lunedì 7 luglio 2025

Brasile, 6 e 7 luglio 2025. I Brics esprimono preoccupazioni per l'economia mondiale e per la spinta alla guerra...

 


Indirettamente anche il presidente USA, Donald Trump, ha voluto dire la sua ai rappresentanti dei Paesi BRICS riuniti a Rio de Janeiro e lo ha fatto con il suo solito metodo,  minacciando una ritorsione economica: "Qualsiasi Paese che si allinei alle politiche  dei BRICS verrà soggetto a un'ulteriore tariffa del 10%. Non ci saranno eccezioni a questa politica..."

Il blocco BRICS, da parte sua,  ha rilasciato una dichiarazione in cui ha espresso "serie preoccupazioni per l'aumento dei dazi, che sono incoerenti con le regole dell'Omc".

Senza specificatamente indicare gli Stati Uniti, i leader dei Brics hanno affermato che "tali restrizioni minacciano di ridurre il commercio globale, di interrompere le catene di approvvigionamento globali e di introdurre incertezza".


Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha anche criticato la decisione della Nato di aumentare le spese militari degli Stati membri. Ha detto che è "sempre più facile investire nella guerra che nella pace".

Nonostante la spinta del presidente brasiliano a mettere in primo piano questioni come l'intelligenza artificiale ed il rischio di una guerra mondiale, il vertice è stato segnato dall'assenza di diversi leader chiave.  Tra questi il presidente cinese Xi Jinping e il presidente russo Vladimir Putin.  Anche il presidente iraniano Masoud Pezeshkian e quello egiziano Abdel Fattah al-Sisi non partecipano  personalmente al vertice di Rio de Janeiro ma solo attraverso le loro delegazioni di rappresentanza. 

Il blocco BRICS ha raddoppiato le sue dimensioni lo scorso anno e gli analisti sostengono che la conseguente mancanza di coesione potrebbe mettere in discussione la sua capacità di diventare un altro pilastro negli affari mondiali.



(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.) 


domenica 6 luglio 2025

Trump celebra l'indipendenza e Musk si toglie la maschera!



Il 4 luglio 2025,  nel giorno delle celebrazioni dell'Indipendenza Usa,  mentre tutti gli americani DOC (leggasi: statunitensi) si congratulavano con se stessi, Elon Musk annunciava su x  di aver formato un nuovo partito politico antagonista: "Independence Day is the perfect time to ask if you want independence from the two-party (some would say uniparty) system!"  -  “Oggi è nato il Partito dell'America per riprendervi la libertà..." Ha scritto l'immigrato, aggiungendo: "Quando si tratta di mandare in bancarotta il nostro Paese con sprechi e corruzione, viviamo in un sistema monopartitico, non in una democrazia. Oggi, l'America Party è nato per restituirvi la libertà", ha annunciato il miliardario rivoluzionario.

Musk ha sostenuto verbalmente e finanziariamente Trump durante la campagna elettorale e all'inizio del secondo mandato del repubblicano. È stato persino incaricato di dirigere il “Dipartimento per l'efficienza del governo”. Ma in seguito si è scontrato duramente con lo stesso Trump sui social media per il nuovo bilancio. E addio incarico! Donald Fredowitz ha persino minacciato di deportare Elon in Sud Africa, dove è nato. E ora, un nuovo colpo di scena. Il potenziale nuovo partito potrebbe sottrarre voti ai repubblicani.

Una cosa di cui Trump può stare tranquillo: "Musk non potrà candidarsi alla presidenza perché è nato fuori dagli Stati Uniti". (O.L.)



La risposta di Trump:   https://www.youtube.com/shorts/qKY89U5ZRbk?feature=share

(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)


sabato 5 luglio 2025

La Sicilia sarà più bella senza il Muos e senza Sigonella...

 

In questi giorni i ministri degli Esteri dell'UE sono a Bruxelles per decidere, a porte chiuse, se continuare a premiare Israele con un accordo commerciale da 45 miliardi di euro mentre bombarda i civili e affama un'intera popolazione.

Dobbiamo imporre all’UE e al governo italiano di fermare il genocidio del popolo Palestinese messo in atto da Israele, e di fare pressione sullo stato sionista per fermare i crimini di guerra, l'apartheid, l'occupazione militare e la pulizia etnica.

La Sicilia, con la presenza diffusa delle basi USA e Nato, come Sigonella e il Muos a Niscemi, da troppo tempo supporta gli interventi militari in Medio Oriente. Ricordiamo, in particolare, l’invio di aerei cargo Globemaster con munizioni per la base di Nevatim, la flotta di velivoli-spia Boeing P-8 Poseidon, che affiancano i droni Global Hawk e Triton, e che transitano e stazionano a Sigonella.

Ancora, il recente attacco ai siti nucleari in Iran, è stato eseguito dal sottomarino nucleare USS Georgia sotto il comando navale USA in Europa e Africa NAVEUR-NAVAF, con sede a Napoli.

È arrivato il momento che il popolo della pace in Sicilia riprenda la Lotta e la Resistenza – dopo le grandi mobilitazioni contro gli euromissili a Comiso e contro il Muos a Niscemi – con una nuova, grande mobilitazione popolare per fermare le micidiali spirali guerrafondaie, alimentate dai criminali aumenti delle spese militari e dai paralleli tagli alle spese sociali.

La Sicilia sarà più bella senza il Muos e senza Sigonella.

 

Domenica 6 luglio 2025, alle ore 10,00,  Manifestazione regionale a Sigonella

Promotori

Catanesi Solidali con il Popolo Palestinese; Comitato Giarre/Riposto per la Palestina; Comitato per il sostegno al popolo palestinese della riviera jonica messinese; Comitato provinciale per la Palestina Libera Caltanissetta; Coordinamento Messina/Palestina; Comitato Siracusa per la Palestina

Adesioni: coordinamentonazionalenonato@lists.riseup.net

Alleanza Verdi Sinistra Sicilia; ANPI CT; ANPI Avola; Antudo; ARCI Catania; Associazione Antimafie Rita Atria; Associazione Comunista Olga Benario CT; Associazione Radio Aut PA; Carovane Migranti; Casa del Popolo Peppino Impastato PA; Casa22 CL; Catanesi Solidali con il Popolo Curdo; Circolo Tina Modotti Associazione di amicizia Italia-Cuba CT; Cobas Scuola Sicilia; Collettivo di studio e ricerca Gabriele Centineo; Comitato Nour Pa; Comitato No MUOS Niscemi; Coordinamento Disarmiamoli PA; Democrazia Sovrana e Popolare CL; FLC CGIL CL, Enna; Generazioni Future; Global March to Gaza Italia; La Città Felice CT;  LHIVE CT; Fridays For Future  CL; Movimento NO MUOS; Movimento Siciliano D’azione; No Riarmo CL; Nuova Unione Popolare EN; Officina Rebelde CT; Partito Comunista dei Lavoratori; Partito dei Carc-PA; Potere al Popolo Sicilia; Potere al Popolo CT; Punta Izzo Possibile Augusta; Redazione de I Siciliani Giovani CT; Rete Nobavaglio Sicilia; Rifondazione Comunista Sicilia; Rifondazione Comunista SR/RG;  Sinistra Anticapitalista; Sinistra Futura Sicilia; Student X Palestina Catania; SUNIA; UGS Sicilia; USB Sicilia; Zona Aut Pa, Rete Bioregionale Italiana...

venerdì 4 luglio 2025

La UE si morde le mani...



Leggo adesso che gli USA hanno iniziato a togliere le sanzioni contro la Russia, tra cui alla Banca centrale, a Sberbank of Russia, a Gazprombank e ad altri istituti finanziari e bancari molto importanti. Dall’altra parte vedo che abbiamo Ursula von der Leyen, Kaja Kallas, Giorgia Meloni e soci che continuano a spingere per mettere nuove sanzioni alla Russia, come se i 18 pacchetti varati fino a ora non avessero affossato le nostre economie.

È abbastanza indicativo, perché, per l’ennesima volta, il comportamento dell’impero del male che si fregia della Statua della Libertà ci racconta due cose chiarissime: gli USA ci hanno prima usati in ottica anti-Russa per poi lasciarci la patata bollente e farci pagare tutti i costi dell’ennesima guerra per procura. La Russia non l’hanno sconfitta, nonostante ci abbiano provato, ma hanno sconfitto e disinnescato l’Unione Europea definitivamente.
Come? In due modi: portandoci alla fame con le sanzioni contro la Russia e spennandoci attraverso l’aumento delle spese militari al 5% del PIL. Soldi che, in gran parte, oltre il 60%, finiranno nelle tasche di aziende a stelle e strisce a discapito della spesa sociale e dei servizi per i popoli europei.
Ora provate a immaginare se l’Unione Europea avesse continuato il dialogo con la Russia quando serviva, anziché obbedire a Biden. A quest’ora, a essere isolati sarebbero Trump e company. Immaginate se l’Unione Europea avesse concordato a tavolino un’architettura di sicurezza europea quando gli USA spingevano con la guerra a oltranza. Ecco, serviva in quel momento una classe politica all’altezza dell’occasione, enorme, storica.
Hanno deciso di passare alla storia scegliendo il suicidio. Per questo l’Unione Europea è diventata il pericolo più grande per l’Europa e anche per il mondo. Perché mai come prima si è trasformata nell’utile idiota di un impero in totale decadenza. Che ci manderà a buttare il sangue non appena ne avrà bisogno per istinto di sopravvivenza.




giovedì 3 luglio 2025

Trump decide di interrompere la fornitura di armi sofisticate all'Ucraina... e l'Ucraina si consola con le mine antiuomo...


mercoledì 2 luglio 2025

Macron tenta l'approccio diplomatico con Putin...



Macron cerca di recuperare una posizione diplomatica e chiama Putin dopo tre anni di silenzio.  Tra i due si è discussa  la situazione sui vari fronti. Putin ha ricordato al capo dell'Eliseo che "il conflitto in Ucraina è una conseguenza diretta della politica occidentale". 

Il colloquio tra Macron e Putin è durato oltre due ore. Tra gli argomenti non solo l'Ucraina ma anche l'Iran ed altre questioni calde.  

La telefonata di Macron a Putin è un tentativo del leader francese di rafforzare la sua posizione di attore sulla scena mondiale, scrive Bloomberg.  Secondo la pubblicazione, la conversazione del 1 luglio 2025 fa parte di uno sforzo per forgiare un approccio comune sull'Iran tra i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Per non offendere il capataz ucraino,  subito dopo aver chiamato Putin il presidente francese ha sentito anche Zelensky. Lo ha riferito una fonte informata di Rbc-Ucraina secondo cui il capo dell'Eliseo avrebbe scambiato qualche parere al telefono con il leader di Kiev. I dettagli della conversazione tra i due leader sono sconosciuti.

Cos'altro scrivono i media mondiali sul dialogo tra Vladimir Putin ed Emmanuel Macron:

The New York Times: Per Macron, la conversazione è stata un passo avanti verso la riconquista di una posizione di rilievo internazionale in Medio Oriente. La telefonata è stata un rischio diplomatico per il presidente francese, rappresentando un nuovo passo per annullare l'isolamento di Mosca che i leader occidentali hanno cercato di mantenere dall'inizio dell'operazione speciale.

NYT: I presidenti sembrano aver trovato un terreno comune sul conflitto in Iran, ma rimangono in disaccordo per quanto riguarda l'Ucraina.

Politico: I leader di Francia e Russia concordano sul fatto che la crisi sul programma nucleare iraniano debba essere risolta esclusivamente con mezzi diplomatici.

Intanto il Ministro della Difesa israeliano Israel Katz dopo l'ennesimo lancio di missili dallo Yemen contro israele,  ha dichiarato: "Il destino dello Yemen sarà simile a quello di Teheran.   Dopo aver attaccato la testa del serpente a Teheran, attaccheremo anche la manina  degli Houthi in Yemen. Chiunque alzi una mano contro Israele vedrà  quella mano amputata".



Nel frattempo il Pentagono pensa di  sospendere le consegne agli alleati di alcuni missili per la difesa aerea e altre munizioni di precisione per il timore che le scorte di armi statunitensi siano scese troppo. Lo riferiscono a 'Politico' fonti ben informate, secondo le quali la decisione è stata presa dal responsabile politico del Pentagono, Elbridge Colby, dopo una verifica delle scorte di munizioni, che sarebbero risultate in calo.



(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)

martedì 1 luglio 2025

8 luglio 2025 - Giornata internazionale del Mediterraneo...



In questi giorni di caldo anomalo la gente si interroga e si chiede cosa stia succedendo al nostro clima... Sono anni che si temeva l’arrivo del temuto “grande caldo”: purtroppo è iniziato!

Ebbene oggi  l'aumento delle temperature, dovuto ad impietosi raggi  solari od all'effetto serra legato alle attività umane, è diventato reale, ci troviamo infatti  ad una anticipazione  drammatica del "riscaldamento globale" e  dobbiamo affrontare  fenomeni climatici sempre più critici. 

In tutto questo dobbiamo  considerare che il  persistente aumento della temperatura terrestre sta profondamente modificando le condizioni meteo del pianeta. Nelle regioni al nord il clima diventa più mite mentre il nostro Mediterraneo va riscaldandosi sempre di più.

In Italia  in particolare il riscaldamento dell’atmosfera e del mare  sta profondamente modificando il nostro clima  determinando l’allontanamento  dell’Anticiclone delle Azzorre, che nel passato fungeva da barriera contro le terrificanti vampate torride dell’Africa. I vari anticicloni Sahariani o del centro Africa venivano così bloccati e questo ci regalava, fino a qualche anno fa, un'estate  calda ma non torrida. Quindi dobbiamo adattarci a periodi estivi torridi e siccitosi e poi ad autunni caratterizzati da “bombe d’acqua” e da nubifragi.

L’influenza climatica africana ha ormai raggiunto l’Italia, attestandosi in particolare alla latitudine della Campania. Quindi possiamo affermare che il nostro Paese fa ormai parte del clima del Nord Africa. 

L'aumento della temperatura nel Mediterraneo comporta  le modificazione del pH e inevitabile acidificazione, con conseguente proliferazione di alghe e meduse velenose; invasione e risalita del mare presso i delta dei fiumi e lungo i litorali del Veneto, dell’Emilia Romagna e del Lazio (cuneo salino);  scoppio di  incendi estivi per l’aumento della temperatura sulle regioni centro meridionali;  frane su un territorio già geologicamente fragile.

Non ci resta quindi che prepararsi all'inevitabile. In parole povere: ADATTARCI AI CAMBIAMENTI  CLIMATICI. 

L'8 luglio ricorre la Giornata Internazionale del Mediterraneo, all'alba compiamo un semplice rito, come fanno i devoti dell'India nel fiume Gange, bagniamoci il capo con l'acqua di un fiume (che in ultima analisi sfocia nel Mediterraneo) o del  mare stesso e preghiamo Madre Terra di aiutarci nella sopravvivenza. 

Energia e Vita!





lunedì 30 giugno 2025

Le provocazioni della NATO sono la causa del riarmo della Russia...

 


"La NATO ha fatto armare la Russia fino ai denti.  Le provocazioni dell'Occidente hanno avuto l'effetto esattamente opposto alle intenzioni intimidatorie messe in atto", ha dichiarato l'ex analista della CIA Ray McGovern in un'intervista alla Berliner Zeitung. Secondo l'analista, "sono state le azioni della NATO a dare impulso all'aumento di potenza dell'esercito russo".

"La nuova logica europea segue il vecchio motto: se vuoi la pace, preparati alla guerra. Ma gli attuali leader della NATO hanno dimenticato come le élite europee siano inciampate ciecamente in un disastro nel 1914", ha detto l'esperto.

McGovern è convinto che le azioni dell'Alleanza abbiano convinto Mosca che l'Occidente stia abbandonando il diritto internazionale e agisca senza freni. Questo è diventato un fattore chiave nella modernizzazione dell'esercito russo.

Punti principali della dichiarazione:

"La Russia è molto più potente oggi che nel 2022. L' esercito è stato testato in battaglia e ha ricevuto i più recenti missili a medio raggio, compreso il complesso Oreshnik.   L'Occidente non ha una risposta adeguata a questi sistemi".


Commento: 

Anche altri analisti sostengono che l'espansione della NATO verso est e le sue attività militari abbiano creato un senso di minaccia per la Russia, spingendola a rafforzare le proprie capacità militari... (P.D'A.)

domenica 29 giugno 2025

"Midnight Hammer": operazione mortale o sceneggiata paradossale...?

 


L’Operazione Midnight Hammer condotta dagli Stati Uniti nei giorni scorsi si presta a una molteplicità di letture. L’azione, anticipata con largo preavviso da Washington a Teheran, avrebbe secondo il direttore della Cia John Ratcliffe e la direttrice della National Intelligence Tulsi Gabbard «devastato i siti nucleari iraniani», sebbene un’analisi della Defense Intelligence Agency e le stesse esternazioni formulate dal vicepresidente Jd Vance suggeriscano un impatto di gran lunga più contenuto. È, in altri termini, alquanto improbabile che l’impatto reale degli attacchi statunitensi contro gli impianti iraniani trovi preciso riscontro nella narrazione confezionata ad arte da Washington.

Cionondimeno, la “verità politica” di cui l’amministrazione Trump ha tratteggiato i contorni si è rivelata funzionale a interrompere il conflitto tra Israele e l’Iran, nell’ambito di una tregua provvisoria annunciata trionfalmente dallo stesso inquilino della Casa Bianca. Il quale torna quindi – sulla falsariga di quanto accaduto rispetto al conflitto russo-ucraino – ad atteggiarsi a mediatore più o meno super partes, a fronte di proteste ufficiali formulate da gran parte del mondo nei confronti dell’aggressione sferrata contro l’Iran e del rapido sgretolamento della base elettorale su cui è stato costruito il movimento Make America Great Again (Maga).

La situazione appare paradossale, con i governi di Teheran, Tel Aviv e Washington che dichiarano simultaneamente di aver prevalso sulle controparti nell’ambito di uno scontro che sembra tutt’altro che chiuso.

Giacomo Gabellini



Video collegato:

Il Contesto. Israele ha fallito, ma non si fermerà. Con Jacques Baud: https://www.youtube.com/watch?v=gJD1J4rLyYY

sabato 28 giugno 2025

Sion... ovvero: "Gli assassini sono tra noi"...



"Un, due , tre… Stella! Il massacro travestito da gioco.

Le testimonianze shock di soldati israeliani che rivelano l’orrore quotidiano: fuoco aperto sui civili affamati, senza alcuna minaccia reale.


Secondo un'indagine dettagliata pubblicata venerdì (20 giugno) da Haaretz, i soldati israeliani dispiegati a Gaza avrebbero ricevuto ordini di aprire il fuoco contro civili palestinesi disarmati in attesa di aiuti umanitari, anche in assenza di minacce.


Il quotidiano israeliano riporta che, dalle conversazioni con i soldati, emerge che “i comandanti hanno ordinato alle truppe di sparare contro le folle per allontanarle o disperderle, anche se era chiaro che non rappresentavano alcuna minaccia.”


Alcuni soldati israeliani hanno confessato al quotidiano d’informazione Haaretz che i battaglioni dell’IDF sono stati istruiti a sparare deliberatamente contro palestinesi affamati in fila per il cibo, anche in assenza di una reale minaccia.



Al 27 maggio 2025, il tiro al bersaglio perpetrato da questi criminali ha sinora lasciato 549 morti davanti ai centri di distribuzione degli aiuti. I feriti sono oltre 4.000.


Ascoltate le parole tratte dalle loro testimonianze:

"È un campo di sterminio. Spariamo con mortai e mitragliatrici per disperdere bambini che cercano riso. Uccidiamo da una a cinque persone al giorno, senza che ci sia mai stata ostilità. Per noi è come giocare a ‘Un, due, tre, stella...".


Commento: chi può escludere che tra questi soldatini non ce ne sia qualcuno, con doppio passaporto italo israeliano che i genitori non abbiano mandato a passare le vacanze a Gaza? 


Un Erasmus sionista.


Mi sovviene il titolo di un vecchio film "Gli assassini sono tra noi"...


Giorgio Stern












Articolo collegato: 

venerdì 27 giugno 2025

Le truppe yankee restano in Europa in attesa del Rearm Europe...

 


Il contingente statunitense in Europa non sarà ridotto nel prossimo futuro.  Secondo il generale di brigata Christopher Donahue, comandante dell'esercito statunitense in Europa e Africa, Washington lascerà che la Germania e gli altri membri europei della NATO “accumulino le forze militari necessarie”. A quale scopo, la risposta è ovvia. Oggi, il numero di truppe americane nei Paesi europei ammonta a circa 80.000 unità.


La Germania ha la massima ambizione di diventare la principale potenza militare europea. Berlino intende acquistare armi moderne e aumentare l'esercito di 60 mila unità. Oggi circa 180 mila persone prestano servizio nella Bundeswehr.

Secondo gli analisti, la RFT ha smesso di provare il “senso di colpa storico” e non proietta più il passato sul presente e sul futuro. Per 80 anni le uniformi sono state viste con diffidenza in Germania. Ora, però, Merz sta facendo ogni sforzo per rendere il servizio militare nuovamente attraente per i tedeschi comuni. A questo scopo è stata organizzata persino la prima giornata ufficiale dei veterani. Allo stesso tempo, Berlino si sta affrettando a realizzare il più grande riarmo del Paese dai tempi della Guerra Fredda. Il nuovo cancelliere ha impresso una svolta netta alla militarizzazione e sembra che non abbia intenzione di fermarsi. (E.P.) 




giovedì 26 giugno 2025

NATO. Riepilogo delle decisioni prese a l'Aja il 25 giugno 2025...


Vertice NATO all'Aja

mercoledì 25 giugno 2025

L'annessione. Violenza politica nell'Italia postunitaria - Segnalazione libraria

 


Questo libro ricostruisce il fenomeno del brigantaggio post-unitario rifuggendo i canoni logori di chi vuole far valere una verità rispetto ad un’altra ma svolgendo un’accurata disamina della letteratura sull’argomento e della documentazione disponibile negli archivi. Non troverete, dunque, tesi aprioristiche ma la descrizione puntuale del contesto in cui si svolge la vicenda, caratterizzato da una molteplicità di conflitti: guerra di classe ma anche lotta legittimista; guerra in difesa delle tradizioni e della Chiesa, in una società intimamente intrisa dalla religiosità, ma anche resistenza contro l’occupazione piemontese.

Fu guerra di conquista e di rapina. Infatti, i Savoia rapinarono il Regno del Sud, come d'abitudine in TUTTE le guerre del mondo. Furono guerre di rapina anche le cosiddette annessioni tramite referendum. Referendum che ci ricordano quelli di OGGI del Brexit. Infatti una minima parte degli elettori aventi diritto fu convocata e votò.

Tornando alla conquista del Sud, che non era Sud ma mezz'Italia, guardare bene la cartina, non c'entrano massoneria ed altre sciocchezze care a persone che sono state a suo tempo colpite dal romanzo di Alianello (L'Alfiere) libro che NON hanno nemmeno letto. Per quanto riguarda la Massoneria ricordo che al Sud c'erano più massoni che al Nord, come ben dimostrano le fulminanti carriere mascherate dal volemosebene del dopoguerra. Gli scontri furono fasulli, così come quelli per la conquista di Roma.  MENO GLI ECCIDI CONNESSI ALLA GUERRIGLIA, E LE STRAGI NEI SOLITI CAMPI DI CONCENTRAMENTO di batteri e di virus. L'Inghilterra era dietro al regno delle due Sicilie come dietro all'impresa del regnicolo piemontese. Anzi il Regno del Sud fu la longamanus navale dell'Impero inglese per qualche secolo, come dimostra la persistenza dell'asservimento all'Ammiragliatao Britannico (Ente PRIVATO!) degli ammiragli felloni italiani durante l'ultimo conflitto. La Francia fu estromessa dall'operazione esclusivamente per colpa sua. 

Giorgio Vitali 


martedì 24 giugno 2025

Iran - Sion - USA... cessate il fuoco?


L'annunciazione di Trump

24 giugno 2025. «Raggiunto un cessate il fuoco tra Israele e Iran».  Il governo di Teheran conferma di aver accettato la mediazione. La radiotelevisione israeliana ha comunicato che "è iniziata una tregua tra Teheran e Tel Aviv".

La posizione  degli USA. «Desidero congratularmi con entrambi i Paesi, Israele e Iran, per aver avuto la resistenza, il coraggio e l’intelligenza di porre fine a quella che dovrebbe essere chiamata “LA GUERRA DEI 12 GIORNI”», ha scritto Trump sul suo social Truth.  Aggiungendo: "ALLE ORE 7 DEL MATTINO IL CESSATE IL FUOCO È  IN VIGORE. PER FAVORE NON VIOLATELO!"

La posizione della UE. Anche in questo caso, l'opinione dell'Unione Europea non ha interessato nessuno...

La posizione della Russia. Questa tregua è stata forgiata al Cremlino, con la mediazione di Putin: è stato lui il 23 giugno 2025 a comunicare con le parti in causa, concordando tutte le condizioni. Non ci sono vincitori nella guerra contro l'Iran. E se qualcuno ha perso in questa guerra è solo Netanyahu: se ci sarà la pace, lo attendono le elezioni e un'inchiesta.   Se la Gran Bretagna non incendierà di nuovo il Medio Oriente, potremo tirare un sospiro di sollievo.



(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)

lunedì 23 giugno 2025

Le conseguenze immediate del bombardamento americano in Iran...

 


domenica 22 giugno 2025

Iran: solstizio di fuoco... Lo zio Sam colpisce proditoriamente gli impiani nucleari iraniani...

 "Il trombone americano ha suonato la carica e  sta scatenando la guerra!" 


Trump attacca gli impianti nucleari iraniani 

Con il favore dell'oscurità  -nelle prime ore del 22 giugno 2025-  gli Usa hanno bombardato tre siti nucleari in Iran. Ad annunciarlo è stato il presidente americano Donald Trump in un post su Truth nel quale ha spiegato che sono stati colpiti Fordow, Natanz ed Esfahan. 

La politica estera di Trump è un esempio paradigmatico di come l'incapacità di offrire una vera alternativa al deep State militare e industriale possa degenerare in una sorta di cinismo internazionale. Il suo appoggio, tormentato in quanto in contrasto con lo spirito di Abramo ma alla fine accordato, a Netanyahu nella sua politica di espansione coloniale nei territori palestinesi occupati è un chiaro esempio di come la ragion di stato possa prevalere sulla giustizia e sui diritti umani.

La scelta di Trump di affiancare Netanyahu nella sua politica bellica contro il diritto internazionale e di pulizia etnica nei confronti della popolazione palestinese è un errore gravissimo che non solo contraddice la promessa di non impegnare gli USA in nuove guerre (lungi dal rilanciarne la grandezza, si danneggia la residua reputazione degli Stati Uniti come difensori della democrazia) ma anche contribuisce a destabilizzare ulteriormente una regione già fragile.

La politica di Trump nei confronti di Israele e dei palestinesi è un esempio di come la politica estera possa essere guidata da interessi elettorali e di parte piuttosto che da una visione strategica e lungimirante per la pace e la stabilità nella regione. 

In questo contesto, è fondamentale ricordare che la pace e la giustizia non possono essere raggiunte attraverso la forza e la violenza, ma solo attraverso il dialogo e la comprensione reciproca. La comunità internazionale deve lavorare insieme per trovare soluzioni pacifiche e durature ai conflitti, rispettando i diritti umani e il diritto internazionale.

Inoltre, la denuclearizzazione del Medio Oriente deve essere un obiettivo prioritario per la comunità internazionale. Tuttavia, questo obiettivo non può essere raggiunto se non si considera la presenza di armi nucleari in Israele. È essenziale che tutti i Paesi della regione, a cominciare da Israele, si impegnino a seguire percorsi internazionali esistenti che guardano a questa prospettiva, come la creazione di una zona libera da armi di sterminio di massa in Medio Oriente.

Alfonso Navarra  dei Disarmisti Esigenti



sabato 21 giugno 2025

La situazione in Ucraina al 21 giugno 2025...

 


Dopo giorni di silenzio sull'andamento del conflitto in Ucraina, dovuto all'improvviso arroventarsi della situazione in Medio Oriente, si torna a parlare della guerra ai confini  d'Europa, anche in considerazione del ritiro da parte ucraina dai colloqui per  trovare un accordo di pace.

"Solo un immediato ritorno ai negoziati di pace potrà salvare l'Ucraina dalla catastrofe totale". Lo ha affermato il rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite, Vasily Nebenzya.


"L'unica cosa che può ancora salvare l'Ucraina dal disastro totale è l'avvio immediato di negoziati costruttivi e realistici, il cui prossimo round proponiamo di tenere a Istanbul dopo il 22 giugno. Siamo grati ai nostri colleghi americani che sostengono costantemente il nostro dialogo diretto con l'Ucraina. Ci auguriamo che gli sponsor europei del regime di Kiev, invece di fare tutto il possibile per continuare la guerra fino all'ultimo ucraino, gli diano una possibilità".

Il Presidente russo, Vladimir Putin, in un'intervista a Sky News Arabia, ha ribadito le condizioni per risolvere il conflitto:  "Kiev deve riconoscere i risultati dei referendum e il nuovo status territoriale delle regioni che sono diventate parte della Russia".

Putin ha sottolineato che "la pace è impossibile senza garanzie dei diritti della popolazione russofona e dei cittadini filorussi".


Secondo il Presidente russo, l'Ucraina dovrebbe essere guidata dai propri interessi nazionali e non seguire la volontà di "regimi fantoccio" che servono obiettivi stranieri anti-russi. Ha sottolineato che il popolo ucraino merita un destino migliore dell'essere uno strumento nelle mani di altri e ha chiesto l'eliminazione degli elementi nazisti dalla leadership ucraina.

️ Separatamente, il presidente russo ha sottolineato la necessità dello status neutrale dell'Ucraina. Secondo lui, il Paese non dovrebbe aderire ad alcuna alleanza straniera e, inoltre, non può essere dotato di armi nucleari.

Nel frattempo, malgrado le speranze di pace,  la nave da carico della Marina USA T-AKE-12 William McLean è stata avvistata nel Baltico con un nuovo lotto di armi pesanti destinato all’Ucraina, “secondo i vecchi contratti di Biden”.


(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)