Marcello Foa ha segnalato la possibilità di brogli elettorali in Austria, segnalati da varie fonti. Ad esempio ci sono zone dove la percentuale dei votanti avrebbe superato - e a volte di gran lunga - il 100%. Cosa, ovviamente, impossibile a meno di avere più schede che elettori.
Fatto sta che l'ampio spostamento della classe operaia verso i partiti populisti prosegue il suo corso. Nulla di cui meravigliarsi: basta avere letto un po' Gramsci. E molte cose ci riportano all'inizio del secolo scorso. Quando i teorici del Sistema-Mondo, come Giovanni Arrighi e Samir Amin (pur da punti di vista non del tutto omogenei), negli anni Novanta affermavano che la Reaganomics e la New Economy (la "Milano da bere" a casa nostra) altro non erano che una nuova Belle Epoque, sapevano cosa dicevano. E dopo la Bella Epoque c'è stata la guerra dei 30 anni 1914-1945. Belle Epoque con annessi e connessi, come la sinistra guerrafondaia (i crediti di guerra), prona al capitale finanziario e lo spostamento di larghi settori delle masse verso i fascismi.
Chi non capisce che il problema principale oggi è la spinta verso un mondo diviso in due e la guerra è un pericoloso demente. Non riesco più a trovare altri aggettivi. Non mi va più.
Tutte le altre contraddizioni sono connesse a questa, che dal canto suo è consustanziale alla crisi sistemica. Ovviamente la crisi sistemica è dovuta ai meccanismi dell'accumulazione capitalistica. Vedere solo la contraddizione capitale-lavoro e non vedere i suoi effetti sistemici vuol dire in realtà incagliarsi e disarmare le persone (ovviamente non mi riferisco al Comitato, ma a note formazioni sedicenti comuniste).
Per quanto riguarda le provocazioni bellicistiche della Nato nei confronti della Russia e della Cina, The Saker (che la sa lunga visto che è stato un analista militare USA) ha scritto un articolo chiaro e tondo sulla follia di pensare che in un conflitto atomico ci possa essere un vincitore.
Chiudo ricordando un'interessante sebbene curiosa informazione che mi diede Paul Craig Roberts, l'ex assistente al Tesoro di Reagan. Secondo lui metà degli hangar atomici degli USA non si aprono nemmeno più perché sono arrugginiti. Mi scrisse chiaro e tondo che a suo parere Russia e Cina possono spazzare via gli USA anche singolarmente. Allora perché queste continue provocazioni militaresche? Io penso che, assieme a trattati come il TTIP che economicamente non servono a niente, abbiano un valore, per così, dire "interno". Ovvero servono a far capire all'Europa che deve fare una scelta di campo definitiva, non pensare di sganciarsi dagli USA, nemmeno parzialmente. Dopo di che sperano che Russia e Cina accerchiati militarmente ed economicamente negozino al ribasso.
E' difficile capire che respiro possa avere questa strategia se si tiene conto che il Dollaro rischia in poco tempo di fare una brutta fine e che USA, UE e alleati sono 1/5 del mondo.
Quindi questo gioco rischiosissimo potrebbe finire facilmente in una situazione disperata, senza sbocchi, senza più mosse alternative. La cosa più pericolosa.
Piero
Integrazione
Se anche Russia e Cina negoziassero al ribasso, la crisi sistemica in Occidente avrebbe forse un qualche momento di respiro, molto a macchia di leopardo, che non andrebbe oltre il medio periodo. Ma non verrebbe risolta. Comunque non si riuscirà mai a tornare alla situazione tra Ottocento e Novecento quando l'Occidente possedeva direttamente l'80% delle terre emerse (e le risorse sembravano infinite). Il successo capitalistico occidentale ruota attorno a queste condizioni. Un successo irripetibile, da nessuno a Est come a Ovest.
De-imperializzazione (e quindi de-finanziarizzazione) e decrescita. Non vedo altre soluzioni.
L'attacco Occidentale a Russia e Cina invece spinge i paesi attaccati a militarizzarsi (non a imperializzarsi, siamo seri!) e a spingere su una crescita insostenibile nel tempo.