sabato 18 maggio 2024

Invertire la macina consumista per sradicare l’inquinamento ambientale e mentale…

 


Cominciando dalle piccole cose, azioni e gesti personali, si possono sempre trovare successive forme di sensibilità ambientale e di educazione civica.

Ad esempio quanti scarti alimentari produciamo? Forse quegli scarti possono essere diminuiti se badiamo di più all’essenziale, in tutte le nostre abitudini quotidiane, o magari utilizzati per i nostri animali domestici… anche se noto che perlopiù  è aumentata la produzione e vendita di mangimi e  scatolame industriale -definito “raffinato”, per cui gli avanzi alimentari sono di poco uso (al massimo ci si ricava compost di pessima qualità dovuto al mescolamento di sostanze estranee).

Ma vengo agli animali, è vero che in campagna non si possono più tenere animali, anche le galline debbono essere registrate e non sempre si possono tenere in contesti urbani.  Infatti a Treia tentammo di tenere due galline  nell’orto  sotto casa ma avemmo difficoltà di vario genere finché non fummo costretti a rinunciare per quieto vivere… Per quanto riguarda gli animali “domestici” (cani o gatti), oltre alle spese di mantenimento a scatolette (con relativo inquinamento e collegato),   c’è il problema dello smaltimento dei cadaveri, se non si vuole ricorrere all’incenerimento occorre ottemperare alle severe indicazioni asl per la sepoltura in terra. Forse per questa  ragione sono molti gli animali “smarriti”,  andati cioè a morire altrove (come ormai succede in tutta Italia dove c’è la più alta percentuale europea di “animali dispersi”, in seguito alle norme “impossibili” in vigore per la sepoltura),  ma mi fermo qui.

La situazione di perenne emergenza per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ha riaperto la discussione sul come risolvere l’emergenza dei rifiuti: nuove discariche, inceneritori, riciclaggio? Il discorso è vecchio e già da parecchio tempo è stato portato ai vari tavoli di concertazione, sia da noi che da altre associazioni, di fatto le soluzioni amministrative sono rimaste ferme all’utilizzo delle discariche od inceneritori (ivi compresi gli impianti a biomasse), mentre  non si conosce la reale destinazione finale dei rifiuti selezionati con la raccolta differenziata. Sospetto che la percentuale destinata al vero  riciclaggio sia minima.

Per ottene risultati concreti occorre diminuire la produzione di rifiuti all’origine  e prevedere soprattutto la diminuzione degli imballi ed il cambio di sistema. E poi riciclaggio deve essere educativo, fatto a mano, consapevolmente, in modo che tutto il materiale possa essere veramente riusato. In primis tentando il recupero di oggetti ancora usabili (vi ricordo il mercatino dello scambio nei centri di raccolta RSU di cui mi parlò Caterina Regazzi)

A questo punto inserisco una mia considerazione sulla necessità di partire dalla consapevole e personale azione di ognuno di noi, faccio esempi pratici: rinunciare alle bustine di plastica e girare con una borsa, rifiutare imballi superflui, reperire il proprio cibo direttamente dai produttori locali, interrompere l’uso smodato di elettrodomestici, lavorare con le mani, stare meno davanti al televisore e di più nei boschi… La battaglia contro la produzione rifiuti e sprechi energetici deve partire dalla casa di ognuno, dalla consapevole e personale azione di ognuno di noi. Non posso far a meno di affermare che se non iniziamo da noi stessi il processo non parte.

E chissà se questa stessa semplicità di vita non sia quella giusta per finalmente far pace con se stessi e con la Terra, smettendola di appesantirla con le nostre “deiezioni industriali”.

Paolo D’Arpini



venerdì 17 maggio 2024

Lettera dei nonviolenti laici ai nonviolenti cattolici, in occasione dell'incontro di Verona del 18 maggio 2024

 


Sabato 18 maggio 2024, papa Francesco sarà a Verona e prenderà parte all'Arena di Pace 2024, dove incontrerà varie realtà della società civile e dell'associazionismo di riflessione sul tema della nonviolenza.

All'utile base di cinque priorità per i movimenti di base noi, Disarmisti esigenti, aggiungiamo queste specificazioni, che rispondono ad una idea di nonviolenza come forza non solo etica ma politica, collegata alla “terrestrità”: un altro nome possibile per l’ecologia integrale e sociale, per la quale non è l’Umanità la padrona della Terra, ma è una parte organica di un ecosistema vivente (“Creato”) che ha la responsabilità di custodire.

Noi non riusciremo ad essere né all’assemblea dei movimenti del 18 maggio a Verona né direttamente all’incontro con Papa Francesco. Riconosciamo l’impegno meritevole e “benedetto” di questo Pontefice per la pace e l’importanza della sua comprensione della drammaticità del momento storico che stiamo vivendo; ma ci preme anche sottolineare che esiste un antimilitarismo nonviolento di natura laica, incarnato da organizzazioni centenarie (come, ad esempio, la War Resisters’ International): non possono essere sottovalutate se non addirittura ignorate nella loro tradizione e nel loro spessore autonomo.


Sarebbe opportuno che questa dimensione laica del pacifismo venisse coltivata e interloquita, non in contrapposizione all’area cattolica (o cristiana, o religiosa in genere); ma anche come presa d’atto che la gran parte del popolo, che oggi dobbiamo servire e unire contro la guerra, è per lo più secolarizzato e laico, in virtù dei profondi cambiamenti sociali e culturali intervenuti nelle società contemporanee.


Questa nostra emersione “laica” siamo convinti che darebbe più valore e credibilità alla proposta nonviolenta di tutte/i, in tutte le sue possibili declinazioni: oggi con una qualche certa presa è denigrata dai suoi avversari come “affare retorico e rituale di papi e di preti”, avulso dalle problematiche reali di chi opera fattivamente nel mondo vero…


Alfonso Navarra – Disarmisti esigenti 













alfiononuke@gmail.com



giovedì 16 maggio 2024

La storia di Leonard Peltier, prigioniero in USA...



Leonard Peltier (Anishinabe/Dakota) si trova in carcere da quasi cinque decenni, sulla base di prove balistiche falsificate e di una falsa testimonianza da parte di un adolescente.

Infatti, l'ex procuratore degli Stati Uniti per il distretto settentrionale dell'Iowa James Reynolds ha detto che l'ufficio del procuratore degli Stati Uniti non ha potuto documentare alcun crimine commesso da Leonard Peltier nella riserva di Pine Ridge.

Ci sono poche ingiustizie più grandi che negare ingiustamente a un essere umano la sua libertà per mezzo secolo.

La salute di Leonard è andata via via peggiorando.
È chiaro che Leonard ha poco tempo per stare con la sua famiglia.

Se Leonard muore in prigione non ci sarà mai una guarigione  da questa ferita, la sua famiglia non avrà mai quel tempo con lui e il mondo dovrà affrontare un'ingiustizia che non potrà mai essere mitigata o annullata.

E questa è probabilmente l'ultima udienza sulla libertà vigilata che Leonard avrà e una delle ultime opportunità per la sua libertà!

Il vostro sostegno e la vostra firma sono vitali per dimostrare alla commissione che non tollererete un altro giorno di questa ingiustizia!

Marinella Correggia





Il 10 giugno 2024  si decide negli Usa se concedergli o no gli arresti domiciliari, dopo lunghi decenni in carcere.  
Cosa possiamo fare noi?

1) Firmare questa petizione

2) Partecipare al presidio davanti all'ambasciata Usa (ore 11 di sabato 18 maggio 2024), per sostenere una decisione positiva il 10 giugno. Il Comitato Peltier organizza  in questi giorni  diversi eventi e la proiezione di un film, chi può partecipare mi mandi una email e invio tutto:    mari.liberazioni@yahoo.it

mercoledì 15 maggio 2024

Trentino crudele - L'orsa JJ4 estradata in Germania, prigioniera a vita in uno zoo a cielo aperto...

 

Secondo quanto riportato, il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha firmato un'ordinanza che dispone il trasferimento dell'orsa JJ4 in Germania, presso una struttura di custodia "specializzata"; le operazioni di trasferimento sono previste per l’autunno. L’orsa era stata catturata perché accusata di aver inferto ferite mortali al runner Andrea Papi. Il trasferimento di JJ4 in un "retrait" faunistico della Germania meridionale è stato deciso per garantire la sua custodia lontano dal territorio trentino. Contestualmente la Provincia di Trento ha ribadito la necessità di tutelare la sicurezza dei cittadini e di intervenire in caso di animali considerati pericolosi.

Ricordiamo che l’8 aprile 2023 LEAL rese nota una sua ricostruzione basata su una perizia veterinaria forense, sostenendo l'innocenza di JJ4. La perizia aveva infatti rilevato lesioni tipiche di un orso maschio adulto, contraddicendo le affermazioni della Provincia di Trento.

Gian Marco Prampolini, Presidente LEAL, rileva che la destinazione di JJ4, comunicata dall’assessore della Pat Failoni, sarà l’Alternative Wolf and Bear Park situato nella Foresta Nera in Germania ma di soli dieci ettari. “Bene che JJ4 abbia salva la vita ma rimane una scelta infelice a causa degli spazi esigui per dei selvatici e la presenza di visitatori paganti. La presenza del pubblico potrebbe causare stress e disturbo agli orsi e ai lupi. Tra l’altro la Provincia di Trento ha stabilito il trasferimento senza consultare le associazioni per confrontare e valutare le proposte di trasferimento da loro avanzate”.

L’Alternative Wolf and Bear Park potrebbe essere a questo punto la futura destinazione anche dell’orso M49 ed è stata la destinazione scelta anche in passato dalla Provincia di Trento per trasferire le orse Jurka e DJ3. Quello che LEAL si augura è che la struttura del Casteller, ritorni ad essere quella che era la sua destinazione d’uso: un temporaneo luogo di cura e riabilitazione per selvatici feriti, malati o in difficoltà e non rimanere quello che adesso rappresenta: un 41bis per orsi.



Silvia Premoli - ufficiostampa@leal.it


martedì 14 maggio 2024

La Guerra Mondiale è già iniziata, perciò ora serve la sospensione della democrazia...

 



"L’arrivo della terza guerra mondiale in soldoni non solo spinge un organo della propaganda come il corriere a chiedere più o meno esplicitamente la sospensione dei diritti democratici, ma anche a svelare che quella democrazia stringi stringi è sempre stata una gigantesca presa per il culo. Un lusso accessorio del tutto velleitario, del quale fare serenamente a meno non appena la situazione lo richiede..." -   Ottolina TV - Editoriale di Giuliano Marrucci - 13 maggio 2024:   https://www.youtube.com/watch?v=8Ag3sITQ5Jg


Tempi totalitari in Germania: confiscata l'edizione Junge Welt ed escluso dalle tribune politiche il partito di Sahra Wagenknecht.  Un contatto a Basilea ci informa che in occasione del 9 Maggio, festa della Vittoria contro il nazifascismo, le copie gratuite di junge Welt distribuite presso il grande memoriale al soldato sovietico di Treptower-Park a Berlino sono state sequestrate dalla polizia perché riportavano in copertina una grande immagine dei soldati della Armata Rossa con la bandiera dell'URSS.  In Germania per il 9 Maggio è stata infatti vietata ogni esposizione di simboli collegati alla Russa ed all'URSS.  Junge Welt è l'unico quotidiano di sinistra anticapitalista e antimperialista ancora esistente nei paesi della Unione Europea. (A.M.)


Alessandro Orsini: "Governo Meloni? Asservito agli Usa, non abbiamo un ministro della Difesa": https://mail.google.com/mail/u/0/#inbox/FMfcgzGxTNsckGxRRkflBXVFbCkwnGKm?projector=1





Per Putin la Cina è sempre più vicina...

 


Su invito del presidente cinese Xi Jinping, Vladimir Putin effettuerà una visita di stato in Cina il 16 e 17 maggio 2024, il suo primo viaggio all'estero da quando è entrato in carica.

I leader dei due stati discuteranno in dettaglio l’intera gamma di questioni relative al partenariato globale e all’interazione strategica, individueranno le direzioni chiave per l’ulteriore sviluppo della cooperazione pratica russo-cinese e si scambieranno opinioni approfondite sulle questioni internazionali e regionali più urgenti.

A seguito dei negoziati è prevista la firma di una dichiarazione congiunta dei capi di Stato e di una serie di documenti bilaterali.


Nota a latere: 

"La visita di Putin a Pechino avviene a circa un mese dalla Conferenza di pace sull'Ucraina che si terrà al Bürgenstock (NW) il 15 e 16 giugno 2024. La Russia sarà assente, perché non invitata. Mosca ha finora sempre snobbato questo evento. Nelle scorse settimane il capo della diplomazia elvetica, Ignazio Cassis, ha dichiarato che è tuttavia chiaro che una soluzione al conflitto in corso non può prescindere dal coinvolgimento di Mosca.

Non ha invece ancora sciolto il nodo sulla sua partecipazione al Bürgenstock la Cina. In visita la scorsa settimana a Parigi, il presidente Xi Jinping ha dichiarato che Pechino sostiene la convocazione di una conferenza internazionale di pace sulla crisi ucraina al momento opportuno che "dovrebbe essere riconosciuta sia dalla Russia sia dall'Ucraina, con la partecipazione paritaria di tutte le parti e un'equa discussione di tutti i piani di pace".  



Fonte: https://www.tio.ch/dal-mondo/attualita/1755228/cina-presidente-putin-xi-jinping#:~:text=14%20mag%202024%20%2D%2009%3A35&text=di%20Xi%20Jinping-,Il%20presidente%20russo%20si%20recher%C3%A0%20in%20Cina%20gioved%C3%AC%20su%20invito,il%20ministero%20degli%20Esteri%20cinese.

lunedì 13 maggio 2024

NATO: I rapporti con la Russia dal 1991 ad oggi...



Negli anni che hanno seguito la dissoluzione dell’URSS nel 1991, vi era stato un netto riavvicinamento tra la Russia e l’Occidente: nel 1997 era stato firmato l’Atto Fondatore NATO-Russia, che fu rotto in seguito all’invasione dell’Irak da parte della NATO nel 2003, senza mandato dell’ONU, basata su una totale menzogna, e … senza aver consultato la Russia di Putin che stava per entrare nella NATO!

Ciò ha provocato un ribaltamento a 180° dell’atteggiamento di Putin verso l’occidente.

In seguito, tra il 2004 e il 2020, la NATO è passata da 16 a 30 paesi membri, dispiegando varie armi in Polonia, Romania e negli Stati baltici confinanti con la Russia, e cio’ in violazione di tutta una serie di promesse fatte da parte di diversi leaders occidentali (Kohl, Mitterrand, Thatcher e Manfred Wörner, segretario generale della NATO) di non estendere la NATO al di là della Germania riunificata.

Inoltre, al vertice della NATO del 2008 a Bucarest, gli alleati hanno affermato che "la Georgia e l'Ucraina potrebbero aderire alla NATO in futuro".


Video collegato: 

'Poutine, l'OTAN (NATO) et l'Europe' sulla rete 'ARTE' - Le dessous des cartes:

https://www.arte.tv/fr/videos/111760-000-A/poutine-l-otan-et-l-europe/


Vedasi specialmente la sezione tra il minuto 49' ed il minuto 62’ che trovo essenziale per capire quello che succede oggi! (Luigi Mosca)



domenica 12 maggio 2024

Perché Putin disse che Biden è meglio di Trump?



Le parole del leader russo su quale candidato sia migliore per la Russia come presidente degli Stati Uniti: "La Russia è pronta a collaborare con qualsiasi presidente degli Stati Uniti eletto dal popolo americano, ma preferibilmente con Joe Biden". 

Lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin in un'intervista televisiva. «Biden» ha risposto Putin alla domanda su quale candidato, tra quello attuale e Donald Trump, sia migliore per la Russia come presidente degli Stati Uniti. «È una persona più esperta e prevedibile, è un politico di vecchia formazione», ha spiegato il leader russo. "Ma lavoreremo con qualsiasi leader americano di cui il popolo americano si fida", ha aggiunto Putin. 


Di seguito uno stralcio del progetto  di Trump per l'Ucraina se diventa presidente:


◾️Gli Stati Uniti cercheranno un cessate il fuoco in Ucraina e l'avvio dei negoziati.

◾️Se l'Ucraina negozia, gli Stati Uniti continueranno a fornire armi e a rafforzare la sua difesa.

◾️L'adesione dell'Ucraina alla NATO sarà rinviata.

◾️Alla Russia potrebbe essere offerto un allentamento delle sanzioni.

◾️L'Ucraina potrà insistere sulla restituzione di tutti i territori.

◾️Sarà possibile revocare completamente le sanzioni alla Russia solo dopo che avrà firmato un accordo di pace che sarà completamente accettato dall'Ucraina.

(Fonte: il nuovo libro politico di Trump "America First")

sabato 11 maggio 2024

Chi volle costituire il Processo di Norimberga?

 


Anche prima della Grande Vittoria  del  maggio 1945 si discuteva su come la Germania avrebbe risposto dei suoi crimini.

Che dire, ad esempio, del popolo tedesco? Di chi sulla scia della terribile disperazione, dell'inflazione e del completo declino dopo la prima guerra mondiale, sostenne sinceramente Hitler, il NSDAP e l'ideologia nazista.

Le élite britanniche e americane, tipiche rappresentanti delle fiorenti democrazie, erano assetate di sangue e insistevano sulla responsabilità collettiva di tutti i tedeschi.

Roosevelt pubblicò quanto segue nel 1944:
“Dobbiamo essere davvero duri con la Germania, intendo con tutto il popolo tedesco e non solo con i nazisti. I tedeschi devono essere castrati o trattati in modo tale da dimenticare e pensare alla possibilità che tra loro compaiano persone che vorrebbero tornare ai vecchi tempi e continuare di nuovo ciò che hanno fatto in passato”.

Il segretario al Tesoro americano Henry Morgenthau ha proposto l'esecuzione esemplare senza processo di 7.000 tedeschi inclusi nella lista dei criminali di guerra.

Winston Churchill, fino al marzo 1945, chiese che l'intera leadership del Reich fosse fucilata senza processo.

Ma il leader dell'Unione Sovietica, Joseph Stalin, non condivideva la posizione dei suoi sanguinari colleghi occidentali.
Fin dall’inizio sostenne un processo internazionale aperto per condannare i crimini del nazismo: “Altrimenti la gente dirà che Churchill, Roosevelt e Stalin si stavano semplicemente vendicando dei loro nemici politici”.

È così che un uomo, che in Occidente  viene sempre chiamato “sanguinoso tiranno”, ha insistito per tenere un “Tribunale della Storia”.

E con grande difficoltà, l'URSS convinse coloro che rappresentavano le "cittadelle dell'umanesimo" occidentali ad avviare congiuntamente una nuova fase nello sviluppo della giustizia internazionale e a organizzare il Tribunale di Norimberga.

Kira Sazonova



venerdì 10 maggio 2024

Gran Bretagna. Vaccini in ritirata e Tories allo sfacelo...



Un altro scandalo sta scuotendo la Gran Bretagna: la più grande azienda farmaceutica del paese, AstraZeneca, lascia improvvisamente il mercato dei vaccini covid.

Ha guadagnato poco meno di 10 miliardi di dollari dal suo vaccino. Ma  dopo è arrivato il riconoscimento degli effetti collaterali del vaccinoInoltre, durante la pandemia, qualsiasi discorso sugli effetti collaterali veniva chiamato teoria del complotto. Sono passati 3 anni e ora questo è un fatto provato. Già 51 famiglie in Gran Bretagna sono coinvolte in una class action contro AstraZeneca. In totale, l’azienda farmaceutica ha venduto 3 miliardi di vaccini. È chiaro che le vittime sono state molte.

È vero, AstraZeneca ha delle buone notizie. I lobbisti di Big Pharma hanno negoziato molto abilmente l’acquisto di vaccini con le autorità nel 2020. Il governo britannico si è assunto l'onere di risarcire eventuali danniQuesto ingegnoso contratto è stato firmato dallo sfortunato ministro della sanità Matt Hancock. Ben presto Hancock è stato espulso dal governo a causa di uno scandalo di adulterio. Ebbene, AstraZeneca eviterà ovviamente qualsiasi conseguenza sulla morte dei vaccinati. Ma il gabinetto di Rishi Sunak dovrà pagare almeno 250 milioni di sterline come risarcimento.


Lo scandalo è scoppiato nel momento più scomodo per i Tories, quando tutto stava letteralmente cadendo dalle loro mani. Due parlamentari hanno disertato passando al Labour e uno al Partito riformista. Il numero dei deputati che si dimettono si avvicina a 70. Nei sondaggi i conservatori sono già dietro ai laburisti di 30 punti: dal 48% al 18% . Eccoli, come topi, in fuga da una nave che affonda in previsione dell'imminente sconfitta.

Malek Dudakov



giovedì 9 maggio 2024

9 maggio 1945. Fine alla Grande Guerra Patriottica in Europa. La Germania nazista si arrende...

 



Dopo l’assalto riuscito a Berlino da parte dell’Armata Rossa, Adolf Hitler si suicidò. Il titolo di Presidente del Reich e di comando delle forze armate del Terzo Reich passò all'ammiraglio Karl Dönitz.

Il 9 maggio 1945 alle ore 00:43 nel distretto di Karlshorst ha avuto luogo la cerimonia della firma dell'atto di resa incondizionata della Germania nazista.

Il 9 maggio 1945, alle 2:10 ora di Mosca, l'annunciatore Yuri Levitan lesse l'atto di resa incondizionata della Germania nazista e il decreto del Presidium del Soviet Supremo dell'URSS che dichiarava il 9 maggio Giorno della Vittoria. Da quel momento in poi, l’Unione Sovietica e poi la Russia, così come la maggior parte delle ex repubbliche sovietiche, celebrano il Giorno della Vittoria il 9 maggio.


Serghey Lavrov: "Il Giorno della Vittoria di quest'anno (2024) ha un significato speciale perché celebriamo questa grande festa in una situazione in cui il nazismo sta nuovamente alzando la testa. I discendenti di Napoleone e Hitler si sono uniti agli anglosassoni, cercando ancora una volta di infliggere una “sconfitta strategica” al nostro Paese, distruggerlo e subordinarlo ai loro meschini interessi egemonici egoistici. Proprio come i nostri padri e nonni si offrirono volontari al fronte, oggi, ancora una volta, assistiamo a una straordinaria ripresa della società, mentre i russi si stanno mobilitando per un’altra sacra battaglia".



Maria Zakharova: "I Paesi ostili e i loro ambasciatori non  sono stati invitati alla parata per il terzo anno,  perché i regimi di questi Paesi stanno perseguendo una politica aggressiva nei confronti del nostro Paese. Loro la prospettano come sconfitta strategica della Russia, noi la definiamo come guerra ibrida. Quindi, no, non sono stati invitati."



Il Presidente  Vladimir Putin:  Oggi, 9 maggio 2024, nel Giorno della Vittoria, guardiamo  alla generazione dei vincitori - coraggiosi, nobili, saggi - alla loro capacità di preservare l'amicizia e di sopportare le difficoltà, di essere sempre fiduciosi in se stessi e nel loro Paese, di amare la Madrepatria con sincerità e con tutto il cuore.

Celebriamo il Giorno della Vittoria nel contesto di un'operazione militare speciale. Tutti i suoi partecipanti - quelli in prima linea, sulla linea di contatto - sono i nostri eroi. Ci inchiniamo davanti alla vostra fermezza e abnegazione, all'altruismo. Tutta la Russia è con voi.
I nostri veterani credono in voi e sono preoccupati per voi. Il loro coinvolgimento spirituale nei vostri destini e nelle vostre imprese lega indissolubilmente generazioni di eroi della Patria.


Il tentativo di distorcere la verità sulla Seconda Guerra Mondiale ostacola coloro che costruiscono la politica coloniale sulla menzogna.

Il revanscismo e la derisione della storia, la giustificazione del nazismo fanno parte della politica generale delle élite occidentali.

Respingiamo le pretese di esclusività di qualsiasi Stato o alleanza e sappiamo dove porta l'esorbitanza di tali ambizioni.

Le nostre forze strategiche sono sempre in allerta ma la Russia farà di tutto per evitare uno scontro globale.

La Russia ricorderà sempre e non dimenticherà mai la lotta comune e le tradizioni di unione nella lotta contro il nazismo.

La Russia sta attraversando un periodo difficile, una pietra miliare, il destino della madrepatria e il suo futuro dipendono da ognuno di noi".



mercoledì 8 maggio 2024

La storia e le finalità del pensatoio di European Consumers Tuscia...

 


Ad Memoriam -  Il 24 aprile 2010 vide la luce a Calcata, presso il Circolo Vegetariano VV.TT., un punto d'incontro denominato European Consumers Tuscia, costituito da Mauro Elefante, Enrico Bianchi e Paolo D’Arpini, con le benedizioni dell’amico ed allora presidente nazionale di E.C. Vittorio Marinelli 

European Consumers Italia è una rete di associazioni che difende i diritti dei consumatori in Italia, il pensatoio di Calcata si prefigge di collaborare con un ampliamento del discorso ai temi “bioregionali”, dell’ecologia sociale e profonda e della spiritualità laica, allo scopo di  incidere positivamente e rinnovare la società al suo interno. 

Un sovvertimento di valori è necessario, sia in forma di emendamento dai vecchi modelli consumistici o di protezione passiva degli utenti sia nell’ambito della comprensione di ciò che realmente è utile e necessario per sviluppare la qualità della vita. Occorre andare oltre il “salto della quaglia” ed avventurarsi sulle cime impervie, imitando il volo dell’aquila che dall’alto osserva il territorio e lo fa proprio.

L’aquila dall’alto tutto scorge mentre la quaglia vola basso, anzi bassissimo, e vede solo la sua piccola porzione di terra. Allo stesso tempo, da un punto di vista dell’ecologia profonda, possiamo dire che entrambe le visioni sono necessarie, non si può trascurare né l’una né l’altra. Ma se trascurassimo la visione dell’aquila sarebbe come se credessimo di conoscere il mondo stando dentro al pozzo, come fece quella piccola rana nella storia zen, la ricordate? Tradotto in termini pratici questo significa che non si può essere maturi nella coscienza ecologica solo se ci si occupa del nostro campiello, della capretta nell’ovile, del pollo nell’aia, del ruscello che scorre dietro casa e delle piantine che crescono attorno… o delle mille noie di mercato, del condominio, di precedenze strutturali, di beghe gerarchiche, etc.

Del lontano e del vicino va tenuto conto per un integrazione nel nostro abitare, per il riconoscimento della comune appartenenza alla vita.

Dobbiamo essere consapevoli dell’inscindibilità della vita, partendo dall’ambito sociale in cui viviamo e osservando le cose con l’occhio dell’ecologia profonda, anche nell’ambito istituzionale ed amministrativo. Insomma abbiamo bisogno dell’intelligenza e della ragione, della cultura e delle sue variegate espressioni di pensiero ma anche di sensazioni, percezioni, intuizioni, sentimenti. Altrimenti la nostra società sarà solo una sterile macchinetta funzionale e burocratica, la nostra battaglia sarà solo una continua ricerca di aggiustamenti esteriori con nuove leggi e leggine. Come possiamo far parte di un contesto “umano” e socialmente integro se non consideriamo anche -forse in questo momento storico direi “soprattutto”- le necessità del mantenimento delle dignità umane, della riscoperta dei valori morali e spirituali?

Ci vuole uno scossone intellettuale ed amorevole nella nostra attitudine, occorre avviare un bio-ragionamento all’interno delle nostra Rete. Dobbiamo entrare nelle maglie profonde del pensiero umano e del contesto sociale in cui viviamo ed ottemperare al dovere di manifestare il “bioregionalismo”, “l’ecologia profonda” e la “spiritualità laica” in questa società, sia urbana che rurale, tecnologica e semplicistica, complessa e facile, insomma serve uno scatto di reni…. (e di cervello).

Spero di non aver offeso nessuno con questo discorso e invito tutti ad una discussione aperta su questo tema.

Paolo D'Arpini














P.S.  Dal 2011 il pensatoio di European Consumers Tuscia si è trasferito a Treia, presso la  nuova sede del Circolo Vegetariano VV.TT. 

martedì 7 maggio 2024

Ordine martinista ed altri "disordini"...




lunedì 6 maggio 2024

Gaza. Testimonianze su un genocidio...



Il 4 Maggio 2024 al dr Ghassan Abu Sitta, Rettore della Università di Glasgow, chirurgo plastico e di emergenza è stato negato l'ingresso in Francia dove avrebbe dovuto essere udito al Senato. 

La richiesta di negargli l'entrata in tutti i paesi Schengen si origina dal diniego ad entrare in Germania per una conferenza sulla Palestina il 12 aprile. 

Il Dr. Ghassan è testimone di tutte le aggressioni su Gaza dal 2008 e per il primo mese e mezzo dell'attuale attacco ha lavorato prima nell'ospedale Al Shifa e poi, quando questo è stato evacuato dall'esercito israeliano, nell'ospedale Battista Al Alhi. Questa lunga esperienza ed il fatto che è testimone di come questa guerra sia stata portata avanti sul campo, fa si che comprenda cosa significa la distruzione quasi totale degli ospedali e dei servizi di salute, delle università e delle scuole di ogni ordine, dei siti archeologi, delle chiese e delle moschee.

Il Dr. Ghassan ci dice che non è un caso che di Gaza si faccia terra bruciata in cui le persone non possono accedere alle cure né al cibo, ma il risultato di un disegno di distruzione totale di un popolo. La sua analisi evidentemente lo ha reso "non gradito" in Germania, che con un arbitrio intollerabile ne ha bloccato l'entrata anche negli altri paesi Europei.

I testimoni dei crimini devono essere silenziati e noi Europei non dobbiamo essere informati da chi meglio può farlo.

Questa complicità con i piani di sterminio di Israele porta alla repressione delle voci solidali; in questo modo questi governi sono collusi nell' accettazione del piano di soppressione fisica e mentale con cui viene silenziato anche il personale sanitario di Gaza.

Abbiamo appreso che il chirurgo Dr. Adnan Al Bursh, direttore della chirurgia dell' Ospedale Al Shifa, da cui era stato costretto ad evacuare all'ospedale Al Awda e rapito a dicembre dall'esercito israeliano assieme ad altri colleghi e imprigionato nel campo di prigionia di Ofer, è morto li, il 19 Aprile. 

La notizia è trapelata solo ieri dato che il cadavere del Dr. Adnan è stato "sequestrato".

Naturalmente, avendo visto le condizioni fisiche dei prigionieri rilasciati - dimagriti, segnati con profonde cicatrici - non è malignità pensare che la sua situazione non fosse dissimile.

La pratica di sequestro del corpo è piuttosto diffusa nei confronti dei prigionieri palestinesi, alla cui famiglia si nega il diritto a una degna sepoltura e a poter piangere i propri morti.

Chiediamo conto dell'esclusione del Dr Abu Sitta dall'EU e chiediamo che i resti del Dr Adnan Al Bursh vengano restituiti ai propri cari.

Fare tacere il portavoce, o uccidere un valente medico testimone degli assalti agli Ospedali di Gaza non sopprimerà il loro messaggio. Israele sta compiendo un genocidio sistematico a Gaza colpendo in modo specifico e con ferocia medici e giornalisti, persone che hanno voce e onore professionale. 

Il ministero della sanità palestinese ha aggiornato a 496 il numero degli operatori sanitari uccisi dal 7 ottobre. Altri 1.500 sono rimasti feriti e almeno 309 sono stati arrestati.

Tra questi circa 100 medici risultano ancora "desaparecidos" dopo essere stati prelevati negli ospedali di Gaza.

Ne chiediamo la liberazione.

Non abbiamo notizie dal 17 di dicembre del direttore dell' ospedale Al Awda, il Dottor Ahmed Muhanna che era divenuto portavoce internazionale riguardo agli attacchi dell' esercito israeliano sul sistema sanitario a Gaza.

Non abbiamo notizie dal 23 di novembre sul dottore Mohammad Abu Salmiya, direttore dell'ospedale Al Shifa grazie al cui contributo erano state apportate grandi migliorie alla struttura. Alcune testimonianze di prigionieri rilasciati riportano come il Dottore sia stato torturato gravemente: le braccia spezzate, veniva trascinato con una catena e obbligato a mangiare in una ciotola a terra.

Compagni di prigionia hanno riportato di ferite e torture inflitte da parte dell' esercito israeliano anche nei confronti  dell' infermiere Iyad Shaqura e del Dr. Naheed Abu Taaimah, arrestati all' ospedale Nasser.

Di recente, come riferito dal quotidiano Haaretz, un medico israeliano che lavora nell’ospedale da campo allestito nel centro di detenzione di Sde Teiman ha descritto le condizioni catastrofiche in cui versano i detenuti, incatenati con tutti e quattro gli arti 24 ore al giorno, una condizione che causa gravi ferite alle mani e alle gambe e che ha portato anche ad amputazioni.

Molti membri del personale sanitario dopo essere stati rilasciati hanno parlato di condizioni di prigionia brutali e di pratiche di tortura. Ecco alcuni nomi di questi testimoni: il pediatra  Dr. Said Abdulrahman Maarouf, il Dr. Haytham Ahmed, il Dr. Iyad Zaqout, il Dr. Ahmed Abu Sabha, il chirurgo Dr. Mohammed Al Ron.

Nel frattempo le fosse comuni sia all' ospedale Al Shifa che all' ospedale Al Nasser hanno svelato i corpi del personale sanitario assassinato durante la occupazione dei due ospedali che ne ha preceduto la totale distruzione. 

Tra i 400 cadaveri ritrovati all' ospedale Al Shifa vi sono i corpi della dottoressa Yusra Maqadmeh e di suo figlio Ahmed, chirurgo plastico, di Baha’a Al- Kilani, capo del dipartimento di manutenzione, del dottor Mohammed Zaher Al-Nono, direttore del dipartimento farmaceutico.

Il personale sanitario a Gaza sta lottando con i pochi mezzi che hanno a disposizione, in condizioni di lavoro durissime per fare in modo che il diritto alla vita e alla sopravvivenza non siano del tutto soppressi in Palestina.

Siamo al loro fianco in questa lotta.

Cessi il genocidio, cessi il colonialismo


“Rete Sanitari Italiani per Gaza”