mercoledì 30 novembre 2016

Intelligence satanica (notizia riservata ai quartieri alti della cupola)


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Per quanto Maurizio Blondet sia già uno navigato ed arguto non lo è abbastanza per capire fino in fondo cosa ha veramente “scoperchiato” (almeno in Italia) riportando le notizie (che potete leggere al link segnalato in calce). 

Non si tratta solo di perversioni sessuali e patologie psichiatriche con l’aggiunta appena accennata nel finale di pratiche magiche, diffuse nelle élite al potere come fossero mode occasionali e limitate a pochi ambienti, è molto di più. 

Ma per parlarne occorre avere un minimo know how, occorre aver condotto alcune ricerche che consentano di acquisire una minima consapevolezza di come stiano le cose sul nostro pianeta, di come sia esercitato il potere, da chi e da quando. 

Occorrerebbe in proposito aver letto e/o ascoltato almeno le ricerche di Maurizio Malanga, di Riccardo Tristano Tuis, di Mauro Biglino (che però non è ancora pervenuto ad una visione d’insieme “aggiornata” perché si limita alla Bibbia), per citarne solo alcuni. Tutti ricercatori cosiddetti “di frontiera”, che non hanno nulla a che fare coi complottisti paranoidi, categorizzazione in cui convenientemente si inseriscono coloro che emergono dal coro e denunciano temi da far accapponare la pelle. 

Questi nomi che ho citato sono fior di scienziati e/o ricercatori molto qualificati e con doti di intuito, coscienza espansa, consapevolezza, erudizione, ecc., che da sole basterebbero a renderli affidabili e degni della massima considerazione. Ebbene costoro sanno benissimo che da sempre, ripeto: “da sempre”, le élite al potere praticano questi rituali, che non si limitano alla pedofilia (che come Biglino ha dimostrato, era pratica abituale descritta nell’Antico Testamento) ma a veri e propri e frequenti sacrifici umani, prevalentemente di donne e bambini. 

E se pensate che siano pratiche del passato cui abbiano rinunciato siete in errore, commettete un’ingenuità. E’ comprensibile che dubitiate che una simile nefandezza ed oscenità sia possibile ai giorni nostri, ma ponetevi questo parametro di confronto: siete a conoscenza che in giro per il mondo vi sono organizzazioni criminali che rapiscono e uccidono migliaia di persone (sane) ogni anno per asportar loro gli organi per venderli e trapiantarli su persone benestanti che pagano profumatamente questi servizi? 

Quindi se sapete che questa notizia è vera, perché dubitate che lo sia anche la pratica dei sacrifici umani? E non è limitata al cosiddetto satanismo, è una prassi comune ai massimi livelli dei detentori del potere planetario. E’ assodato da decine di ricercatori che hanno avuto modo di raccogliere testimonianze, nelle forme più svariate anche ricorrendo all’ipnosi regressiva e varie tecniche di indagine, ricorrendo anche a decriptazione di documentazione ed individuando gli innumerevoli intrecci, interconnessioni e correlazioni tra dinastie, società, sodalizi, sette, organizzazioni, ecc., sono pervenuti a capire le modalità di accesso, detenzione e gestione del potere a questi livelli macroscopici planetari. 

Per cui se qualcuno è ancora convinto che chi sta ai vertici della piramide gerarchica sociale si ponga dei limiti morali ed esiti a provocare sofferenza e morte all’umanità, pecca di ingenuità, perché giudica coi propri parametri coscienziali che non sono gli stessi che loro posseggono. Sarebbe come attendersi sentimenti di affetto e pietà da parte di uno psicopatico serial killer, sadico e spietato. E mi fermo qui, perché andare oltre mi rendo conto sarebbe arduo da accettare. 

Meglio fare un passo alla volta. Leggere l’articolo di Blondet e questa mia “introduzione” costituiscono già un primo passo di avvicinamento ai codici di interpretazione della effettiva realtà in cui siamo immersi a livello materico, un primo passo verso la disillusione, verso la percezione della Matrix in cui siamo immersi.

Claudio Martinotti Doria

Articolo  collegato: 

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martedì 29 novembre 2016

Italia, repubblica delle banane, colpo di stato soft mediatico


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Non solo in Italia l’infima politica al servizio dell’alta finanza e dei poteri forti rappresentati a Bruxelles sta minacciando la Costituzione, avviene anche in Brasile, come ben descritto nel video che vi propongo e consiglio di visionare interamente (vedi in calce). Solo che da noi non è ancora emersa una figura di soli 16 anni (visibile dal nono minuto del video), in rappresentanza del movimento studentesco, che nella sua emotività più che comprensibile, esprime concetti articolati e profondi che lasciano basiti e che la stragrande maggioranza degli adulti italiani semi-analfabeti nemmeno potrebbero recepire.

Se solo ci fosse una figura simile tra le giovani generazioni italiche, che temo ormai in prevalenza preda di sciatteria, accidia, indolenza, indifferenza, ecc., forse potrei rivedere la mia posizione di totale scetticismo prospettico verso questo "nostro"  paese, anziché proseguire nella mia, temo ormai irreversibile, tendenza all’apolidismo ed al cosmopolitismo. 

Concludo rammentando che ormai da molti anni nei paesi cosiddetti occidentali ed industriali (anche in quelli che una volta si definivano “in via di sviluppo”) non avvengono più colpi di stato militari, e quando ci provano falliscono (vedasi il recente in Turchia). Sono altre le strategie, estremamente insidiose e subdole, adottate per attuare colpi di stato togliendo alla popolazione il potere che una volta era connesso al diritto elettorale, svuotando di significato il voto e deprimendo, demotivando e depotenziando le energie popolari di reazione, in particolare ricorrendo al totale controllo mediatico propagandistico, rendendo la popolazione sempre più ignorante e superficiale, priva di capacità critica analitica. L’Italia ed il Brasile sono due esempi calzanti. 

Claudio Martinotti Doria

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Articolo in sintonia: 
Italia e Brasile: due governi illegittimi attaccano la Costituzione
  
Come mai i media mainstream non parlano più del Brasile? Dopo tutti gli scandali che fino ad alcuni mesi fa affollavano stampa e telegiornali, dopo la destituzione della Presidente Dilma Rousseff, tutto sembra tornato alla “normalità”.

Una “normalità” che, con le dovute differenze, ricorda molto quella italiana, con tanto di proposta di modifica costituzionale. I due governi, quello italiano e quello brasiliano, perseguono lo stesso obiettivo: togliere la sovranità al popolo.

La buona notizie che viene dal Brasile è che lì esistono ancora molti anticorpi sociali, e si fanno sentire. Questo video parla dei movimenti studenteschi e del notevole impatto sociale delle loro lotte.

Per approfondire: Latinoamerica http://www.pandoratv.it/?cat=1219

lunedì 28 novembre 2016

L'Ucraina provoca la Russia e spara missili sulla Crimea (prima del giuramento di Trump)


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Il regime di Kiev   farà una ‘esercitazione con missili” ( veri) nella spazio aereo della Crimea, nello spazio sovrano della Federazione Russa  – ma  che Kiev  tratta come suo territorio nazionale.  I missili saranno sparati dove volano aerei russi civili e militari, si allarma l’agenzia russa di aviazione   civile Rosaviatsiya.  Il regime, come se non esistesse la Russia, ha semplicemente diramato giovedì l’annuncio di “zona pericolosa”  a tutte le quote di volo, insomma restrizioni dei voli,  su Crimea, presso Sinferopol, il 1 e 2 dicembre prossimo.  La zona  di pericolo comprende lo sazio aereo su tratti di mare che sono acque territoriali russe.  L’atto è del tutto unilaterale,  il regime non   si è coordinato con Mosca. Il ministro della Difesa russo, venerdì, ha convocato l’attaché militare dell’ambasciata ucraina per una nota di protesta ufficiale.
L’estrema gravità della provocazione si capisce   meglio se si ricorda che gli ucraini, coi loro missili o caccia,  hanno abbattuto  due aerei  civili: nell’ottobre 2001, Il Tu-154 della Siberia Airlines in rotta da Tel Aviv a Novosibirsk  (68 morti) abbattuto sicuramente da un missile ucraino durante un’esercitazione missilistica, e  il Boeing 777 della Malaysia diretto da Amsterdam a  Kuala Lumpur  con 298 persone a bordo, mentre sorvolava il territorio ucraino,  l’8 marzo 2014,   di cui immediatamente il regime di Kiev accusò i separatisti del Donbass  con un missile BUK  “lanciato da professionisti russi”.  Il fatto che Obama abbia  altrettanto immediatamente confermato la tesi di Kiev (mentre i resti dell’aereo avevano segni di mitragliamento, come  fosse stato attaccato da un caccia col cannoncino di bordo), e che tutta l’inchiesta posteriore, olandese,  tenti di sviare la responsabilità sulla Russia,  lascia sospettare che anche questa volta il regime di Kiev  punti a creare un “casus belli”  irreversibile   – con la  complicità dell’Amministrazione Usa; e  della UE,  che moltiplica i segnali di ostilità e si comporta come la Russia fosse un paese nemico (come ha dimostrato la pronuncia dell’europarlamento   contro i media russi   che si vedono in Europa).
In questo senso, anche la data  della “esercitazione con missili dal vivo” è sinistramente indicativa:  1 e 2 dicembre, un   mese prima  del giuramento di Donald Trump. E’ ben possibile che i potenti nemici interni di Trump, e l’oligarchia UE  che non gli ha  risparmiato manifestazioni di odio, specificamente a causa della sua intenzione di rappacificarsi con Putin, gli stiano preparando una crisi  irreversibile, magari anche con false flag  e stragi di passeggeri in volo?  Obama ancora per poco nella stanza dei bottoni offre  un’ultima occasione  a tutti gli avversari della distensione Usa-Mosca.  E Obama è stato ben capace, nell’agosto 2013, di accusare Damasco di aver usato  i gas nervini  “contro il suo stesso popolo”, sapendo benissimo che a lanciarli erano stati i cosiddetti ribelli,  come parte di un piano per provocare l’intervento occidentale in Siria;   ricordiamo bene che John Kerry declamò allora: “Sappiamo bene da dove e in quale momento i razzi sono stati lanciati. Sappiamo che provenivano solo da zone controllate dal regime”, mentendo spudoratamente  (e i media mainstream diffusero la fake news, la falsità,  sapendola falsa). Insomma è  gente senza scrupoli, quella che ha troppo da perdere  dall’insediamento di Trump; e ciò vale ancor più per il regime di Kiev, in bancarotta, abbandonato dalla sua popolazione, che sta per perdere il protettore atlantico.
Il timore della provocazione irreversibile da parte ucraina è stato espresso anche da The Saker.   “Kiev cerca disperatamente di provocare la Russia prima che Trump abbia giurato”.
Qualche giorno fa due soldati russi sono stati rapiti dal FSB,  in piena zona di confine e sotto le telecamere di sorveglianza russe,  dichiarando poi che i due sequestrati, essendo di origine ucraina, erano traditori. Il numero di provocazioni commesse dalla parte ucraina si  moltiplicano: più intensi bombardamenti sul Donbass,  l’assassinio di “Motorola”,  il  popolarissimo comandante militare della Novorussia;  l’infiltrazione ripetuta di sabotatori in Crimea, arrestati dai russi. Senza che Mosca abbia mai reagito. Perché è evidente che “lo scopo del regime di Kiev è di trarre i russi  dentro il territorio ucraino”, in modo  che la UE  e la NATO  possano strillare a pieni  polmoni all’aggressione  militare.  Sono mesi in cui Lettonia, Lituania ed Estonia preparano la loro  popolazione a un “Invasione russa”, e hanno chiesto ed ottenuto lo stanziamento di truppe  e armamenti NATO;  a metà novembre il governo di Varsavia ha  fatto esumare il corpo   del presidente Lech Kaczinsky,  morto nel 2010 in un incidente aereo in Russia che il fratello gemello, oggi eminenza grigia della Polonia, vuol credere organizzato da Mosca.
E il  24  novembre Poroshenko è arrivato a Bruxelles per  un “vertice” con Juncker e Tusk, dove non solo si è trattato di concedere agli ucraina l’entrata in Europa senza visti, ma dove –  a detta del numero due della delegazione ucraina Kostiantyn Yeliseyev “ci siamo accordati che la UE continuerà a sostenere e dare solidarietà all’Ucraina per la sovranità e l’integrità territoriale – Siamo profondamente grati per l’irremovibile posizione della UE sulla questione della Crimea [ossia che la Russia l’ha occupata illegalmente]; e  dopo le discussioni abbiamo accresciuta fiducia che le sanzioni contro la Russia saranno estese. Speriamo in una decisione in questo senso a dicembre”.  Come mai tanta fiducia?
Anche in Siria avvengono eventi pericolosi: gruppi di jihadisti notoriamente sostenuti dagli Usa sono comparsi con in mano missili anti-aerei; un tipo di armamento che fino a questo momento Obama aveva vietato di consegnare ai “suoi” ribelli, per l’ovvio rischio cui sottopongono i voli civili. Adesso   questo tabù è caduto.  Caccia siriani e russi potranno essere abbattuti, invelenendo un conflitto che sembrava vicino alla  conclusione, con la liberazione di Aleppo. http://www.middleeasteye.net/news/syria-manpads-rebels-war-russia-609832353
Si aggiungano le manovre americane per sottrarre a Trump la vittoria. La candidata dei verdi Jill Stein (J)  riceve milioni di dollari necessari per poter aprire il riconteggio dei voti  in Wisconsin, e forse Pennsylvania e   Michigan  –  negli Stati in cui Trump ha vinto, con lo scopo di dimostrare che  ci sono stati brogli.   A darle i quattrini non sono privati “dal basso”, come vorrebbe far credere:  i suoi conti ricevono 160 mila dollari l’ora, giorno e notte, da un programma  di bonifico computerizzato – dietro cui è dato sospettare  George Soros.  I particolari del trucco si possono leggere qui:  http://alexanderhiggins.com/soros-bot-funding-stein-recount-campaign-steady-rate-160k-per-hour/
In vari stati, fra cui Washington e Colorado,   il partito democratico sta facendo pressioni   sui grandi elettori per “convincerli” a non votare Trump, ma a dirigere il loro voto verso candidati di terza fila, come Mitt Romney e John Kasich.  Non hanno ancora rinunciato a rovesciare i dati elettorali./

Maurizio Blondet  - http://www.maurizioblondet.it/author/blondet/ 


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domenica 27 novembre 2016

Janiya (Ramallah) - Coloni israeliani aggrediscono innocenti contadini palestinesi e ne fanno strage


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E‘ stato un pogrom. I sopravvissuti sono cinque contadini palestinesi socievoli che parlano uno stentato ebraico e lavorano nell’edilizia in Israele con regolari permessi di ingresso.

Durante il week-end coltivano ciò che resta delle loro terre, molte delle quali sono state saccheggiate a beneficio degli insediamenti che soffocano il loro villaggio, Janiya, alla periferia di Ramallah. Sono convinti di essere sopravvissuti per miracolo all’attacco di sabato scorso.

“Pogrom” è in realtà l’unica parola che descrive ciò che hanno subito.

“Vi uccideremo!” gridavano gli assalitori brandendo coltelli seghettati, e sprangando gli uomini in testa e sui loro corpi con bastoni e tubi di ferro.

L’unico “crimine” dei palestinesi che, quando i coloni sono piombati su di loro, erano nel bel mezzo della raccolta delle olive, è essere palestinesi e avere il coraggio di lavorare la loro terra. Il periodo della raccolta delle olive è tradizionalmente la stagione per i pogrom in Cisgiordania, questo è stato uno dei più violenti. Nessun funzionario israeliano ha condannato l’aggressione, nessuno si è sconvolto. Una vittima ha avuto bisogno di 20 punti sulla testa, un altro si ritrova con la spalla e un braccio rotto, un terzo è zoppicante, una quarta ha perso i denti anteriori. Solo uno è riuscito a fuggire agli attaccanti, ma anche lui zoppicante per le ferite alla gamba causate mentre fuggiva dal terreno roccioso.

Gli agricoltori che nei giorni successivi erano ancora in stato di shock per l’esperienza, sono stati evacuati dai compaesani; le olive sono rimaste sparse sul terreno. Ora hanno paura di tornare negli uliveti.

Questo fine settimana, si sono ripromessi di inviare i giovani di Janiya per insaccare ciò che è stato raccolto e completare la raccolta. Loro con i loro corpi e lo spirito a pezzi, dicono di essere incapaci di fare qualsiasi cosa.

Gli assalitori, circa una dozzina di coloni mascherati sono inquadrati in un video ripreso da un residente locale, Ahmed al-Mazlim, che – a quanto pare scaricata l’emozione del loro atto – sono tornati alle loro baracche, sparse al di sotto dell’insediamento di Neria, noto anche come il Nord Talmon, tra Modi’in e Ramallah (vedere cartina in fondo ).

Questo era il loro “oneg Shabbat”, il loro Shabbat di gioia: scendendo nella valle e aggredendo le persone intente a lavorare la terra, innocenti e indifesi – forse anche con l’intenzione di uccidere. Un week-end tranquillo …

Nel video si vedono i coloni raggiungere lentamente le baracche del loro avamposto non autorizzato, situato sulla collina sotto Neria. Essi non hanno alcun fretta – dopo tutto, nessuno sta per catturarli. Infine si siedono sotto il portico di una delle capanne per dissetarsi con una borraccia.

Non ho mai visto prima criminali lasciare la scena del crimine con tanta indifferenza. Forse erano esausti per le loro fatiche – bastonare arabi – stanchi ma felici.

Yotam Berger, il giornalista di Haaretz, il primo a pubblicare il video, ha visitato le capanne il giorno dopo il pogrom. Era chiaro per lui che anche se le strutture erano vuote quando è arrivato i coloni vivevano lì. Nessun arresto è stato fatto finora, e l’esperienza passata suggerisce che nessuno sarà fatto. La polizia sta indagando.

Gideon Levy & Alex Levac

( Fonte: Invictapalestina)


http://www.forumpalestina.org/news/2016/Novembre16/20-11-16_pogrom-insediamenti.htm

sabato 26 novembre 2016

Medio Oriente - Le alleanze cambiano: "Al-Sisi si posizione a fianco di Assad (e della Russia)

La ricollocazione dell'Egitto nel quadro Mediterraneo e
Internazionale, con la Siria (e la Russia), contro la Turchia (e la
NATO)


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L'Egitto invia militari in Siria a sostegno di Assad

Come anticipato il 24 novembre 2016 in una intervista a una tv portoghese, il
presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi ha deciso di appoggiare
direttamente l'esercito siriano impegnato nella lotta a gruppi
islamisti. Secondo il quotidiano libanese As-Safir, vicino a
Hezbollah, nella città di Hama sarebbero già giunti 18 elicotteristi
egiziani e starebbero per giungere anche mezzi aerei militari.

Operazioni al via il 23 dicembre
L'arrivo dei piloti era stato anticipato dalla visita a Damasco di
quattro alti ufficiali, e di due generali che nelle scorse settimane
hanno visitato assieme alle truppe siriane le linee del fronte a
Quneitra. Sempre secondo As-Safir dal 23 dicembre dovrebbero
cominciare le operazioni delle forze armate egiziane a sostegno
dell'esercito siriano, ma non è chiaro se anche con truppe di terra.

Cambio di alleanze
In ogni caso il sostegno diretto al regime di Bashar al-Assad porta
l'Egitto su una linea sempre più filo-russa. Il 15 ottobre scorso ci
sono state le prime manovre congiunte fra esercito egiziano e quello
russo, nel deserto vicino al confine con la Libia ad El Alamein, con
la partecipazione di paracadutisti russi.

Mosca ha poi chiesto ad Al-Sisi di poter di nuovo utilizzare la base
navale di Sidi Barrani, sulla costa del Mediterraneo, come ai tempi
dell'alleanza fra Unione Sovietica ed Egitto. Fu il presidente Sadat a
rompere l'alleanza e a cacciare decine di migliaia di consiglieri
militari sovietici all'inizio degli Anni Settanta. Da più di 40 anni
l'Egitto è uno dei principali alleati degli Stati Uniti nel mondo
arabo.

Giordano Stabile



Fonte: http://www.lastampa.it/2016/11/24/esteri/legitto-invia-militari-in-siria-a-sostegno-di-assad-lXp6nSU0aB3PPBq3dQr58K/pagina.html

Leggi anche "Omicidio Regeni: Una mossa per disarcionare Al-Sisi"

http://www.lastampa.it/2016/02/10/esteri/una-mossa-per-disarcionare-alsisi-lomicidio-del-ricercatore-friulano-8oo3mYKV2ZdWSH91EYDP0K/premium.html

Altro in argomento Egitto - Siria - Russia su
http://247.libero.it/focus/37300285/1/l-egitto-invia-militari-in-siria-a-sostegno-di-assad/

giovedì 24 novembre 2016

Vaticano, terra di nequizia... altro che "religione"...!




Il vaticano vuole avere il controllo assoluto dottrinale e politico su tutti i cattolici che operano sul pianeta terra. Soprattutto i vertici ecclesiastici, vescovi e cardinali, debbono essere tutti nominati dal vaticano.


Cosa contraria persino all’antica tradizione cristiana. Infatti sino al V secolo le nomine vescovili (i cardinali non esistevano) venivano effettuate dal popolo, dai fedeli stessi. Il vescovo di Roma, che poi si tramutò in papa, era eletto dall’ecclesia dei credenti, con una votazione libera.

Di secoli ne son trascorsi ed ormai il papa è solo un monarca assoluto, ed il vaticano è uno stato totalitario e un potentato economico. 

Il papa, uno specialista in storie costruite per ingannare le masse, può continuare a sperare che qualcuno creda alla sua “religiosità”, ma quelli che gli “credono” son solo i suoi sottoposti e gli scherani politici di convenienza.

Ma forse “alcuni” non sono al corrente di tante nefandezze ecclesiastiche…. a quando bruciavano la gente o mandavano i fedeli a scannarsi alle crociate affermando che “dio lo vuole”….

Magari "qualcuno" dirà che la mia è una battaglia contro i mulini a vento, ma trovo che agire ed intervenire sui mali correnti delle religioni sia utile e necessario per l’elevazione della coscienza.

Sospetto però che non sarà facile scardinare il potere vaticano, che non è spirituale ma economico e politico. Inoltre se vogliamo parlare di “religione” facciamo prima un’analisi sul termine che significa “unire” (e non dividere)…. poi seguiamo un tracciato solido per stabilire ciò che “non” è coscienza religiosa, neghiamo ogni costrutto, assioma, assunzione, pretesa di descrivere ed incarnare la coscienza (o lo spirito, che è comune a tutti e non ha bisogno d’intermediari).

Ed è proprio in questi termini, di spiritualità laica, che si configura la mia opposizione verso fedi cieche ed ideologiche, soprattutto quelle ipocrite e funzionali al potere dei “sepolcri imbiancati”.

Purtroppo di fronte all’acquiescenza di tanti “fedeli” serve solo la discriminazione ed il distacco, una partita a scacchi del pensiero.

Paolo D’Arpini

mercoledì 23 novembre 2016

Roma - Cani sciolti razzisti (al contrario)


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E' accaduto di nuovo...
Cane pastore sciolto al parco, senza guinzaglio né museruola, padrona con tablet in mano, che vagava per conto suo, noncurante di quello che faceva il cane, dove o verso chi andava... gentilmente le chiedo di legare il suo cane, perché i miei due piccoli, essendo già stati aggrediti da altri cani sciolti, me compresa, hanno timore quando un cane, che non conoscono, si avvicina al galoppo... risposta? Sono razzista! 
La ragazza di colore, invece di spiegarmi cosa c'entrasse il fatto del razzismo con una persona che cortesemente la prega di legare il tuo cane, almeno per il tempo necessario che s'impiega per passare oltre, per via della situazione che crea ansia e disagio, nega spudoratamente anche il fatto di avermi minacciata di picchiarmi per lo stesso motivo, mesi fa. Le avevo chiesto la cortesia di legare il cane per due minuti, giusto il tempo per allontanarmi. Il coraggio le fa onore, non c'è che dire! Minacce di percosse e diffamazione in pubblico... solo per aver chiesto di far rispettare la legge, ma non per puntiglio, ma per una questione di umanità e rispetto per le persone e gli animali! Mi chiedo... si può essere razzisti verso le buone regole di convivenza civile e morale?
Vabbè... per andare al parco oggigiorno, bisogna chiamare la polizia municipale preposta al quartiere, per chiedere di far rispettare la legge... la prossima volta io spero che non diventi necessario, ma certo non ho nessuna intenzione di essere costretta a portare i miei cani altrove a spasso sull'asfalto, per strade non illuminate, piene di sterpaglie trascurate dal comune, che accecano cani e persone e due bustine di cacche, in cerca di un bidone della spazzatura ( In tutto il parco ce n'è uno solo )!
Se non mi trasformo nella dea Kahlì (bendata) e con quattro braccia a disposizione... dovrò infastidire per forza di cose e mio malgrado, la polizia preposta! 

Elke Colangelo

lunedì 21 novembre 2016

Gli "ebrei" sionisti non sono Ebrei


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Il mondo è dominato da una manciata di famiglie elitarie in linea con lo stesso programma atto a manipolare le ignare masse, tuttavia ci sono fazioni differenti che si battono per la supremazia all'interno dello stesso piano globale. I seguaci di entrambe o più parti sono pedine cui è stata inculcata una finta religione, mentre i loro leader rispondono agli stessi Dei. La dinastia dei Rothschild è una delle fazioni più influenti e costoro sono famosi per essere ebrei, ma non sono affatto ebrei, sono sumeri con l'aggiunta di altre discendenze. 

Il movimento creato dai Rothschild per avanzare pretese fasulle sulla terra che conosciamo come Israele o Palestina è noto con il nome Sionismo. Questo termine viene spesso usato come sinonimo di "popolo ebreo", quando in realtà si tratta di un movimento politico concepito, finanziato e promosso attraverso la casata dei Rothschild e osteggiato da molti ebrei. Attualmente il fronte sionista con maggiore visibilità è quello composto dai cosiddetti neoconservatori o neocons, che stavano dietro all'11/9 e le invasioni di Iraq, Afghanistan, Libia, Siria ecc. 

I sionisti sostengono che secondo l'Antico Testamento, Dio avrebbe designato gli ebrei come il suo popolo eletto e dato la loro terra promessa d'Israele, quindi quella terra appartiene a loro, senza discussioni. L'invasione e il sovvertimento di una intera nazione araba in Palestina è basata su testi della Bibbia, scritti da chissà chi e chissà quando, migliaia di anni dopo la schiavitù degli ebrei a Babilonia. La cosa è ancora più bizzarra quando ci si rende conto che la stragrande maggioranza degli ebrei non ha alcun collegamento storico o genetico con Israele e l'affermazione che questo collegamento esiste è un gigantesco inganno, sia ai danni del popolo ebreo che del mondo intero.

Alcuni coraggiosi scrittori ebrei, grazie alle loro ricerche,  hanno confermato che la popolazione "ebraica" sionista non ha alcun diritto storico sulla terra d'Israele. Costoro non sono gli ebrei biblici e certamente non sono "Semiti". Non discendono dall'Israele biblico ma dal popolo dei Cazari (Khazari), che abitava in quella che divenne la Russia meridionale, fino alle montagne del Caucaso. Oggi le loro terre sono largamente occupate dalla Georgia. Ecco perché il cosiddetto "naso semita" non è una caratteristica genetica di Israele, ma del Caucaso, quindi le rivendicazioni territoriali dei sionisti non hanno alcun fondamento. 

Secondo gli storici i Cazari discenderebbero dalla tribù dei Turkic, nota con il nome di Unni, che dall'Asia invase e saccheggiò l'Europa intorno al 450 d.C. Essi erano composti da un gruppo di tribù e stirpi frutto dell'incrocio di molti popoli, tra cui anche i Cinesi e i Sumeri. Gli Unni vengono in genere ricordati per il loro capo, Attila, che si impadronì del potere dopo aver ucciso il fratello Buda, da cui prese il nome la capitale ungherese Budapest.Come gli Unni, i Cazari parlavano la lingua Turkic e si ritiene che fossero lo stesso popolo.    

I Chazari controllavano un impero molto esteso ed erano per lo più commercianti e mediatori che riscuotevano le tasse sulle merci che transitavano attraverso le loro terre. Essi veneravano il fallo e celebravano riti che prevedevano anche sacrifici umani. Arthur Koestler scrive che "una nazione guerriera di ebrei turchi dev'essere sembrata tanto strana ai rabbini quanto un unicorno circonciso". I Cazari combatterono, strinsero alleanze e si incrociarono con popolazioni come i Magiari, con cui ebbero rapporti assai stretti. I Cazari rivestirono un ruolo di primo piano nella creazione della terra d'Ungheria. Nomi come quelli dei Cosacchi e degli Ussari derivano dalla parola "cazaro". I Cazari ebbero rapporti assai stretti anche con l'Impero Bizantino, che faceva parte dell'Impero Romano incentrato su Costantinopoli, con il cui popolo s'incrociarono.

I Cazari e il popolo da loro sottomesso, quello dei Magiari, avevano un legame con i Sumeri. Secondo il dottor Sandor Nagy, il popolo che poi divenne noto con il nome di Magiari era in realtà costituito da Sumeri che erano stati cacciati dalla "Fertile Mezzaluna",  che oggi corrisponde al meno fertile Iraq. Il dottor Nagy cita molti esempi per mostrare le somiglianze tra la lingua sumera, il magiaro antico e l'attuale lingua magiara. Egli fa anche riferimento a parecchie opere scritte durante il primo millennio, tra cui gli Arpad Codices e il trattato De Administrando Imperio, oltre che a cinquant'anni di ricerche da lui condotte. Egli sostiene che, mentre esistono solo duecento parole magiare derivate dalla lingua ugro-finnica, ce ne sono invece più di duemila derivate dal sumero.

Lo stesso è avvenuto con gli archeologi e linguisti inglesi, francesi e tedeschi, i quali hanno concluso che la lingua delle antiche iscrizioni sumere non era né indoeuropea né semitica, bensì era una lingua che presentava parecchie affinità con il gruppo etno-linguistico allora noto come Turanico, e che comprendeva l'ungherese, il turco, il mongolo e il finnico (che in seguito venne designato gruppo ural-altaico). Alcuni studi hanno dimostrato che la lingua sumera e quella ungherese hanno più di mille radici etimologiche comuni e una struttura grammaticale molto simile. Delle 53 caratteristiche tipiche della lingua sumera, 51 si ritrovano in quella ungherese, a fronte delle 29 che si trovano nelle lingue turche, 24 in quelle caucasiche, 21 in quelle uraliche, 5 nelle lingue semitiche e 4 in quelle indoeuropee. Chiariamo quindi le cose, quello che definiamo popolo "ebreo" in origine derivò da Sumer, e i Sumeri non erano semiti, perciò è del tutto inesatto parlare di "antisemitismo" riguardo al popolo ebraico, e la loro gerarchia, come quella dei Rothschild, lo sa bene...

Il dottor Nagy parla di due diverse emigrazioni del popolo sumero dalla Mesopotamia. Una avvenne attraverso la Turchia fino al bacino dei Carpazi, e l'altra dapprima verso oriente e poi a nord, oltre le montagne del Caucaso, fino alla regione che si trova tra il Mar Caspio e il Mar Nero. Si tratta della stessa terra occupata dall'impero cazaro, al punto che il Mar Caspio divenne noto come Mar Cazaro. 

Un'antica leggenda precristiana di origine ungherese li definisce discendenti di Nimrod di Babilonia. Narra la leggenda che Nimrod aveva due figli, Magor e Hunor. Si dice che Magor fosse il capostipite dei Magiari e Hunor degli Unni, e questo spiega perché le due popolazioni, Magiari e Unni (Cazari), hanno un'origine comune. Antiche fonti bizantine attestano che i Magiari erano anche chiamati Sabir e che fossero originari della Mesopotamia, la terra di Sumer. Numerose altre fonti antiche e medievali si riferiscono agli Sciti, agli Unni, agli Avari ed ai Magiari come allo stesso popolo, anche se le autorità ungheresi sembrano voler smentire a tutti i costi quelle tesi. 

Il vero esodo  
L'impero cazaro, il primo stato feudale dell'Europa orientale, cadde dopo una serie di guerre e invasioni che culminarono con la calata dell'Orda d'Oro dei Mongoli, ricordata soprattutto per il suo capo, Gengis Khan. Man mano che nei secoli veniva meno il loro potere e la loro influenza, i popoli cazari cominciarono ad emigrare in varie direzioni. I Cazari si diffusero nelle terre slave non ancora conquistate dall'Orda d'Oro, contribuendo così a creare i grandi centri ebrei dell'Europa orientale e abbracciando la fede giudaica e talmudica (sumero-babilonese).

In Polonia ed Ucraina esistono molti toponimi antichi che derivano da chazaro o zhid che vuol dire ebreo. Tra questi figurano i toponimi Kozarzewek, Kozara, Kozarzow e Zydowo. Con la caduta dell'impero cazaro, dopo il 960, un certo numero di tribù slave, guidate da quelle che occupavano l'attuale Polonia, formò un'alleanza che divenne appunto lo stato della Polonia.  I Cazari rivestono un ruolo fondamentale nelle leggende polacche che parlano della fondazione della nazione. 


L'autore ebreo Arthur Koestler scrive: "Fonti ungheresi e polacche riportano che gli ebrei ricoprono il ruolo di direttori della zecca, amministratori delle imposte del regno, controllori del monopolio del sale, esattori delle tasse e prestatori di denaro - cioè banchieri.  Questo parallelismo fa pensare ad una origine comune delle due comunità di immigranti, e che possiamo far risalire l'origine della maggior parte degli ebrei ungheresi al ceppo magiar-cazaro, la conclusione appare scontata".

In quel periodo accade che il popolo conosciuto da secoli come chazaro, divenne noto come popolo ebreo, e la loro vera origine andò perduta, ma non tra le famiglie elitarie, che propinano una falsa storia alle masse ebree e al resto del mondo, basata sull'idea che fossero gli ebrei biblici, credenza erronea che continua ancora oggi con conseguenze devastanti per la pace in Medio Oriente.

Gli 'ebrei' cazari furono confinati in ghetti in seguito ad un editto papale della metà del XVI secolo e questo, insieme ai massacri dei cosacchi del XVII secolo in Ucraina, portò ad un altro esodo di massa verso l'Ungheria, la Boemia, la Romania e la Germania. Fino a quel momento in Germania non c'era neanche un ebreo. Così la grande marcia verso occidente venne ripresa e continuò senza interruzioni per quasi tre secoli, fino alla Seconda Guerra Mondiale, divenendo lo strumento principale per la formazione delle attuali comunità ebraiche in Europa, negli Stati Uniti e Israele. 

Koestler, egli stesso nativo di Budapest, a proposito degli 'ebrei' e della rivelazione sui Cazari, scrive: "...Ciò significherebbe che i loro antenati non venivano dal Giordano ma dal Volga, non dal Canaan ma dal Caucaso, un tempo ritenuta la culla della razza ariana; e che geneticamente essi sono più vicini agli Unni, agli Uiguri e ai Magiari che alle progenie di Abramo, Isacco e Giacobbe. In questo caso il termine "antisemita" perderebbe di significato, essendo basato su un equivoco di fondo condiviso sia dai carnefici che dalle vittime. La storia dell'impero cazaro, che via via emerge lentamente dal passato, comincia a delinearsi come la più crudele mistificazione mai perpetrata dalla storia".

Benjamin H. Freedman, un uomo d'affari ebreo di New York, nonché persona addentrato alle segrete cose, dopo la II° Guerra Mondiale prese una netta posizione contro il Sionismo. Conosceva bene alcuni uomini politici americani di primo piano come Woodrow Wilson, Franklin Roosevelt, Joseph Kennedy, John F. Kennedy e Bernard Baruch. Freedman si spinse molto oltre nel diffondere la verità sui Cazari:

"Qual è la verità sugli ebrei? Li chiamo ebrei perché voi li conoscete come tali. Io non uso questo termine. Mi riferisco a loro come ai "cosiddetti ebrei", perché so cosa sono. Non uno di loro [dei Chazari] ebbe un antenato che avesse mai messo piede in Terra Santa. Non solo negli episodi del Vecchio Testamento, ma anche se risaliamo alle origini della storia. Non uno di loro! Eppure ecco che vengono dai noi cristiani e ci chiedono di sostenere la loro insurrezione armata in Palestina dicendo: 'Voi volete aiutare il popolo eletto di Dio a rimpatriare nella sua Terra Promessa, la loro antica patria, non è vero? E' vostro dovere di cristiani. Noi vi abbiamo dato uno dei nostri ragazzi come vostro Signore e Salvatore...'  E' altrettanto ridicolo chiamarli 'popolo della Terra Promessa'  come lo sarebbe chiamare 'Arabi' i 54 milioni di Cinesi musulmani". 

L'antico popolo cazaro è anche noto col nome di ebrei ashkenazi, altri sono noti come ebrei sefarditi e questi ultimi hanno davvero un legame storico con il Medio Oriente, anche se, l'idea di un popolo eletto che discende dall'Israele biblico non sta comunque in piedi. Gli Ashkenazi (Cazari) sono in realtà una minoranza in Israele, ma detengono le redini del potere, come hanno sempre fatto sin da quando il paese venne fondato nel 1948.   

Il nome Ashkenazi deriva da Ashkenaz, parola ebraica che vuol dire Germania! Ma la Bibbia parla degli Ashkenazi come di un popolo che abitava la regione del monte Ararat (attuale Turchia) e dell'Armenia - il paese dell'Arca di Noè. Ciò corrisponderebbe all'insediamento principale dei Cazari. C'è anche un riferimento biblico ad Ashkenaz, fratello di Togarma e nipote di Magog. Giuseppe, il re cazaro della seconda metà del X secolo, scrisse che i suo popolo discendeva da Togarma, che ebbe dieci figli e originò tutte le tribù turche, compresi gli Unni, i Cazari e i Bulgari. Nei secoli successivi alla caduta dell'impero cazaro, gli Ashkenazi non parlavano la lingua semitica ebrea, il che non deve sorprendere visto che non erano ebrei. Essi svilupparono una lingua propria chiamata Yiddish. Tale lingua, che nacque dai dialetti sud-orientali del medio-alto germanico, si diffuse poi nell'Europa centro orientale a partire dal XII secolo.

In seguito, nella sua evoluzione assorbì elementi della lingua ebraica, aramaica e slava, e altre influenze. Anche lo Yiddish, quindi, non proviene da Israele ma dall'Europa orientale. Le molteplici influenze nel loro linguaggio si rispecchiavano anche nei geni degli antichi Cazari. Ormai essi si erano incrociai con così tante altre razze da aver creato un cocktail genetico che comprendeva Sumeri, Turchi, orientali ed europei del nord e dell'ovest. Tuttavia, le loro stirpi reali, come quella dei Rothschild, un tempo Bauer, rimasero pure attraverso gli incroci e rappresentano una razza a parte rispetto al resto dei loro compagni "ebrei". 

Non sto assolutamente dicendo che esiste un complotto "ebreo" per controllare il mondo. Sto solo affermando che le loro famiglie dominanti, a cui non potrebbe importare di meno del popolo ebreo in generale, giocano un ruolo importante e si sono insinuati in ogni popolo, ogni nazione allo scopo di ottenere il potere con manovre e raggiri. 

Quella babilonese fu una civiltà creata dai Sumeri dopo la loro espansione in Asia centrale, dove divennero noti col nome di Cazari. Infatti molte delle organizzazioni di Sangue Blu che si svilupparono nel corso dei millenni, si auto-battezzarono Confraternite Babilonesi. Esse in seguito si fusero con le scuole segrete atlanteo-egiziane d'Europa per dare vita ai Massoni.  

Estratto e commento a  La Tredicesima Tribù di Arthur Koestler

(Inviato da Guglielmi Fabrizio - guglielmi_fabrizio@fastwebnet.it)

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Articoli collegati: 



Khazari ashkenazi, convertiti all'ebraismo (per convenienza) - http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2015/05/khazari-ashkenazi-convertiti.html

Restare ebrei per scelta - http://paolodarpini.blogspot.it/2015/05/restare-ebrei-o-bramini-e-una-scelta.html


domenica 20 novembre 2016

Gesù era ebreo, filisteo, esseno... o solo un'idea?


"Ti avverto, chiunque tu sia. Oh, tu che desideri sondare gli Arcani della Natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa,come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il Tesoro degli Dei. Oh, uomo conosci te stesso e conoscerai l'Universo degli Dei"   (Oracolo di Delfi)

 Foto di Gustavo Piccinini

In seguito ad un virulento scambio di pareri intercorso  un po' di tempo fa con alcuni "credenti" ho sentito l’esigenza di riportare qui un argomento scottante, che già in passato fu per me motivo di discussione,  ovvero la  ricerca storica sulla non esistenza fisica di Gesù di Nazareth. 
Esiste un libro  intitolato "La Favola di Cristo" scritto alcuni anni fa dal compianto  Luigi Cascioli   e  -dopo averlo letto- compresi come fosse importante ripristinare una verità storica su  fatti alquanto nebulosi, che vengono in realtà confermati dalla sola voce ecclesiastica dei papi e del vaticano. La storia si sa è solo convenzione ma quando una religione come quella cattolica pretende di essere detentrice di una verità salvifica incontrovertibile occorre una certa cautela ed un’analisi approfondita sulle origini di questo messaggio…
Personalmente sono  cresciuto  in seno ad uno spirito agnostico, la mia origine essendo ebraica, ma convertitosi mio nonno al cristianesimo (per ovvi motivi) durante il ventennio, il risultato fu quello  di cancellare di fatto all’interno della mia famiglia ogni credenza religiosa. Formalmente cristiano e persino ex allievo dei Salesiani pian piano  portai avanti la mia ricerca sino a considerare la superiore validità di filosofie alquanto atee, come ad esempio il Buddhismo, l’Advaita Vedanta od il Taoismo. Infine smisi di interessarmi di qualsiasi religione abbracciando consapevolmente la via sincretica della Spiritualità Laica, di cui mi son fatto anche portatore.
Ciò avvenne in seguito alla diretta esperienza della veridicità e realtà del Sé interiore che supera, pur integrandolo, qualsiasi concetto di Dio o di separazione fra gli esseri.  Comunque per amore di “verità” speculativa e storica non ho mai tralasciato di occuparmi di “santi” (nell’accezione laica del termine) anticamente vissuti  come Gesù, Lao Tze, Buddha, o personalmente conosciuti  come Swami  Muktananda, Karmapa,  Nisargadatta Maharaj e numerosi altri…
Non ho mai voluto cancellare l’uomo, per me la capacità dell’uomo di manifestare il “divino”  e la saggezza è motivo di grande “orgoglio” per la comune appartenenza alla specie umana. Per questa ragione ho sempre cercato -o forse desiderato- l’esistenza di santi del calibro di Gesù, Maometto e Buddha… 
E qui ritorno al libro di Luigi Cascioli  in cui si nega l’esistenza fisica di Gesù… o per lo meno la inquadra in un contesto ed in una manifestazione diversa da quella propugnata dal vaticano e dalle varie chiese cristiane.
Beh, non voglio però negare libertà di espressione e ricerca. 
Pertanto qui di seguito riporto alcuni  elementi di ricerca sull’esistenza o meno di Gesù Cristo.
“La favole di Giovanni di Gamala, ovvero la favola di Cristo”, di Luigi Cascioli (che ha citato in giudizio Don Enrico Righi per abuso di credulità popolare e sostituzione di persona).
“Gesù lava più bianco. Ovvero come la Chiesa inventò il marketing”, di Bruno Ballardini
“Babbo Natale, Gesù adulto. In cosa crede chi crede”, di Maurizio Ferraris

e poi naturalmente i "Vangeli" stessi... 

Paolo D’Arpini


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sabato 19 novembre 2016

Nell'era Trump l'Iran torna nel mirino dei poteri oscuri


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Avevo scritto della disfida elettorale tra Trump e Clinton che si trattava di scegliere tra la padella e la brace, ed infatti ora si sente il rossore delle braci coperte del vincitore Trump che cominciano ad abbrustolire le carni dei nemici di sion. 

Come si poteva sperare che l'America si convertisse e la smettesse  nella sua politica predatoria, come si poteva sperare che tra la Clinton venduta ai sionisti ed ai mercanti di armi ed il Trump che ha promesso ad Israele di fare di Gerusalemme la capitale riconosciuta, potesse esserci una qualsiasi differenza nella politica estera?   

Nella sequenza di aggressioni agli stati islamici che infastidivano israele, dopo aver distrutto l'Iraq, la Libia e la Siria, manca solo l'Iran ed il suo tempo ora sembra arrivato... Israele non ha mai nascosto l'intenzione di aggredire l'ostile suo vicino, che non accetta l'invasione  e la martirizzazione del popolo Palestinese perpetrata dall'ente sionista.  

Alla prima buona occasione sion avrebbe fatto tutto da solo ma ora con Trump al potere  Netanyahu può agire, come è sua abitudine, per interposta persona (per non sporcarsi le mani)... A fare il lavoro sporco ci penserà il nuovo capo della CIA designato da Trump: Mike Pompeo. Egli prima ancora di salire sulla cadrega ha già dichiarato che la sua finalità è quella di scardinare l'accordo sul nucleare siglato tra Iran ed  Obama.  

Riporta il Weekly Standard: "Mike Pompeo,  il parlamentare che Trump  ha designato a capo della Cia, parlamentare  repubblicano,  ha uno scopo nella vita: “Non vedo l’ora di smantellare questo accordo disastroso con il più grande Stato sponsor del terrorismo del mondo”. Riferendosi all’accordo sul nucleare, concluso da Obama. 

Paolo D'Arpini

Portavoce European Consumers Tuscia

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Roma, 26 novembre 2016 - Per l'eliminazione della violenza sulle donne - "Non una di meno!"


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Non una di meno! Tutte insieme contro la violenza maschile sulle donne. Verso una grande manifestazione: il 26 novembre 2016 tutte a Roma

Il 25 novembre e' la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne. Vogliamo che sabato 26 novembre Roma sia attraversata da un corteo che porti tutte noi a gridare la nostra rabbia e rivendicare la nostra voglia di autodeterminazione.

Non accettiamo piu' che la violenza condannata a parole venga piu' che tollerata nei fatti. Non c'e' nessuno stato d'eccezione o di emergenza: il femminicidio e' solo l'estrema conseguenza della cultura che lo alimenta e lo giustifica. E' una fenomenologia strutturale che come tale va affrontata.

La liberta' delle donne e' sempre piu' sotto attacco, qualsiasi scelta e' continuamente giudicata e ostacolata. All'aumento delle morti non corrisponde una presa di coscienza delle istituzioni e della societa' che anzi continua a colpevolizzarci.

I media continuano a veicolare un immaginario femminile stereotipato: vittimismo e spettacolo, neanche una narrazione coerente con le vite reali delle donne. La politica ci strumentalizza senza che ci sia una concreta volonta' di contrastare il problema: si riduce tutto a dibattiti spettacolari e trovate pubblicitarie. Non c'e' nessun piano programmatico adeguato. La formazione nelle scuole e nelle universita' sulle tematiche di genere e' ignorata o fortemente ostacolata, solo qualche brandello accidentale di formazione e' previsto per il personale socio-sanitario, le forze dell'ordine e la magistratura. 

Dai commissariati alle aule dei tribunali subiamo l'umiliazione di essere continuamente messe in discussione e di non essere credute, burocrazia e tempi d'attesa ci fanno pentire di aver denunciato, spesso ci uccidono.
Dal lavoro alle scelte procreative si impone ancora la retorica della moglie e madre che sacrifica la sua intera vita per la famiglia.

Di fronte a questo scenario tutte siamo consapevoli che gli strumenti a disposizione del piano straordinario contro la violenza del governo, da subito criticato dalle femministe e dalle attiviste dei centri antiviolenza, si sono rivelati alla prova dei fatti troppo spesso disattesi e inefficaci se non proprio nocivi. In piu' parti del paese e da diversi gruppi di donne emerge da tempo la necessita' di dar vita ad un cambiamento sostanziale di cui essere protagoniste e che si misuri sui diversi aspetti della violenza di genere per prevenirla e trovare vie d'uscita concrete.
E' giunto il momento di essere unite ed ambiziose e di mettere insieme tutte le nostre intelligenze e competenze.

A Roma da alcuni mesi abbiamo iniziato a confrontarci individuando alcune macro aree - il piano legislativo, i Cav e i percorsi di autonomia, l'educazione alle differenze, la liberta' di scelta e l'Ivg - sappiamo che molte altre come noi hanno avviato percorsi di discussione che stanno concretizzandosi in mobilitazioni e dibattiti pubblici.

Riteniamo necessario che tutta questa ricchezza trovi un momento di confronto nazionale che possa contribuire a darci i contenuti e le parole d'ordine per costruire una grande manifestazione nazionale il 26 novembre prossimo.

Proponiamo anche che la giornata del 27 novembre sia dedicata all'approfondimento e alla definizione di un percorso comune che porti alla rapida revisione del Piano Straordinario Nazionale Anti Violenza. Queste date quindi non sono l'obiettivo ma l'inizio di un percorso da fare tutte assieme.

Realta' promotrici: Rete IoDecido, D.i.Re - Donne in Rete Contro la violenza, UDI - Unione Donne in Italia

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