La Carrefour, multinazionale francese della distribuzione, è oggetto di un boicottaggio internazionale da parte del BDS per la sua stretta collaborazione all’occupazione illegale israeliana dei territori in Palestina ed anche al genocidio in atto a Gaza.
Carrefour Italia, 4% del fatturato totale, ha problemi economici irrisolti e sta cercando vie di uscita dal nostro Paese.
Il 24 luglio u.s. la NewPrinces group di Angelo Mastrolia ha annunciato l’acquisizione di Carrafour Italia, più di mille punti vendita concentrati quasi tutti in Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana e Lazio. Il ministro Urso si è detto soddisfatto dell’acquisto da parte di una società italiana “L’ operazione rafforza il Made in Italy” (Sole24ore) ed ha annunciato che avrebbe incontrato presto Mastrolia per parlare delle prospettive future del gruppo.
Sono filtrati alcuni particolari dell’ operazione finanziaria e, sicuramente a causa della mia ignoranza in materia, mi appaiono assai curiosi e degni di essere segnalati,
Così ve li propongo subito in attesa di capirli meglio.
L’ operazione viene valutata un miliardo di euro, 400 milioni di euro di immobili e 600 milioni per l’ attività economica.
Dalla cassa della NewsPrinces Group però uscirebbero non più di 240 milioni di euro, per rilanciare l’ attività, meno di quanto farebbe la casa madre Carrefour che metterà 270 milioni di euro in aggiunta all’ investimento di Mastrolia.
Il costo simbolico della vendita sarebbe invece di un solo euro.
Carrefour Italia non va bene economicamente, il fatturato è 5.716 euro per metro quadrato contro i 7.770 medi dell’ imprese italiane del settore, e l’ ultimo anno ha avuto una perdita di 150 milioni di euro.
Secondo l’ area studi Mediobanca in un quinquennio Carrefour Italia avrebbe accumulato perdite per 874 milioni (Fonte MilanoFinanza)
L’ operazione porterebbe immediatamente la NewPrinces group a un fatturato quasi dieci (?) volte superiore a quello attuale di 750 milioni euro. News Princes arriverebbe già in un anno a fatturare 6,9 miliardi (Fonte Today.it) . La sinergia risulterebbe particolarmente efficace visto che il fatturato attuale di Carrefour Italia è di 4,2 miliardi di euro, sceso a 3,7 milioni l’ ultimo anno.
Il marchio Carrefour sarebbe sostituito entro tre anni dal vecchio marchio GS supermercati, che è rimasto di proprietà della Carrefour e che verrebbe anch’ esso acquisito dalla società di Mastrolia.
Però inizialmente la gestione in licenza di tutte le attività con il vecchio marchio rimarrebbe ancora nelle mani di Carrefour, che stipulerebbe un contratto di servizio con i neo proprietari.
Mastrolia è specializzato in acquisizioni di marchi conosciuti ma in difficoltà, la NewPrinces group è proprietaria attualmente dei marchi Parmalat, Plasmon, Buitoni, Polenghi Lombardo, Nipiol, Giglio, Centrali del latte di Vicenza, di Torino, della Toscana, di Salerno e della Centrale del latte Tigullio,
Negli ultimi giorni è circolata la notizia di una possibile quotazione della News Princes groups alla Borsa di Londra, una Ipo di 700 miliardi di sterline che potrebbe partire in autunno.
Intanto il Bds palestinese informa soddisfatto che Majid al Futtaim Group, partner in tutto il mondo arabo di Carrefour, interromperà la collaborazione con l’ impresa francese in tutta la Giordania. Però lo stesso Bds annuncia che fino a quando non sarà completata la fine della collaborazione con Carrefour in tutti i paesi arabi, il boicottaggio a Majid al Futtaim continuerà. La società degli Emirati Arabi ha annunciato una perdita di profitto del 47% nelle vendite al dettaglio in tutta l’ area Medio orientale dopo l' inizio della guerra in Palestina.
Spero che le ultime notizie sulle vicissitudini di Carrefour Italia portino gli attivisti italiani alla stessa conclusione a cui si è arrivati in Medio Oriente.
“Continuare il boicottaggio a Carrefour con più convinzione di prima“. E colpire con la campagna anche tutte le attività del neo partner italiano NewPrinces group di Angelo Mastrolia, così come in M.O. viene boicottata Majid al Futtaim, partner arabo di Carrefour.
Massima attenzione ai lavoratori del gruppo, ma nessuna indulgenza per chi chiude gli occhi davanti alle violenze israeliane in Palestina pensando solo ai propri interessi economici.
Marco Palombo
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