martedì 31 gennaio 2023
Poveri ucraini gli ha detto male credere alla TV...
lunedì 30 gennaio 2023
Vergogna ad Auschwitz...
Una vergogna che The Time of Israel non ha potuto non riportare: “Auschwitz museum: Russia not invited to event marking camp’s liberation by Red Army.
La vergognosa decisione è stata presa dalla Polonia. Si rammenta che, come nota onestamente la testata israeliana, il campo di sterminio fu liberato dall’Armata Rossa. Aggiungiamo che la maggior parte degli ebrei sterminati dai nazisti erano cittadini sovietici.domenica 29 gennaio 2023
UE. Pernacchie, gerarchie e prezzi da pagare...
L’Unione Europea é oggettivamente nemica degli interessi italiani. Oramai dovrebbe averlo capito chiunque, compresa l’ex-sovranista Giorgia Meloni e tutti gli altri eredi politici di Mario Draghi.
Oddio, non c’era forse bisogno di attendere fino a questi ultimi mesi per intuirlo. Sarebbe bastata un’occhiata ai funesti “parametri di Maastricht” per accorgersene, per rendersi conto che questi erano stati creati su misura per favorire le economie di paesi europei che erano in oggettiva competizione con l’Italia (ed ogni riferimento alla Germania non é puramente casuale) e per imporre standard bancari privatistici che ci erano ostili (ed ogni riferimento alle banche “d’affari” anglosassoni non é parimenti casuale). Per tacere di tutto quanto é seguíto poi, fino a disegnare una Unione Europea che é oggi una macchina da guerra al servizio dell’aberrante ideologia (si fa per dire) dell’alta finanza mondialista, con il suo armamentario “politicamente corretto”: immigrazionismo, cancel culture e, naturalmente, un estremismo bellicista made in USA che potrebbe condurci dritto filato ad una terza guerra mondiale.
Ma, senza andare troppo indietro nel tempo, basterebbe un’occhiata all’agenda europea di questi ultimi mesi per avere la prova provata dell’avversione dell’UE agli interessi italiani. Avversione mascherata dietro la volontá di accelerare forsennatamente quella “transizione energetica” sulla quale, peraltro, grava il sospetto di essere originata da un colossale errore di valutazione; se non anche – ma non vorrei proprio crederlo – da una gigantesca operazione di speculazione finanziaria.
Ma lasciamo stare questi scenari megagalattici, e torniamo invece alle piccole cose, ai piccoli affari, ai piccoli attentati della quotidianitá antitaliana che imperversa nella cosiddetta “Unione”. Limitiamoci agli ultimi provvedimenti assunti o da assumere a breve scadenza. Si comincia dalla cancellazione dell’industria automobilistica tradizionale e dal passaggio obbligato all’industria della “auto elettrica” da realizzarsi inderogabilmente entro il 2035. L’impatto sull’industria automobilistica italiana sará – fra diretto e indotto – di circa 500 imprese in crisi e di 70.000 lavoratori licenziati (come da dichiarazione del Presidente di Confindustria).
V’é poi la vera e propria guerra mossa all’agroalimentare attraverso tutta una serie di provvedimenti tra loro legati dal fil rouge della lotta aperta contro gli interessi italiani. Si va da una generica avversione alla dieta mediterranea... proseguendo col tentativo di promuovere prodotti proteici alternativi (farine di grillo e simili porcherie); per giungere infine all’ultima carognata, quella che vuole colpire l’export del nostro vino attraverso l’obbligo di una etichettatura terroristica e farneticante.
Ma il culmine della guerra europea contro l’Italia é certamente rappresentato dall’imminente direttiva sul cosiddetto “efficientamento” delle abitazioni; anche questo – manco a dirlo – motivato dalla “transizione energetica”. Ebbene, secondo gli ecologici nemici dell’edilizia italica, entro il 2029 tutte le abitazioni europee dovrebbero rientrare almeno nella classe energetica E, ed entro il 2032 almeno nella classe energetica D. Questa direttiva green – secondo le stime di Confedilizia – colpirebbe in Italia non meno di 9 milioni di abitazioni, i cui proprietari sarebbero di fatto obbligati a spendere cifre ingentissime, pena l’impossibilitá di vendere o affittare gli immobili. Sarebbe una patrimoniale mascherata, e salatissima.
Al riguardo, si ricordi che i governanti di Berlino non hanno mai digerito il fatto che numerosissimi italiani siano proprietari delle proprie abitazioni, mentre la generalitá dei tedeschi vive in case d’affitto. La Merkel aveva il chiodo fisso delle case degli italiani, che avrebbe voluto fossero date in garanzia del nostro debito pubblico.
Nonostante gli sforzi, la Kanzlerin dovette rassegnarsi a subire quella “anomalía italiana”, anche perché nessuno dei governi succedutisi a Roma fu talmente sciocco da avallare un provvedimento che gli avrebbe messo contro milioni e milioni di cittadini elettori. Adesso, ci riprova la donnetta di Bruxelles, attraverso una prossima “direttiva” ammantata dai nobili ideali di transizioni del piffero, di riduzione della dipendenza dal gas russo, di lotta dura e pura ai mutamenti climatici, eccetera, eccetera.
Ma in ogni caso, anche a prescindere dall’esito di queste ultime scandalose manovre antitaliane, credo che oramai sia chiaro e lampante che la Unione Europea ci é ostile, che lavora contro di noi, che colpisce i nostri interessi. Cosí come ci é ostile la sua banca “centrale” (cioé posseduta da soggetti privati che dovrebbero lavorare per il bene pubblico). E la linea della BCE non lascia ormai dubbi: le soluzioni geniali adottate dalla sua presidente – quella insopportabile Christine Lagarde – sono costate ai risparmiatori italiani nel 2022 qualcosa come 20 miliardi di euro, bruciati da una inflazione “passeggera” che dovrebbe agevolare – anch’essa! – la transizione energetica.
Non credo che ci possano essere ancora dubbi: dobbiamo uscire, dobbiamo scappare da questa camicia di forza che si chiama Unione Europea. Il problema sará farlo con intelligenza, con gradualitá, con la capacitá di assorbire i contraccolpi negativi. Lo hanno giá fatto gli inglesi, che pure dalla partecipazione alla cosiddetta Unione hanno avuto assai meno danni di noi. Perché non dovrebbero poter farlo anche gli italiani?
Stralcio di un articolo di Michele Rallo
N.B. Il pezzo, naturalmente, non ha la pretesa di essere esaustivo. Non si parla, per esempio, del MES, uno strumento che sembra essere stato pensato appositamente per incaprettare l’Italia, con la scusa di soccorrere la sua Sanitá. E non si parla nemmeno del PNRR, che per l’Italia ha piú svantaggi che vantaggi, e che ci é stato di fatto imposto per costringerci a realizzare alcune “riforme” direttamente riconducibili alla “transizione energetica”.
sabato 28 gennaio 2023
L'organizzazione Wagner spiegata da Yevgeny Prigozhin...
"I nordamericani temono la mia organizzazione Wagner, perché sanno che possiamo prenderli a calci in culo." (Yevgeny Prigozhin)
UNAC Statement on Palestine
The United National Antiwar Coalition (UNAC) stands in unconditional solidarity with the heroic resistance of the Palestinian people against the ongoing Nakba: the occupation and ethnic cleansing of historic Palestine by the Israeli regime. We firmly uphold Palestinians’ Right of Return to their national homeland – from the river to the sea – and reaffirm our commitment to ending US aid to Israel, which totals nearly $4 billion per year.
Breaking: Israel forces raid a Palestinian refugee camp in Jenin Thursday killing 13 and wounding many more.
Recent months have seen major escalations by Israel. Heavily armed raids on the West Bank have become a daily occurrence, with at least three Palestinian children killed by Israeli Occupation Forces (IOF) in the opening few days of 2023. Benjamin Netanyahu’s return to power has unleashed a Zionist agenda that dispenses with even the usual platitudes of some eventual negotiated peace or “two-state solution.” Instead Netanyahu brazenly declared that all of historic Palestine is part of Israel, and has committed to expanding Zionist settlements in the West Bank. Netanyahu also appointed the openly racist Itamar Ben-Gvir to be national security minister, who then led settlers to storm the sacred Al-Aqsa mosque in Jerusalem, and days later banned flying the Palestinian flag.
unac@lists.riseup.net
giovedì 26 gennaio 2023
Fantasy o realtà? - Consigli utili in caso di guerra nucleare ed affini
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martedì 24 gennaio 2023
Kiev. Morti senza nome e predazione di organi...
A Kiev si è svolta una manifestazione antigovernativa chiamata “La marcia delle vedove”. Le mogli dei militari ucraini caduti in battaglia accusano il regime di Zelenskij di non dichiarare i loro mariti come uccisi in combattimento, ma dando loro per “dispersi”.
Il governo ucraino fa così sopratutto per le questioni economiche, ovvero per evitare di pagare la pensione e i contributi dei soldati deceduti nel servizio alle loro famiglie, come è previsto dalla legge ucraina.
Il trucco con i militari “dispersi” è utile anche per nascondere i traffici illegali di organi che in questo momento in Ucraina portano enormi guadagni ai politici corrotti. Il presidente Zelenskij di recente ha fatto una legge apposita, № 1967-ІХ, secondo la quale tutti i cittadini ucraini diventano i donor ai quali possono essere asportati gli organi, tutte le operazioni di trapianto degli organi sono a carico di governo e sopratutto le operazioni di trapianto svolte dai privati sono esente dalle tasse...
Giovanni Petriccioli
Commento/integrazione di Clara Statello: The Economist scopre l'acqua calda: nei territori russofoni "occupati" dall'esercito ucraino la popolazione "ha nostalgia dei russi”. I militari intervistati parlano del cattivo rapporto con i residenti filo-russi della Kupyansk. I cittadini rifiutano gli aiuti dell'esercito ucraino, mentre gli stessi soldati delle forze armate ucraine sono diffidenti dall'accettare cibo dai residenti locali, temendo di essere avvelenati. I residenti di Kupyansk guardano ancora la televisione russa, poiché i militari non sono riusciti a spegnere il segnale dalla torre della televisione di Belgorod, e inoltre mantengono i contatti con i rappresentanti del consiglio comunale russo locale, a cui hanno persino inviato informazioni sullo schieramento delle truppe ucraine ai russi situati a meno di 10 chilometri a est. Il titolo è emblematico: Kiev dovrà conquistare i cuori e le menti del popolo dell'Est. Come lo farà secondo voi? La risposta è semplice e la leggiamo ogni giorno nei bollettini dell'SBU: col terrore...”
domenica 22 gennaio 2023
Ramstein - Le strategie USA/NATO per la fine del mondo...
A Ramstein ha preso l'avvio la quarta guerra mondiale, dopo la terza combattuta a freddo. Lo schema è alquanto semplice: costringere la Russia a dissanguarsi in Ucraina mentre si prepara uno scenario analogo per la Cina. Ma per creare uno scenario in stile ucraino nel Pacifico, che avrebbe caratteristiche diverse dal momento è essenziale la Marina, serve il Giappone.
sabato 21 gennaio 2023
Ramstein. La Germania non si cala le braghe... (per ora)
I paesi della NATO all'incontro di Ramstein non sono riusciti a raggiungere una posizione comune sulla fornitura di carri armati all'Ucraina. Il Capo del Ministero della Difesa tedesco ha dichiarato che "Ci sono buone ragioni per inviare attrezzature, ma ci sono anche ragioni per non farlo. Tutti i pro e i contro devono essere soppesati. Non possiamo dire oggi quale sarà la decisione e quando sarà presa", ha detto e ha aggiunto che l'ultima parola spetta al cancelliere Scholz.
L'incontro a Ramstein è terminato e possiamo notare che:
1. Alla conferenza stampa finale non c'era nessun ministro della Difesa tedesco. Il Paese in cui si trova la base americana non è stato invitato per il discorso di chiusura.
2. La bandiera tedesca non è stata esposta nella sala della conferenza stampa.
3. Non è stata presa alcuna decisione di fornire carri armati Leopard dalla Germania
4. Non è stata detta una parola sul desiderio della Polonia di fornire autonomamente i carri armati
5. Non è seguita alcuna risoluzione o dichiarazione generale.
1. La Germania ha difeso apertamente la sua posizione, secondo cui le relazioni con la Russia continueranno.
2. La Germania sta usando la debolezza degli Stati Uniti per rafforzare la propria posizione nel mondo e in Europa
3. La Germania ha messo a cuccia i nuovi arrivati: Polonia, Finlandia, paesi baltici, ecc.
4. Nella NATO è passata una crepa che dividerà i realisti (Germania e probabilmente Francia) e gli esaltati sostenitori della lunga guerra guidata dalla Gran Bretagna e USA.
Alex Sosnowski - Seguitemi su Vi racconto la Russia
venerdì 20 gennaio 2023
Sincronicità ed interdipendenza tra bioregionalismo, spiritualità laica ed ecologia profonda
“Dobbiamo renderci conto fino in fondo che noi facciamo parte della Terra come un tipo di cellule in un Organismo. Non esiste alcun "ambiente". Non possiamo far scivolare sempre questo grande problema scientifico-filosofico nel politico, nel sociale e nell'economico, nè pensare che sotto ad ogni situazione grave ci sia sempre qualche "complotto": in quel modo non ne usciremo. Ciò non toglie che ci siano umani che tentino di approfittare di ogni situazione per trarne vantaggi personali: di solito si tratta di fanatici che si considerano immortali...” (Guido Dalla Casa)