LA SCHEDA
Lo chiamavano Barnard, come il famoso cardiochirurgo, perché, per stupire su un'olandesina, se ne andava dal campeggio indossando il camice, facendosi passare per un medico che doveva far pratica all'ospedale di Varese.
Molti anni dopo, avrebbe stupito addirittura i dittatori, addormentandosi sulla sedia mentre, in un privatissimo incontro, Milosevic gli raccontava infuriato dei bombardamenti americani. E' l'incredibile storia di Umberto Bossi, capo assoluto della Lega Nord, raccontata da un intellettuale che per quindici anni ha creduto nelle battaglie del Senatur, seguendo passo dopo passo un fallimento dietro l'altro, scoprendo bugie a ripetizione, fino a rendersi conto che la Lega altro non è che un'azienda rigorosamente a disposizione del proprio leader.
Attraverso documenti esclusivi - dove spuntano misteriose buste paga e innumerevoli carte scomparse- , e testimonianze agghiaccianti, si scoprono così le verità sui diversi crac finanziari del partito, dalla Credieuronord al villaggio turistico in Croazia; dalle improbabili avventure editoriali alle truffe ai leghisti emiliani; fino alla grottesca vicenda delle Coop padane, tutte prese, nella mesta chiusura, a sbarazzarsi nientemeno che di 24 milioni di confezioni di profumo invendibile: perché marchiato indelebilmente col simbolo del Sole delle Alpi. Una storia tragicomica in cui emerge a pieno che il partito che urla "Roma Ladrona" e che inneggiava alla secessione, altro non è che il più lottizzato e clientelare dei movimenti politici, fedele a pratiche nepotistiche e a caccia di poltrone come nessuno.
Un nome dietro l'altro vengono passate al setaccio le carriere folgoranti di autisti diventati parlamentari, le condanne degli esponenti locali e di vertice (dalla truffa alla corruzione alla violenza sessuale di gruppo), gli improvvisati affaristi, e i soldi persi dai militanti leghisti che credevano nelle idee del Capo. Che oggi tuona contro Gheddafi. Peccato, come racconta straordinariamente l'autore, che fu proprio a Gheddafi, che, in gran segreto, già molti anni fa, il Capo inviò una spedizione per chiedergli 300 miliardi di lire: volevano comprarsi il quotidiano Il Giorno, in cambio di un appoggio internazionale per togliere l'embargo alla Libia. Tornarono senza soldi e un progetto per una piantagione di aglio.
Fonte: Movimento Libertario http://www.movimentolibertario.it
domenica 31 ottobre 2010
mercoledì 27 ottobre 2010
Niccolò Eusepi: “I retroscena segreti sul salvataggio dei minatori intrappolati nella miniera in Cile”
Il salvataggio dei minatori cileni, la vera storia e una ipotesi di paragone con la nostra protezione civile
La storia vera è che i due terzi dei minatori cileni intrappolati erano indios. Il loro problema era che la società mineraria non aveva i mezzi economici per salvarli. I loro parenti hanno fatto quindi una serie di pagine e giri su facebook per dare grande risalto mediatico al fatto, e costringere il Governo Cileno a scendere in campo subito economicamente ed in modo massiccio ....altrimenti si sarebbe assistito al solito balletto inutile di dichiarazioni di intenti ma senza affrontare il problema di petto).
La mossa 'astuta' degli indiani ha avuto successo: a mia memoria non ricordo di un altro salvataggio di simili proporzioni e difficoltà. Ora fumano il loro calumet in santa pace!.....pare che scavando il nuovo tunnel abbiano trovato una vena aurifera gigantesca che era sfuggita alle ricerche.....evvai! Da annotare, inoltre, che è inutile sottolineare che il 'tecnico' che ha guidato le operazioni di scavo era un italiano.............come sempre i migliori tecnici al mondo, anche se fanno spesso gli 'indiani'.
MA SE LA TRAPPOLA DELLA MINIERA FOSSE AVVENUTA IN ITALIA?
Un breve resoconto, cinico ma realistico:
1° giorno: tutti uniti per salvare i minatori, diretta tv 24h, Bertolaso sul posto.
2° giorno: da Bruno Vespa plastico della miniera, con Barbara Palombelli, Belen e Lele Mora.
3° giorno: prime difficoltà, ricerca dei colpevoli e delle responsabilità:
BERLUSCONI: colpa dei comunisti;
DI PIETRO: colpa del conflitto d'interessi;
BERSANI: ... ma cosa ... è successo?
BOSSI: sono tutti terroni, lasciateli là;
CAPEZZONE: non è una tragedia è una grande opportunità ed è merito di questo governo e di questo premier;
FINI: mio cognato non c'entra.
4° giorno: TOTTI: dedicherò un gol a tutti i minatori.
5° giorno: IL PAPA: faciamo prekiera a i minatori ke in qvesti ciorni zono vicini al tiavolo!!!
6° giorno: cala l'audience, una finestra in “Chi l'ha visto?” e da Barbara d'Urso che intervista i figli dei minatori: "Dimmi, ti manca papà?"
dal 7° all 30esimo giorno falliscono tutti i tentativi di Bertolaso, che viene nominato così capo mondiale della protezione civile. Dopo un mese, i minatori escono per fatti loro dalla miniera, scavando con le mani. Un anno dopo, i 33 minatori, già licenziati, vengono incriminati per danneggiamento del sito minerario.
Ma per fortuna è successo, invece, in Cile....
Niccolò Eusepi
martedì 26 ottobre 2010
10 milioni di libri pubblicitari a spese delo stato.. e di quella volta in cui Silvio Berlusconi voleva regalarci 10 milioni di denari...
Appena ricevuta la lettera sconsolata di Antonella, che dice: Berlusconi vuole nascondere il fallimento del suo padronato governativo inviando 10 milioni di copie di un libercolo con tutti i fallimenti del governo contrabbandati per «successi». Considerando che le spese saranno a carico nostro, chiedo a tutti di collegarsi al sito
del governo e di spedire una e-mail preventiva di diffida, come previsto dalla legge.
Di seguito le indicazioni per disdire:
1. Collegarsi al sito del governo:
http://www.governo.it/scrivia/scrivi_a_trasparenza.asp
2. Compilare i riquadri con i propri dati esatti: Nome, cognome,
indirizzo, e-mail, città, oggetto.
3. All’oggetto si può scrivere: Diffida a spedirmi il libro “Due anni
di governo”.
4. Nella casella “Testo”, copiare e incollare il seguente testo o
altro a piacere:
"Con riferimento all’annuncio del Presidente del Consiglio, Silvio
Berlusconi, di inviare ad ogni famiglia italiana il libro “Due anni di
governo”, mi preme comunicare che non desidero riceverlo, essendo un
mio diritto in base alla legge per la tutela della privacy n.
675/1996 ed il relativo D.P.R. n. 501/1998, nella fattispecie articolo
13 comma “e”. Chiedo inoltre che la spesa relativa che si risparmierà
venga messa a disposizione del Ministero dei Beni e delle Attività
Culturali e/o della Scuola pubblica. Mi auguro che in un tempo in cui
gli Italiani e le Italiane fanno sacrifici enormi e la disoccupazione
interessa oltre 10 milioni di persone, il governo receda da questa
insana e immorale iniziativa, spendendo denaro pubblico per pubblicità
governativa. Saluti."
5. Inviare. Si riceverà una e-mail di “Ricevuta” alla quale non
bisogna rispondere.”
Leggendo questa nota di protesta, in cui si parla di 10 milioni di copie di un libro apologetico su se stesso, mi sono ricordato di quella volta in cui Silvio Berlusconi venne al Circolo Vegetariano VV.TT. e voleva regalarmi 10 milioni di denari… (non 30 come al Giuda Iscariota..).. Ma sapete come andò a finire?
Dieci milioni di denari… non bastano!
In una storia precedente avevo raccontato di come avessi recuperato un paio di pezzi di sottomisura, abbandonati davanti la vecchia sede del Circolo, utili per riparare la porta della Stanzetta del Pastore. Puntualmente nel pomeriggio ho raccattato qualche chiodo ed una tenaglia e con la tavoletta sotto il braccio son salito verso il borgo, proprio allora ho visto che un trattore stava portandosi via tutto il legname dal quale –fortunatamente- avevo già attinto… Appena giunto alla Stanzetta ho tirato fuori alcuni attrezzi necessari, ho misurato la lunghezza del pezzo da sostituire, ho asportato il legno vecchio e fradicio, ho tolto i chiodi arrugginiti e dato una sistemata sommaria alla base poi armato di un antidiluviano segaccio a spada ho iniziato a tagliare a misura la tavoletta… Dopo un po’ visto che non mi riusciva di incidere il legno (per via dei denti malridotti del segaccio) ho preso il pezzo e sono andato a casa di Evandra (nome di fantasia), co-fondatrice del Circolo ed amica da vecchia data. Subito dalla porta le ho chiesto se avesse una sega da prestarmi e lei, che in quel momento stava parlando con alcune persone del Teatro Vinambro (nome di fantasia), mi ha fatto aspettare solo un minuto ed è quindi uscita con una bella sega ad arco, io volevo tagliare il legno immediatamente ma lei: “voglio tagliarlo io” – “ma che non ti fidi, pensi che ti rompo la sega?” – “no, è che mi sento in vena di tagliare”. E con forza ha seguito il filo del segno dipinto sul legno e dopo un po’ la tavoletta era bella e segata. Io l’ho ringraziata per i doppio favore e lei un po’ scherzosa mi ha detto: “Ecco ora potrai scrivere sul Giornaletto che io ho tagliato la tavoletta..”.
Ma forse questo c’entra poco con quello che invece vorrei raccontarvi oggi Si tratta di una storia attinta alla fantasia oppure vera ma mascherata. Vi parlerò di una offerta che mi fece il Silvio Berlusconi, quando venne a trovarmi un po’ di tempo fa.
Un giorno che stavo io di guardia al Circolo Vegetariano, vedo giungere una carovana di auto blu con accompagnamento di motociclisti corazzati, ed ecco che mi si avvicina una figura conosciuta… Sì, è proprio lui, l’ho già visto sulle foto dei giornali (non alla televisione perché quella non ce l’ho), è il presidente, l’uomo più potente d’Italia (dopo il papa) il cavaliere Silvio Berlusconi in persona. Lo accolgo, come farei con chiunque altro e gli chiedo il motivo della sua inaspettata visita, e lui: “Siccome ho ripetutamente sentito parlare di questo Circolo ero curioso di conoscerne la realtà e siccome so che ve la passate male ho pensato di portarvi un regalo per sistemare i vostri problemi…”. Così dicendo il cavaliere apre una valigetta mostrandomi il suo contenuto in biglietti verdi: “qui dentro ci sono 10 milioni di denari per voi…”. Io non batto ciglio e penso ‘a caval donato non si guarda in bocca’ e lo ringrazio accettando il dono. Ma non posso fare a meno di scambiare alcuni convenevoli con lui e così gli chiedo: “Dopo questa donazione così generosa e sostanziosa spero che almeno le restino ancora denari sufficienti per lei..” – Oh… non si preoccupi.. – fa il cavaliere – ne ho ancora tantissimi, molti molti di più.. – Ed io di rimando: “Ma lei pensa che sarebbe felice se potesse averne altri..?” – “Che domande – mi fa il cavaliere – certamente sarei molto contento di accrescere il mio patrimonio sempre più..” Sono rimasto un po’ lì a pensarci e poi mi son detto perché deprivarlo di questo piacere? Pare che il denaro sia la cosa più interessante per lui. Ed allora senza esitazione gli restituisco la valigetta con i 10 milioni dicendogli: “In tal caso, caro presidente, si riprenda quanto ci ha offerto, lei sicuramente ne ha più bisogno di noi…”.
Ed è così che siamo rimasti poveri in canna (ma almeno liberi…).
Cari saluti e grazie per aver letto sin qui. Vostro affezionato, Paolo D’Arpini
................
Altri articoli esilaranti su Silvio Berlusconi:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=silvio+berlusconi
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lunedì 25 ottobre 2010
Franco Frattini dixit: "Il credente non è uguale all'ateo come il malato non è uguale al sano..."
Ante Scriptum
Il ministro Franco Frattini si è infine associato ad un'associazione criminale, il Vaticano (IOR, plurifavoreggiamento della pedofilia, etc.). Io sono agnostico (parola peraltro spiegata in modo erroneo sulla Treccani) e da sempre sento il fiato sul collo perché affermo di non sapere. Sono olandese e omosessuale ed auguro a tutti i liberi pensatori che il Capo dello Stato Italiano voglia adoperarsi affinché persone indegne non occupino posti di rilevanza in uno Stato che ancora si dichiara democratico. Mi aspetto altresì che L'Unione Europea ed altri Stati esprimino il loro sdegno per quanto dichiarato dal Frattini e pubblicato sull'Osservatore Romano.
Peter Boom.
.......
Ed ora ecco l'intervento del laico Valceg
Frattini e la caccia all'ateo. Anche agli atei devoti ?
Il ministro degli esteri vaticaliano nel Vicereame di SS Benedetto XVI si è assunto un ruolo che ricorda tristi precedenti storici, la caccia agli ebrei in Germania negli anni '30 e '40 e la caccia alle streghe comuniste nell'America degli anni '50
..Per scovare i cittadini colpevoli di ateismo il ministro sollecita una santa alleanza dei cristiani con gli islamici (alleanza cui peraltro Ratzinger non è affatto insensibile dopo la calorosa accoglienza riservata all'analogo invito rivoltogli da Ahmadinejad). Ma Frattini va oltre, e invita alla crociata contro l'ateismo (messo sullo stesso piano dell'estremismo insieme a materialismo e relativismo) anche gli ebrei, gli stessi su cui in Germania sperimentarono quella "soluzione finale", che ora sembra aleggiare nelle parole di Frattini contro i liberi pensatori. Sembrava un così caro e innocuo ragazzo, e invece guarda un po' che sorprese ti riserva il bel René. E dove potevano trovare degna ospitalità i bellicosi propositi di Frattini ?
Ma sull'Osservatore Romano, l'organo ufficiale della SS Vaticana. "I cristiani dovranno essere consapevoli anche di ricercare con i musulmani un'intesa su come contrastare quegli aspetti che, al pari dell'estremismo, minacciano la società. Mi riferisco all'ateismo, al materialismo e al relativismo. Cristiani, musulmani ed ebrei possono lavorare per raggiungere questo comune obiettivo. Credo che occorra un nuovo umanesimo per contrastare questi fenomeni perversi, perché soltanto la centralità della persona umana è un antidoto che previene il fanatismo e l'intolleranza.."
Chiaro? Gli intolleranti sono gli atei perversi che non credono nelle immaginarie entità soprannaturali dei tre monoteismi abramitici e nemmeno in quelle delle altre versioni della Menzogna Globale . Che dire invece delle perversioni di almeno due dei monoteismi della auspicata santa alleanza, che sono stati e sono tuttora protagonisti di tutte le più bestiali stragi e guerre di religione che hanno insanguinato l'umanità intera fino ad oggi ? Ma quelle Frattini non se le ricorda. LEGGI - Intanto gli atei si preparino un bel triangolo giallo con una grande A nera da mettere sulla giacca, perché la fine ultima a cui conducono certi propositi è quella dei pogrom che cominciano sempre così. Una sola domanda ci assilla. Gli atei devoti saranno compresi nella caccia all'ateo? O a loro sarà riservato il ruolo dei Kapò e salveranno la pelle ?
Giulio C. Vallocchia
(Valceg, in clandestinità, nella Lotta di Resistenza Laica)
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domenica 24 ottobre 2010
"..intensivo di illuminazione? Mah!” - Critica costruttiva sul valore della differenza di opinione – Dialogo fra Caterina Regazzi e Paolo D'Arpini
Caro Paolo, stamattina mi sono svegliata presto ed ho ripreso il libro “Il dilemma dell'onnivoro” con cui mi sono addormentata ieri (ma non perché sia noioso, anzi) e forse riesco a finirlo oggi o domani così poi te lo do.
Oggi ho letto un bel capitolo sulla caccia, ebbene si, anche la caccia è contemplata e in qualche modo ammessa e giustificata. Questo mi ha fatto ripensare a quando tu scrivi o parli dei bioregionalisti americani, che cantano del caribù, ma poi (ma poi non si dice lo so ma in questo caso ci sta bene) lo cacciano e se lo cuociono e lo mangiano davanti al falò cantando alla luna.. e allora?
Qualche giorno fa, sempre in tema di americani, leggevo uno dei tuoi articoli sulla Cina, che sarebbe l'ultimo baluardo contro lo strapotere economico americano e mi chiedo e ti chiedo: ma tu ce l'hai con lo strapotere economico americano o con gli americani? Credo e spero che la risposta sia la prima perché gli americani odierni non sono altro che i pronipoti di noi europei e forse degli europei "migliori" per certi aspetti, quelli che hanno avuto il coraggio di prendere su e lasciare tutto, tutte le certezze, anche se modeste che avevano in una patria che non lasciava loro spazio, per ... la fortuna? l'ignoto? l'avventura? la ricchezza?
E cosa spinge oggi gli africani, gli arabi, gli orientali, gli slavi che vengono da noi? L'uomo ha sempre avuto la spinta di spostarsi, come ha sempre avuto la spinta di creare e di comunicare (ne sai qualcosa), ma qual'è il fine di questo? Per il singolo individuo può essere la realizzazione di sè o il semplice benessere personale, ma questo cosa ha portato per il genere umano? Lo vogliamo chiamare evoluzione? progresso?
Insomma a me gli americani per certi aspetti mi stanno "simpaticissimi".
Ieri sentivo alla radio parlare delle conseguenze che dovrebbe avere la faccenda della miniera in Cile per la tutela della sicurezza dei minatori nel mondo (ma c'è proprio bisogno di estrarre tutta questa "roba" dalla nostra amata Terra?).
Da un giornale telematico: "Il primato dei disastri minerari spetta alla Cina. Il 26 aprile 1946 a Benxihu, impianto estrattivo di carbone, un’esplosione uccise 1.549 minatori. Tutt’oggi, la Cina vanta la dubbia fama di Paese con il più alto tasso di vittime nel settore. Fra il gennaio del 2001 e l’ottobre del 2004 sono avvenuti 188 incidenti con un numero di perdite umane superiore alle 10 unità. Solamente nel 2006 4.749 minatori sono deceduti in migliaia di esplosioni, allagamenti ed altre calamità." Sarà anche "l'ultimo baluardo contro........" ma non so se, potendo scegliere, ci vorrei vivere.
Ma, si sa, noi non scegliamo niente, crediamo solo di poter scegliere, in realtà facciamo solo quello che è nelle nostre capacità, nel nostro destino che, ne sono sempre più convinta, è nel nostro DNA e il DNA degli americani, se non altro perché è più rimescolato, mi pare migliore di quello dei cinesi.... ahahah!!!!
Ciao, Amore, buona giornata, e poi non so ma mi viene sempre (e non sempre lo faccio apertamente) da commentare le TUE idee... ma io, di mie proprie non ne ho? Ma si!!!!
Hai visto come mi sono svegliata bene stamattina? Ora vado a cucinare qualcosa, più tardi chiamo la Pia per la passeggiata. Mi è arrivato un sms in cui un'amica mi informa che domani sera oltre a cantare fa una serata su "Sensi di colpa, fiducia e autostima", ma che ci vado a fare?
Caterina Regazzi
….....
Mia rispostina
Bella e brava... Caterina... sei una forza della natura.. fai bene a dichiarare
così apertamente le tue idee... e poi -per certi versi- sono
anche condivisibili.. Però che vuoi farci io sono impregnato di una
cultura diversa... é solo questione di karma, ma non mi fermo a
giudicare sulla base dei miei pensieri ed opinioni, lascio che ogni
cosa si evolva per conto suo e mi limito ad esprimere dei pareri che
siano in armonia con il mio sentire... ma sappi che non rinnego nulla
dell'umanità, la santità e la cattiveria, la sensibilità e l'egoismo,
l'intelligenza e l'ottusità... e poi a chi sta decidere chi sia
nell'una o nell'altra sponda e qual'é la differenza fra gli opposti?
Lasciamo che il mondo vada come vada ma non rinunciamo ad esprimere e
compiere ciò che riteniamo giusto. Il "contrasto" serve anche a creare
approfondimento nella comprensione dei meccanismi evolutivi della
specie.
Un abbraccio forte forte, tuo innamorato Paolo
P.S. Ah, pare ci sia un mio parente negli USA un tale Hal D'Arpini
sabato 23 ottobre 2010
"No vatican.. no taliban.." - Profferte amorose di pace e bene fra ex nemici in Afghanistan
Ante scriptum
Tranquilli, sono amici di Gino Strada, non sono i talebani cattivi quelli che distruggono le statue di Buddha, mandano le donne paludate in burka o vendono papaveri da oppio... No, No... questi sono talebani amici degli amici, vengono direttamente dal Pakistan per andare a cena con Karzai e qualche generale Nato... tutto é concordato.. Vengono in pace!
Se c'é scappato qualche morto, prima, era solo perché qualcuno si era spaventato dai botti... ora ci saranno solo botti che buttano vino come alle nozze di Cana.. come stabilito nella pax ameri-cana, per l'intesa afghana....
Commento di Saul Arpino: "Ucci, ucci.. sento odor di cristianucci.."
...................
Si tenta la fine della guerra in Afghanistan
Il più autorevole giornale americano il New York Times, ci riporta una notizia in cui si dice che ora forze Nato e leader talebani stanno trattando in segreto per far cessare la guerra in questo tormentato paese.
I leader talebani che stanno trattando non sono legati ad Al Quaeda e collaborerebbero anche con esponenti della Nato. I colloqui di riconciliazione, iniziati con la speranza di metter fine alla guerra in Afghanistan, coinvolgono i talebani ad alti livelli, che sembra abbiano lasciato i loro rifugi in Pakistan, e si sono recati a Kabul con l'aiuto delle truppe della Nato. Tutto questo attraversando il confine e a bordo di un aereo sono giunti a Kabul.
Le truppe dell'Alleanza Atlantica, hanno così garantito un passaggio sicuro ai talebani, perché raggiungessero il luogo degli incontri anche con esponenti del governo di Karzai. I colloqui, per il momento vengono descritti solo come "preliminari", anche perche gli americani ed il governo di Kabul, stanno tentando di capire quanto realmente siano influenti i loro interlocutori.
Si tratta comunque di un grande sforzo, mai tentato prima, per negoziare la fine della guerra. Dal canto suo, il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, afferma che non c'è nessun coinvolgimento italiano in questa presunte trattative. A anche escluso l'eventuale partecipazione di rappresentanti della missione internazionale,
perché conferma: "..è un compito riservato al governo afgano e non ho motivo di dubitarne. Dubbi a parte non ci interessa con chi e quali siano le possibili trattative in corso, ma di una cosa siamo certi: che la guerra venga a cessare per non continuare a sacrificare vite umane!"
Rita De Angelis
Tranquilli, sono amici di Gino Strada, non sono i talebani cattivi quelli che distruggono le statue di Buddha, mandano le donne paludate in burka o vendono papaveri da oppio... No, No... questi sono talebani amici degli amici, vengono direttamente dal Pakistan per andare a cena con Karzai e qualche generale Nato... tutto é concordato.. Vengono in pace!
Se c'é scappato qualche morto, prima, era solo perché qualcuno si era spaventato dai botti... ora ci saranno solo botti che buttano vino come alle nozze di Cana.. come stabilito nella pax ameri-cana, per l'intesa afghana....
Commento di Saul Arpino: "Ucci, ucci.. sento odor di cristianucci.."
...................
Si tenta la fine della guerra in Afghanistan
Il più autorevole giornale americano il New York Times, ci riporta una notizia in cui si dice che ora forze Nato e leader talebani stanno trattando in segreto per far cessare la guerra in questo tormentato paese.
I leader talebani che stanno trattando non sono legati ad Al Quaeda e collaborerebbero anche con esponenti della Nato. I colloqui di riconciliazione, iniziati con la speranza di metter fine alla guerra in Afghanistan, coinvolgono i talebani ad alti livelli, che sembra abbiano lasciato i loro rifugi in Pakistan, e si sono recati a Kabul con l'aiuto delle truppe della Nato. Tutto questo attraversando il confine e a bordo di un aereo sono giunti a Kabul.
Le truppe dell'Alleanza Atlantica, hanno così garantito un passaggio sicuro ai talebani, perché raggiungessero il luogo degli incontri anche con esponenti del governo di Karzai. I colloqui, per il momento vengono descritti solo come "preliminari", anche perche gli americani ed il governo di Kabul, stanno tentando di capire quanto realmente siano influenti i loro interlocutori.
Si tratta comunque di un grande sforzo, mai tentato prima, per negoziare la fine della guerra. Dal canto suo, il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, afferma che non c'è nessun coinvolgimento italiano in questa presunte trattative. A anche escluso l'eventuale partecipazione di rappresentanti della missione internazionale,
perché conferma: "..è un compito riservato al governo afgano e non ho motivo di dubitarne. Dubbi a parte non ci interessa con chi e quali siano le possibili trattative in corso, ma di una cosa siamo certi: che la guerra venga a cessare per non continuare a sacrificare vite umane!"
Rita De Angelis
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venerdì 22 ottobre 2010
Da Calcata, ricordando Samhain ed Ognissanti, passando per Halloween, sino a giungere a San Severin(o) per l'incontro del 30 e 31 ottobre 2010
Rete Bioregionale Italiana: Concilio a San Severino Marche il 30 e 31 ottobre 2010
“Noi dovremmo occupaci solo di compiere azioni consone e giuste senza considerare l’uso buono o cattivo che ne deriva.. “ (Saul Arpino)
Beh, é quasi un ritorno al passato.. poiché debbo confessarvi che proprio qui nelle Marche, ed esattamente nella Borgata Santa Felicita di Falerone (Ascoli Piceno), festeggiai per la prima volta della mia vita questo rito del momento magico dell'incontro fra le forze del mondo sottostante e quello di sopra. La cosa avvenne 55 anni fa, quando ancora bambino, fui iniziato ai misteri della magia popolare... Alcuni contadini, quella sera del 31 ottobre, mi insegnarono a scavare una zucca, ad intagliare occhi naso e bocca, e a sistemarla in un crocicchio di campagna con una candela accesa dentro... "per esorcizzare gli spiriti maligni" dissero.. Sembrava un gioco, una sceneggiata simile alla costruzione di uno spaventapasseri... (altra componente misterica del mio risiedere nel mondo contadino marchigiano) ma le radici di quel gioco erano molto antiche ed il significato ben diverso da quello che io allora riuscivo a percepire...
In fondo anche uno spaventapasseri é un "emblema" ed il suo scopo non é solo quello di tener lontani gli uccelletti... Uno spaventapasseri é l'elemento che sancisce l'uso, il possesso e la protezione magica di un campo, un feticcio ricoperto degli abiti rattoppati e sporchi del lavoro sui campi, la coscienza di quel lavoro é vera immagine e diviene anche "forma" magica. Non sono solo i passeri ad essere intimoriti da quella presenza scaramantica... ma anche la grandine, i ladri, gli animali selvatici (una delle consuetudini contadine per rendere più credibile lo spaventapasseri é quella di pisciarci sopra... il miglior metodo marcatore di possesso del territorio).
Ma torniamo alla zucca scolpita ed al mistero del 31 ottobre... Sapete bene che sino a pochi anni fa non esisteva più nessuna consuetudine in Italia per questa celebrazione del 31 ottobre... C'era solo un vago ricordo di un qualcosa che fu... Ad esempio a Calcata si raccontava che in quella notte... Ma andiamo per ordine....
Conservo ancora i trafiletti di giornale (Il Messaggero, La Repubblica ed altri) in cui si annunciava: “Calcata 31 ottobre, il Circolo Vegetariano VV.TT. organizza una festa denominata Halloween…”. Correva l’anno 1994 ed era la prima edizione della manifestazione che intendeva riportare l’attenzione su un particolare momento magico dell’anno, quello a cavallo fra la vigilia di Ognissanti ed il giorno dei morti.
L’evento si rifaceva all'antica tradizione pagana in cui è detto che in questo periodo “si apre una finestra fra la vita e la morte, fra la morte e la rinascita”. Il rito era conosciuto nell’antichità remota ed anche nel medio evo, ed infatti come spesso è successo con tante feste pagane, riconosciute poi nel cristianesimo, Ognissanti e la ricorrenza dei defunti cade proprio in questo periodo. A Calcata c’era la tradizione contadina di festeggiare un sabbat la notte del 31 ottobre (che tra l'altro fu oggetto di una mostra di foto e di racconti registrati da Luca Nemiz tenuta nella vecchia sede del Circolo VV.TT. dal titolo "Sabbat"). Si narra che le streghe da tutta Europa si dessero appuntamento su Narce (la collina in cui originariamente insisteva Calcata) è lì compissero i loro cerimoniali magici per agevolare la fecondazione e la conservazione dei semi nella terra.
In America, paese un po’ naive, si era conservata questa data che era stata però trasformata in una festa per bambini, in cui ci si veste da streghe e spettri. Questa "sceneggiata mascherata" venne chiamata Halloween, che è una storpiatura di All Saints Eve.
Siccome l'antica tradizione pagana in Italia ed a Calcata era scomparsa completamente pensai di rinverdirla, memore forse delle mie trascorse avventure marchigiane, ed approfittando dell'allora semisconosciuta “Halloween” americana lanciai l’idea della festa, coinvolgendo i bambini delle elementari di Calcata ed un mago chiamato appositamente per creare l’atmosfera (la cosa fu organizzata con l’ausilio di Luciano Poggialini). Ricordo ancora, in uno di quei primi rifacimenti “orgiastici”, la coralità della partecipazione popolare, pur in una decenza e poesia…
Purtroppo la festa di Halloween é andata vieppiù deteriorando e non è rimasta così poetica.. diventando pian piano un inno consumista e ridanciano con musicacce, plastica, birra e quant’altro… Pazienza…
Ma quest'anno, di ritorno in terra Picena, la festa si farà e bene.. e non solo per rinverdire le memorie di un nebuloso passato, bensì per lanciare un messaggio di ecologia profonda e di consapevole compartecipazione all'evento vita. Il 30 e 31 ottobre sarò assieme agli amici "analogici" all'incontro di San Severino Marche, un incontro per unire il vecchio ed il nuovo della Rete Bioregionale Italiana.. in un afflato rifondativo. Poco chiaro il discorso, quasi incomprensibile? Fa nulla.. non é importante capire con la testa ma sentire con il cuore, percependo la gioia di vivere, di amare la natura che ci é madre, di spartire con i nostri simili cibo e bevanda, di ridere e raccontare, di immaginare scopi comuni, di aprire gli occhi per riscoprire una ovvietà... Infatti - come disse Nisargadatta Maharaj - noi non possiamo essere altro che una parte integrante della manifestazione totale e del totale funzionamento ed in nessuna maniera possiamo esserne separati.
Paolo D’Arpini
.........
Programma dell'incontro:
30 ottobre 2010:
h. 10.00 – Accoglienza e familiarizzazione con il posto, presentazione dei vari partecipanti.
h. 12.00 – Preparazione collettiva del pasto con il cibo bioregionale da ognuno portato e condivisione.
h. 14.00 – Vesseille (lavaggio piatti e pentole e riordino della sala)
h. 14.30 – Percorso di riconoscimento delle erbe spontanee per onorare il luogo
h. 16.30 – Prima sessione di condivisione delle esperienze e proposte per la continuazione del percorso bioregionale, seduti in cerchio davanti al camino acceso, ognuno parla a rotazione. Sono benvenuti interventi poetici e canti.
h. 19.30 – Preparazione collettiva del pasto serale e vesseille. Ci si ritira per la notte, chi in tenda, chi nella pensioncina di San Severino, chi nella casa di Sonia a Jesi e chi a Treia (vedi indicazioni sottostanti).
31 ottobre 2010:
h. 10.30 – Seconda sessione di condivisione delle esperienze e proposte bioregionali.
h. 12.00 – Preparazione collettiva e consumo del pasto e vesseille.
h. 14.30 – Breve passeggiata nei paraggi della casa di Lucilla
h. 16.00 – Terza sessione di condivisione esperienze e proposte e conclusioni finali
h. 18.00 – Attorno al fuoco, per chi intende ancora fermarsi, racconti sul significato di Ognissanti e canti in sintonia
La casa di Lucilla Pavoni, che ospita l’incontro, si trova su una bellissima collina isolata alle pendici dell’appennino marchigiano. Ecco come raggiungerla:
Da San Severino Marche seguire la strada per Apiro/Cingoli.
Superare Cesolo e Marciano, arrivati al bivio per Apiro/Cingoli prendere la direzione per Apiro.
Superare le frazioni Palazzata e Corsciano sino all’indicazione per Ugliano, dopo circa 700 metri sulla destra imboccare stradina in terra battuta seguendo la freccia che indica la casa di Lucilla.
In caso di difficoltà potete anche chiedere al baretto di Corsciano, oppure in extremis telefonare a Lucilla al 338.7073857.
Attenzione, tutti sono invitati a contribuire all’evento portando dalla propria bioregione di provenienza cibo e bevanda. Venire armati di buona volontà e pazienza. Per il pernottamento: è possibile campeggiare nel terreno di Lucilla con la propria tenda o con il camper. Chi volesse stare più comodo può prenotare -in tempo utile- alla pensioncina 7 Rose di San Severino (Tel. 0733/635202).
Oltre al campeggio in tenda, altre sistemazioni gratuite (salvo un’offerta volontaria) possono essere reperite presso l’abitazione di Sonia a Jesi, oppure a Treia (entrambi i luoghi sono a pochi chilometri di distanza da San Severino) in entrambi i casi é opportuno portare con sé sacco a pelo e stuoia e -nel caso- anche brandina pieghevole.
Informazioni ulteriori sul programma e sulle sistemazioni telefonando a Paolo 0733/216293 – o scrivendo a saul.arpino@gmail.com
..............................
Articoli sull'incontro:
http://www.google.com/search?hl=it&client=gmail&rls=gm&q=incontro+bioregionale+san+severino+30+31+ottobre+2010&btnG=Cerca&aq=f&aqi=&aql=&oq=&gs_rfai=
“Noi dovremmo occupaci solo di compiere azioni consone e giuste senza considerare l’uso buono o cattivo che ne deriva.. “ (Saul Arpino)
Beh, é quasi un ritorno al passato.. poiché debbo confessarvi che proprio qui nelle Marche, ed esattamente nella Borgata Santa Felicita di Falerone (Ascoli Piceno), festeggiai per la prima volta della mia vita questo rito del momento magico dell'incontro fra le forze del mondo sottostante e quello di sopra. La cosa avvenne 55 anni fa, quando ancora bambino, fui iniziato ai misteri della magia popolare... Alcuni contadini, quella sera del 31 ottobre, mi insegnarono a scavare una zucca, ad intagliare occhi naso e bocca, e a sistemarla in un crocicchio di campagna con una candela accesa dentro... "per esorcizzare gli spiriti maligni" dissero.. Sembrava un gioco, una sceneggiata simile alla costruzione di uno spaventapasseri... (altra componente misterica del mio risiedere nel mondo contadino marchigiano) ma le radici di quel gioco erano molto antiche ed il significato ben diverso da quello che io allora riuscivo a percepire...
In fondo anche uno spaventapasseri é un "emblema" ed il suo scopo non é solo quello di tener lontani gli uccelletti... Uno spaventapasseri é l'elemento che sancisce l'uso, il possesso e la protezione magica di un campo, un feticcio ricoperto degli abiti rattoppati e sporchi del lavoro sui campi, la coscienza di quel lavoro é vera immagine e diviene anche "forma" magica. Non sono solo i passeri ad essere intimoriti da quella presenza scaramantica... ma anche la grandine, i ladri, gli animali selvatici (una delle consuetudini contadine per rendere più credibile lo spaventapasseri é quella di pisciarci sopra... il miglior metodo marcatore di possesso del territorio).
Ma torniamo alla zucca scolpita ed al mistero del 31 ottobre... Sapete bene che sino a pochi anni fa non esisteva più nessuna consuetudine in Italia per questa celebrazione del 31 ottobre... C'era solo un vago ricordo di un qualcosa che fu... Ad esempio a Calcata si raccontava che in quella notte... Ma andiamo per ordine....
Conservo ancora i trafiletti di giornale (Il Messaggero, La Repubblica ed altri) in cui si annunciava: “Calcata 31 ottobre, il Circolo Vegetariano VV.TT. organizza una festa denominata Halloween…”. Correva l’anno 1994 ed era la prima edizione della manifestazione che intendeva riportare l’attenzione su un particolare momento magico dell’anno, quello a cavallo fra la vigilia di Ognissanti ed il giorno dei morti.
L’evento si rifaceva all'antica tradizione pagana in cui è detto che in questo periodo “si apre una finestra fra la vita e la morte, fra la morte e la rinascita”. Il rito era conosciuto nell’antichità remota ed anche nel medio evo, ed infatti come spesso è successo con tante feste pagane, riconosciute poi nel cristianesimo, Ognissanti e la ricorrenza dei defunti cade proprio in questo periodo. A Calcata c’era la tradizione contadina di festeggiare un sabbat la notte del 31 ottobre (che tra l'altro fu oggetto di una mostra di foto e di racconti registrati da Luca Nemiz tenuta nella vecchia sede del Circolo VV.TT. dal titolo "Sabbat"). Si narra che le streghe da tutta Europa si dessero appuntamento su Narce (la collina in cui originariamente insisteva Calcata) è lì compissero i loro cerimoniali magici per agevolare la fecondazione e la conservazione dei semi nella terra.
In America, paese un po’ naive, si era conservata questa data che era stata però trasformata in una festa per bambini, in cui ci si veste da streghe e spettri. Questa "sceneggiata mascherata" venne chiamata Halloween, che è una storpiatura di All Saints Eve.
Siccome l'antica tradizione pagana in Italia ed a Calcata era scomparsa completamente pensai di rinverdirla, memore forse delle mie trascorse avventure marchigiane, ed approfittando dell'allora semisconosciuta “Halloween” americana lanciai l’idea della festa, coinvolgendo i bambini delle elementari di Calcata ed un mago chiamato appositamente per creare l’atmosfera (la cosa fu organizzata con l’ausilio di Luciano Poggialini). Ricordo ancora, in uno di quei primi rifacimenti “orgiastici”, la coralità della partecipazione popolare, pur in una decenza e poesia…
Purtroppo la festa di Halloween é andata vieppiù deteriorando e non è rimasta così poetica.. diventando pian piano un inno consumista e ridanciano con musicacce, plastica, birra e quant’altro… Pazienza…
Ma quest'anno, di ritorno in terra Picena, la festa si farà e bene.. e non solo per rinverdire le memorie di un nebuloso passato, bensì per lanciare un messaggio di ecologia profonda e di consapevole compartecipazione all'evento vita. Il 30 e 31 ottobre sarò assieme agli amici "analogici" all'incontro di San Severino Marche, un incontro per unire il vecchio ed il nuovo della Rete Bioregionale Italiana.. in un afflato rifondativo. Poco chiaro il discorso, quasi incomprensibile? Fa nulla.. non é importante capire con la testa ma sentire con il cuore, percependo la gioia di vivere, di amare la natura che ci é madre, di spartire con i nostri simili cibo e bevanda, di ridere e raccontare, di immaginare scopi comuni, di aprire gli occhi per riscoprire una ovvietà... Infatti - come disse Nisargadatta Maharaj - noi non possiamo essere altro che una parte integrante della manifestazione totale e del totale funzionamento ed in nessuna maniera possiamo esserne separati.
Paolo D’Arpini
.........
Programma dell'incontro:
30 ottobre 2010:
h. 10.00 – Accoglienza e familiarizzazione con il posto, presentazione dei vari partecipanti.
h. 12.00 – Preparazione collettiva del pasto con il cibo bioregionale da ognuno portato e condivisione.
h. 14.00 – Vesseille (lavaggio piatti e pentole e riordino della sala)
h. 14.30 – Percorso di riconoscimento delle erbe spontanee per onorare il luogo
h. 16.30 – Prima sessione di condivisione delle esperienze e proposte per la continuazione del percorso bioregionale, seduti in cerchio davanti al camino acceso, ognuno parla a rotazione. Sono benvenuti interventi poetici e canti.
h. 19.30 – Preparazione collettiva del pasto serale e vesseille. Ci si ritira per la notte, chi in tenda, chi nella pensioncina di San Severino, chi nella casa di Sonia a Jesi e chi a Treia (vedi indicazioni sottostanti).
31 ottobre 2010:
h. 10.30 – Seconda sessione di condivisione delle esperienze e proposte bioregionali.
h. 12.00 – Preparazione collettiva e consumo del pasto e vesseille.
h. 14.30 – Breve passeggiata nei paraggi della casa di Lucilla
h. 16.00 – Terza sessione di condivisione esperienze e proposte e conclusioni finali
h. 18.00 – Attorno al fuoco, per chi intende ancora fermarsi, racconti sul significato di Ognissanti e canti in sintonia
La casa di Lucilla Pavoni, che ospita l’incontro, si trova su una bellissima collina isolata alle pendici dell’appennino marchigiano. Ecco come raggiungerla:
Da San Severino Marche seguire la strada per Apiro/Cingoli.
Superare Cesolo e Marciano, arrivati al bivio per Apiro/Cingoli prendere la direzione per Apiro.
Superare le frazioni Palazzata e Corsciano sino all’indicazione per Ugliano, dopo circa 700 metri sulla destra imboccare stradina in terra battuta seguendo la freccia che indica la casa di Lucilla.
In caso di difficoltà potete anche chiedere al baretto di Corsciano, oppure in extremis telefonare a Lucilla al 338.7073857.
Attenzione, tutti sono invitati a contribuire all’evento portando dalla propria bioregione di provenienza cibo e bevanda. Venire armati di buona volontà e pazienza. Per il pernottamento: è possibile campeggiare nel terreno di Lucilla con la propria tenda o con il camper. Chi volesse stare più comodo può prenotare -in tempo utile- alla pensioncina 7 Rose di San Severino (Tel. 0733/635202).
Oltre al campeggio in tenda, altre sistemazioni gratuite (salvo un’offerta volontaria) possono essere reperite presso l’abitazione di Sonia a Jesi, oppure a Treia (entrambi i luoghi sono a pochi chilometri di distanza da San Severino) in entrambi i casi é opportuno portare con sé sacco a pelo e stuoia e -nel caso- anche brandina pieghevole.
Informazioni ulteriori sul programma e sulle sistemazioni telefonando a Paolo 0733/216293 – o scrivendo a saul.arpino@gmail.com
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Articoli sull'incontro:
http://www.google.com/search?hl=it&client=gmail&rls=gm&q=incontro+bioregionale+san+severino+30+31+ottobre+2010&btnG=Cerca&aq=f&aqi=&aql=&oq=&gs_rfai=
giovedì 21 ottobre 2010
“Vengo anch'io... No, tu no... E perché? Perché no!” Ultime stridule romanze del melodramma pio-regionale in gran finale a Pratale
Ante scriptum
Può un abitante della Terra affermare che un altro abitante, anch'esso terrestre, non é degno di condividere con lui l'evento vita? Possiamo dichiarare l'inutilità di una singola esistenza nel contesto dei viventi? Possiamo estraniarci dall'insieme e sterilizzare il nostro organismo da ogni elemento "estraneo"? Quale separazione é possibile dove tutto é Uno?
Le ultime boutades dei pii-regionalisti sarebbero solo da ridere se non fossero da piangere (come diceva l'amico Fuzzi). Prima che cali il sipario sull'operetta in corso, con tanto di chiusura a “numero chiuso”, vogliate sollazzarvi con alcuni striduli acuti del coretto pio-regionale che canta... (prossimamente a Pratale)
Paolo D'Arpini, fuori dal coro
….....
Prologo:
Salve,
leggete di seguito e a questo punto forse metteremo la parola fine a quanto accaduto.
(Stefano)
-----------------------------------------------------------------
"(La Rete Bioregionale...) era un insieme di tante voci, tanti percorsi ma tutti sullo stesso livello."
(Giuseppe, Lato Selvatico, n. 37)
"(...) nella nuova aggregazione che, se tutto andrà bene a Pratale andremo formando, non ci sarà posto per te.
NON TI VOGLIAMO! "
(Giuseppe in risposta a Stefano)
-------------------------------------------------------------------
So bene che quanto ho riportato sono delle estrapolazioni di discorsi più complessi, però forse potrebbero far capire quanto ci tenessi a poter esprimere le mie idee (sempre documentate) e quanto invece mi irritava, anche molto prima di Pratale (dove arrivai già nervoso), non riuscire a dialogare con Giuseppe (ma anche con Etain), non ricevere risposte, essere censurato e insomma sentire che nella Rete non c'era quella parità di diritti e doveri come invece enunciato...
La frase di Giuseppe "NOI NON TI VOGLIAMO!" è relativa alla mia lettera-tentativo di riappacificazione inviata a lui e a Etain (che non ha risposto quasi come sempre e quindi forse Giuseppe parla anche per lei o parla per tutti?), la mia lettera è allegata, la risposta per intero chi vuole può chiedergliela...
Forse avrete capito dove voglio arrivare e mi dispiace pure doverlo dire ma il fatto è che nella Rete o si stava tutti alla pari oppure a me (che avevo intuito che non era così) questa cosa non andava bene ed erano mesi, forse più di un anno che cercavo il dialogo privatamente con Giuseppe (ma anche con Etain) senza che si smovesse nulla (e la cosa è continuata anche dopo).
Chi non ha ben capito il mio comportamento nervoso di Pratale ora forse potrebbe ripensarci su. Ma anche Giuseppe ed Etain che io comunque dopo tanti anni considero tra i miei migliori amici e chi se ne frega alla fine se per un pò abbiamo discusso, o no?
D'altra parte vi sembra che io abbia mai chiesto che Giuseppe smettesse di curare libri per la Rete nonostante tutti i problemi su pubblicazioni e traduzioni (chiedere lumi a Baraghini se non credete a me...)? Ironia della sorte sull'ultimo numero di Lato Selvatico si parla tanto bene nostro libro sulle mappe locali (curato da me) che a suo tempo mi procurò una grandissima fatica (ricordi Giuseppe?).
Dunque annuncio che da Paolo, pur appoggiando quello che fa, non andrò perché essendo stato accusato di voler prendere il comando della Rete cerco di dimostrare che non è quello che volevo...
Invece annuncio che se in Italia si farà un Movimento Bioregionale che rappresenti il bioregionalismo avrò il piacere di farne parte, così in un bello e tranquillo Cerchio (vero Mario?) si potrà discutere serenamente di quello che è accaduto. Ci siamo incontrati per tanti anni stando bene, perché dovrei rinunciare proprio ora?
Ovviamente di quanto affermato da Giuseppe all'inizio "NOI NON TI VOGLIAMO!" non ne tengo proprio conto (e lo faccio anche per lui...)
From: Stefano Panzarasa
To: Giuseppe Moretti ; Etain Addey
Sent: Friday, October 08, 2010 11:15 PM
Subject: Rete Bioregionale Italiana
Cari Giuseppe ed Etain,
non so se avrete voglia di leggere ancora qualcosa di mio, ma prima di prendere una posizione chiara su quanto è successo, mi pare doveroso cercare di comunicare con voi...
Innanzitutto sono proprio disturbato dal fatto che si dica pubblicamente (Lato Selvatico) ma genericamente, che la nella Rete qualcuno voleva imporre le proprie idee (chi? quali?)
Io penso che se avessimo potuto incontrarci con calma e non come è successo a Pratale, dove già sono arrivato nervoso (ricordate quanti contatti avevamo avuto prima, ma anche dopo, proprio sugli argomenti che ho sollevato?), non sarebbe successo nulla o perlomeno gli altri non mi avrebbero visto in quello stato di arrabbiatura e agitazione e non se la sarebbero presa così senza capirci poi più di tanto.
Ma con voi la cosa è diversa, se non avessi SEMPRE pensato di avere dei veri amici, non mi sarei mai permesso così facilmente di fare le critiche che ho fatto. Ma allora evidentemente mi ero sempre sbagliato (o no?) visto che alla fine avete lasciato che le cose andassero come sono andate, al punto che credo di aver capito che la vostra è stata proprio una posizione di comodo...
- Se la sono presa tutti con Stefano, bene, abbandoniamolo così non dobbiamo rendere conto più a nessuno delle domande che pone... -
Caro Giuseppe, chiedi a Baraghini cosa pensa della traduzione del libro di Snyder e ricorda anche che se ho criticato le traduzioni e le pubblicazioni della Rete sapevo bene ciò che dicevo e lo facevo per il bene della Rete e anche tuo... Non avevo altre mire...
E la storia dei nativi europei? Mi pare proprio che voi non vogliate accettare il fatto che le radici del bioregionalismo (quelle pacifiste, rispettose della terra, della condivisione, della femminilità, eccetera) siano nelle antiche comunità neolitiche agricole , altro che dissotterrare il culto della Dea Madre (Giuseppe...). Anche i cacciatori-raccoglitori del periodo di Cro-magnon (Mesolitico) avevano cominciato a pensare alla Dea Madre e per un certo periodo le due culture/società (di caccia- raccolta e agricola-allevamento) hanno pure convissuto insieme (e per fortuna non ci sono testimonianze di guerre fra di loro, convivevano pacificamente gli uni accanto agli altri) ma i bioregionalisti (almeno quelli che vivono nelle società occidentali) mi pare evidente debbano rifarsi più agli agricoltori che ai cacciatori...
E i diritti degli animali? Etain, per favore spiega a Martin che io non ho mai voluto interferite nel suo stile di vita, persino lo scrittore Safran Foer, autore di "Se niente importa - Perché uccidiamo gli animali", ha un amico vegano che costruisce mattatoi mobili (!) per assicurare una morte meno dolorosa possibile agli animali allevati nelle eco-fattorie dei suoi amici....
Ma si voleva o no parlare di queste cose all'interno della Rete, oppure era meglio soprassedere così che nessuno si sentisse disturbato? Era diverso tempo che mi pareva fosse proprio così...
Ora con un nuovo (ma esiste?) Movimento Bioregionale sembrerebbe tutto risolto, io (e Paolo) non ci siamo più e quindi tutto può tornare come prima?
Fa bene Paolo a voler tenere in vita la Rete Bioregionale Italiana che ha sempre recepito la pluralità delle posizioni e non ha mai escluso nessuno ma se si creerà un nuovo movimento aperto a tutti io sarò il primo ad intervenire (al primo cerchio/incontro pubblico) per portare, con rispetto per tutti ma con decisione, il messaggio di quanto è successo e cercare di ricomporre la situazione (se non altro per tutti quelli vecchi e nuovi che che non hanno capito nulla di quello che è successo e ci sono anche rimasti male...).
Carissimi,
io spero veramente che rispondiate e che si possa ricomporre tutto, magari facciamo pure passare del tempo, perché no, fate pure il vostro incontro a Pratale, però sarebbe bello che qualcuno poi andasse all'incontro della Rete da Paolo per portare un messaggio di pacificazione...
Un saluto,
Stefano Panzarasa
8 ottobre 2010
............
Risposta: “Noi non ti vogliamo...”.. (ed omissis)
…..........
Commento pervenuto da Renato:
Cari amici, il solo pensiero di partire in treno, sobbarcarmi un viaggio lungo un giorno(andata e ritorno ... per la rima) per presenziare a questa "saga senza fine" su cui sarebbe interessante pubblicare un libro o meglio un reality, mi ha ridotto allo stato vegetativo-meditativo.
Alcuni giorni fa, dall'associazione Valli Unite mi era arrivata la richiesta di info sulla pratica Bioregionalista, forse era meglio se gli spedivo la raccolta di mail. (non oso pensare al pensato e non detto).
Ironizzo ma tutto questo intristisce e preferisco discostarmi da queste storie che non mi appartengono e non mi intrigano.
Quindi non ci vedremo, né per reti né per movimenti, per un lungo periodo ...
Buon cammino a tutti....
Può un abitante della Terra affermare che un altro abitante, anch'esso terrestre, non é degno di condividere con lui l'evento vita? Possiamo dichiarare l'inutilità di una singola esistenza nel contesto dei viventi? Possiamo estraniarci dall'insieme e sterilizzare il nostro organismo da ogni elemento "estraneo"? Quale separazione é possibile dove tutto é Uno?
Le ultime boutades dei pii-regionalisti sarebbero solo da ridere se non fossero da piangere (come diceva l'amico Fuzzi). Prima che cali il sipario sull'operetta in corso, con tanto di chiusura a “numero chiuso”, vogliate sollazzarvi con alcuni striduli acuti del coretto pio-regionale che canta... (prossimamente a Pratale)
Paolo D'Arpini, fuori dal coro
….....
Prologo:
Salve,
leggete di seguito e a questo punto forse metteremo la parola fine a quanto accaduto.
(Stefano)
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"(La Rete Bioregionale...) era un insieme di tante voci, tanti percorsi ma tutti sullo stesso livello."
(Giuseppe, Lato Selvatico, n. 37)
"(...) nella nuova aggregazione che, se tutto andrà bene a Pratale andremo formando, non ci sarà posto per te.
NON TI VOGLIAMO! "
(Giuseppe in risposta a Stefano)
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So bene che quanto ho riportato sono delle estrapolazioni di discorsi più complessi, però forse potrebbero far capire quanto ci tenessi a poter esprimere le mie idee (sempre documentate) e quanto invece mi irritava, anche molto prima di Pratale (dove arrivai già nervoso), non riuscire a dialogare con Giuseppe (ma anche con Etain), non ricevere risposte, essere censurato e insomma sentire che nella Rete non c'era quella parità di diritti e doveri come invece enunciato...
La frase di Giuseppe "NOI NON TI VOGLIAMO!" è relativa alla mia lettera-tentativo di riappacificazione inviata a lui e a Etain (che non ha risposto quasi come sempre e quindi forse Giuseppe parla anche per lei o parla per tutti?), la mia lettera è allegata, la risposta per intero chi vuole può chiedergliela...
Forse avrete capito dove voglio arrivare e mi dispiace pure doverlo dire ma il fatto è che nella Rete o si stava tutti alla pari oppure a me (che avevo intuito che non era così) questa cosa non andava bene ed erano mesi, forse più di un anno che cercavo il dialogo privatamente con Giuseppe (ma anche con Etain) senza che si smovesse nulla (e la cosa è continuata anche dopo).
Chi non ha ben capito il mio comportamento nervoso di Pratale ora forse potrebbe ripensarci su. Ma anche Giuseppe ed Etain che io comunque dopo tanti anni considero tra i miei migliori amici e chi se ne frega alla fine se per un pò abbiamo discusso, o no?
D'altra parte vi sembra che io abbia mai chiesto che Giuseppe smettesse di curare libri per la Rete nonostante tutti i problemi su pubblicazioni e traduzioni (chiedere lumi a Baraghini se non credete a me...)? Ironia della sorte sull'ultimo numero di Lato Selvatico si parla tanto bene nostro libro sulle mappe locali (curato da me) che a suo tempo mi procurò una grandissima fatica (ricordi Giuseppe?).
Dunque annuncio che da Paolo, pur appoggiando quello che fa, non andrò perché essendo stato accusato di voler prendere il comando della Rete cerco di dimostrare che non è quello che volevo...
Invece annuncio che se in Italia si farà un Movimento Bioregionale che rappresenti il bioregionalismo avrò il piacere di farne parte, così in un bello e tranquillo Cerchio (vero Mario?) si potrà discutere serenamente di quello che è accaduto. Ci siamo incontrati per tanti anni stando bene, perché dovrei rinunciare proprio ora?
Ovviamente di quanto affermato da Giuseppe all'inizio "NOI NON TI VOGLIAMO!" non ne tengo proprio conto (e lo faccio anche per lui...)
From: Stefano Panzarasa
To: Giuseppe Moretti ; Etain Addey
Sent: Friday, October 08, 2010 11:15 PM
Subject: Rete Bioregionale Italiana
Cari Giuseppe ed Etain,
non so se avrete voglia di leggere ancora qualcosa di mio, ma prima di prendere una posizione chiara su quanto è successo, mi pare doveroso cercare di comunicare con voi...
Innanzitutto sono proprio disturbato dal fatto che si dica pubblicamente (Lato Selvatico) ma genericamente, che la nella Rete qualcuno voleva imporre le proprie idee (chi? quali?)
Io penso che se avessimo potuto incontrarci con calma e non come è successo a Pratale, dove già sono arrivato nervoso (ricordate quanti contatti avevamo avuto prima, ma anche dopo, proprio sugli argomenti che ho sollevato?), non sarebbe successo nulla o perlomeno gli altri non mi avrebbero visto in quello stato di arrabbiatura e agitazione e non se la sarebbero presa così senza capirci poi più di tanto.
Ma con voi la cosa è diversa, se non avessi SEMPRE pensato di avere dei veri amici, non mi sarei mai permesso così facilmente di fare le critiche che ho fatto. Ma allora evidentemente mi ero sempre sbagliato (o no?) visto che alla fine avete lasciato che le cose andassero come sono andate, al punto che credo di aver capito che la vostra è stata proprio una posizione di comodo...
- Se la sono presa tutti con Stefano, bene, abbandoniamolo così non dobbiamo rendere conto più a nessuno delle domande che pone... -
Caro Giuseppe, chiedi a Baraghini cosa pensa della traduzione del libro di Snyder e ricorda anche che se ho criticato le traduzioni e le pubblicazioni della Rete sapevo bene ciò che dicevo e lo facevo per il bene della Rete e anche tuo... Non avevo altre mire...
E la storia dei nativi europei? Mi pare proprio che voi non vogliate accettare il fatto che le radici del bioregionalismo (quelle pacifiste, rispettose della terra, della condivisione, della femminilità, eccetera) siano nelle antiche comunità neolitiche agricole , altro che dissotterrare il culto della Dea Madre (Giuseppe...). Anche i cacciatori-raccoglitori del periodo di Cro-magnon (Mesolitico) avevano cominciato a pensare alla Dea Madre e per un certo periodo le due culture/società (di caccia- raccolta e agricola-allevamento) hanno pure convissuto insieme (e per fortuna non ci sono testimonianze di guerre fra di loro, convivevano pacificamente gli uni accanto agli altri) ma i bioregionalisti (almeno quelli che vivono nelle società occidentali) mi pare evidente debbano rifarsi più agli agricoltori che ai cacciatori...
E i diritti degli animali? Etain, per favore spiega a Martin che io non ho mai voluto interferite nel suo stile di vita, persino lo scrittore Safran Foer, autore di "Se niente importa - Perché uccidiamo gli animali", ha un amico vegano che costruisce mattatoi mobili (!) per assicurare una morte meno dolorosa possibile agli animali allevati nelle eco-fattorie dei suoi amici....
Ma si voleva o no parlare di queste cose all'interno della Rete, oppure era meglio soprassedere così che nessuno si sentisse disturbato? Era diverso tempo che mi pareva fosse proprio così...
Ora con un nuovo (ma esiste?) Movimento Bioregionale sembrerebbe tutto risolto, io (e Paolo) non ci siamo più e quindi tutto può tornare come prima?
Fa bene Paolo a voler tenere in vita la Rete Bioregionale Italiana che ha sempre recepito la pluralità delle posizioni e non ha mai escluso nessuno ma se si creerà un nuovo movimento aperto a tutti io sarò il primo ad intervenire (al primo cerchio/incontro pubblico) per portare, con rispetto per tutti ma con decisione, il messaggio di quanto è successo e cercare di ricomporre la situazione (se non altro per tutti quelli vecchi e nuovi che che non hanno capito nulla di quello che è successo e ci sono anche rimasti male...).
Carissimi,
io spero veramente che rispondiate e che si possa ricomporre tutto, magari facciamo pure passare del tempo, perché no, fate pure il vostro incontro a Pratale, però sarebbe bello che qualcuno poi andasse all'incontro della Rete da Paolo per portare un messaggio di pacificazione...
Un saluto,
Stefano Panzarasa
8 ottobre 2010
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Risposta: “Noi non ti vogliamo...”.. (ed omissis)
…..........
Commento pervenuto da Renato:
Cari amici, il solo pensiero di partire in treno, sobbarcarmi un viaggio lungo un giorno(andata e ritorno ... per la rima) per presenziare a questa "saga senza fine" su cui sarebbe interessante pubblicare un libro o meglio un reality, mi ha ridotto allo stato vegetativo-meditativo.
Alcuni giorni fa, dall'associazione Valli Unite mi era arrivata la richiesta di info sulla pratica Bioregionalista, forse era meglio se gli spedivo la raccolta di mail. (non oso pensare al pensato e non detto).
Ironizzo ma tutto questo intristisce e preferisco discostarmi da queste storie che non mi appartengono e non mi intrigano.
Quindi non ci vedremo, né per reti né per movimenti, per un lungo periodo ...
Buon cammino a tutti....
mercoledì 20 ottobre 2010
Torino - Movimenti e Liste di cittadinaza (RPMLC): "Confronto per una nuova rappresentanza politica..."
Riceviamo e pubblichiamo da Monia Benini
Si è svolto sabato 16 ottobre 2010 un importante incontro a Torino, nel Quartiere di San Salvario, promosso dalla Rete Provinciale torinese dei Movimenti e delle Liste di Cittadinanza (RPMLC), il cui titolo già esprimeva una vera e propria svolta politico-culturale: "Costruire un'agenda comune per una società capace di futuro. Movimenti e liste di cittadinanza a confronto per una nuova rappresentanza politica".
Invitati al confronto, di fronte a un pubblico di rappresentanti di numerosi movimenti, liste civiche indipendenti dai partiti politici, si sono incontrati Giulietto Chiesa (Alternativa), Massimo Fini (Movimento Zero) , Francesco Gesualdi (Centro Nuovo Modello di Sviluppo), Maurizio Pallante (Movimento per la Decrescita Felice), Fernando Rossi (Per il Bene Comune), Nanni Salio (Ecoistituto "P.Cavaliere"-Sereno Regis), Luca Salvi (Movimento Etico Solidale).
L'incontro ha registrato una larga convergenza di punti di vista sulla necessità di avviare una "fase costituente" per verificare le forme, le modalità, i temi attorno a cui creare una nuova rappresentanza politica, decisamente alternativa all'attuale casta politica italiana, da costruire superando la vecchia e ormai inattuale dicotomia tra una destra e una sinistra entrambe "sviluppiste" e entrambe impegnate a sottrarre sovranità al popolo italiano e a procedere sulla strada catastrofica della rapina dei territori e della natura.
La fase costituente - è stato convenuto all'unanimtà dai partecipanti - viene avviata e sarà coordinata dalla RPLMC sulla base di un documento preparatorio che sarà integrato e sviluppato tenendo conto della discussione avviata a Torino.
Si prevedono una serie di incontri tematici che affronterano una ad una le questioni di principio - su cui i partecipanti al seminario hanno avuto sia punti di convergenza, sia punti che dovranno essere approfonditi.
A partire dai risultati preliminari e fidando sulle larghe convergenze già verificate, si prevede di dare vita a forme differenziate di coordinamento e collegamento tra le organizzazioni e i movimenti presenti e tra molte altre realtà, non ancora presenti a Torino, che si cercherà di coinvolgere al più presto in questo processo.
E' stata evidenziata la necessità di dotarsi di strumenti comuni di comunicazione e di informazione. Su questo problema si terrà a breve termine un incontro operativo tra i partecipanti all'incontro di Torino.
La Rete Provinciale torinese dei Movimenti e delle Liste di Cittadinanza è il punto di riferimento nazionale di questo sforzo innovatore. Tutti i movimenti, comitati, organizzazioni che operano sui territori sono invitati a prendere contatto. I temi trattati nell'incontro di Torino sono temi che interessano tutti coloro che sono consapevoli della gravità della situazione e che intendono unire i loro sforzi per l'obiettivo di una transizione democratica e pacifica verso una nuova società solidale e umana."
Rete Provinciale torinese dei Movimenti e Liste di Cittadinanza:
Circolo della Decrescita Felice di Torino
Movimento Alternativa Piemonte
Per il Bene Comune Piemonte
ANIMO Nichelino
Comitato di cittadinanza attiva e Lista civica Rivalta Sostenibile
Lista civica Alpignano,
Lista civica No Inceneritore Beinasco
Movimento Piossasco Sostenibile
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Per info: rpmlc@yahoo.it
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Articoli su Il Bene Comune
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=Il+bene+comune
Si è svolto sabato 16 ottobre 2010 un importante incontro a Torino, nel Quartiere di San Salvario, promosso dalla Rete Provinciale torinese dei Movimenti e delle Liste di Cittadinanza (RPMLC), il cui titolo già esprimeva una vera e propria svolta politico-culturale: "Costruire un'agenda comune per una società capace di futuro. Movimenti e liste di cittadinanza a confronto per una nuova rappresentanza politica".
Invitati al confronto, di fronte a un pubblico di rappresentanti di numerosi movimenti, liste civiche indipendenti dai partiti politici, si sono incontrati Giulietto Chiesa (Alternativa), Massimo Fini (Movimento Zero) , Francesco Gesualdi (Centro Nuovo Modello di Sviluppo), Maurizio Pallante (Movimento per la Decrescita Felice), Fernando Rossi (Per il Bene Comune), Nanni Salio (Ecoistituto "P.Cavaliere"-Sereno Regis), Luca Salvi (Movimento Etico Solidale).
L'incontro ha registrato una larga convergenza di punti di vista sulla necessità di avviare una "fase costituente" per verificare le forme, le modalità, i temi attorno a cui creare una nuova rappresentanza politica, decisamente alternativa all'attuale casta politica italiana, da costruire superando la vecchia e ormai inattuale dicotomia tra una destra e una sinistra entrambe "sviluppiste" e entrambe impegnate a sottrarre sovranità al popolo italiano e a procedere sulla strada catastrofica della rapina dei territori e della natura.
La fase costituente - è stato convenuto all'unanimtà dai partecipanti - viene avviata e sarà coordinata dalla RPLMC sulla base di un documento preparatorio che sarà integrato e sviluppato tenendo conto della discussione avviata a Torino.
Si prevedono una serie di incontri tematici che affronterano una ad una le questioni di principio - su cui i partecipanti al seminario hanno avuto sia punti di convergenza, sia punti che dovranno essere approfonditi.
A partire dai risultati preliminari e fidando sulle larghe convergenze già verificate, si prevede di dare vita a forme differenziate di coordinamento e collegamento tra le organizzazioni e i movimenti presenti e tra molte altre realtà, non ancora presenti a Torino, che si cercherà di coinvolgere al più presto in questo processo.
E' stata evidenziata la necessità di dotarsi di strumenti comuni di comunicazione e di informazione. Su questo problema si terrà a breve termine un incontro operativo tra i partecipanti all'incontro di Torino.
La Rete Provinciale torinese dei Movimenti e delle Liste di Cittadinanza è il punto di riferimento nazionale di questo sforzo innovatore. Tutti i movimenti, comitati, organizzazioni che operano sui territori sono invitati a prendere contatto. I temi trattati nell'incontro di Torino sono temi che interessano tutti coloro che sono consapevoli della gravità della situazione e che intendono unire i loro sforzi per l'obiettivo di una transizione democratica e pacifica verso una nuova società solidale e umana."
Rete Provinciale torinese dei Movimenti e Liste di Cittadinanza:
Circolo della Decrescita Felice di Torino
Movimento Alternativa Piemonte
Per il Bene Comune Piemonte
ANIMO Nichelino
Comitato di cittadinanza attiva e Lista civica Rivalta Sostenibile
Lista civica Alpignano,
Lista civica No Inceneritore Beinasco
Movimento Piossasco Sostenibile
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Per info: rpmlc@yahoo.it
...................
Articoli su Il Bene Comune
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=Il+bene+comune
martedì 19 ottobre 2010
L'Osservatore romano si dice contrario a punire chi nega l'Olocausto. "In democrazia la censura non è un mezzo corretto"
ROMA - Il quotidiano della Santa Sede, l'Osservatore Romano, entra nel dibattito sull'opportunità di varare una legge che preveda il reato di negazionismo 1 per affermare che è "condivisibile" la tesi secondo cui "punire per legge chi sostiene la negazione della Shoah non è la strada giusta".
"Negare l'Olocausto è un fatto gravissimo e vergognoso" premette il giornale d'Oltretevere in un articolo pubblicato sull'edizione di oggi dal titolo "La storia non è vera per legge. Dubbi dalla comunità intellettuale sulla proposta di introdurre in Italia il reato di negazionismo". "Ma punire per legge - prosegue l'Osservatore - chi sostiene questa tesi, e quindi di fatto stabilire ciò che è storicamente vero attraverso una norma giuridica, non è la strada giusta. Anzi, rischia di essere controproducente: in democrazia la censura non è un mezzo corretto, e si finisce per far diventare martire chi vi incappa".
Questa, spiega ancora l'Osservatore romano, è "in sintesi, la condivisibile reazione degli storici alla proposta di introdurre in Italia il reato penale di negazionismo" lanciata dalle pagine di Repubblica dal presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici. Una proposta che nasce dai numerosi casi verificatisi di recente, ultimo quello della lezione del professor Claudio Moffa all'università di Teramo. Il quotidiano della Santa Sede osserva anche come la posizione "della maggior parte degli storici" sia "in controtendenza rispetto al quasi unanime apprezzamento del mondo politico", a cominciare dai "presidenti di Senato e Camera, che si sono detti pronti a sostenere e a velocizzare l'iter di un eventuale disegno di legge che introduca il reato di negazionismo".
Quindi l'Osservatore cita David Bidussa che "sul numero di domenica de L'Unione informa, bollettino dell'Unione delle comunità ebraiche italiane diffuso in rete da 'Moked', il portale dell'ebraismo italiano, sostiene che 'una legge contro il negazionismo non sarebbe né una scelta intelligente, né una scelta lungimirante. Non aiuta né a farsi un'opinione, né a far maturare una coscienza civile'".
Questo perché "l'Italia ha bisogno di una pedagogia, di una didattica della storia, di un modo serio e argomentato di discutere e di riflettere sui fatti della storia. Non servono leggi che hanno il solo effetto di incrementare la categoria dei martiri". Viene riportato anche il giudizio dello storico Sergio Luzzatto per il quale il negazionismo è male culturale e sociale e dunque una sua rilevanza penale sarebbe sbagliata.
fonte: La Repubblica
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/10/18/news/vaticano_negazionismo-8194117/?ref=HREC1-6
...............
Intervento di Paolo D'Arpini sul merito:
http://www.21e33.it/pdf/libri/poliziapensiero_recensionedarpini.pdf
"Negare l'Olocausto è un fatto gravissimo e vergognoso" premette il giornale d'Oltretevere in un articolo pubblicato sull'edizione di oggi dal titolo "La storia non è vera per legge. Dubbi dalla comunità intellettuale sulla proposta di introdurre in Italia il reato di negazionismo". "Ma punire per legge - prosegue l'Osservatore - chi sostiene questa tesi, e quindi di fatto stabilire ciò che è storicamente vero attraverso una norma giuridica, non è la strada giusta. Anzi, rischia di essere controproducente: in democrazia la censura non è un mezzo corretto, e si finisce per far diventare martire chi vi incappa".
Questa, spiega ancora l'Osservatore romano, è "in sintesi, la condivisibile reazione degli storici alla proposta di introdurre in Italia il reato penale di negazionismo" lanciata dalle pagine di Repubblica dal presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici. Una proposta che nasce dai numerosi casi verificatisi di recente, ultimo quello della lezione del professor Claudio Moffa all'università di Teramo. Il quotidiano della Santa Sede osserva anche come la posizione "della maggior parte degli storici" sia "in controtendenza rispetto al quasi unanime apprezzamento del mondo politico", a cominciare dai "presidenti di Senato e Camera, che si sono detti pronti a sostenere e a velocizzare l'iter di un eventuale disegno di legge che introduca il reato di negazionismo".
Quindi l'Osservatore cita David Bidussa che "sul numero di domenica de L'Unione informa, bollettino dell'Unione delle comunità ebraiche italiane diffuso in rete da 'Moked', il portale dell'ebraismo italiano, sostiene che 'una legge contro il negazionismo non sarebbe né una scelta intelligente, né una scelta lungimirante. Non aiuta né a farsi un'opinione, né a far maturare una coscienza civile'".
Questo perché "l'Italia ha bisogno di una pedagogia, di una didattica della storia, di un modo serio e argomentato di discutere e di riflettere sui fatti della storia. Non servono leggi che hanno il solo effetto di incrementare la categoria dei martiri". Viene riportato anche il giudizio dello storico Sergio Luzzatto per il quale il negazionismo è male culturale e sociale e dunque una sua rilevanza penale sarebbe sbagliata.
fonte: La Repubblica
http://www.repubblica.it/cronaca/2010/10/18/news/vaticano_negazionismo-8194117/?ref=HREC1-6
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Intervento di Paolo D'Arpini sul merito:
http://www.21e33.it/pdf/libri/poliziapensiero_recensionedarpini.pdf
lunedì 18 ottobre 2010
Terza sessione sullo zodiaco cinese ed I Ching a Treia il 7 novembre 2010 Luna Nuova
Continuano a Treia (Macerata) le sessioni del corso gratuito, tenuto da Paolo D'Arpini, per l'apprendimento degli archetipi psichici secondo il sistema zodiacale cinese e l'I Ching. L'I Ching é un antichissimo testo di psicologia analogica, basata su esempi, segnali, simboli ed immagini. Lo stesso Carl Gustav Jung lo considerò un libro di grande sapienza ed in effetti il suo studio, seguendo l'intuizione immediata che trapela dalle sue "immagini" più che la sua comprensione intellettuale, é in grado di aprire molte porte sui misteri della mente.
Il sette novembre 2010, in corrispondenza della Luna Nuova si tiene il terzo incontro, stavolta si comincerà ad esemplificare e tentare di interpretare le valenze connesse al mese corrente. Questa é la stagione del Cinghiale o Maiale (dal 24 ottobre al 21 novembre).
Il Cinghiale (Zhu) é l'ultimo dei dodici segni, corrisponde nell'oroscopo occidentale al segno dello Scorpione. Il suo elemento fisso è l'acqua, la sua stagione l'autunno e il mese Novembre.
Colui che nasce nell'anno del Cinghiale (1947, 1959, 1971, 1983, etc.), o che ha un aspetto nel Cinghiale (nati in questo periodo dell'anno o nelle ore tra le 21 e le 23) è semplice e dotato di una grande forza d'animo. Ha una personalità onesta, semplice e allegra ma al tempo stesso sa essere premuroso, solido e coraggioso. Assapora la vita sotto ogni aspetto: amante delle passioni di qualsiasi genere, è incapace di resistere alle tentazioni. In particolare, ama la famiglia e il proprio lavoro, nel quale si impegna con costanza e pazienza. Tra i suoi difetti principali spiccano l'ostinazione e l'eccessiva ingenuità, che lo porta a rasentare l'infantilismo e un forte senso di possesso. Idealista e romantico, si preoccupa anche degli aspetti più materiali dell'esistenza, risultando contraddittorio agli occhi di chi non ne conosce a fondo la personalità. Può essere infatti generoso fino a farsi carico dei fardelli altrui, ma al tempo stesso peccare di egocentrismo. Poco gli si addicono professioni in cui è richiesta diplomazia e arte oratoria, la sua natura non gli consente di perdersi in chiacchiere!
Ma questi aspetti sono più comprensibili, ad esempio, se si studia il significato dell'Esagramma dell'I Ching connesso alla stagione del Cinghiale. Questo esagramma é il n. 23 Po (La Frantumazione), esso simboleggia il tempo in cui scende la brina ed inizia l'inverno. Più che il freddo è l'umidità a farsi avanti con le sue nebbie... e tutto sembra corrodersi in un lento discioglimento.
Commento alla decisione: "Non è propizio andare in alcun luogo": gli ignobili crescono. Il nobile considera l'alternarsi di diminuzione ed aumento, pieno e vuoto; poiché questo è il corso del Cielo.
Commento: Il tenero altera il forte con la sua opera graduale ed inavvertibile. Le linee Yin sono in procinto di divenire assolute. Dai trigrammi se ne deduce l'atteggiamento che il nobile deve assumere in tempi simili. Egli è devoto secondo le qualità del trigramma Kun e quieto secondo la qualità del trigramma Ken. Ciò significa che egli non imprende nulla perché questo non è un momento opportuno.
Vi aspetto dunque per approfondire il discorso... la sessione inizia alle h. 10 del mattino e si protrae per l'intera giornata, ognuno é invitato a portare del cibo vegetariano che verrà poi condiviso fra i presenti. Nel primo pomeriggio é anche previsto un break con passeggiata sotto le rupi di Treia per raccogliere alcune erbe commestibili. (Paolo D'Arpini, alias Veggente Hòu)
Prenotazioni allo 0733/216293 oppure scrivendo a circolo.vegetariano@libero.it
http://www.circolovegetarianocalcata.it/veggente-hou/
Il sette novembre 2010, in corrispondenza della Luna Nuova si tiene il terzo incontro, stavolta si comincerà ad esemplificare e tentare di interpretare le valenze connesse al mese corrente. Questa é la stagione del Cinghiale o Maiale (dal 24 ottobre al 21 novembre).
Il Cinghiale (Zhu) é l'ultimo dei dodici segni, corrisponde nell'oroscopo occidentale al segno dello Scorpione. Il suo elemento fisso è l'acqua, la sua stagione l'autunno e il mese Novembre.
Colui che nasce nell'anno del Cinghiale (1947, 1959, 1971, 1983, etc.), o che ha un aspetto nel Cinghiale (nati in questo periodo dell'anno o nelle ore tra le 21 e le 23) è semplice e dotato di una grande forza d'animo. Ha una personalità onesta, semplice e allegra ma al tempo stesso sa essere premuroso, solido e coraggioso. Assapora la vita sotto ogni aspetto: amante delle passioni di qualsiasi genere, è incapace di resistere alle tentazioni. In particolare, ama la famiglia e il proprio lavoro, nel quale si impegna con costanza e pazienza. Tra i suoi difetti principali spiccano l'ostinazione e l'eccessiva ingenuità, che lo porta a rasentare l'infantilismo e un forte senso di possesso. Idealista e romantico, si preoccupa anche degli aspetti più materiali dell'esistenza, risultando contraddittorio agli occhi di chi non ne conosce a fondo la personalità. Può essere infatti generoso fino a farsi carico dei fardelli altrui, ma al tempo stesso peccare di egocentrismo. Poco gli si addicono professioni in cui è richiesta diplomazia e arte oratoria, la sua natura non gli consente di perdersi in chiacchiere!
Ma questi aspetti sono più comprensibili, ad esempio, se si studia il significato dell'Esagramma dell'I Ching connesso alla stagione del Cinghiale. Questo esagramma é il n. 23 Po (La Frantumazione), esso simboleggia il tempo in cui scende la brina ed inizia l'inverno. Più che il freddo è l'umidità a farsi avanti con le sue nebbie... e tutto sembra corrodersi in un lento discioglimento.
Commento alla decisione: "Non è propizio andare in alcun luogo": gli ignobili crescono. Il nobile considera l'alternarsi di diminuzione ed aumento, pieno e vuoto; poiché questo è il corso del Cielo.
Commento: Il tenero altera il forte con la sua opera graduale ed inavvertibile. Le linee Yin sono in procinto di divenire assolute. Dai trigrammi se ne deduce l'atteggiamento che il nobile deve assumere in tempi simili. Egli è devoto secondo le qualità del trigramma Kun e quieto secondo la qualità del trigramma Ken. Ciò significa che egli non imprende nulla perché questo non è un momento opportuno.
Vi aspetto dunque per approfondire il discorso... la sessione inizia alle h. 10 del mattino e si protrae per l'intera giornata, ognuno é invitato a portare del cibo vegetariano che verrà poi condiviso fra i presenti. Nel primo pomeriggio é anche previsto un break con passeggiata sotto le rupi di Treia per raccogliere alcune erbe commestibili. (Paolo D'Arpini, alias Veggente Hòu)
Prenotazioni allo 0733/216293 oppure scrivendo a circolo.vegetariano@libero.it
http://www.circolovegetarianocalcata.it/veggente-hou/
domenica 17 ottobre 2010
Pietro Pallini: "Avviso ai naviganti... del volo" - Consigli sul come stare in buona salute anche se l'aereo é in procinto di precipitare...
Immaginiamo la scatola “nera” In realtà potrebbe avere anche il colore della tranquillità secondo le regole buddiste, ma nella pratica sull’aereo sono due ed hanno la forma di un pallone.
Nel libro “allacciate le cinture”, il pilota di linea Pietro Pallini, esperto di voli intercontinentali, raccontando i vari segreti del volo ci risponde a domande a dir poco curiose ma che prima o poi volando, tutti ci siamo posti. Come fa un aereo a volare? Quando è il caso di essere preoccupati e spaventati nel corso di un volo? Quando dormono i piloti? Il libro sfata ogni paura e dilegua dubbi umanizzando la figura mito del pilota. Tra l' altro dopo l’episodio dell’11 Settembre in America, non è più possibile avvicinarlo nella cabina di pilotaggio.
Oggi volare è diventato di massa come prendere l’autobus, la metropolitana o il treno, ma c’è un’ informazione che corrisponde? Ci risponde assolutamente di no. Infatti nello scrivere il suo libro ed il giornale che ha su internet, vuole informare divertendo il passeggero, sfatando così culti esoterici e scaramantici legati al volo. Viene per esempio citato e scritto che i piloti legati al volo dell'11 Settembre non erano espertissimi. Si può dire che erano ad un livello di formazione professionale più basso per il volo. Li ha aiutati oggi l’elettronica, ma di fatto non avrebbero potuto pilotare un bombardiere per esempio utilizzato nel corso della seconda guerra mondiale. Ci chiediamo se servono effettivamente le istruzioni che forniscono le hostess? Risponde si con sicurezza, nel caso in cui si hanno 90 secondi per evacuare un aereo, ed il fatto che circa il 30/40% dei passeggeri si muova con delle norme già impartite, di certo aiuta nello sgombero più velocemente.
Il panico che può prendere anche ad un pilota, per esempio come viene gestito? Ogni singola manovra va prevista. E’ di primaria importanza mantenere la calma, la visione globale dell’evento ed il “sangue freddo”.
Ci sono piloti che potrebbero essere sotto effetto droga o alcol? Questi due elementi, ormai da parecchi anni sono considerati una piaga sociale. Anche se i controlli sono molto severi, non possiamo escludere delle eccezioni. Cosa la spaventa davvero come evento imprevisto durante un volo? So come affrontare anche la tempesta più terribile, ma se ci si trova con fuoco o fumo in cabina, allora il guaio è serio.
Si dice che se Dio ci avesse voluto far volare ci avrebbe fatto al momento della nascita anche le ali,ma non è escluso che se lo avesse anche voluto impedire, al contrario ci avrebbe creato con radici a terra. Quindi sfatiamo ogni paura e con la stessa leggerezza con cui il gabbiano con l’apertura delle sue ali si libra in volo, affrontiamo consapevoli e ben preparati un volo in aereo, così come questo volatile solca il cielo al sorgere del sole e del nuovo giorno, che Dio ci dona ogni mattina.
Rita De Angelis
Nel libro “allacciate le cinture”, il pilota di linea Pietro Pallini, esperto di voli intercontinentali, raccontando i vari segreti del volo ci risponde a domande a dir poco curiose ma che prima o poi volando, tutti ci siamo posti. Come fa un aereo a volare? Quando è il caso di essere preoccupati e spaventati nel corso di un volo? Quando dormono i piloti? Il libro sfata ogni paura e dilegua dubbi umanizzando la figura mito del pilota. Tra l' altro dopo l’episodio dell’11 Settembre in America, non è più possibile avvicinarlo nella cabina di pilotaggio.
Oggi volare è diventato di massa come prendere l’autobus, la metropolitana o il treno, ma c’è un’ informazione che corrisponde? Ci risponde assolutamente di no. Infatti nello scrivere il suo libro ed il giornale che ha su internet, vuole informare divertendo il passeggero, sfatando così culti esoterici e scaramantici legati al volo. Viene per esempio citato e scritto che i piloti legati al volo dell'11 Settembre non erano espertissimi. Si può dire che erano ad un livello di formazione professionale più basso per il volo. Li ha aiutati oggi l’elettronica, ma di fatto non avrebbero potuto pilotare un bombardiere per esempio utilizzato nel corso della seconda guerra mondiale. Ci chiediamo se servono effettivamente le istruzioni che forniscono le hostess? Risponde si con sicurezza, nel caso in cui si hanno 90 secondi per evacuare un aereo, ed il fatto che circa il 30/40% dei passeggeri si muova con delle norme già impartite, di certo aiuta nello sgombero più velocemente.
Il panico che può prendere anche ad un pilota, per esempio come viene gestito? Ogni singola manovra va prevista. E’ di primaria importanza mantenere la calma, la visione globale dell’evento ed il “sangue freddo”.
Ci sono piloti che potrebbero essere sotto effetto droga o alcol? Questi due elementi, ormai da parecchi anni sono considerati una piaga sociale. Anche se i controlli sono molto severi, non possiamo escludere delle eccezioni. Cosa la spaventa davvero come evento imprevisto durante un volo? So come affrontare anche la tempesta più terribile, ma se ci si trova con fuoco o fumo in cabina, allora il guaio è serio.
Si dice che se Dio ci avesse voluto far volare ci avrebbe fatto al momento della nascita anche le ali,ma non è escluso che se lo avesse anche voluto impedire, al contrario ci avrebbe creato con radici a terra. Quindi sfatiamo ogni paura e con la stessa leggerezza con cui il gabbiano con l’apertura delle sue ali si libra in volo, affrontiamo consapevoli e ben preparati un volo in aereo, così come questo volatile solca il cielo al sorgere del sole e del nuovo giorno, che Dio ci dona ogni mattina.
Rita De Angelis
sabato 16 ottobre 2010
Rete Bioregionale Italiana - Lettera di Stefano Panzarasa e indicazioni per raggiungere San Severino Marche per l'incontro del 30 e 31 ottobre 2010
Lettera di Stefano Panzarasa sul 16° incontro della Rete Bioregionale Italiana, che si tiene a San Severino Marche il 30 e 31 ottobre 2010
Ante scriptum
Caro Paolo. Purtroppo -come leggerai- dico che probabilmente io non sarò all'incontro ma c'è anche il motivo che la settimana prima vado per lavoro a Torino per cinque giorni (Terra Madre) e probabilmente non me la sentirò di ripartire appena tornato. Comunque vada sarò del gruppo e scriverò se vuoi un intervento.
Ci sono novità da parte dei transfughi, molto negative, ma al punto tale che penso gli si rigireranno contro... Presto avrai notizie...
(Stefano)
Care amiche/i,
questo incontro è il primo da quando diverse persone sono uscite dalla Rete Bioregionale Italiana -dicono- per la mia insistenza a favore della difesa dei diritti degli animali (e della cultura vegetariana e vegana), del riconoscimento delle nostre radici ecopacifiste nella Civiltà neolitica matriarcale dell'Antica Europa (dagli studi di Marija Gimbutas) e per la ricerca di una maggiore qualità nelle tante (e pur interessanti) pubblicazioni e traduzioni curate dalla Rete.
Purtroppo queste persone dimissionarie, invece di rispondere alle questioni da me sollevate, hanno preferito abbandonare la Rete adducendo il fatto che io volevo imporre il mio pensiero. Chi mi conosce può farsi un'idea da solo...
Ora il mio caro amico Paolo D'Arpini giustamente ha pensato di andare avanti e organizzare l'incontro annuale della Rete (il 16°) che altrimenti rischiava di saltare. Il posto è bello e già molte persone hanno dato l'adesione.
Io probabilmente non ci sarò anche per dare un segnale a tutti che non avevo nessun intento di "prendere il comando della Rete" di cui sono stato anche accusato, ma invito tutti voi a partecipare...
http://orecchioverde.ilcannocchiale.it/2010/10/16/notizie_ecopacifiste_e_incontr.html
La casa di Lucilla Pavoni, che ospita l’incontro, si trova su una bellissima collina isolata alle pendici dell’appennino marchigiano. Ecco come raggiungerla:
Da San Severino Marche seguire la strada per Apiro/Cingoli.
Superare Cesolo e Marciano, arrivati al bivio per Apiro/Cingoli prendere la direzione per Apiro.
Superare le frazioni Palazzata e Corsciano sino all’indicazione per Ugliano, dopo circa 700 metri sulla destra imboccare stradina in terra battuta seguendo la freccia che indica la casa di Lucilla.
In caso di difficoltà potete anche chiedere al baretto di Corsciano, oppure in extremis telefonare a Lucilla al 338.7073857.
Attenzione, tutti sono invitati a contribuire all’evento portando dalla propria bioregione di provenienza cibo e bevanda. Venire armati di buona volontà e pazienza. Per il pernottamento: è possibile campeggiare nel terreno di Lucilla con la propria tenda o con il camper. Chi volesse stare più comodo può prenotare -in tempo utile- alla pensioncina 7 Rose di San Severino (Tel. 0733/635202).
Oltre al campeggio in tenda, altre sistemazioni gratuite (salvo un’offerta volontaria) possono essere reperite presso l’abitazione di Sonia a Jesi, oppure a Treia (entrambi i luoghi sono a pochi chilometri di distanza da San Severino) in entrambi i casi é opportuno portare con sé sacco a pelo e stuoia e -nel caso- anche brandina pieghevole.
Informazioni ulteriori sul programma e sulle sistemazioni telefonando a Paolo 0733/216293 – 333.6023090 o scrivendo a saul.arpino@gmail.com
Sono invitati a partecipare tutti coloro che si riconoscono nel messaggio dell'ecologia profonda.
..................
Altri articoli su Rete Bioregionale Italiana:
http://www.google.com/search?client=gmail&rls=gm&q=rete%20bioregionale%20italiana
Ante scriptum
Caro Paolo. Purtroppo -come leggerai- dico che probabilmente io non sarò all'incontro ma c'è anche il motivo che la settimana prima vado per lavoro a Torino per cinque giorni (Terra Madre) e probabilmente non me la sentirò di ripartire appena tornato. Comunque vada sarò del gruppo e scriverò se vuoi un intervento.
Ci sono novità da parte dei transfughi, molto negative, ma al punto tale che penso gli si rigireranno contro... Presto avrai notizie...
(Stefano)
Care amiche/i,
questo incontro è il primo da quando diverse persone sono uscite dalla Rete Bioregionale Italiana -dicono- per la mia insistenza a favore della difesa dei diritti degli animali (e della cultura vegetariana e vegana), del riconoscimento delle nostre radici ecopacifiste nella Civiltà neolitica matriarcale dell'Antica Europa (dagli studi di Marija Gimbutas) e per la ricerca di una maggiore qualità nelle tante (e pur interessanti) pubblicazioni e traduzioni curate dalla Rete.
Purtroppo queste persone dimissionarie, invece di rispondere alle questioni da me sollevate, hanno preferito abbandonare la Rete adducendo il fatto che io volevo imporre il mio pensiero. Chi mi conosce può farsi un'idea da solo...
Ora il mio caro amico Paolo D'Arpini giustamente ha pensato di andare avanti e organizzare l'incontro annuale della Rete (il 16°) che altrimenti rischiava di saltare. Il posto è bello e già molte persone hanno dato l'adesione.
Io probabilmente non ci sarò anche per dare un segnale a tutti che non avevo nessun intento di "prendere il comando della Rete" di cui sono stato anche accusato, ma invito tutti voi a partecipare...
http://orecchioverde.ilcannocchiale.it/2010/10/16/notizie_ecopacifiste_e_incontr.html
La casa di Lucilla Pavoni, che ospita l’incontro, si trova su una bellissima collina isolata alle pendici dell’appennino marchigiano. Ecco come raggiungerla:
Da San Severino Marche seguire la strada per Apiro/Cingoli.
Superare Cesolo e Marciano, arrivati al bivio per Apiro/Cingoli prendere la direzione per Apiro.
Superare le frazioni Palazzata e Corsciano sino all’indicazione per Ugliano, dopo circa 700 metri sulla destra imboccare stradina in terra battuta seguendo la freccia che indica la casa di Lucilla.
In caso di difficoltà potete anche chiedere al baretto di Corsciano, oppure in extremis telefonare a Lucilla al 338.7073857.
Attenzione, tutti sono invitati a contribuire all’evento portando dalla propria bioregione di provenienza cibo e bevanda. Venire armati di buona volontà e pazienza. Per il pernottamento: è possibile campeggiare nel terreno di Lucilla con la propria tenda o con il camper. Chi volesse stare più comodo può prenotare -in tempo utile- alla pensioncina 7 Rose di San Severino (Tel. 0733/635202).
Oltre al campeggio in tenda, altre sistemazioni gratuite (salvo un’offerta volontaria) possono essere reperite presso l’abitazione di Sonia a Jesi, oppure a Treia (entrambi i luoghi sono a pochi chilometri di distanza da San Severino) in entrambi i casi é opportuno portare con sé sacco a pelo e stuoia e -nel caso- anche brandina pieghevole.
Informazioni ulteriori sul programma e sulle sistemazioni telefonando a Paolo 0733/216293 – 333.6023090 o scrivendo a saul.arpino@gmail.com
Sono invitati a partecipare tutti coloro che si riconoscono nel messaggio dell'ecologia profonda.
..................
Altri articoli su Rete Bioregionale Italiana:
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venerdì 15 ottobre 2010
Roma, 27-28 novembre 2010: "IV CONGRESSO ASSOCIAZIONE RADICALE CERTI DIRITTI"
Roma, 14 ottobre 2010
Care/cari
vi scriviamo per comunicarti che sabato 27 e domenica 28 novembre 2010 si terrà a Roma il IV Congresso dell'Associazione Radicale Certi Diritti, a cui fin da ora vi invitiamo. Di seguito i dettagli su luoghi e tempi ed il programma provvisorio dei lavori.
Abbiamo preparato questo IV Congresso cercando di farne un appuntamento importante, sia sul piano politico, sia sul piano dell'organizzazione. Per questo, teniamo molto a ogni presenza: crediamo sia importante fare questo lavoro di analisi e progettualità insieme a tutti gli iscritti e militanti dell'Associazione, verso una maturazione dell'impegno che ci vede protagonisti sui temi dei diritti civili e umani.
Il Congresso sarà sede, tra l'altro, di un'analisi della sentenza della Corte Costituzionale del marzo scorso sul matrimonio tra persone dello stesso sesso e dei risultati della campagna di Affermazione Civile, che continua: è giunto il tempo di un suo rilancio.
Il nostro Paese ha sempre più bisogno di iniziative e lotte sul fronte delle libertà individuali, dei diritti e della legalità. Purtroppo la deriva partitocratica dell'Italia e la visione politica ispirata al fondamentalismo ideologico e religioso continuano a frenare le sempre più necessarie conquiste di civiltà, rendendo indispensabile rafforzare il nostro impegno.
Siamo certi che l' iscrizione all'Associazione Radicale Certi Diritti sia segno della condivisione di queste urgenze: è anche per questo che contiamo di vedervi a Roma durante i lavori del Congresso.
Nei prossimi giorni pubblicheremo sul sito www.certidiritti.it anche un elenco di B&B, Ostelli, Pensioni a buon prezzo nelle vicinanze del centro storico di Roma.
Invitiamo coloro che vivono a Roma a darci disponibilità ad ospitare i congressisti e chi è di fuori Roma a segnalarci tale necessità all'indirizzo e-mail: info@certidiritti.it perché per gli studenti e i senza reddito stiamo organizzando sistemazioni presso amici e compagni di Roma.
Maggiori dettagli sui lavori del Congresso qui di seguito .
Un caro saluto,
Sergio Rovasio
Clara Comelli
Luca Piva
IV CONGRESSO ASSOCIAZIONE RADICALE CERTI DIRITTI
Roma, 27-28 novembre 2010
Sabato 27 Novembre 2010
presso l'Hotel Palatino Roma, in Via Cavour 213
Ore 10-11,00
RELAZIONI organi statutari
Segretario, Presidente, Tesoriere
Ore 11,00-14,00
Saluto del direttore dell'UNAR, Michele Monnanni
I DIRITTI GLBT IN ITALIA E NEL MONDO
Ivan Scalfarotto, Vice Presidente PD e autore di 'In nessun Paese'
Presidente o vicepresidente Ilga Europe
Presidente o Vicepresidente Intergruppo lgbt Parlamento Europeo
Interventi degli ospiti internazionali
14,00-15,00
Pausa pranzo
15,00-16,00
Contributi per iniziative politiche future
CARCERE: Luigi Manconi e Rita Bernardini
INTERSESSUALITÀ: Michela Balocchi
OMOGENITORIALITÀ: Filomena Gallo
16,00-21
Commissioni di approfondimento tematico e di iniziativa politica
1. Verso un nuovo diritto di famiglia
PRESIDENTE: Gian Mario Felicetti
2. I diritti glbt(e) in Europa e nel mondo
PRESIDENTE: Ottavio Marzocchi
3. Affermazione civile: trans, prostituzione, carcere
PRESIDENTE: Maria Gigliola Toniollo
Domenica 28 Novembre 2010
presso la sede dei Radicali in Via di Torre Argentina, 76
Ore 9,15-10,30
Relazione delle Comissioni
- Gian Mario Felicetti
- Ottavio Marzocchi
- Maria Gigliola Toniollo
Ore 11-14
Dibattito generale degli iscritti
Ore 14-16
VOTAZIONI
Presentazione modifiche statutarie (Relative discussione e votazioni)
Mozione generale e mozioni particolari (Discussione e votazioni)
Elezione degli organi Statutari (Presentazione candidature, eventuale discussione e votazioni)
Ore 16
Tavola rotonda con i rappresentati delle associazioni glbt nazionali (ArciGay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno, GayLib)
OLTRE LE INTENZIONI: COME E PERCHÉ DOBBIAMO LAVORARE INSIEME PER I DIRITTI DELLE PERSONE LGBTI IN ITALIA.
Care/cari
vi scriviamo per comunicarti che sabato 27 e domenica 28 novembre 2010 si terrà a Roma il IV Congresso dell'Associazione Radicale Certi Diritti, a cui fin da ora vi invitiamo. Di seguito i dettagli su luoghi e tempi ed il programma provvisorio dei lavori.
Abbiamo preparato questo IV Congresso cercando di farne un appuntamento importante, sia sul piano politico, sia sul piano dell'organizzazione. Per questo, teniamo molto a ogni presenza: crediamo sia importante fare questo lavoro di analisi e progettualità insieme a tutti gli iscritti e militanti dell'Associazione, verso una maturazione dell'impegno che ci vede protagonisti sui temi dei diritti civili e umani.
Il Congresso sarà sede, tra l'altro, di un'analisi della sentenza della Corte Costituzionale del marzo scorso sul matrimonio tra persone dello stesso sesso e dei risultati della campagna di Affermazione Civile, che continua: è giunto il tempo di un suo rilancio.
Il nostro Paese ha sempre più bisogno di iniziative e lotte sul fronte delle libertà individuali, dei diritti e della legalità. Purtroppo la deriva partitocratica dell'Italia e la visione politica ispirata al fondamentalismo ideologico e religioso continuano a frenare le sempre più necessarie conquiste di civiltà, rendendo indispensabile rafforzare il nostro impegno.
Siamo certi che l' iscrizione all'Associazione Radicale Certi Diritti sia segno della condivisione di queste urgenze: è anche per questo che contiamo di vedervi a Roma durante i lavori del Congresso.
Nei prossimi giorni pubblicheremo sul sito www.certidiritti.it anche un elenco di B&B, Ostelli, Pensioni a buon prezzo nelle vicinanze del centro storico di Roma.
Invitiamo coloro che vivono a Roma a darci disponibilità ad ospitare i congressisti e chi è di fuori Roma a segnalarci tale necessità all'indirizzo e-mail: info@certidiritti.it perché per gli studenti e i senza reddito stiamo organizzando sistemazioni presso amici e compagni di Roma.
Maggiori dettagli sui lavori del Congresso qui di seguito .
Un caro saluto,
Sergio Rovasio
Clara Comelli
Luca Piva
IV CONGRESSO ASSOCIAZIONE RADICALE CERTI DIRITTI
Roma, 27-28 novembre 2010
Sabato 27 Novembre 2010
presso l'Hotel Palatino Roma, in Via Cavour 213
Ore 10-11,00
RELAZIONI organi statutari
Segretario, Presidente, Tesoriere
Ore 11,00-14,00
Saluto del direttore dell'UNAR, Michele Monnanni
I DIRITTI GLBT IN ITALIA E NEL MONDO
Ivan Scalfarotto, Vice Presidente PD e autore di 'In nessun Paese'
Presidente o vicepresidente Ilga Europe
Presidente o Vicepresidente Intergruppo lgbt Parlamento Europeo
Interventi degli ospiti internazionali
14,00-15,00
Pausa pranzo
15,00-16,00
Contributi per iniziative politiche future
CARCERE: Luigi Manconi e Rita Bernardini
INTERSESSUALITÀ: Michela Balocchi
OMOGENITORIALITÀ: Filomena Gallo
16,00-21
Commissioni di approfondimento tematico e di iniziativa politica
1. Verso un nuovo diritto di famiglia
PRESIDENTE: Gian Mario Felicetti
2. I diritti glbt(e) in Europa e nel mondo
PRESIDENTE: Ottavio Marzocchi
3. Affermazione civile: trans, prostituzione, carcere
PRESIDENTE: Maria Gigliola Toniollo
Domenica 28 Novembre 2010
presso la sede dei Radicali in Via di Torre Argentina, 76
Ore 9,15-10,30
Relazione delle Comissioni
- Gian Mario Felicetti
- Ottavio Marzocchi
- Maria Gigliola Toniollo
Ore 11-14
Dibattito generale degli iscritti
Ore 14-16
VOTAZIONI
Presentazione modifiche statutarie (Relative discussione e votazioni)
Mozione generale e mozioni particolari (Discussione e votazioni)
Elezione degli organi Statutari (Presentazione candidature, eventuale discussione e votazioni)
Ore 16
Tavola rotonda con i rappresentati delle associazioni glbt nazionali (ArciGay, ArciLesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno, GayLib)
OLTRE LE INTENZIONI: COME E PERCHÉ DOBBIAMO LAVORARE INSIEME PER I DIRITTI DELLE PERSONE LGBTI IN ITALIA.
Amma Mata Amritanandamayi, che abbraccia chi l'ama e che ama chi l'abbraccia
"Inserisco qui questa memoria per controllare la sua reale indicizzazione sui motori di ricerca... visto che é in corso una sorta di "oscuramento" mediatico sull'argomento (questione di denari...)" (Saul Arpino)
Amrit é la bevanda degli dei che dona l’immortalità, con l’aggiunta del suffisso ananda, che significa beatitudine, diventa Amritananda, che è un nome religioso. I nomi religiosi solitamente vengono impartiti a coloro che si consacrano alla ricerca spirituale, insomma che si fanno monaci, da un Guru o da un capo di monastero autorizzato a dare “sannyas” ovvero a ordinare un monaco od una monaca che prende il voto di “rinuncia” ed indossa l’abito ocra del Sannyasi.
Attualmente tra quelli conosciuti che rispondano a questo nome ci sono due persone particolarmente preminenti. Uno é il maestro tantrico Sri Amritananda Natha Saraswathi che comunque dovrebbe avere ricevuto una regolare ordinazione a svolgere le sue funzioni, infatti il termine Saraswathi denota uno specifico ordine monastico nella linea di Shankaracharia.
L’altro, anzi l’altra, é una signora quasi sessantenne denominata Mata Amritanandamayi, conosciuta però in tutto il mondo come “the hugging mother”, in italiano schietto “la madre abbracciona”. Questa signora é nata e viveva, o forse ancora vive quando non é impegnata nei suoi viaggi planetari, sulla costa del Kerala, in un piccolo villaggio di pescatori chiamato Parayakadavu, nel distretto di Kollam.
Su questa santona abbracciona sono state scritte parecchie storie controverse, cito una sola fonte quella di Bronte Baxter (brontebaxter.wordpress.com ) in cui si dicono parecchie brutte cose sul suo conto… ma non voglio fare il maldicente, soprattutto non voglio basarmi su un “sentito dire”.
Ma una cosa mi ha molto meravigliato stasera, mentre sorseggiavo il mio cappuccino bollente in un baretto di Treia, spaparanzato su un divano davanti alla finestra più bella del mondo, e con in mano il prestigioso Corriere della Sera.. ecco che ti leggo.. Su mezza pagina di giornale con tanto di foto a colori con lei che abbraccia l’ennesimo aspirante (e sottostante pubblicità commerciale poiché si vede che l’argomento tira..).
“Amma Amritanandamayi incontra diecimila devoti a Sesto San Giovanni”… E giù informazioni particolareggiate di come ella trasmetta la beatitudine attraverso il suo abbraccio amoroso.. di come i pretendenti alla beatitudine stiano buoni buoni in fila aspettando pazientemente il loro turno, di come abbia già abbracciato nel mondo almeno trenta milioni di persone…. (sorbole…!)
E qui non ho potuto fare a meno di mettermi sonoramente a ridere.. magari anche dando l’impressione agli avventori presenti di essere un po’ fuori di testa.
“Ma come ci sono al mondo 30.000.000 di gonzi che credono alle favole…?”
Si vede che la gente non ha più nulla in cui credere o sperare nella vita se debbono ricorrere a questi mezzucci per sentirsi un po’ amati… il mondo é diventato troppo virtualizzato, non basta stare su Facebook e fare “amicizia” con migliaia di persone sconosciute.. uno alla fine desidera di avere un contatto fisico, di ricevere un gesto d’amore, magari finto, magari aspettando il turno come dal dentista, magari per 4 secondi.. ma almeno un “contatto fisico e reale”… e così 10.000 (diecimila) devoti italiani sono andati a Sesto San Giovanni a farsi abbracciare…. Quanto sia loro costato non si sa..
Ma quello che più mi ha meravigliato é che la notizia “inverosimile e fantasiosa”
delle prodezze abbracciatorie di tale “amma” apparisse sulle pagine del serioso Corriere della Sera… non ci si può fidare nemmeno più del Corriere… ormai con i media siamo agli sgoccioli… siamo arrivati ad “Anno Zero…”
E cosa ne pensano gli amici laici?
E va bene… qualcuno potrebbe anche dire.. “Cosa ne sa questo Paolo D’Arpini degli abbracci beatifici di Amritanandamayi?” Ed allora ecco che sono costretto a spiattellarvi uno stralcio del resoconto della mia visita all’abbracciona, avvenuta nel lontano 1985/6, quando era da poco iniziata la sua carriera..
Amritananda abita qui? “Forse cercavi Mata Amritanandamayi… ?”
Stavolta le indicazioni che mi sono state date son chiare e dettagliate, con tanto di piantina, disegno della laguna, alberi e barche sul mare: “Ecco qui abita Amritananda, la santa madre che tutti ama e tutti abbraccia..”. Così disse mio fratello Alessandro, salutandomi mentre mi accingevo alla partenza per l’India.
E così partii con mio figlio, a cui facevo da padre e da madre, il mio ultimo nato Felix, che aveva appena un anno e mezzo, e me lo stavo portando appresso a conoscere una “madre spirituale” (almeno questa era l’intenzione), forse quella Madre Amritananda del Kerala. Il Kerala è al sud dell’India sulla costa dell’Oceano Indiano. Eravamo pronti a partire dal terminal dell’aeroporto di Fiumicino, Felix ed io, non sapendo chi fosse il più emozionato e meravigliato di questo lungo viaggio verso il mare… l’oceano dell’amore che speravamo di trovare in India…
Qualche genitore maschio che legge ha mai provato a viaggiare da solo con un bambino di un anno e mezzo che ancora si fa i bisogni addosso ed a malapena cammina? Questa era la mia situazione, che mi ero scelto per riscattare la mia funzione di padre e madre precedentemente alquanto trascurata, per ritrovare una dignità attraverso la dedizione ed il sacrificio. Potrei scrivere un libro solo sui ricordi di quel lungo viaggio e sulle vicissitudini e prove patite, lo farò un’altra volta…
Dopo un mese “natalizio” di permanenza riposante a Ganeshpuri, in Maharashtra, decisi di andare a cercare questa santa madre di cui avevo sentito parlare e lasciai quel luogo ospitale per recarmi da questa Amritanandamayi in Kerala.
Per giungere nella sua dimora-ashram (a quel tempo ancora in costruzione) bisognava passare una palude in barca e raggiungere la costa, abitata da soli pescatori.
L’impressione ricevuta appena arrivato fu quella di essere entrato in una sorta di “teatrino”. Nell’ashram c’era una balconata sulla quale il pubblico era ammesso e dabbasso, su un palco, si esibiva Amritanandamayi in canti e danze estatiche. Le persone residenti nella comunità erano transfughi di vari altri ashram, ex Hare Krishna, ex cristiani, ex di qua e di là…. Non mi trovavo bene per nulla in questa congenie di abbandonatori monoteisti, però tenevo duro, aspettavo almeno il contatto diretto con l’Amrita (nettare) dell’Ananda (gioia).
Dopo alcuni giorni di penitenza in mezzo a quegli strani devoti, tutti occidentali (salvo i membri dello staff che governava) ed alquanto sciroccati, pensate che uno addirittura mi rimproverò perché disse che lo “facevo eccitare” distogliendolo dalla sua austerità poiché lasciavo girare per l’ashram l’unico bimbo residente, Felix, seminudo…. (roba da chiodi in fronte….). Un’altra volta mi persi sulla battigia dell’oceano e nessuno dei pescatori sapeva (o voleva) indicarmi il posto della comunità (e chissà cosa volevano significare con quella presunta ignoranza …?).
Infine avvenne l’incontro pubblico e ravvicinato con la madre, in una capanna allestita per l’occasione, tutti i devoti infervorati ed agitati, e la madre che faceva appropinquare uno alla volta i suoi ammiratori e li abbracciava singolarmente.
Sapete che sono della Scimmia, vero?! Malgrado la situazione alquanto complessa, e sotto controllo di un paio di guardie del corpo che stavano ai lati della madre, non potei trattenermi dal verificarne la “santità” e allorquando venne il mio turno dell’abbraccio, lasciai che ella abbracciasse prima mio figlio Felix e poi a mia volta la abbracciai e la strinsi come si stringe una donna (avete capito bene!)….
Immediatamente percepii il suo disagio e sentii il suo corpo femminile tremare imbarazzato, immediatamente fui allontanato dai suoi custodi.. ma ero “soddisfatto” per la buona riuscita della prova, l’indomani stesso me ne partii senza rimpianti….
Paolo D’Arpini
Amrit é la bevanda degli dei che dona l’immortalità, con l’aggiunta del suffisso ananda, che significa beatitudine, diventa Amritananda, che è un nome religioso. I nomi religiosi solitamente vengono impartiti a coloro che si consacrano alla ricerca spirituale, insomma che si fanno monaci, da un Guru o da un capo di monastero autorizzato a dare “sannyas” ovvero a ordinare un monaco od una monaca che prende il voto di “rinuncia” ed indossa l’abito ocra del Sannyasi.
Attualmente tra quelli conosciuti che rispondano a questo nome ci sono due persone particolarmente preminenti. Uno é il maestro tantrico Sri Amritananda Natha Saraswathi che comunque dovrebbe avere ricevuto una regolare ordinazione a svolgere le sue funzioni, infatti il termine Saraswathi denota uno specifico ordine monastico nella linea di Shankaracharia.
L’altro, anzi l’altra, é una signora quasi sessantenne denominata Mata Amritanandamayi, conosciuta però in tutto il mondo come “the hugging mother”, in italiano schietto “la madre abbracciona”. Questa signora é nata e viveva, o forse ancora vive quando non é impegnata nei suoi viaggi planetari, sulla costa del Kerala, in un piccolo villaggio di pescatori chiamato Parayakadavu, nel distretto di Kollam.
Su questa santona abbracciona sono state scritte parecchie storie controverse, cito una sola fonte quella di Bronte Baxter (brontebaxter.wordpress.com ) in cui si dicono parecchie brutte cose sul suo conto… ma non voglio fare il maldicente, soprattutto non voglio basarmi su un “sentito dire”.
Ma una cosa mi ha molto meravigliato stasera, mentre sorseggiavo il mio cappuccino bollente in un baretto di Treia, spaparanzato su un divano davanti alla finestra più bella del mondo, e con in mano il prestigioso Corriere della Sera.. ecco che ti leggo.. Su mezza pagina di giornale con tanto di foto a colori con lei che abbraccia l’ennesimo aspirante (e sottostante pubblicità commerciale poiché si vede che l’argomento tira..).
“Amma Amritanandamayi incontra diecimila devoti a Sesto San Giovanni”… E giù informazioni particolareggiate di come ella trasmetta la beatitudine attraverso il suo abbraccio amoroso.. di come i pretendenti alla beatitudine stiano buoni buoni in fila aspettando pazientemente il loro turno, di come abbia già abbracciato nel mondo almeno trenta milioni di persone…. (sorbole…!)
E qui non ho potuto fare a meno di mettermi sonoramente a ridere.. magari anche dando l’impressione agli avventori presenti di essere un po’ fuori di testa.
“Ma come ci sono al mondo 30.000.000 di gonzi che credono alle favole…?”
Si vede che la gente non ha più nulla in cui credere o sperare nella vita se debbono ricorrere a questi mezzucci per sentirsi un po’ amati… il mondo é diventato troppo virtualizzato, non basta stare su Facebook e fare “amicizia” con migliaia di persone sconosciute.. uno alla fine desidera di avere un contatto fisico, di ricevere un gesto d’amore, magari finto, magari aspettando il turno come dal dentista, magari per 4 secondi.. ma almeno un “contatto fisico e reale”… e così 10.000 (diecimila) devoti italiani sono andati a Sesto San Giovanni a farsi abbracciare…. Quanto sia loro costato non si sa..
Ma quello che più mi ha meravigliato é che la notizia “inverosimile e fantasiosa”
delle prodezze abbracciatorie di tale “amma” apparisse sulle pagine del serioso Corriere della Sera… non ci si può fidare nemmeno più del Corriere… ormai con i media siamo agli sgoccioli… siamo arrivati ad “Anno Zero…”
E cosa ne pensano gli amici laici?
E va bene… qualcuno potrebbe anche dire.. “Cosa ne sa questo Paolo D’Arpini degli abbracci beatifici di Amritanandamayi?” Ed allora ecco che sono costretto a spiattellarvi uno stralcio del resoconto della mia visita all’abbracciona, avvenuta nel lontano 1985/6, quando era da poco iniziata la sua carriera..
Amritananda abita qui? “Forse cercavi Mata Amritanandamayi… ?”
Stavolta le indicazioni che mi sono state date son chiare e dettagliate, con tanto di piantina, disegno della laguna, alberi e barche sul mare: “Ecco qui abita Amritananda, la santa madre che tutti ama e tutti abbraccia..”. Così disse mio fratello Alessandro, salutandomi mentre mi accingevo alla partenza per l’India.
E così partii con mio figlio, a cui facevo da padre e da madre, il mio ultimo nato Felix, che aveva appena un anno e mezzo, e me lo stavo portando appresso a conoscere una “madre spirituale” (almeno questa era l’intenzione), forse quella Madre Amritananda del Kerala. Il Kerala è al sud dell’India sulla costa dell’Oceano Indiano. Eravamo pronti a partire dal terminal dell’aeroporto di Fiumicino, Felix ed io, non sapendo chi fosse il più emozionato e meravigliato di questo lungo viaggio verso il mare… l’oceano dell’amore che speravamo di trovare in India…
Qualche genitore maschio che legge ha mai provato a viaggiare da solo con un bambino di un anno e mezzo che ancora si fa i bisogni addosso ed a malapena cammina? Questa era la mia situazione, che mi ero scelto per riscattare la mia funzione di padre e madre precedentemente alquanto trascurata, per ritrovare una dignità attraverso la dedizione ed il sacrificio. Potrei scrivere un libro solo sui ricordi di quel lungo viaggio e sulle vicissitudini e prove patite, lo farò un’altra volta…
Dopo un mese “natalizio” di permanenza riposante a Ganeshpuri, in Maharashtra, decisi di andare a cercare questa santa madre di cui avevo sentito parlare e lasciai quel luogo ospitale per recarmi da questa Amritanandamayi in Kerala.
Per giungere nella sua dimora-ashram (a quel tempo ancora in costruzione) bisognava passare una palude in barca e raggiungere la costa, abitata da soli pescatori.
L’impressione ricevuta appena arrivato fu quella di essere entrato in una sorta di “teatrino”. Nell’ashram c’era una balconata sulla quale il pubblico era ammesso e dabbasso, su un palco, si esibiva Amritanandamayi in canti e danze estatiche. Le persone residenti nella comunità erano transfughi di vari altri ashram, ex Hare Krishna, ex cristiani, ex di qua e di là…. Non mi trovavo bene per nulla in questa congenie di abbandonatori monoteisti, però tenevo duro, aspettavo almeno il contatto diretto con l’Amrita (nettare) dell’Ananda (gioia).
Dopo alcuni giorni di penitenza in mezzo a quegli strani devoti, tutti occidentali (salvo i membri dello staff che governava) ed alquanto sciroccati, pensate che uno addirittura mi rimproverò perché disse che lo “facevo eccitare” distogliendolo dalla sua austerità poiché lasciavo girare per l’ashram l’unico bimbo residente, Felix, seminudo…. (roba da chiodi in fronte….). Un’altra volta mi persi sulla battigia dell’oceano e nessuno dei pescatori sapeva (o voleva) indicarmi il posto della comunità (e chissà cosa volevano significare con quella presunta ignoranza …?).
Infine avvenne l’incontro pubblico e ravvicinato con la madre, in una capanna allestita per l’occasione, tutti i devoti infervorati ed agitati, e la madre che faceva appropinquare uno alla volta i suoi ammiratori e li abbracciava singolarmente.
Sapete che sono della Scimmia, vero?! Malgrado la situazione alquanto complessa, e sotto controllo di un paio di guardie del corpo che stavano ai lati della madre, non potei trattenermi dal verificarne la “santità” e allorquando venne il mio turno dell’abbraccio, lasciai che ella abbracciasse prima mio figlio Felix e poi a mia volta la abbracciai e la strinsi come si stringe una donna (avete capito bene!)….
Immediatamente percepii il suo disagio e sentii il suo corpo femminile tremare imbarazzato, immediatamente fui allontanato dai suoi custodi.. ma ero “soddisfatto” per la buona riuscita della prova, l’indomani stesso me ne partii senza rimpianti….
Paolo D’Arpini
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giovedì 14 ottobre 2010
13 ottobre 2010: il TAR del Lazio dispone il rinvio per discutere della chiusura del Centro di Cultura Ecologica di Roma
Il TAR del Lazio, alle h. 12 del 13 ottobre 2010, accogliendo la richiesta dell'Avv. Pino Lomastro difensore del Centro di Cultura Ecologica nella causa intentata contro il Comune di Roma per il mantenimento delle attività del Centro di Cultura Ecologica, ha disposto il rinvio dell'udienza al mese di giugno 2011.
Nei mesi scorsi il Comune di Roma aveva fatto pervenire al TAR una Memoria di Giunta nella quale, ignorando completamente la volontà dei cittadini del quartiere Casal de' Pazzi e l'accordo sottoscritto con la Regione Lazio a maggio 2009 (che prevede il decentramento della gestione dei centri attraverso i municipi e le realtà locali), ribadiva l'intento dell'Amministrazione di realizzare una unita' centrale, afferente al Dipartimento delle periferie, con il ruolo di dirigere e decidere le attività da svolgere in ciascuno dei vari centri culturali istituiti nelle periferie romane.
In questo modo la "cultura dal basso", che il Centro di Cultura Ecologica ha in questi anni promosso, verrebbe di fatto annullata e le istanze dei cittadini - insieme ai quali abbiamo organizzato eventi culturali, convegni scientifici, mostre fotografiche, concerti, rassegne cinematografiche, spettacoli teatrali, presentazioni di libri, didattica ambientale, manifestazioni di solidarietà con i popoli del sud del mondo, attività di biblioteca e di sala lettura, osservazioni della natura del Parco, mercati di prodotti biologici, in una parola miglioramento della qualità della vita - verrebbero disattese.
Del resto, di questo atteggiamento di completa prevaricazione dei cittadini il Comune di Roma ci ha già dato un chiaro esempio, sottraendo al pubblico l'edificio nel Parco denominato "Stalla dei Tori", destinato da Piano d'Assetto del Parco ad ospitare un punto ristoro per tutti, e invece occupato "manu militari" dalla Protezione Civile.
Il Centro di Cultura Ecologica ha quindi richiesto al giudice del TAR di sospendere il procedimento per aver modo di preparare una adeguata contro-memoria, e tale richiesta e' stata accettata.
Questa pertanto e' una prima piccola ma significativa vittoria, poiché dimostra l'assoluta fondatezza e ragionevolezza nel voler mantenere la gestione delle attività del Centro di Cultura Ecologica fino alla naturale conclusione della Convenzione con il Comune, prevista nel 2015.
Notiziario cce@liste.lillinet.org
LA RESISTENZA CONTINUA!
Testimonia la tua solidarietà con il Centro di Cultura Ecologica, firmando l'appello contro la chiusura (mercoledì e sabato, dalle 9,30 alle 18,30).
CENTRO di CULTURA ECOLOGICA - ARCHIVIO AMBIENTALISTA
Casale ALBA 3 - Le Vaccherie
Parco Regionale Urbano di Aguzzano - Roma
Via Fermo Corni, snc - 00156 - Roma
tel.: 06.8270876 fax: 06.82084273
e-mail: info@centrodiculturaecologica.it
web: http://www.centrodiculturaecologica.it
Per firmare su internet:
http://www.centrodiculturaecologica.it/home/node/403
Nei mesi scorsi il Comune di Roma aveva fatto pervenire al TAR una Memoria di Giunta nella quale, ignorando completamente la volontà dei cittadini del quartiere Casal de' Pazzi e l'accordo sottoscritto con la Regione Lazio a maggio 2009 (che prevede il decentramento della gestione dei centri attraverso i municipi e le realtà locali), ribadiva l'intento dell'Amministrazione di realizzare una unita' centrale, afferente al Dipartimento delle periferie, con il ruolo di dirigere e decidere le attività da svolgere in ciascuno dei vari centri culturali istituiti nelle periferie romane.
In questo modo la "cultura dal basso", che il Centro di Cultura Ecologica ha in questi anni promosso, verrebbe di fatto annullata e le istanze dei cittadini - insieme ai quali abbiamo organizzato eventi culturali, convegni scientifici, mostre fotografiche, concerti, rassegne cinematografiche, spettacoli teatrali, presentazioni di libri, didattica ambientale, manifestazioni di solidarietà con i popoli del sud del mondo, attività di biblioteca e di sala lettura, osservazioni della natura del Parco, mercati di prodotti biologici, in una parola miglioramento della qualità della vita - verrebbero disattese.
Del resto, di questo atteggiamento di completa prevaricazione dei cittadini il Comune di Roma ci ha già dato un chiaro esempio, sottraendo al pubblico l'edificio nel Parco denominato "Stalla dei Tori", destinato da Piano d'Assetto del Parco ad ospitare un punto ristoro per tutti, e invece occupato "manu militari" dalla Protezione Civile.
Il Centro di Cultura Ecologica ha quindi richiesto al giudice del TAR di sospendere il procedimento per aver modo di preparare una adeguata contro-memoria, e tale richiesta e' stata accettata.
Questa pertanto e' una prima piccola ma significativa vittoria, poiché dimostra l'assoluta fondatezza e ragionevolezza nel voler mantenere la gestione delle attività del Centro di Cultura Ecologica fino alla naturale conclusione della Convenzione con il Comune, prevista nel 2015.
Notiziario cce@liste.lillinet.org
LA RESISTENZA CONTINUA!
Testimonia la tua solidarietà con il Centro di Cultura Ecologica, firmando l'appello contro la chiusura (mercoledì e sabato, dalle 9,30 alle 18,30).
CENTRO di CULTURA ECOLOGICA - ARCHIVIO AMBIENTALISTA
Casale ALBA 3 - Le Vaccherie
Parco Regionale Urbano di Aguzzano - Roma
Via Fermo Corni, snc - 00156 - Roma
tel.: 06.8270876 fax: 06.82084273
e-mail: info@centrodiculturaecologica.it
web: http://www.centrodiculturaecologica.it
Per firmare su internet:
http://www.centrodiculturaecologica.it/home/node/403
mercoledì 13 ottobre 2010
“Bioregionalismo della porta accanto” - Discorso introduttivo per l'incontro della Rete Bioregionale del 30 e 31 ottobre 2010 a San Severino Marche
“La Terra mi appartiene ed io appartengo alla Terra” (Saul Arpino)
Nel programma dell'incontro bioregionale del 30 ottobre 2010 abbiamo inserito, come forma di rispetto per il luogo e come laboratorio pratico, un'escursione con Sonia Baldoni, conoscitrice di erbe officinali e commestibili, la quale ci accompagnerà nei campi circostanti la casa di Lucilla Pavoni, che ospita l'incontro, per scoprire quanti sono i frutti di questa stagione e quanto possiamo attingere per la nostra sopravvivenza senza dover ricorrere al "supermercato" o alle scatolette.
Vorrei qui descrivere il percorso della presa di coscienza olistica alimentare che - secondo me- unitamente al senso dell'appartenenza condivisa è alla base dell’ecologia profonda e del bioregionalismo. Quando il 30 ottobre del 2010 cominceremo a discutere di come ri-abitare il pianeta, in piena consapevolezza della nostra compartecipazione all'evento vita, in realtà dobbiamo tener conto del complesso processo di riavvicinamento alla natura avvenuto nel pensiero e nella pratica di quei precursori o ri-abitatori della Terra (come si dice in gergo) che ci hanno preceduti ed ora ci accompagnano.
In piena società industriale e consumista ed in varie parti del mondo alcune persone si sono interrogate sul percorso che l’umanità stava compiendo e se tale percorso potesse realmente corrispondere ad un modello evolutivo o era semplicemente un “impigrimento” legato all’automatismo. Apparentemente la civiltà delle macchine richiede grande intelligenza e capacità di comprensione per come queste strutture meccaniche, tecniche ed artificiali possano contribuire allo sviluppo della società umana. Ma se questa comprensione è difettosa abbiamo un risultato molto simile a quello avvenuto al dormiente apprendista stregone Topolino, che non riesce più a fermare le sue scope cariche di secchi d’acqua, e ci ritroviamo anche noi con la casa allagata!
Negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, per uno spontaneo riverbero, in varie parti del mondo piccoli gruppi o singole persone iniziarono a esperimentare nuove forme di sopravvivenza bioregionale, e siccome viviamo in una società in cui i modelli sono socialmente convalidati solo sulla base dell'esperienza, abbiamo assistito all’importazione e sviluppo di nuovi sistemi di vita, queste “onde” provengono però da un lontano passato pur essendo un chiaro modello di mantenimento della vita sul pianeta anche per il futuro... e qui mi riferisco alla coscienza onnicomprensiva e indivisibile della vita già presente nelle civiltà antiche europee, dell’Asia e dell’Africa e dell’Oceania e della stessa America prima della conquista inglese e spagnola.
Ciò nonostante la parola “bioregionalismo” -in quanto termine- é stata inventata da un gruppetto di americani per significare la suddivisione di aree omogenee ed un ri-abitare consapevole nel luogo.... Ma nel bioregionalismo “americano” ad esempio si tiene conto della geografia territoriale ma si considerano poco altri aspetti più sottili che noi in Europa abbiamo sempre conosciuto come le presenze del “genius loci” (io la chiamo spiritualità naturale o laica), oppure si accettano -dandole per scontate- alcune consuetudini consolidate senza capire se esse siano o meno in sintonia con il vivente…. e qui mi riferisco alla dieta alimentare che non può essere certo basata sull'improprio uso di carne, come é spesso nella pratica americana. Difatti alcuni "bioregionalisti americanisti" ritengono che l’abitudine di mangiar carne sia un dato di fatto genetico e naturale nell’uomo mentre invece sappiamo che non è così, giacché l’uomo appartiene geneticamente ed anatomicamente alle famiglie frugivore. Gli americani amano la natura, scrivono poesie sul caribù e sull’orso ma non trovano poi nulla di strano a sparargli e cibarsene sotto la luna….. C’è persino un estremismo “ecologico” di persone che vivono sugli alberi, oppure che rinnegano l’agricoltura, come un tal teorico primitivista Zerzan, ma che non trovano nulla di strano poi nel nutrirsi di scatolette o guardare la televisione… insomma incongruenze americane.
Altra grande "scoperta" alimentare venuta dall’America è la manipolazione genetica e qui debbo inserire alcune considerazioni tecniche mutuate da Giuseppe Nacci, un docente che recentemente ha esposto, con grande dovizia di particolari, i rischi connessi agli OGM.
"L’introduzione nell’agricoltura moderna degli Organismi Geneticamente Modificati (O.G.M.) è una ingiustificata e pericolosissima alterazione di ciò che l’Evoluzione ha prodotto nelle piante in centinaia di milioni di anni: piante sulle quali si è basata la successiva evoluzione biochimica dei complessi organismi animali superiori, culminati con l’avvento dei Mammiferi negli ultimi 65 milioni di anni e quindi con la comparsa dell’Uomo. Pertanto il delicato equilibrio biochimico della specie umana dipende dall’integrità delle specie vegetali così come l’Evoluzione le ha condotte fino a noi, poiché la Salute di ciascuno di noi è basata sulla Biochimica cellulare umana, e questa dipende, nella propria complessità genomica (DNA), dall’utilizzo di migliaia di vitamine e di complessi fitochimici presenti in Natura"
Insomma, la pianta è anch’essa un organismo complesso, frutto dell’evoluzione biologica avvenuta in centinaia di milioni di anni: ogni modificazione genetica provocata in essa dall’Uomo (con radiazioni come a Chernobyl, o con retro-virus come attualmente compiuto con gli OGM), produrrà comunque un danno irreparabile che spesso non potrà essere riconosciuto, poiché l’Uomo conosce con sicurezza soltanto poche decine di vitamine e di altre sostanze pro-vitaminiche....
Mi son reso conto che non è possibile scrivere oltre di questo tema altrimenti o voi smettete di leggere oppure non sapremo più che dirci all’incontro… per cui chiudo questa introduzione e vi invito a partecipare alla discussione.
Paolo D'Arpini - Tel. 0733/216293 - circolo.vegetariano@libero.it
Programma dell'incontro bioregionale del 30 e 31 ottobre 2010 a San Severino Marche:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2010/10/07/30-e-31-ottobre-2010-san-severino-marche-%e2%80%93-incontro-annuale-della-rete-bioregionale-italiana-in-occasione-di-samahinognissanti-%e2%80%9cbentornati-a-casa%e2%80%9d/
Nel programma dell'incontro bioregionale del 30 ottobre 2010 abbiamo inserito, come forma di rispetto per il luogo e come laboratorio pratico, un'escursione con Sonia Baldoni, conoscitrice di erbe officinali e commestibili, la quale ci accompagnerà nei campi circostanti la casa di Lucilla Pavoni, che ospita l'incontro, per scoprire quanti sono i frutti di questa stagione e quanto possiamo attingere per la nostra sopravvivenza senza dover ricorrere al "supermercato" o alle scatolette.
Vorrei qui descrivere il percorso della presa di coscienza olistica alimentare che - secondo me- unitamente al senso dell'appartenenza condivisa è alla base dell’ecologia profonda e del bioregionalismo. Quando il 30 ottobre del 2010 cominceremo a discutere di come ri-abitare il pianeta, in piena consapevolezza della nostra compartecipazione all'evento vita, in realtà dobbiamo tener conto del complesso processo di riavvicinamento alla natura avvenuto nel pensiero e nella pratica di quei precursori o ri-abitatori della Terra (come si dice in gergo) che ci hanno preceduti ed ora ci accompagnano.
In piena società industriale e consumista ed in varie parti del mondo alcune persone si sono interrogate sul percorso che l’umanità stava compiendo e se tale percorso potesse realmente corrispondere ad un modello evolutivo o era semplicemente un “impigrimento” legato all’automatismo. Apparentemente la civiltà delle macchine richiede grande intelligenza e capacità di comprensione per come queste strutture meccaniche, tecniche ed artificiali possano contribuire allo sviluppo della società umana. Ma se questa comprensione è difettosa abbiamo un risultato molto simile a quello avvenuto al dormiente apprendista stregone Topolino, che non riesce più a fermare le sue scope cariche di secchi d’acqua, e ci ritroviamo anche noi con la casa allagata!
Negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, per uno spontaneo riverbero, in varie parti del mondo piccoli gruppi o singole persone iniziarono a esperimentare nuove forme di sopravvivenza bioregionale, e siccome viviamo in una società in cui i modelli sono socialmente convalidati solo sulla base dell'esperienza, abbiamo assistito all’importazione e sviluppo di nuovi sistemi di vita, queste “onde” provengono però da un lontano passato pur essendo un chiaro modello di mantenimento della vita sul pianeta anche per il futuro... e qui mi riferisco alla coscienza onnicomprensiva e indivisibile della vita già presente nelle civiltà antiche europee, dell’Asia e dell’Africa e dell’Oceania e della stessa America prima della conquista inglese e spagnola.
Ciò nonostante la parola “bioregionalismo” -in quanto termine- é stata inventata da un gruppetto di americani per significare la suddivisione di aree omogenee ed un ri-abitare consapevole nel luogo.... Ma nel bioregionalismo “americano” ad esempio si tiene conto della geografia territoriale ma si considerano poco altri aspetti più sottili che noi in Europa abbiamo sempre conosciuto come le presenze del “genius loci” (io la chiamo spiritualità naturale o laica), oppure si accettano -dandole per scontate- alcune consuetudini consolidate senza capire se esse siano o meno in sintonia con il vivente…. e qui mi riferisco alla dieta alimentare che non può essere certo basata sull'improprio uso di carne, come é spesso nella pratica americana. Difatti alcuni "bioregionalisti americanisti" ritengono che l’abitudine di mangiar carne sia un dato di fatto genetico e naturale nell’uomo mentre invece sappiamo che non è così, giacché l’uomo appartiene geneticamente ed anatomicamente alle famiglie frugivore. Gli americani amano la natura, scrivono poesie sul caribù e sull’orso ma non trovano poi nulla di strano a sparargli e cibarsene sotto la luna….. C’è persino un estremismo “ecologico” di persone che vivono sugli alberi, oppure che rinnegano l’agricoltura, come un tal teorico primitivista Zerzan, ma che non trovano nulla di strano poi nel nutrirsi di scatolette o guardare la televisione… insomma incongruenze americane.
Altra grande "scoperta" alimentare venuta dall’America è la manipolazione genetica e qui debbo inserire alcune considerazioni tecniche mutuate da Giuseppe Nacci, un docente che recentemente ha esposto, con grande dovizia di particolari, i rischi connessi agli OGM.
"L’introduzione nell’agricoltura moderna degli Organismi Geneticamente Modificati (O.G.M.) è una ingiustificata e pericolosissima alterazione di ciò che l’Evoluzione ha prodotto nelle piante in centinaia di milioni di anni: piante sulle quali si è basata la successiva evoluzione biochimica dei complessi organismi animali superiori, culminati con l’avvento dei Mammiferi negli ultimi 65 milioni di anni e quindi con la comparsa dell’Uomo. Pertanto il delicato equilibrio biochimico della specie umana dipende dall’integrità delle specie vegetali così come l’Evoluzione le ha condotte fino a noi, poiché la Salute di ciascuno di noi è basata sulla Biochimica cellulare umana, e questa dipende, nella propria complessità genomica (DNA), dall’utilizzo di migliaia di vitamine e di complessi fitochimici presenti in Natura"
Insomma, la pianta è anch’essa un organismo complesso, frutto dell’evoluzione biologica avvenuta in centinaia di milioni di anni: ogni modificazione genetica provocata in essa dall’Uomo (con radiazioni come a Chernobyl, o con retro-virus come attualmente compiuto con gli OGM), produrrà comunque un danno irreparabile che spesso non potrà essere riconosciuto, poiché l’Uomo conosce con sicurezza soltanto poche decine di vitamine e di altre sostanze pro-vitaminiche....
Mi son reso conto che non è possibile scrivere oltre di questo tema altrimenti o voi smettete di leggere oppure non sapremo più che dirci all’incontro… per cui chiudo questa introduzione e vi invito a partecipare alla discussione.
Paolo D'Arpini - Tel. 0733/216293 - circolo.vegetariano@libero.it
Programma dell'incontro bioregionale del 30 e 31 ottobre 2010 a San Severino Marche:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2010/10/07/30-e-31-ottobre-2010-san-severino-marche-%e2%80%93-incontro-annuale-della-rete-bioregionale-italiana-in-occasione-di-samahinognissanti-%e2%80%9cbentornati-a-casa%e2%80%9d/
martedì 12 ottobre 2010
Treia: "Seconda lezione sugli archetipi cinesi e sull'I Ching" - Dagli appunti di Renata
Seconda Lezione
CIELO ANTERIORE
(ripasso ed approfondimento)
I Trigrammi delle otto Direzioni Primordiali o qualità spazio temporali:
NORD-KUN-(Rati Priti) Inverno, ciò che è nascosto, accumulo di provviste, vicinanza nel clan.
NE-CHEN-(Dravya Grahana, afferrare, prendere forma) inizio della Primavera, vita che germoglia,
trasformazione della latenza nel reale potenza creativa.
EST-LI-(Punye Mani, virtuoso) Primavera, Alba, ciò che si mostra spontaneamente nella bellezza.
SE-TUI-(Nidra Alasya, sogno, sonno) momento in cui si porta a maturazione, stato di 'pigrizia attiva'. Immagine dello zodiaco cinese: serpente fermo sotto il sole che assorbe le energie dei suoi raggi.
SUD-KIEN-(Krura Mati, pre-potenza) Mezzogiorno, espansione, luce, qualità maschile, penetrazione.
SO-SUN-(Pape Manisha) trasgressione, frutto del bene e del male. Il buio ricomincia a prendere il sopravvento, le giornate riprendono as accorciarsi.
L'immagine è di una donna piacente che si avvicina a cinque uomini.(esagramma Il Farsi Incontro)
OVEST-KAN-(Krida, calcolo) Autunno, Tramonto. Ultimi frutti, concetto del valore delle cose e del denaro.
NO-KEN-(Gamanadau Buddhi, portare a compimento con l'azione) intelletto, ricerca di equilibrio per la continuazione della vita. L'esagramma è La Contemplazione.
N.B.
Nel Cielo Anteriore non si tiene conto della morale bensì delle forme naturali.
L'esagramma che si ottiene da: luogo di nascita, giorno, mese, anno più il sesso del nascituro crea un'immagine puramente descrittiva, non causale, poiché noi non siamo il nome-forma!
Ricordiamo inoltre che le direzioni Nord-Sud sono invertite per nostra comodità rispetto a quelle della convenzione cinese.
Terra, matrice centrale, si frappone a NNE e SSO per suddividere gli elementi affinché non si scontrino, ovevro: NNE: Acqua + Terra = Legno
SSO: Fuoco + Terra = Metallo
Posizione degli altri 4 elementi:
NNO = Acqua che riempie gli anfratti
Nord = Acqua che si solidifica (ghiaccio)
NNE = Acqua che si scioglie e fertilizza
ENE = prima fase del Legno, seme che muore e fa germogliare la vita
Est = fogliatura e fioritura della pianta
ESE = terza fase del Legno, pianta matura che produce nuovo seme
SSE = Fuoco prima fase, attenzione, concentrazione, funzione sacerdotale, operazioni alchemiche, Minerva
SUD = seconda fase, Fuoco vivo nella sua massima intensità
SSO = terza fase, Fuoco che sta cominciando a spegnersi, cucinare, riscaldarsi
OSO = Metallo prima fase, scoperta del Metallo nella terra, curiosità, gioco, il Bagatto dei Tarocchi
OVEST = seconda fase, il Metallo riconosciuto come valore intrinseco e specifico, sembianza, qualità di scambio (oro)
ONO = terza fase, il valore nel Metallo assume il significato di giustizia; diventa forma concreta, spada, padella, etc.
Il Metallo produce l'Acqua, siamo tornati all'inizio del cerchio
.........
I DODICI ESAGRAMMI CORRISPONDENTI AI DODICI ANIMALI:
Nei sessantaquattro esagrammi del Libro dei Mutamenti ce ne sono dodici in particolare che corrispondono ai dodici animali dello zodiaco cinese.
Si tratta di dodici immagini rappresentative della psiche di tali animali.
Essi sono i seguenti, da visionare nel Libro dei Mutamenti e da studiare perché l'immagine grafica delle linee evoca i concetti corrispondenti di seguito descritti:
N2 - KUN (Nord, Terra)
N24 FU (NNE)
N19 - LIN (ENE)
N11 - TAI (EST)
N12 - TA CHUANG (ESE)
N43 - KUAI (SSE)
N1 - KIEN (Sud)
Inizia la degradazione:
N44 - KOU (SSO)
N33 - TUN (OSO)
N12 - PI (Ovest)
N20 - KUAN (ONO)
N23 - PO (NNO)
Qualità morali degli elementi:
Acqua / Saggezza = memoria, purificazione, portatrice di messaggi
Legno / Etica = amore, elemento vitale primario
Fuoco / Costumi = luce, visione, punto irradiativo di trasmissione della cultura
Metallo / Giustizia = sancisce la storia evolutiva dell'uomo (vedi le varie età storiche e proto-storiche); nella simbologia cinese corrisponde all'oro bianco, sinonimo di pulizia e di purezza
Terra / Devozione = sostenta e salvaguarda tutti gli esseri (devozione universale). Essa è devota al cielo che la feconda: Cielo + Terra = Luce che feconda le Tenebre e crea la Vita
Si ricorda che per percepire la totalità, cioè il vero significato della nostra specie, è necessario integrare il pensiero logico con quello analogico.
I due emisferi del nostro cervello presiedono alle due modalità:
femminile = (destro) analogico, semplificazione
maschile = (sinistro) logico, concettualizzazione
Il Libro dei Mutamenti, come già accennato in precedenza, presenta tre chiavi o livelli di lettura ed uso:
Oracolo = fase dell'indovino
Veggente = la conoscenza del testo viene usata per vedere attraverso i "segni" (omen)
Saggio = si va al di là dell'intuizione del veggente, non c'è più niente da descrivere o decifrare, tutta la vita è manifesta senza separazioni, pura gioia, coscienza di essere sempre nel presente
ARCHETIPI ANIMALI
Ricordiamo che nel considerare l'animale, il suo comportamento e le caratteristiche psico-fisiche facciamo riferimento allo stato libero, al di fuori di situazioni quali l'allevamento e lo sfruttamento dell'animale stesso.
Nell'ordine, partendo da Nord:
TOPO
BUE
TIGRE
LEPRE
DRAGO
SERPENTE
CAVALLO
CAPRA
SCIMMIA
GALLO
CANE
MAIALE
N.B.
Il Drago è l'unico animale di fantasia nella lista dei dodici ma essendo molto presente nella mitologia e nella tradizione cinese può essere equiparato ad un animale reale. Esso simboleggia la volontà e capacità di "portare a compimento". Si forma durante il temporale primaverile: la sua voce è il tuono, la sua forma è quella della saetta fra le nuvole.
Comprensione degli archetipi
Conoscendo le qualità dell'animale e dell'esagramma di riferimento saremo in grado di comprendere i significati che ci riguardano, essendo noi un "unicum" creato dall'incontro di vari aspetti energetici. Il quadro finale che si ottiene è un'immagine completa dell'individuo, nei suoi tre aspetti: senso dell'io, intelletto, memoria (integrati).
Nel Libro dei Mutamenti sono suggeriti al consultante due possibili atteggiamenti: quello della Via Nobile e quello della Via Ignobile; nel primo caso si tratta di azioni a favore della collettività e dell'insieme, nel secondo di azioni egoiche individuali. Essi corrispondono a differenti livelli evolutivi.
Gli Opposti nel Cerchio degli Archetipi:
Oltre ad esserci consequenzialità nella formazione di ogni archetipo dal precedente esiste anche una correlazione tra un archetipo e quello che si trova al punto cardinale opposto: la qualità parte dal centro e si irradia, manifestando degli antagonisti che in realtà sono forme diverse della stessa energia della coscienza.
Ne consegue una funzione della manifestazione in doppia forma, che deriva appunto dalla stessa sorgente. I pareri altro non sono che l'espressione del nostro bagaglio esperienziale; questo fenomeno va accettato in quanto concessoci da Dio o dalla Natura come Capacità Illuminante ma dobbiamo ricordare che si tratta di un fenomeno speculare, che presenta diversi aspetti a seconda della prospettiva da cui si guarda. Questo concetto può aiutarci ad evitare l'arroccamento sulle nostre posizioni personamlistiche.
La variegata capacità espansiva della coscienza crea gli archetipi; noi dobbiamo considerare come tutti abbiano la stessa importanza e natura.
E' consigliato lo studio del comportamento e delle caratteristiche psico-fisiche dei dodici animali archetipici su testi di etologia e zoologia da ricercare.
Renata
CIELO ANTERIORE
(ripasso ed approfondimento)
I Trigrammi delle otto Direzioni Primordiali o qualità spazio temporali:
NORD-KUN-(Rati Priti) Inverno, ciò che è nascosto, accumulo di provviste, vicinanza nel clan.
NE-CHEN-(Dravya Grahana, afferrare, prendere forma) inizio della Primavera, vita che germoglia,
trasformazione della latenza nel reale potenza creativa.
EST-LI-(Punye Mani, virtuoso) Primavera, Alba, ciò che si mostra spontaneamente nella bellezza.
SE-TUI-(Nidra Alasya, sogno, sonno) momento in cui si porta a maturazione, stato di 'pigrizia attiva'. Immagine dello zodiaco cinese: serpente fermo sotto il sole che assorbe le energie dei suoi raggi.
SUD-KIEN-(Krura Mati, pre-potenza) Mezzogiorno, espansione, luce, qualità maschile, penetrazione.
SO-SUN-(Pape Manisha) trasgressione, frutto del bene e del male. Il buio ricomincia a prendere il sopravvento, le giornate riprendono as accorciarsi.
L'immagine è di una donna piacente che si avvicina a cinque uomini.(esagramma Il Farsi Incontro)
OVEST-KAN-(Krida, calcolo) Autunno, Tramonto. Ultimi frutti, concetto del valore delle cose e del denaro.
NO-KEN-(Gamanadau Buddhi, portare a compimento con l'azione) intelletto, ricerca di equilibrio per la continuazione della vita. L'esagramma è La Contemplazione.
N.B.
Nel Cielo Anteriore non si tiene conto della morale bensì delle forme naturali.
L'esagramma che si ottiene da: luogo di nascita, giorno, mese, anno più il sesso del nascituro crea un'immagine puramente descrittiva, non causale, poiché noi non siamo il nome-forma!
Ricordiamo inoltre che le direzioni Nord-Sud sono invertite per nostra comodità rispetto a quelle della convenzione cinese.
Terra, matrice centrale, si frappone a NNE e SSO per suddividere gli elementi affinché non si scontrino, ovevro: NNE: Acqua + Terra = Legno
SSO: Fuoco + Terra = Metallo
Posizione degli altri 4 elementi:
NNO = Acqua che riempie gli anfratti
Nord = Acqua che si solidifica (ghiaccio)
NNE = Acqua che si scioglie e fertilizza
ENE = prima fase del Legno, seme che muore e fa germogliare la vita
Est = fogliatura e fioritura della pianta
ESE = terza fase del Legno, pianta matura che produce nuovo seme
SSE = Fuoco prima fase, attenzione, concentrazione, funzione sacerdotale, operazioni alchemiche, Minerva
SUD = seconda fase, Fuoco vivo nella sua massima intensità
SSO = terza fase, Fuoco che sta cominciando a spegnersi, cucinare, riscaldarsi
OSO = Metallo prima fase, scoperta del Metallo nella terra, curiosità, gioco, il Bagatto dei Tarocchi
OVEST = seconda fase, il Metallo riconosciuto come valore intrinseco e specifico, sembianza, qualità di scambio (oro)
ONO = terza fase, il valore nel Metallo assume il significato di giustizia; diventa forma concreta, spada, padella, etc.
Il Metallo produce l'Acqua, siamo tornati all'inizio del cerchio
.........
I DODICI ESAGRAMMI CORRISPONDENTI AI DODICI ANIMALI:
Nei sessantaquattro esagrammi del Libro dei Mutamenti ce ne sono dodici in particolare che corrispondono ai dodici animali dello zodiaco cinese.
Si tratta di dodici immagini rappresentative della psiche di tali animali.
Essi sono i seguenti, da visionare nel Libro dei Mutamenti e da studiare perché l'immagine grafica delle linee evoca i concetti corrispondenti di seguito descritti:
N2 - KUN (Nord, Terra)
N24 FU (NNE)
N19 - LIN (ENE)
N11 - TAI (EST)
N12 - TA CHUANG (ESE)
N43 - KUAI (SSE)
N1 - KIEN (Sud)
Inizia la degradazione:
N44 - KOU (SSO)
N33 - TUN (OSO)
N12 - PI (Ovest)
N20 - KUAN (ONO)
N23 - PO (NNO)
Qualità morali degli elementi:
Acqua / Saggezza = memoria, purificazione, portatrice di messaggi
Legno / Etica = amore, elemento vitale primario
Fuoco / Costumi = luce, visione, punto irradiativo di trasmissione della cultura
Metallo / Giustizia = sancisce la storia evolutiva dell'uomo (vedi le varie età storiche e proto-storiche); nella simbologia cinese corrisponde all'oro bianco, sinonimo di pulizia e di purezza
Terra / Devozione = sostenta e salvaguarda tutti gli esseri (devozione universale). Essa è devota al cielo che la feconda: Cielo + Terra = Luce che feconda le Tenebre e crea la Vita
Si ricorda che per percepire la totalità, cioè il vero significato della nostra specie, è necessario integrare il pensiero logico con quello analogico.
I due emisferi del nostro cervello presiedono alle due modalità:
femminile = (destro) analogico, semplificazione
maschile = (sinistro) logico, concettualizzazione
Il Libro dei Mutamenti, come già accennato in precedenza, presenta tre chiavi o livelli di lettura ed uso:
Oracolo = fase dell'indovino
Veggente = la conoscenza del testo viene usata per vedere attraverso i "segni" (omen)
Saggio = si va al di là dell'intuizione del veggente, non c'è più niente da descrivere o decifrare, tutta la vita è manifesta senza separazioni, pura gioia, coscienza di essere sempre nel presente
ARCHETIPI ANIMALI
Ricordiamo che nel considerare l'animale, il suo comportamento e le caratteristiche psico-fisiche facciamo riferimento allo stato libero, al di fuori di situazioni quali l'allevamento e lo sfruttamento dell'animale stesso.
Nell'ordine, partendo da Nord:
TOPO
BUE
TIGRE
LEPRE
DRAGO
SERPENTE
CAVALLO
CAPRA
SCIMMIA
GALLO
CANE
MAIALE
N.B.
Il Drago è l'unico animale di fantasia nella lista dei dodici ma essendo molto presente nella mitologia e nella tradizione cinese può essere equiparato ad un animale reale. Esso simboleggia la volontà e capacità di "portare a compimento". Si forma durante il temporale primaverile: la sua voce è il tuono, la sua forma è quella della saetta fra le nuvole.
Comprensione degli archetipi
Conoscendo le qualità dell'animale e dell'esagramma di riferimento saremo in grado di comprendere i significati che ci riguardano, essendo noi un "unicum" creato dall'incontro di vari aspetti energetici. Il quadro finale che si ottiene è un'immagine completa dell'individuo, nei suoi tre aspetti: senso dell'io, intelletto, memoria (integrati).
Nel Libro dei Mutamenti sono suggeriti al consultante due possibili atteggiamenti: quello della Via Nobile e quello della Via Ignobile; nel primo caso si tratta di azioni a favore della collettività e dell'insieme, nel secondo di azioni egoiche individuali. Essi corrispondono a differenti livelli evolutivi.
Gli Opposti nel Cerchio degli Archetipi:
Oltre ad esserci consequenzialità nella formazione di ogni archetipo dal precedente esiste anche una correlazione tra un archetipo e quello che si trova al punto cardinale opposto: la qualità parte dal centro e si irradia, manifestando degli antagonisti che in realtà sono forme diverse della stessa energia della coscienza.
Ne consegue una funzione della manifestazione in doppia forma, che deriva appunto dalla stessa sorgente. I pareri altro non sono che l'espressione del nostro bagaglio esperienziale; questo fenomeno va accettato in quanto concessoci da Dio o dalla Natura come Capacità Illuminante ma dobbiamo ricordare che si tratta di un fenomeno speculare, che presenta diversi aspetti a seconda della prospettiva da cui si guarda. Questo concetto può aiutarci ad evitare l'arroccamento sulle nostre posizioni personamlistiche.
La variegata capacità espansiva della coscienza crea gli archetipi; noi dobbiamo considerare come tutti abbiano la stessa importanza e natura.
E' consigliato lo studio del comportamento e delle caratteristiche psico-fisiche dei dodici animali archetipici su testi di etologia e zoologia da ricercare.
Renata
lunedì 11 ottobre 2010
Il Dialogo: "Appello contro la guerra in Afghanistan"
Il Dialogo: "Appello contro la guerra in Afghanistan"
Stiamo entrando nel decimo anniversario della guerra contro l’Afghanistan: è un momento importante per porci una serie di domande.
In quel lontano e tragico 7 ottobre 2001 il governo USA , appoggiato dalla Coalizione Internazionale contro il terrorismo, ha lanciato un attacco aereo contro l’Afghanistan.Questa guerra continua nel silenzio e nell’indifferenza, nonostante l’infinita processione di poco meno di 2.000 bare dei nostri soldati morti. Che si tratti di guerra è ormai certo, sia perché tutti gli eserciti coinvolti la definiscono tale ,sia perché il numero dei soldati che la combattono e le armi micidiali che usano non lasciano spazio agli eufemismi della propaganda italiana che continua a chiamarla “missione di pace”. Si parla di 40.000 morti afghani(militari e civili), e il meccanismo di odio che si è scatenato non ha niente a che vedere con la pace. Come si può chiamare pace e desiderare la pace, se con una mano diciamo di volere offrire aiuti e liberazione e con l’altra impugniamo le armi e uccidiamo?
La guerra in Afghanistan ha trovato in Italia in questi quasi 10 anni unanime consenso da parte di tutti i partiti – soprattutto quando erano nella maggioranza – e di tutti i governi. Rileggere le dichiarazioni di voto in occasione dei ricorrenti finanziamenti della “missione” rivela – oltre devastanti luoghi comuni e diffuso retorico patriottismo – un’ unanimità che il nostro Parlamento non conosce su nessun argomento e problema. Perché solo la guerra trova la politica italiana tutta d’accordo? Chi ispira questo patriottismo guerrafondaio che rigetta l’articolo 11 della nostra Costituzione?
L’elenco degli strumenti di morte utilizzati è tanto lungo quanto quello dei cosiddetti “danni collaterali” cioè 10.000 civili ,innocenti ed estranei alla stessa guerriglia, uccisi per errore. Ma la guerra non fa errori ,poiché è fatta per uccidere e basta.
Noi vogliamo rompere le mistificazioni, le complicità e le false notizie di guerra che condannano i cittadini alla disinformazione, che orientano l’opinione pubblica a giustificare la guerra e a considerare questa guerra in Afghanistan come inevitabile e buona. La guerra in Iraq, i suoi orrori e la sua ufficiale conclusione hanno confermato negli ultimi giorni la totale inutilità di queste ‘missioni di morte’. Le sevizie compiute nel carcere di Abu Ghraib e in quello di Guantanamo, i bombardamenti al fosforo della città di Falluja nella infame operazione Phantom Fury non hanno costruito certo né pace né democrazia, ma hanno moltiplicato in Iraq il rancore e la vendetta. Altrimenti perché sono orami centinaia i soldati degli Stati Uniti, del Canada e del Regno Unito che si suicidano, dopo essere tornati dall’ Iraq e dall’ Afghanistan? Cosa tormenta la coscienza e la memoria di questi veterani? Cosa hanno visto e cosa hanno fatto che non possono più dimenticare?Dall’inizio della guerra in Afghanistan ci sono più morti fra i soldati tornati a casa che tra quelli al fronte :si susseguono i suicidi dei veterani negli USA.
Tutto il XX secolo ha visto la nostra nazione impegnata a combattere guerre micidiali ed inutili nelle quali i cattolici hanno offerto un decisivo sostegno ideologico. Ancora troppo peso grava sulla coscienza dei cattolici italiani per avere esaltato, pregato e partecipato alla I guerra mondiale e tanto più ancora all’omicida guerra coloniale in Abissinia.”Ci presentavano l’Impero come gloria della patria!- scriveva Don Milani nella celebre lettera ai giudici L’obbedienza non è più una virtù.Avevo 13 anni. Mi pare oggi. Saltavo di gioia per l’Impero. I nostri maestri si erano dimenticati di dirci che gli Etiopici erano migliori di noi. Che andavamo a bruciare le loro capanne con dentro le loro donne e i loro bambini, mentre loro non ci avevano fatto proprio nulla. Quella scuola vile, consciamente o inconsciamente non lo so, preparava gli orrori di tre anni dopo… E dopo essere stato così volgarmente mistificato dai miei maestri….vorreste che non sentissi l’obbligo non solo morale, ma anche civico, di demistificare tutto?”
Forse conoscere la storia dei tanti eccidi criminali compiuti dai militari, dagli industriali, dai servizi segreti nella nostra storia contemporanea aiuterà i giovani a formarsi una coscienza politica e un senso critico. Tanto da renderli immuni dalla propaganda che vuole soltanto carpire consenso e impegnarli in imprese di morte come la guerra in Afghanistan, nella quale facciamo parte di una coalizione che applica sistematicamente la tortura - come nel carcere di Bagram e nelle prigioni clandestine delle basi Nato - e le esecuzioni sommarie.
Chi dunque ha voluto e vuole questa guerra afghana che ci costa quasi 2 milioni di euro al giorno? Chi decide di spendere oltre 600 milioni di euro in un anno per mantenere in Afghanistan 3300 soldati, sostenuti da 750 mezzi terrestri e 30 veicoli? Come facciamo tra poco ad aggiungere al nostro contingente altri 700 militari? Quante scuole e ospedali si potrebbero costruire? Chi sono i fabbricanti italiani di morte e di mutilazioni che vendono le armi per fare questa guerra? Chi sono gli ex generali italiani che sono ai vertici di queste industrie? Che pressioni fanno le industrie militari sul Parlamento per ottenere commesse di armi e di sistemi d’arma? Quanto lucrano su queste guerre la Finmeccanica, l’Iveco-Fiat, la Oto Melara, l’Alenia Aeronautica e le banche che le finanziano? E come fanno tante associazioni cattoliche ad accettare da queste industrie e da queste banche elargizioni e benefici? Può una nazione come l’Italia che per presunte carenze economiche riduce i posti letto negli ospedali, blocca gli stipendi, tiene i carcerati in condizioni abominevoli e inumane, licenzia gli insegnanti, aumenta gli studenti per classe fino al numero di 35, riduce le ore di scuola, accetta senza scomporsi che una parte sempre più grande di cittadini viva nell’indigenza e nella povertà, impegnare in armamenti e sistemi d’arma decine di miliardi di euro? A cosa serviranno per il nostro benessere e per la pace i cacciabombardieri JSF che ci costano 14 miliardi di euro (quanto ricostruire tutto l’ Abruzzo terremotato)? E le navi FREM da 5,7 miliardi di euro? E la portaerei Cavour - costata quasi 1,5 miliardi e per il cui esercizio sprechiamo in media circa 150.000 euro al giorno - come contribuirà a costruire la pace?E come è possibile che il Parlamento abbia stanziato 24 miliardi di euro per la difesa nel bilancio 2010?
Chi sottoscrive questo appello vuole soltanto che in Italia si risponda a queste domande.
Rispondano i presidenti del Consiglio di questi ultimi 10 anni, i ministri della difesa e tutti parlamentari che hanno approvato i finanziamenti a questa guerra.
Dicano con franchezza che questa guerra si combatte perché l’Afghanistan è un nodo strategico per il controllo delle energie , per il profitto di alcuni gruppi industriali italiani, per una egemonia economica internazionale, per una volontà di potenza che rappresenta un neocolonialismo mascherato da intenti umanitari e democratici, poiché questi non si possono mai affermare con armi e violenza.
Facciamo nostre le parole profetiche di una grande donna indiana Arundathi Roy, scritte in quel tragico 7 ottobre 2001:” Il bombardamento dell’Afghanistan non è una vendetta per New York e Washington.
E’ l’ennesimo atto di terrorismo contro il popolo del mondo. Ogni persona innocente che viene uccisa deve essere aggiunta, e non sottratta, all’orrendo bilancio di civili morti a New York e Washington. La gente raramente vince le guerre, i governi raramente le perdono. La gente viene uccisa. I governi si trasformano e si ricompongono come teste di idra. Usano la bandiera prima per cellofanare la mente della gente e soffocare il pensiero e poi, come sudario cerimoniale, per avvolgere i cadaveri straziati dei loro morti volenterosi. “
Per firmare il presente appello:
http://www.ildialogo.org/noguerra/Appelli_1286569552.htm
Il presente Appello é stato sottoscritto anche da Paolo D'Arpini, referente della Rete Bioregionale Italiana e portavoce di European Consumers Tuscia
Stiamo entrando nel decimo anniversario della guerra contro l’Afghanistan: è un momento importante per porci una serie di domande.
In quel lontano e tragico 7 ottobre 2001 il governo USA , appoggiato dalla Coalizione Internazionale contro il terrorismo, ha lanciato un attacco aereo contro l’Afghanistan.Questa guerra continua nel silenzio e nell’indifferenza, nonostante l’infinita processione di poco meno di 2.000 bare dei nostri soldati morti. Che si tratti di guerra è ormai certo, sia perché tutti gli eserciti coinvolti la definiscono tale ,sia perché il numero dei soldati che la combattono e le armi micidiali che usano non lasciano spazio agli eufemismi della propaganda italiana che continua a chiamarla “missione di pace”. Si parla di 40.000 morti afghani(militari e civili), e il meccanismo di odio che si è scatenato non ha niente a che vedere con la pace. Come si può chiamare pace e desiderare la pace, se con una mano diciamo di volere offrire aiuti e liberazione e con l’altra impugniamo le armi e uccidiamo?
La guerra in Afghanistan ha trovato in Italia in questi quasi 10 anni unanime consenso da parte di tutti i partiti – soprattutto quando erano nella maggioranza – e di tutti i governi. Rileggere le dichiarazioni di voto in occasione dei ricorrenti finanziamenti della “missione” rivela – oltre devastanti luoghi comuni e diffuso retorico patriottismo – un’ unanimità che il nostro Parlamento non conosce su nessun argomento e problema. Perché solo la guerra trova la politica italiana tutta d’accordo? Chi ispira questo patriottismo guerrafondaio che rigetta l’articolo 11 della nostra Costituzione?
L’elenco degli strumenti di morte utilizzati è tanto lungo quanto quello dei cosiddetti “danni collaterali” cioè 10.000 civili ,innocenti ed estranei alla stessa guerriglia, uccisi per errore. Ma la guerra non fa errori ,poiché è fatta per uccidere e basta.
Noi vogliamo rompere le mistificazioni, le complicità e le false notizie di guerra che condannano i cittadini alla disinformazione, che orientano l’opinione pubblica a giustificare la guerra e a considerare questa guerra in Afghanistan come inevitabile e buona. La guerra in Iraq, i suoi orrori e la sua ufficiale conclusione hanno confermato negli ultimi giorni la totale inutilità di queste ‘missioni di morte’. Le sevizie compiute nel carcere di Abu Ghraib e in quello di Guantanamo, i bombardamenti al fosforo della città di Falluja nella infame operazione Phantom Fury non hanno costruito certo né pace né democrazia, ma hanno moltiplicato in Iraq il rancore e la vendetta. Altrimenti perché sono orami centinaia i soldati degli Stati Uniti, del Canada e del Regno Unito che si suicidano, dopo essere tornati dall’ Iraq e dall’ Afghanistan? Cosa tormenta la coscienza e la memoria di questi veterani? Cosa hanno visto e cosa hanno fatto che non possono più dimenticare?Dall’inizio della guerra in Afghanistan ci sono più morti fra i soldati tornati a casa che tra quelli al fronte :si susseguono i suicidi dei veterani negli USA.
Tutto il XX secolo ha visto la nostra nazione impegnata a combattere guerre micidiali ed inutili nelle quali i cattolici hanno offerto un decisivo sostegno ideologico. Ancora troppo peso grava sulla coscienza dei cattolici italiani per avere esaltato, pregato e partecipato alla I guerra mondiale e tanto più ancora all’omicida guerra coloniale in Abissinia.”Ci presentavano l’Impero come gloria della patria!- scriveva Don Milani nella celebre lettera ai giudici L’obbedienza non è più una virtù.Avevo 13 anni. Mi pare oggi. Saltavo di gioia per l’Impero. I nostri maestri si erano dimenticati di dirci che gli Etiopici erano migliori di noi. Che andavamo a bruciare le loro capanne con dentro le loro donne e i loro bambini, mentre loro non ci avevano fatto proprio nulla. Quella scuola vile, consciamente o inconsciamente non lo so, preparava gli orrori di tre anni dopo… E dopo essere stato così volgarmente mistificato dai miei maestri….vorreste che non sentissi l’obbligo non solo morale, ma anche civico, di demistificare tutto?”
Forse conoscere la storia dei tanti eccidi criminali compiuti dai militari, dagli industriali, dai servizi segreti nella nostra storia contemporanea aiuterà i giovani a formarsi una coscienza politica e un senso critico. Tanto da renderli immuni dalla propaganda che vuole soltanto carpire consenso e impegnarli in imprese di morte come la guerra in Afghanistan, nella quale facciamo parte di una coalizione che applica sistematicamente la tortura - come nel carcere di Bagram e nelle prigioni clandestine delle basi Nato - e le esecuzioni sommarie.
Chi dunque ha voluto e vuole questa guerra afghana che ci costa quasi 2 milioni di euro al giorno? Chi decide di spendere oltre 600 milioni di euro in un anno per mantenere in Afghanistan 3300 soldati, sostenuti da 750 mezzi terrestri e 30 veicoli? Come facciamo tra poco ad aggiungere al nostro contingente altri 700 militari? Quante scuole e ospedali si potrebbero costruire? Chi sono i fabbricanti italiani di morte e di mutilazioni che vendono le armi per fare questa guerra? Chi sono gli ex generali italiani che sono ai vertici di queste industrie? Che pressioni fanno le industrie militari sul Parlamento per ottenere commesse di armi e di sistemi d’arma? Quanto lucrano su queste guerre la Finmeccanica, l’Iveco-Fiat, la Oto Melara, l’Alenia Aeronautica e le banche che le finanziano? E come fanno tante associazioni cattoliche ad accettare da queste industrie e da queste banche elargizioni e benefici? Può una nazione come l’Italia che per presunte carenze economiche riduce i posti letto negli ospedali, blocca gli stipendi, tiene i carcerati in condizioni abominevoli e inumane, licenzia gli insegnanti, aumenta gli studenti per classe fino al numero di 35, riduce le ore di scuola, accetta senza scomporsi che una parte sempre più grande di cittadini viva nell’indigenza e nella povertà, impegnare in armamenti e sistemi d’arma decine di miliardi di euro? A cosa serviranno per il nostro benessere e per la pace i cacciabombardieri JSF che ci costano 14 miliardi di euro (quanto ricostruire tutto l’ Abruzzo terremotato)? E le navi FREM da 5,7 miliardi di euro? E la portaerei Cavour - costata quasi 1,5 miliardi e per il cui esercizio sprechiamo in media circa 150.000 euro al giorno - come contribuirà a costruire la pace?E come è possibile che il Parlamento abbia stanziato 24 miliardi di euro per la difesa nel bilancio 2010?
Chi sottoscrive questo appello vuole soltanto che in Italia si risponda a queste domande.
Rispondano i presidenti del Consiglio di questi ultimi 10 anni, i ministri della difesa e tutti parlamentari che hanno approvato i finanziamenti a questa guerra.
Dicano con franchezza che questa guerra si combatte perché l’Afghanistan è un nodo strategico per il controllo delle energie , per il profitto di alcuni gruppi industriali italiani, per una egemonia economica internazionale, per una volontà di potenza che rappresenta un neocolonialismo mascherato da intenti umanitari e democratici, poiché questi non si possono mai affermare con armi e violenza.
Facciamo nostre le parole profetiche di una grande donna indiana Arundathi Roy, scritte in quel tragico 7 ottobre 2001:” Il bombardamento dell’Afghanistan non è una vendetta per New York e Washington.
E’ l’ennesimo atto di terrorismo contro il popolo del mondo. Ogni persona innocente che viene uccisa deve essere aggiunta, e non sottratta, all’orrendo bilancio di civili morti a New York e Washington. La gente raramente vince le guerre, i governi raramente le perdono. La gente viene uccisa. I governi si trasformano e si ricompongono come teste di idra. Usano la bandiera prima per cellofanare la mente della gente e soffocare il pensiero e poi, come sudario cerimoniale, per avvolgere i cadaveri straziati dei loro morti volenterosi. “
Per firmare il presente appello:
http://www.ildialogo.org/noguerra/Appelli_1286569552.htm
Il presente Appello é stato sottoscritto anche da Paolo D'Arpini, referente della Rete Bioregionale Italiana e portavoce di European Consumers Tuscia
sabato 9 ottobre 2010
"Scuola pubblica come l'acqua..." - Contro la privatizzazione del Bene Comune
"Il governo Berlusconi, che tutti ci deridono nel mondo, ha deciso di “risparmiare” sui servizi essenziali: la scuola, l'acqua, la sanità, la solidarietà sociale, etc. e "privatizza" a favore di chi?" (Saul Arpino)
Quante volte leggiamo interventi contro le PRIVATIZZAZIONI? Con questa terminologia si intende il passaggio di proprietà di un bene comune dalla collettività al privato. Ma per quale ragione dovremmo concentrarci sulle sole privatizzazioni da compiersi e non pure su quelle avvenute od indebitamente mantenutesi nel corso di lunghi decenni? Per quale ragione persone a modo dovrebbero esimersi dal pronunciarsi contro una Funzione finto-Pubblica ch'è invece proprietà privata degli statali?
Ottimo il messaggio degli studenti: "Chi apre una scuola chiude una prigione". Prendiamo però anche coscienza che la scuola pubblica fino ad ora davvero tale ed aperta non è mai stata, essendo invece ancora letteralmente chiusa e posseduta dagli STATALI. La Scuola e le Università ancora oggi sono in gran parte in mano alle sempre stesse persone, venendo i ruoli pubblici ancora assegnati a vita ad una minoranza della popolazione piuttosto che venire concessi a rotazione a chiunque abbia i requisiti necessari.
L'intera Funzione Pubblica soffre di una eredità storica che risale ad epoca pre-democratica, ai tempi del totalitarismo, in cui appunto si voleva fidelizzare a vita alcuni per imporre la volontà del dittatore sulla parte restante della popolazione. Con l'avvento della Democrazia i ruoli della Res Publica avrebbero dovuto essere regolarmente redistribuiti tra tutti i cittadini aventi i requisiti necessari, così come i ruoli di governo. Così però non è stato a causa di politici corrotti che hanno preferito barattare posti pubblici in cambio di voti.
Oggi, in piena epoca Internettiana, le proteste di coloro che spudoratamente vorrebbero farsi ancora assumere a vita in ruoli che sono invece un vero e proprio BENE COMUNE di proprietà collettiva si palesano anch'esse per quell'immorale rimasuglio storico che sono. Ciò che è pubblico è di tutti: come si può dire il contrario? Ed allora fuori i baroni, fuori gli statali tutti. Dentro i cittadini competenti a rotazione. Allora sì che, rinnovando periodicamente il personale pubblico, grandi progressi potranno essere costantemente compiuti. La Funzione Pubblica verrà finalmente resa produttiva ed autosostenentesi, abbandonando definitivamente il vecchio ruolo di addomesticamento, controllo, repressione e riscossione ancora mantenuto dagli STATALI.
Carissimi Presenti, allarghiamo il viso in un bel sorriso davanti a coloro che propongono una lotta parziale contro le privatizzazioni dimenticando ciò che permetterebbe una gestione collettiva non della sola acqua bensì di ogni bene comune. Farsi un mazzo tanto contro la privatizzazione dell'acqua senza spendere una sola parola per denunciare l'ignominia degli statali accaparratori dell'intero bene comune funzionale ed esecutivo del Paese può ormai solo mettere tutti di buon umore.
Danilo D'Antonio
"Público é de todos!"
http://www.hyperlinker.com/ars/de_todos.htm
..................
Altri articoli die su Danilo D'Antonio:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=danilo+d%27antonio
Quante volte leggiamo interventi contro le PRIVATIZZAZIONI? Con questa terminologia si intende il passaggio di proprietà di un bene comune dalla collettività al privato. Ma per quale ragione dovremmo concentrarci sulle sole privatizzazioni da compiersi e non pure su quelle avvenute od indebitamente mantenutesi nel corso di lunghi decenni? Per quale ragione persone a modo dovrebbero esimersi dal pronunciarsi contro una Funzione finto-Pubblica ch'è invece proprietà privata degli statali?
Ottimo il messaggio degli studenti: "Chi apre una scuola chiude una prigione". Prendiamo però anche coscienza che la scuola pubblica fino ad ora davvero tale ed aperta non è mai stata, essendo invece ancora letteralmente chiusa e posseduta dagli STATALI. La Scuola e le Università ancora oggi sono in gran parte in mano alle sempre stesse persone, venendo i ruoli pubblici ancora assegnati a vita ad una minoranza della popolazione piuttosto che venire concessi a rotazione a chiunque abbia i requisiti necessari.
L'intera Funzione Pubblica soffre di una eredità storica che risale ad epoca pre-democratica, ai tempi del totalitarismo, in cui appunto si voleva fidelizzare a vita alcuni per imporre la volontà del dittatore sulla parte restante della popolazione. Con l'avvento della Democrazia i ruoli della Res Publica avrebbero dovuto essere regolarmente redistribuiti tra tutti i cittadini aventi i requisiti necessari, così come i ruoli di governo. Così però non è stato a causa di politici corrotti che hanno preferito barattare posti pubblici in cambio di voti.
Oggi, in piena epoca Internettiana, le proteste di coloro che spudoratamente vorrebbero farsi ancora assumere a vita in ruoli che sono invece un vero e proprio BENE COMUNE di proprietà collettiva si palesano anch'esse per quell'immorale rimasuglio storico che sono. Ciò che è pubblico è di tutti: come si può dire il contrario? Ed allora fuori i baroni, fuori gli statali tutti. Dentro i cittadini competenti a rotazione. Allora sì che, rinnovando periodicamente il personale pubblico, grandi progressi potranno essere costantemente compiuti. La Funzione Pubblica verrà finalmente resa produttiva ed autosostenentesi, abbandonando definitivamente il vecchio ruolo di addomesticamento, controllo, repressione e riscossione ancora mantenuto dagli STATALI.
Carissimi Presenti, allarghiamo il viso in un bel sorriso davanti a coloro che propongono una lotta parziale contro le privatizzazioni dimenticando ciò che permetterebbe una gestione collettiva non della sola acqua bensì di ogni bene comune. Farsi un mazzo tanto contro la privatizzazione dell'acqua senza spendere una sola parola per denunciare l'ignominia degli statali accaparratori dell'intero bene comune funzionale ed esecutivo del Paese può ormai solo mettere tutti di buon umore.
Danilo D'Antonio
"Público é de todos!"
http://www.hyperlinker.com/ars/de_todos.htm
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