization (FRSO), Workers World Party, Alliance for Global Justice, Socialist Action, Party of Communists-USA, Struggle La Lucha, Coalition for Civil Freedoms and Movement Against War and Occupation (MAWO).  

Conference hosts included Minneapolis-based Women Against Military Madness (WAMM), local Antiwar Committees, Twin Cities Students for a Democratic Society (SDS) and Students for Justice in Palestine. There were community based groups from around the country including the Bethlehem Neighbors for Peace, Bronx Antiwar Coalition, Virginia Defenders, New Orleans Stop Helping Israel’s Ports (NOSHIP) Antiwar Committees from Dallas and Denver, and others.

Ajamu Baraka of Black Alliance for Peace and UNAC’s national coordinator Joe Lombardo opened the conference, and the Twin City Free Palestine Coalition provided the Opening Panel recapping lessons from months of struggle. At sundown Friday the Twin Cities Free Palestine Coalition hosted a fast-breaking for Ramadan, followed by a Palestinian drum performance.

The Palestinian issue and delegations inspired a high level of spirited unity against the US-backed Israeli genocide in Gaza. At its founding 15 years ago, UNAC came together as an antiwar coalition determined to include support for Palestine and united on the demand to “End All US Aid to Israel.”

The Palestinian Resistance struggle was a key focus throughout the conference, generating shared determination and strong unity. Other major issues included “No to NATO,” opposition to the US hybrid war against China, and resistance to racist US government attacks on migrants and people of color.

Greetings and receptions from the UN ambassadors of Sandinista Nicaragua and the Polisario Front of Western Sahara – Ambassador Lautaro Sandino and Dr. Sidi M. Omar, Ambassador of the Polisario Front of Western Sahara – were a highlight of the conference. Ambassador Sandino told participants the Nicaraguan government has filed a charge against Germany in the International Court of Justice for providing weapons to Israel.

Mnar Adley, founding editor of MintPress News, gave an extremely moving account of her family’s experience living in Jerusalem/Al Quds during the Israeli crackdown against the Second Intifada, of the 1990s. Conference participants also heard a greeting from Olga Sanabria Davila, representing the struggle to decolonize Puerto Rico, while William Camacaro of the Alliance for Global Justice raised accelerating US interventions in Latin America and the significance of the return of Diplomat Alex Saab to Venezuela after torturous imprisonment by the US.