Il Segretario di Stato USA, Marco Rubio: «Lavoreremo con i nostri alleati europei e anche con Paesi non europei, per creare garanzie di sicurezza per l'Ucraina. Stiamo lavorando su questo proprio ora e continueremo questo lavoro. Ed affinché l'Ucraina possa sentirsi al sicuro ci sono diversi Paesi pronti a farsi avanti e fornire aiuto all'Ucraina. Ma, noi non regaliamo più armi all'Ucraina, non regaliamo più soldi all'Ucraina. Ora gli vendiamo armi, e i Paesi europei le pagano...».
Questi fenomeni dell'UE sono riusciti anche il 18 agosto 2025 a farsi spennare dallo zio Sam: "100 miliardi di dollari di acquisti di armi statunitensi da consegnare all'Ucraina. Questo per avere garanzie di sicurezza dagli Stati Uniti. Tradotto: farsi comandare anche su quello. Altri 100 miliardi di soldi nostri regalati alle aziende e ai fondi a stelle e strisce? Si, questi fenomeni dell’Unione Europea quando si muovono o fanno danni o si fanno spennare come i polli. Vuoi che non pagavano il biglietto a Trump per ringraziarlo di avergli dato l'occasione di finire sulle prime pagine, sulle dirette dei talk show e nelle aperture dei TG atteggiandosi a statisti?" (M.B.)
I negoziati alla Casa Bianca si sono conclusi senza una svolta verso la pace, ma con una possibilità di pace. Zelensky ha dichiarato di essere pronto a incontrare Putin, che solo in quell'incontro si discuterà della questione dei territori e che l'Ucraina non insisterà su un cessate il fuoco come condizione per ulteriori negoziati.
Il Segretario Generale della NATO Rutte ha dichiarato che l'adesione dell'Ucraina alla NATO al momento non è in discussione e che la possibilità di inviare militari europei e americani in Ucraina «non è stata affatto discussa» negli incontri con Trump alla Casa Bianca.
Trump ha chiamato Putin subito dopo l'incontro alla Casa Bianca e lo ha informato dei risultati (e probabilmente ha concordato alcuni punti). Ha dichiarato che a breve si terrà un incontro bilaterale tra Putin e Zelensky, e successivamente uno trilaterale con lui.
L'assistente del Presidente russo Ushakov ha detto riguardo alla conversazione tra i presidenti: «Sarebbe opportuno esaminare la possibilità di elevare il livello dei rappresentanti ucraini e russi, cioè di quei rappresentanti che partecipano ai negoziati diretti menzionati».
Elevare il livello dei capi delegazione a quello dei presidenti oppure la Russia, invece di un incontro tra Putin e Zelensky, ha solo accettato di alzare il livello delle delegazioni — probabilmente la seconda. Altrimenti Ushakov avrebbe detto chiaramente che la Russia è pronta a un incontro con l'Ucraina al massimo livello.
Quindi, Trump è riuscito ad accantonare la richiesta del cessate il fuoco prima della pace, a risolvere la questione dell'adesione dell'Ucraina alla NATO e la questione dell'invio di truppe europee in Ucraina come «garanzie di sicurezza», il tutto per raggiungere l'obiettivo delle condizioni preliminari per un possibile incontro a livello presidenziale. Tutto qui. La questione principale — quella dei territori — non è risolta, «rimane sospesa» ma tutto sarà chiaro «entro una o due settimane» secondo Trump. Insomma, per il momento l'operazione militare speciale continua. (A.S.)
In effetti nonostante l'abbondanza di notizie e dichiarazioni ad alta voce sugli incontri del 18 agosto alla Casa Bianca, ci sono pochi dettagli. Zelensky, e quindi i suoi responsabili britannici, stanno spingendo molto per un incontro faccia a faccia tra Zelensky e Putin. E sembra che tale incontro possa avvenire in tempi relativamente brevi. E qui entra in gioco la questione della sicurezza del Supremo. Gli inglesi sarebbero disposti a infangare Zelensky e i suoi documenti con un po' di merda velenosa, che oggi è stata abbondante (In una riunione bisognerebbe stare più lontani dalla droga che dalla peste).
Da notare che Trump ha chiamato Putin proprio durante i colloqui per tenerlo informato. Putin e Trump infatti hanno concordato di continuare a mantenere contatti su tutte le questioni dell'agenda bilaterale e globale. La sensazione è che Trump si rallegri della possibilità di mantenere i contatti con Putin, impossibili per gli underdog europei. Da parte ucraina, nell'ambito di una nuova strategia di far contento Trump, Zelensky ha ringraziato quest'ultimo 11 volte in 4 minuti e mezzo e poi ha chiesto, come di consuetudine, armi e denaro. Insomma, la guerra continua. (S.K.)
(Notizie raccolte e rielaborate da P.D'A.)
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