martedì 24 marzo 2015

Cul-tura a Bologna, si fa nera dalla vergogna..



Sembra questo il leitmotiv del divertimento gay: la bestemmia. Non ci si diverte – evidentemente – ad essere solo gay, bisogna necessariamente accompagnare il tutto con un po’ di blasfemia in salsa
“Charlie Hebdo”. Meglio, poi, se il tutto viene finanziato dal Comune (Bologna). Allora sì che il divertimento è assicurato!


 Tre uomini travestiti da Gesù mimano pratiche sessuali con una grossa croce. Succede al Cassero, locale della comunità omosessuale di Bologna. Le gesta blasfeme sono state immortalate in fotagrafie che da giorni fanno il giro dei social
network suscitando una marcata indignazione.

Anche perché la festa gay è stata finanziata dal Comune di Bologna.“I
soldi pubblici devono sostenere asili, anziani, minori e politiche
della sicurezza – ha tuonato su Facebook il consigliere comunale di
Forza Italia Michele Facci – se proprio il Cassero vuole offendere, lo
faccia con i propri soldi. Non con i nostri”.

Nei prossimi giorni Facci depositerà un’interpellanza per chiedere
all’amministrazione comunale “se sia opportuno continuare a finanziare
certe iniziative” come quelle di Cassero che, per offendere la Chiesa
cattolica, si è inventato la riproduzione fotografica delle vignette
di Charlie Hebdo. “La nostra costituzione garantisce il diritto a
professare liberamente la propria fede e di conseguenza – ha spiegato
l’esponente – anche il diritto a non vedere derisa o denigrata e
infamata la stessa fede”. Non solo. Domani il consigliere comunale di
Forza Italia Marco Lisei domani andrà in Procura, insieme ai
consiglieri regionali Galeazzo Bignami e a Valentina Castaldini per
denunciare quanto accaduto all’interno del Cassero. Dal momento che il
Cassero si trova in un immobile del Comune di Bologna a canone zero,
la leghista Lucia Borgonzoni ha, invece, sfidato il Comune invitandolo
a “non rinnovare la convenzione“ con l’associazione arcigay, che
scadrà il 10 maggio, per la gestione dell’immobile ex Salara di via
don Minzoni.

Il procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini ha subito fatto
sapere che, “se giungeranno denunce”, saranno valutate “con
attenzione”. Anche l’amministrazione comunale non ha mancato di
prendere le distanze dal Cassero invitando gli organizzatori
dell’evento blasfemo ad assumersi “la responsabilità di una grave
offesa, che ha molto più del volgare e provocatorio”. “La cultura dei
diritti che vede da sempre questa città differenziarsi – ha commentato
il Comune di Bologna – è stata costruita attraverso una diffusa
cultura del rispetto, che ci pare mancato in questa occasione”. Ma
dall’associazione arcigay non è arrivata una sola parola di scuse.
Anzi, è stato addirittura alzato il tiro dell’offesa. Per il circolo
Arcigay quelle sulle foto blasfeme sono polemiche “pretestuose e
strumentali”. “Il conflitto tra comunità Lgbt e la parte politicizzata
dei cattolici – spiega il Cassero – preesiste alla nostra festa e alle
famigerate immagini, questo è un dato indispensabile per comprendere
perché una persona omosessuale decida di dissacrare o irridere un
simbolo religioso. Quel gesto rappresenta una liberazione rispetto a
un simbolo che quelle persone percepiscono come oppressivo”.


(Fonte: ilgiornale.it)

(Altra Fonte: http://www.azionetradizionale.com)

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Articolo integrativo:   

Qual è il punto di raccordo fra gli atei (militanti) e gli omosessuali
(militanti)? L’amore per la “libertà”? La “tolleranza”? No. Atei e
omosessuali sono uniti nella pratica dello sbattezzo dal rito
cattolico del battesimo che da oggi offriranno gratuitamente a
chiunque ne farà richiesta. E’ questa, infatti, la battaglia di
“libertà” (?!) portata avanti dall’Arcigay bolognese, sezione
piuttosto oltranzista e già protagonista di spettacoli a luci rosse
dalle forti tinte blasfeme (finanziati coi soldi del Comune). Non
serve necessariamente essere cattolici praticanti per capire quanto il
contro-rito dello sbattezzo – inutile su di un piano “sottile”, perché
gli effetti di un rito non possono essere cancellati dalla volontà
dell’uomo, ma utilissimo come arma di propaganda e di condizionamento
delle menti… – abbia in questo caso delle tinte, senza paura di
esagerare, contro-tradizionali e “sataniche”.
(ilgiornale.it) – È lo sportello per “sbattezzarsi”, l’ultima novità
introdotta a Bologna.

Su iniziativa dell’Unione degli atei agnostici e razionalisti, da
venerdì 13 aprirà uno sportello dove sarà possibile abbandonare la
Fede cattolica.

L’iniziativa avrà il suo varo nel corso di una festa organizzata per
venerdì al Cassero, uno storico punto di ritrovo per la comunità
omosessuale felsinea. L’iniziativa è stata goliardicamente
ribattezzata “Venerdì Credici – notte eretica e scaramantica”.

L’Uaar promette di prendere in carico tutte le pratiche necessarie
allo “sbattezzo” – una pratica che, ricordiamo, non ha alcun valore
per la Chiesa Cattolica, che al massimo può cancellare il nome dai
registri dei battezzati. Il Sacramento, una volta impartito, è valido
per sempre. Dall’Uaar, però, non sembrano curarsene

“Basta che tu conosca la parrocchia dove subisti il battesimo e al
resto ci pensiamo noi – scrivono gli attivisti in un comunicato
diffuso in rete – se ci darai l’incarico, faremo copia di un tuo
documento d’identità, spediremo la raccomandata e, nel giro di un
mese, non sarai più considerato dallo Stato un “suddito” del vescovo.
I più fortunati riceveranno dalla Curia una lettera con le conseguenze
di questo gesto di autodeterminazione, tra cui la scomunica latae
sententiae“.

“Non tolleri più l’ingerenza del Vaticano nella tua vita? Stanco di
essere giuridicamente suddito del vescovo? Indignato per l’invasione
dei ginecologi obiettori? Contrario a regalare alla Chiesa 6 miliardi
di euro l’anno di soldi pubblici? – proseguono gli atei - Allora esci
dal gregge”. Il servizio sarà attivo dalle 23 a tarda notte, perché
“cambiare religione o non averne più una è un diritto”, come
sostengono dall’Uaar. (Azione Tradizionale)

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